Museo Geologico Gemmellaro di Palermo
Museo Gaetano Giorgio Gemmellaro
Gli uomini e gli elefanti preistorici in Sicilia, benvenuti sulla macchina del Tempo
Servizio di Bruna Masi
video museo geologico gemmellaro di Palermo: durata 1 minuto!
Con questo brevissimo video presentiamo le bellissime Installazioni Virtuali del Museo Geologico Gemmellaro dell'Università degli Studi di Palermo che rendono il museo più dinamico e molto più attrattivo al visitatore. L'accesso al pubblico è consentito secondo gli orari che troverete sulla pagina Fb del Museo Gemmellaro di Palermo: facebook.com/museo.gemmellaro?ref=ts&fref=ts
MUSEO GEOLOGICO GEMMELLARO DI PALERMO INSTALLAZIONI VIRTUALI
Il Video presenta le Installazioni virtuali realizzate presso il Museo Geologico Gemmellaro dell'Università degli Studi di Palermo, realizzate in collaborazione con la società Media & Service s.c. di Palermo che opera nel settore dei beni culturali e dell'organizzazione di eventi, e finanziate dalla Regione Siciliana Assessorato ai Beni Culturali. Il Museo Geologico Gemmellaro è uno dei più importanti Musei Geologici D'Europa e conserva oltre seicentomila (600.000) reperti archeologici classificati. Il Museo si trova a Palermo in Corso Tukory n.131 (vicino alla Stazione Centrale della città) ed è visitabile tutti i giorni (tranne la Domenica), anche su prenotazione telefonando al +39 091 2386 4665.
BREVE STORIA:
La storia del museo geologico dell’Università inizia nel 1860 con l’arrivo a Palermo di Gaetano Giorgio Gemmellaro (1832-1904),
chiamato a ricoprire la cattedra di Geologia e Mineralogia, e l’annesso
gabinetto di Geologia, nella Facoltà di Scienze fisiche e matematiche dell’Università. La creazione di un museo di storia naturale era stato un obiettivo lungamente perseguito dai vertici dell’Università. Sin dai primi anni della sua istituzione, ancora come Regia Accademia degli Studi, era sorto un Gabinetto di Scienze
Naturali, a servizio della cattedra di Storia naturale, in cui
erano custoditi reperti di vario genere, raccolti dall'Abate
Giovanni Cancilla, uno dei primi docenti della materia.
Questa la pagina Fb ufficiale del Museo:
Davide Faraone, Sottosegretario di Stato del Governo Renzi, in visita al Museo Geologico Gemmellaro.
Visita dell'On. Davide Faraone, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca del Governo Renzi, e del Prof. Fabrizio Micari, Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Palermo, al Museo Geologico Gemmellaro di Palermo, rinnovato con le installazioni virtuali che hanno reso il Museo interattivo con i visitatori e più dinamico nello scoprire la ricchezza di un Bene Museale che è uno dei più importanti d'Europa.
Pochissimi in Italia sanno che il Museo Geologico più importante d'Europa e più ricco di reperti archeologici recuperati da scavi archeologici effettuati in Sicilia e in tutto il Mondo per circa 150 anni, che ha classificato circa seicentomila reperti rappresentativi delle Quattro Ere Geologiche – 1) Precambriano; 2) Paleozoico (vita antica); 3) Mesozoico (vita intermedia); 4) Cenozoico (vita recente) - si trova a Palermo. La maggior parte dei reperti sono frutto dei lavori di scavi archeologici che si sono susseguiti in circa 150 anni. Il Museo Gemmellaro è di proprietà dell'Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare, e racconta, con i sui preziosi reperti esposti, una storia archeologica lunga circa 300 milioni di anni.
Il percorso espositivo, che si snoda su un’area di quasi 1000 m2 , consente di ammirare rocce e fossili che, integrati da numerosi diorami e ricostruzioni paleo-ambientali, illustrano la storia geologica della Sicilia, partendo dai più antichi fossili: il Permiano della valle del Sosio, circa 270 milioni di anni fa; le Ammoniti mesozoiche; i Cristali delle Zolfare, i vulcani della Sicilia e delle isole che la circondano; fino ai famosi “elefanti nani” che popolavano la Sicilia circa 100.000 anni fa.
Il Museo Geologico Gemmellaro ha una lunga e interesssantissima storia, che per certi versi è parte integrante della storia della cultura del nostro Paese, l'Italia. Il Museo Geologico venne infatti allestito e di fatto fondato nel 1866 dal grande Archeologo Gaetano Giorgio Gemmellaro, famoso in tutta Europa, anche perchè nel 1860 ricevette dal Governo Britannico l'incarico di effettuare dei rilevamenti geologici nelle Isole Canarie. Giorgio Gemmellaro era infatti un Archeologo e Geologo famoso e molto apprezzato, tanto che Antonio Mordin, Prodittatore della Sicilia, lo nominò Segretario di Stato alla Pubblica Istruzione e Professore Ordinadio all'Università di Palermo.
Dal 1874 al 1876, e poi dal 1881 al 1883, Gaetano Giorgio Gemmellaro divenne Rettore dell'Ateneo di Palermo; nel 1891 Presidente della Società di Geologica Italiana; e nel 1892 Senatore del Regno d'Italia del Governo del Conte Menabrea.
Oggi, 1 gennaio 2016, il Museo Geologico Gemmellaro dell’Università degli Studi di Palermo è diretto dal Geologo di fama internazionale Prof. Valerio Agnesi, e il 6 febbraio 2015, in collaborazione con la società Media & Service s.c. di Palermo, ha realizzato tre Installazioni Virtuali, i cui lavori sono stati finanziati dalla Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, che hanno reso il Museo Archeologico molto più attrattivo, dinamico, interessante e con visite che risultano immersive e interattive per il visitatore.
Le tre installazioni virtuali, che assolutamente per chi ama l'archeologia dovrebbe visitate, come si potrà vedere nello spot-scientifico della durata di 1 minuto allegato al presente articolo, prevedono:
1) una visita immersiva all’interno di un vulcano preistorico in eruzione;
2) la ricostruzione della storia dei primi abitanti di Sicilia dei quali il ritrovamento dello scheletro di Thea, di 13000 anni fa, rappresenta la donna più antica dell’isola;
2) uno squalo preistorico, 20 volte più grande dell'attuale Squalo Bianco, che oggi risulta essere il più grande squalo vivente, che virtualmente aggredisce il visitatore al suo passaggio.
Per informazioni e prenotazioni per le visite guidate sul Museo Geologico Gemmellaro, basta rivolgersi ai seguenti recapiti:
Prof. Valerio Agnesi (Direttore del Museo Geologico Gemmellaro)
valerio.agnesi@unipa.it
+39 091 2386 4665
Pagina Fb:
Youtube:
Arcadeisuoni Regione Siciliana Assessorato Beni Culturali:
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MUSEO GEOLOGIA ELEFANTI NANI GEMELLARO UNIVERSITA' DI PALERMO SICILIA
MUSEO GEOLOGIA GEMELLARO 333 7477702 099 2005749 Il Museo di Geologia Gemellaro va a diventare un vero museo che si sviluppa su tre piani dell'edificio nelle vicinanze del Parlamento Siciliano, si trova sul Viale che arriva alla Cittadella Universitaria, prima di girare verso il palazzo del Presidente dell'Assemblea Siciliana. Un bellissimo museo allestito con molte immagini esplicative e mezzi di grande valore storico e di studio.
Esperienza inSegna 2013, Mappare l'Ambiente al Museo Gemmellaro di Palermo
Una delle mostre di Esperienza inSegna 2013 è stata Cartografia: dall'Unità di Italia ai giorni nostri. Esempi di cartografia tematica. E' stata allestita presso il Museo Gemmellaro di Palermo a cura dell'Associazione Petra.
La mostra prevedeva un excursus della rappresentazione cartografica a partire dalla seconda metà del '800 ad oggi.Il visitatore ha potuto ammirare diverse tipologie di atlanti, plastici e carte tematiche tra le quali la prima carta geologica dell'Isola di Sicilia realizzata nel 1881 sotto l'alta direzione scientifica del professor G.G. Gemmellaro.
Il Mito di Polifemo Museo Gemmellaro
Ritrovamenti in età classica di resti paleontologici di elefanti nani hanno dato origine al mito dei Ciclopi. Infatti, i teschi degli elefantini sono di dimensioni poco più che umani, sono schiacciati ed evidenziano un incavo centrale, prodotto dall'attaccamento della proboscide, che nelle rappresentazioni fantastiche divenne il bulbo oculare dei giganti con un solo occhio al centro della fronte.
Acqua nei gessi miocenici della Sicilia (di R. Abbate)
Al Museo Geologico e Paleontologico G.G. Gemmellaro dell'Università degli Studi di Palermo, ricco di reperti fossili della Sicilia, si trova un pezzo unico al mondo di notevole intereresse scientifico: un cristallo di gesso che imprigiona al suo interno una goccia di acqua dell'antico mare Mediterraneo di oltre sei milioni di anni fa.
storie di rocce gemmellaro
documentario realizzato dal museo geologico G.G. Gemmellaro negli anni ottanta, oltre alla storia geologica della sicilia occidentale contiene delle esclusive immagini del lavoro nelle cave di travertino di alcamo (cave cappuccini e gammara).
nel filmato si vede l'indimentacata figura del prof enzo burgio curatore del museo e scopritore delle oltre 600 casse in cui da oltre 40 anni erano custoditi decine di migliaia di fossili di impareggiabile bellezza ed importanza scientifica. grazie a lui il museo risorse ed oggi rinasce a nuova vita con numerose sale ed attività educative/didattiche
portate avanti con sapienza dalle donne del suo staff.
Il Museo Vulcanologico di San Venanzo (TR)
Il Museo Vulcanologico, nasce con il preciso intento di valorizzare l'area vulcanica sulla quale sorge San Venanzo, sottolineandone la singolarità e le caratteristiche di unicità. La visita si articola in due percorsi concettuali che coinvolgono la totalità del museo, scale comprese. Il primo, affronta la forza creatrice dei vulcani e spiega il significato delle eruzioni di San Venanzo in relazione all'evoluzione del nostro pianeta. Il visitatore è invitato ad approfondire la conoscenza dei fenomeni vulcanici, e degli effetti che questi hanno sull'uomo, l'ambiente, l'economia. Il secondo percorso riguarda la lunga storia della vita sulla terra: attraversando le sale, i diversi temi si traducono in allestimenti visuali ed interattivi che aiutano a comprendere quali fattori abbiano plasmato il paesaggio che ci circonda.
Di particolare interesse, oltre alla Venanzite e alle splendide collezioni di minerali e fossili provenienti da tutto il mondo, è il cranio di Mammuthus meridionalis rinvenuto nei dintorni di San Venanzo e i resti ossei della Breccia ossifera pleistocenica del Monte Peglia, dalla quale emergono oltretutto utensili (choppers) ascrivibili al genere Homo erectus, Paleolitico inferiore.
I contenuti scientifici e museografici del Museo Vulcanologico di San Venanzo costituiscono un piccolo ma completo percorso formativo che tratta i molti aspetti del rapporto tra Uomo-e Vulcani. Si tratta di un museo orientato verso una didattica comprensibile a tutti, specialmente pensato per studenti di ogni ordine e grado che supera il vecchio concetto di collezione con l'inserimento di spazi per fare esperienza con laboratori dotati di attrezzature di microscopia ottica, biblioteca-videoteca, sala conferenze e soprattutto con il laboratorio e centro di interpretazione sul campo, sito presso il Parco Vulcanologico che consente una esperienza a diretto contatto con la Natura..
Alcamo, esperti inglesi studiano i fossili delle Cave Cappuccini
ALCAMO. Martedì 28 aprile 2015. Servizio a cura di Massimo Provenza - Di quel luogo dove si estraeva e si lavorava il marmo, attività che, grazie anche all’esportazione del celebre travertino alcamese, era tra le principali fonti di reddito ad Alcamo, adesso si punta sempre di più a valorizzare l’importanza geopaleontologica. Arrivano anche esperti dall’Inghilterra, per studiarne i segreti preistorici. Si tratta delle Cave Cappuccini, dove è in corso l’opera, finanziata con fondi europei (5 milioni di euro), di riqualificazione per realizzare un anfiteatro al servizio della Cittadella dei giovani, con annesso Museo della pietra, per cui va avanti l’iter per l’istituzione di un Geosito.
Le interviste all’ingegnere Gino Pitò, responsabile della sicurezza nel cantiere, al geologo Antonio Bambina e al paleontologo Antonio Cusumano, ed ai due studiosi britannici Victoria Herridge del Natural History Museum di Londra e David Richards dell'Università di Bristol, venuti ad Alcamo per approfondire i loro studi finalizzati a datare con esattezza l’età a cui risalgano i reperti fossili presenti nell’area, quali le uova di tartaruga e i resti dell’elefante nano. Infine, l'intervista al geologo Girolamo Culmone il quale ha anche pubblicato un video che testimonia, tra l'altro, l'attività dei cavatori ad Alcamo nel 1988. Si tratta del documentario Storie di rocce, a cura dell'Osservatorio paleontologico Gemmellaro di Palermo, nelle cui immagini si vede anche Enzo Burgio, conservatore del Museo geologico (
La Pietra di Re Salomone.mp4
Domenica, 9 gennaio escursione alla Pietra di Salomone che percorre alcuni sentieri dei Monti di Palazzo Adriano (Pa).
Partendo da una quota di 992 m lungo un sentiero naturale in salita si gode di splendidi panorami sulla Valle del Sosio e sul Parco dei Sicani.
Da una cresta a quota 1215 m scenderemo poi in un bosco di lecci calcando i vecchi sentieri dei carbonai.
L'escursione continua dapprima su sentiero forestale e poi su sentiero naturale fino a scendere alla pietra di Salomone, blocco calcareo del Permiano famoso in tutto il mondo.
L'itinerario è lungo complessivamente 8 km con un dislivello totale di circa 460 m in salita, la durata sarà di circa 4-5 ore, soste comprese.
La Pietra di Salamone è il più grosso dei blocchi calcari della valle del Sosio. Questa valle è un'area ad alto interesse geologico-ambientale con caratteristiche geologiche, paleontologiche e geomorfologiche di rilevante valore scientifico.
La Pietra di Salamone assieme alla Rupe dei Saraceni sono noti in tutto il mondo per il loro grande interesse paleontologico dato dalle ricchissime macro e microfaune (fossili) del Permiano in essi esistenti.
L'esistenza del Permiano a Palazzo Adriano è stata segnalata per la prima volta nel 1887 da G.G. Gemellaro, la ricchissima fauna marina raccolta, è per la quasi totalità rappresentata presso il Museo di Paleontologia dell' Università di Palermo.
Questa fauna, tipica dell'ambiente di scogliera per la ricchezza dei generi e delle specie presenti e per il perfetto stato di conservazione dei fossili, si può considerare unica al mondo e infatti continua ad essere oggetto di studio da parte di numerosi specialisti paleontologi.
Napoli - Musei hi-tech all'Università Federico II (16.06.17)
- Napoli - Aprono la nuova area tecnologica e la biglietteria 4.0 del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche della Federico II. Ben cinque le strutture: il Real Museo Mineralogico, quello di fisica, antropologia, paleontologia e zoologia diretti da Maria Rosaria Ghiara.
A curare le tecnologie delle installazioni, la sala Scava e Impara e quella di realtà virtuale, l'azienda Ett, socia del distretto Stress per lo sviluppo tecnologia e ricerca per l'edilizia sismicamente sicura, rappresentata dall'amministratore delegato Giovanni Verreschi.
A partecipare all'inaugurazione il presidente del distretto Stress, Ennio Rubino, e il rettore dell'università, Gaetano Manfredi. (16.06.17)
AUDIOLIBRO - LAGO DI NEMI - STORIA, GEOLOGIA E IL RINVENIMENTO DELLE NAVI ROMANE
#LegoDiNemi #Nemi #Storia #Geologia #DanieleCataldi #Audiolibro
Qualche dato storico sul Lago di Nemi, uno dei famosi laghi del Vulcano Laziale, scenario di scoperte storiche ed archeologiche importanti.
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