Manduria Puglia
È terra fertile e antica quella di Manduria, che si estende a cavallo delle tre province di Taranto, Lecce e Brindisi. Appena giunti tra le sue vie è un cartello di benvenuto a salutare il visitatore facendogli sapere che questa è “città di Messapi”. Le tracce del valoroso popolo, infatti, fanno capolino un po’ ovunque a cominciare dall’estesa necropoli e le possenti mura megalitiche che ne delimitano l’antico centro. Manduria racchiude anche tesori di altre epoche e avvenimenti le cui tracce si sono incuneate tra i vicoli e nelle piazzette che si aprono all’improvviso nel borgo. Le architetture nobili e quelle più modeste si avvicendano lungo le sue strade dai basoli neri di pietra lavica fino a prendere la via delle campagne e fare da sfondo ai filari infiniti delle vigne di Primitivo. È così che dalle colonne che incorniciano possenti portali di dimore storiche o il Castello Imperiali dalle cento stanze ci si può addentrare nel dedalo di viuzze del Ghetto degli ebrei proprio dinanzi al grande rosone della Chiesa Matrice incastonato nella facciata romanica e sorvegliata dai leoni di pietra. Situata sulle Murge Taratine, Manduria gode di un clima tipicamente mediterraneo, il che significa estati piuttosto calde, lunghe e secche, appena mitigate dal vento prevalentemente di scirocco e inverni particolarmente miti. Manduria è una tra le più grandi e attive cittadine della provincia di Taranto e deve la sua floridezza e importanza al fatto di trovarsi alla confluenza delle vie di comunicazione fra i territori di Taranto, Lecce e Brindisi. Trae linfa vitale da un territorio fertile ed esteso, occupato da “masserie” dedite ad attività agro-pastorali. Si pone in un comprensorio intensamente coltivato a vigneti e oliveti che producono olii e vini pregiati, tra cui il famoso “PRIMITIVO DI MANDURIA” D.O.C. La vegetazione tipica del territorio di Manduria è la “Macchia Mediterranea”. Essa è costituita da arbusti sempre verdi e da piante che hanno scarsa esigenza di acqua. Il bosco è composto da piante arboree, arbustive, erbacee e da forme più umili ma non meno importanti quali i funghi, i muschi e licheni. Manduria è considerata uno dei centri messapici più significativi, tanto da aver ottenuto un finanziamento dell'Unione Europea per la realizzazione del Parco Archeologico. L'originario abitato di Manduria,, uno dei cui primi nuclei dovette essere tra l'altro ubicato, per così dire, fuori mano, nei pressi del cavalcavia per Lecce dove recentemente è stata scoperta una necropoli alto-arcaica (VII sec. a.C), priva di fortificazioni. Solo intorno al 500 a.C. Manduria venne dotata del muro di fortificazione più interno, per una circonferenza di almeno 3300m. Al periodo della contrapposizione di Taranto ai messapi e ai restanti popoli apuli dalla metà del IV sec a.C., viene attribuita la cosiddetta seconda cerchia. Una raffinata muraglia da intendersi quale rinforzo e restauro della prima cinta.L'altra testimonianza che Manduria preserva sono le estese necropoli tutt'attorno alle mura antiche. Tombe del tipo a fossa rettangolare in numero di diverse centinaia raccolte in gruppi presumibilmente in relazione alle stesse appartenenze familiari. Manduria è ritenuta sacra per il gran numero di chiese, Conventi, Ordini religiosi esistenti e tutti di buon livello artistico. Dei tanti monumenti religiosi dobbiamo, per necessita di cose, indicare i più significativi. SS. Rosario (1687) con la maestosa facciata barocca si impone per l’armonia delle forme, S.Giuseppe di origine ancor più antica, Chiesa dello Spirito Santo (con l’annesso convento delle Servite), Chiesa dell’Immacolata (XVII sec.), Chiesa delle Scuole Pie (1741), Chiesa di San Francesco rifatta nei primi del XVII sec, Chiesa Matrice è certamente uno dei più riusciti esempi di architettura religiosa del ‘500 in Puglia. Altre chiese presenti a Manduria sono : S. Angelo, S.Lucia, Sacro Cuore, S.Maria di Costantinopoli, S.Antonio, S.Benedetto, S.Chiara, S.Pietro Mandurino, S. Cosimo, S.Leonardo. La leggenda narra che la nave che conduceva Pietro Apostolo a Roma vi fece scalo per il rifornimento di acqua e, proprio in questa copiosa sorgente, probabilmente Pietro ha effettuato i primi battesimicristianI in terra italiana. In effetti l'affioramento di acqua dolce e' tutt'oggi copioso. Pur dissimulato dalla vegetazione di superficie il cratere sorgivo del Chidro (nome della sorgente, che probabilmente deriva da hydro, acqua) e' profondo fino a 12 mt e consente immersioni spettacolari per la limpidezza dell'acqua Il villaggio si e' sviluppato attorno alla torre-chiesa, unico esempio di questo tipo di fusione architettonica tra tutte le torri costiere (piu' di 80)
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Porto Cesareo ( Lecce - Puglia - Italy ) Il Salento
Porto Cesareo è un comune italiano di 5.930 abitanti della provincia di Lecce in Puglia.
Località turistica del Salento situata sulla costa ionica della penisola salentina, dista 26,9 km dal capoluogo provinciale ed è sede dell'Area naturale marina protetta Porto Cesareo e della Riserva Naturale Orientata Regionale Palude del Conte e Duna Costiera.
Il territorio comunale, situato nella parte nord-occidentale della pianura salentina, si estende su una superficie di 34,66 km² e confina a nord con i comuni tarantini di Manduria e Avetrana, a est e a sud con il comune di Nardò, a ovest con il mare Ionio.
Molti gli isolotti tra questi rivestono particolare importanza l'Isola Grande (o Isola dei Conigli) ricoperta da pini d'Aleppo e di acacie, e l'Isola della Malva. I fondali, particolarmente ricchi, ospitano nelle zone sabbiose la cosiddetta prateria sommersa di Posidonia oceanica, che garantisce ossigeno, rifugio e nutrimento a numerosi organismi marini, e nelle aree rocciose il coralligeno multicolore. La fauna marina è costituita da crostacei, molluschi, pesci e tartarughe. Lo straordinario interesse biologico del posidonieto ha contribuito all'istituzione dell'Area naturale marina protetta di Porto Cesareo nel 1997.
Ai tempi dei romani si chiamava Portus Sasinae (periodo di cui sono stati ritrovati dei reperti tra cui sette colonne monolitiche di marmo cipollino immerse nel mare), quando era un importante scalo portuale per il commercio dei prodotti agricoli delle ricche zone interne. In realtà il luogo era già abitato in epoca preistorica (villaggio in località Scalo di Furnu) e successivamente nell'Età del Bronzo da marinai di provenienza greca.
Cadde nell'abbandono a causa delle scorrerie dei pirati e dell'impaludamento della zona fino all'arrivo, intorno all'anno Mille, di alcuni monaci basiliani che vi costruirono un'abbazia che utilizzarono sino al XV secolo, periodo in cui la località passò di proprietà dagli Orsini del Balzo, principi di Taranto, agli Acquaviva, duchi di Nardò, e si sviluppò come porto per il commercio, soprattutto di olio e grano, con la Sicilia e in seguito anche con le Repubbliche marinare. Fu anche in quel periodo che iniziò la costruzione, a difesa dai nemici provenienti dal mare, dell'importante Torre Cesarea e di tutte le altre torri costiere di cui è ancora ricca la fascia costiera ionica salentina. Dopo un nuovo periodo di decadenza, intorno al XVIII secolo tornò a ripopolarsi ma solo stagionalmente e non stanzialmente grazie all'attività di una tonnara che attirò varie famiglie di pescatori, soprattutto tarantine;
Durante il periodo fascista, grazie alla bonifica dell'Arneo, il centro crebbe di importanza non solo come porto peschereccio ma anche come località turistico-balneare.
La spiaggia di Punta Prosciutto
Nel 1975, grazie alla volontà dei residenti che chiedevano da tempo l'autonomia dal comune di Nardò, Porto Cesareo divenne a sua volta comune a tutti gli effetti. Oggi quest'ultimo è ormai una rinomata località di bagni grazie ai suoi 17 km di spiaggia dorata e scogliera bassa con acqua molto limpida fronteggiati da un arcipelago di isolotti ricchi di vegetazione e di fauna che conta specie molto rare. Dal 1997 il Comune è sede di una delle 20 aree marine protette d'Italia per la presenza di una ricchissima e diversificata comunità marina di elevato valore biologico; con i suoi 16.654 ettari è la terza per estensione in Italia. L'area si estende fino a 7 miglia dalla costa, tra Punta Prosciutto a nord e Torre dell'Inserraglio a sud. Nel 2006 fu istituita anche la riserva naturale regionale Palude del Conte e Duna Costiera di circa 900 ettari, un'area caratterizzata da una vasta depressione retro-dunale con ricca e diversificata vegetazione igrofila e alofila. Importanti sono anche la Stazione di Biologia Marina e il Museo Talassografico che contiene una raccolta malacologica, un erbario e rare specie ittiche.
Nardò- spiaggia di Sant'Isidoro
SABUCINA (CL)
This documentary is subtitled in any known language. Just turn the wheel down and in the fourth line, choose the language in which you want to follow the text.Nel cuore della Sicilia, a controllo di una via di penetrazione e di un vasto territorio, si trova l'antico centro di Sabucina con testimonianze di una civiltà che dalla preistoria arrivano sino alle porte dell'età romana.
Preziosi i reperti delle sue necropoli.
Documentario dell'arch.Gaspare Mannoia da guardare sino alla fine....
Puglia Geografia
La regione confina a nord-ovest con il Molise, a ovest con la Campania, a sud-ovest con la Basilicata ed è bagnata dal mar Adriatico a est e nord e dal mar Ionio a sud, ed è la regione dell'Italia meridionale con la più lunga estensione costiera. Oltre che dal mare, i confini della regione sono segnati approssimativamente dal corso del fiume Fortore, dal Subappennino Dauno (ove si ergono i rilievi più alti della regione) e dalla depressione bradanica. Le acque interne sono scarse e includono per lo più alcuni laghi costieri, tra i quali quelli di lago di Lesina e lago di Varano e i piccoli laghi Alimini. Il lago di Occhito, al confine col Molise, è invece un bacino artificiale realizzato dall'Acquedotto Pugliese per fronteggiare le frequenti crisi idrica della regione. Il resto del territorio pugliese è per lo più collinare o pianeggiante. La parte collinare è rappresentata prevalentemente dal Gargano, dalle Murge e dalle Serre salentine, rilievi calcarei di antica formazione. La parte pianeggiante, che costituisce circa il 53% del territorio, è formata dal Tavoliere delle Puglie, dalla Terra di Bari e dalla pianura salentina. Il territorio pugliese è pianeggiante per il 53,3%, collinare per il 45,3% e montuoso solo per l'1,5% il che la rende la regione con meno zone di montagna d'Italia. I monti più elevati si trovano nel subappennino Dauno, dove si toccano i 1152 m del Monte Cornacchia, 1145 m del monte Saraceno e i 1105 m del monte Crispignano, e sul Gargano con i 1055 m del monte Calvo. Le pianure sono costituite dal Tavoliere delle Puglie, dalla fascia costiera della Terra di Bari e dalla pianura salentina. Il Tavoliere occupa quasi la metà della Capitanata; nato come pianura di sollevamento (infatti un tempo era sottomarino) si estende per circa 3000 km² tra i Monti Dauni a ovest, il promontorio del Gargano e il mare Adriatico a est, il fiume Fortore a nord e Ofanto a sud. È la più vasta pianura d'Italia dopo la Pianura Padana; è geologicamente classificabile come preistorico fondo marino. Il nome Tavoliere deriva dal catasto romano, organizzato in Tabulae censuariae, sul quale erano annotate le proprietà terriere adibite al pascolo o alle coltivazioni. In autunno e in inverno la pianura è talvolta soggetta alle esondazioni del Fortore, dell'Ofanto, del Cervaro e di alcuni torrenti, mentre in primavera e in estate è spesso segnata dalla siccità. La pianura salentina, chiamato anche Piana Messapica o Tavoliere di Lecce, è un vasto e uniforme bassopiano del Salento compreso tra i rialti terrazzati delle Murge a nord e le serre salentine a sud. Si estende per gran parte del brindisino (piana brindisina), per tutta la parte settentrionale della provincia di Lecce, a nord della linea che grossomodo congiunge Gallipoli e Otranto, fino ad Avetrana, Lizzano, Sava e Manduria nel tarantino. Nella sua zona mediana corre la strozzatura del cosiddetto istmo messapico, fra Porto Cesareo e l'antica Valesio, nei pressi di Torchiarolo, in cui si raggiunge la minor distanza tra l'Adriatico e lo Ionio (un braccio di terra di circa 35 km). Caratteristiche della pianura salentina sono i poderosi strati di terra rossa e l'assenza di corsi d'acqua di superficie. Il terreno carsico tuttavia presenta innumeroveli inghiottitoi (chiamate vore o capoventi), punti di richiamo delle piovane, che convogliano l'acqua nel sottosuolo alimentando veri e propri fiumi carsici. Solcano poi la superficie numerosi canali scavati per favorire il deflusso delle piovane negli inghiottitoi, e per evitare quindi la formazione di acquitrini. La fascia costiera della Terra di Bari è il territorio pianeggiante stretto tra le Murge e il mare Adriatico e comprendente la città di Bari e l'intero litorale dalla foce dell'Ofanto a Fasano. Anche se la Puglia può essere suddivisa in aree morfologiche diverse con caratteristiche ben definite, riesce comunque a conservare una sua precisa identità regionale. Da nord a sud si susseguono gradualmente, senza netti contrasti, sei distretti geografici: Il Gargano: lo sperone d'Italia che entra nel mar Adriatico, presenta delle caratteristiche culturali proprie a causa della barriera naturale delle montagne e della fitta vegetazione. Il Tavoliere delle Puglie: si estende per circa 3000-4000 km² [2] tra il Subappennino Dauno a ovest, il promontorio del Gargano e il mare Adriatico a est, il fiume Fortore a nord e Ofanto a sud. Da un punto di vista culturale il Tavoliere risente delle mescolanze con le popolazioni abruzzesi e molisane che per secoli hanno attraversato questa terra per svernare le greggi che qui trovavano i pascoli invernali .
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Bosco dell'Arneo, Palude del Conte, Punta Prosciutto
Il Bosco dell'Arneo,piccolo angolo incontaminato della Palude del Conte, nella zona di Punta Prosciutto.
Escursioni alla ricerca di splendidi esemplari di alberi pluricentenari, quali Lecci e Pini d'Aleppo, e rarità fioristiche quali Ginostra spinosa, e fortuiti incontri con magari i Rmarri della zona, lucertole dai variopinti colori esotici, che possono raggiugnere anche 45 cm di lunghezza.
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Ciao a tutti :D
Vico Equense (NA) - L'Università della Pizza festeggia i 50 anni (06.06.18)
- Vico Equense (Napoli) - Gennarino Esposito e Antonino Cannavacciuolo insieme con un ‘esercito’ di chef stellati sono sbarcati in Costiera Sorrentina, per partecipare a ‘Festa a Vico’ e celebrare anche i 50 anni di una istituzione del territorio: ‘Pizza a Metro - L’Università della Pizza’.
La serata simbolicamente ha per titolo “I Professori all’Università”. Un evento, a scopo benefico: l’intero importo sarà infatti donato ai progetti onlus: Alts, Associazione per la lotta i tumori al seno; fondazione Pro, Benessere maschile, Santobono, Noi con voi, Parrocchia SS Ciro e Giovanni e Istituto comprensivo Costiero. (06.06.18)