Parco Bassani a Ferrara
Quando ti trovi solo in una domenica pomeriggio, ricca di sole e atmosfera primaverile, sei invogliato ad immergerti nella natura del Parco urbano. Ma il silenzio in cui ti trovi immerso, a pochi passi dal centro cittadino, ti porta a fare strane riflessioni. Ascoltatele dalla voce narrante di Giuseppe Monteleone.
FERRARA EARTHQUAKE-DANNI DEL TERREMOTO(20-05-2012)
Danni provocati dal sisma al Castello Estense e ad un'auto parcheggiata in Corso Giovecca,davanti al parco Pareschi.
BELIEVE - The Documentary | Ferrara Film Festival
The Documentary BELIEVE, that chronicles the conception of the Ferrara Film Festival and narrated by festival director Maximilian Law, is now available with english subtitles for online streaming. Wanna be part of something EPIC? Come to the Ferrara Film Festival and submit your movies! 1-5 JUNE 2016 -
Il Documentario BELIEVE, che racconta la concezione del Ferrara Film Festival narrato dal direttore Maximilian Law, è ora disponibile con i sottotitoli in inglese in streaming online. Vuoi prendere parte a qualcosa di EPICO? Vieni al Ferrara Film Festival e iscrivi il tuo film! 1-5 GIUGNO 2016 -
Leoncello Nuovo - Domenico da Piacenza - AMINTA Nuova Bottega Musicale Ferrarese
AMINTA
Nuova Bottega Musicale Ferrarese
Eugenio Sorrentino Salterio Contralto
Enrico Scavo Salterio Tenore
Enzo Vacante Ricerca organologica
Michele Camassa Costruzione strumenti
Domenico da Piacenza - Leoncello Nuovo (Ferrara 1420)
Luoghi delle riprese, Ferrara, 2016:
Parco Pareschi, Chiostro S.Anna, Castello Estense, Piazzale Medaglie D'oro, Chiostro S.Romano
Una collaborazione tra
Associazione AMINTA e Enzo Vacante, (insegnate di Educazione Musicale presso la Scuola Waldorf M. Garagnani di Bologna), Michele Camassa, (insegnante di falegnameria e intaglio del legno, presso la Scuola Waldorf M. Garagnani di Bologna).
info@amintaferrara.it
Arrivo della Ferrara Marathon 2015
Rudy Magagnoli vince l'edizione 2015 di Ferrara Marathon.
Aguscello: Ex-Ospedale Psichiatrico Infantile
immagini: PHOTO WUNGENZ
Aguscello, il manicomio dei bambini fantasma
Aguscello è una piccola frazione del comune di Ferrara che sarebbe oggi ai più sconosciuta non fosse anche la sede di un’omonima struttura che la tradizione, il folklore e le testimonianze ci descrivono come una fra le più sinistre e infestate in Italia.
Aguscello, storia e documenti
I primi documenti che attestano l’esistenza di tale struttura risalgono al 1870, anno in cui i fratelli Pareschi ne acquistarono il lotto ad un’asta pubblica occorsa il giorno 1 Aprile. Nel 1896, un documento certifica che la proprietà passa in mano a tale signor Lombardi, che ne esercita l’usufrutto per lire 12000 annui sotto concessione del vescovo Enrico Grazioli. Gli atti notarili di quel periodo certificano che dal 1900 al 1933 la clinica di Aguscello cambia mediamente un proprietario ogni tre anni. Noi non ci soffermeremo ulteriormente nell’improbabile ricordo di questi nomi senza un volto sepolti dal tempo (e, pace all’anima loro, anche da tanta terra presumibilmente), fatta eccezione per l’ultimo proprietario di cui si abbia notizia certa: la signora Amelia Guerra, moglie del dottor Giovanni Bernardi, che rende l’edificio – fino ad allora adibito a residenza privata dai precedenti possessori – un ospedale per malati di tubercolosi. Nel 1940, esso viene venduto alla croce rossa italiana, che lo trasforma in un ospedale psichiatrico per bambini di età inferiore ai 13 anni.
Aguscello, storia e leggende
Ricostruire la storia di Aguscello non è facile. la Croce Rossa gestisce il pedagogico per 30 anni, fino al suo improvviso abbandono avvenuto nel 1970. In merito a questo periodo, la documentazione ufficiale della struttura – che comprende anche le cartelle cliniche dei piccoli pazienti – è custodita presso gli archivi del comitato provinciale di Ferrara, a disposizione di chiunque desiderasse approfondire meglio il trentennio.
Tuttavia, giacché il nostro è un sito che si occupa di miti e leggende, noi è della leggenda che parleremo e che da anni viene tramandata, andando a costituire l’ossatura di quella che è la storia “non ufficiale” di Aguscello, nella quale – per semplicità, o per un sadico amore del macabro – tanta gente oggi preferisce credere. Quello che segue pertanto nulla ha a che vedere con la storia ufficiale di questo luogo ma riprende (solo parzialmente) il folklore e il mito di Aguscello.
Secondo la tradizione, quello che avvenne nei 30 anni di attività del manicomio – o del “pedagogico” come sono soliti chiamarli a Ferrara – è orribile: l’edificio sembra fosse gestito da suore che non avevano particolarmente a cuore i bambini lì abbandonati. Le testimonianze di chi ha vissuto quegli anni nel Ferrarese parlano di torture fisiche e mentali molto pesanti. Un dolore che ancora oggi trapela da quelle mura e scuote le coscienze di chi mosso dalla curiosità si reca in visita all’ex manicomio di Aguscello in cerca di guai (l’area è pericolante). L’atmosfera è pesante e il supplizio dei piccoli è ancora vivo fra gli oggetti, le sedie, i lettini che si trovano all’interno delle vecchie stanze, dove fra scritte blasfeme alle pareti, simboli satanici e degrado, è possibile trovare un riscontro concreto all’incuria nella quale oggi versa l’edificio, in balia dell’edera e del menefreghismo più assoluto.I resti di apparecchiature, inclusa una macchina per l’elettroshock, sono stati rinvenuti fra le campagne adiacenti al presunto ex manicomio e rappresentano secondo alcuni la vivida testimonianza dell’abbandono improvviso de 1970. Come al solito però, trattandosi di leggende tramandatesi oralmente, i motivi della fuga da Aguscello non sono del tutto chiari.
Aguscello, fantasmi e atroci delitti
Non c’è uniformità fra le teorie che giustificherebbero la scomparsa dei bambini nel manicomio durante l’ultimo giorno della sua esistenza.
L’ipotesi più gettonata ci parla di un incendio, casuale o doloso, che avrebbe messo fine alla vita di tutti i piccoli ospiti, impietosamente rinchiusi dalle suore “cattive” agli ultimi piani dell’edificio.
Una versione forse ancor più inquietante ha per protagonista un bambino colpito da una grave forma di schizofrenia, di nome Filippo Erni. Il giovane, mentalmente stremato dai metodi educativi rigidi e opprimenti in voga nel manicomio, sarebbe impazzito, uccidendo alcuni suoi compagni prima di venire rinchiuso all’ultimo piano del manicomio. Dall’unica finestra della stanza si sarebbe lanciato in preda alla disperazione, trovando la morte. Proprio l’anima di Filippo Erni sarebbe stata avvistata nel corso degli anni dai numerosi Ghost Hunters partiti all’avventura. La figura descritta è quella di un bambino di circa 12 anni, biondo, dall’espressione arcigna che correndo si aggira nel giardino di Aguscello di cui è prigioniero per l’eternità.
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fonte:
People Never Know
People Never Know
a film by Francesco Pireddu
Stefano Gueresi music and words
starring
in order of appearance:
Katia Nani
Carlo Domenico Polloni
Micol Piovesan
Anthony Circiello
Chiara Bucher
Giulia Perbellini vocals
Stefano Gueresi keyboards
Moris Pradella electric guitar
Fiorenzo Delegà bass guitar
Pietro Benucci drums
Carlo Cantini sound engineer, DigiTubeStudio, Mantova (Italy)
Francesco Pireddu director of photography
Giuseppe De Berti assistant d.o.p.
Francesco Pireddu director
Cristina Oliboni Eliza's make up and hairdress artist, Verona (Italy)
Paola Rinaldi make up and hairdress artist
Francesca Mori hairdress artist
Allegra Bernacchioni art buyer
Matilda Finezzo seamstress
Maria Pinter art buyer, We.Concept, Settimo di Pescantina, Verona (Italy)
acknowledgements
(ringraziamenti)
Federica Frezza
Francesca Dorizzi
Studio Righini, commercialisti & associati, Verona (Italy)
Spina Camping Village, Lido di Spina Ferrara (Italy)
Mirco Marco Pareschi
Roberto Feltre
We would like to thank the (Si ringrazia per la collaborazione il)
Corpo Forestale dello Stato - Ufficio per la Biodiversità
for shooting at (per le riprese effettuate presso il)
Lido di Spina, bagno Jamaica, Ferrara (Italy)
stefanogueresi.com
francesco.pireddu@libero.it
2012
L'importanza della tutela del luccio - Parte II
Seconda parte della conferenza del Dr. Pareschi sul l'importanza della tutela del luccio come specie ombrello indicatrice della qualità delle acque nei fiumi nell'ambito della giornata dedicata al ruolo del pescatore e dell'associazionismo aliutico nella pesca moderna organizzata dallo Spinning Club Italia il 20/02/2010 al Salone Internazionale della pesca sportiva Fly Fishing and Spinning Show di Vicenza.