Cividate Camuno civitas camunorum
In posizione particolarmente felice dal punto di vista paesaggistico, protetta dalle montagne alle spalle e affacciata al fiume, con ottime possibilità di collegamenti naturali, Cividate ha avuto, probabilmente, fin dai tempi preistorici, grande importanza. Entra tuttavia nella storia come la Civitas Camunnorum dei Romani, punto di riferimento e aggregazione di tutte le genti della Valle e modello avanzato della romanità. Infatti Cividate Camuno fu la capitale amministrativa romana della Valcamonica, vera piccola città imperiale
costruita su un impianto urbanistico caratterizzato da una griglia di elementi ortogonali che presentava edifici pubblici, il teatro, l'anfiteatro, le terme, il foro, il tempio e ville private le cui vestigia sono oggi in parte fruibili al pubblico.
Cosa vedere:
Il 31 marzo 2003, alla presenza del Ministro Giuliano Urbani e del Card. Giovan Battista Re, è stato inaugurato il Parco Archeologico di epoca romana.
All'interno del parco del Teatro e dell'anfiteatro di Cividate Camuno sono visitabili le strutture di una parte del teatro e i resti dell'anfiteatro romani e delle sue strutture di servizio. Gli edifici sono databili l'uno alla fine del I secolo d.C., l'altro entro i primi anni del Il secolo d.C. La superficie del nuovo Parco Archeologico di Cividate Camuno si estende per 12.000 mq e sviluppa al proprio interno un percorso didattico articolato in 15 tappe con pannelli illustrativi che permettono al turista una piacevole visita autoguidata.
L'area archeologica, concepita come un museo all'aperto, dotata di illuminazione notturna e priva di barrire architettoniche, è tra le poche in Italia ad essere attrezzata in modo da permetterne la fruizione a persone disabili.
A Cividate Camuno ha sede il Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica.
Le vie del centro storico: l'attuale centro storico si innesta sulla griglia abitativa dell'antica Civitas Camunorum, fulcro politico amministrativo e religioso, in epoca romana, dell'intera Valle Camonica. Percorrendo a piedi le vie del centro si scoprono cortili, antichi portali, pittoresche prospettive che ci restituiscono visibilmente l'atmosfera della sua storia. Si segnala, tra le altre cose, il portale in pietra simona databile alla prima metà del '500 situato all'incrocio di Via Rimaldo e Via Cere nonché il portale d'accesso del nucleo abitativo di quest'ultima contrada, ossia il c.d. Purtù de Hére di cui è conservato solo la spalla mentre l'arco in pietra a tutto sesto è stato rimosso, probabilmente in epoca recente.
Torre Federici: il centro storico del paese è dominato dal più importante edificio medioevale di Cividate: la Torre Federici (XIII secolo) organizzata secondo uno schema simile al complesso fortificato di Casa Lanfranchini: torre, recinto difensivo e palazzo.
La prima fase costruttiva è ben testimoniata dal lato verso S. Stefano, che si è conservato quasi completamente escluse le aggiunte di una finestra e delle merlature. Ben conservate sono due porte, una al piano terra e una al primo piano, che come tipologia costruttiva rimandano alla fine del XII e l'inizio del XIII. La torre originaria doveva presentarsi molto diversa da come la vediamo oggi: era probabilmente un edificio più chiuso, le aperture dovevano avere una luce inferiore e ai livelli superiori al primo vi erano solo feritoie. Nel corso del XIV secolo la torre è interessata da un crollo, che la dimezza in senso verticale. La ricostruzione avviene ad opera dei Federici (da cui il nome) attorno al 1390, data che compare incisa in numeri romani nel portale a sud ovest posto alla base dell'edificio. Anche la tipologia degli elementi architettonici e l'utilizzo della pietra simona o pietra di Gorzone (non vi è traccia del suo utilizzo nella prima fase mentre in seguito diverrà piuttosto diffusa) forniscono la medesima indicazione cronologica.
Da scoprire e da ammirare è la chiesetta di S. Stefano a cui piedi è ancora visibile la pianta di un edificio privato romano a due vani, sotto i quali la Sovrintendenza Archeologica della Lombardia ha studiato un sito abitativo che senza dubbio rappresenta l'insediamento primitivo più antico mai rinvenuto in Valle Camonica.
Dal punto di vista naturalistico, il Parco del Barberino, vero e proprio polmone verde della Valle Camitica, offre, fra l'altro, la possibilità di rilassanti passeggiate immerse nel verde con aree attrezzate per il pic-nik, e dei percorsi didattici suddivisi in tappe con segnaletica chiara e comprensibile ed il percorso vita.
Un'altra possibilità è offerta dalla suggestiva pista ciclabile che costeggia il fiume Oglio che permette di raggiungere da una parte il Monticolo di Montecchio e dall'altra è in corso il progetto di realizzazione del tracciato che collegherà il Parco Archeologico del Teatro e dell'Anfiteatro con il Santuario della Minerva in località Spinera di Breno.
Gita tra i Camuni - Giovy e Andrea
Gita di tre giorni in Valcamonica alla scoperta dei Camuni e delle ricchezze enogastronomiche della zona.
La storia della Val Camonica inizia dalla fine dell'ultima glaciazione, con le più antiche testimonianze della presenza umana nella valle. Impossibile stabilire se l'area fosse abitata anche in epoca anteriore, dato che il ghiacciaio, che si protraeva fino in Franciacorta per oltre cento chilometri, avrebbe comunque cancellato ogni segno umano antecedente la sua espansione. La preistoria in Val Camonica si conclude con la conquista romana della regione, nel 16 a.C. L'età preistorica della Val Camonica, o civiltà camuna, è caratterizzata dalla realizzazione della gran parte delle Incisioni rupestri della Val Camonica, straordinario corpus di oltre trecentomila petroglifi, dal 1979 patrimonio dell'umanità Unesco.
In epoca augustea la valle era inserita nella Regio X Venetia et Histria. Assoggettata a Roma nel contesto della conquista di Rezia ed arco alpino sotto Augusto, la Val Camonica subì una rapida romanizzazione a partire dall'insediamento romano di Cividate Camuno; l'area mantenne margini di autogoverno interno (la Res Publica Camunnorum), ma già prima della fine del I secolo a tutti i suoi abitanti fu estesa la cittadinanza romana. I Camuni subirono poi - come tutti i popoli della Gallia cisalpina - una rapido processo di latinizzazione sia linguistica, sia culturale, sia religiosa.
Cristianizzata tra IV e V secolo, durante il Medioevo la valle passò sotto controllo longobardo prima (VI-VIII secolo) e carolingio poi (VIII-IX secolo), per entrare quindi a far parte del Sacro Romano Impero (X-XIV secolo). Ai Visconti dal 1337, nel 1428 la valle entrò nei Domini di Terraferma della Repubblica di Venezia. Tra il 1797 e il 1814 la valle fu soggetta al dominio napoleonico, per entrare quindi a far parte nel Regno Lombardo-Veneto asburgico. Dopo la seconda guerra di indipendenza la valle entrò nel Regno d'Italia (1861-1946), del quale seguì le sorti; fu in particolare teatro, nel corso della Prima guerra mondiale, della Guerra bianca in Adamello.
I Camuni erano un popolo dell'Italia antica stanziato nell'Età del ferro (I millennio a.C.) in Val Camonica; vengono individuati anche con il nome latino Camunni, attribuito loro da autori del I secolo, o come antichi Camuni, per distinguerli dagli attuali abitanti della valle. Fra i massimi produttori di arte rupestre in Europa, il loro nome è legato alle celebri Incisioni rupestri della Val Camonica, delle quali tuttavia non furono gli unici autori[senza fonte], che costituiscono - stante la povertà di reperti archeologici come necropoli, suppellettili o centri abitati - la principale testimonianza culturale di questo popolo.
Popolo di origine oscura, risulta insediato in una regione, la Val Camonica, segnata già da una millenaria tradizione culturale, risalente fin al Neolitico. I Camuni - Καμοῦνοι in greco, Camunni in latino - sono ricordati dalle fonti storiografiche classiche a partire dal I secolo a.C.; l'epoca precedente, corrispondente in Val Camonica all'Età del ferro (dal XII secolo a.C. circa fino alla romanizzazione), è testimoniata soprattutto dal vastissimo corpus costituito dalle centinaia di migliaia di incisioni rupestri. Sottomessi a Roma all'inizio del I secolo d.C., i Camuni furono progressivamente inseriti nelle strutture politiche e sociali dell'Impero romano: pur conservando margini di autogoverno (la Res Publica Camunnorum), fin dalla seconda metà del I secolo ottennero la cittadinanza romana, subendo poi - come tutti i popoli della Gallia cisalpina - un rapido processo di latinizzazione sia linguistica, sia culturale, sia religiosa.
Nadro Nationalpark: ITALIEN – Valcamonica, heiliges Tal der Camunen, Bibliothek der Vorzeit, Teil 2
ITALIEN – Valcamonica, heiliges Tal der Camunen
Bibliothek der Vorzeit, Teil 2
Aus der Reihe “Kulturreisen individuell”
Laufzeit ca. 90 Minuten
Archeopark Boario Terme, Cividate Camuno,
Convento della SS. Annunciata, Nationalpark Foppe di Nadro,
Bienno Santa Maria Annunciata, Pisogne Santa Maria della Neve,
Cislano Erdpyramiden und Chiesa di San Giorgio, Lago d’Iseo,
Monte Isola, Peschiera Moraglio
Ausführliche Information und viele Bilder aus den Filmen:
wimmer-kommunikation.de