Cattedrale vegetale - Oltre il Colle BG
Video dedicato all'architetto visionario Giuliano Mauri scomparso nel 2009. Ha realizzato grandi opere tra cui questa denominata Cattedrale Vegetale. La potete visitare in provincia di Bergamo località Oltre il Colle.
Ottoni alla Cattedrale verde di Oltre il Colle
cattedralevegetale.oltreilcolle.info
Gli Ottoni del Conservatorio di Bergamo alla Catterale vegetale di Oltre il Colle durante l'inaugurazione del 4 settembre 2010
BENVENUTI A OLTRE IL COLLE (BG)
Come si può intuire, il toponimo sta ad indicare che il paese possiede una posizione tra i monti delle valli Seriana e Serina. Difatti per raggiungerlo, da entrambe le valli, bisogna superare un colle, da cui l’origine di Oltre il colle.
La conca in cui è posto è sovrastata da monti imponenti come il monte Arera, il Grem, il Menna e l’Alben, che svettano oltre i 2000 metri di altitudine.
Il paesaggio risulta essere molto suggestivo e motivo di richiamo per un gran numero di turisti. Il territorio comunale offre numerose attrattive, adatte ad ogni stagione: durante il periodo estivo garantisce tranquillità, aria pulita, nonché un tuffo in mezzo al verde, grazie ad itinerari naturalistici che permettono di compiere escursioni adatte ad ogni utenza. Sono difatti presenti sia sentieri alla portata di chiunque, che vie per i più esperti.
Durante il periodo invernale è possibile svolgere la pratica di attività sportive sulla neve, anche grazie alla presenza di una pista di sci da fondo di ben 16 chilometri, posta in località Zambla Alta.
keldiPom a Zorzone di Oltre il Colle(Bg)
Una cattedrale vegetale del parco delle Orobie per riconciliarsi con la natura
Oltre Il Colle. Desiderio di ridare una forte identita' culturale e naturalistica. Questo e' lo scopo della Cattedrale Vegetale costruita a Oltre il Colle, in provincia di Bergamo, ai piedi del Monte Arera. Il progetto ideato dall'architetto Giuliano Mauri, scomparso nel 2009, e; stato portato a termine dal figlio Roberto che ci ha descritto le difficolta' incontrate. L'opera si estende su una superficie di 650 metri quadrati ed e' costituita da 42 colonne di materiale vegetale del posto. L'uomo prova a riconciliarsi con la natura, troppe volte deturpata, come ci ha detto il Presidente del Parco delle Orobie, Franco Grassi. Servizio e riprese di Pierangelo Mella
Guarda questo video anche su:
LA CATTEDRALE VEGETALE vista drone (DJI SPARK)
La cattedrale vegetale,un'imponente struttura nel verde del parco delle orobie a Oltre il colle in provincia di Bergamo,e poi tanti panorami mozzafiato dopo ogni curva
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I MUSICANTI DI OLTRE IL COLLE
Video ideato e creato dal Corpo Musicale San Bartolomeo di Oltre il Colle
Il cocco della felicità: lezione didattica a Oltre il Colle
Un'utile lezione sull'apertura del cocco. Il nostro insegnante ci illustrerà una tecnica innovativa per aprire questo frutto fresco e buonissimo ma troppe volte troppo difficile da aprire e degustare.
Buona visione
Oltre il Colle al Lago...il RITORNO!
ovviamente non poteva mancare la nostra vacanzina al Lago...! ovviamente...non potevamo non fare anche quest'anno il video ricordo di quest'avventura!!!
Oltre il Colle Valle Brembana 15-03-2014
è il racconto con immaggini di un sabato di relax con la musica di Elisa
Oltre il Colle 06/02/2011
Oltre il Colle (Bg)
18° Trofeo Angela Maurizio a.m.
MAURI 2 FB
MAURI GIULIANO ARTISTA LODIGIANO CONOSCIUTO PER SUOI LAVORI CON ELEMENTI NATURALI, FAMOSE LE SUE SCULTURE... VEDI LE CATTEDRALI NEL VERDE DEI BOSCHI COME ELEMENTO NATURALE.
Cattedrale Vegetale Lodi - (Un opera di Giuliano Mauri)
“La Cattedrale rappresenta un’idea di magnificenza, un ordine e una sacralità del luogo, ho sempre voluto dare corpo a questa fratellanza che esiste tra il luogo e la sacralità della terra e di questi elementi che si innalzano che sono gli alberi. In questo c’è dentro tutta la filosofia del mio lavoro. Il luogo non mi dimentica e questo mi fa felice, mi piace pensare che la gente attraverserà questo luogo pensando al perché è stata costruita, al perché si è fatta, una domanda che la gente si farà da sé, rendendosi conto che l’opera vale il posto.”
(Giuliano Mauri)
La Cattedrale vegetale si presenta come una vera cattedrale, realizzata con rami e tronchi infissi nel terreno, che formano delle campate sul modello delle cattedrali gotiche; la struttura ha dimensioni ragguardevoli (circa 77 metri per 22), con un'altezza di circa 16 metri, e si estenderà per una superficie di circa 1.500 metri quadrati.
L'opera contribuisce a rinaturalizzare e riqualificare l'area ex Sicc (il complesso industriale dismesso che sorgeva tra via Ferrabini e la sponda sinistra dell'Adda a monte del ponte), in parte acquisita al patrimonio pubblico negli anni '90 per consentire la costruzione del nuovo argine e oggetto nel corso del 2015 di operazioni di bonifica dei terreni.
Approvato alla fine del 2014, il progetto della Cattedrale Vegetale si è articolato in due fasi: la prima relativa alla realizzazione di un rinforzo arginale, eseguita nel 2015, la seconda alla costruzione dell’architettura (posa di fondazioni in acciaio e montaggio delle parti in legno), avviata nel maggio di quest’anno. Il quadro economico complessivo ammonta a 280.000 euro, finanziato per 125.000 euro da uno stanziamento della Regione Lombardia con risorse a valere sul fondo per l’attrattività turistica e per 155.000 euro da contributi di sponsor privati.
La nuova transumanza, fra economia, cultura e turismo
Roma, (askanews) - Un tuffo nel passato per far emergere opportunità future. La pratica antichissima della transumanza, abbandonata perché non più redditizia, torna di attualità in alcune regioni, proprio perché parte della loro storia ed identità, trasformandosi in risorsa economica, culturale e turistica. A questi Cammini di uomini, cammini di animali, è stata dedicata un'articolata ricerca interdisciplinare, nel volume a cura di Katia Ballacchino e Letizia Bindi, presentato a Roma (nella splendida Sala della Crociera) al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali.
Oltre alla rievocazione di paesaggi bucolici e pratiche antiche, l'obiettivo, spiega Fabio Pilla, dell'Università degli studi del Molise e direttore del Centro di ricerca BIOCULT è anche quello più concreto di promuovere un turismo sostenibile.
In particolare per il Molise può significare molto, perche è una zona d'Italia che è stata particolarmente segnata anche nel paesaggio, dall'essere attraversata da questi tratturi, per la possibilità anche di utilizzare questa pratica particolare come elemento di attrazione turistica, di tipo nuovo, non di massa, di nicchia.
Alla fine della scorsa estate le greggi di un pastore molisano sono scese dai monti del Matese per tornare ad attraversare lo straordinario sito archeologico di Altilia/Sepino, accompagnate da una grande partecipazione, racconta l'etnografa curatrice del volume Letizia Bindi:
Questa è un'iniziativa che abbiamo molto voluto e che è il risultato di una proficua e profonda cooperazione con i protagonisti di questa pratica sul territorio, spiega Letizia Bindi, docente di etnografia visiva e curatrice del volume.
Credo che questa sia un'esperienza che mette in luce l'importanza della valorizzazione dei protagonisti e dà rilievo alla crucialità delle persone che sono state da sempre sui territori perché impone di tenerle in considerazione come soggetti animatori di queste iniziative,
di farne il punto di partenza per un recupero complessivo dei loro saperi, del loro sistema di conoscenze, ciò che diventa utile per un recupero positivo verso il futuro, di biodiveersità, di scoperta delle specificità delle razze ovine e bovine, ma anche per il recupero della biodiversità vegetale che si legava a questo tipo di pratica.
Borghi d'Abruzzo: Montefino (TE) - Documentario completo
Dalla collana Abruzzo Made in Italy
Montefino, antica Monte Secco come si rileva da un documento dell'anno 1019, sorge su un'altura scoscesa lungo la valle del Fino e conserva l'aspetto del borgo incastellato. L'attuale denominazione risale al periodo postunitario e fu assunta con decreto regio del 28 giugno 1863, n. 1426.
montefino
IL CENTRO URBANO
Nel tessuto edilizio sopravvivono, soprattutto nella parte piu alta del colle, case databili tra il XVI e il XVIII secolo, le più antiche in pietra con architravi lignei alle aperture.
Dell'antico castello resta in piedi un torrione quadrangolare con basamento a scarpa assai manomesso e pochi altri lacerti. Le murature sono in pietre semi lavorate, disposte a ricorsi regolari con poca malta. Il vano terragno della torre è coperto da volte a crociera. La struttura è databile al XIV secolo.
torre
Più in basso sopravvivono a tratti le mura che racchiudevano il borgo. Si nota un torrione rotondo dove una più antica struttura in pietrame appare inglobata nelle muraglie in laterizio della cinta fortificata di epoca successiva (XV-XVI secolo), della quale si notano i beccatelli e le caditoie.
Di questa cinta fa parte anche la Porta da pié ad arco ogivale e possenti travature lignee. Le date settecentesche che si rilevano su due mattoni probabilmente testimoniano restauri e risarciture dell'epoca. Anche da questa parte del paese le antiche mura furono inglobate dal muraglione di sostegno moderno realizzato introrno al 1935.
In via dei Pensieri si notano, rimessi qua e là in opera nelle mura, alcuni pezzi erratici, provenienti con ogni probabilità da una chiesa diruta del paese: un blocco con scolpita una rosetta a sei petali e un frammmento di parasta con decoro a motivo vegetale possono anche risalire al XII secolo, e un blocco con testina d'angelo sormontata da un fregio ad ovoli del XVI-XVII secolo.
NOTIZIE STORICHE
Nel 1019 Trasberto, figlio del defunto Ildeberto promette a Girardo figlio di Adodato di non alienare le nove staia di terra presso il castello di «Monte Secco» da lui ricevute e impegna, a garanzia del suo obbligo di assicurare al medesimo Girardo per vent'anni il servizio miltare, 30 moggia di terra nella località di «Gardeniano».
Dal quaternus magne expeditionis, noto come Catalogus Baronum (1150-1168), risulta che Trasmondo di Collemaggio tenne in feudo la metà «Montis Sicci» e la metà «Collis Sicci» nel Pennese.
Nel 1273 ad Alife,Carlo I d'Angiò costituisce il giustizierato di Abruzzo oltre il Pescara e vi include «Mons Siccus Bifarum» e «Mons Siccus Ferratus».
Nel 1306 Carlo II d'Angiò concede una riduzione delle collette al signore del castello «Montis Sicci Biferarii», in considerazione dei meriti acquisiti dai feudatari Abbamonte e Rinaldo allorché, nel 1283, al divampare della rivolta di Macchia, si schierarono con Carlo I d'Angiò contro Corrado di Antiochia.
Nel 1430 Giosia d'Acquaviva, figlio di Andrea Matteo I e conte di San Flaviano, acquista il castello «Montis Sicci» dal capitano di ventura Iacopo Caldora.
Nel 1532 «Montesecco» conta 49 fuochi, pressochè corrispondenti ai nuclei familiari patriarcali compresi i servitori, 71 nel 1545, 68 nel 1669 e 89 nel 1732.
Nel 1760, dopo il sequestro dell'eredità della defunta duchessa di Atri, Isabella Acquaviva d'Aragona Strozzi, Gaspare Antonio Perazza di Città Sant' Angelo è il governatore del distretto di «Montesecco» e di Castiglione Messer Raimondo, che è compreso nello Stato d'Atri devoluto alla regia Corte.
SGARBI A LODI PER LA 'CATTEDRALE VEGETALE'
Il critico d'arte invitato per l'avvio della realizzazione dell'opera ispirata a Giuliano Mauri
SGARBI A LODI - CATTEDRALE VEGETALE - Parte 1
Vittorio Sgarbi a Lodi per la Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri, opera patrocinata e finanziata in parte dalla Regione Lombardia, grazie all'apporto del noto critico d'arte. Sgarbi durante il sopralluogo al cantiere racconta l'opera
Sprechi di denaro pubblico - il bar del paesaggio di Lodi
Questo è il cosiddetto Bar del paesaggio realizzato dal Comune di Lodi al costo - per i contribuenti - di 300.000 Euro.
Non è mai entrato in funzione perchè - si dice - distrutto dalle infiltrazioni di acqua piovana. Noi lo abbiamo visitato in compagnia di un vero Barista, e forse abbiamo capito altri quattro motivi per cui non decolla....
Chi è preposto a decidere della validità dei progetti dovrebbe depositare una cauzione bancaria incassabile dai contribuenti in caso di fallimento...
Sollima e Leskovar live @ Arte Sella Suoni delle Dolomiti
Giovanni Sollima e Monika Sollivar si esibiscono nella Cattedrale vegetale di Arte Sella all'interno della Manifestazione I suoni delle Dolomiti