SANTA MARIA DI CASTELLABATE
SANTA MARIA (à Marina in dialetto cilentano) è la frazione più popolosa di Castellabate (4000 abitanti circa), nonché la sua sede comunale, che si estende sulla costa tirrenica da Lago alla spiaggia del Pozzillo, comprendendo anche la valle di Sant'Andrea. Nel 1767 si hanno le prime notizie su questo villaggio di pescatori, quando il feudo passò dal marchese di Castellabate Parise Granito al figlio Angelo. Il borgo marinaro si è sviluppato poi intorno al suo centro storico, da cui prendeva anche il nome di Isca delle Chitarre. La località era conosciuta anche come Castellabate marina o Castellabate Inferiore. Nel centro storico, a via Pagliarola, dove si trovano edifici storici, il vecchio forno e la cappella della Confraternita dei Frati Minori, si svolgevano le attività commerciali che riguardavano le merci (paglia e farina) sbarcate dal porticciolo u Travierso o delle Gatte. Nei pressi si trova il Santuario a tre navate di Santa Maria a Mare ricostruito nel 1836. Di questa struttura religiosa (denominata Santa Maria presso il lido del mare), si ha notizia già nel 1102, quindi risulta antecedente all'insediamento abitativo della frazione e se pur con notevoli trasformazioni è sita nel medesimo posto dove fu edificata inizialmente[91]. Il centro abitato si estende fra due piazze (piazza Matarazzo e piazza Lucia, sede della casa comunale) attraversate dal corso pedonale Andrea Matarazzo, il salotto dello shopping. Lungo il quale si incontra villa Matarazzo (la sede del Museo del Mare), fino ad arrivare all'estremità inferiore dove si trova la Marina Piccola, la spiaggia incastonata nel lungomare Perrotti lunga poco più di 200 metri. Dà il nome al lungomare il palazzo Perrotti che ingloba torre Pagliarola, una torre di avvistamento del XVI secolo che faceva parte del sistema difensivo costiero. Alle spalle di questà si trova il giardino del settecentesco palazzo Belmonte e la spiaggia sabbiosa del Pozzillo che si estende per poco più di un chilometro fino a San Marco. Il paese comprende altre tre lungomari (De Simone, Pepi e Bracale) di circa 1,5 km, dove marine di massi e scogli sono intervallate da spiaggette sabbiose formatosi nelle rientranze della costa. Santa Maria è una località turistica balneare, con una buona ricettiva, specialmente nel periodo estivo. Il turismo rappresenta quindi la maggiore fonte di reddito per la sua popolazione, nonché la principale attività della frazione marina di Castellabate.
1 agosto 2009 quadro della madonna santa maria a mare santa maria di castellabate
santa maria di castellabate 1 agosto 2009 quadro della madonna santa maria a mare che viene innalzato all'inizio del corso
S. Maria a mare processione 15 agosto 2016
A Santa Maria di Castellabate (Sa) il 15/08/2016 la statua di S. Maria a mare inizia la processione con la benedizione del mare
isola leucosia dove ulisse approdò santa maria di castellabate cilento
CASTELLABATE NELLA STORIA — Anche se Omero accenna per primo alle coste dell'odierna Castellabate, la storia di questo territorio è legata soprattutto a san Costabile Gentilcore, IV abate della Ss.ma Trinità di Cava de' Tirreni. Nel medesimo anno in cui fu elevato alla dignità di abate, egli avviò i lavori di costruzione del Castello dell'Angelo (10 ottobre 1123), che, successivamente intitolato proprio a lui, diede origine al nome del borgo: Castrum Abbatis, lo castello de lo abbate, castello dell'abbate, Castellabate.
L'abbaziato di Costabile durò poco. Si spense, infatti, il 17 febbraio 1124. Il successore, l'abate Simeone, completò la costruzione del maniero e aiutò sempre la popolazione. Col passare del tempo, Castellabate divenne la più importante baronia del Cilento.
Ma procediamo celermente, fino a giungere al 1800, con questa pagina tratta da un volume dello storico Pietro Ebner. Nel 1553 la regia corte vendette Castellabate al noto giurista Marino Freccia, il quale anni dopo vendette i beni acquistati a Carlo Caracciolo. Castello e casale passarono poi alla famiglia Loffredo e da questa ai Filomarino dei conti della Rocca d'Aspide). Nel 1619 fu chiesto l'assenso alla vendita dell'erbaggio con la fida in tutto il territorio del castello dell'Abbate fatta da Francesco Matarazzo, figlio ed erede di Alessandro e Tommaso Filomarino della Rocca. Il feudo passò poi alla famiglia Acquaviva dei conti di Conversano. ... Successivamente... passò alla famiglia Granito che nel '700 lo possedeva con titolo di marchese, ottenuto il 29 novembre 1745. Il feudo, con la portolania di Omignano e altre giurisdizioni sulle terre di Rocca di Cilento, Montecorice, S. Maria a Mare, Rutino e S. Lorenzo passò poi per successione (20 luglio 1767) di Paride, al figlio Angelo e da questo al figlio Luigi... Non avendo avuto discendenti il titolo passò al secondogenito del fratello Gioacchino... e quindi al figlio di quest'ultimo, Angelo (n. 21 ottobre 1782 m. 29 giugno 1861). Quest'ultimo sposò la nobile Paolina Pignatelli, principessa di Belmonte, ...dalla quale ebbe Gioacchino (2 novembre 1849) che con lettere Patenti 3 aprile 1887 ottenne di assumere... i titoli di principe di Belmonte.... [...]
Lentamente, in seguito al riconquistato rapporto col mare, molti abitanti di Castellabate si diedero alla pesca. Un po' alla volta l'economia del luogo, a prevalenza agricola, andò trasformandosi: verso la fine del XIX secolo, alla pesca -- ormai divenuta una delle principali fonti di reddito -- si affiancarono altre attività. Il riferimento scontato va necessariamente al terziario, il quale portò nelle marine di Castellabate la nascita della cantieristica navale... e, non per ultima, quella della conservazione e diffusione nel mercato nazionale del pesce insaccato e sottosale.
IL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO — Sede del secondo Parco nazionale d'Italia per estensione (178.172 ettari protetti - D.L. n° 394 del 6.12.1991), Riserva di biosfera Mab-Unesco, Patrimonio mondiale Unesco, sede di una delle più antiche scuole mediche e di una delle più antiche e importanti scuole di pensiero (Elea - Parmenide e Zenone, secolo V a. C.), patria della Dieta mediterranea (riscoperta e rivalutata dal centenario studioso americano Ancel Keys, inventore della famosa Razione Kappa). Il Cilento ha, dunque, origini nobili e un prestigioso presente (in buona parte ancora da scoprire) fondato in prevalenza sulle molteplici ricchezze ambientali (uno dei più vasti faggeti d'Europa, la più numerosa colonia di lontre d'Italia, ecc.). Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (la cui sede è a Vallo della Lucania) si estende da Agropoli-Castellabate (nord) a Scario (sud) e verso l'interno fino a Teggiano. A ovest si trovano circa 100 Km di costa - in prevalenza rocciosa - bagnati dal limpidissimo mare che da anni assicura a diverse località la Bandiera blu d'Europa e le Cinque vele (tra queste le marine di Castellabate, Agropoli e Pollica). Le vette del Cilento interno arrivano a sfiorare i 2000 metri e sono ricche di vegetazione (sono circa 2000 le specie floristiche finora individuate) e di esemplari faunistici appartenenti a specie assai rare (sono spesso avvistati il lupo, il gatto selvatico, il picchio nero e l'aquila reale).
il primo bagno di margherita nel 2009 santa maria di castellabate
santa maria di castellabate
Vista de Santa Maria di Castellabate. A bandeira na mão é do GUARANI FC. CAMPINAS- BRASIL
1952 Costruzione piazza Lucia (Santa Maria di Castellabate)
Video storico inedito della costruzione di piazza Lucia nel 1952 sul terreno donato dalla Parrocchia di Santa Maria a Mare al Comune di Castellabate
santa maria di castellabate
il grande mazzola....omaggio a tutti gli amici di s maria..
Le Campane di Santa Maria di Castellabate(SA) - 120° VIDEO
Video fatto 19/8/2018.
Santa Maria di Castellabate (SA) - Santuario di Santa Maria a Maria a Mare (Via Gennaro Naso, Via Landi e Via Caduti del Mare).
Numerazione Campane: 3.
Tonalità e Note: in Mi3, calante per cui Mi3 calante, Sib3 crescente e Re4 crescente, (in Minore).
Accordo di: 3°,5° e 7°.
Fuse dalla Fonderia:
1°, da Capezzuto - Napoli, nell' Anno: 1970.
2°, ?, nell' Anno: ?.
3°, ? probabile Marinelli - Agnone, nell'Anno: ?
Sistema: Mezzoslancio, Elettrificato.
Cappi: ? con Ruota, Catena e Motore.
Suonata: Plenum a 3 campane per la Santa Messa Festiva del ore: 20:45, Plenum ore: 20:15.
Ed ecco la mia prima ripresa!, qui a Santa Maria di Castellabate.
io praticamente volevo riprendere la suonata per la Messa della mattina solo che quando si stavano movendo, mi sono scordato di attivare la mia cinepresa!, era la distesa della 1° e 2° campana, dopo la Santa Messa ho avuto la disponibilità per accedere alla cella campanaria, sono salito però non ho presentato le campane dalla cella, perchè pensavo di risalire dopo questa Messa, ma il risultato non era uscito e allora non sono riuscito a presentarle dalla calle.
quando sono salito sul campanile, sono salito solo al primo piano, perchè il campanile come potete osservare con gli occhi a due piani, ed io sono arrivato solo al primo, perché dalla base al primo piano la scala è a chiocciola, mentre dal primo al secondo piano è dritta in legno, però robusto,(il secondo piano intendo sotto la guglia).
L' anno prossimo cerco di fare il meglio possibile dal besso, dalla cella e anche dal secondo piano, sempre se è possibile.
Le campane sono state restaurate recentemente, perchè le campane prima del restauro le campane ne' erano solo 2 a Slancio, sempre con la Ruota, c'erano solo la 1° e la 2°, la 1° era sempre essata al primo piano, però non era proprio al centro del piano, era verso la parte dietro, ovvero più spostata indietro, la 2° era sempre al centro del secondo piano. Ed ecco dopo il restauro!, la grande è stata spostata al centro del primo piano ed è montata con il sistema a Mazzoslancio, la 2° è rimasta sempre al centro del secondo piano però posta più in basso, poi recentemente e stata aggiunta la 3° campana il Re4, la 3° praticamente è stata tolta da una chiesa che li era vicino a questo Santuario, adesso la 3° è messa sempre al secondo, sopra alla 2°, e ora tutte tre le campane sono elettrificate con il sistema a Mazzoslancio.
le campane non sono proprio restaurate, perchè sono ancora grigie, li hanno cambiato esclusivamente l'inceppature, cioè da Slancio a Mazzoslancio e hanno pulito i ceppi.
A PRESTO DA Campanaro Visitatore.
VI SALUTO! E ARRIVEDERCI.
SALUTO GLI APPASSIONATI DI CAMPANE.
S. Maria di Castellabate: fuochi durante processione 2016
Dalla Punta dell'Inferno al rientro nel santuario di S.Maria a mare: fuochi artificiali accompagnano la statua della Madonna in processione per le vie di Santa Maria di Castellabate (Sa)
15 Agosto 2011 Santa Maria a mare il momento che torna in chiesa
15 Agosto 2011 Santa Maria a mare torna in chiesa, momento molto bello...
SANTA MARIA DI CASTELLABATE PASQUALE RUSSO PREMIATO IN PARROCCHIA
PASQUALE RUSSO PREMIATO IN PARRCCHIA DOPO LA PERFORMANCE CANORA DI ALTO LIVELLO
DRINKS AT PALAZZO BELMONTE, SANTA MARIA DI CASTELLABATE.mov
Perfect place for lunch. Cheers! David & Molly
Santa Maria di Castellabate (Dove tutto può accadere) Seconda parte!
07/13 Luglio 2012
processione _di mercatello santa maria a mare parte 1
esclusivo marcello me vene a piglià santa maria di castellabate
marcello è ancora convinto che putimo venge na partita con marco attaccante che gioca max 1solo tempo e poi si ferma
Santa Maria Maddalena, festa patronale di San lorenzo al mare 2012
Santa Maria Maddalena, patrona di San lorenzo al mare viene celebrata il 22 Luglio.
La chiesa Parrocchiale dedicata alla Santa (secondo alcune studi effettuati nell'abside e nella base del campanile) la fondazione della chiesa sembrerebbe risalire tra il XIII e il XIV secolo e la sua intitolazione verso la Maria Maddalena ricalcherebbe una diffusa leggenda locale. La leggenda narra che ella fuggì dalla Terra Santa navigando, con l'ausilio di una zattera, nel mar Mediterraneo diretta a Marsiglia. Durante il suo viaggio verso la città francese sostò, sempre secondo il racconto popolare, su uno scoglio davanti l'arenile di San Lorenzo. Alcuni anziani ricordano con precisione che lo scoglio affiorava nei giorni di bassa marea e che per la sua forma ricordava un barca, questo scoglio era dove è stata costruito il molo del porto vecchio.
In Francia si racconta che le tre Marie, scampate dalle prime persecuzioni, approdarono nelle paludi della Camargue, dove un paese porta il loro nome: Saintes-Maries-de-la-Mer. Il culto della Maddalena, peraltro, non è una prerogativa esclusiva della Francia, come dimostra l'esistenza di molti edifici a lei dedicati ad esempio in Italia, quali la chiesa parrocchiale dell'isola della Maddalena, la Chiesa arcipretale di Longare e quella di Laverda nel vicentino, la Chiesa parrochiale di Bordighera, il Duomo di Desenzano, e molti altri.
Come santa cattolica, le reliquie di Maria Maddalena furono venerate a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume, Provenza, attraendo una tale folla di pellegrini che venne eretta una grande basilica verso la metà del XIII secolo, una delle più famose chiese Gotiche del sud della Francia. Benché le sue ossa siano state disperse durante Rivoluzione Francese, si disse che la sua testa fosse rimasta nel suo sacrario in una caverna a La Sainte-Baume vicino a Marsiglia. Il piede della santa, custodito in un prezioso reliquiario dell'ambito di Benvenuto Cellini è stato venerato per secoli a Roma in una cappella posta all'ingresso di Ponte Sant'Angelo ultima delle reliquie maggiori prima di giungere sulla tomba di San Pietro. Il piede è oggi consrvato nella Basilica di San Giovanni de' Fiorentini.
Video drone Santuario di Santa Maria della Sorresca
La leggenda
Si narra che un giorno alcuni pescatori di San Felice Circeo, tirando le reti gettate nel lago, le sentirono alquanto appesantite e, mentre pensavano ad una abbondante pesca di pesce, si accorsero di aver recuperato una statua di legno raffigurante la Madonna che regge sulle ginocchia il Bambino Gesù.
Sbalorditi e commossi, pensarono di portare la sacra Immagine, rosicchiata in parte dai tarli marini, in una chiesa e scelsero quella di San Paolo, ai piedi del promontorio del Circeo, lambita dal canale che collega il lago al mare.
Il giorno seguente tornarono alla chiesa per ammirare e venerare la bella Immagine della Madonna, ma restarono delusi e pensarono che i ladri l´avessero portata via.
Quale fu la loro meraviglia, quando tornati a pescare sul lago, scorsero sulla riva, vicino al luogo del ritrovamento, la statua della Madonna posta su di un grosso ceppo di quercia.
Compresero allora che la volontà della Madonna era di rimanere sulla sponda del lago, da cui era stata pescata, e intorno a quel ceppo costruirono la chiesa.
Chiamarono la statua Santa Maria della Sorresca, perchè era risorta dalle acque e perchè il prodigio era avvenuto nel periodo pasquale (la festa si celebra ancora oggi il Lunedì di Pendecoste di ogni anno).
Lo stesso nome assunse il lago che, da lago Circeo, cominciò a chiamarsi lago di Santa Maria della Sorresca o più semplicemente di Santa Maria o della Sorresca.
A ricordo della leggenda, ancora oggi la statua poggia su un ceppo di quercia, ovviamente non più radicato nel terreno.
COSTUMI DEPOCA A SANTA MARIA DI CASTELLABATE (POINTUART)
Sfilata in Abiti d'Epoca della PointuArt di Santa Maria di Castellabate al Premio Leucosia 2010 benvenuti al nord sud parco del cilento
FUOCHI D'ARTIFICIO A SANTA MARIA DI CASTELLABATE- Estate 2019
Spettacolari fuochi d'artificio incendiati a Santa Maria di Castellabate (SA) per festeggiare il Ferragosto 2019