ItinerapugliaTV - Otranto
Situato sulla costa adriatica della penisola salentina, è il comune più orientale d'Italia. La rendono una città ben posta al turismo il Castello Aragonese, costruito tra il 1485 e il 1498, la Cattedrale, la Basilica di San Pietro, la Cappella della Madonna dell'Altomare, il Santuario di S. Maria dei Martiri, il Borgo e l'Ipogeo di Torre Pinta.
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Otranto - Il Colle dei Martiri (InOnda WebTv)
E' come il centro luminoso che irradia la storia di Otranto, ne esalta il passato e spiega il grande avvenimento del martirio. Con tali parole Antonio Antonaci descrive questo luogo ricco di storia. Situato in una zona periferica a sud di Otranto, il santuario fu eretto in cima all'altura dove, nel 1480, furono decapitati gli Ottocento Martiri otrantini. Si suppone che in questo sito ci fosse, in epoca precristiana, un tempio dedicato alla dea Minerva, per tale motivo questa zona viene ancora oggi chiamata Minerva. Dopo il tragico eccidio, il duca Alfonso di Calabria fece costruire questa chiesa, alla quale si accede dopo una lunga scalinata fiancheggiata da due pilastri, i quali arrecano due epigrafi di marmo che ricordano ai visitatori il tragico evento del 1480. Via via che si sale, sulla destra, si nota una piccola cappella dove, originariamente, si trovava il sasso sul quale furono decapitati gli ottocento otrantini, oggi collocato in Cattedrale. Sulla sinistra, invece, vi è una colonna che ci rammenta la morte, per impalatura, del carnefice Berlabei, che fu ucciso dopo essersi convertito al Cristianesimo. L'attuale santuario barocco, costruito nel 1614 dove sorgeva l'antica chiesa dei Martiri, è dedicato a S. Francesco da Paola, protettore di Otranto insieme ai Beati Martiri. Entrati nel santuario, sulla sinistra, risalta un'epigrafe su lapide marmorea, voluta nel 1880 dall'archeologo Luigi De Simone. Si descrive tutto l'iter di quegli accadimenti. Lungo le pareti della chiesa vi sono, inoltre, alcune tavole marmoree recanti i nomi di alcuni Martiri. L'altare maggiore è stato realizzato in pietra leccese e sempre in stile barocco. In alto, si può facilmente ammirare una grande tela di Zoppo riproducente la Presa di Otranto. Servizio di Claudio Giannetta otranto.inonda.le.it
I Santi Martiri di Otranto Santa messa nella chiesa di Santa Caterina a Formiello di Napoli
Messa di ringraziamente nella Chiesa di Santa Caterina a Formiello di Napoli, dove si conservano le reliquie dei Santi Martiri di Otranto sin dal 1485 per volere di Alfonso II d' Aragona. I Santi Martiri di Otranto, sono stati canonizzati da Papa Francesco, lo scorso 12 Maggio, furono trucidati da orde di Turchi Ottomani, che avevavo invaso la città di Otranto, e in diprezzo alla religione Cattolica, tentarono di convertirli all' Islam, nessuno di loro degli 813 martirti abiurò, e per questo, furono sgozzati e subirono i più aspri supplizi, fu una vera mattanza, una carneficina, anzi un turco vedendo la loro fede si convertì al cristianesimo e fu trucidato insieme a loro...
Mosaico del pavimento de la Catedral Santa María Annunziata de Otranto (Italia)
El mosaico de la Catedral de Santa María Annunziata, de Otranto, cubre el pavimento de las tres naves. Obra del monje Pantaleone, por encargo del Obispo de Otranto, fue ejecutado entre 1163 y 1165. Representa uno de los ciclos musivos más importantes de la Edad Media de Italia.
ITINERARIO RELIGIOSO: I Luoghi di Culto
Come un po' ovunque in terra italiana, anche la zona del basso Salento è costellata di chiese, cripte e luoghi di culto legati alla religione cristiana o ad antichi riti e credenze. Il fortissimo legame che da sempre unisce il popolo italiano a una vigorosa religiosità ha fatto sì che nei secoli l'uomo italico costruisse un numero sconfinato di strutture destinate ad esprimere il proprio culto e a raccogliere le comunità. Ogni piccolo centro del Salento conserva una qualche reliquia del suo Santo Patrono all'interno di una Chiesa, una Cappella o un Santuario e lo celebra ogni anno attraverso il rito delle feste patronali.
L'ITINERARIO:
- NOCIGLIA: Cappella della Madonna dell'Idri e Cappella della Madonna di Leuca;
- MONTESANO SALENTINO: Cappella di San Donato con facciata in pietra leccese;
- RUFFANO: Santuario di San Rocco (Torrepaduli), Cripta di San Francesco e Convento dei Cappuccini;
- TAURISANO: Santuario di Santa Maria della Strada;
- TRICASE: Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria e Chiesa di San Michele Arcangelo;
- SPECCHIA: Chiesa di Santa Eufemia, Chiesa Convento dei Francescani Neri ed annessa Cappella di Santa Caterina di Alessandria;
- ALESSANO: tomba di Don Tonino Bello, Cappella di S. Barbara (Montesardo);Convento dei Cappuccini con Chiesa;
- CASTRIGNANO DEL CAPO: Basilica di Santa Maria De Finibus Terrae (Leuca);
- MORCIANO DI LEUCA: Cappella della Madonna di Costantinopoli e Cheisa di San Giovanni Elemosiniere;
- SALVE: Chiesa Madre di San Nicola Magno e Chiesa di Santu Lasi; Santuario di Santa Marina (Ruggiano);
- PRESICCE: Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea, Chiesa del Carmine e Chiesa di Santa Maria degli Angeli;
- ACQUARICA DEL CAPO: Chiesa di San Carlo Borromeo.
Pronti Partenza...Via - OTRANTO la più orientale d'Italia
Pronti Partenza...Via TRIP fa tappa a OTRANTO, la città più orientale d'Italia. Situata infatti nel Salento (regione in passato nota anche come Terra d'Otranto), si trova poco più a nord dell'omonimo capo, che è considerato il punto più ad est d'Italia.
La città conserva molte tracce del suo passato storico, come le mura, il castello e le architetture religiose, come la Cattedrale: la più grande di Puglia. Al suo interno un pavimento a mosaico unico nel suo genere e, in una delle sue Cappelle, sono conservati i resti mortali degli ottocento martiri massacrati dai Turchi nell'invasione del 1480 che valse alla città il titolo di Città Martire.
Una realizzazione di Fabrizio e Paolo Vaghi
Grafica, montaggio e regia di Fabrizio Vaghi
Una produzione Vaghi per il mondo
Tutti i diritti riservati, Vaghi per il mondo, 2009 -
Vietata la duplicazione e la diffusione non autorizzata al di fuori del canale
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Guarda altre puntate di Pronti Partenza...Via, alla scoperta delle più belle città d'arte in Italia:
- serie TRIP (
- serie DISCOVERY (
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Cripta di San Magno - Cattedrale di Santa Maria Annunziata - Anagni (FR)
Visita guidata dell'Associazione Culturale Iterarte (28/02/2015)
al complesso della Cattedrale di Santa Maria Annunziata, costituito
dalla Cattedrale, dalla Cripta di San Magno, dall'Oratorio di Thomas
Becket (ex Mitreo), dal Museo del Tesoro e dal Lapidarium.
LA CRIPTA DI SAN MAGNO
Costruita insieme alla Cattedrale, accoglie uno straordinario ciclo pittorico di 540 mq realizzato da tre botteghe di artisti tra le più abili dell'epoca. La datazione oscilla tra il XII e la prima metà del XIII secolo. Il ciclo narra la storia della salvezza dell'uomo attraverso il riferimento a vari temi:
1 - Creazione del cosmo e dell'uomo basata su teorie filosofico-scientifiche;
2 - Storia dell'Arca dell'Alleanza;
3 - Storie di Santi e Apocalisse di Giovanni di Pathmos.
Gli altari conservano le reliquie di Santi e Martiri, tra cui spiccano San Magno (patrono di Anagni), Santa Secondina (anagnina) e il vescovo Pietro.
Foto e montaggio: Edoardo Pone.
Canale dell'Autore (uno dei 3 link):
Parte dei Video di Iterarte anche sul canale:
Otranto la Cattedrale
Otranto la Basilica Santuario Cattedrale di Santa Maria Annunziata e dei ottocento martiri santi di Otrano del 1481.Otranto in provincia di Lecce (deriva da leccio) nel Salento alla regione Puglia.Otranto punto più a oriente di Italia.
In Diretta streaming dalla Chiesa San Rocco Galatina le Reliquie dei Santi Martiri di Otranto
Suonata campane Chiesa di Santa Maria Maggiore (Caramanico Terme - PE)
Ripresa nell'anno 2016
Napoli - La chiesa di Santa Maria della Sanità per raccolta carta e cartoni (02.05.13)
- Napoli - La Comieco firma accordo con la chiesa di Santa Maria della Sanità per raccolta carta e cartoni (02.05.13)
OTRANTO VISITA ALLA CATTEDRALE
OTRANTO VISITA ALLA CATTEDRALE
M'Arte 12^ punta: La Cappella delle Reliquie della Chiesa di San Giovanni di Malta - Messina -
In questa suggestiva puntata speciale di M'Arte Stefania Barbuscia e Marco Grassi visitano la Cappella delle Reliquie dei Santi Martiri ubicati nel Sacello della Chiesa di San Giovanni di Malta a Messina
Cattedrale di Otranto
Un minuto di video che riprende le teche colme di teschi e ossa degli 800 martiri Otrantini,poste dietro l'altare...
DUOMO DI SALERNO E CRIPTA
Dedicata prima a Santa Maria degli Angeli, poi a San Matteo, la Cattedrale di Salerno fu fondata nell'XI secolo da Roberto il Guiscardo. Nel 1081 fu inaugurata la cripta e nel 1084 la chiesa fu consacrata da Papa Gregorio VII (Ildebrando di Soana). L'edificio fu eretto sui resti di una chiesa paleocristiana, sorta a sua volta sulle rovine di un tempio romano. Iniziati i lavori, i progetti furono successivamente ampliati con il ritrovamento delle spoglie del santo evangelista. La Cattedrale subì nei secoli vari rifacimenti e restauri. L'aspetto attuale corrisponde in gran parte alla ristrutturazione barocca, avviata dopo il terremoto del 1688, su disegno dell'architetto napoletano Arcangelo Guglielmelli, successivamente modificato e completato dall'architetto romano Carlo Buratti. N'è uscita una struttura che ricalca il modello dell'Abbazia di Montecassino, con una pianta di tipo basilicale composta di tre navate longitudinali, un transetto e un quadriportico.
All'esterno, la Cattedrale è preceduta da un ampio atrio circondato da un portico retto da ventotto colonne di spoglio, di vago sapore islamico, con archi a tutto sesto rialzato. L'atrio stesso è arricchito sui lati da una serie di sarcofagi romani, recuperati in epoca medievale, che formano una specie di Pantheon della città. Sul lato meridionale sorge l'alto campanile della metà del XII secolo, mentre l'ingresso principale della Chiesa è costituito da una porta bronzea bizantina, inserita in un bel portale di marmo.
All'interno, nella navata centrale si possono notare i celebri amboni degli ultimi decenni del XII secolo, decorati con sculture e mosaici di scuola siciliana. Le varie cappelle laterali risentono soprattutto della cultura barocca, con quadri settecenteschi di buona fattura, come il San Gennaro di Francesco Solimena e la Pentecoste di Francesco De Mura. Opere di altre epoche sono la statua gotica della Vergine col Bambino del XIV secolo e il Monumento funebre della Regina Margherita di Durazzo del Baboccio. Davvero notevole, nel transetto, è il pavimento a mosaico dei primi decenni del XII secolo, i mosaici delle absidi laterali e il sepolcro del papa Gregorio VII. Nella cappella del Tesoro, dopo la sacrestia, si possono ammirare diversi reliquiari gotici fra cui il braccio di San Matteo e le statue d'argento dei SS. Martiri Salernitani (XIII secolo), portate in processione in occasione della festa patronale.
Cripta di San Matteo. La Cripta si trova al livello inferiore, sotto il transetto e il coro, e contiene il luogo più sacro di Salerno: il Sepolcro, che raccoglie le preziose reliquie del patrono San Matteo. E'costituita da un ambiente a sale con nove file di tre campate con volta a crociera, poggiate su colonne. La Cripta attuale è il risultato dei lavori eseguiti nel primo Seicento, su disegno degli architetti Domenico e Giulio Cesare Fontana. Questi hanno reso scenografico e funzionale lo spazio, organizzandolo intorno alla doppia statua bifronte del santo, eretta sopra il sepolcro, con un doppio altare. Questa doppia statua è stata realizzata da Michelangelo Naccherino nel 1606. La posizione stessa del Sepolcro, collocato al centro della Cripta, sta a indicare che esso ne forma la parte vitale, da cui irradia luce e fervore.
Chiesa bizantina di San Pietro
Dal Museo del Beato Don Carlo Gnocchi
In diretta dal Museo del Beato Don Carlo Gnocchi, Antonella Ventre incontra Vincenzo Russo
CantoGesu: I martiri di Abitene (Don Livio Tacchini)
♥ † ♥ Cellule di evangelizzazione: Catechesi N° 13 del cammino 2011/2012
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(Silvano Martinelli - Città di Castello (Italy)
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(Silvano Martinelli - Città di Castello (Italy)
Otranto Puglia
Capo d'Otranto, o Punta Palascìa, situato nel territorio comunale di Otranto, è il punto più a oriente d'Italia. Secondo le convenzioni nautiche, questo luogo è il punto di separazione tra il Mar Ionio e il Mar Adriatico. È il comune con la minore densità abitativa della provincia di Lecce. Il litorale, esteso per circa 25 km, si alterna a lunghi tratti sabbiosi, specie nella parte settentrionale, a tratti rocciosi a picco sul mare. Confina a nord con i comuni di Melendugno e Carpignano Salentino, a ovest con i comuni di Cannole, Giurdignano e Palmariggi, a sud con i comuni di Uggiano la Chiesa e Santa Cesarea Terme, a est con il Mare Adriatico. Il territorio fa parte delle Serre salentine. La litoranea a sud in direzione Porto Badisco è caratterizzata da piccoli tornanti che si snodano tra il brullo paesaggio costiero, mentre a nord si erge dolcemente la Serra degli Alimini circondata da una fertile campagna a ridosso degli omonimi laghi e delle spiagge. Il centro urbano sorge nella Valle dell'Idro, piccolo ruscello il cui percorso si snoda interamente nel territorio comunale e che sfocia nel porto, nei pressi dei giardini pubblici. Dall'ottobre 2006, parte del suo territorio rientra nel Parco Costa Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di beni architettonici e di specie floreali e faunistiche. L'importanza del suo porto le fece assumere il ruolo di ponte fra oriente e occidente. Otranto fu centro bizantino e gotico, poi normanno, svevo, angioino e aragonese. Nella sua cattedrale, costruita fra il 1080 e il 1088, nel 1095 venne impartita la benedizione ai dodicimila crociati che, al comando del principe Boemondo I d'Altavilla (1050-1111), partivano per liberare e per proteggere il Santo Sepolcro. A Otranto, l'11 settembre 1227, era morto a seguito di malaria il Ludovico IV di Turingia, sposo di santa Elisabetta d'Ungheria. Otranto era sede di una importante comunità ebraica che espresse raffinati poeti nel IX secolo, tra i quali Meiuchas e Shabbatai da Otranto. La comunità era nota in tutto il Mediterraneo e in riferimento al suo prestigio venne coniato il detto «da Bari uscirà la Legge e la parola del signore da Otranto. Nella seconda metà del XII secolo risiedevano in città 500 famiglie ebree sotto la guida di Meir, Mali, Menachem e Caleb, come testimoniato dal diario di viaggio di Beniamino di Tudela. All'inizio del XIII secolo visse a Otranto il poeta ebreo Anatoli, che ivi compose uno splendido dialogo tra il corpo e la mente dopo la morte. Nel 1219 l'imperatore Federico II confermò al vescovo i diritti sulle decime dei cristiani e degli ebrei residenti a Otranto. Nel 1480 la città fu espugnata dai Turchi (Maometto II), che fecero strage della popolazione durante la Battaglia di Otranto, uccidendo 800 persone: si tratta dei beati Martiri idruntini. I Turchi distrussero anche il Monastero di San Nicola di Casole (poco a sud di Otranto). In esso i monaci basiliani avevano costituito la più vasta biblioteca dell'allora Occidente oltre ad avere istituito la prima forma di college nella storia, che ospitava ragazzi provenienti da tutta Europa che si recavano a Otranto per studiare. Fu uno di questi monaci, Pantaleone, l'autore del monumentale mosaico pavimentale (il più grande in Europa) contenuto nella cattedrale. I Codici prodotti in questo monastero sono ora custoditi nelle migliori biblioteche d'Europa, da Parigi a Londra, da Berlino a Mosca. Dopo la pesante distruzione da parte dei Turchi, la città si rianimò, presa dalla voglia di riscattarsi. Nel 1539 contava 3200 abitanti con 638 fuochi. In questi anni, Otranto fu contesa dai Veneziani e nuovamente dagli Angioini. Nel frattempo gli Ottomani tentarono nuovi assalti alla città, nel 1535 e nel 1537, ma Otranto riuscì sempre a resistere. A partire dalla seconda metà del Seicento Otranto visse un netto calo della sua importanza. Il commercio fu soggetto a un arresto e le manifestazioni culturali furono pressoché nulle. Anche nel settore edile non ci furono grandi novità. Molti degli abitanti di Otranto, ormai esausti e spaventati dalle continue incursioni via mare, decisero di lasciare il proprio paese per trasferirsi in luoghi più sicuri. Fu così che la città perse quel posto primario che occupava nel Salento. Otranto subì altri attacchi dei saraceni, nel 1614 e nel 1644, ma riuscì a uscirne indenne.
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