Il Museo Criminologico di Roma: delitti e castighi
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Un’esposizione di rara potenza che ti trascina in un viaggio nei meandri oscuri dell’essere umano e delle sue pulsioni assassine: tra reperti di efferati delitti, pene crudeli e torture disumane, emerge vivido il tema dell’eterna lotta tra il Bene e il Male; la nostra visita guidata
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I DELITTUOSI ADDIO AL NUBILATO CON DELITTO
Cena con Delitto by I Delittuosi .Roma
Comapagnia ufficiale di Cena con Delitto in Italia .
Eventi privati di Addio al Nubilato /Celibato comici , interattivi ,spettacolari.
delittuosi.com
ZTL ROMA - CENA CON DELITTO DIVENTA DETECTIVE PER UNA NOTTE
BANDA DI RAPINATORI SCOPERTA DAI CARABINIERI: 3 PREGIUDICATI BARESI IN MANETTE
All’alba di ieri i militari della Compagnia di Triggiano hanno eseguito un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Bari Dott. Giovanni Abbattista a carico di tre pregiudicati S.S. di ventiquattro anni, L.N. di anni venticinque, e M.R. trentacinquenne, tutti di Casamassima (BA).
I tre nella scorsa primavera si sono resi responsabili di numerose rapine ai danni di negozi di generi alimentari, casalinghi e tabaccherie nell’area metropolitana a sud di Bari, ed in particolare nei Comuni di Capurso, Rutigliano, Valenzano, Mola di Bari, Casamassima e Sannicandro di Bari.
Di qui l’inizio da parte dei militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Triggiano di un intensa ed articolata indagine, coordinata dal Sost Proc. Dott.ssa Larissa Catella della Procura della Repubblica di Bari, diretta all’identificazione dei malfattori. Partendo da piccoli indizi, dettagli comuni a più eventi delittuosi, i Carabinieri sono riusciti a dimostrarne la correlazione.
La scia di delitti ha visto mettere a segno 5 rapine ed una tentativo non andato a buon fine, nel brevissimo periodo che va dal 4 marzo al 18 marzo di quest’anno.
Sempre lo stesso il copione seguito dai malviventi, i tre arrivavano presso l’esercizio da rapinare a bordo di un’autovettura che rimaneva pronta a ripartire nelle vicinanze con alla guida il cosiddetto “palo”, con il compito di avvisare dell’eventuale sopraggiungere delle forze dell’ordine. Gli altri due, decisi a tutto, irrompevano negli esercizi commerciali prescelti, coprendosi il volto con un passamontagna. Un malvivente minacciava gli esercenti con una pistola, che poi si rivelerà essere finta, mentre l’altro si occupava di asportare il cassetto del registratore di cassa con l’incasso giornaliero.
L’ultima azione dei malviventi però non è andata a buon fine. Proprio nella loro città, Casamassima, i tre decidono di effettuare l’ennesima rapina. Questa volta ai danni di un negozio di articoli per la casa. Come al solito irrompono in orario di chiusura, minacciando armati l’esercente, il quale però reagisce. Ne segue una colluttazione durante la quale, ad uno dei malviventi cade la pistola che si rompe in più pezzi, e che i militari dell’Arma appureranno essere una riproduzione giocattolo molto accurata.
Le indagini svolte dai militari dell’Arma sono riuscite a dimostrare la matrice comune negli esecutori per tutte e cinque le rapine consumate e per quella tentata. Preziose si sono rivelate le immagini analizzate ed estrapolate dai sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali rapinati, le quali, corroborate dalle dichiarazioni di testimoni e dai riscontri effettuati dai militari, hanno consentito di giungere alla identificazione dei rei e, quindi, di acquisire a carico del terzetto importanti elementi probatori, in tempi piuttosto celeri.
Operazione Confine 2
Reggio Calabria. Alle prime luci dell’alba di oggi, 20 ottobre 2016, nella provincia di Reggio Calabria - in particolare nell’area dell’alto Jonio Reggino - nella provincia di Catanzaro, Roma e Firenze, i Carabinieri del Gruppo di Locri, con l’ausilio di tutte le articolazioni territoriali dipendenti, dell’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri, dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori “Calabria” nonché del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, su ordine della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia - presso il Tribunale di Reggio Calabria, hanno tratto in arresto 14 persone, in esecuzione di una ordinanza di applicazione di misure cautelari e contestuale decreto di sequestro preventivo di un’attività commerciale. I provvedimenti sono stati emessi a seguito dell’attività condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Locri dal mese di gennaio 2011 al mese di marzo 2016. Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, danneggiamento, rapina, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Nella circostanza sono state, altresì, effettuate numerose perquisizioni personali e domiciliari nei confronti degli stessi indagati.
Le indagini, condotte dai militari del Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri (RC), sono state avviate a seguito della brutale uccisione di Andrea Ruga, avvenuto a Monasterace il 13 gennaio del 2011, nonché a seguito di numerosi altri fatti delittuosi verificatisi in quel centro, tra i quali spiccano:
l’incendio che ha distrutto la farmacia “Mazzone”, avvenuto il 26 giugno 2011 (esercizio di proprietà dell’allora Sindaco di Monasterace Dott.ssa Maria Carmela Lanzetta, poi divenuta Ministro della Repubblica per gli Affari Regionale e le Autonomie Locali, dal febbraio 2014 al marzo 2015);
l’esplosione di diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo della vettura di proprietà ed in uso alla sopra citata amministratrice pubblica, avvenuta in data 29 marzo 2012.
L’impegno investigativo, che si è concluso con l’odierna operazione di polizia, è stato volto ad accertare l’attuale composizione organica della cosca criminale operante in Monasterace, denominata “Ruga-Gallace-Leuzzi”, ad individuare il mandante dell’omicidio di Andrea Ruga e chi avrebbe assunto le redini del comando dell’omonima cosca all’indomani dell’omicidio stesso, nonché a fare emergere la violenza criminale del sodalizio ed il grado di assoggettamento-sottomissione in cui si trovava a vivere la gente del posto. Diversi anche i casi di danneggiamento, estorsione e favoreggiamento disvelati dalla complessa ed articolata attività di indagine condotta dai Carabinieri che ha portato agli arresti odierni.
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Roma - Rapinatore di farmacie scovato in Svizzera (01.08.18)
- Un romano di 44 anni è stato arrestato, ai fini della estradizione, a Locarno, in Svizzera, dalle autorità elvetiche, su richiesta della Procura di Roma. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è accusato di aver commesso tre rapine in danno di farmacie nella Capitale. Lo stesso era già stato raggiunto da una misura cautelare in carcere con la quale erano stati contestati gli eventi delittuosi. Tuttavia, in sede di interrogatorio di garanzia, aveva prodotto una documentazione attestante la sua assenza dal territorio nazionale nei giorni delle rapine contestate, affermando che in quelle circostanze era regolarmente al lavoro in Svizzera, ottenendo così la scarcerazione.
Le successive indagini disposte dalla Procura di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, diretto dal procuratore aggiunto Lucia Lotti – anche a mezzo di rogatoria internazionale, incrociate con le risultanze degli accertamenti svolti dai carabinieri della stazione alessandrina e della compagnia Roma Casilina, hanno consentito di dimostrare che contrariamente a quanto sostenuto dall’indagato in sede di interrogatorio di garanzia, nei giorni in cui si erano verificate le rapine lo stesso si trovava effettivamente in Italia e che la documentazione prodotta a sostegno della propria tesi difensiva era falsa.
Veniva evidenziata, inoltre, una chiara condotta attiva volta ad eludere gli accertamenti dell’Autorità e ad inquinare il quadro probatorio; egli infatti aveva richiesto al proprio datore di lavoro elvetico una documentazione attestante la propria presenza al lavoro nei giorni delle rapine, giustificando tale esigenza con la necessità di far fronte ad alcune contravvenzioni al Codice della Strada che in quei giorni avrebbe commesso nella città di Roma. L’uomo, oltre a rispondere delle rapine contestate è stato inoltre indagato per il reato di calunnia, poiché dopo essere stato scarcerato, aveva sporto denuncia contro le vittime del reato che lo avevano riconosciuto, pur sapendole innocenti. L’arrestato, in osservanza agli accordi internazionali sulla estradizione, è stato consegnato alla frontiera e tradotto in carcere a Roma. (01.08.18)
Inchiesta G8: confiscati beni a Balducci per 13 milioni di bene
Roma, (askanews) - Confiscati definitivamente beni per 13 milioni di euro ad Angelo Balducci, ex provveditore alle opere pubbliche di Roma e presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici. L'operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Roma, prevede la confisca di beni immobili, autoveicoli, quote societarie e conti bancari sia a Balducci che ai suoi familiari.
Balducci, insieme ad altri funzionari pubblici ed imprenditori, è stato al centro delle indagini condotte dalle Procure di Roma, Firenze e Perugia sulla cosiddetta cricca degli appalti: un esteso e organizzato fenomeno di malaffare che, dal 1999, ha consentito la metodica assegnazione a un numero chiuso di imprese favorite, in primis quelle di Diego Anemone, di rilevanti appalti pubblici, tra cui anche quelli relativi ai Grandi Eventi, tra cui i Mondiali di Nuoto del 2009, il G8 all'Isola della Maddalena e le celebrazioni del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia.
Tra i beni confiscati ci sono immobili di lusso, come l'abitazione romana dei Balducci, appartamenti sulle Dolomiti, un lussuoso casale con piscina e relativi terreni a Montepulciano. Il Tribunale di Roma ha inoltre disposto la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per tre anni ad Angelo Balducci, con obbligo di soggiorno nel comune di Roma, riconoscendo la pericolosità sociale come soggetto dedito a traffici delittuosi e che vive abitualmente con i proventi di attività illecite.
I veri romeni siamo noi
Lo Spot televisivo qui presentato è un esempio (demo) di un progetto più complesso presentato alle Istituzioni romene, articolato in 5 diversi momenti, da programmare sull'emittenti nazionali e locali italiane con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica tra la differenza di pochi protagonisti delittuosi e la maggior parte di immigrati romeni onesti e lavoratori, che in taluni casi ricoprono anche importanti manzioni e cariche istituzionali italiane. Tale Spot (demo) presenta (in alcuni casi) delle cariche che non coincidono con gli attori presentati, questo perchè non c'è stato il tempo materiale di coinvolgere (come attori) i veri protagonisti menzionati.
Schita de proiect prezentata la Milano de Asociatiile: Amici della Romania, Vocea Romanilor, Dacia Felix, Italia-Romania, Concordia, Gruppo Associativo Lavoratori. Si-au oferit adeziunile: Spirit Romanesc, Diaspora Romena,Romania nel Mondo, Ovidius.
Contrabbando di carburante: 16 arresti tra Lazio, Campania e Puglia (02.12.19)
- Oltre 200 militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, hanno eseguito nelle province di Roma, Latina, Napoli e Bari 16 ordinanze di custodia cautelare (14 in carcere e 2 ai domiciliari), oltre alla notifica di 4 obblighi di dimora e 9 divieti di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche, nei confronti degli appartenenti a un sodalizio criminale responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, contrabbando di prodotti petroliferi, ricettazione e autoriciclaggio.
Contestualmente è in corso la notifica dei provvedimenti di sospensione della licenza di deposito autorizzato che il gip del locale Tribunale ha disposto per 16 società, intestatarie di depositi commerciali e distributori stradali, coinvolte nell’illecito traffico. Le indagini, condotte dai militari del Terzo Nucleo Operativo Metropolitano di Roma, hanno consentito di individuare e smantellare un’organizzazione criminale, con diramazioni internazionali, che – attraverso l’impiego di imprese intestate a “prestanome” e distributori stradali compiacenti – ha immesso in consumo nel territorio dello Stato oltre 4 milioni di litri di carburante per autotrazione in completa evasione d’imposta.
Nel dettaglio, il prodotto petrolifero di contrabbando partiva dalla Slovenia e dalla Polonia all’interno di autobotti scortate da lettere di vettura internazionale attestanti il trasporto di olio lubrificante o di altra merce non soggetta ad accisa, così da eludere eventuali controlli su strada. Non appena giunti in Italia, i carichi di gasolio venivano convogliati in luoghi di stoccaggio nella disponibilità del gruppo criminale (a Fiano Romano, via della Magliana e via della Tenuta di Santa Cecilia), per essere travasati in altre autocisterne che – munite di nuovi documenti di accompagnamento creati ad hoc – partivano alla volta di due depositi commerciali (siti a Pomezia e Formello), individuati quale base logistica del sodalizio. Qui il prodotto sostava il tempo strettamente necessario per essere dirottato, “in nero”, ai distributori compiacenti (tutte “pompe bianche”) per la successiva vendita al dettaglio.
Le operazioni illegali avvenivano in un contesto ben organizzato in cui ogni indagato giocava un ruolo ben definito: gli autotrasportatori si occupavano dello spostamento del gasolio; gli addetti alla “staffetta” delle autocisterne, unitamente “alle vedette” posizionate nei pressi delle zone di travaso, avevano il compito di eludere eventuali controlli; i “contabili” erano incaricati della creazione e gestione del flusso dei falsi documenti accompagnatori (strumentali alla “copertura” del prodotto, facendolo apparire come se avesse assolto l’accisa) oltre che della “sistemazione” del carteggio amministrativo dei depositi commerciali per coprire le eccedenze o deficienze generate dall’arrivo e dalla partenza del carburante di contrabbando.
Regista del sistema illecito era un quarantacinquenne campano con precedenti specifici, il quale – oltre a gestire il traffico di gasolio – ha provveduto a riciclare, parte dei proventi delittuosi mediante l’acquisto del ramo d’azienda di una società (distributore stradale) sito in provincia di Perugia. Nel corso delle indagini, svolte da gennaio a novembre di quest’anno, è stato quantificato in circa 4 milioni di litri l’ammontare del carburante di contrabbando immesso in consumo, con un’evasione di oltre 1.100.000 euro di Iva e di 2.500.000 euro di accise.
L’attività repressiva eseguita dai finanzieri durante le investigazioni ha, inoltre, consentito di trarre in arresto 11 persone colte in flagranza di reato mentre travasavano prodotto petrolifero di contrabbando nelle zone della Magliana e della Pisana, oltre al sequestro di 450 mila litri di gasolio, 27 automezzi, 1 deposito commerciale e 11 autopompe per i vari travasi. Tali azioni di contrasto, suggellate dall’esecuzione dell’odierno provvedimento cautelare, testimoniano l’impegno profuso dalle Fiamme Gialle a tutela dell’economia legale e degli operatori onesti. (02.12.19)
Cena con delitto ambientata nel XIV Secolo: Chi ha ucciso Andrea d'Ungheria?
Estratto dalla Cena con delitto ambientata nel XIV Secolo: Chi ha ucciso Andrea d'Ungheria?
Evento di chiusura del progetto di Alternanza Scuola Lavoro delle classi VA e VB a indirizzo turistico dell'I.S.I.S.S. E. Mattei di Aversa.
Tutor: Antonio Granatina, Annalisa Rascato, Mario Schiavone.
In collaborazione con Momi Travel e i tutor Annalisa de Cristofaro e Umberto De Santis, Palazzo Parente, Antonio Santi, Stefania Perugini, l'Associazione Magenta 78, la Libreria Quarto Stato, Angela Di Foggia, Nostos Teatro.
Roma:BLITZ CARABINIERI A TOR BELLA MONACA, 5 ARRESTI
Cinque persone arrestate responsabili a vario titolo di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini spaccio, porto abusivo di arma illegale e detenzione di munizionamento da guerra. È il bilancio del blitz dei carabinieri della Compagnia di Frascati a Tor Bella Monaca. Numerose pattuglie della Stazione carabinieri di Tor Bella Monaca e del Nucleo Operativo della Compagnia di Frascati, con personale in borghese e in uniforme hanno setacciato il quartiere. Diverse le perquisizioni e controlli alla ricerca di droga e armi. Sorvegliati speciali i luoghi di ritrovo di stranieri e pregiudicati. A finire in manette per primo è stato un 41enne originario di Bolzano, ma da tempo residente a Roma, già conosciuto alle Forze dell'Ordine, sorpreso a bordo della sua auto armato di pistola e pronto a fare fuoco. L'uomo, alla vista dei carabinieri, stava per impugnare la pistola che teneva sul sedile, sotto la coscia, e lo hanno immobilizzato. L'arma, una pistola marca beretta con matricola abrasa munita di 15 colpi, calibro 7,65 parabellum, più uno in canna pronto per essere esploso, è stata sequestrata. Presso la sua abitazione i militari hanno trovato hashish e cocaina, già confezionata per essere smerciata e 13.500 euro in contanti, probabile provento di attività illecite, tutto sequestrato. La pistola sarà inviata agli esperti dei carabinieri del Ris di Roma per gli esami balistici. L'arma potrebbe essere stata utilizzata in episodi delittuosi avvenuti recentemente nella Capitale o sul resto del territorio nazionale. Tra gli altri arrestati ci sono sono 3 pusher sorpresi, in tre distinti episodi a spacciare droga nelle strade di Tor Bella Monaca. Sequestrate numerose dosi di hashish, marijuana e denaro contante. Saranno tutti processati con rito direttissimo.
Roma, sequestro armi e anabolizzanti
FRASCATI, ARMI E SOSTANZE ANABOLIZZANTI IN CASA, COPPIA DI ROMANI ARRESTATA DAI CARABINIERI.
Con le accuse di ricettazione, detenzione illegale di armi in concorso e detenzione di sostanze anabolizzanti.
ROMA 19 Novembre 2013 -- I Carabinieri della Stazione di Frascati hanno condotto un servizio straordinario di controllo volto al recupero di refurtiva proveniente da furti e rapine. Numerose le perquisizione, svolte dai militari dell'Arma, che hanno portato all'arresto di una coppia di romani, lui 45enne, già noto alle forze dell'ordine e lei una 29enne incensurata, con le accuse di ricettazione, detenzione illegale di armi in concorso e detenzione di sostanze anabolizzanti. La coppia nascondeva in casa un revolver Arminius calibro 22 con 22 colpi e una pistola Beretta calibro 7.65 con 32 proiettili. Nel corso della perquisizione inoltre sono state rinvenute 280 compresse di Strombafort e 15 fiale di Testovi, Sustanon e Omnadrem tutti prodotti anabolizzanti vietati se non per uso terapeutico. Arrestati entrambi dai Carabinieri, l'uomo è stato associato al carcere di Regina Coeli mentre la compagna al carcere di Roma Rebibbia, dove rimarranno a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Le sostanze dopanti e le armi sono state sequestrate. Le pistole in particolare, verranno inviate al laboratorio di balistica del R.I.S. di Roma, dove verranno analizzate per verificare eventuali collegamenti con episodi delittuosi.
Treviso - Rom pericoloso, sequestrati beni per 500mila euro (21.12.15)
- Treviso - I finanzieri del comando provinciale di Treviso hanno eseguito un sequestro di beni mobili, immobili e conti correnti nei confronti di un soggetto di etnia rom, ritenuto di spiccata ed attuale pericolosità sociale.
La ricostruzione del suo curriculum criminale ne ha evidenziato il coinvolgimento in numerose indagini, svolte sul territorio nazionale da parte dei Reparti del Corpo e di altre forze di polizia, in materia di truffe, tentata estorsione, usura, furto, ricettazione, riciclaggio. Alcune di queste investigazioni sono culminate con condanne definitive, per le quali il reo è attualmente detenuto in carcere.
I mirati accertamenti patrimoniali e reddituali, eseguiti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Treviso, anche mediante la puntuale ricostruzione dell'elevato tenore di vita, hanno consentito di dimostrare la sproporzione tra il valore dei beni oggetto di sequestro ed i modestissimi redditi dichiarati dall'intero nucleo familiare nel corso degli ultimi tredici anni, che ammontano a poco più di 15mila euro.
Le indagini hanno permesso di rilevare che il destinatario della misura, abitualmente dedito a traffici delittuosi, ha fin qui tenuto un elevato stile di vita e, grazie ai proventi di tali attività, ha accumulato via via un cospicuo patrimonio immobiliare e mobiliare (anche fittiziamente intestato alla convivente) del valore stimato in circa mezzo milione di euro.
Il solido quadro indiziario delineato dalle Fiamme Gialle all'autorità giudiziaria è stato ritenuto idoneo a supportare l'emissione di una misura ablatoria di tutti i patrimoni illecitamente accumulati, che ha superato il vaglio del giudizio di convalida. In particolare, tra i beni sequestrati figurano anche una villa di pregio su due livelli con piscina sita a Treviso, numerose autovetture e svariati rapporti finanziari.
I risultati ottenuti confermano il costante impegno della Guardia di Finanza, in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, nella lotta alla criminalità organizzata e nel contrasto delle attività illecite, basato sulla ricostruzione e la sottrazione alle cosche dei patrimoni illegalmente accumulati. Va rimarcato che si tratta di una delle prime applicazioni nella Marca trevigiana della normativa antimafia in materia di misure di prevenzione patrimoniali. (21.12.15)
Roma - Sradicavano bancomat con carroattrezzi, 8 arresti (02.08.16)
- Roma - Otto arresti e tre denunce a piede libero, tutti per associazione a delinquere, finalizzata alla commissione di furti di dispositivi bancomat/casse continue mediante la tecnica della spaccata con il carro attrezzi. E' il risultato di una operazione anticrimine portata a termine oggi dai carabinieri del comando provinciale di Roma.
I membri del sodalizio criminale sono tutti soggetti residenti nei vari campi nomadi della Capitale, tutti con precedenti di polizia specifici per reati contro il patrimonio. L'intervento dei militari è stato effettuato in esecuzione di un'ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma a conclusione dell'indagine denominata “Ginepro”, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Roma e della Sezione Polizia giudiziaria dei carabinieri della Procura della Repubblica di Roma. Nel corso dell'operazione sono stati anche eseguiti decreti di perquisizione domiciliare a carico di tutti gli indagati.
L’indagine è stata avviata nel mese di gennaio 2016, a seguito di un incremento vertiginoso dei furti consumati/tentati di bancomat e casse continue sul territorio laziale e toscano con modalità esecutive pressoché standardizzate.
Il modus operandi era sempre lo stesso: i malviventi asportavano materialmente i dispositivi bancomat/casse continue dopo averli sradicati mediante furgoni e/o carroattrezzi rubati, provocando anche gravi danni strutturali agli istituti bancari e/o esercizi commerciali obiettivo dei malfattori.
I carabinieri del nucleo investigativo di Roma, anche con l'ausilio della componente tecnico-scientifica e con l'utilizzo di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di accertare l'esistenza del sodalizio criminale dedito alla commissione di tale tipologia di furti, composto da diverse batterie in grado di compiere gli eventi delittuosi nella Capitale ma anche in trasferta.
Il gruppo criminale poteva contare sul fondamentale appoggio di parenti o amici residenti nei vari campi nomadi presenti sul territorio nazionale, che garantivano supporto logistico alla banda di base a Roma. Questa rete di protezione e assistenza criminale ha rivelato ai carabinieri del nucleo investigativo di Roma l'esistenza di un vero ginepraio relazionale, il che ha reso particolarmente complessa l’attribuzione di compiti e funzioni in seno all’associazione per delinquere sgominata.
Le attività investigative hanno fatto emergere, altresì, che i malviventi, spavaldi e molto violenti, compivano accurati sopralluoghi in prossimità degli obiettivi, che venivano selezionati in relazione al luogo ed alla contestuale presenza o meno di idonee vie di fuga. Successivamente, individuavano ed asportavano il carroattrezzi utilizzato, in orario notturno, per compiere la spaccata. Il mezzo veniva poi abbandonato in aree rurali alla periferia della Città.
In alcuni casi, i danni causati dal carroattrezzi hanno compromesso seriamente la stabilità degli immobili in cui le postazione Atm erano posizionate costringendo i Vigili del Fuoco ad evacuare le famiglie che vivevano negli appartamenti dei palazzi.
Il certosino lavoro dei Carabinieri di Roma ha documentato la grande mobilità del gruppo criminale, attivo in molte aree della penisola dove ora i carabinieri hanno concentrato ulteriori approfondimenti per arrestare le batterie collegate organicamente al gruppo Rom della Capitale. (02.08.16)
Roma, 8 arresti a San Basilio: sequestrati soldi, armi e droga
ROMA – Nelle ultime 24 ore, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma e quelli della Compagnia Roma Montesacro hanno eseguito una mirata operazione di controllo nel quartiere di San Basilio, con posti di controllo, pattuglie e perquisizioni, nell’ambito degli intensificati servizi di prevenzione e sicurezza.
In via Fabriano, i Carabinieri si sono recati a casa di un 75enne romano detenuto agli arresti domiciliari, ma al loro arrivo non hanno ottenuto risposta. Ispezionando il condominio hanno poi sorpreso l’uomo che rientrava velocemente e lo hanno fermato. Nelle sue tasche, i Carabinieri hanno trovato uno Taser. La successiva ispezione nell’abitazione dell’uomo ha permesso ai militari di ritrovare un fucile calibro 12 a canne mozze, 22 cartucce dello stesso calibro, un altro Taser, circa 13.000 euro in contanti e varie banconote contraffatte. Nell’autovettura dell’uomo ai domiciliari, invece, i Carabinieri hanno trovato, avvolti in uno straccio, una mazza da baseball, un’ascia e uno copricapo nero. Tutto quanto rinvenuto è stato sequestrato mentre gli accertamenti dei Carabinieri proseguono per accertare l’esatta provenienza del fucile e l’eventuale suo utilizzo in episodi delittuosi. Il 75enne è stato arrestato con le accuse di evasione, detenzione abusiva di arma, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e spendita di banconote false.
In manette sono finiti anche 4 pusher – un 20enne e un 46enne romani, un 42enne argentino e un 38enne marocchino – colti in flagranza a spacciare dosi di droga nel vie del quartiere San Basilio. I Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato circa 50 dosi di cocaina e hashish, oltre a diverse centinaia di euro in contanti, provento dello spaccio. Due di loro sono finiti agli arresti domiciliari mentre gli altri due sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza in caserma. Sono tutti accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
I Carabinieri hanno anche dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Roma in data 12 gennaio 2018, a carico di due donne, 40enne e 52enne romane, responsabili di un furto aggravato avvenuto nel settembre 2017. Le arrestate sono ora in carcere a Rebibbia Femminile.
Infine, i Carabinieri hanno arrestato un 32enne, appartenente alla famiglia Strangio, conosciuta per i fatti di sangue legati alla terrificante faida che ha visto da una parte la famiglia Nirta-Strangio e dall'altra la cosca Pelle-Vottari, che, nonostante fosse sottoposto al regime di sorveglianza con obbligo di soggiorno nel comune di San Luca (RC), è stato sorpreso in strada in via del Casale di San Basilio, violando gli obblighi a lui imposti. E’ stato portato in caserma e trattenuto in attesa del rito direttissimo. Non è la prima volta che l’uomo si allontana dal Comune di residenza per raggiungere la Capitale, infatti negli ultimi due anni, i Carabinieri lo hanno riconosciuto e arrestato diverse volte.
Rubavano i Bancomat con escavatore ed esplosivo: arrestati in 6 dai Carabinieri
Catania, 21 apr - ATM dell’ufficio postale di Villasmundo (SR), ATM della Banca Agricola Popolare di Ragusa (filiale del Comune di Palazzolo Acreide (SR), sportello ATM dell’ufficio Postale di Valguarnera Caropepe (EN), Postamat dell’ufficio Postale di Fiumefreddo di Sicilia (CT).
Sono questi i colpi messi a segno dalla banda di 6 persone arrestata dai Carabinieri di Graviva di Catania, disposte dal GIP presso il Tribunale di Catania.
Nel corso dei furti - spiegano gli investigatori - gli arrestati tentavano inoltre, almeno in un caso, di travolgere con la loro auto gli agenti della Polizia di Stato nel frattempo intervenuti. L’Assistente Capo Giovanni Greco, era stato costretto infatti a scansarsi per non essere investito.
Gli arrestati sono: Massimo GRASSO, 42enne di Catania; Salvatore MUSUMECI inteso Pistacchio, 24enne di Catania; Santo RAVASCO inteso Pagnotta, 24enne di Catania; Federico SILICATO, 29enne di Catania; Alessio VIOLA, 30enne di Catania e Salvatore VIOLA, 36enne di Catania.
Le indagini sono state svolte dal NORM della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania, a seguito dei numerosi episodi di furto con ausilio di escavatori verificatisi recentemente; l’Arma dei Carabinieri ha effettuato puntuali accertamenti che hanno consentito di individuare coloro che si reputano responsabili dei gravissimi episodi delittuosi.
I gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza, raccolti in esito alle citate indagini di Polizia Giudiziaria, dirette e coordinate da questo Ufficio, hanno determinato come detto l’emissione del provvedimento custodiale, che ha integralmente accolto le richieste.
Anche questa indagine della Procura della Repubblica di Catania dimostra la massima attenzione rivolta dall’Ufficio ai delitti contro il patrimonio in un contesto di particolare allarme sociale.
Le indagini di Polizia tuttora proseguono al fine di accertare eventuali altre corresponsabilità e vengono svolte dall’Arma dei Carabinieri di Gravina di Catania.
ROMA -ESTORCEVANO SOLDI AL PADRE PER UN DEBITO USURAIO DEL FIGLIO
ROMA - I Carabinieri della Compagnia Carabinieri Roma EUR hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica che ha condotto le indagini nei confronti di 2 indagati, ritenuti responsabili di tentata estorsione continuata e aggravata. Al tempo stesso, sono state eseguite perquisizioni anche nei confronti di altre persone coinvolte nella erogazione di finanziamenti di natura usuraria.
Le indagini, sviluppate dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma EUR scaturiscono da una denuncia sporta nel novembre 2016 da un anziano signore presso la stazione dei Carabinieri di Roma “Garbatella”, riguardante minacce e forti pressioni ricevute da parte di un uomo, affinché pagasse asseriti debiti quantificati in circa 100 mila Euro, contratti dal figlio che da poco si era allontanato dall’Italia.
Nei giorni immediatamente successivi, non avendo soddisfatto la richiesta, allo scopo di intimorirlo e indurlo a pagare, gli era stata incendiata l’autovettura e la porta d’ingresso dell’abitazione della madre. Dalle indagini è emerso che le richieste estorsive avevano origine in prestiti usurari concessi in precedenza al figlio.
Gli autori dei fatti delittuosi sono stati identificati a seguito di immediate investigazioni e gli elementi probatori raccolti hanno consentito di riscontrare puntualmente gli atti intimidatori e le pesanti e reiterate minacce nei confronti dell’anziano.
Nel corso delle perquisizioni delegate dall’Autorità Giudiziaria sono state sequestrate cospicue somme di denaro, decine di assegni per un totale di 502.780 euro, preziosi ed appunti contabili.
Sono state inoltre ritirate a titolo cautelare: una pistola “colt”, una pistola “Taurus”, un fucile “Winchester” e nr. 50 munizioni cal. 357 “magnum”, nr. 50 cal. 45 “magnum” e nr. 15 cal. 12 “Winchester”, legalmente detenute da uno dei soggetti destinatari di perquisizione.
Nel contesto delle operazioni è stato inoltre arrestato in flagranza di reato uno degli indagati destinatari di perquisizione , in quanto trovato in possesso di una carta d’identità e di una patente di guida riportanti la sua effigie con generalità anagrafiche false.
I due soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere si trovano ora a disposizione dell’A.G. presso la casa circondariale di Regina Coeli, mentre la persona arrestata in flagranza è agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
LEGIONE CARABINIERI LAZIO
Comando Provinciale di Roma
Comunicato Stampa
Roma - Smontavano auto rubate al Divino Amore, due arresti (24.10.16)
- Roma - Sono stati sorpresi dai carabinieri della compagnia di Pomezia in un capannone industriale di via di Fioranello, mentre stavano smontando un autocarro, risultato rubato qualche ora prima. A finire nei guai il titolare e un dipendente di una ditta di autodemolizioni, entrambi romani, di 39 e 52 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine.
Le attività illecite condotte dai due consistevano nello smontare ogni pezzo di veicoli di dubbia provenienza che potevano essere poi introdotti nel mercato clandestino dei ricambi auto. I carabinieri della stazione di “Roma - Divino Amore” durante la perquisizione all’interno dell’area adibita a “sfasciacarrozze” hanno rinvenuto numerosi pezzi di altre autovetture, di varie marche e modelli di dubbia provenienza, sul conto delle quali sono in corso ulteriori accertamenti.
Contestualmente, i carabinieri hanno rinvenuto 13 targhe automobilistiche riconducibili a veicoli rubati o risultate smarrite dai proprietari. Anche su quest’ultime sono in corso accertamenti per verificare il loro eventuale utilizzo in eventi delittuosi di varia natura.
Titolare e dipendente sono stati posti agli arresti domiciliari dopo il giudizio direttissimo presso il Tribunale di Roma e dovranno rispondere di riciclaggio. (24.10.16)
Video autoradio arresto d'amico
BARCELLONA P.G. (ME): RAPINA DUE ANZIANE NOVANTENNI IN CASA. I CARABINIERI ARRESTANO GIOVANE BARCELLONESE A VALGUARNERA CAROPEPE (EN)
All’alba di oggi, nella Provincia di Enna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, unitamente a quelli del Comando Provinciale di Enna, con l’ausilio dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia e del Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Barcellona P.G. (ME), su richiesta della locale Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore Emanuele Crescenti, a carico di un giovane barcellonese, D’AMICO Angelo, 22enne, ritenuto responsabile di due rapine commesse ai danni di un’anziana di ottantanove anni e una rapina con successivo tentativo di estorsione, compiuta ai danni di una signora di novantadue anni. Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa attività di indagine, sviluppata nei mesi di marzo, aprile e maggio di quest’anno dal Nucleo Operativo e Radiomobile - Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Alessandro Liprino, che ha consentito di documentare, raccogliendo elementi univoci e convergenti, tre episodi delittuosi perpetrati all’interno delle abitazioni nelle quali le due anziane barcellonesi vivevano da sole.
IL PROVVEDIMENTO RESTRITTIVO
Le investigazioni, in particolare, hanno permesso di ricostruire come l’indagato, senza alcuna remora, agendo in pieno giorno, a volto scoperto mediante violenza e minaccia nei confronti di chi per età e vigore fisico non poteva difendersi, abbia compiuto reati predatori impossessandosi di monili d’oro e denaro contante tenuti in casa dalle anziane vittime.
I primi due episodi sono avvenuti nel marzo 2019 ad un giorno di distanza l’uno dall’altro, in concorso con altri due soggetti rimasti ignoti. I rei, dopo aver bussato con forza sulla porta dell’abitazione, affinché l’anziana gli aprisse, immobilizzavano la donna, sola in casa. L’arrestato, dopo averle stretto una mano sulla bocca per impedirle di gridare e chiedere aiuto, le sfilava con forza la fede nuziale dal dito, mentre i complici rovistavano nella casa impossessandosi della somma contante di 250 € e monili d’oro.
La signora decideva di non chiamare i soccorsi, ma il giorno successivo i tre rapinatori si reintroducevano nell’abitazione, rompendo il vetro di una porta finestra e davanti alla donna, irretita dalla paura per quanto accaduto il giorno precedente, asportavano ulteriori 450 € in contanti.
Le immediate indagini svolte a seguito della denuncia dell’anziana permettevano di individuare l’odierno indagato. Durante le attività investigative, inoltre, veniva accertato che lo stesso arrestato aveva consumato un’ulteriore rapina nei confronti di un’altra anziana novantaduenne, anch’essa sola in casa, alla quale doveva
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