ANGELO LIBERATI - Opere- Atzara Museo d'Arte Antonio Ortiz Echagüe - Nova TV
Angelo Liberati - Opere
Dicembre 2004 - gennaio 2005
Comune di Atzara
NOVA TV ORISTANO
Alessia Luccisano
Assessorato alla Cultura
Museo d'Arte Contemporanea Ortiz-Echague
piazza A. Ortiz Echague 1, Atzara (NU)
mostra a cura di
Maura Quartu
Consulenza
Gianfranco Lunesu
Organizzazione e realizzazione
Società Cooperativa Progetto Cultura
progetto grafico
Giorgio Baldini
(...)La meditazione sulla pittura e sui pittori del passato e' costante nella ricca produzione dell'artista. L'arte del presente ha bisogno dell'arte del passato a cui riferirsi in forma metalinguistica. Cosi' L'Annunciazione di Leonardo nell'opera Serial Killers del 1995 si arricchisce del de'collage e la colata di smalto bianco tenta di nascondere, senza riuscirci, l'immagine. Tutto quel bianco e' come un silenzio, una sospensione del giudizio. Talvolta la spatolata ha anche una maggiore carica segnica e gestuale.(...) dal testo di Maura Quartu
la Nuova Sardegna — 18 dicembre 2004 pagina 44 sezione: SPETTACOLO
ATZARA. Oggi alle 17 nel Museo d'Arte moderna e contemporanea Antonio Ortiz Echagüe verrà inaugurata una mostra antologica del pittore Angelo Liberati.
Nato a Frascati il 2 giugno 1946, nei primi anni '60 frequenta a Roma la Scuola comunale di Arti Ornamentali. Nel 1970 si trasferisce in Sardegna dove, a contatto con le neoavanguardie isolane, matura una poetica che combina la rivalutazione dell'elemento pittorico con le pratiche del riporto e del décollage di provenienza pop. Le opere esposte, circa 50 tra dipinti e incisioni, documentano significativamente il percorso artistico dell'autore dal 1969 fino ai lavori degli ultimi anni.
In occasione della mostra verrà proiettato il documentario «L'invito», omaggio del pittore al cinema di Luchino Visconti, per la regia di Gino Melchiorre.
La mostra antologica è accompagnata dalla pubblicazione del catalogo «Angelo Liberati, Opere» che dà l'avvio alla produzione della serie «I quaderni», nell'ambito della gestione che la cooperativa Progetto Cultura ha intrapreso nell'organizzazione di mostre, dedicate a singoli artisti e più in generale alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale.
Il catalogo della mostra è stato curato dalla storica dell'arte Maura Quartu con la collaborazione di Gianfranco Lunesu di Cagliari; l'allestimento è stato curato sempre dai due storici dell'arte in collaborazione con Alessandro Piroddi e Nanni Pintori e dalla cooperativa Progetto Cultura.
La mostra antologica di Angelo Liberati resterà aperta al pubblico dal 18 dicembre al 23 gennaio 2005 al museo d'arte moderna in piazza Antonio Ortiz Echagüe n.1 (telefono 0784/65508. Orario 10-13, 16-19, chiuso il lunedì).
Nella stessa giornata, verrà presentato il «Calendario 2005 Costumi di Atzara», un lavoro nato dalla fervida creatività del fotografo Giorgio Baldini che nella prima pagina ha ricostruito in formato fotografico, il celebre dipinto «La festa della confraternita di Atzara», realizzato tra il 1908 e il 1909 dal pittore spagnolo Antonio Ortiz Echagüe a cui il museo è intitolato.
Baldini oggi, come allora Ortiz Echague, ha ricreato suggestivamente le atmosfere e i colori, condensando la giusta attenzione delle modelle che in tempi diversi (esattamente accadde come nel 1908) hanno posato indossando il costume tradizionale del paese.
- Cinzia Littera
la Nuova Sardegna — 23 gennaio 2005 pagina 07 sezione: NUORO
ATZARA. Proseguirà fino al 30 gennaio prossimo la mostra antologica di Angelo Liberati, allestita lo scorso mese di dicembre al museo d'Arte moderna e contemporanea di Atzara. Numerosissimi infatti, i visitatori che da tutta l'isola, ma non solo, si recano a vedere un evento espositivo che ha suscitato forte interesse. Dai dati rilevati risulta un incremento dei visitatori, di circa il 300% rispetto ai mesi di gennaio degli anni precedenti, a conferma di una scelta che ha concesso respiro a una struttura di indubbio valore nel suo genere. (c.l.)
Nova TV Oristano
Alessia Luccicano
Angelo Liberati dipinti dedicati al cinema di Antonioni dal 1977al 2012
Centenario della nascita di Michelangelo Antonioni (1912- 2012)
Angelo Liberati
dipinti dedicati al cinema di Antonioni
dal 1977 al 2012
Mi piace guardare fuori dalla medesima finestra e vedere un panorama completamente diverso (Eliot mi perdoni)
Michelangelo Antonioni
Due interventi critici di Sergio Naitza e Alessio Liberati su Michelangelo Antonioni. Il link qui sotto
testo di Silvia Ledda per la mostra allestita a Cagliari alla Galleria La Bacheca nei mesi di gennaio-febbraio 2012
La Pop Art trasfigura nell'arte ciò che tutti conosciamo: gli oggetti e le icone dell'esperienza culturale collettiva, il bagaglio ordinario della mentalità collettiva in un particolare momento storico. Il pop celebra gli oggetti più normali della vita più normale: corn flakes, zuppa in barattolo, saponette, stelle del cinema, fumetti. E attraverso i processi di trasfigurazione conferisce loro un che di trascendentale. (A. Danto, 1997)
L'area di contatto era la cultura urbana di massa: cinema, pubblicità, fantascienza, musica popolare. Non sentivamo per la cultura commerciale quel senso di repulsione che era la regola per la maggior parte degli intellettuali; l'accettavamo come un fatto, ne discutevamo i dettagli, la consumavamo con entusiasmo. (L. Alloway, 1985)
La Pop Art, dunque, non è arte popolare ma arte della società contemporanea; gli oggetti, le immagini che invadono la nostra vita quotidiana (fumetti, reclame pubblicitarie, manifesti di film), le opere d'arte del passato che fanno parte del nostro patrimonio culturale, sono i protagonisti della sua produzione artistica. È mitologia quotidiana, è riflessione, spesso gioiosa e positiva, altre volte polemica e disincantata, nel mostrare l'Uomo, schiavo del consumismo e dell'uniformazione del pensiero, la mercificazione del corpo femminile, le ingiustizie sociali, gli orrori delle guerre.
Gli artisti della Pop Art sono stati definiti cantori della vita moderna ed è una metafora che descrive compiutamente anche Angelo Liberati.
Questa mostra è un suo regalo prezioso, un'occasione per riscoprirne i primi lavori e per ammirarne, per la prima volta, l'ultima produzione.
E' un racconto che parte dal 1969 e arriva al 2012.
Ci narra della giovanile ammirazione per Renato Guttuso e del fervido dibattito artistico che si svolgeva nelle Gallerie d'Arte romane, a cavallo tra gli anni '60 e '70. Della meditazione profonda sulla contemporanea produzione artistica: dal realismo di Silvio Benedetto alla riflessione esistenzialista di Renzo Vespignani, dalla spiritualità di Mark Rothko alla sperimentazione polimaterica del New Dada di Robert Rauschenberg, dalla Pop Art alla poetica dell'affichages e del décollage del Nouveau Réalisme di Mimmo Rotella.
Pone l'accento sull'attualità del pensiero di Bernardo Bertolucci e Michelangelo Antonioni, amati, rivisti, ripensati, omaggiati con i manifesti e le immagini di Zabriskie Point , Professione Reporter e Ultimo tango a Parigi.
Liberati ci conduce per mano attraverso più di trent'anni di storia -- la guerra del Vietnam, Robert Kennedy, i misteri italiani degli anni '70, Enrico Berlinguer -- e trascrive, quale colonna sonora ideale, testi di canzoni di Bob Dylan e Leonard Cohen.
La sua passione, il suo coinvolgimento intellettuale e umano, emergono prepotenti attraverso il magistrale dominio delle diverse tecniche artistiche, utilizzate su legno, tela, cartone, cartoncino, lastre metalliche, forex e medium density.
In alcune opere Luce e Colore -- a tratti corposo, materico, dato con un gesto intenso, istintivo e passionale -- sono protagonisti quasi assoluti oppure complemento di paesaggi e figure.
In altre, collage, transfer drawing, décollage, litografie, acqueforti e acquetinte, interagiscono con veline -- dense di colle e colore, sapientemente piegate, increspate, a rendere diversi piani spazio-temporali -, colori (oli o acrilici, smalti, inchiostri, pastelli e matite), ritagli di riviste, cartoni.
Attori, stelle del cinema, protagonisti della politica mondiale vivono insieme alle creazioni di Piero della Francesca, Correggio, Rembrandt, Caravaggio; li sentiamo anche noi familiari, poiché tutti sono parte del nostro patrimonio visivo. Accanto ad essi, misteriosi visi e corpi di donne, bellissime e sensuali.
Guerra, morte, eros, cinema, canzoni, poesia e Arte, questa è l'essenza della vita cantata da Angelo Liberati.
Silvia Ledda gennaio 2012
haiku carla vasio 08
Carla Vasio E' nata a Venezia ed attualmente abita a Roma. Ha partecipato alla neoavanguardia italiana degli anni Sessanta, facendo parte del Gruppo 63. Successivamente ha preso parte alle lotte per la progressiva affermazione della pittura astratta in Italia, con Turcato, Burri, Capogrossi, Perilli, Fontana e Novelli. Tra il 1967 e il 1972 ha gestito una libreria a Roma, la Libreria dell'Oca, dove organizzava anche mostre di pittura. Ha vissuto per diversi anni in Giappone, entrando in contatto con una cultura molto diversa dalla nostra. Ha scritto racconti per bambini, romanzi, poesie; ha curato la traduzione di alcuni romanzi stranieri e si occupa della pubblicazione di raccolte di haiku. Nel 1985 ha fondato con Nojiri Michiko l'Associazione Italiana Amici dell'Haiku ed ogni anno si occupa del tradizionale premio di poesia.