Monumento ai caduti di Trieste
Al termine del Parco della Rimembranza, poco prima del Piazzale in cima al Colle di San Giusto, si trova la grande statua in onore dei caduti nella Prima Guerra Mondiale. Inaugurata nel 1935 alla presenza dello stesso Re Vittorio Emanuele III e di diversi gerarchi fascisti, il monumento fu progettato dallo scultore triestino Attilio Selva mentre Enrico del Nebbio, architetto già del celebre Foro Italico e del Palazzo della Farnesina, realizzò la base marmorea.
Il monumento ai caduti di Trieste raffigura con stile classico cinque uomini in una drammatica scena di guerra. Tre di loro sorreggono un loro compagno ferito mentre la quinta figura copre loro le spalle con lo scudo. Nel complesso, l'opera è alta più di cinque metri, le statue sono in ghisa mentre la base è in pietra bianca d'Istria. Su questa è incisa la dedica Trieste / ai caduti / nella guerra di liberazione / MCMXV - MCMXVIII dove con guerra di liberazione non si intende la Resistenza nella Seconda Guerra Mondiale ma il concetto di una Trieste italiana liberata dall'Austria-Ungheria, idea cara al nazionalismo patriottico fascista.
L'Esodo, il CRP di Padriciano e il monumento a Rabuiese, 1944-1958 - Le vie della memoria
Le vie della memoria. Un percorso tra le violenze del Novecento nella Provincia di Trieste.
Soggetto e scenneggiatura: Raoul Pupo, Roberto Spazzali.
Con la partecipazione di: Raoul Pupo, Roberto Spazzali, Fabio Todero, Silva Bon, Marina Rossi, Milan Pahor, Tristano Matta.
Documentario
Lingua: Italiano
Durata: 60' circa
Italia, 2010
Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia
Provincia di Trieste
L'eccidio di via Imbriani, 1945 - Le vie della memoria
Le vie della memoria. Un percorso tra le violenze del Novecento nella Provincia di Trieste.
Soggetto e scenneggiatura: Raoul Pupo, Roberto Spazzali.
Con la partecipazione di: Raoul Pupo, Roberto Spazzali, Fabio Todero, Silva Bon, Marina Rossi, Milan Pahor, Tristano Matta.
Documentario
Lingua: Italiano
Durata: 60' circa
Italia, 2010
Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia
Provincia di Trieste
MONUMENTO AD ALMA VIVODA, TRIESTE
Nata a Chiampore di Muggia (Trieste) il 23 gennaio 1911, morta a Trieste il 28 giugno 1943, esercente, prima Caduta della Resistenza italiana.
Amabile all'anagrafe, Alma per gli amici, Maria nella clandestinità, la Vivoda iniziò assai presto l'attività antifascista, anche perché La Tappa - la trattoria di Muggia di proprietà del padre - era diventata punto di riferimento per gli antifascisti della zona. Quando le autorità fasciste, negli anni della più dura repressione, imposero la chiusura dell'esercizio, Alma e il marito Luciano Santalesa (anch'egli militante comunista), si dedicarono completamente alla lotta per la libertà. Affidato ad un collegio di Udine il figlio Sergio, Alma e Luciano scelsero la clandestinità. Maria divenne una delle dirigenti più attive dell'organizzazione Donne Antifasciste, assicurando i collegamenti tra l'antifascismo triestino e le formazioni partigiane dell'Istria. Quando il marito fu arrestato e fu ricoverato, per le sue precarie condizioni di salute, sotto sorveglianza in un sanatorio, Maria ne organizzò l'evasione. Era la primavera del '43 e Luciano Santalesa, aiutato dalla moglie, riuscì a raggiungere i partigiani istriani; combattendo con loro sarebbe caduto qualche mese dopo, pochi giorni prima che anche la moglie morisse dopo uno scontro a fuoco. Alma, nonostante avesse frequentato soltanto le elementari, era una donna di vivida intelligenza. Attenta ai problemi dell'emancipazione femminile e dell'internazionalismo, aveva promosso la diffusione della stampa clandestina ed era arrivata a curare di persona la redazione del foglio La nuova donna. Anche per questo Alma era braccata dalla polizia fascista, che aveva posto sulla sua testa una taglia di 10.000 lire dell'epoca. Il 28 giugno del '43, la giovane donna, durante una missione alla Rotonda del Boschetto (Trieste), fu riconosciuta da un carabiniere che, fingendosi amico, aveva frequentato La Tappa di Muggia. Nello scontro a fuoco che ne seguì, Alma fu ferita alla tempia. Trasportata all'ospedale, vi spirò dopo poche ore, assistita da Pierina Chinchio Postogna, che era stata catturata insieme a lei e che era stata ferita più leggermente. All'indomani della morte di Alma Vivoda, il nome della prima donna italiana caduta nella Resistenza fu assunto da un battaglione autonomo della 14a Brigata Garibaldi Trieste (Divisione Garibaldi Natisone), composto da partigiani italiani, sloveni, russi, da marinai romagnoli e da diverse compagne di lotta di Maria. Dopo la Liberazione, ad Alma Vivoda sono stati intitolati il Circolo di cultura popolare di Santa Barbara (Muggia) ed una strada di Chiampore. Nel 1971, nel luogo dove Alma fu colpita, è stato eretto un monumento a suo ricordo.
Le Foibe, viaggio con gli storici che ci spiegano cosa sono state davvero
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Il 10 febbraio, in Italia, è il giorno del Ricordo. In questa giornata si celebra la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. La vicenda delle foibe è stata spesso strumentalizzata, usata (o non usata) da una parte politica o dall'altra. Io ho deciso di farci un viaggio, sul cosiddetto confine orientale, provando a raccontare le foibe e quello che c'è intorno. E' un viaggio che ho fatto in compagnia e con le parole di alcuni dei maggiori storici in Italia che si sono occupati di foibe e confine orientale. Per fare, finalmente, un po' di chiarezza. E poi sono stato al Magazzino 18, quello degli esuli, per raccontare attraverso i loro oggetti la storia dell'esodo dall'Istria, Fiume e Dalmazia. Un grazie particolare va agli storici e ai testimoni, le cui parole e i cui racconti sono i veri protagonisti di questo video: Luca Bravi (storico, Università di Firenze) Giancarlo Ferro (cittadino e testimone di Gonars) Patrick Karlsen (direttore scientifico dell'istituto regionale per la Storia del movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia) Mauro Gialuz (presidente IRSLM) Jože Pirjevec (storico, autore di Foibe - una storia d'Italia, edito da Einaudi) Štefan Čok (biblioteca nazionale slovena e degli studi) Piero Delbello (direttore Irci, istituto regionale per la cultura istriano fiumano dalmata) Borut Kabljan (storico, Istituto universitorio europeo) Livio Dorigo (esule, presidente Circolo Istria) Franco Cecotti (storico)
Confine orientale e identità: foibe e narrazione - Raoul Pupo (Università di Trieste)
«Innanzi tutto, qui facciamo storia e non memoria». Esordisce così Raoul Pupo sulle stragi nella Venezia Giulia (autunno 1943 e primavera del '45) e sul problema delle identità nazionali alla frontiera adriatica. Docente di Storia contemporanea all'Università di Trieste tra i massimi conoscitori del fenomeno delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, il prof. Pupo tiene la lezione dal titolo Confine orientale e identità: foibe e narrazione.
L'incontro si è svolto a Catania giovedì 16 novembre 2017, organizzato dalle cattedre di Storia delle dottrine politiche e di Storia delle istituzioni del dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Catania.
Chi è Raoul Pupo
Membro sin dal 1996 delle commissioni miste storico-culturali italo-croata e italo-slovena, Pupo fa parte inoltre del comitato scientifico dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, ed è stato presidente dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia.
Alla fine degli anni Ottanta del XX secolo, a distanza di oltre quarant'anni dalla tragedia giuliano-dalmata, fu uno dei promotori della revisione storica della storiografia relativa ai massacri delle foibe. Con le sue opere ha descritto il dramma perpetrato nei confronti di migliaia di cittadini italiani durante e successivamente alla Seconda guerra mondiale nelle terre cedute dall'Italia in base alle decisioni internazionali stabilite dalle disposizioni del Trattato di Pace del 1947. Ha dedicato diverse pubblicazioni all'esodo istriano e ha ricostruito le vicende storico-politiche che hanno riguardato il Territorio Libero di Trieste curando in particolare le vicende delle popolazioni coinvolte. Si è occupato della rifondazione della politica estera italiana curando i rapporti e le vicende storico-politiche tra l'Italia e gli stati che, nel tempo, si sono avvicendati sul confine orientale italiano.
LA CITTÀ IN BILICO - 1945: la corsa per Trieste
I GIORNI DI TRIESTE - LEZIONI DI STORIA
9 Febbraio 2014
RAOUL PUPO: LA CITTÀ IN BILICO - 1945: la corsa per Trieste
Introduce Pietro Spirito
PT. 8: RAOUL PUPO. DOPO, VITTORIA SENZA PACE - Lezioni di storia
#raoulpupo #primaguerramondiale #fondazionemuseostorico #lezionidistoria #grandeguerra
4 novembre 1918: l'Italia è in tripudio. Rispetto al 1915 il contesto internazionale è però cambiato: gli interessi italiani si scontrano con quelli di alleati mai amici e il peso reale del nostro Paese non è assolutamente pari alle iniziali ambizioni. Prenderne atto è doloroso per la pubblica opinione e devastante per le istituzioni. La pace, alla fine, arriverà ed anche a buone condizioni; ma oramai lo stato liberale è entrato in agonia...
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Caserta 25 aprile 2019 Cerimonia Monumento ai Caduti
La nostra festa della Liberazione, al Monumento ai caduti di Caserta.
Commemoriamo anche quest'anno il ricordo di donne e uomini che hanno combattuto per liberare la loro Patria.
Colpi d'obiettivo: Trieste: motoscooteristi di tutte le città d'Italia offrono ai triestini un
La settimana Incom 01167 del 05/11/1954
Colpi d'obiettivo: Trieste: motoscooteristi di tutte le città d'Italia offrono ai triestini un simbolo d'amore. Canarie: un flagello di cavallette si è abbattuto sull'isola. Parigi: una nuova agenzia aerea offre ospitalità agli italiani nella capitale francese. Milano: passata dal cinema alla rivista, Delia Scala riceve un sacco di baci.
Descrizione sequenze:corteo di motoscooteristi giunge a Trieste, manifestazione a San Giusto, un motoscooterista rende omaggio al monumento ai caduti ; il corteo di scooter sfila per le strade della città, la folla ai lati delle strade festeggia i motoscooteristi ; il corteo giunge a piazza dell'Unità d'Italia ; il prosindaco in tribuna riceve da un motoscooterista l'omaggio di 300 città italiane ; un enorme sciame di cavallette si abbatte sulle isole Canarie ; lo sciame di cavallette sulla costa ; un uomo fugge dallo sciame ; le cavallette sulle piante ; i contadini tentano di allontanare le cavallette ; uomini con i lanciafiamme bruciano le zone infestate dalle cavallette ; aeroplani lanciano insetticida sullo sciame ; le piante distrutte ; un aeroplano parte per Parigi da Ciampino, l'aeroplano in volo ; a bordo dell'aeroplano c'è Sophia Loren ; l'aeroplano arriva a Parigi ; la tour Eiffel ; Notre Dame ; l'Arco di Trionfo ; la sede dell'Alitalia a Parigi offre ospitalità agli italiani arrivati in città ; il principe Pacelli e Carandini accolgono gli ospiti nella sede ; Delia Scala in pigiama salta sul suo letto ; Delia Scala esegue dei salti in una rivista ; fasi dello spetttacolo ; il sipario si chiude ; Delia Scala riceve un premio ; Delia Scala saluta alcune persone ; Delai Scala bacia la madre ; Tognazzi saluta l'attrice ;
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Istituto Luce Cinecittà: tutte le immagini e i fotogrammi più belli di come eravamo, rivissuti attraverso i film, i documentari e i video che hanno fatto la storia del nostro Paese.
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Luce per l'arte - Altare della Patria 1997 - Enel Frammenti di storia
LUCE PER L'ARTE 1990-2003.
Luce per l'arte nasce nel 1990 come iniziativa promozionale e culturale di Enel mentre oggi rientra tra le attività di Enel Sole.
Il nome Vittoriano deriva da Vittorio Emanuele II, il primo re d'Italia, al quale il monumento venne dedicato dopo la sua morte.
L'Altare della Patria fa parte del complesso monumentale del Vittoriano a Roma. Nel 1921 Il monumento fu rimodellato in seguito alla tumulazione del Milite Ignoto, che dette al monumento la nuova qualifica di Altare della Patria.
L'impianto illuminotecnico Enel si compone di 390 corpi illuminanti per una potenza complessiva di 57 kW.
Gli impiccati di via Ghega, 1944 - Le vie della memoria
Le vie della memoria. Un percorso tra le violenze del Novecento nella Provincia di Trieste.
Soggetto e scenneggiatura: Raoul Pupo, Roberto Spazzali.
Con la partecipazione di: Raoul Pupo, Roberto Spazzali, Fabio Todero, Silva Bon, Marina Rossi, Milan Pahor, Tristano Matta.
Documentario
Lingua: Italiano
Durata: 60' circa
Italia, 2010
Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia
Provincia di Trieste
Cerimonia della IX Leva fascista
Giornale Luce B0686 del 29/05/1935
Descrizione sequenze:piazza dell'Unità d'Italia a Trieste con manifestazione militare e cartelli inneggianti al duce ; arrivo del duca d'Aosta con il sottosegretario De Marsanich, Cobolli Gigli, Graziosi e Morigi ; cerimonia della Leva fascita: Amedeo d'Aosta assegna il distintivo a balilla e piccole italiane e ;
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Friuli, Mattarella visita il monumento ai caduti di Doberdò del Lago
(Agenzia VISTA) - Gorizia, 26 Ottobre 2016 - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita in Friuli Venezia Giulia / Quirinale
02/11/2018 - TRIESTE BLINDATA PER IL DOPPIO CORTEO: CASAPOUND E ANTIFASCISTI
IL NOTIZIARIO (venerdì 2 novembre 2018) - Trieste blindata per i due cortei - Casapound e Trieste antifascista - fissati per domani, sabato 3 novembre. Partenza in contemporanea alle 15 su due percorsi che non si toccheranno. Straordinario dispiegamento di forze dell'ordine.
I fatti del 1953 - Le vie della memoria
Le vie della memoria. Un percorso tra le violenze del Novecento nella Provincia di Trieste.
Soggetto e scenneggiatura: Raoul Pupo, Roberto Spazzali.
Con la partecipazione di: Raoul Pupo, Roberto Spazzali, Fabio Todero, Silva Bon, Marina Rossi, Milan Pahor, Tristano Matta.
Documentario
Lingua: Italiano
Durata: 60' circa
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Provincia di Trieste
Il problema di Trieste.
La settimana Incom 00989 del 10/09/1953
In seguito al discorso di Tito che avanza pretese sulla città, la popolazione di Trieste espone il tricolore dalle finestre e dai balconi dei palazzi.
Descrizione sequenze:gente passeggia nei pressi del porto di Trieste ; bambino in una carrozzina è accudito dalla madre ; bandiere tricolori sventolano dai balconi dei palazzi di Trieste ; gruppo di bronzo del monumento ai caduti della guerra di Liberazione ; targhe di marmo dei monumenti che celebrano i caduti della Prima Guerra Mondiale ; strade del centro storico di Trieste ;
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La devastazione della Sinagoga, 1942 - Le vie della memoria
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Soggetto e scenneggiatura: Raoul Pupo, Roberto Spazzali.
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Inaugurato a Scanzano Jonico il monumento ai caduti della prima guerra mondiale
Anche Scanzano Jonico ha il suo monumento ai caduti.
Il più giovane comune della Basilicata, diventato autonomo nel 1974, ha voluto omaggiare i suoi soldati che hanno perso la vita nella prima guerra mondiale; la stele, con i nomi dei cinque militari, è stata inaugurata sabato mattina nel piazzale antistante il palazzo Baronale, vicino l'affaccio da cui si vede parte dell'agro scanzanese, nel corso di una cerimonia solenne a cui hanno partecipato i vertici militari e civili della regione, le associazioni combattentistiche e d'arma, i sindaci del comprensorio Metapontino.
Emmenews.tv
La webtv del metapontino
La Risiera di San Sabba, 1944 - Le vie della memoria
Le vie della memoria.
Un percorso tra le violenze del Novecento nella Provincia di Trieste
Soggetto e scenneggiatura: Raoul Pupo, Roberto Spazzali
Con la partecipazione di: Raoul Pupo, Roberto Spazzali, Fabio Todero, Silva Bon, Marina Rossi, Milan Pahor, Tristano Matta
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Documentario
Lingua: Italiano
Durata: 60' circa
Italia, 2010
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