Santuario di Caravaggio
Il santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio è un monumentale edificio di culto cattolico situato nel territorio di Caravaggio, in Lombardia, e dedicato al culto di Santa Maria del Fonte, che, secondo la tradizione cattolica, apparve in tale località il 26 maggio 1432, di fronte alla giovane contadina Giannetta de' Vacchi.
Santuario di Caravaggio
La basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio è un monumentale edificio di culto cattolico situato nel territorio di Caravaggio, in Lombardia, e dedicato al culto di Santa Maria del Fonte, che, secondo la tradizione cattolica, apparve in tale località il 26 maggio 1432, di fronte alla giovane contadina Giannetta de' Vacchi
Supplica alla Madonna di Caravaggio
Supplica alla Madonna di Caravaggio Santa Maria del Fonte
siamo inginocchiati davanti a te.
Fissiamo il nostro sguardo sulla tua immagine e rievochiamo con stupore la tua apparizione.
Di fronte a te è l’umile Giannetta coi segni semplici della vita contadina e del suo lavoro quotidiano.
In te e in lei risplende l’umiltà.
Aiuta anche noi ad apprezzare e a vivere questa splendida e fondamentale virtù.
Il messaggio che consegni a Giannetta per tutti gli uomini riecheggia le eterne parole del tuo Figlio:
“Convertitevi e credete al Vangelo”.
A lui sta a cuore la nostra salvezza e tu te ne fai premurosa interprete richiamando a noi tutti la bellezza della vocazione cristiana.
Apri il nostro cuore ad accogliere il tuo materno invito.
Risveglia in noi la fede perché possiamo diventarne testimoni e annunciatori.
Suscita nella nostra coscienza l’orrore del peccato e il desiderio del perdono di Dio che lava le nostre colpe nella fonte zampillante
della sua misericordia.
Dio, che incorona gli umili di vittoria, ti ha incoronato regina del cielo e della terra.
Pertanto ricorriamo fiduciosi alla tua protezione.
Ti affidiamo la nostra Chiesa che si onora di averti speciale patrona;
ti affidiamo le famiglie e i giovani, i malati e gli anziani di cui conosci le intime aspirazioni; ti affidiamo i sacerdoti e tutti i chiamati al ministero ordinato e alla vita consacrata
perché siano esempio di santità; ti affidiamo i responsabili delle Istituzioni politiche e civili perchè rispettino e promuovano la legalità e la giustizia.
Alza su di noi, come su Giannetta, la tua mano benedicente, che susciti in noi la nostalgia del Cielo e a tutti ne indichi la strada. Amen.
+ Dante Lafranconi, vescovo
PREGHIERA alla B.V. di CARAVAGGIO
O Vergine santissima di Caravaggio, fonte inesauribile di grazie, da antichissimo culto onorata in questo Santuario, noi Ti preghiamo che la speranza di ognuno, che qui a Te si avvicini, non rimanga
delusa e di nessuno resti vana la supplica.
Che in questo tuo tempio e mediante il tuo patrocinio i ciechi ritornino al lume della fede, i vacillanti e gli indolenti nel sentiero cristiano imparino a camminare speditamente sulla via dei Comandamenti divini, che le orecchie sorde si aprano ai divini ammaestramenti, che i morti per il peccato ritornino alla vera vita, dove sia la luce della mente e la pace del cuore.
Chiunque qui viene ad implorare il tuo aiuto, o Maria, Celeste nostra Patrona, ne riparta piú forte nella fede, piú fermo nella speranza e cosí acceso di carità che, non assecondando piú le lusinghe del mondo, mai defletta dalla retta via.
O clemente, o pietosa, o dolce Vergine Maria!
(Caravaggio, 26 maggio 1964 - Danio Bolognini, Vescovo)
MILANO : SANTUARIO di Santa Maria alla FONTANA
Per il viaggio virtuale nella bellezza che racconta la fede, Andrea Spiriti docente presso l'Università degli Studi dell'Insubria, legge un capolavoro assoluto di architettura e arte, il Santuario di Santa Maria alla Fontana in Milano.
Dalla rubrica La Chiesa nella Città
prodotta da TELENOVA. Servizio di Annamaria Braccini
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chiesadimilano.it
Il pellegrinaggio
Buona giornata a tutti e benvenuti in un nuovo video. Questa volta vi farò vedere cos'è di preciso un pellegrinaggio. Voglio farvi vedere, perché questa usanza religiosa che stato molto usato nel periodo medievale che poi, nel passare dei secoli, questo evento si è un pò perso. I fedeli che andremmo a vedere, provengono dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio che vanno verso in una chiesa che si chiama Santuario di Santa Maria del Fronte che si trova nella città di Caravaggio. Quindi, buona visione e spero che il video sia stato di vostro gradimento e alla prossima!!!
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Caravaggio, Madonna di Loreto (Madonna dei Pellegrini) (manortiz)
Il dipinto ci mostra la Madonna vestita in abiti da popolana col Gesù Bambino in braccio e due pellegrini davanti a lei, riconoscibili dalle mani giunte in atteggiamento di preghiera e dai bastoni, nonché dalle vesti sdrucite e dai piedi nudi e gonfi messi in primissimo piano. Fu proprio a causa di questo particolare che, non appena il quadro fu messo sull'altare, come dice il Baglione, ne fu fatto dai preti e da' popolani estremo schiamazzo. In realtà, il tema dei piedi nudi e gonfi è uno dei dogmi fondamentali di quella corrente pauperistica alla quale Caravaggio aderiva con entusiasmo: essi sono il simbolo dell'ubbidienza e della devozione, quindi vanno esaltati e non occultati. I due pellegrini, dopo un viaggio pieno di stenti e dopo il canonico giro attorno alla Sacra Casa, vengono ricompensati con l'apparizione di Maria e di Gesù - qui raffigurato non propriamente neonato, ma quasi ragazzino - che li benedice: i piedi gonfi e sporchi sono dunque necessari, e non volgarmente e gratuitamente esibiti come si volle far credere.
Altro motivo di scandalo fu l'apparente scalcinatezza della casa e il modo in cui Caravaggio aveva stravolto il racconto biblico. Secondo un'antica leggenda, infatti, la casa di Maria fu portata a Loreto in volo dagli angeli, ma nel quadro l'unico accenno al volo è la postura di Maria, raffigurata in punta di piedi; la casa è, invece, cadente, con l'intonaco scrostato che scopre i mattoni sottostanti: e qui, il Caravaggio vuol ribadire l'adesione alla povertà assoluta della Sacra Famiglia.
Modella per la Madonna fu una nota prostituta nonché amante del pittore, Lena, che poserà anche per la Madonna dei Palafrenieri.
T is a famous painting (1604--1606) by the Italian Baroque master Caravaggio, located in the Cavalletti Chapel of the church of Sant'Agostino, near the Piazza Navona in Rome. It depicts the apparition of the barefoot virgin and naked child to two peasants on a pilgrimage; or as some say it is the quickening of the iconic statue of the Virgin.
In 1603 the heirs of one Ermete Cavalletti commissioned for the decoration of the family chapel with a painting on the theme of this icon. Giovanni Baglione, a competing painter of lesser talent, but who had successfully obtained Caravaggio's jailing during a libel trial, said that the unveiling of this painting caused the common people to make a great cackle (schiamazzo) over it. The uproar was not surprising. The Virgin Mary, like her admiring pilgrims, is barefoot. The doorway or niche is not an exalted cumulus or bevy of putti, but a partly decrepit wall of flaking brick is visible. Only the merest halo sanctifies her and the baby. While beautiful, the Virgin Mary could be any woman, emerging from the night shadows. Like many of Caravaggio's Roman paintings, such as the Conversion on the Way to Damascus or the Calling of St Matthew, the scene is a moment where everyday common man (or woman) encounters the divine, whose appearance is also not unlike that of a common man (or woman). The woman modelling Mary appears to be the same as that in the canvas in the Galleria Borghese: The Madonna and Child with St. Anne (Dei Palafrenieri) (1605).
Santuario di San Giovanni Battista - Calandrone
Dal centro di Merlino, proprio di fronte al Municipio, inizia la via San Giovanni: una strada sterrata che attraverso la verde campagna lodigiana conduce direttamente all'omonimo Santuario.
Il Santuario di San Giovanni Battista presso il Calandrone, questo è il nome completo, è l'unico in Lombardia a non essere dedicato alla Madonna bensì ad un santo: San Giovanni Battista, appunto.
Il Calandrone era invece un canale che un tempo circondava il Santuario ma di cui si sono perse le tracce.
Di questo luogo non si conosce l'epoca precisa della sua costruzione. Le prime notizie, risalenti al 1261 e trascritte in una pergamena conservata nell'Archivio Vescovile di Lodi, certificano la presenza di un Oratorio che venne poi restaurato nel 1466 portando alla luce un pozzo, una lapide, un sepolcro ed altri oggetti che certificano l'esistenza di un villaggio forse ancora più antico del comune di Merlino.
SANTUARIO MADONNA DEL SANGUE RE, VAL VIGEZZO
Re deve la sua importanza alla prodigiosa effusione di sangue avvenuta nel 1494 sopra un affresco raffigurante una Madonna del latte. Geograficamente è situato nella Valle Vigezzo orientale in provincia di Novara a 7 chilometri dal confine con la Svizzera (Canton Ticino) a 710 metri di altitudine.
Collocato sulla sponda sinistra del Melezzo orientale, deriva il suo nome dal dialetto Ri (torrente), mentre l'agglomerato più popoloso del paese è situato più in alto sul dorso della montagna con il nome di Folsogno.
La storia racconta che nel 1494 un paesano colpisse con una pietra il volto dell'effige della vergine. Subito pentitosi dell'atto sacrilego, fuggì via. Il giorno dopo un fedele, toccando l'effige in atto di devozione, si accorse che questa perdeva sangue dalla fronte. Prontamente accorsero il curato del villaggio e tutti i paesani, gridando al miracolo. Il sangue continuava a sgorgare abbondantemente ed emanava un intenso profumo. L'effusione di sangue durò circa venti giorni ed è documentata in due pergamene: una del tempo del miracolo, firmata dal Podestà della valle, Daniele Crespi e da 4 notai. Per giorni venne raccolto in pezze di tela che il parroco ripose in un calice, fino al 18 maggio, quando il prodigio cessò. I devoti accorsero a centinaia da ogni regione; molti ammalati e disgraziati si ritrovarono guariti. Le autorità civili e religiose attestarono il miracolo.
Davanti all'immagine della Madonna del Sangue, fu subito costruito un altare. In seguito, dal 1606 al 1628 fu edificata una Chiesa più grande che conglobava l'immagine, la quale, pur rimanendo al suo posto, risultava collocata sull'altare. Ma l'afflusso dei pellegrini provenienti dall'Italia e dalla Svizzera richiese un Santuario più grande. Nel 1894, quattrocentesimo anniversario del miracolo, si decise di realizzare un tempio grandioso. L'attuale grandiosa basilica, di stile bizantino-rinascimentale, iniziata nel 1922 è stata consacrata il 5 agosto 1958 dal Vescovo di Novara ed è stata insignita da Pio XII del titolo di Basilica Minore. In un tabernacolo sul retro dell'altare sono conservare in un'ampolla di cristallo pezzuole di stoffa intrise del sangue miracoloso. Testimonianza della grande devozione popolare sono le centinaia di ex voto che tappezzano le pareti della Basilica.
La festa del miracolo si svolge ogni anno dal 29 aprile al 1 maggio, con un pellegrinaggio a piedi da Domodossola.
4 giugno 2009 - la Chiesa nella Città
4 giugno 2009 - la Chiesa nella Città -
- Dal santuario di Caravaggio, lagorà dei giovani lombardi e le parole del cardinale Tettamanzi
- La riflessione a margine dellAgorà
- SAN SIRO La grande festa dei 50.000 cresimandi e cresimati della diocesi, allo stadio di San Siro per lincontro Cento volte tanto, con lArcivescovo
- Lintervista al Cardinale sul valore, per i giovani, della libertà
- PENTECOSTE La celebrazione della Pentecoste in Duomo
- CONVEGNO TERRASANTA A un mese dal viaggio di Benedetto XVI in Terrasanta, un convegno, in Curia, moderato da don Massimo Ravanello, per approfondire il significato del pellegrinaggio.
- FAMIGLIE NUMEROSE A Limbiate un incontro per affrontare il tema delle famiglie numerose e del sostegno che le istituzioni devono offrire loro
- SEMPRE VIVI Da 5 anni lAssociazione Onlus I Sempre vivi, nata da don Domenico Storri e dai volontari della parrocchia milanese San Pietro in Sala, aiuta persone in difficoltà psicologiche, con la montagna-terapia
La solidarietà ha fatto centro a Druogno
Campane di Castelleone (CR), Santuario di S. Maria della Misericordia
Castelleone (CR)
Santuario di Santa Maria della Misericordia
Concerto di 5 campane in LA3
Concerto solenne
Le origini del culto mariano risalgono al 1511, quando la Vergine apparve a Domenica Zanenga, una contadina intenta a lavorare in una vigna di proprietà del parroco. Il giorno 11 maggio la Madonna apparve a Domenica, proclamandola messaggera affinché vi fosse un pentimento generale dei peccati, chiedendo che in quel luogo fosse costruita una chiesa. La contadina rientrando al borgo raccontò l'accaduto, trovandosi di fronte lo scetticismo più totale, tanto che il giorno successivo ella ritornò dalla vigna muta e storpia. Ritornata al paese con molta difficoltà, si ritrovò in presenza di alcune persone, tra le quali don Giacomo Zoveni, il quale afferrandole la mano rimase paralizzato al braccio. Il giorno 13 la donna fu seguita da una folla numerosa e la Madonna riapparve per la terza volta, rinnovando le sue richieste e guarendo il sacerdote. L'ultima apparizione risale al giorno 14, quando infine anche Domenica Zanenga fu risanata. L''evento portò alla costruzione immediata di una chiesetta con un dipinto della Madonna col Bambino. Nel 1512 il podestà deliberò l'erezione di un edificio a spese della cittadinanza; la posa della prima pietra avvenne l'11 maggio 1513, esattamente due anni dopo la prima apparizione. L'edificio venne consacrato nel 1516 seppur incompleto e terminato nel 1525, con l'edificazione della cupola. La chiesa venne devastata nel 1528 dalle truppe del duca di Brunswick, che distrussero gli arredi, gli interni e gli ex voto. La chiesa venne restaurata con l'aggiunta del campanile e della sacrestia, terminati nel 1573. Nel 1616 il santuario venne affidato ai frati Eremitani di Sant'Agostino, che progettarono il convento e ressero la guida del santuario fino al 1781, quando Giuseppe II decretò la soppressione degli ordini religiosi. La zona presbiterale venne rivista nel 1673, con lo spostamento in avanti dell'altare, per far posto al coro, e l'installazione di ancone di legno che coprirono la decorazione cinquecentesca, andata perduta nel corso dell'Ottocento a causa di un ulteriore intervento per la posa di altari marmorei. Nel corso del XIX secolo l'edificio fu considerato inadeguato rispetto al flusso di fedeli, per cui si studiò un ampliamento. I lavori non furono eseguiti che nel 1909, sotto la guida di Francesco Valcarenghi. Nel frattempo il campanile venne dotato di un concerto di cinque campane, in sostituzione delle precedenti delle quali non si ha notizia. Di queste campane, solo tre sono originali, poiché la guerra fece razzia della seconda e della quarta campana. Queste furono ripristinate solo al termine del secondo conflitto mondiale. L'edificio fu successivamente restaurato nel 1965 e nel 1986, con l'eliminazione delle aggiunte del primo Ottocento. Della decorazione cinquecentesca che copriva le cappelle laterali rimangono poche tracce: vi sono alcuni altari marmorei che vanno a incorniciare due tele con le stesse intitolazioni degli apparati decorativi precedenti. Sull'altare maggiore è collocata la venerata statua della Madonna col Bambino, opera di origini cinquecentesche incoronata da mons. Geremia Bonomelli nel 1866, incorniciata da due ai lati, opera Angelo Bacchetta (1862) e raffiguranti la Deposizione e la Risurrezione. L'organo è un Serassi del 1836, strumento a trasmissione meccanica, posto alla terza campata sinistra.
Nota, fonderia e anno di fusione
MI Giovanni Crespi, Crema 1853
RE Giacomo Crespi, Crema 1946
DO# Giovanni Crespi, Crema 1853
SI Giacomo Crespi, Crema 1946
LA Giovanni Crespi, Crema 1853
Un sentito ringraziamento a don Rinaldo per l'accoglienza e la disponibilità.
Milano - Battistero S.Vincenzo in Prato
La basilica di San Vincenzo in Prato.
Spoglia e poco appariscente all'esterno, la basilica di S. Vincenzo in Prato svela all'interno un severo, regolare impianto architettonico paleocristiano. E' tra le chiese di più antica fondazione a Milano, costruita nella forma attuale tra il IX e l'XI secolo, sui resti di un oratorio cimiteriale di origini romane; una serie di reperti della necropoli si trova murata sul fianco settentrionale della chiesa.
La pianta è a schema basilicale; a tre navate con copertura a capriate, che si riflettono sulla partizione esterna della fronte a pioventi. Questa è caratterizzata da tre portali sovrastanti da lunette cieche, da due grandi finestre nella parte superiore e da un coronamento del timpano riprodotto nell'ottocento dal motivo autentico che si trova sul retro. L'abside maggiore ed il timpano sovrastante sono originali e costituiscono l'elemento stilisticamente più significativo dell'esterno, ornati da motivi romanici a fornaci ed archetti in cotto; le absidiole minori sono ricostruzioni ottocentesche.
dal portale della Diocesi di Milano chiesadimilano.it
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servizio di Annamaria Braccini per TELENOVA e chiesadimilano.it
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giugno 2008
Gromo S. Marino frana 12 sfollati Antenna 2 TV 31052012.mpg
Ancora una frana in Alta val Seriana. Questa mattina (giovedì 31 maggio 2012), intorno alle 9, alcuni dipendenti della ditta Paccani impegnati in un cantiere stradale a Gromo San Marino, frazione di Gandellino, hanno abbandonato di fretta e furia i lavori dopo aver avvertito un boato. Sul versante che sovrasta la strada si è infatti mossa una frana con un fronte di circa 20 metri: sassi e detriti fortunatamente non hanno raggiunto la strada, ma intorno alle 13.30, i movieri della Provincia hanno provveduto a interrompere il traffico. Il collegamento con l'Alta Valle è stato garantito grazie ad un'altra strada. Sono tuttavia rimasti bloccati i mezzi pesanti, che non possono transitare. Ma, soprattutto, 12 persone sono state evacuate.
MORTO IL CARDINALE SILVANO PIOVANELLI
SIGNORILE ED ESCLUSIVA VILLA IN LOCAZIONE, NEL CUO
-La Villa e il Territorio:
Villa Adamello è situata nel cuore della verde Brianza, un territorio tipicamente collinare all'interno del Parco della Valle del Lambro, nel comune di Briosco in frazione Capriano. La caratteristica privacy dell’ubicazione non è sinonimo di isolamento, ma di un attento e discreto inserimento nell'ambiente circostante. L’accesso alle principali vie di comunicazione permette di raggiungere facilmente i principali centri come Milano, Lecco e Como.
- La Villa e i suoi spazi:
L’elevato standard di qualità, la ricerca del comfort abitativo unito all'armonizzazione con il contesto naturale circostante, trovano sbocco nella cura del particolare che ne ha caratterizzato la progettazione, nello studio degli interni, nelle particolari soluzioni d’arredo che curano fin nei dettagli gli accessori, e nell'impiantistica adottata di alto livello.
L’edificio si sviluppa su quattro livelli:
oltre ad un piano interrato, sono presenti tre piani fuori terra che si presentano con un fronte strada “movimentato” con più altezze, dove spiccano due ali laterali con un doppio e triplo piano, su un corpo basso centrale a piano unico.
La zona principale è introdotta dall'ingresso, dove una scala formata da gradini inseriti e sostenuti da una lama centrale uniscono in armonia e stile il piano interrato con la mansarda.
- La Domotica:
Villa Adamello è una dimora dove il comfort e la tecnologia si integrano perfettamente in una soluzione “a misura d’uomo”, dove la tecnologia ad alto livello è al servizio del piacere del vivere la propria casa.
Un impianto di diffusione sonora regolabile anche attraverso touch screen, la predisposizione per il condizionamento della zona notte, l’impianto di riscaldamento a pannelli radianti integrato con radiatori nelle zone dei bagni, il sistema d’allarme … tutto è realizzato per avere il massimo con il minimo sforzo.
- Note
La trattativa verrà condotta con le persone realmente interessate in modalità riservata.
Classe energetica: N.D.
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Via Cesare Battisti 46/B - Vedano al Lambro
Tel. 0394989101
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Temporale a Rapallo
Video caricato da Meteolanterna Live!
Le campane di Agnadello (CR) - Nuovo concerto solenne (corto)
Concerto di 5 campane in Mi3
Crespi 1946
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Concerto solenne a 5 campane, in occasione della solennità della S.S. Trinità, registrato da me in centralina di automazione, su richiesta del parroco. Questo concerto, sostituisce quello vecchio del precedente video di Magicprepy, in quanto il parroco mi ha riferito che il concerto da me registrato in precedenza, era un pochino lungo, di conseguenza mi ha chiesto di registrarne un altro un pochino più corto, in modo da non disturbare troppo le case di fronte. Il concerto vecchio, rimarrà comunque nel computer, e verrà programmato nelle solennità più grandi! buona visione!