IL SOLDATO DELLE MELETTE: RITROVATO CADUTO DELLA GRANDE GUERRA | A3 NEWS Prima Edizione 02/07/2019
ASIAGO - Il corpo di un soldato italiano ritrovato sulle Melette, in Altopiano di Asiago. Uno dei campi di battaglia più cruenti della Grande Guerra continua a restituire i resti dei nostri militari, ad oltre un secolo dal conflitto
- Servizio Angelo Cimarosti, montaggio Fabio Verin - Segui Antennatre anche sul digitale terrestre! Visita il sito antennatre.it per ulteriori informazioni.
IL FRONTE VENETO DELLA GRANDE GUERRA
A Palazzo Ferro Fini 100 fotografie per ricordare la grande guerra 2 marzo 2015 - In occasione dell’anniversario della Prima Guerra Mondiale il Consiglio Regionale del Veneto propone ai cittadini, agli studenti, alle rappresentanze politiche e di categoria, alle pubbliche amministrazioni e a tutte le forze economiche, sociali e culturali, una mostra fotografica che racconta la vita dei soldati italiani: IL FRONTE VENETO DELLA GRANDE GUERRA, CENTO ANNI, CENTO IMMAGINI. Si tratta di fotografie provenienti dall’Archivio fotografico del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza, dal Museo Storico del 7° Reggimento Alpini, di Villa Patt di Sedico (Belluno) -
La Prima Guerra Mondiale La Grande Guerra Sul Pasubio 1915 1918
LA GRANDE GUERRA SULL'ALTOPIANO DI ASIAGO - 18 Film Festival della Lessinia
LA GRANDE GUERRA SULL'ALTOPIANO DI ASIAGO RACCONTATA DA MARIO RIGONI STERN / THE GREAT WAR ON THE ALTOPIANO OF ASIAGO AS RECOUNTED BY MARIO RIGONI STERN
di / by Federico Massa, Mirco Melanco - 53', Italia / Italy, 2011
filmfestivallessinia.it
Da un prezioso e inedito materiale d'archivio è tratto questo racconto di Mario Rigoni Stern, raccolto da Mauro Isnenghi. Si narra la Grande Guerra dal focolare dell'Osteria della Tagliata fino ai forti e le trincee dell'Ortigara.
This narrative by Mario Rigoni Stern is drawn from a valuable, unpublished archive of material in the Mauro Isnenghi collection. Rigoni Stern narrates the Great War from the hearth of the Osteria della Tagliata to the forts and trenches of the Ortigara.
Trentino- Sui sentieri della Grande Guerra- Trekk Forte Verle e Forte Vezzena (CanonHD)
Il Forte Verle (o più precisamente Forte Busa di Verle e in tedesco Werk Verle) è una fortificazione militare, situata sulla Piana di Vezzena ad un'altitudine di 1.504 m s.l.m., in provincia di Trento, poco distante dal forte Vezzena. Il forte appartiene al grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano ed è una delle sette fortificazioni dello sbarramento Lavarone-Folgaria.Il forte si trova vicino al Passo Vezzena, nella parte nord-ovest del massiccio dell'Altopiano dei Sette Comuni, nel comune di Levico Terme.
Costruito nel primo decennio del XX secolo dagli austro-ungarici, era posto in una zona strategica, poiché poco distante dal confine con il Regno d'Italia.
il forte pesantemente danneggiato fu in buona parte riparato e ricostruito. Rimase come punto di collegamento con il sistema degli altipiani. L'attuale stato di degrado fu dovuto in primo luogo al recupero dell'acciaio delle cupole e degli scudi corazzati da parte del governo italiano, I restanti danni nell'immediato secondo dopoguerra da parte dei recuperanti.
Durante la Grande Guerra nella guarnigione del forte combatterono anche lo scrittore austriaco Fritz Weber, autore del libro Tappe della disfatta, e il regista e scrittore sudtirolese Luis Trenker.
Il forte Vezzena o Spitz di Levico (anche chiamato nei documenti storici come Werk Spitz Verle o Posten Cima Vezzena), si trova a quota 1.908 m s.l.m. ed è collocato sulla cima del Pizzo di Levico (o Cima Vezzena) in Provincia di Trento. Il forte appartiene al grande sistema di fortificazioni austriache al confine italiano.
Fu edificato quando il Trentino apparteneva all'impero austro-ungarico tra il 1910 e il 1914.Aveva un'importantissima funzione di osservatorio grazie alla sua posizione strategica, e proprio per questo motivo venne chiamato l'occhio degli altipiani. Poteva controllare la zona a sud verso Asiago e tutto il versante nord della Valsugana. Era sicuramente un'opera ardita, infatti si appoggiava alla roccia che gli fa da parete a nord e si affaccia a strapiombo con un salto di 1300 metri sulla Valsugana. Il forte si trova in una gola artificiale di roccia, ed era difeso da fitte linee di reticolati. Considerata la difficile posizione, i rifornimenti erano alquanto problematici, perciò venne dotato di capienti cisterne per l'acqua che veniva inviata, mediante pompe elettriche dal sottostante forte Verle...
Era considerato inespugnabile e tale si dimostrò; gli italiani cercarono infatti di conquistarlo più volte tra il 1915 e il 1916, ma tutti i tentativi fallirono.
L'attuale stato di rovina della fortezza è dovuta al recupero dei materiali ferrosi negli anni del primo dopoguerra; Recentemente è stato parzialmente restaurato e messo in sicurezza e non è più possibile penetrare all'interno, è stata posizionata anche una rete protettiva al bordo dello strapiombo per evitare cadute accidentali.
Atmosfere dalla Grande Guerra - Il Paesaggio Sonoro e Visivo nei Diari
Influenzati dall'opera di Antonio Gibelli, L'Officina della Guerra. La Grande Guerra e le trasformazioni del mondo mentale, il nostro video intende analizzare lo sconvolgimento a livello sonoro e visivo prodotto dalla Prima Guerra Mondiale.
Il diario costituisce una fonte storica preziosa per far emergere esperienze e vissuti intimi e personali che hanno caratterizzato, molte volte in maniera drammatica, l'avvento della modernità.
Autori:
Michele Andreolli, Nicola Mittempergher, Michele Toss
Attore:
Paolo Fenu
Creato per History Lab 3x3
La Grande Guerra - ascolani al fronte.
In occasione del centenario della Grande Guerra ecco uno slideshow di foto e cartoline relative a soldati ascolani conivolti nel grande conflitto mondiale. Alcuni sono tornati, molti giovani e giovanissimi, invece, si sacrificarono per una Patria più grande!
TG BASSANO (04/08/2018) - DOMANI LA CERIMONIA DI CIMA GRAPPA, ALLA PRESENZA DEL GOVERNATORE ZAIA
TG BASSANO (sabato 4 agosto 2018) - Arriverà anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, domani per la tradizionale cerimonia di Cima Grappa. La manifestazione, che ricorda i caduti di tutte le guerre e quest’anno particolarmente sentita vista le ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale, avrà inizio alle 8.30, con l’arrivo delle autorità e dei gonfaloni al sacrario. A seguire, è previsto il saluto delle autorità e e la commemorazione ufficiale. Poi la messa, celebrata dal cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il clero, prima dell’immancabile omaggio ai Caduti del cimitero austro-ungarico.
E intanto continuano anche sull’altopiano di Asiago le celebrazioni per l’anno della vittoria e della pace con un intenso e articolato programma di manifestazioni. Per domani, oltre alle visite guidate al sacrario militare, possibili dalle 10 alle 18, è previsto alle 9.30 in tour in auto sui luoghi del fronte sud e dei cimiteri austroungarici, con partenza dal piazzale dello stadio del Ghiaccio. Dalle 10 alle 19, invece, Forte interrotto ospiterà la mostra fotografica “Cent’anni dopo. I fotografi altopianesi raccontano la Grande Guerra”. Alle 16, in piazza risorgimento appuntamento con la musica etnica dei Folk studio A e a seguire incontri sul Andrea Vollman e Francesco Brazzale. Per chiudere, alle 20.30, nella sala consigliare del municipio l’incontro dal tema “Dall’offensiva delle Melette alle battaglie dei Tre Monti”. (
Quando la Grande Guerra arrivò tra le montagne di Cortina
Cortina d'Ampezzo, (askanews) - Cento anni fa queste montagne oggi patrimonio dell'umanità sono state teatro di una terribile guerra. Italiani e austriaci si sono combattuti fino alla morte sulle Dolomiti di Cortina d Ampezzo durante la Grande Guerra. Una guerra di mina durissima che fece decine di migliaia di vittime. Allora la Regina delle Dolomiti era parte dell'impero austro-ungarico, come ricorda lo storico ampezzano Paolo Giacomel che per il centenario del conflitto ha scritto il libro 1914. L'Austria chiamò alle armi (edizioni ULd A - union de i Ladis de Anpezo): La guerra a Cortina è iniziata il primo agosto del 1914 dopo l attentato di Sarajevo del 28 giugno dello stesso anno. Gli uomini furono inviati contro l esercito russo, in Galizia, fra Polonia e Ucraina. Furono mandati subito in prima linea, molti non tornarono più. L'esercito austro-ungarico fu annientato in Galizia. Ed è lì che si trovano le tombe dei soldati di queste valli caduti in guerra. Questa debacle diede coraggio al regno d Italia per dichiarare guerra quanto prima all Impero d Austria, spiega Giacomel. Il regio esercito italiano arrivò a Cortina nel maggio del 1915. Furono accolti in modo freddo: non c erano uomini, le donne erano impegnate nei loro lavori quotidiani, i bambini erano a scuola. Gli ampezzani erano sul fronte russo, l esercito austriaco attendeva su montagne come queste - il Sasso di Stria, il Lagazuoi e il Col di Lana - che ancora oggi portano i segni della guerra, fra gallerie, fortini e trincee.
Per arrivare a conquistare quella vetta - ricorda Giacomel - morirono migliaia di soldati, mantennero la conquista per un giorno solo perché poi la perdettero e non la conquistarono più neppure quando fecero una galleria al di sotto della vetta per farla saltare. La mantennero gli austriaci fino alla rotta di Caporetto.
TG TREVISO (18/11/2017) - GRANDE GUERRA: UN OGGETTO UN LUOGO, UNA STORIA
TG TREVISO (sabato 18 novembre 2017) - Novembre 1917, linea del piave, forse i giorni piu' bui per la nostra grande guerra. Oggi un orizzonte tranquillo quello a ridosso del fiume sacro alla patria ma qui al mulino della sega di saletto ai piedi dell'argine san marco 100 anni fa anche un oggetto come questo significava portare a casa la pelle.
L'alternativa era la tenaglia che sotto i colpi del nemico significava morte certa come descrive molto bene questa scena del film la grande guerra di monicelli.
Dal film alla realta' di un reperto della grande guerra restituito dal piave. Oggetti che non mancano in ogni casa lungo il fiume sacro ma anche in molte altre abitazioni trevigiane. E questa baionetta e' il primo reperto dei tanti che vi racconteremo ogni settimana per non dimenticare la nostra grande guerra. (
Sui sentieri della Grande Guerra
TG BASSANO (19/06/2018) - 100 ANNI FA L’ULTIMO VOLO DI FRANCESCO BARACCA
TG BASSANO (martedì 19 giugno 2018) - Sono passati 100 anni dall’ultimo volo…da quella missione che gli costò la vita.
Si ricorda oggi, a un secolo dalla sua scomparsa, Francesco Baracca…asso del volo…eroe italiano durante il primo conflitto mondiale.
Dopo la formazione militare avvenuta in parte all’estero ,Baracca, rientra in Italia per la Guerra.
nel luglio del 1915, esegue voli di pattugliamento ed ottiene la prima vittoria il 7 aprile 1916 ai comandi di un Nieuport con il quale abbatte un Aviatik austriaco.
Per le sue azioni di guerra, riceve una medaglia di bronzo, tre d’argento, la croce di cavaliere dell’ordine militare di Savoia, la croce di cavaliere ufficiale della Corona Belga, ed infine la medaglia d’oro, con la quale viene premiato per l’abbattimento del trentesimo aereo nemico sul monte Kaberlaba, nell’altopiano di Asiago.
Nella primavera del 1917 comanda la 91^ Squadriglia, unità che, per la capacità dei suoi piloti e gli abbattimenti effettuati, viene definita la “Squadriglia degli Assi”.
Il 15 giugno 1918, in una spedizione a San Biagio di Collalta, in provincia di Treviso, ottiene la 34a ed ultima vittoria ed il 19 giugno, uscito per un'azione di mitragliamento a volo radente sul Montello, il suo Spad viene colpito dagli austriaci presso l’Abbazia di Nervesa.
Il 23 giugno il suo corpo viene ritrovato accanto ai resti del velivolo.
Il Cavallino rampante, simbolo di Francesco Baracca, è stato donato dalla madre del pilota ad Enzo Ferrari….la donna disse all’imprenditore che gli avrebbe portato fortuna….
E così è stato. (
La Casa nella Ferrovia. I luoghi della Grande Guerra - rif. 1269009
La CASA NELLA FERROVIA di Velo D'astico si trova nella zona tematica PEDEMONTANA VENETA E COLLI, all'incrocio delle valli dell'Astico e del Posina nel mezzo delle prealpi Venete a circa 350 mt di altitudine e a 1 km dal centro del paese posto alle pendici del curioso Monte Priaforà.
.La cucina è completamente attrezzata di tutto il necessario, piano cottura a 4 fuochi, frigo, forno, forno a microonde, e stoviglie in abbondanza.potete trovare:1 culla,sedie e tavolo da giardino, Aspirapolvere,riscaldamento a gas, Stufa a Pellet,cassaforte a muro, 3 biciclette, cartine con sentieri e percorsi MB delle zone limitrofe, self service h24 latte e latticini a 50 mt, rinomato ristorante a 100 mt.La CASA NELLA FERROVIA è così composta: piano interrato: Garage comune con altro appartamento, lavanderia con Doccia e Wc. Piano terra: Cucina e sala. Piano primo: Bagno con vasca bidet e Wc, camera matrimoniale e camera con letto a castello. Piano mansardato: Camera matrimoniale.si richiedono 30.00/sett. in estate e 50.00/sett.in inverno per consumi, per evtl pulizia finale 40.00€.
Consigli e attività
In Casa si trovano cartine per passeggiate e percorsi MB di tutta la zona. Si consiglia l'ascesa al Monte Caviojo o al monte Priafora', ma anche una visita al Monte Cengio, tutti punti panoramici sulla pianura e teatri di epici scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Visto dove si trova la Casa si consiglia il percorso della ex ferrovia sia in bici che a piedi. Per la posizione panoramica su tutto l'altipiano di Asiago non puo' mancare una visita al Forte Campomolon. ma sicuramente il percorso trekking piu' interessante è l'ascesa al monte Pasubio attraverso la strada delle Gallerie con partenza da passo Xomo. Per gli amanti della Bici sarà di grande interesse la nutrita rete di strade militari presenti in primis sull'altipiano di Asiago, ma anche nelle zone di Tonezza e Fiorentini. per l'altopiano la partenza consigliata si trova a Campiello di treschè Conca (nel punto + a monte della strada del Costo visibile dalla Casa) dove da poco è stata sistemata un'altra ex ferrovia (la vaca mora) che giungeva ad Asiago.Intensa attività di Parapendio con Bus navetta che porta ai Monti con atterraggio in zona Caltrano/Calvene. La casa e' situata al centro di un territorio che è stato protagonista di grandi manovre ed epiche battaglie durante la Grande Guerra. Sono da visitare i numerosi forti e le fortificazioni ristrutturate dei Monti Cengio, Ortigara, Pasubio e Zebio. Raccomandato il forte Belvedere di Lavarone e il Museo della Guerra di Canove.
In casa troverete i menù e i recapiti di alcune pizzerie d'asporto. Ristoranti consigliati:Granpasso a 100 mt dalla casa e Italia Risorta in piazza ad Arsiero. D'estate le temperature sono miti. Nei rari casi di calura ci si puo' refrigerare a Pria Park, una suggestiva spiaggia posta a Contra' Pria ad Arsiero dove il torrente Astico ha scavato dei curiosi Canyon nella roccia.Qui troverete anche un locale con animazione. Ad Arsiero nel mese di Agosto(Agosto Arsierese) troverete una miriade di iniziative: ludiche, escursioni, spettacoli, eventi eno-gastronomici e altro. Divertentissimi gli AcroPark di Asiago e Roana. Cantine con Ottimi Vini a Breganze. Rievocazioni Storiche: Partita a Scacchi a Marostica, Thiene 1492,rievocazioni in divisa d'epoca di famose Battaglie della prima Guerra su Altipiano di Asiago, Giuramento di Bodo (Sarcedo)...
D'inverno, risultera' fantastica una giornata sulla neve a Folgaria dove si trovano sciovie e sopratutto slittinovie a Costa e a Fondo piccolo, per la gioia di grandi e piccini. Possibilità anche di ciaspolate organizzate. Si consiglia di contattare apt Folgaria per giorni e orari. Comode risultano le visite alle Città d'Arte: Vicenza, Marostica, Bassano del Grappa con il famoso Ponte degli Alpini, Padova, Trento, Rovereto,Verona,Venezia....Velo D'astico, grazie alla sua posizione ben servita dall'Autostrada con uscita Piovene Rocchette, si presta in modo particolare come Campo Base per coloro che desiderano Visitare, Vivere, Assaporare, Bere, Provare, Toccare il VENETO. Una vera e propria Esperieza per i Vostri Sensi !!
Sui sentieri della Grande Guerra : GRAPPA PASUBIO ORTIGARA.
Un racconto fotografico sui sentieri della Grande Guerra. Lo straordinario scenario delle Prealpi Vicentine è fortemente contraddistinto da quello che è stato uno degli episodi più tragicamente rilevanti della storia dell'umanità, la Prima Guerra Mondiale. Quell'evento ne ha connotato l'ambiente incorporandolo definitivamente nella storia. Su questi monti, in queste gole, la natura è trasformata, asservita alle esigenze di una guerra brutale, in questi luoghi la natura stessa diventa storia.
C'è ancora chi viene quassù a portare un fiore, una foto, o solo una testimonianza, per non dimenticare.
(Italian)
(English)
.quello che le donne non dicono. ASIAGO 11 agosto
Mostra di pittura e fotografia
QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO
ASIAGO 11 AGOSTO 2012 ORE 19:00
Sala Meeting Sporting Residence
dipinti di GIULIA RIGONI
fotografie di VALERIA LOBBIA
a cura di Francesca Chiesa
graphic design di Lorenzo Puppo
Monte Grappa - Sacrario (Prima guerra mondiale)
Monte Grappa (TV - Italia), Sacrario
(Ossario militare della prima guerra mondiale)
Musica di Aldo Bova: La quiete dopo la tempesta
Chitarra: Antonio Stangherlin
(Esecuzione separata cantini e bassi, poi mix)
Monte Grappa
Sono andato sui monti del Grappa
nel ricordo di chi ha combattuto
Ogni fiore un alpino caduto
ogni fiore un soldato nemico
L’uno e l’altro mandati a morir.
Sono andato sul monte Asolone
tante volte conteso e assalito
Ogni sparo un alpino colpito
ogni sparo un soldato nemico
Morti assieme ignorando perché.
Sono andato sul colle Berretta
quanti assalti in aperto terreno
Ogni metro un alpino di meno
ogni metro un soldato nemico
Dai comandi costretti a obbedir.
Sono andato sul colle Caprile
tutto intorno dal fuoco sconvolto
Ogni zolla un alpino sepolto,
ogni zolla un soldato nemico
Qui rimasti per sempre a dormir.
Sono andato al Sacrario del Grappa
e ho invocato per tutti la pace
Una tomba all’alpino che giace
una tomba al soldato nemico
Questo è il premio a chi è andato a morir.
Sergio Giovanni Mocellin
Guerra Bianca 2^parte documento eccezionale FAM.MORETTINI MONTE SAN SAVINO
Con guerra bianca viene definita quella parte della prima guerra mondiale (15-18) combattuta sulle Alpi tra le truppe del regno d'Italia e dell'impero austro-ungarico.
In questo eccezionale filmato storico originale, sono ripresi gli alpini del glorioso 5° reggimento sul passo del Tonale.
27 Luglio 2012. Forte Col Badin Chiusaforte
27 Luglio 2012. Forte Col Baldin Chiusaforte.
Fortificazione dei primi anni del 900.
Inaugurazione del secondo lotto dei lavori di ripristino atti a recuperare la funzionalità storica della fortezza al fine di tramandare alle generazioni future la storia ed i sacrifici di intere generazioni di giovani che hanno sacrificato le loro vite per assurde liti dei potenti.
Il Forte Col Badin - Museo della Grande Guerra in Montagna, progetto finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, è uno dei pochi siti in regione in cui la storia della Prima Guerra Mondiale sul territorio viene raccontata all'interno di una architettura bellica coeva.
Nel Museo, il pubblico potrà toccare con mano gran parte dei reperti esposti, che provengono dal territorio, per rendersi conto di quanto poco rimane oggi delle migliaia di uomini passati in queste zone. Le foto esposte sui pannelli e nei visori sono specificatamente incentrate sui soldati dei reparti coinvolti sul territorio e sulle valli Raccolana, di Dogna e di Riofreddo: da sole costituiscono un corpus molto interessante per la storia della zona e eccezionalmente coerente per la provenienza geografica.
Accanto alla parte espositiva, già restaurata e funzionante, il Forte ha una parte di foresteria in fase di completamento: i 60 posti letto permetteranno a gruppi e singoli di organizzare gite più lunghe, per approfondire quanto visto nel museo sui sentieri delle montagne vicine e visitare il territorio.
Ricordi dal Monte Pasubio
Il Monte Pasubio, evocato e illustrato dal Professore di Storia Claudio Gattera, non ha una strada dietro di sé, e neanche una direzione o una traiettoria: è un’unica via dolorosa dove il ricordo non è più prodotto del paesaggio, ma è il paesaggio stesso. Tagliare le sue arterie, sfilando lettere e nomi appartenenti a soldati che finirono qui, significa avvertire il respiro - lo stesso rispetto a cento anni fa - di quelle vette non troppo distanti che furono teatro di carneficine e scontri tra nemici, in una porzione di territorio che ancora oggi mostra chiaramente l’orrore del conflitto. Tra denti e gallerie, croci e baratri, su tutto parla una vecchia scritta: “Da qui non si passa”…
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La prima guerra mondiale nell'enciclopedia online:
2014 - 3 Maggio - 1200 km per la Grande Guerra (Isonzo Tour) - Yamaha XT660Z
Percorsi motociclistici per ripercorrere il fronte sud Italiano della Grande Guerra. Veneto, Friuli e Slovenia.
Club Tenere Italia ed Enduro Stradali.
Motorbike tour along the southern WWI Italian front. East Italy and Slovenia.