Visita-Pellegrinaggio al Monastero di San Placido Calonerò.
Per una giornata l'antico monastero di Calonerò ha accolto nuovamente una reliquia del martire messinese San Placido rievocando il fasti di un glorioso passato, quando ospitava una ricca comunità monastica che ha segnato profondamente il territorio. Nell’ambito dell’“Anno Placidiano”, in occasione del 1500° anniversario della nascita di San Placido, il Comitato Anno Placidiano, in collaborazione con la Discover Messina e l'Associazione Aura, ha organizzato per Domenica 31 Maggio una Visita - Pellegrinaggio all'antico Monastero di San Placido Calonerò, attualmente sede dell'Istituto Agrario Pietro Cuppari. Grazie alla disponibilità del Vice Preside Prof. Leopoldo Moleti si è avuto modo di visitare l'insigne monumento rinascimentale dedicato a San Placido fin dal 1376, ove per secoli i benedettini hanno vissuto con la propria regola dell’”Ora et Labora”. Nel corso della visita si sono ammirati gli splendidi chiostri, l’antica cappella del medievale castello dei Vinciguerra e tutti quegli ambienti che rivestono una importanza storica ma anche spirituale. Nella mattinata Mons. Angelo Oteri ha celebrato la Santa Messa alla presenza di una reliquia di San Placido, appositamente portata dalla chiesa di San Giovanni di Malta. Nel pomeriggio i numerosi pellegrini intervenuti hanno avuto modo di visitare le limitrofe chiese parrocchiali di San Paolo a Briga Marina e di San Mauro a Giampilieri Marina, accolti dai rispettivi parroci, che custodiscono significative tracce dell'antico culto a San Placido. Guida d'eccezione è stata il Prof. Franz Riccobono, consulente storico-artistico del Comitato Anno Placidiano. Questo appuntamento fa parte di una serie di iniziative atte a promuovere e riscoprire l'antico culto al martire messinese in occasione di questo particolare anno giubilare concesso dalla Santa Sede.
Visita - Pellegrinaggio al Monastero di San Placido Calonerò
Nell’ambito dell’“Anno Placidiano”, in occasione del 1500° anniversario della nascita di San Placido, il Comitato Anno Placidiano, in collaborazione con la Discover Messina e l'Associazione Aura, ha organizzato per Domenica 31 Maggio una Visita - Pellegrinaggio all'antico Monastero di San Placido Calonerò, attualmente sede dell'Istituto Agrario Pietro Cuppari. Grazie alla disponibilità del Vice Preside Prof. Leopoldo Moleti si avrà modo di visitare l'insigne monumento rinascimentale dedicato a San Placido fin dal 1376, ove per secoli i benedettini hanno vissuto con la propria regola dell’”Ora et Labora”. Nel corso della visita si avrà modo di ammirare gli splendidi chiostri, l’antica cappella del medievale castello dei Vinciguerra e tutti quegli ambienti che rivestono una importanza storica ma anche spirituale. Nella mattinata verrà celebrata la Santa Messa alla presenza di una reliquia di San Placido appositamente portata dalla chiesa di San Giovanni di Malta. Nel pomeriggio i pellegrini avranno modo di visitare le limitrofe chiese parrocchiali di San Paolo a Briga Marina e di San Mauro a Giampilieri Marina che custodiscono significative tracce dell'antico culto a San Placido. Guida d'eccezione sarà anche il Prof. Franz Riccobono, consulente storico-artistico del Comitato Anno Placidiano. Questo appuntamento fa parte di una serie di iniziative atte a promuovere e riscoprire l'antico culto al martire messinese in occasione di questo particolare anno giubilare concesso dalla Santa Sede. Breve servizio della RTP di Domenica 31 Maggio 2015.
vino Faro doc
Vino prodotto dall'I.I.S. G. Minutoli di Messina sez. Agraria P. Cuppari sita in San Placido Calonerò - Messina - con uve provenienti da vitigni locali di proprietà.
San Placido, Monaco Benedettino e Martire, Patrono di Messina
San Placido Monaco Benedettino, Discepolo dello stesso San Benedetto a Subiaco e Monte Cassino ed infine Martire a Messina il 5 Ottobre del 541 insieme ai fratelli Flavia, Eutichio e Vittorino e con circa trenta Monaci. Fra i Patroni più importanti di Messina e della sua Arcidiocesi ma anche venerato come patrono a Biancavilla, Castel di Lucio, Poggio Imperiale, Montecarotto, San Pier Fedele e altri centri d'Italia, d'Europa e del Mondo. Le insigne reliquie di San Placido e Compagni, ritrovate il 4 agosto 1588, si conservano a Messina nella Chiesa di San Giovanni Battista detta di Malta da lui stesso fondata.
San Placido, martire dimenticato prima dell'Anno Placidiano
Servizio del giornalista Marco Grassi andato in onda su Messinawebtv dedicato al martire della città di Messina: Placido.
2° Trofeo MTB San Placido Calonerò - 4a Prova di Coppa Sicilia XC F.C.I. (1a batteria)
Si è svolta domenica 15 marzo 2015 il 2° Trofeo MTB San Placido Calonerò 4a Prova di Coppa Sicilia XC F.C.I., gara di specialità XC Cross Country che è stata organizzata dall'A.S.D. Ciclo Record del Presidente Santi Grillo; la manifestazione ciclistica giunta alla sua 2ª edizione si è disputata in un percorso ricavato all'interno dei terreni dell'Istituto Tecnico Agrario Pietro Cuppari. Il circuito della lunghezza di 4.0 km, è stato ripetuto più volte a seconda della categoria di appartenenza da tre batterie ed apprezzato dagli stessi partecipanti.
Percorso spettacolare, caratterizzato da single track tecnici, sia in salita che in discesa, e tratti molto veloci.
1a batteria vincitore Orazio Costa (A.S.D. Cicloturistica Castanea)
2a batteria vincitore Vito Lombardo (Team Lombardo Bike)
3a batteria vincitore Giuseppe Cicciari (A.S.D. Special Bikers Team)
A BREVE ALTRI VIDEO
1° Trofeo MTB San Placido Calonerò - Interviste di fine gara
Interviste di fine gara al 1° Trofeo MTB San Placido Calonerò, gara ciclistica di mtb valevole come 3a Prova Campionato d'Autunno Open XC 2014
Sulle orme di... Placido: itinerario turistico-religioso per le vie di Messina
Dedicato ad uno dei primi discepoli di San Benedetto. Fu inviato a Messina a fondare il primo Monastero Benedettino di Sicilia dove troverà il martirio nel 541 d. C. Il percorso toccherà alcuni luoghi ove è ancora viva la presenza di San Placido fino a giungere al luogo del martirio.
Nell’ambito dell’apertura a Messina dell’“Anno Placidiano”, in occasione del 1500° anniversario della nascita di San Placido, insigne martire messinese, l’Associazione AURA promuove degli interessanti ed inediti itinerari culturali e religiosi che faranno scoprire un vasto patrimonio spirituale ed artistico ancora presente nel cuore di Messina.
Attraverso percorsi a piedi, lungo le strade della città, si potranno conoscere importanti personaggi che hanno fatto la storia della città dello Stretto e non solo.
Come antichi pellegrini ricalcheremo i passi di coloro che hanno lasciato una traccia che va solo riscoperta e rivalutata.
A questi itinerari non poteva mancare quello dedicato a San Placido, che inaugurerà questa serie di visite e verrà ripetuto ogni terzo sabato del mese. “Sulle orme di…” hanno una durata di circa 2/3 ore e sono rivolti a scuole, associazioni, comunità religiose o singoli cittadini che vorranno conoscere la grande storia della città di Messina.
Tutti gli itinerari prevedono un percorso guidato a piedi di media lunghezza della durata di 2/3 ore, a cura della Guida Turistica Abilitata Daniela Dottore e dello Storico dell’Arte Marco Grassi.
Biglietto intero Euro 5.00, ridotto per soci AURA Euro 3.00, agevolazioni per scuole, gruppi ed associazioni.
Per info e prenotazioni contattare il 3887772030, 3295381130, 3404630651 o associazioneaura@tiscali.it.
Su richiesta si possono effettuare vari itinerari concordando percorsi e modalità.
A Messina l'Anno Giubilare Placidiano
In occasione del 1500° anniversario della nascita di San Placido, insigne martire messinese, tra il 2015 e il 2016 si svolgerà a Messina nella Chiesa di San Giovanni di Malta un Anno Gubilare per far riscoprire e onorare il grande monaco benedettino, tra i primi discepoli di San Benedetto. Placido nacque a Roma nel 515, dalla nobile ed antica famiglia degli Anicii, da Tertullo e dalla messinese Faustina. Primo di quattro fratelli, fu introdotto in tenera età, insieme a Mauro, nel cenobio di Subiaco ove Benedetto da Norcia aveva iniziato la sua opera monastica. La tradizione vuole che Placido, ormai formato ed ordinato Abate, fosse inviato a Messina a fondare il primo monastero benedettino di Sicilia. In riva allo Stretto, subirà il martirio il 5 Ottobre del 541 insieme alla sorella Flavia, ai fratelli Eutichio e Vittorino e a circa trenta monaci, che, insieme con lui, abitavano il monastero di San Giovanni, alla foce del torrente Boccetta. Il culto a San Placido e Compagni Martiri ebbe un suo rinnovato fervore con il ritrovamento a Messina delle loro reliquie, il 4 Agosto 1588, in occasione di lavori di restauro intrapresi dall’Ordine di Malta alla chiesa di San Giovanni di Malta, ove ancora oggi si conservano. La sentita devozione al Martire, autorizzata da apposita Bolla di Sisto V, fu costantemente sostenuta e difesa per secoli dal Sovrano Militare Ordine di Malta, dal Senato di Messina e dall’Arciconfraternita di San Placido. La Penitenziera Apostolica ha concesso speciali indulgenze (alle solite condizioni) per coloro che sosterranno dinnanzi alle insigni reliquie di San Placido e Compagni Martiri.
Frana San Placido gennaio 2009
2° Trofeo MTB San Placido Calonerò - 4a Prova di Coppa Sicilia XC F.C.I. (mix foto 1a batteria)
Si è svolta domenica 15 marzo 2015 il 2° Trofeo MTB San Placido Calonerò 4a Prova di Coppa Sicilia XC F.C.I., gara di specialità XC Cross Country che è stata organizzata dall'A.S.D. Ciclo Record del Presidente Santi Grillo; la manifestazione ciclistica giunta alla sua 2ª edizione si è disputata in un percorso ricavato all'interno dei terreni dell'Istituto Tecnico Agrario Pietro Cuppari. Il circuito della lunghezza di 4.0 km, è stato ripetuto più volte a seconda della categoria di appartenenza da tre batterie ed apprezzato dagli stessi partecipanti.
Percorso spettacolare, caratterizzato da single track tecnici, sia in salita che in discesa, e tratti molto veloci.
1a batteria vincitore Orazio Costa (A.S.D. Cicloturistica Castanea)
2a batteria vincitore Vito Lombardo (Team Lombardo Bike)
3a batteria vincitore Giuseppe Cicciari (A.S.D. Special Bikers Team)
A BREVE ALTRI VIDEO
2° Trofeo MTB San Placido Calonerò - 4a Prova di Coppa Sicilia XC F.C.I. (mix foto 3a batteria)
Si è svolta domenica 15 marzo 2015 il 2° Trofeo MTB San Placido Calonerò 4a Prova di Coppa Sicilia XC F.C.I., gara di specialità XC Cross Country che è stata organizzata dall'A.S.D. Ciclo Record del Presidente Santi Grillo; la manifestazione ciclistica giunta alla sua 2ª edizione si è disputata in un percorso ricavato all'interno dei terreni dell'Istituto Tecnico Agrario Pietro Cuppari. Il circuito della lunghezza di 4.0 km, è stato ripetuto più volte a seconda della categoria di appartenenza da tre batterie ed apprezzato dagli stessi partecipanti.
Percorso spettacolare, caratterizzato da single track tecnici, sia in salita che in discesa, e tratti molto veloci.
1a batteria vincitore Orazio Costa (A.S.D. Cicloturistica Castanea)
2a batteria vincitore Vito Lombardo (Team Lombardo Bike)
3a batteria vincitore Giuseppe Cicciari (A.S.D. Special Bikers Team)
Le cantine Cuppari di Messina
Le cantine Cuppari dell'Istituto Tecnico Agrario di San Placido Calonerò - Messina.
Produce il vino Faro doc
il monastero di San Filippo di Demenna (ME)
Il fascino dell'architettura monastica e l'importanza della sua storia in un monastero che si trova nei pressi del comune di Frazzanò (ME)
Documentario realizzato da Gaspare Mannoia per Luoghi di Sicilia.
ITA Cuppari di Messina
L'istituto Tecnico Agrario Pietro Cuppari di San Placido Calonerò - Messina
Pellegrinaggio a Nicosia nel segno di Messina
Continuano i pellegrinaggi promossi da Mons. Angelo Oteri, dall'Associazione Aura e dalla Compagnia di San Placido alla scoperta di quei luoghi ove si venera il martire messinese San Placido. Domenica scorsa i numerosi pellegrini hanno raggiunto l'antico abitato di Nicosia, in Provincia di Enna, in concomitanza con il bicentenario della fondazione della locale diocesi. Infatti la scelta di visitare il centro montano si basa sul fatto che proprio il primo vescovo di Nicosia fu un messinese grande devoto di San Placido. Il presule in questione era Mons. Gaetano Maria Avarna dei Duchi di Belviso che qualche anno dopo il suo arrivo a Nicosia fece realizzare al pittore Giuseppe Patania un dipinto raffigurante il Martirio di San Placido. Questo particolare legame è confermato dalla presenza ancora oggi di un ritratto del presule nella chiesa di San Giovanni di Malta che conserva le reliquie del protomartire benedettino. La delegazione messinese giunta a Nicosia è stata accolta dai Frati Minori Cappuccini guidati da Padre Luigi Saladdino con la fattiva collaborazione di Fra Melchiorre Pedone. I pellegrini hanno avuto modo di visitare il convento cappuccino e la chiesa di Santa Maria degli Angeli che conserva le reliquie di San Felice da Nicosia. Nel pomeriggio, dopo la visita della casa natale di San Felice e della Basilica di Santa Maria, il gruppo guidato da Mons. Angelo Oteri ha visitato la Basilica Cattedrale sostando in preghiera dinnanzi al dipinto raffigurante San Placido e deponendo un omaggio floreale sulle tombe di Mons. Gaetano Maria Avarna ed dell'altro vescovo messinese Mons. Pio Giardina, già Ausiliare di Mons. Angelo Paino in riva allo Stretto. Sul sepolcro di Mons. Giardina è stato deposto un omaggio floreale anche da parte dall'Arciconfraternita dei Catalani, presenti al pellegrinaggio con il Governatore Marco Grassi, con il Vice Governatore Achille Brunaccini e con il Confrate Nino Labate, essendo il presule già confrate dell'antico sodalizio messinese. Questo nuovo pellegrinaggio ha riannodato questo antico legame tra Messina e Nicosia sul solco del recupero delle nostre antiche tradizioni religiose.
A Itala commemorato il Bicentenario del Respinto Sbarco Francese in Sicilia
Mercoledì 22 Giugno 2011, lo splendido scenario del sagrato dell'Abbazia Normanna dei Santi Pietro e Paolo di Itala ha fatto da degna cornice ad un nuovo appuntamento con il Bicentenario del respinto sbarco francese in Sicilia, 1810-2010 promosso dall'Associazione Amici del Museo di Messina. Tema di questo appuntamento culturale è stato: Aspetti storici, militari, architettonici e culturali in merito al tentativo di occupazione francese della Sicilia nel Settembre del 1810. Sono intervenuti come relatori: Alessandro Fumia, Marco Grassi e Franz Riccobono. La serata rievocativa è stata aperta dall'esecuzione degli inni del Regno delle Due Sicilie, inglese e francese in omaggio a coloro che duecento anni fa nella riviera jonica messinese si resero protagonisti di un significativo episodio militare di carattere europeo. I relatori, con la proiezione anche di rare immagini, hanno analizzato sotto vari aspetti questo tentativo di occupazione francese della Sicilia auspicando che venga riscoperta questa significativa pagina della nostra storia a partire da uno dei suoi protagonisti il Principe Giovanni Capece Minutoli di Collereale, che sarà in seguito anche il munifico fondatore dell'omonimo ospizio di via Catania a Messina. Franz Riccobono in modo particolare ha sottolineato l'aspetto legato alle fortificazioni che furono approntante nei primi dell'800 a difesa di un possibile attacco del territorio siciliano, come l'effimero rafforzamento dei castelli di Taormina, Forza d'Agrò, Capo Sant'Alessio e Scaletta Zanclea. Alessandro Fumia ha ricordato gli aspetti politici legati a questo tentativo di occupazione come l'inedito rapporto epistolare tra la Regina Carolina di Borbone e l'Imperatore Napoleone Bonaparte. Infine Marco Grassi nell'ambito del suo intervento ha ricordato i protagonisti di questi fatti d'arme come il comandante francese Jacques Marie Cavaignac de Baragne e il comandante inglese Sir James Campbell of Inverneill. Al termine è seguita una apprezzata cena in ambientazione franco - anglo - duosiciliana, presso il contiguo locale Antica Badia, curata da Giancarlo La Spada ed accompagnata dal sottofondo musicale di antichi canti e inni riferiti al periodo storico trattato.
Queste iniziative, partite lo scorso 18 Settembre e che godono del Patrocinio Gratuito del Comune di Messina, hanno l'obiettivo di far conoscere alla cittadinanza una significativo episodio di rilevanza europea avvenuto duecento anni orsono nel nostro territorio. Proprio quest'anno infatti per gli abitanti della Riviera Jonica Messinese e in modo particolare per le Vallate di Briga, S. Stefano, Galati e Mili, ricorre un significativo anniversario. Proprio duecento anni fa, il 18 Settembre 1810, gli abitanti di queste contrade bloccarono il tentativo di sbarco delle truppe francesi di Gioacchino Murat inteso ad occupare l'intera Isola, unica regione d'Europa rimasta esclusa dal dominio francese, oltre che l'Inghilterra. Tale sbarco ebbe particolare rilevanza strategica, in quanto concluse la fase delle inarrestabili conquiste napoleoniche e segna l'inizio del declino dell'Armata francese. All'azione presero parte circa tremila francesi, provenienti dalle coste calabresi, sotto la guida del Generale Comandante Cavaignac. Sorprendente fu l'intervento delle popolazioni locali, con a capo il messinese Giovanni Capece Minutolo Principe di Collereale, a cui solo successivamente si aggiunsero le truppe inglesi del Generale Campbell dislocate lungo il litorale siciliano a rincalzo dell'esercito borbonico unitamente a reparti svizzeri e tedeschi accampati presso il Monastero di San Placido Calonerò. Quindi uno scontro dai risvolti inaspettatamente europei che merita di essere ricordato nella ricorrenza bicentenaria. Oltre al Monumento di Mili, sempre legato a questo evento storico, rimangono altri significativi cimeli tra cui i brandelli della bandiera di combattimento francese presa a suo tempo dagli abitanti di Mili che, dopo essere stata conservata per quasi un secolo in Cattedrale, oggi si conserva nei depositi del Museo Regionale, e alcuni tamburi presi sempre alle truppe murattiane tra cui quello che un tempo si conservava a Pezzolo si trova da qualche anno al Museo Musica e Cultura dei Peloritani di Gesso mentre un altro si dovrebbe conservare a Galati. Un intero anno di iniziative culturali, giunto con questa di Itala al sesto appuntamento,atte a promuovere e conoscere questa importante pagina della nostra storia dai rivolti europei.
Ruggero Vasari presidente della Strada del Vino di Messina
Il progetto STRADE DEL VINO nasce dall'esigenza di valorizzare i territori a vocazione vinicola, caratterizzati non solo dalla presenza di vigneti e cantine vinicole ma anche da attrattive naturalistiche, culturali e storiche particolarmente significative ai fini di un'offerta enoturistica integrata.
Tali percorsi sono stati dotati di una appropriata segnaletica per favorire l'individuazione delle aziende che aderiscono a questa iniziativa, le quali offrono degustazioni dei loro prodotti e visite guidate ai vigneti e agli impianti produttivi.
La Strada del Vino della Provincia di Messina geograficamente si affaccia su due mari, ed è immersa nell'incontaminato territorio della catena montuosa dei Peloritani.
Gli itinerari percorribili e suggeriti dalla Strada del Vino sono tre:
- il percorso del MAMERTINO DOC, si snoda nei territori della zona tirrenica ed alcuni comuni della zona ionica.
- Il percorso del FARO DOC attraversa i luoghi sovrastanti le colline dello Stretto di Messina.
- il percorso della MALVASIA delle LIPARI DOC si sviluppa nelle Isole Eolie.
I tre itinerari incrociano, sul versante nord-orientale dell'Isola, Milazzo, Santa Lucia del Mela, Furnari, Patti e, nell'arcipelago delle Eolie, Salina con i piccoli centri di Lena e Malfa. Vigne e vigneti qui sono immersi in una cornice in cui la magìa del mare si combina con testimonianze d'altri tempi: dal castello Arabo-Normanno di Santa Lucia del Mela (IX secolo) al monastero benedettino di San Placido Calonerò (1363) al duomo di Messina col campanile che racchiude un singolare orologio meccanico-astronomico. Costruito dai fratelli Ungerer di Strasburgo, fu inaugurato nel 1933.Il cuore della strada sono le viti, qui allevate da secoli. E che hanno dato origine a vini altrettanto secolari. Come il Faro, un rosso che si produceva nell'età Micenea e che è un blend di Nerello Mascalese, Nocera e Nerello Cappuccio. O come il Mamertino, un Nero d'Avola il cui antenato, il Mamertinum, era annoverato da Plinio il Giovane tra i migliori del tempo. Del Malvasia racconta persino Diodoro Siculo nel I secolo a.C.. Frutto dell'appassimento naturale delle uve, è un vino dolce che si ottiene dal mix di Malvasia delle Lipari e Corinto Nero. La gastronomia del territorio è quanto di più tipico ci sia. Sono da provare: il pasticcio di maccheroni al forno, il pesce stocco alla ghiotta, la pignolata con glassa di cioccolato e zucchero. E poi il Maiorchino, un pecorino dop la cui produzione si fa risalire al 1600.
Primavera nei vigneti (HD)
Video composto da un insieme di fotogrammi e qualche ripresa fatta nei giorni 27 e 28 febbraio durante la mie ascese in mtb verso l'abitato di Pezzolo; giunto quasi al terzo km di salita nei pressi del monastero benedettino di San Placido Calonerò (sede dell'Istituto Tecnico Agrario Pietro Cuppari), mi fermo ad osservare il coloratissimo e suggestivo panorama dei vigneti che si ammantano di un giallo abbagliante per via della fioritura della acetosella gialla, trifoglio giallo volgarmente detto in Sicilia, sucameli, in senso ironico per il sapore acidulo degli steli.
A ITALA APPUNTAMENTO CON IL BICENTENARIO DEL TENTATIVO DI SBARCO FRANCESE IN SICILIA
Nell'ambito delle iniziative promosse dall'Associazione Amici del Museo di Messina per il Bicentenario del respinto sbarco francese in Sicilia, 1810-2010 si terrà mercoledì 22 giugno a partire dalle ore 19.00 sul suggestivo Sagrato dell'Abbazia Normanna dei Santi Pietro e Paolo di Itala un'incontro dal titolo: Aspetti storici, militari, architettonici e culturali in merito al tentativo di occupazione francese della Sicilia nel Settembre del 1810.
Interverranno come relatori: Armando Donato Mozer, Alessandro Fumia, Marco Grassi e Franz Riccobono. Al termine seguirà una cena in ambientazione franco - anglo - duosiciliana presso il contiguo locale ?Antica Badia?. Queste iniziative, partite lo scorso 18 Settembre e che godono del Patrocinio Gratuito del Comune di Messina, hanno l'obiettivo di far conoscere alla cittadinanza una significativo episodio di rilevanza europea avvenuto duecento anni orsono nel nostro territorio.
Proprio quest'anno infatti per gli abitanti della Riviera Jonica Messinese e in modo particolare per le Vallate di Briga, S. Stefano, Galati e Mili, ricorre un significativo anniversario. Proprio duecento anni fa, il 18 Settembre 1810, gli abitanti di queste contrade bloccarono con efficacia un tentativo di sbarco delle truppe francesi di Gioacchino Murat le cui intenzioni erano quelle di occupare l'intera Isola, unica regione d'Europa rimasta libera dal dominio francese, oltre che l'Inghilterra. Tale sbarco rivestì un particolare interesse strategico, perché concluse la fase di conquista che Napoleone Bonaparte aveva portato avanti per anni e segnò l'inizio del declino dell'Armata francese. All'azione presero parte circa tremila francesi, provenienti dalle coste calabresi, sotto la guida del Generale Comandante Cavaignac. Sorprendente fu l'intervento delle popolazioni locali, capeggiate dal principe messinese Giovanni Capece Minutoli di Collereale, a cui solo successivamente si aggiunsero le truppe inglesi dislocate lungo il litorale siciliano a rincalzo dell'esercito borbonico composto tra l'altro da reparti svizzeri e tedeschi accampati presso il Monastero di San Placido Calonerò. Quindi uno scontro dai risvolti inaspettatamente europei che merita di essere ricordato nella ricorrenza bicentenaria. Oltre al Monumento di Mili, sempre legato a questo evento storico, rimangono altri significativi cimeli tra cui i brandelli della bandiera di combattimento francese presa a suo tempo dagli abitanti di Mili che, dopo essere stata conservata per quasi un secolo in Cattedrale, oggi si conserva nei depositi del Museo Regionale, e alcuni tamburi presi sempre alle truppe murattiane tra cui quello che un tempo si conservava a Pezzolo si trova da qualche anno al Museo Musica e Cultura dei Peloritani di Gesso mentre un altro si dovrebbe conservare a Galati. Un intero anno di iniziative culturali, giunto con questa di Itala al sesto appuntamento,atte a promuovere e conoscere questa importante pagina della nostra storia dai rivolti europei.