Alla scoperta di Palazzo Ricchieri, il museo civico d'arte di Pordenone
Una suggestiva carrellata tra le opere esposte all'interno di palazzo Ricchieri, uno degli edifici più antichi e rappresentativi di Pordenone, da sempre dimora della famiglia Ricchieri, protagonista della storia cittadina e dal 1970 sede del Museo civico d'arte.
Al suo interno, oltre agli interessanti aspetti architettonici, è possibile ammirare significative opere, tra cui spiccano quelle di Giovanni Antonio De' Sacchis, detto il Pordenone, Michelangelo Grigoletti, gli affreschi tardo gotici e le opere lignee di pregiata fattura, significative per la comprensione della cultura plastico-figurativa dei secoli XII-XVII nel Friuli Venezia Giulia.
Inoltre preziose opere di oreficeria gotica del tesoro del duomo di san Marco.
Di particolare interesse la nutrita collezione di Cantinelle (oltre 200 tavolette lignee) risalenti agli inizi del XV secolo, che raccontano fantastiche storie espressione dell'immaginario medievale: storie d’amore di cavalieri e regine, scene di caccia, incontri tra umani ed esseri soprannaturali o magici, nonché il meraviglioso bestiario medievale, composto da unicorni, draghi, serpenti volanti e le misteriose arpie/sirene che compaiono nei cortei dei cavalieri, talora impegnati in battaglie e duelli.
Nel museo è inoltre esposta un'organica collezione di manufatti della storica ceramica Galvani.
Pordenone, Palazzo Ricchieri (Museo civico d'arte)
Palazzo Ricchieri è uno degli edifici più antichi di Pordenone, lasciato in eredità al Comune nel 1949 dal conte Lucio Ernesto Ricchieri di Sedrano, con l'impegno da parte dell’ente pubblico di adibirlo “ad uso biblioteca, pinacoteca, archivio”. Il desiderio del conte non è stato disatteso e dal 1970, dopo un importante restauro, il palazzo è la sede del Museo Civico d'Arte di Pordenone che ospita la pinacoteca, con opere tra l’altro di Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone e una notevole sezione di scultura lignea.
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Riprese: Paolo Comuzzi
Montaggio: Remigio Guadagnini
Riapre il Museo Civico d'Arte di Pordenone
In occasione di Pordenonelegge, il Museo civico d'arte di
Palazzo Ricchieri riapre al pubblico arricchito di un nuovo
percorso allestitivo delle sale.
Definito Il percorso delle idee, il nuovo allestimento è stato inaugurato martedì 14 settembre 2010 da Gilberto Ganzer, responsabile dei musei civici di Pordenone, alla presenza di un folto pubblico e di numerose autorità.
Pordenone, il museo civico d'arte
Uno degli edifici più antichi di Pordenone, lasciato in eredità al Comune nel 1949 dal conte Lucio Ernesto Ricchieri di Sedranocon l'impegno di “conservare all’immobile il nome di Casa Ricchieri”. Il palazzo è la sede del Museo Civico d'Arte di Pordenone che ospita la pinacoteca, con opere tra l’altro di Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone e una notevole sezione di scultura lignea.
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Il museo civico diventa multimediale
Lo scorso 14 settembre e` stato inaugurato il nuovo allestimento del primo piano di Palazzo Ricchieri, sede del Museo Civico d`Arte di Pordenone. Oltre alle bellezze artistiche anche due grandi novita` tecnologiche: cinque postazioni fisse con monitor touch-screen e 14 computer portatili da applicare al polso sono a disposizione dei visitatori che possono cosi` acquisire tutte le informazioni sui cataloghi, sulle collezioni museali e sulla storia del palazzo che ospita il Museo. Guarda tutti i dettagli e il funzionamento del computer da polso in questo filmato!
Settimana della cultura 2012 a Pordenone
Le iniziative della settimana della cultura 2012 a Pordenone hanno visto il culmine nella giornata di sabato 21 aprile con tre importanti iniziative all'interno di tre dei principali spazi espositivi della città.
Alle ore 11 nel Museo Archeologico del Friuli Occidentale, al Castello di Torre, è stata aperta una nuova sala, dedicata agli intonaci affrescati della Villa Romana. I visitatori del museo potranno dunque ammirare la ricostruzione delle decorazioni parietali di una delle più lussuose residenze dell'Italia settentrionale d'età augustea.
Alle 16 al Museo civico d'Arte di Palazzo Ricchieri è stato presentato il paliotto Discesa dello Spirito Santo, una tempera su tela dipinta nella metà sec XIV attribuita a Girolamo del Zocco, donata recentemente al Museo dalla sig.ra Felicita Lotti.
Alle 18 a PArCo, Galleria di arte moderna e contemporanea di Pordenone, è stata presentata un'anteprima di CONTEMPORANEA / MENTE, progetto dedicato alla promozione dell'arte contemporanea ed alla valorizzazione degli artisti attivi nella nostra regione.
Pordenone, Palazzo Montereale Mantica
I Mantica erano una famiglia di mercanti che, nel XV secolo, da Como si trasferì a Pordenone. Palazzo Montereale Mantica venne interessato, fino alla seconda metà del ‘700, da complesse operazioni di ristrutturazione. Dal 1892, anno in cui l’edificio fu venduto, il palazzo ha svolto diverse funzioni, fino a diventare la sede della Camera di Commercio di Pordenone.
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Riprese e montaggio: Paolo Comuzzi
Giovanni Antonio de' Sacchis - Il Pordenone
Una veloce biografia del sommo artista friulano, basata sul libro di Francesco Boni de Nobili Giovanni Antonio De Sacchis - Il Pordenone (De Bastiani Editore, 2013)
Mario Sironi a Pordenone
In galleria Bertoia fino al 9 dicembre 2018 una mostra internazionale tra capolavori e pezzi rari di uno dei maggiori artisti del '900
Rientra al Museo la sagoma del San Giovanni dolente del Pordenone
E' stato firmato presso il Museo civico d'arte del comune di Pordenone il documento di deposito della sagoma del San Giovanni dolente, opera di Giovanni Antonio De Sacchis detto il Pordenone.
Intitolata a Pietro Ellero la sala nobile di Palazzo Badini a Pordenone
La prestigiosa sala nobile di Palazzo Badini a Pordenone, attuale sede universitaria, è stata intitolata a Pietro Ellero (1833-1933), illustre concittadino, giurista, docente universitario, senatore e deputato, strenuo propugnatore dell'abolizione della pena capitale.
La cerimonia, tenutasi il 15 marzo 2011, si inserisce nell'ambito delle iniziative promosse dal comune di Pordenone per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Pietro Ellero per 19 anni insegnò all'Università di Bologna, che nel 1928 gli dedicò un busto collocato all'entrata delle sede centrale. Il suo archivio è custodito nella sezione Archivio giuridico Pietro Ellero della biblioteca dell'ateneo felsineo.
Opere in esposizione alla Galleria di Arte Moderna Achille Forti
Palazzo della Ragione Verona visita alla Galleria di Arte Moderna Achille Forti.
Verona 1840-1940 Le opere della collezione Civica e delle collezioni della Fondazione Cariverona e della Fondazione Domus per l'arte moderna e contemporanea
Pordenone ospita la mostra «Ashes/Ceneri» di Pierpaolo Mittica
Nella mostra «Ashes/Ceneri. Racconti di un fotoreporter» le immagini di Mittica raccontano senza sconti quanto di assurdo e di terribile l’uomo fa contro se stesso. In luoghi che per molti sono sinonimo di disastri non casuali, di guerre, nuove schiavitù e di abbruttimento; e che per altri non sono altro che usuali condizioni di esistenza, o meglio di tragica sopravvivenza.
La nuova galleria è intitolata a Harry Bertoia, scultore e designer di fama internazionale, anche a testimonianza del preciso orientamento scelto dell’amministrazione comunale, che ha deciso di deputare questo spazio alle espressioni visive moderne e alle manifestazioni culturali che attengono alla realtà contemporanea.
Orari di apertura
da martedì a sabato 15.30-19.30
domenica 10.00- 13.00 e 15.30-19.30
chiuso il lunedì, il 1° novembre, 25 dicembre e 1 gennaio 2015
Ulteriori info:
Opere da toccare a Pordenone
Il progetto è finalizzato a rendere accessibili e fruibili alcuni manufatti d'arte del museo da parte di persone non vedenti e ipovedenti, mediante la realizzazione di copie eseguite a rilievo.
Le opere in questione sono dotate di didascalia in carattere braille e di un testo riscritto specificamente per consentire la conoscenza dell'opera anche a chi non può adoperare la vista.
Le riproduzioni in rilievo, eseguite dallo scultore Mario Pessot, sono tratte da opere presenti nel museo e saranno esposte accanto a gli originali. Al momento sono nove, tra cui le riproduzioni di dipinti di Michelangelo Grigoletti e di Giovanni Antonio da Pordenone.
Si intende in questo modo conferire pari dignità alle opere tattili rispetto a quelle pittoriche e nel contempo sensibilizzare il pubblico normodotato alle problematiche che concernono la possibilità per un non vedente di fruire e conoscere il nostro patrimonio storico-artistico.
A questo progetto, che si è avvalso della collaborazione dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Pordenone, si sono interessati con entusiasmo i Rotary club del Friuli Venezia Giulia e il Rotary Club Pordenone Alto Livenza, che hanno manifestato l'intendimento di collaborare e finanziare il progetto.
Galleria d'Arte Moderna di Milano
La Collezione permanente della Galleria d'Arte Moderna di Milano, costituita anche da opere donate da alcune importanti famiglie milanesi, possiede opere di artisti celebri nella storia dell’Arte lombarda, italiana e internazionale. Tra questi si annoverano Andrea Appiani, Giovanni Segantini, Francesco Hayez, Antonio Canova, Pablo Picasso, Henri de Toulouse-Lautrec, Vincent Van Gogh, Paul Gauguin, per citarne alcuni.
Processo e rogo de la Vecia 2011 a Pordenone
Quella del Processo alla Vecia è una delle tradizioni più profonde, che trova origine nel folklore veneto, friulano italiano ed europeo: l'evento vuole esorcizzare tutti i mali dell'anno passato condannandone la rappresentazione, ovvero la Vecia, e auspicare un avvenire migliore.
Puntuale come sempre nel giovedì di mezza quaresima, il 31 marzo 2011 il processo seguirà l'iter classico degli ultimi anni. Alle 19 il corteo partirà dal municipio e percorrerà le strade del centro storico: corso Vittorio, piazza Cavour, corso Garibaldi, via XXX Aprile, viale Marconi, via Cavallotti e terminerà in Piazza XX Settembre, dove alle 20.30 avrà luogo il processo che si concluderà, come sempre, con la condanna al rogo per la Vecia.
Palazzo Morando_Milano: tutte le opere d'arte
Palazzo Morando è uno storico palazzo della città di Milano
Storia
Il palazzo di via Sant'Andrea fu abitato nel corso dei secoli da svariate famiglie del patriziato milanese. Il primo importante casato a venirne in possesso fu la famiglia Casati, che lo acquistò alla fine del Cinquecento. Della decorazione seicentesca del palazzo, dovuta a questa famiglia, resta traccia in due saloni del piano nobile, siti nell'ala posteriore che si affaccia sul giardino, con soffitti a cassettoni dipinti, e brani di un fregio con amorini, nel quale si legge la data 1651[1].
L'impronta più profonda nel palazzo fu tuttavia lasciata dalla famiglia Villa, che lo possedette dal 1733, quando il giureconsulto Carlo Federico Villa lo acquistò, fino alla morte senza eredi diretti del nipote Carlo, omonimo del nonno, nel 1845. Giovanni Villa, figlio di Carlo, acquistò nel 1750 il feudo di Grezzago, e nel 1762 sposò Maria, dell'antico e nobile casato dei Pusterla. Nel 1770 fece richiesta all'amministrazione austriaca per l'annessione della propria famiglia nel corpo della nobiltà milanese. In concomitanza con la sua scalata sociale, Giovanni in quegli stessi anni promosse importanti lavori di abbellimento del palazzo, che gli conferirono l'aspetto ancora oggi predominante, negli interni come negli esterni, secondo il gusto del barocchetto lombardo allora imperante.
Con la morte di Carlo, podestà di Milano, che non ebbe né moglie né figli, il palazzo passò ai De Cristoforis, poi ai Weill Schott e infine nel 1909 fu acquistato dai coniugi Gian Giacomo e Lydia Morando Attendolo Bolognini, che lo abitarono fino alla morte della Contessa Lydia, che, in mancanza di eredi diretti, ne fece donazione al Comune di Milano nel 1945.
Nel dopoguerra, a seguito della distruzione durante i bombardamenti degli appartamenti monumentali di Palazzo Sormani, sede fino ad allora del Museo della città di Milano, si decise di trasferire qui la collezione di opere e cimeli della storia della città, scampata alle distruzioni, costituita in massima parte dal lascito di Luigi Beretta[2].
Al Museo è esposta anche la collezione d'arte donata dalla duchessa Eugenia Litta Visconti Arese nata Attendolo Bolognini all'Ospedale Maggiore di Milano, comprendente fra l'altro la famosa Preghiera del Mattino, scultura di stampo romantico commissionata a Vincenzo Vela nel 1846 dal duca Giulio Litta, marito di Eugenia.
27.51 Premio Qualità Friuladria 2010
di Dalila Rovazzani e Giovanni Munari i quali hanno lavorato su un opera dell'artista Giovanni Antonio de' Sacchis, meglio conosciuto come Il Pordenone.
Comune di Pordenone - Pordenone una città - Documentario
Pordenone Montanari, Picasso del nostro tempo
Pordenone Montanari, Picasso del nostro tempo