FONTANELLATO (Parma) Santuario Beata Vergine del Rosario + ROCCA SANVITALE
In diretta dal Santuario di Fontanellato
Giacomo Avanzi visita il Santuario di Fontanellato, in occasione della festa della Madonna del Rosario, ed incontra Padre Davide Traina, Rettore Santuario Beata Vergine del Rosario di Fontanellato.
ATTO DI DEVOZIONE E AFFIDAMENTO ALLA MADONNA DI FONTANELLATO - 25 MAGGIO 2014
PARMA- Dopo una interruzione di quattro anni, il Priore benedettino del Santuario della Madonna di Fontanellato, padre Davide ( 32 anni,ndr), ha chiesto al nostro giornale, che ne fu il motore , se volessimo riprendere la tradizione dell'ATTO DI AFFIDAMENTO E DI DEVOZIONE ALLA MADONNA dei Paracadutisti, iniziata nel 2002 e interrotta nel 2009 per lavori strutturali alla Basilica.
Il 25 Maggio, quindi, ultima domenica del mese Mariano, il Santuario ha aperto le porte ai Baschi amaranto, che, dopo un lancio alle ore 16, hano partecipato alla solenne Santa Messa per raccomandare alla Madre Celeste i Militari caduti e coloro che sono malati o sofferenti, pregando per il sollievo anche dei loro parenti.
Come tradizione, c'è stata la Staffetta cheha portato al Santuario un antico drappo mariano da processione, lanciato nel pomeriggio.
Alle 12:30 , i monaci benedettini ospiteranno i paracadutisti e i loro familiari nel chiostro del convento attiguo alla Basilica. Nessuna spesa è prevista.
Come ogni precedente edizione, saranno presenti il Cappellano della Folgore Padre Vincenzo, il Comando Brigata Paracadutisti, la MOVM Gianfranco Paglia e alcuni Ufficiali superiori che hanno partecipato alle precedenti edizioni.
Santuario di Fontanelleato prima parte
La prima parte della storia del Santuario di Fontanellato riveduta e corretta.
E' un piccolo racconto a due voci della nascita del Santuario di dedicato alla Madonna
In diretta dal Santuario della Madonna di Pompei
Antonella Ventre in diretta dal Santuario della Madonna di Pompei
La Piccola Lourdes Bolognese, a Campeggio di Monghidoro.
SANTUARIO DI CAMPEGGIO LA PICCOLA LOURDES BOLOGNESE.
(Questo video è dedicato a mia sorella Paola, 8 Luglio 2019)
Parrocchia di Campeggio, Monghidoro (BO) Italy.
Adagiata a mezza costa alla sinistra del corso superiore dell’Idice, là dove la vallata appenninica si apre a ventaglio, offrendo l’inconsueto panorama di un tinteggiato tutto verde e rotto appena da eleganti tornanti, sorge Campeggio, Parrocchia e Santuario Mariano.
Don Bonafè era predicatore caldo e popolare, amava i pellegrinaggi e il servizio nei Santuari, a Fontanellato si convinse della loro grande utilità, a Lourdes concepì il progetto di una riproduzione della Grotta. Quindi l’origine di questo Santuario è una riproduzione artificiale della famosa Grotta di Massabielle, e non è legata a nessuna apparizione, o manifestazione prodigiosa della Madonna.
La Grotta, pensata e caldeggiata per molti anni, dopo varie visite a Lourdes, dall’ allora Parroco Don Augusto Bonafè, e nel 1923 pose mano alla costruzione. Rispondono immediatamente all’appello del loro parroco, muratori, manovali, carpentieri, scalpellini, contadini con buoi e barrocci per portare sassi e materiale, è una gara di solidarietà e di entusiasmo a cui nessuno si rifiuta di partecipare.
Nel disegno di volute rocciose, di tinte, di nicchia con la Madonna, di cascata d’acqua e di altare ai piedi della Madonna, ripete fedelmente la Grotta di Massabielle. In più vi sono riportate in piccolo le caratteristiche che legano la storia delle apparizioni a Bernadetta: la statua tradizionale della Santa, sul davanti in atto di pregare; a lato la vasca con l’acqua, simbolo delle miracolose piscine; e dietro l’altare l’urna col corpo della Santa, conservatosi, come noto, mirabilmente intatto e venerato a Nevers.
Sono assenti in questo Santuario sontuosità e ricchezze : gli basta la sua rustica semplicità a creare quella soffusa atmosfera di sano misticismo che sorprende, conquista e invita alla preghiera anche il visitatore più spiritualmente sprovveduto.
La Grotta propriamente detta, capolavoro sorprendente di un artigiano bergamasco, il cui nome – Ravasio Guelfo – per dovere di riconoscenza, vogliamo tramandare.
Riprese e montaggio di: Gilberto Tedeschi.
L' Ave Maria di Schubert è eseguita da: Sally Fletcher, arpista.
Città Della Pieve CATTEDRALE (dipinti di PERUGINO) + S. Francesco SANTUARIO DELLA MADONNA DI FATIMA
Riuniti intorno a Te, Maria
Canto: Riuniti intorno a Te, Maria
di A. Scorsonelli
Madonna delle Lacrime
Siracusa
MILANO Chiesa di S. PIETRO IN GESSATE + Cappella di Sant'Antonio Abate o Cappella Obiano
Empoli - PINACOTECA MUSEO DELLA COLLEGIATA DI SANT'ANDREA
La Pinacoteca Museo della Collegiata di Sant'Andrea si trova ad Empoli, in provincia di Firenze, nelle sale attigue alla Collegiata di Sant'Andrea.
Il museo ospita una collezione tra le più ricche ed interessanti di tutto il Circondario empolese - valdelsa annoverando opere di maestri quali Filippo Lippi, Masolino da Panicale, Lorenzo Monaco, Francesco Botticini, Antonio Rossellino, Jacopo Chimenti e molti altri.
(5/5) Abbazia di Santa Maria di Vezzolano (Albugnano, Monferrato, Asti) - VIDEO INTEGRALE - videomix
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Firenze MUSEO DELL'OPERA DEL DUOMO Michelangelo Pietà / Ghiberti Porta del Paradiso
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FIESOLE Teatro Romano + Area Archeologica + Museo Civico Archeologico
Il Museo Civico Archeologico nasce nel 1878 come struttura necessaria a raccogliere l’enorme mole di preziosi reperti che, in quegli anni, emergevano dagli scavi effettuati nella vasta area dell’antico Foro Romano: testimonianze del passato etrusco, romano e longobardo della cittadina di Fiesole, che, grazie all’istituzione del Museo Civico Archeologico sono ancora oggi conservate direttamente in loco. All’inaugurazione del 1878, il Museo risiedeva in due stanze dell’attuale sede municipale di Palazzo Pretorio; venne trasferito nella attuale sede, appositamente progettata all’architetto Cerpi, nel 1914.
Il percorso di visita del Museo Civico Archeologico si articola su due itinerari:
il primo prevede otto sale in cui sono conservati i reperti emersi dagli scavi nell’area dell’adiacente Foro romano e nei dintorni di Fiesole;
il secondo si compone invece di cinque sale che raccolgono le collezioni antiquarie ed archeologiche di opere d’arte e reperti provenienti da altre parti del mondo
Il percorso dei reperti “fiesolani”, quelli scavati nelle aree archeologiche di questo comprensorio, raccoglie suppellettili, decorazioni, oggetti di uso quotidiano, corredi funerari e votivi che raccontano le varie epoche che si sono stratificate nella medesima area dell’antico Foro romano oppure negli immediati dintorni. Eco quindi reperti che testimoniano la presenza della città e della necropoli etrusca, della colonia romana e infine della presenza longobarda, che si riflette nella grande quantità di preziosi reperti funerari emersi dall’area archeologica che, nel VI secolo d.C. fu appunto adibita a vasta area di inumazione dei defunti.
Il Museo Civico Archeologico nasce nel 1878 come struttura necessaria a raccogliere l’enorme mole di preziosi reperti che, in quegli anni, emergevano dagli scavi effettuati nella vasta area dell’antico Foro Romano: testimonianze del passato etrusco, romano e longobardo della cittadina di Fiesole, che, grazie all’istituzione del Museo Civico Archeologico sono ancora oggi conservate direttamente in loco. All’inaugurazione del 1878, il Museo risiedeva in due stanze dell’attuale sede municipale di Palazzo Pretorio; venne trasferito nella attuale sede, appositamente progettata all’architetto Cerpi, nel 1914.
Il percorso di visita del Museo Civico Archeologico si articola su due itinerari:
il primo prevede otto sale in cui sono conservati i reperti emersi dagli scavi nell’area dell’adiacente Foro romano e nei dintorni di Fiesole;
il secondo si compone invece di cinque sale che raccolgono le collezioni antiquarie ed archeologiche di opere d’arte e reperti provenienti da altre parti del mondo
Il percorso dei reperti “fiesolani”, quelli scavati nelle aree archeologiche di questo comprensorio, raccoglie suppellettili, decorazioni, oggetti di uso quotidiano, corredi funerari e votivi che raccontano le varie epoche che si sono stratificate nella medesima area dell’antico Foro romano oppure negli immediati dintorni. Eco quindi reperti che testimoniano la presenza della città e della necropoli etrusca, della colonia romana e infine della presenza longobarda, che si riflette nella grande quantità di preziosi reperti funerari emersi dall’area archeologica che, nel VI secolo d.C. fu appunto adibita a vasta area di inumazione dei defunti.
Fra i principali reperti emersi dagli scavi fiesolani, vanno segnalati al visitatore:
il torso di leonessa in bronzo, di età etrusca ellenistica (IV secolo a.C.)
i reperti emersi dallo scavo dell’area del Tempio, cioè le antefisse in terracotta dipinta, la stipe votiva contenente statuette di bronzo raffiguranti parti anatomiche (probabilmente si tratta di ex-voto)
la statua di Ercole fanciullo emersa dal frigidarium delle Terme
le decorazioni del frons scenae del Teatro romano
la tomba longobarda scavata in Piazza Garibaldi nel 1998. La tomba, che è stata trasportata e perfettamente ricostruita nei locali del Museo Civo Archeologico, ha restituito non solo lo scheletro ma anche una quantità di oggetti appartenenti al corredo funebre.
Al percorso antiquario dei reperti non fiesolani appartengono da un lato le collezioni di ceramiche attiche, etrusche e della Magna Grecia donate dal professor Costantini, che occupano due sale del Museo, e quelle di statue, buccheri etruschi e reperti archeologici provenienti da tutta Italia che occupano altre tre sale.
Il Museo Civico Archeologico si trova in via Portigiani 1: l’ingresso è collocato subito alle spalle della Cattedrale di San Romolo, proprio di fronte al portone del Museo Bandini. Si tratta di un edificio in stile neo-classico, che funge da porta di ingresso alla vasta area archeologica che occupa gran parte del centro storico di Fiesole.
Il Museo Civico Archeologico e l’area degli scavi dell’antico Foro romano sono dunque raggiungibili a piedi da qualsiasi posizione nel centro di Fiesole, visto che si trovano a pochi passi da Piazza Mino.
***** BERGAMO - PINACOTECA CARRARA - integrale
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***** FIRENZE SPEDALE DEGLI INNOCENTI Museo dell'Infanzia Unicef Heritage
PISA - GIPSOTECA DI ARTE ANTICA nella chiesa di S. PAOLO ALL'ORTO
La raccolta della Gipsoteca di Arte antica, tra le prime italiane, prende avvio nel 1887 su iniziativa di Gherardo Ghirardini che si ispirò al modello dell’archeologia germanica. La collezione offre oggi una sintesi delle opere più note e significative dell’arte greca, etrusca e romana, accanto ad esemplari meno noti o inediti, e piccoli manufatti plastici: riproduzioni fedeli di opere antiche conservate in differenti musei nazionali ed esteri, in qualche caso perdute e, talvolta, versioni particolari frutto di restauri storici o ricostruzioni appositamente realizzate a Pisa in base a nuove proposte interpretative.
La Gipsoteca ospita oggi anche la collezione dell’Antiquarium di archeologia classica e le Collezioni Paletnologiche.
Antiquarium
L'Antiquarium di Archeologia è una collezione eterogenea di circa 1500 pezzi originali in cui sono rappresentate quasi tutte le classi di manufatti dell'antichità, in particolare le produzioni ceramiche, dall'area egea a quelle dell'Etruria, ai vasi attici dipinti, con tecnica a figure nere e a figure rosse, con decorazione sovradipinta di età ellenistica, oltre a vasellame da mensa e da cucina dell'epoca romana nelle sue varie classi.
A queste si aggiunge un consistente nucleo di terrecotte architettoniche e votive, da aree santuariali del mondo antico, accanto ad altri piccoli oggetti fittili, e una serie di manufatti in metallo (es. fibule, affibbiagli di cinturoni, rasoi in bronzo) e vetro (es. balsamari, bastoncini ritorti), in qualche caso provenienti da corredi funerari di età ellenistica e romana; e alcuni esemplari in materiale lapideo a tutto tondo e a rilievo.