CORBETTA (Milano Lombardia) SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DEI MIRACOLI
Il santuario di Corbetta (noto ufficialmente come santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli o più correttamente come santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli in San Nicolao), è un luogo di culto ubicato a Corbetta (MI). Esso rappresenta il principale dei siti per il culto mariano dell'area del Magentino. L'immagine miracolosa in esso venerata, nota come Madonna di Corbetta, è stata dichiarata patrona di zona nel 1955 dall'alloraarcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini.
L'edificio sacro più notevole dell'arte rinascimentale e barocca corbettese è senza dubbio il Santuario Arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli; una volta alla periferia della città, costruito su un'area ove sorgeva una precedente chiesa dedicata a San Nicola, si trova oggi in pieno centro storico.
Grazie ad un presunto evento miracoloso avvenuto nel 1555, la chiesa divenne il più grandioso altare mariano della città, cambiando la propria architettura in un santuario suddiviso su due livelli: quello inferiore tuttora dedicato a San Nicola e quello superiore (con l'immagine miracolosa ad affresco) consacrato alla Madonna.
Nel corso dei secoli grandi artisti del calibro di Francesco Croce, Fabio Mangone, Vincenzo Seregni, Francesco Pessina,Carlo Francesco Nuvolone, Giulio Cesare Procaccini, Giovan Battista Discepoli, Mosè Bianchi e Luigi Pellegrini Scaramucciadetto il Perugino hanno contribuito con le loro opere ad aumentarne lo splendore, ed è stato visitato da personalità eminenti tra cui San Carlo Borromeo che durante il suo episcopato si fece promotore presso la Santa Sede del culto mariano in questo santuario, riuscendo ad ottenere per Corbetta la concessione dell'indulgenza annua in forma giubilare, tradizione che ancora oggi, tramite la Confraternita del Santo Rosario, rimane viva grazie ad una serie di celebrazioni definite Perdono di Corbetta.
Corbetta Santuario Beata Vergine dei Miracoli + Chiesa di San Vittore Martire by night
Villa Massari
Santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli
Chiesa prepositurale di San Vittore Martire
Villa Frisiani Olivares Ferrario
Don Mario Motta racconta un miracolo del Santuario di Corbetta
Nel corso della serata pubblica La Madonna dei Miracoli promossa dall'Associazione culturale Le Matite Colorate il 13 maggio 2011 presso la Sala Grassi del comune di Corbetta (MI), don Mario racconta un miracolo che ha incontrato nella sua lunga esperienza in santuario con protagonista, come nell'evento del 1555, un bambino.
Il Santuario di Corbetta ed il suo museo
Video del santuario di Corbetta e del suo museo in occasione della 2^ giornata nazionale dei piccoli musei - 3 giugno 2018. ©Giuseppe Magistrelli
Don Mario Motta recita la preghiera della Madonna di Corbetta
PREGHIERA ALLA MADONNA DI CORBETTA:
O Vergine santissima, operatrice amorosa di tanti miracoli,
che dall'immagine dipinta sulla porta della chiesa, scendesti mirabilmente nella piazza per riprendere il tuo Bambino, dopo aver sorriso ai giochi di alcuni fanciulli e reso l’udito e la parola ad uno di essi, scendi ancora col tuo gran cuore in mezzo alle nostre popolazioni, alle nostre case, ai nostri stabilimenti, alle nostre campagne. Guarda, o Madre nostra pietosissima, quanti ti amano: benedicili; quanti soffrono nell’anima e nel corpo: consolali e guariscili; quanti ti invocano: esaudiscili. Ma soprattutto, o Vergine dei miracoli, ti preghiamo di convertire noi per primi, e poi tante anime lontane e a noi care, che sono divenute sorde e mute alla voce del Signore. Amen. Ave o Maria…
Introduzione per la Messa Alta della Madonna di Corbetta
Brano d'introduzione solenne e dolce, dedicato alla patrona del santuario di Corbetta (MI)
Pellegrinaggio Corbetta-Rho 2010 / 1
18 settembre 2010 - Secondo pellegrinaggio a piedi dal Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta al Santuario della Madonna Addolorata di Rho, in occasione della ricorrenza della festa del Santuario di Rho.
Pellegrinaggio Corbetta-Rho 2010 / 2b
18 settembre 2010 - Secondo pellegrinaggio a piedi dal Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Corbetta al Santuario della Madonna Addolorata di Rho, in occasione della ricorrenza della festa del Santuario di Rho.
Santuario di San Giovanni Battista - Merlino - (LO)
Il Santuario di San Giovanni Battista presso il Calandrone, questo è il nome completo, è l'unico in Lombardia a non essere dedicato alla Madonna bensì ad un santo: San Giovanni Battista, appunto.
Il Calandrone era invece un canale che un tempo circondava il Santuario ma di cui si sono perse le tracce.
Di questo luogo non si conosce l'epoca precisa della sua costruzione. Le prime notizie, risalenti al 1261 e trascritte in una pergamena conservata nell'Archivio Vescovile di Lodi, certificano la presenza di un Oratorio che venne poi restaurato nel 1466 portando alla luce un pozzo, una lapide, un sepolcro ed altri oggetti che certificano l'esistenza di un villaggio forse ancora più antico del comune di Merlino.
La devozione a San Giovanni Battista è databile intorno al 1500 ma è solo nel 1738 che per la prima volta la cronaca parrocchiale fa riferimento alle prime Grazie ottenute per intercessione del Santo da alcuni fedeli che si sono bagnati o hanno bevuto l'acqua delle vasche.
La piccola Chiesa del Santuario, nella quale il Battista è raffigurato in un notevole affresco del 1400 posto sopra l'altare maggiore, rimane aperta dalla seconda domenica di Pasqua a tutto settembre ed è meta tuttora di numerosi pellegrini e devoti, soprattutto malati.
I pellegrinaggi culminano il 24 Giugno di ogni anno, in occasione appunto della Festa di San Giovanni Battista.
Le campane di Corbetta (MI) - Distesa festiva
Corbetta (MI), Collegiata di San Vittore
Concerto di 8+1 campane in SIb2
Fratelli Barigozzi 1908 (FA3 Barigozzi 1960; SIb2 Gian Luigi Barigozzi 1985)
Distesa delle 5 campane maggiori per l'Angelus festivo
Il primo nucleo del tempio nacque intorno al III secolo per mano del santo vescovo Mona, che lo edificò sopra una precedente ara pagana. Dopo numerosi ampliamenti la chiesa venne completamente ristrutturata in epoca longobarda, acquisendo forme romaniche nel 1037, quando venne completata con l'aggiunta di una cripta dedicata a san Materno. Con il passare dei secoli la chiesa si deteriorò notevolmente fino al crollo del tetto, che nel 1535 distrusse l'altare maggiore, consentendo però il ritrovamento di alcune reliquie donate al capitolo da Arnolfo di Donnino nel XIII secolo. Nel 1570 l'arcivescovo Carlo Borromeo amministrò la cresima sul piazzale, incoraggiando nuovi lavori di restauro, che si compirono tra il 1588 ed il 1592; il nuovo campanile venne completato nel 1612, basato su una vecchia torre medioevale, e ulteriormente rialzato tra il 1697 ed il 1699. La chiesa venne completamente ristrutturata nel 1725: in quell'occasione andarono distrutti alcuni affreschi provenienti luogo di culto originario. Nel 1727 venne edificata la sagrestia attuale, ornata di stucchi e affreschi. Nel corso del 1750 la chiesa cadde definitivamente in rovina; accanto al restauro venne considerato anche l'ampliamento, che poté concretizzarsi solo nel 1792. Il governo rivoluzionario soppresse il capitolo pochi anni più tardi, perciò i lavori per la costruzione dell'edificio ripresero solo nel 1806 e terminarono nel 1809, mentre per la facciata si attese fino al 1848. A quel tempo il campanile era alto 42 metri e possedeva un concerto di cinque campane. Quando nel 1891 venne inaugurata la nuova collegiata, si decise di sopraelevare il campanile, per dare un segno di vanto all'antica pieve. Nella notte tra l'1 e il 2 giugno 1902 il campanile rovinò su se stesso, distruggendo completamente le cinque campane. La popolazione di Corbetta volle ricostruire la torre, che questa volta raggiunse i 71 metri d'altezza (uno in meno di prima) e venne inaugurata nel 1908. Per l'occasione venne fuso anche un nuovo concerto di otto campane in scala, più la settima minore: una in più di Rosate. Nel 1943 le tre campane maggiori vennero asportate dal campanile per scopi bellici, ma la tenacia del prevosto riuscì a fare in modo che i bronzi venissero recuperati e ricollocati al loro posto. Durante le operazioni di abbassamento la campana maggiore si fessurò e dovette essere rifusa nel 1946. Nel 1960 venne rifusa anche la quarta campana, per via di un'incrinatura. Nel 1980 la campana maggiore si crepò nuovamente, salvo poi essere rifusa cinque anni dopo da Gian Luigi Barigozzi, ultimo esponente della famiglia milanese. Il presbiterio è contraddistinto da un bellissimo altare maggiore, progettato e realizzato da Leopold Pollack per la chiesa del Santo Sepolcro a Milano, dalla quale venne però rifiutato e dunque acquistato dalla collegiata corbettese nel 1809. Ai fianchi dell'altare si trovano due affreschi celebrativi del santo martire Vittore, realizzati a inizio Novecento. Al 22 luglio 1590 risalgono le prime notizie certe di un organo, restaurato più volte nei secoli XVII e XVIII dai fratelli Prestinari di Corbetta, imparentati i famosi organari della vicina Magenta, finchè non viene definitivamente sostituito con l'inaugurazione della nuova chiesa sul finire del XIX secolo. Il capitolo della collegiata acquistò un organo Bernasconi (1895), dopo una disdetta da parte del santuario di Rho. L'organo venne completamente restaurato, modificato e ampliato nel 1921 da Edoardo Rossi; questo venne restaurato nuovamente nel 1985. Per antica tradizione la chiesa di Corbetta raccoglie un proprio capitolo di canonici, sacerdoti provenienti da tutto il territorio della pieve. Questo venne sancito ufficialmente e regolamentato da un decreto della Curia Romana nel 1742.
Le campane del Santuario di Corbetta (MI) - Concerto
Corbetta (MI), Santuario della Beata Vergine dei Miracoli in San Nicolao
Concerto di 5 campane in MI3
Fratelli Ottolina 1915
Concerto solenne a 5 campane per la S. Messa festiva
Il 17 aprile 1555, giovedì dell'ottava di Pasqua, tre fanciulli stavano giocando a bocce sotto il ritratto della Madonna con il Bambino, affrescato sulla facciata della chiesa di San Nicolao. All'improvviso il piccolo Giovanni, riacquistando udito e parola, indicò ai compagni la celeste visione del Bambino che, staccatosi dal dipinto, era disceso tra loro per unirsi al gioco; a quel punto la Madonna scese a riprendere il figliolo e tornò al dipinto. Al primo miracolo ne seguirono altri, tutti ben documentati presso gli archivi del santuario e conservati all'interno della cappella delle benedizioni negli ex voto, forma di riconoscenza e devozione popolare. A seguito dell'apparizione la chiesetta venne ampliata e abbellita da nomi altisonanti appartenenti alla pittura e all'architettura italiana, tra i quali spiccano Vincenzo Seregni e Giulio Cesare Procaccini. Quello che oggi è conosciuto come santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli corrispondeva anticamente a una chiesetta del XIII secolo. Il primitivo oratorio venne ricostruito completamente attorno alla metà del Quattrocento in stile rinascimentale, completato con una cupola a tamburo ottagonale. Sulla facciata romanica Gregorio Zavattari affrescò una Madonna con il Bambino nel 1475, un'opera di notevole rilievo riconducibile alla pittura toscana. Dopo il miracoloso evento del 1555 venne costituito un comitato amministrativo con lo scopo di proteggere il santuario, divenuto in brevissimo tempo un luogo di culto e pellegrinaggio. Nel 1556, per timore che il dipinto del miracolo potesse rovinarsi, il prevosto propose di rimuovere l'affresco per portarlo all'interno della chiesa. Essendo quest'operazione problematica per la salvaguardia del dipinto stesso, si optò per l'edificazione di una cappella che si appoggiasse direttamente alla facciata della chiesa. Per poter realizzare questo progetto divenne necessaria l'erezione di un portico nella parte inferiore della chiesa, in modo che questo potesse fare da atrio a quella già esistente. Per accedere alla cappella venne edificata una piccola scala che partiva dalla chiesa inferiore. Giudicata inadatta a contenere il crescente numero di fedeli la cappelletta venne ampliata nel 1574, con l'aggiunta di una seconda scala per facilitare la discesa dei visitatori. Nel 1556 si decise di ampliare la struttura già esistente, in modo da accogliere il numero di fedeli sempre crescente: il capitolo acquistò un terreno retrostante l'abside della chiesa, in modo da costruirvi un coro spostando lo stesso altare maggiore. Altri lavori di ampliamento ebbero luogo all'inizio del XVII secolo, con l'imbiancatura delle pareti e la costruzione di una scala lignea per permettere l'accesso alla parte superiore del santuario. All'interno venne realizzata la nuova pavimentazione ed eretta un'imponente scalinata di marmo, che raggiungeva la cappella superiore dall'esterno costeggiando il lato dell'edificio. Nel 1733 venne progettata la riedificazione della cappella superiore e nel 1775 vennero iniziati i lavori di affresco interni alla struttura, tra i quali spicca in centro alla cupola della cappella superiore l'Assunzione della Vergine Maria, assieme alle quattro virtù negli angoli e agli otto misteri principali della sua vita. Nell'Ottocento l'attenzione si spostò nuovamente sulla chiesa inferiore di San Nicola, dove venne sostituito l'altare seicentesco con un nuovo progetto del 1822. La cupola venne ridecorata interamente nel 1874 da Mosè Bianchi, mentre nel 1875 Giuseppe Prestinari restaurò il vecchio organo di inizio secolo, rimosso durante i restauri della chiesa nel XX secolo. Nel 1914 iniziarono i lavori per la costruzione del campanile, benedetto dal vescovo corbettese Luigi Maria Olivares dopo la posa di cinque nuove campane. Tra il 1948 ed il 1955 venne condotta un'ampia opera di restauro del santuario, in vista dell'incoronazione pontificia della Madonna di Corbetta del 1955. L'immagine miracolosa si trova tuttora nel santuario superiore, eccellente esempio di barocco lombardo, racchiusa in una teca di cristallo sulla parete originaria dove fu dipinta nel 1475. Pio IV, su intercessione del nipote Carlo Borromeo, concesse il 31 agosto 1562 con la bolla Unigeniti Filii l'indulgenza plenaria straordinaria in forma giubilare a tutti quei fedeli che, ben disposti spiritualmente, si fossero legati a visitare l'immagine sacra conservata a Corbetta.
Un sentito ringraziamento al sagrestano Ottavio per l'ospitalità.
Le campane del Santuario di Corbetta (MI) - Concerto 2
Corbetta (MI), Santuario della Beata Vergine dei Miracoli in San Nicolao
Concerto di 5 campane in MI3
Fratelli Ottolina 1915
Concerto solenne a 5 campane per il Pontificale nella Festa del Perdono di Corbetta
Il 17 aprile 1555, giovedì dell'ottava di Pasqua, tre fanciulli stavano giocando a bocce sotto il ritratto della Madonna con il Bambino, affrescato sulla facciata della chiesa di San Nicolao. All'improvviso il piccolo Giovanni, riacquistando udito e parola, indicò ai compagni la celeste visione del Bambino che, staccatosi dal dipinto, era disceso tra loro per unirsi al gioco; a quel punto la Madonna scese a riprendere il figliolo e tornò al dipinto. Al primo miracolo ne seguirono altri, tutti ben documentati presso gli archivi del santuario e conservati all'interno della cappella delle benedizioni negli ex voto, forma di riconoscenza e devozione popolare. A seguito dell'apparizione la chiesetta venne ampliata e abbellita da nomi altisonanti appartenenti alla pittura e all'architettura italiana, tra i quali spiccano Vincenzo Seregni e Giulio Cesare Procaccini. Quello che oggi è conosciuto come santuario arcivescovile della Beata Vergine dei Miracoli corrispondeva anticamente a una chiesetta del XIII secolo. Il primitivo oratorio venne ricostruito completamente attorno alla metà del Quattrocento in stile rinascimentale, completato con una cupola a tamburo ottagonale. Sulla facciata romanica Gregorio Zavattari affrescò una Madonna con il Bambino nel 1475, un'opera di notevole rilievo riconducibile alla pittura toscana. Dopo il miracoloso evento del 1555 venne costituito un comitato amministrativo con lo scopo di proteggere il santuario, divenuto in brevissimo tempo un luogo di culto e pellegrinaggio. Nel 1556, per timore che il dipinto del miracolo potesse rovinarsi, il prevosto propose di rimuovere l'affresco per portarlo all'interno della chiesa. Essendo quest'operazione problematica per la salvaguardia del dipinto stesso, si optò per l'edificazione di una cappella che si appoggiasse direttamente alla facciata della chiesa. Per poter realizzare questo progetto divenne necessaria l'erezione di un portico nella parte inferiore della chiesa, in modo che questo potesse fare da atrio a quella già esistente. Per accedere alla cappella venne edificata una piccola scala che partiva dalla chiesa inferiore. Giudicata inadatta a contenere il crescente numero di fedeli la cappelletta venne ampliata nel 1574, con l'aggiunta di una seconda scala per facilitare la discesa dei visitatori. Nel 1556 si decise di ampliare la struttura già esistente, in modo da accogliere il numero di fedeli sempre crescente: il capitolo acquistò un terreno retrostante l'abside della chiesa, in modo da costruirvi un coro spostando lo stesso altare maggiore. Altri lavori di ampliamento ebbero luogo all'inizio del XVII secolo, con l'imbiancatura delle pareti e la costruzione di una scala lignea per permettere l'accesso alla parte superiore del santuario. All'interno venne realizzata la nuova pavimentazione ed eretta un'imponente scalinata di marmo, che raggiungeva la cappella superiore dall'esterno costeggiando il lato dell'edificio. Nel 1733 venne progettata la riedificazione della cappella superiore e nel 1775 vennero iniziati i lavori di affresco interni alla struttura, tra i quali spicca in centro alla cupola della cappella superiore l'Assunzione della Vergine Maria, assieme alle quattro virtù negli angoli e agli otto misteri principali della sua vita. Nell'Ottocento l'attenzione si spostò nuovamente sulla chiesa inferiore di San Nicola, dove venne sostituito l'altare seicentesco con un nuovo progetto del 1822. La cupola venne ridecorata interamente nel 1874 da Mosè Bianchi, mentre nel 1875 Giuseppe Prestinari restaurò il vecchio organo di inizio secolo, rimosso durante i restauri della chiesa nel XX secolo. Nel 1914 iniziarono i lavori per la costruzione del campanile, benedetto dal vescovo corbettese Luigi Maria Olivares dopo la posa di cinque nuove campane. Tra il 1948 ed il 1955 venne condotta un'ampia opera di restauro del santuario, in vista dell'incoronazione pontificia della Madonna di Corbetta del 1955. L'immagine miracolosa si trova tuttora nel santuario superiore, eccellente esempio di barocco lombardo, racchiusa in una teca di cristallo sulla parete originaria dove fu dipinta nel 1475. Pio IV, su intercessione del nipote Carlo Borromeo, concesse il 31 agosto 1562 con la bolla Unigeniti Filii l'indulgenza plenaria straordinaria in forma giubilare a tutti quei fedeli che, ben disposti spiritualmente, si fossero legati a visitare l'immagine sacra conservata a Corbetta.
Un sentito ringraziamento al sagrestano Ottavio e al prevosto can. Giuseppe per la disponibilità.