Places to see in ( Parma - Italy ) Monastero di San Giovanni Evangelista
Places to see in ( Parma - Italy ) Monastero di San Giovanni Evangelista
San Giovanni Evangelista is a church in Parma, northern Italy, part of a complex also including a Benedictine convent and grocery. Works for the abbey and church were started in the 10th century over a pre-existing oratory associated with St. Colombanus. In 1477 the whole complex was damaged by a fire. The abbey basilica was rebuilt from around 1490, with the present design by Bernardino Zaccagni dating from 1510. The construction ended around 1519. The design included since the beginning a thoroughly painting decoration of the interior, and a contract had been signed with the young Correggio, who a had already worked in another Benedictine monastery, in the Camera della Badessa of San Paolo.
Correggio executed five frescoes groups. The first includes the lunette with St. John and the Eagle (c. 1520), followed by the dome, with the Ascension of Christ and the drum and the four pendentives decoration. The third work was the decoration of the vault and the apse ceiling of the Cappella Maggiore, partially destroyed in 1586 when the choir was prolonged: today the central fragment with the Coronation of the Virgin (now at the Galleria nazionale di Parma) has survived. The fourth intervention was in the choir's walls, which were totally destroyed during its reconstruction. Finally, Correggio added a painted frieze which runs for the whole internal perimeter.
Preparatory drawings show that also the parts executed by his pupils were designed by Correggio, such as the candelabra in the presbytery's vault and the puttos on the cross-vaults. Around 1524, Correggio also painted two canvasses in the Del Bono Chapel, now at the Galleria nazionale di Parma: the Lamentation for Dead Christ and the Martyrdom of Four Saints.
The marble façade of the church was designed by Simone Moschino in Baroque style in 1604, and completed in 1607. The bell tower on the right side, perhaps designed by Giovanni Battista Magnani, was completed in 1613. With a height of 75 meters, it is the tallest in Parma.
The interior is on the Latin cross plan, with a nave and two aisles covered with cross vaults, and a dome at the crossing. The structure is similar to the nearby cathedral's. The grooved piers are Renaissance elements of classical inspiration. In the nave is a frieze by Correggio and his workshop (c. 1522-1524). Is ia long strip with monochrome paintings (with few red details) on a dark blue background, including also some tondoes with portraits of Benedictine popes, cardinals and monks. The main feature is a series of puttos in actions symbolizing the importance of the Christian mess and sacrifice. The grotesque decorations on the semi-piers and the vault decoration (with candelabra, puttos and symbols of St. John the Evangelist) were also from Correggio's pupils, in particular Michelangelo Anselmi (c. 1520).
The monastery has three cloisters. The first has Ionic columns, the second has decorations by Correggio and the third, known as Cloister of St. Benedict, has early 16th-century frescoes. The associated library has manuscript and codexes testifying the amanuensis activity of the local monks. The manuscripts arrived here from the monastery of Santa Giustina in Padua without decorations, and here were decorated by Damiano da Moile, Francino da Moile and, starting from 1492, da Michele da Genova.
( Parma - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Parma . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Parma - Italy
Join us for more :
PARMA MIRABILIA DEI I PADRI BENEDETTINI LA CHIESA E IL MONASTERO DI S GIOVANNI EVANGELISTA IN PARMA
Parma Piazza Duomo Cattedrale Battistero e monastero di S. Giovanni Evangelista
Ho creato questo video con l'Editor video di YouTube (
Chiesa di San Giovanni Evangelista, Parma italy
Pronti Partenza...Via - PARMA capitale gastronomica d'Italia #documentario
In questa puntata di Pronti Partenza ...Via viene presentata PARMA, capoluogo di provincia distesa nella pianura emiliana.
Parma è legata, così come capita con molte altre città d'Italia, al nome di una famiglia che la governò a lungo: i Farnese, autori dei palazzi che ancora oggi sono un segno distintivo per la città. Il più imponente è il Palazzo della Pilotta, sviluppatosi in fasi diverse e rimasto incompiuto. Al suo interno sono ospitati la Galleria Nazionale, la Biblioteca Palatina, il museo Bodoniano e lo stupefacente Teatro Farnese: questo, un gioiello di architettura teatrale interamente in legno, è uno dei primi teatri coperti in Italia dopo l'Olimpico di Vicenza e quello di Sabbioneta. Distrutto e ricostruito dopo il secondo conflitto mondiale rimane a testimonianza di una delle più belle architetture teatrali del mondo.
La città oltre a fregiarsi di tale gioiello, vanta anche l'ottocentesco Teatro Regio, uno dei più importanti teatri lirici all'italiana. Parma è fortemente legata alla musica con manifestazioni e festival, spesso legati alla figura di Giuseppe Verdi. In città vi sono musei e spazi appositamente pensati per l'ascolto musicale, dalla casa della musica, agli auditorium, al museo dell'opera, alla casa del suono. Ma la città è anche fortemente legata ai sui prodotti gastronomici tipici di rilevanza internazionale come il parmigiano reggiano e il prosciutto di Parma.
Non mancano poi luoghi e angoli in cui assaporare l'arte, il Duomo, il battistero con le sculture dell'Antelami, la chiesa di San Giovanni Evangelista, l'antica spezieria dei benedettini, la Camera di San Paolo dipinta dal Correggio, la basilica di Santa Maria della Steccata.
Una realizzazione di Fabrizio Vaghi e Paolo Vaghi;
testi, grafica, montaggio e regia di Fabrizio Vaghi.
Una produzione Vaghi per il mondo.
Puntata condotta da Fabrizio Vaghi e Paola Scorletti,
con la partecipazione di Annarita Ziveri (Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza) e Laura Maria Ferraris (Assessore alla Cultura del Comune di Perugia).
Le immagini dei beni appartenenti alla Soprintendenza BSAE sono su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Galleria Nazionale di Parma.
Si ringraziano inoltre per la disponibilità il Comune di Parma (S.O. Turismo e promozione del territorio), Istituzione Casa della Musica, Teatro Regio di Parma, Fabriceria della Basilica Cattedrale, Monastero di San Giovanni Evangelista, Prosciutteria Noi da Parma.
Tutti i diritti riservati, Vaghi per il mondo, 2015 -
Vietata la duplicazione e la diffusione non autorizzata al di fuori del canale
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Guarda altre puntate di Pronti Partenza...Via, alla scoperta delle più belle città d'arte in Italia:
- serie DISCOVERY (
- serie TRIP (
Iscriviti al canale ( per rimanere sempre aggiornato su nuovi contenuti prodotti da Vaghi per il mondo e
continua a seguirci anche sui social network:
Campane Abbazia S.Giovanni Evangelista, Parma
Distesa a 4 Campane per la S.Messa Festiva.
Questa Basilica è piena di opere d'arte a partire dalla cupola affrescata dal Correggio e da alcune cappelle affrescate dal Parmigianino.
Interessanti anche i 2 organi che hanno visto l'impegno nei secoli di nomi come Antegnati, Serassi, Tamburini.
Il campanile è del 1613, opera di G.B. Magnani e con i suoi 75 mt è il più alto della città.
Sulle campane non ho ancora dati ma l'unica notizia tratta da un documento della biblioteca di Parma parla dell' inaugurazione del nuovo concerto, uno degli ultimi eseguiti interamente, tenuto il 31 marzo 1934. Le 18 nuove campane,(18?? suppongo uno sbaglio di stampa,,saranno state 8 ) opera di Domenico Capanni di Castelnuovo Monti, suonarono per la prima volta per mano di un esperto maestro del convento di Comacina.
Eldorato a Parma
Seguite il progetto su Instagram: @eldoratoproject #eldorato
e su Facebook: pagina Eldorato
Scrivete a infoeldorato@gmail.com
ELDORATO A PARMA 20 OTTOBRE 2018
monastero di San Giovanni evangelista
Eldorato è un progetto che racconta l’illusione di questo millennio: l’esistenza di una terra dell’oro, dove ci sono benessere e futuro. Una terra lontana di cui si sa poco e di cui si immaginano meraviglie; una terra al di là della linea dell’orizzonte che ce la nasconde.
Il progetto, ideato e prodotto dall’artista Giovanni de Gara (Firenze, 1977), si articola in una serie di installazioni site-specific che utilizzano come materia prima un oggetto salva-vita: le coperte isotermiche normalmente usate per il primo soccorso in caso di incidenti e calamità naturali ed entrate nell’immaginario collettivo come “veste dei migranti”.
Il viaggio di Eldorato è iniziato il 28 giugno a Firenze, dalle tre porte dell’Abbazia di San Miniato al Monte in occasione delle celebrazioni del millenario dalla sua fondazione. Con lo stesso “oro salvifico” sono state e saranno rivestite le porte di chiese e luoghi simbolici italiani, nella speranza di concludere il percorso sulla soglia di San Pietro.
Il progetto ha l’obiettivo di promuovere una riflessione profonda sul tema dell’accoglienza verso ogni individuo, senza distinzione di razza, genere e credo e di dare un segno di calore e salvezza a partire dalla contemplazione di un oro che splende non per carati, ma per la bellezza e la semplicità del suo messaggio.
Quello dell’oro è un simbolo che da sempre accompagna la storia dell’umanità e quella della Chiesa: i fondi oro dei quadri e le decorazioni delle sculture raffiguravano lo splendore di Dio e – al contempo – il potere e la ricchezza della sua chiesa; l’età dell’oro era incarnazione di uno stato ideale in cui gli uomini vivevano a contatto col divino, in armonia ed equilibrio, prima della caduta nell’età del ferro fatta di guerra e fatica. Se diamo fede a una visione ciclica della storia, l’età dell’oro dovrà tornare e sarà contraddistinta non più dalla preziosa foglia d'oro, ma da un povero, delicato e vitale foglio d'oro che accomuna e protegge tutti: E’ questo lo splendore che il progetto Eldorato attende e annuncia, anche se tutto sembra andare in un’altra direzione. Una direzione in cui chi arriva sulle nostre terre sperando di trovare una terra dorata fatta di pace, lavoro e benessere, nel migliore dei casi trova solo l’oro di una copertina isotermica. E poi giorni, mesi, anni di attesa nei non-luoghi recintati a doppio filo che chiamiamo “centri di accoglienza”.
Viviamo nell’epoca delle fake-news e delle contraffazioni, del complottismo e delle false speranze, e da questo prende forma il nome del progetto. Eldorato è infatti un’evidente distorsione del luogo immaginario per eccellenza (l’Eldorado) ed è stato deformato come viene deformata la realtà dei fatti, specialmente in materia di immigrazione.
Sul piano etimologico, esso deriva dal termine ebraico El - che significa Dio - il Dio Dorato, riferimento ultimo di chi, abbandonando la propria terra e una parte di sé, arriva a una Terra Altra, madre in spirito. Una terra che, in una visione interiore, concede generosa la possibilità di ripartire e realizzare se stessi.
Il viaggio di Eldorato sarà raccontato in un docu-film che seguirà ogni installazione raccogliendo storie e riflessioni di quanti si uniranno al progetto durante il suo percorso. Tra i primi ad aderire Padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato al Monte; Tomaso Montanari (storico dell’arte), Don Andrea Bigalli (Libera), Stefano Mancuso (scienziato, fondatore della neurobiologia vegetale), e Francesco Malavolta (fotoreporter, da vent’anni al seguito dei popoli in movimento alle porte dell’Europa) che accompagnerà il progetto con una serie di scatti scelti appositamente per Eldorato.
Si sono uniti nel viaggio, don Paolo Tofani (parroco di Santomato), don Carmelo la Magra (parroco di Lampedusa), Peter Ciacco (pastore della chiesa valdese di Palermo), Michel Carbonnier (pastore della chiesa evangelica di Bologna), padre Agostino Nuvoli (Monastero di San Giovanni Evangelista, Parma) Francesco Montenegro (Arcivescovo di Agrigento) Don Luca Camilleri (responsabile dell’Ufficio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso dell’Arcidiocesi di Agrigento), don Nandino Capovilla ( parroco della chiesa della Resurrezione, Marghera) e Bernd S. Prigge (pastore chiesa Luterana di Venezia).
Scorci di Parma - Piazza Duomo e dintorni
Duomo, Battistero, Abbazia di San Giovanni e il Campanile con l'Angiol d'Or
Parma e la sua cattedrale
Fabio Bolzetta visita Parma e la sua cattedrale
Correggio, Parmigianino: la Scuola di Parma
Denominata nel Settecento Scuola di Parma, diversa per stile e poetica da quelle romana, toscana, veneta, contempla i pittori Antonio Allegri detto il “Correggio” (1489-1534) e Francesco Mazzola detto il “Parmigianino” (1503-1540). I due maestri sono stati affiancati da quattro artisti meno noti - Michelangelo Anselmi (1491 o 1492-1555 circa), Francesco Maria Rondani (1490-1550 circa), Girolamo Mazzola Bedoli (1500 circa-1569) e Giorgio Gandini detto “Gandini del Grano” (1480 circa-1538), tutti attivi a Parma. Si dedicarono a soggetti religiosi e mitologici. Correggio iniziò con gli affreschi della camera della Badessa nel monastero di San Paolo e la cupola della Chiesa di San Giovanni Evangelista. Fu tra i primi italiani a usare preparazioni colorate per tavole e tele, sopra cui costruiva accuratamente le forme con strati, o “veli” di pittura, “come se fossero stati fusi insieme a guisa di cera sul fuoco”. Il Parmigianino appena sedicenne dipinse la pala con il Battesimo di Cristo, per la chiesa dei frati zoccolanti dell’Annunziata. Eccelse anche nel ritratto, Autoritratto entro uno specchio convesso. Note le sue incisioni all’acquaforte, in cui la matrice incisa con il bulino o la puntasecca veniva rielaborata, adottando morsure multiple alla ricerca di nuovi effetti tonali.
Parma 06.08.15 San Giovanni Evangelista e Duomo
tramite YouTube Capture glaucosanti.it
Parma - Cittadella
La Cittadella di Parma è una fortezza pentagonale, capolavoro architettonico, realizzata nella città emiliana negli ultimi anni del XVI secolo.
La struttura fu innalzata per volontà del duca di Parma e Piacenza Alessandro Farnese e affidata agli ingegneri Giovanni Antonio Stirpio de' Brunelli e Genesio Bresciani con la collaborazione di Smeraldo Smeraldi. Per realizzarla fu deviato il canale Maggiore, il cui corso fu unito a quello del canale Comune fino alla Porta Nuova (odierna Barriera Farini).
Patmos: il Monastero di San Giovanni
Il Battistero di Parma
In diretta dal Battistero di Parma, Fabio Bolzetta incontra Don Alfredo Bianchi, Resp. Ufficio Beni Culturali - Diocesi di Parma
Il Battistero si svela
Incontro con Chiara Frugoni sulle sculture antelamiche: Mesi, Zodiaco, Stagioni. Il significato del tempo, umano ed eterno, all’interno del Battistero
PARMA ARTE E STORIA DI FONTEVIVO
Il battistero di Parma
Video realizzato dalla classe 2^B del Liceo Chierici
Tutor: Prof. Silvia Moretti
Chiesa gotica di San Francesco del Prato torna alla luce dopo 2 secoli di abbandono
Il Tg post di Pierluigi Vito porta a Parma per raccontare il restauro di un monumento straordinario tornato alla luce dopo oltre due secoli di abbandono: la chiesa gotica di San Francesco del Prato.
PARMA LE CHIESE DEI FARNESE