Capua di Napoli
Capua è un comune italiano di 18.853 abitanti[1] abitanti della provincia di Caserta in Campania.
La Città dopo aver vissuto un lungo periodo di splendore (vedi Capua antica, seconda città Italica per estensione e popolazione subito dopo Roma) con il progressivo indebolimento dell' Impero romano d'Occidente si ritrovò sempre più esposta ad attacchi esterni e nel 455 Genserico , prima di espugnare Roma la saccheggiò.Da quel momento drammatico,la città si spopolò e sopravvisse solo sotto forma di piccoli villaggi. Ridotta ormai a una serie di ruderi e continuamente sottoposta alle scorrerie dei Saraceni,Capua antica fu quasi totalmente abbandonata e la popolazione si trasferi in una nuova cittadina ubicata presso il monte Triflisco,costruita dal Conte Landolfo per volere del Principe di Benevento Sicone che in suo onore prese il nome di Sicopoli (terzo decennio del IX sec). Il conte Landone, valutando la scarsa protezione offerta dal modesto insediamento di Sicopoli, decise di ricostruire la nuova sede comitale sulle rovine di Casilinum (856), divenne così durante il X secolo la capitale del Principato di Capua, stato autonomo esteso su tutta la Terra di Lavoro fino al confine nord distinto dal fiume Garigliano, dominando su cittadine e borghi strategici, quali Caserta, Teano, Sessa, Venafro e Carinola; potenziandosi ulteriormente, arrivò a dominare anche sul Ducato di Napoli, su Montecassino, sede dell'importante Abbazia, e su Gaeta, importante porto tirrenico.
Verso la fine del medesimo secolo, Capua raggiunse il suo apogeo: il Principe Pandolfo I Testadiferro (961 - 981), riunificò i domini dell'Italia longobarda meridionale, inoltre venendo in aiuto di Papa Giovanni XIII, esule da Roma tra il 965 ed il 966, ottenne l'elevazione di Metropolita per la Chiesa Capuana.
L'anno 1059 rappresenta la fine del potente Principato longobardo, infatti il conte normanno di Aversa Riccardo I Quarrel, ne opera la conquista. Durante la dominazione Normanna la città cominciò ad avere un'importanza strategica sempre maggiore, sia dal punto di vista militare che commerciale; essa divenne in poco tempo un florido porto fluviale, racchiuso all'interno di una forte cinta muraria. Dopo appena cinquant'anni dall'occupazione di Riccardo I, la città pagò lo scotto di essere un centro strategicamente importante: essa fu occupata da Arrigo VI di Svevia che ne ordinò la demolizione delle mura, in seguito ricostruite. Federico II decise di edificare le due torri a difesa dell'adiacente ponte romano,tra le quali venne realizzato un arco di trionfo di mirabile fattura, demolito all'epoca di Carlo V per motivi militari.
Durante il conflitto tra Svevi e Angioini la città subi continui attacchi che portarono alla demolizione e ricostruzione delle mura e di alcuni edifici cittadini.
Con l'ascesa degli Angioini, la città divenne sede Della Magna Curia incrementando ulteriormente la sua importanza nell'amministrazione regia. In epoca aragonese, Capua visse un periodo molto tranquillo, visitata spesso dal Re, divenendo cosi anche un importante centro culturale.
Durante il regno di Federico I d'Aragona (incornato nel duomo cittadino) la città fu scossa da un evento drammatico: Il Sacco di Capua del 1501 ad opera di Cesare Borgia. Egli entrò con inganno nella cittadina,promettendo di risparmiare i suoi cittadini già stremati dall'assedio,e appena fu all'interno diede l'ordine ai suoi uomini di cominciare il saccheggio. Durante questo tragico evento morirono alcune migliaia di capuani. Con l'avvento degli Spagnoli, terminò per Capua la sua storia politica e continuando,viceversa quella di città prospera e di munita piazzaforte.
Diritto alla difesa oggi Decennale morte Alfonso Martucci Approfondimento
Santa Maria Capua Vetere (Caserta), ottobre 2018 (telexnews.it - casertasette.com) - Principe del foro dallo stile ineguagliabile, una forza oratoria di impatto, un equilibrio perfetto tra movimento del corpo e modulazione della voce per arringhe fatte di eleganza e passione come quella pronunciata a soli trenta anni al processo Tafuri, in uno con nomi prestigiosi dell’avvocatura campana già prestigiosi negli anni Sessanta come De Marsico o Altavilla. A dieci anni dalla sua morte, il Centro Studi Alberto Martucci (che porta il nome del padre e del nipote di Alfonso Martucci), ha organizzato per il prossimo 27 ottobre (ore 9, presso la Scuola Forense Fest di Santa Maria Capua Vetere) una giornata di studio con un convegno dal tema «Il diritto alla difesa, oggi», dove prenderanno parte importanti nomi dell’avvocatura e della magistratura. Tante le «difese» firmate dalla tecnica dall’avvocato Alfonso Martucci pregne di oratoria, convincenti e appassionanti come una «cerimonia della parola», richiamate nel freddo articolo 523 del codice di procedura penale con il titolo di «svolgimento della discussione» (come ricorda l’avvocato Gennaro Iannotti nella prefazione della pubblicazione dell’arringa di Martucci in difesa del medico Tafuri, curata dal giornalista Ferdinando Terlizzi e in uscita nel giorno del convegno). I lavori, coordinati dal presidente del Centro Studi Martucci, avvocato Gennaro Stanislao saranno anticipati dai saluti del presidente della Scuola Forense Fest, avvocato Antonio Mirra; dalla presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Casella; dal presidente dell’ordine forense sammaritano, avvocato Carlo Grillo; dal presidente della Camera Penale, avvocato Romolo Vignola; dal professor Lorenzo Chieffi, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania, Luigi Vanvitelli e dal sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra. Si entrerà poi nel vivo del tema con l’intervento dell’avvocato Alfonso Furgiuele, titolare della cattedra di diritto processuale penale dell’Università Federico II di Napoli (Ruolo del difensore e limiti della difesa tecnica); dell’avvocato Nicola Buccico, già presidente del Consiglio Nazionale Forense e già membro del Csm (L’avvocato e la verità tra etica ed estetica); del dottor Carlo Fucci, Procuratore capo di Isernia, per anni sostituto procuratore a Santa Maria Capua Vetere e in passato al vertice dell’Associazione nazionale magistrati (Ruolo del pm nelle indagini e nel dibattimento, l’accertamento della verità), mentre le conclusioni saranno affidate all’avvocato Valerio Spigarelli, già presidente dell’Unione camere penali italiane. Temi di grande attualità molto a cuore del principe del foro Alfonso Martucci la cui oratoria è arrivata in tutti i tribunali di Italia lasciando incantati, spesso, colleghi di controparte e magistrati con uno stile che ha marcato un prima e un dopo della storia dell’avvocatura italiana del Novecento. Saranno presenti, i familiari dell’avvocato Alfonso Martucci, tra cui il nipote Alberto, peraltro suo allievo e saranno proiettate alcune scene del film L’udienza è aperta che vide come attore Martucci in una sorta di backstage di un processo. Per la partecipazione al convegno, l’ordine degli avvocati rilascerà tre crediti formativi.
Napoli la Storia Vol. I dal VI sec a.c. al 1657 Eng. sub.
I 73 minuti del film raccontano la storia di Napoli ed i suoi molteplici cambiamenti sin dai tempi degli insediamenti greci.
Ricostruzioni virtuali tridimensionali basate su cartografie storiche e su rilievi attuali, video dell'architettura e dell'arte napoletana del passato e contemporanea, conducono lo spettatore nel mito della città, un tempo Partenope.
The 73 minutes of the film tell the story of Naples and its many changes since the time of the Greek settlements.
Virtual three-dimensional reconstructions based on historical cartography and on current reliefs, videos of Neapolitan architecture and art from the past and contemporary, lead the viewer into the myth of the city, once Parthenope.
Regia Luciano De Fraia
Musiche Fabio Massimo Capogrosso
Prof. Architetto Aldo Loris Rossi
Prof. Giuseppe Luongo , Vulcanologo
Prof. Nicola Spinosa, Storico dell'Arte
Prof. Antonio De Simone, Archeologo
Prof. Leonardo Di Mauro, Storico dell'urbanistica
Attrice Sara Missaglia
Ricostruzioni grafiche 3D Luciano De Fraia
Una produzione Pixel 06 anno 2008
Copyright Pixel06 All rights reserved
'A surrentina (G. ed E. De Curtis) tenore Francesco Albanese
'A surrentina (1905)
di Giambattista ed Ernesto De Curtis
tenore Francesco Albanese
Albanese Francesco, tenore. (Torre del Greco, Napoli 13 agosto1912 -- Roma 11 giugno2005)
La voce pastosa, calda ed espressiva gli permise di eccellere nella canzone napoletana con interpretazioni rispettose delle partiture originali. Non si limitò a mettere in repertorio i classici della canzone ma scese in campo anche nella Piedigrotta. Avvenne nel 1949 al Teatro Bellini di Napoli, nel quadro delle audizioni Bideri e cantò Desiderio di Trusiano e Mazzocco. Nel 1951 incise Malafemmena di Totò: la sua versione è tra le migliori. Studiò canto lirico fin dall'adolescenza a Napoli. Si trasferì giovanissimo negli Stati Uniti, a Boston dove vinse il prestigioso concorso Geraldin Ferrar, mitico soprano che proprio di Caruso era stata partner. Tornato in Italia, frequentò severi corsi di canto a Bologna, e presso l'Opera di Roma con Francesco Salfi. Dopo modeste apparizioni diventò professionista nel 1937 e incise Luna Nova, 'A vucchella, Santa Lucia luntana. L'anno dopo il regista Amleto Palermo lo scritturò per la colonna sonora del film Napoli che non muore con Fosco Giachetti, Gianni Agus, Clelia Matania e Marie Glory. Albanese appuntò cantò Napule can un more di Tito Manlio e Bonavolontà. Nel 1939 tornò in sala di incisione per Gelusia (napulitana). Sulla scena lirica esordì a Roma il 10 giugno 1940 interpretando il ruolo di Evandro nell'Alceste di Gluck. Nel 1942, esordì alla Fenice di Venezia nel ruolo di Ramiro. Nonostante i successi continuò a dedicarsi a lla canzone napoletana. Nel 1941 registrò Mandulinata amara di Quagliero-Celentano che non ebbe riscontri commerciali. Più fortunata Senz'odio e senz'ammore di Ernesto Murolo. Cantò nei più importanti teatri del mondo, dal San Carlo di Napoli, alla Scala, da Lisbona nel 1946 a Londra nel 1947, da Monaco a Stuttgert nel 1952. Eccelse nel repertorio di Rossini, Mozart, Verdi , Puccini, Cherubini, Spontini, ed affrontò anche il repertorio francese e tedesco con grande successo con l'opera di Charpentier, Louise, nel ruolo di Julien, e con l'opera di Weber, Il franco cacciatore nel ruolo di Max , e proprio in quest'opera il critico Giorgio Vigolo scrisse: Albanese ripose generosamente e con maschia espressività alle esigenze del suo personaggio. senza rinunciare a misurarsi con opere meno famose come La regina Uliva di Sonzogno (Milano 1949), La luna dei Caraibi di Lualdi (Roma 1953), L'incantesimo di Montemezzi (Verona 1953), e la partecipazione in prima rappresentazioni per l'Italia quali: Agnese di Hohenstaufen di Spontini (Firenze 1954), I capricci di Marianna di Sauguet (Napoli 1955), e soprattutto Matrimonio al convento di Prokofiev (Napoli 1959), in cui creò una saporosa figura di personaggio comico per lui inconsueto ed indimenticabile. Nel 1945 all'apice della fortuna, fu protagonista del film Canto ma sottovoce, diretto da Giudo Brignone con Paolo Stoppa, Ave Ninchi e Mariella Lotti. Nel 1952 al Maggio Musicale Fiorentino fu accanto a Maria Callas nella riscoperta de l'Armida di Rossini e poi ancora con lei nella indimenticabile Ifigenia in Tauride alla Scala di Milano nel 1955. E al San Carlo concluse la carriera dopo 21 anni di successi in Lo schiavo di sua moglie nel 1961. Lasciata troppo presto la carriera, Beniamino Gigli lo salutò come l'Imperatore dei Tenori, trovò impiego come funzionario alla Cassa per il Mezzogiorno. Visse appartato a Roma con la sua seconda moglie, il soprano Onelia Fineschi da cui ebbe una figlia. Il critico Gualerzi lo considerò nel campo della canzone napoletana secondo solo a Caruso. A Torre del Greco, dal 1994, si tiene un concorso di canto lirico che porta il suo nome.
Sei in un Paese meraviglioso - 3a serie 2a puntata: Urbino
Dario Vergassola torna in viaggio con Autostrade per l'Italia, accompagnato da Veronica Gentili, alla scoperta dei beni italiani Unesco. Nell'episodio la magnifica Urbino, una citta in forma di palazzo' il cui centro rappresenta la massima espressione dell'arte e dell'architettura rinascimentale italiana.
Ciacione
sono arrivati gli arraphatos figlidegli squallor ..dall'album guardati la castagna edizioni mordiloa breve in tutti i discount ...
Campania | Wikipedia audio article
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00:01:32 1 History
00:01:41 1.1 Ancient tribes and Samnite Wars
00:04:37 1.2 Roman period
00:07:25 1.3 Feudalism in the Middle Ages
00:08:23 1.4 The Kingdom
00:08:31 1.4.1 Norman to Angevin
00:10:16 1.4.2 Aragonese to Bourbon
00:13:50 1.5 World War II, Salerno Capital
00:14:41 2 Geography
00:16:02 3 Economy
00:21:44 4 Demographics
00:23:19 5 Government and politics
00:24:28 5.1 Administrative divisions
00:24:43 6 Culture
00:24:52 6.1 Cuisine
00:28:28 6.2 Ancient, medieval, and early arts
00:34:39 6.3 Contemporary and modern arts
00:39:05 6.4 Sports
Listening is a more natural way of learning, when compared to reading. Written language only began at around 3200 BC, but spoken language has existed long ago.
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SUMMARY
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Campania (, also UK: , US: , Italian: [kamˈpaːnja], Neapolitan: [kamˈbɑːnjə]) is a region in Southern Italy. As of 2018, the region has a population of around 5,820,000 people, making it the third-most-populous region of Italy; its total area of 13,590 km2 (5,247 sq mi) makes it the most densely populated region in the country. Located on the south-western portion of the Italian Peninsula, with the Tyrrhenian Sea to the west, it includes the small Phlegraean Islands and Capri for administration as part of the region.
Seashores of the region was colonised by Ancient Greeks between 8th and 7th centuries BC, becoming part of so-called Magna Græcia. The capital city of Campania is Naples. Campania is rich in culture, especially in regard to gastronomy, music, architecture, archeological and ancient sites such as Pompeii, Herculaneum, Oplontis, Paestum, Aeclanum, Stabiae and Velia. The name of Campania itself is derived from Latin, as the Romans knew the region as Campania felix, which translates into English as fertile countryside or happy countryside. The rich natural sights of Campania make it highly important in the tourism industry, especially along the Amalfi Coast, Mount Vesuvius and the island of Capri.
Campania | Wikipedia audio article
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Campania
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SUMMARY
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Campania (Italian pronunciation: [kamˈpaːnja]) is a region in Southern Italy. As of 2018, the region has a population of around 5,820,000 people, making it the third-most-populous region of Italy; its total area of 13,590 km2 (5,247 sq mi) makes it the most densely populated region in the country. Located on the Italian Peninsula, with the Mediterranean Sea to the west, it includes the small Phlegraean Islands and Capri for administration as part of the region.
Campania was colonised by Ancient Greeks and was part of Magna Græcia. During the Roman era, the area maintained a Greco-Roman culture. The capital city of Campania is Naples. Campania is rich in culture, especially in regard to gastronomy, music, architecture, archeological and ancient sites such as Pompeii, Herculaneum, Oplontis, Paestum, Aeclanum, Stabiae and Velia. The name of Campania itself is derived from Latin, as the Romans knew the region as Campania felix, which translates into English as fertile countryside. The rich natural sights of Campania make it highly important in the tourism industry, especially along the Amalfi Coast, Mount Vesuvius and the island of Capri.