Archeologia del Piemonte romano 1/3 - Elisa Ercolin (23/03/2017)
Archeologia del Piemonte romano
INCONTRO 1/3
LE FASI DELLA CONQUISTA E LA CONSEGUENTE ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO
a cura di Elisa Ercolin
In seguito ad una breve introduzione storico-topografica sulla Cisalpina occidentale, si procederà all’analisi dei principali interventi attuati dai romani sui territori conquistati, dalla costruzione della rete viaria, alla pianificazione razionale delle campagne tramite la “centuriazione”, alla fondazione delle prime colonie, fra le quali figura il centro di Dertona (attuale Tortona), ad oggi una delle più antiche deduzioni romane in territorio piemontese.
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Archeologia del Piemonte romano
Il territorio piemontese suscitò l’interesse di Roma sin dall’epoca della seconda guerra punica (fine III-inizi II secolo a.C.) alla luce della fertilità delle sue campagne, delle sue risorse minerarie e, soprattutto, della sua posizione strategica rispetto alle Gallie e ai territori dell’Europa centrale. La conquista di questa regione, che divenne immediatamente fondamentale per gli equilibri sociali, economici, politici e militari dello Stato romano, avvenne in maniera graduale, procedendo durante tutta la storia tardo-repubblicana di Roma e compiendosi solamente con l’avvento di Augusto. Il seminario ha quindi l’obiettivo di fornire un quadro generale delle principali tappe della conquista romana della Cisalpina occidentale, in riferimento tanto alle fonti storiche quanto, soprattutto, al dato archeologico, grazie all’analisi urbanistica e monumentale di alcune delle principali fondazioni romane del Piemonte e della vicina Valle d’Aosta.
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Per Expo MIlano 2015, le eccellenze turistiche, artistiche, gastronomiche e naturali, hanno un nome solo: via Emilia. E' il progetto presentato da Apt e Regione Emilia-Romagna, con testimonial d'eccezione: gli chef Massimo Bottura e Massimo Spigaroli e lo storico dell'arte Philippe Daverio
S. Croce Effetto Notte - IVa Ed. - Intervista al Col. Jean Marie Moyersoen - www.HTO.tv
Dieci serate di bella e buona musica con i concerti delle più prestigiose Bande Musicali Militari, di cinema, di incontri con registi, attori ed artisti, di teatro, di visite archeologiche e museali ad ingresso gratuito: tutto questo è Santa Croce Effetto Notte, arrivato alla sua quarta edizione. Dopo il grande successo ottenuto con la prima edizione nel 2011, per celabrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, anche quest’anno è stato rispettato l’appuntamento, tanto gradito ed atteso dal pubblico, con la cultura a 360°.
Dal 18 al 27 luglio la manifestazione, che si è svolta nei 5 ettari del parco archeologico e museale, attiguo alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, e resa possibile grazie alla collaborazione fra la Direzione Generale per il Cinema del Ministero Beni e Attività culturali e l'Esercito Italiano, ha previsto un programma ricco e articolato: dalle 18.30 visite guidate all’area archeologica con la visita guidata al Circo Variano, all’acquedotto Claudio, al palazzo Sessorio e alla domus romana di via Eleniana grazie ad un archeologo professionista il quale ha permesso al pubblico di poter fare delle proprie e vere passeggiate a ritroso nel tempo; l’ apertura dei Musei della Fanteria e dei Granatieri aperti anch’essi straordinariamente con gli stessi orari della kermesse notturna, i quali hanno accolto i visitatori esibendo curiosità e cimeli che fanno fatto la storia delle nostre Forze Armate e del Museo degli strumenti musicali, con visita guidata alle ore 20.00; dalle 20.30 concerti delle principali bande militari e spettacoli teatrali.
All’interno del Museo Storico della Fanteria è stata inoltre allestita la mostra multimediale “L’inferno di pietra. Vita e morte sul Carso”, una parte della vera e propria mostra che verrà inaugurata il 24 Maggio 2015, dove il pubblico ha potuto, e potrà, vedere cosa veramente è accaduto ai nostri soldati impegnati nella Prima Guerra Mondiale. Quattro sale molto significative e struggenti nelle quali si può toccare con mano ciò che il “figlio” italiano ha dovuto patire sul Carso: divise dell’epoca, non solo italiane ma anche austriache, armi da difesa e da offesa, la vita e la morte in trincea, tutte corredate da filmati originali dell’Istituto Luce e da pannelli nei quali è stata messa al centro la narrazione di chi ha vissuto quei tragici anni di guerra in prima persona, con l’intento di dare delle notizie che siano, anche e soprattutto, uno strumento di riflessione.
L'articolo completo è sul sito: HTO.tv
C. Salsi [e altri] (Il progetto di restauro della Sala delle Asse nel Castello Sforzesco di Milano )
Interventi di Claudio Salsi, Francesca Tasso, Michela Palazzo (Musei Civici del Castello Sforzesco, Milano) tenuti durante il congresso Leonardo da Vinci: Metodi e Tecniche per la Costruzione della Conoscenza. Dal Disegno, all’Arte, alla Scienza (Leonardo da Vinci: Methods and Techniques for Building Knowledge. From Drawing to Painting and Science).
Bio
Claudio Salsi, di formazione storica e storico-artistica, si è specializzato in storia dell’incisione antica e moderna. E’ autore di numerose pubblicazioni su grafica, arti applicate, iconografia, museologia e museografia. Ha promosso e diretto il riallestimento di collezioni del Castello Sforzesco e il recupero degli arredi del Palazzo Reale di Milano, ha collaborato al progetto “Città delle Culture” – Area Ansaldo e ha rappresentato il Comune nell’Accordo di Programma per il Museo del Design presso la Triennale. Come Direttore del Settore Musei ha svolto un ruolo strategico nella direzione delle attività che hanno portato all’apertura di tre nuovi musei nella città di Milano: Palazzo Morando Costume Moda Immagine, Museo del Novecento, Museo Archeologico. E’ direttore responsabile delle riviste “Rassegna di Studi e di Notizie” delle Raccolte d’Arte Applicata ed Incisioni e di “Libri e Documenti” della Biblioteca Trivulziana. Dal 2009 è Presidente del comitato scientifico che affianca lo staff impegnato nel restauro della Sala delle Asse. Dall’aprile 2013 è Direttore del Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici.
Francesca Tasso ha studiato a Milano, dove si è laureata in Lettere e specializzata in storia dell’arte e delle arti minori. Ha conseguito il dottorato a Torino con una tesi sulla scultura a Milano in epoca tardogotica, sotto Gian Galeazzo Visconti. Dal 2000 è conservatore del Museo delle Arti Decorative e del Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco di Milano e dal 2009 coordinatore delle Raccolte artistiche del Castello Sforzesco. I suoi studi riguardano in particolare la scultura tardogotica, le arti suntuarie medievali e la formazione delle raccolte museali milanesi. Dal 2009 è vicepresidente del comitato scientifico e tecnico che si occupa del restauro della Sala delle Asse di Leonardo.
Michela Palazzo è diplomata all’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma, laureata e specializzata in Storia dell’Arte Medievale e Moderna, e dal 1991 è funzionario restauratore conservatore del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Ha svolto numerosi interventi di restauro in siti quali gli scavi di Pompei, il Foro Romano, Palazzo Te a Mantova, il Quirinale a Roma, la Sala delle Cariatidi nel Palazzo Reale di Milano. Dal 2010 al 2013 è stata Direttore della Scuola di Alta Formazione del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Dal 2009 componente del Comitato scientifico e tecnico che si occupa del restauro della Sala delle Asse di Leonardo, ed attualmente svolge il ruolo di Direttore dei lavori di restauro.