Apre a Matera la Casa di Ortega
Un recupero esemplare quello del complesso restaurato nel Sasso Barisano, seguendo un’idea dell’artista spagnolo Josè Ortega, vissuto a Matera da esule durante la dittatura franchista, che favorirà il recupero e la valorizzazione delle arti applicate e la storia della tradizione mediterranea. È il risultato raggiunto dopo nove anni di interventi dalla Fondazione Zétema, con il restauro e la messa n funzione della “Casa di Ortega”, che sarà inaugurata il 28 settembre 2014.
Approfondimento. Apre nei Sassi di Matera La Casa di Ortega
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Approfondimento. La Casa di Ortega nei Sassi di Matera
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Reportage. L'inaugurazione della Casa di Ortega nei Sassi di Matera
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Inaugurata a Matera la Casa di Ortega
Tagli del nastro stamani 28 settembre per Casa di Ortega, Uno storico palazzo in via San NIcola del Sole facilmente raggiungibile dalla Scalinata di Piazza Duomo sul quale sono stati investiti 750 mila euro. 9 anni di lavori per quello che si va configurando come una struttura che va ben oltre un semplice contenitore culturale. Il progetto è stato curato da Fondazione Zètema grazie anche a molti fondi privati.
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inaugurazione casa di Ortega a Matera
Cilentano.it vi porta alla Casa Museo di Jose' Ortega a Bosco - S. Giovanni a Piro, SA
Il Cilento, il posto piu' bello del mondo.
José García Ortega (Arroba de los Montes, 1921 – Parigi, 24 dicembre 1990) è stato un pittore e scultore spagnolo.
Fu rappresentante del realismo sociale della Guerra civile spagnola e uno dei membri gruppo Estampa popular, di cui fu anche fondatore. A tredici anni si trasferì a Madrid dove iniziò a realizzare i suoi primi dipinti e prese parte ai circoli antifranchisti, legando così le sue esperienze successive e la sua opera al forte impegno politico e civile. A 26 anni fu condannato per reati di opinione, e dopo il carcere nel 1952 uscì il suo primo ciclo di xilografie. Nei primi anni sessanta iniziò il suo lungo esilio e si trasferì a Parigi, dove gli fu assegnata dal Congresso Internazionale dei Critici d'Arte del Verucchio diretto da Giulio Carlo Argan la medaglia d'oro per la sua azione di lotta per la libertà. Nel 1964 Antonello Trombadori organizzò la sua prima mostra personale in Italia alla galleria La Nuova Pesa di Roma, alla quale seguirono quelle del 1968 e del 1974. Negli anni seguenti realizzò numerose esposizioni a Filadelfia, Toronto, Saint Louis, Zurigo, Torino e Bruxelles. Nel 1969 realizzò le venti incisioni della grande suite dei Segadores, ispirate dalle sofferenze dei lavoratori della terra. Nel 1971 lavorò al ciclo Ortega±Dürer, sessanta incisioni riguardanti il tema della guerra civile spagnola presentate al Museo di Norimberga e poi esposte nel Castello Sforzesco di Milano.
Si trasferì a Matera nel 1973, dove aveva il suo laboratorio nella sede del Circolo culturale La Scaletta nei Sassi, sperimentando nuove tecniche nello scolpire bassorilievi e utilizzando la cartapesta insieme ai maestri cartapestai materani in modo innovativo; qui realizzò uno dei suoi cicli pittorici più importanti, Morte e nascita degli innocenti, presentato al Castello Sforzesco di Milano e custodito ed esposto a Casa Ortega di Matera. Alla città di Matera, a cui era profondamente legato, lasciò in dono molte sue opere. Nel 1976 dopo sedici anni di esilio gli fu concessa l'autorizzazione per tornare liberamente in Spagna, e così poté esporre le sue opere a Madrid, Valencia e Bilbao, dove in particolare espose il grande ciclo di bassorilievi realizzato a Matera; lasciò nuovamente la Spagna nel 1980 per tornare in Italia, dove continuò un'intensa attività espositiva, stabilendosi nel piccolo centro di Bosco, nella provincia di Salerno. Dichiarò di aver scelto questo posto perché gli ricordava la sua amata Spagna; egli stesso disse:
« Sto bene con voi, perché qui ho trovato un'angoscia ed una miseria che sono quelle della mia gente. Perché i colori sono quelli della mia terra. Sono rimasto perché la pelle dei braccianti è scura e secca, come quella dei contadini spagnoli. »
Cilentano.it va a Matera alla ricerca di Jose' Ortega e scopre un mondo
Questo e' un video amatoriale!
ORTEGA, fu rappresentante del realismo sociale della Guerra civile spagnola e uno dei membri gruppo Estampa popular, di cui fu anche fondatore. A tredici anni si trasferì a Madrid dove iniziò a realizzare i suoi primi dipinti e prese parte ai circoli antifranchisti, legando così le sue esperienze successive e la sua opera al forte impegno politico e civile. A 26 anni fu condannato per reati di opinione, e dopo il carcere nel 1952 uscì il suo primo ciclo di xilografie. Nei primi anni sessanta iniziò il suo lungo esilio e si trasferì a Parigi, dove gli fu assegnata dal Congresso Internazionale dei Critici d'Arte del Verucchio diretto da Giulio Carlo Argan la medaglia d'oro per la sua azione di lotta per la libertà. Nel 1964 Antonello Trombadori organizzò la sua prima mostra personale in Italia alla galleria La Nuova Pesa di Roma, alla quale seguirono quelle del 1968 e del 1974. Negli anni seguenti realizzò numerose esposizioni a Filadelfia, Toronto, Saint Louis, Zurigo, Torino e Bruxelles. Nel 1969 realizzò le venti incisioni della grande suite dei Segadores, ispirate dalle sofferenze dei lavoratori della terra. Nel 1971 lavorò al ciclo Ortega±Dürer, sessanta incisioni riguardanti il tema della guerra civile spagnola presentate al Museo di Norimberga e poi esposte nel Castello Sforzesco di Milano.
Si trasferì a Matera nel 1973, dove aveva il suo laboratorio nella sede del Circolo culturale La Scaletta nei Sassi, sperimentando nuove tecniche nello scolpire bassorilievi e utilizzando la cartapesta insieme ai maestri cartapestai materani in modo innovativo; qui realizzò uno dei suoi cicli pittorici più importanti, Morte e nascita degli innocenti, presentato al Castello Sforzesco di Milano e custodito ed esposto a Casa Ortega di Matera. Alla città di Matera, a cui era profondamente legato, lasciò in dono molte sue opere. Nel 1976 dopo sedici anni di esilio gli fu concessa l'autorizzazione per tornare liberamente in Spagna, e così poté esporre le sue opere a Madrid, Valencia e Bilbao, dove in particolare espose il grande ciclo di bassorilievi realizzato a Matera; lasciò nuovamente la Spagna nel 1980 per tornare in Italia, dove continuò un'intensa attività espositiva, stabilendosi nel piccolo centro di Bosco, nella provincia di Salerno.
Inaugurata la mostra “I colori di Ortega: tra Matera e il Cilento”
Fino al prossimo 28 dicembre la Capitale europea della cultura 2019 dedica al pittore e incisore spagnolo José Ortega una esposizione che comprende dipinti, terrecotte, ceramiche e bassorilievi in cartapesta, realizzati tra i Sassi e Bosco, frazione di San Giovanni a Piro (SA), dove l’artista visse per alcuni anni come esule della dittatura franchista. Ortega, si ricorda, arrivò a Matera nei primi anni Settanta e fu accolto dai giovani del Circolo “La Scaletta”, che lo ospitarono nelle stanze del primo piano di Palazzo Bronzini, nei Rioni Sassi, dove aveva il suo laboratorio, ancora attuale sede dell’associazione culturale. In questo periodo sperimentò l’utilizzo della cartapesta con cui realizzò i venti pannelli di “Morte e Nascita degli Innocenti” e “Passarono”. Bassorilievi in cartapesta dipinti a tempera, attualmente esposti nella Casa di Ortega di Matera e nel Museo di Bosco. La mostra è organizzata dalla galleria Albanese Arte e dal Circolo La Scaletta in collaborazione con la Casa di Ortega di Matera e la Casa Museo José Ortega di San Giovanni a Piro.
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Musma, Casa di Ortega, Cripta del Peccato originale. Novità e conferme dei luoghi culturali materani
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Diretta TV #The7Hours - I commissari in visita alla Casa di Ortega
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Cilentanità: visita a Casa Ortega a Bosco
Saluti del dott. Nicola Cobucci, amico intimo del pittore Josè Ortega (Arroba de los Montes 1921 - Parigi 1990), ospite della comunità di Bosco nel Cilento.
Musica: bensound.com
Casa Noha a Matera - Bene del FAI
Reportage su Casa Noha, bene del FAI - Fondo Ambiente Italiano. Un luogo della conoscenza e della memoria, l’inizio di un viaggio straordinario nel cuore dei Sassi di Matera.
TRM Art è il canale culturale del network televisivo TRM, con una programmazione interamente dedicata a Matera2019.
Digitale terrestre: 602 Basilicata - 638 Puglia.
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Matera: viaggio nella città dei sassi
Un viaggio nella bellissima Matera, da vergogna d'Italia a capitale europea della cultura. Lo spettacolo dei sassi e della case costruite nella roccia, ma anche i sapori lucani della tradizione.
Con i Frutti della Terra è una produzione TAM TAM VIDEO PRO in onda ogni domenica su TRC (canali 11 e 15 del digitale terrestre in Emilia-Romagna e canale 827 della piattaforma Sky in tutta Italia).
La puntata è visibile in alta definizione sulla nostra piattaforma Vimeo:
Basilicata - Matera. Cap. 2°
LUCANIA... ASCOLTANDO IL SILENZIO - Capitolo 2° - MATERA
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English and italian version
Quality: 1.080p HD
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Pimo Capitolo ( ): Accettura e montagna materana. Parco della Grancia. Vulture e Laghi di Monticchio. Venosa e Orazio. Castel Lagopesole (Castello di Federico II). Acerenza. Palmenti di Pietragalla.
- Terzo Capitolo ( ) Aliano. Castelmezzano e le Dolomiti Lucane. Guardia Perticara. Craco.
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Photographer: Sandro Sansone
Soundtrack: Rione Junno: remix TarantBeatProject - Orchestra Joubès: Aire de chacarera
Project, concept and design, light effects, editing and mixing music: Sandro Sansone
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The Sassi di Matera (meaning stones of Matera) are ancient cave dwellings in the Italian city of Matera, Basilicata. Situated in the old town, they are composed of the Sasso Caveoso and the later Sasso Barisano.
The Sassi grew in the area of Murgia Plateau, extended between Apulia and Basilicata.
Matera has gained international fame for its Sassi. The Sassi originate from a prehistoric (troglodyte) settlement, and are suspected to be some of the first human settlements in Italy.
The Sassi are houses dug into the calcarenitic rock itself, which is characteristic of Basilicata and Puglia, and is locally called tufo though it should not be confused with the volcanic tuff nor with tufa. Many of these houses are really only caverns, and the streets in some parts of the Sassi often are located on the rooftops of other houses. The ancient town grew in height on one slope of the ravine created by a river that is now a small stream. The ravine is known locally as la Gravina.
In the 1950s, the government of Italy forcefully relocated most of the population of the Sassi to areas of the developing modern city. Riddled with malaria the unsanitary conditions were considered an affront to the new Italian Republic of Alcide De Gasperi. However, people continued to live in the Sassi, and according to the English Fodor's guide:
Matera is the only place in the world where people can boast to be still living in the same houses of their ancestors of 9,000 years ago.
Until the late 1980s this was considered an area of poverty, since these houses were, and in most areas still are, mostly unlivable. Current local administration, however, has become more tourism-oriented, and has promoted the re-generation of the Sassi with the aid of the European Union, the government, UNESCO, and Hollywood. Today there are many thriving businesses, pubs, and hotels.
One of the benefits of the ancient city, is that there is a great similarity in the look of the Sassi with that of ancient sites in and around Jerusalem. This has caught the eye of film directors and movie studios. Principally due to this reason the Sassi were the set of many films, as for example The Gospel According to St. Matthew (Pasolini, 1964), King David (Bruce Beresford, 1985), The Passion of the Christ (Gibson, 2004) and The Nativity Story (Hardwicke, 2006).
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Matera è una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico rappresentando una pagina straordinaria scritta dall'uomo attraverso oltre 10.000 anni di storia.
Matera è la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, sviluppatosi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all'interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.
Nel 1993 l'UNESCO dichiara i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
I Sassi di Matera sono il 6° sito in Italia in ordine cronologico, il primo nel meridione.
L'architettura irripetibile dei Sassi di Matera racconta la capacità dell'uomo di adattarsi perfettamente all'ambiente e al contesto naturale, utilizzando con maestria semplici caratteristiche come la temperatura costante degli ambienti scavati, la calcarenite stessa del banco roccioso per la costruzione delle abitazioni fuori terra e l'utilizzo dei pendii per il controllo delle acque e dei fenomeni meteorici.
La struttura architettonica è costituita da due sistemi, quello immediamente visibile realizzato con le stratificazioni successive di abitazioni, corti, ballotoi, palazzi, chiese, strade orti e giardini, e quello interno e invisibile a prima vista costituito da cisterne, neviere, grotte cunicoli e sistemi di controllo delle acque, sistemi essenziali per la vita e la ricchezza della comunità.
I Sassi di Matera sorgono su uno dei versanti di un canyon scavato nel tempo dal torrente Gravina. Sull'altro versante si estende il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, il cui paesaggio rappresenta il contesto originario dei luoghi, sviluppatosi nel tempo con gli insediamenti urbani soltanto sul versante opposto dei Sassi.
Pasqua 2016, boom di turisti a Matera
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Casa Noha: nuovi spazi dedicati alla valorizzazione di Matera
Grazie al Fondo Ambientale italiano, l’antica dimora nei Sassi si arricchisce di un pannello interattivo che permette di scoprire 6 itinerari tematici che la città offre a turisti e a cittadini curiosi
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Giornata delle Eccellenze a Matera: tour della Città coi ciceroni del Fai
Gli studenti coinvolti in mattinata in un tour della città, guidati dagli apprendisti ciceroni del Fai di Matera, nel pomeriggio, presso Casa Cava, saranno protagonisti di un momento di racconto e confronto insieme ai loro coetanei lucani, durante il quale si parlerà anche di turismo.
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JOSE ORTEGA
José García Ortega (Arroba de los Montes (Ciudad Real) 1921 - París 1990),
El pintor manchego nació en Arroba de los Montes (Ciudad Real) en 1921, pero a los ocho años se trasladó a Madrid. Vivió en el barrio de las Delicias, y, según comentó en una ocasión, ya a los 13 años hacía pintadas en los muros.Apenas acabada la guerra civil su padre ingresó en prisión, y en 1947, después de salir su padre, es encarcelado él por motivos políticos. En la prisión empezó realmente su preparación como pintor, y al salir de allí, en 1952, recibe una beca del Gobierno francés para estudiar en París. A su vuelta a Madrid se reúne con un grupo de artistas, poetas e intelectuales en una especie de movimiento que propugna un realismo social del arte. Se interesa particularmente por el grabado y en 1958 crea el grupo Estampa Popular, que indaga en la expresión realista, a pesar de encontrarse en plena eclosión del arte abstracto.
Los temas políticos ocuparon buena parte de su obra. Fue militante comunista, pero su visión del realismo socialista fue siempre muy crítica. El realismo socialista es un término tan usado que no se sabe bien qué significa. Yo he luchado seriamente contra el academicismo realsocialista, y creo que es historia, dijo en una entrevista.
En 1960 se inicia para él una etapa decisiva en su vida. Comienza el exilio y recorre China y Oriente aprendiendo diversas técnicas y tradiciones antiguas de grabado. Luego vienen unos años en Francia y finalmente en Italia. Regresó a España en 1977, al día siguiente de recibir el pasaporte español.
La polémica acompañó sus primeras exposiciones del retorno a España, en una época inicial de la transición a la democracia en la que no se quería herir susceptibilidades y que le valió la prohibición de varias de sus obras preparadas para una antológica en su tierra natal.
Volvió a Italia y residió hasta hace poco en su casa de campo de Bosco (Salerno), al sur de Italia, además de mantener su taller en París.
Casa Noha, Bene del FAI nel cuore dei Sassi a Matera