Walk around Rome Italy 4K. Termini - Palazzo del Quirinale - Piazza San Pietro.
This walk through the capital of Italy, the city of Rome, begins at Termini Train Station and continues first to Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, then to Palazzo del Quirinale and Fontana di Trevi, then via Piazza di Spagna to Piazza San Pietro and Basilica di San Pietro.
0:00 Termini Piazza dei Cinquecento
1:15 Via Giovanni Giolitti
3:30 Via Gioberti
7:15 Piazza di S. Maria Maggiore
9:40 Basilica Papale di Santa Maria Maggiore
30:00 Via dell'Esquilino
31:45 Piazza dell'Esquilino
35:40 Via Cavour
39:30 Termini Piazza dei Cinquecento
43:45 Viale Luigi Einaudi
45:10 Piazza della Repubblica
47:35 Fontana delle Naiadi
48:15 Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
57:15 Via Vittorio Emanuele Orlando
57:25 Chiesa di Santa Susanna alle Terme di Diocleziano
58:10 Fontana del Mosè
58:20 Chiesa di Santa Maria della Vittoria
59:00 Via Venti Settembre
1:03:25 Le Quattro Fontane
1:04:20 Via del Quirinale
1:08:10 Villa Carlo Alberto al Quirinale
1:09:30 Piazza del Quirinale
1:10:05 Fontana dei Dioscuri
1:11:30 Palazzo della Consulta - Constitutional Court of Italy
1:12:10 Palazzo del Quirinale
1:16:10 Via della Dataria
1:18:40 Via di S. Vincenzo
1:20:20 Fontana di Trevi
1:29:50 Via della Stamperia
1:31:40 Via del Tritone
1:37:00 Piazza Barberini Fontana del Tritone
1:43:55 Via Sistina
1:49:25 Piazza della Trinità dei Monti Obelisco Sallustiano Trinità dei Monti
1:51:55 Scalinata di Trinità dei Monti
1:55:30 Piazza di Spagna Fontana della Barcaccia
1:56:25 Piazza Mignanelli Colonna dell'Immacolata
2:05:08 Via dei Condotti
2:08:20 Largo Carlo Goldoni
2:09:20 Via Tomacelli
2:13:15 Ponte Cavour
2:16:30 Via Vittoria Colonna
2:19:00 Corte Suprema di Cassazione
2:19:20 Piazza Cavour
2:22:50 Monumento statua Camillo Benso Conte di Cavour
2:23:40 Chiesa Valdese Cinema Adriano
2:27:20 Procura Generale della Repubblica Italiana presso la Corte di Appello di Roma
2:27:55 Piazza Adriana Parco della Mole Adriana
2:31:30 Castel Sant'Angelo Lungotevere Castello
2:33:55 Ponte Sant'Angelo
2:41:15 Via della Conciliazione
2:48:45 Vatican Piazza San Pietro Basilica di San Pietro
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Castelvecchio – Corso Cavour – Verona – Audioguida – MyWoWo Travel App
Usciti da Castelvecchio, a sinistra si apre la strada più signorile e monumentale di Verona: corso Cavour, chiuso in fondo dalla romana Porta Borsari.
Dirigendoti in direzione del centro della città ti troverai tra due ali di nobili palazzi di diverse epoche, dal Cinquecento al Settecento.
È una passeggiata nella storia che inizia subito con il giardinetto in riva all'Adige in cui si trova un elegante monumento romano: l'Arco dei Gavi.
Eretto nel primo secolo dopo Cristo, presenta un'unica arcata affiancata da colonne corinzie, sovrastata da un timpano a triangolo. All'inizio dell'Ottocento, mentre Verona era occupata da Napoleone, l'arco fu demolito, è stato ricomposto solo nel 1933 utilizzando i materiali originali. Nei pressi si trovano anche resti di una strada romana.
Percorrendo corso Cavour si incontra, sulla sinistra, il grandioso Palazzo Canossa, ben riconoscibile per la balconata con statue settecentesche. Segue, sullo stesso lato, un'arcata gotica che conduce al lato dell'antica chiesa di San Lorenzo, piccola ma interessantissima costruzione romanica, risalente all'inizio del 1100...
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Cosa vedere a Verona: 10 cose da visitare in un giorno a Verona
Scopri cosa fare e vedere a Verona in un itinerario a piedi di circa 4 km attraverso il centro storico scaligero. Info e mappe su
1) PIAZZA BRA E ARENA DI VERONA
Piazza Bra è la più grande piazza cittadina, famosa per ospitare la celeberrima Arena di Verona. Oltre all'Arena, altre importanti testimonianze storiche dominano la piazza a partire dai Portoni della Bra ovvero una delle antiche porte nelle mura medievali che collegava la piazza alla campagna.
Dove dormire vicino all'Arena di Verona
2) VIA MAZZINI E CASA DI GIULIETTA CAPULETI
Via Mazzini collega Piazza Bra a Piazza delle Erbe ed è considerata la principale vià dello shopping veronese. Al fondo di Via Mazzini, sulla destra, a pochi passi da Piazza delle Erbe è situata al numero 23 di Via Cappello la celebre Casa di Giulietta.
Dove dormire vicino alla Casa di Giulietta
3) PIAZZA DELLE ERBE E TORRE DEI LAMBERTI
Piazza delle Erbe sorge sull'area del foro romano che all'epoca rappresentava il cuore della vita politica ed economica cittadina, mentre oggi è la piazza più antica della città ed una delle più amate d'Italia. La piazza è ricca di testimonianze storiche come la Torre dei Lamberti, suggestiva torre medievale in stile romanico-gotico alta 84 metri.
Dove dormire vicino a Piazza delle Erbe
4) PIAZZA DEI SIGNORI
Nota anche come Piazza Dante, è un'importante piazza di origine medievale adiacente alla celebre Piazza delle Erbe. Sulla piazza si affacciano importanti edifici storici in mezzo alla piazza una statua dedicata a Dante.
Dove dormire vicino a Piazza dei Signori
5) ARCHE SCALIGERE E CASA DI ROMEO MONTECCHI
Le Arche Scaligere sono un monumento funebre in stile gotico, per lo storico francese Georges Duby, uno dei più significativi dell'arte gotica. Il monumento è situato in Via Santa Maria Antica 1, accanto all'omonima chiesa e a Piazza delle Erbe. Accanto alle Arche Sacaligere, in Via Arche Scaligere 2, troviamo la Casa dei Montecchi, meglio nota come Casa di Romeo distante soli poche centinaia di metri dal balcone dell'amata Giulietta.
Dove dormire vicino alla Casa di Romeo
6) CHIESA DI SANT'ANASTASIA
E' la più grande struttura religiosa e il più importante monumento gotico della città, benchè non ultimata a distanza di secoli da inizio lavori nel 1290 sui resti di 2 vecchie chiese di Sant'Anastasia e San Remiglio e poi consacrata nel 1471.
Dove dormire vicino alla Chiesa di Sant'Anastasia
7) PONTE PIETRA, TEATRO ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO
Il Ponte Pietra sul fiume Adige è l'unico ponte cittadino esistente di origine romana. Attraversato il ponte, sulla destra si scorge immediatamente il Teatro Romano ovvero un teatro all'aperto realizzato nel I secolo a.C. presso Colle San Pietro e facente parte del Museo Archeologico cittadino.
Dove dormire vicino al Teatro Romano
8) DUOMO DI VERONA (CATTEDRALE DI SANTA MARIA MATRICOLARE)
E' la chiesa più importante della città nonostante sorga nella piccola Piazza Duomo all'interno dell'ansa del fiume Adige. La chiesa edificata nel 1117 sui resti di una preesistente basilica paleocristiana venne completata e consacrata da Papa Urbino III nel 1187.
Dove dormire vicino al Duomo di Verona
9) PORTA BORSARI E ARCO DEI GAVI
Porta Borsari è un'imponente porta risalente al I secolo d.C. delle antiche mura romane situata in Corso Porta Borsari, 57a. In Corso Cavour 2, a pochi passi dalla Porta Borsari possiamo ammirare l'imponente monumento romano, noto come Arco dei Gavi, fatto erigere poco fuori dall'antica città romana nella metà del primo secolo.
Dove dormire vicino l'Arco dei Gavi
10) CASTELVECCHIO, MUSEO CIVICO E PONTE SCALIGERO
Castelvecchio, un tempo Castello di San Martino in Aquaro, è un imponente castello medievale e la più importante opera militare della famiglia della Scala, attualmente sede del Museo Civico, uno dei più importanti musei veronesi. Davanti al castello infine si può ammirare il celebre Ponte di Castelvecchio o Ponte Scaligero, ritenuto a ragione l'opera medievale più audace dell'intera città.
Dove dormire vicino al Ponte di Castelvecchio
Più in generale ecco dove dormire nella città scaligera
Palazzo Canossa
Residenza dei Marchesi Canossa, il palazzo omonimo fu realizzato tra il 1659 e 1673, commissionato dal Marchese Orazio.
Tradizione vuole che i Canossa discendano da un'antica famiglia proveniente da Verona, che ricevette dai Gonzaga il titolo nobiliare di marchesi. Verso la metà del Seicento, i Canossa acquistarono un palazzo dai conti Alberigi (prospiciente Via Fernelli) e, con successivi acquisti e demolizioni di proprietà vicine, lo ingrandirono fino ad ottenere l'imponente Palazzo attuale.
L'edificio sorge sulla Piazza omonima e la facciata, in bugnato, è arricchita da interessanti formelle in stucco, con immagini di edifici e di paesaggi. La sistemazione delle finestre e le decorazioni delle cornici richiamano le soluzioni cinquecentesche di Giulio Romano. A pianterreno le aperture sono sovrastate da timpani spezzati su cui spicca l'arme della famiglia. Molto interessante il portale, affiancato da colonne marmoree che sostengono il balcone sovrastante, sotto le quali stanno due sculture raffiguranti il cane araldico dei Canossa. I due cani addentano appunto delle ossa e lasciano pensare ad un gioco di parole (can-ossa) per indicare i proprietari del Palazzo.
All'interno, si accede al piano nobile salendo un monumentale scalone, notevole esempio di architettura barocca, che consente l'accesso al piano nobile. La struttura è articolata in un unico ampio ambiente, sia pure a due livelli; la rampa iniziale è vegliata ancora da molossi, mentre le due rampe successive, perpendicolari alla prima, presentano una serie di statue che si ergono sulla balaustra, raffiguranti: Ercole, Marte, Giove, Nettuno e Plutone, circondati da una serie di puttini. Opere realizzate dallo scultore Matteo Pedrali, poco noto ma già al servizio del Duca di Mantova nel 1659.
Il palazzo cessò di essere abitato dai Canossa verso la metà dell'Ottocento, seguì una storia di disdicevoli e tristi impieghi dell'edificio che, nei più recenti anni è stato adibito come sede di uffici, di un plesso scolastico e prima ancora di ambulatori. Attualmente è chiuso per lavori di ristrutturazione dell'intero complesso.
Piazza Canossa è una della piazze più caratteristiche della città. Di fronte a Palazzo Canossa si erge la settecentesca chiesetta votiva della Madonna del Terremoto; presso l'angolo della piazza è collocata l'edicola Liberty di proprietà del Fai, restaurata e ancora funzionante; il fondale che chiude la scenografia d'insieme della piazza è un palazzo porticato a loggia, fatto costruire dai Canossa nel XVIII secolo.
Residence of the Marquis Canossa, the palace of the same name was built between 1659 and 1673, commissioned by the Marquis Orazio.
Tradition has it that the Canossa descended from an ancient family from Verona, who received from Gonzaga the noble title of Marquis. Towards the middle of the seventeenth century, the Canossa bought a mansion from the accounts Alberigi (overlooking Via Fernelli) and, with subsequent purchases and demolition of properties near, enlarged it until the imposing Palazzo current.
The building is located on the square of the same name and the facade, ashlar, is enriched with interesting stucco panels, with images of buildings and landscapes. The arrangement of the windows and the decorations of the frames recall the solutions sixteenth of Giulio Romano. On the ground floor openings are topped by broken pediments on which stands the arms of the family. Very interesting portal, flanked by marble columns supporting the balcony above, beneath which are two sculptures depicting the dog of arms of Canossa. The two dogs snapping precisely the bones and leave thinking about a play on words (can-bones) to indicate the owners of the Palace.
Inside, the main floor is accessed by climbing a grand staircase, a remarkable example of Baroque architecture, which allows access to the main floor. The structure is divided into a single large room, albeit at two levels; the initial ramp is still guarded by mastiffs, while the two successive ramps, perpendicular to the first, have a number of statues that stand on the balustrade, depicting Hercules, Mars, Jupiter, Neptune and Pluto, surrounded by a series of cherubs. Works created by the sculptor Matteo Pedrali, little known but already in the service of the Duke of Mantua in 1659.
The building ceased to be inhabited by the Canossa in the mid-nineteenth century, followed a history of disreputable and sad uses of the building that, in recent years has been used as an office building, a school complex and even before surgeries. It is currently closed for refurbishment of the entire complex.
Ancona - Sopralluogo nella nuova piazza Cavour
Tutte le novità introdotte dal restyling
TgPro del 18 marzo 2011
TITOLI:
- Avviate le celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia
- Presentato il progetto per il restauro della statua di Cavour ad Ancona
- Comune, Provincia e Regione verso l'intesa per lo Iat di Senigallia
- ControCanto, dal 26 marzo al 15 maggio la quinta edizione
Verona - Arco dei Gavi e Ponte Scaligero - videomix
L'Arco è strutturato su due fronti principali, collegati sui lati minori da due fornici minori. Il monumento possiede un'altezza di 12,69 metri, una lunghezza di 10,96 metri dei lati maggiori e di 6,02 metri di quelli minori. Il fornice maggiore ha una luce di 8,40 x 3,48 metri mentre quello minore ha una luce di 5,50 x 2,65 metri. Sui due fronti maggiori si trovano quattro nicchie alte 2,50 metri, larghe 0,98 metri e profonde 0,68 metri, in cui si trovavano le statue di quattro personaggi. La copertura del soffitto è a cassettoni, non è presente quindi la conclusione a volta a botte tipica degli archi romani, tanto che si può pensare a una contaminazione delle forme di un tetrapylon ellenistico con il classico arco romano.
La pietra bianca che si utilizzò per la costruzione dell'Arco è il rosso ammonitico di Verona, completamente decolorato e proveniente, molto probabilmente, dalla Valpolicella, da dove i blocchi vennero trasportati fino a Verona sul fiume Adige.
L'Arco dei Gavi venne commissionato all'architetto Vitruvio Cerdone e realizzato verso la fine del regno di Augusto o nei primi anni di regno di Tiberio, quindi nella prima metà del I secolo. Eretto lungo la via Postumia come monumento isolato, in epoca comunale venne inglobato nella cinta muraria che correva lungo la depressione dell'Adigetto, venendo così utilizzato come porta ubica con il nome di porta di San Zeno. Con il tempo il monumento andò deteriorandosi, tanto che nel medioevo il basamento si trovava quasi completamente sotto il livello stradale, e nel Cinquecento gli furono addirittura addossate alcune casupole.
Nel 1805, durante l'occupazione napoleonica, il Genio Militare francese decretò e attuò lo smontaggio del monumento, i cui blocchi vennero alloggiati negli arcovoli dell'Arena. Ai progetti per la ricostruzione del monumento veronese lavorarono Luigi Trezza, Ferdinando Albertolli, Giuseppe Barbieri, Gaetano Pinali, Bartolomeo Giuliari e perfino Luigi Negrelli (progettista del Canale di Suez), ma nessuno dei loro progetti venne mai compiuto. Solo nel 1932, grazie all'opera dell'amministrazione comunale e di Antonio Avena, direttore dei musei civici di Verona, il monumento venne riedificato basandosi sui disegni di Andrea Palladio. Il monumento venne ricomposto in parte per anastilosi e in parte per integrazione in un'area a verde di fianco a Castelvecchio.
1 maggio 2018 24° Circopaese a Civezza
Ancora una volta l’antico borgo è stato invaso da artisti provenienti da tutta Italia, per una giornata di festa in cui i bambini diventano assoluti protagonisti di una festa senza eguali, rivivendo l’emozione e la bellezza del circo. L’ingresso costa 5 euro ed è gratuito per i ragazzi fino ai 12 anni.il percorso, tra piazze e caruggi, dalle 10 alle 19 è stato anche allestito il mercatino artistico e artigianale con decine di bancarelle.
Le esibizioni, disseminate in varie zone del paese (ingresso, piazza Carducci, piazza Marconi, Forum Gianmarco Ricca, piazza Don Lupi e piazza San Marco), il via alle 10,30 con la parata d’apertura e proseguiranno fino alle 18,30.
Il ristorante campagnolo aprirà i battenti alle 12 e alle 19, A partire dalle 21 serata danzante con l’Orchestra
ALn 772, OM 1942: viaggio in Valsesia, anche in cabina
Stazione di Novara, ottocentesco ma rimaneggiato FV fabbricato viaggiatori; è domenica 4 settembre 2016. Transita ICN 798, Salerno-Torino, poi il FB Frecciabianca Torino-Venezia. Punto al Deposito Locomotive, dove è in pressione la locomotiva a vapore 880 051, locotender Breda del 1922; saluto gli amici musi neri. Attorno, trappulelle ALn 663 e 668, in sosta e in manovra. In fondo al deposito, con la E 656 023, l' automotrice ALn 772, OM del 1942, motori Saurer BXD, restaurata da Off. Milanesio di Moretta. La 772 si avvia verso la stazione; mi è sempre piaciuta la grinta di queste potenti ed affidabili 'littorine', come venivano chiamate. Da Milano arriva il treno storico per Varallo, con la E 646 158 e dietro la vaporiera 625 100. La 880 va a mettersi in coda al treno, formando una doppia a vapore Novara-Varallo Sesia. Transita il TGV 9244 Milano-Paris. Parte la doppia a vapore. Treni storici in occasione del 130 anniversario di apertura della linea.
Partiamo a bordo della ALn 772 3265, sui 55 Km. della linea chiusa al servizio passeggeri ormai dal 15 sett. 2014. Transitiamo da Vignale, stazione di diramazione. Sfilano Sizzano, Ghemme, il raccordo merci ancora attivo con la Kimberly. Arriviamo a Romagnano, dove incrociamo la linea Arona-Santhià, anch' essa desolatamente ormai chiusa. A Romagnano, la loco monumento 880.004 e l' adiacente bel ristorante, interamente in legno, d' inizio Novecento. Entro in cabina della 772 grazie alla disponibiltà del macchinista Pietro Dallai, che ringrazio. Dalla pianura con le risaie risaliamo accanto al corso del fiume Sesia. Borgosesia, al km. 42. Una particolarità storica della Valsesia è la comunità Walser, giunta dal Vallese attorno all' VIII secolo. Arriviamo a Varallo, dominata dal Sacro Monte: nello scalo è in sosta la doppia a vapore e il D 345 1142 con un altro treno storico con in composizione la carrozza presidenziale S6 e in coda vecchia carrozza centoporte pilota a 3 assi. Da un palco, l' ing. Cantamessa spiega i grandi successi già ottenuti da Fondazione FS. Ora via, altra galoppata della ALn 772.3265 nel viaggio di ritorno. A Novara il tempo per un' occhiata alla bella città. Nel piazzale esterno della stazione, monumento alla Mondina e statua di Garibaldi. Il campanile di San Gaudenzio, la sontuosa ed austera Basilica di S. Gaudenzio con la celebre Cupola dell' Antonelli (l' arch. della Mole Antonelliana), simbolo di Novara. Saliamo sulla Cupola, con ottima vista su tutta la città. Poi alla stazione di Vignale, che sorge accanto al Canale Cavour, anno 1886. Transita merci con 474 SBB Cargo, treno 43547 Domo2 Novara. Transita la bella ALn 772, che io chiamo trappolona. Una nutria osserva dal canale....
Castelvecchio – Interno – Verona – Audioguida – MyWoWo Travel App
I visitatori vengono accolti in Castelvecchio dalla vasta corte d'armi: statue, fontane, vasche e larghe corsie di pietra tra i prati suggeriscono il percorso di accesso.
Sulla destra si trovano le sale destinate a mostre temporanee, mentre sul lato di fondo l'edificio principale è reso aggraziato dall'inserimento di finestre, logge e porticati in stile gotico veneziano.
Sulla sinistra si alza il rude muraglione che separa i due cortili, su cui vigila la alta torre del Mastio.
L'interno, per un totale di ventinove sale, ospita le collezioni del Museo.
La finissima sensibilità con cui le opere d'arte sono esposte nelle antiche sale, la scelta dei materiali, la varietà delle soluzioni lungo l'itinerario, fanno di Castelvecchio uno dei massimi capolavori della museografia, la parte dell'architettura che si occupa di progettare e allestire i musei.
Accanto alla torre principale, protetto da un tetto di legno, spicca un inconfondibile particolare architettonico: la mensola sporgente che sorregge la splendida statua equestre di Cangrande I della Scala, proveniente dalle Arche Scaligere...
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278 Cagliari nasce la nuova Piazza Garibaldi 19 luglio 2016
Dall'aereo all'ombrellone, stangata sui turisti a Roma
Fare i turisti, in Italia, costa parecchio. A incidere sono soprattutto le tasse: non solo quella di soggiorno, che in città come Roma e Venezia arriva fino a 7 euro a notte a persona, ma un numero esagerato di balzelli che chi viaggia non sa neanche di pagare (Paola Moscardino)
Monumento Giuseppe Garibaldi - La Spezia
Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago - Arona, Piemonte, Italy
Il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago si trova poco distante dal centro di Arona, su una delle verdi colline che circondano il Lago Maggiore. La bellissima area naturale, protetta dal 1980, si estende per 473 ettari e comprende le torbiere di Mercurago, alcuni pascoli dedicati all’allevamento di cavalli purosangue e molti appezzamenti boschivi.
[Fonte:
Esclusivo: le telecamere di PuntoTV negli ipogei di Lama Picone
Custodiscono da millenni una storia di riti, culti ancestrali, religione e duro lavoro, ma rischiano di sparire, inghiottiti dal cemento di una pericolosa lottizzazione. Sono gli ipogei di Lama Picone, a Bari, “incastrati” tra lo stadio di San Nicola e il quartiere che prende il nome proprio dalla lama su cui è stato costruito. Uno scrigno che affonda le sue radici nelle tradizioni dell’Anatolia, dove i luoghi di culto erano sottoterra anziché in superficie, in edifici difficili da proteggere. Proprio questa natura sotterranea, però, potrebbe rappresentare la loro condanna, perché ciò che non si vede difficilmente si conosce ed è più facile da far sparire nel silenzio. Per questo, PuntoTV ha deciso entrare in questi luoghi ancora inesplorati dalle telecamere, visitando uno degli ipogei più antichi, abitato tra il IX e il XV secolo d.C.. A guidarci, all’interno del sito Nicola De Toma, profondo conoscitore della natura dei luoghi e difensore da sempre della loro integrità.Nelle stanze sotterranee sono evidenti i segni dell’utilizzo che, nel corso dei secoli, si è fatto dei vari ambienti. Singolari le nicchie votive, annerite quasi certamente da ceri e candele, dove con ogni probabilità erano alloggiate statue e altri oggetti sacri. Per alcune nicchie sono addirittura ancora visibili le tracce delle pitture usate per affrescare gli ambienti, che in origine dovevano essere vivamente decorati. Alcuni canali verticali, scavati nella calcarenite, garantivano l’areazione. Un’area di un’importanza storica inestimabile, quindi, soprattutto se si considera che a pochi metri, tra la Provinciale 110 e il raccordo Giuseppe Rossi, è stato scoperto un villaggio neolitico violato, poco tempo fa, dalle ruspe che hanno spianato il primo livello del sito, nonostante le prescrizioni della Soprintendenza.
Esclusiva: la Madonna piange sangue a Trevignano - La vita in diretta estate 03/07/2018
LA PUNTATA INTEGRALE SU RAIPLAY
TUTTI I VIDEO E LE PUNTATE - Una Madonna che piange lacrime di sangue, a Trevignano Romano. Si grida al miracolo, proprio come si parlò di miracolò a Civitavecchia, per la Madonna che nel 1995 lacrimò per 14 volte. A unire le due vicende il fatto che l'immagine sacra e piangente, in entrambi i casi, sia arrivata da Medjugorge. Ma non è tutto. Nel caso della Madonna di Trevignano, la proprietaria entrerebbe anche in trance, ricevendo messaggi terribili impressi sulla sua pelle.
Milan and Lake Como
Rick Steves' Europe Travel Guide | No trip to Italy is complete without Milan and Lake Como. In Milan we'll take a peek at Italy's highest fashion, fanciest delis, grandest cemetery, and greatest opera house...not to mention Leonardo's Last Supper. Then we'll cruise along Lake Como, settling down in the lakeside village of Varenna...classic honeymoon country, where Italy meets the Alps.
© 2006 Rick Steves' Europe
Giuseppe Garibaldi Monument in Rome,Italy with Daniel Dimitrov
The monument of the one of the greatest Italian heroes is at Gianicolo hill with lovely view to Rome...the place also has the name of the great revolutionary!
War Memorial, Como, Lombardy, Italy, Europe
The War Memorial Como is an imposing tower, 30 meters high, opened by large windows and completely lined with stone of Aurisina and Reppen. Inside, above the basement there is a monolith of granite I lift a weight of 40 tons of coated diorite Anzola, engraved with the names of the 650 fallen comaschi the First World War. Going down the circular scale is reached where the lower floor in a space rotated 90 ° there is an altar; here inside the base there was the shrine. On the side facing the lake is carved the phrase: TONIGHT IS SLEEPING IN TRIESTE OR IN HEAVEN WITH HEROES. October 10, 1916 - Antonio Sant'Elia On the back instead: WITH KARST STONE CITY ENHANCES THE GLORY OF HIS CHILDREN. Rises to public gardens, lakeside, next to Volta Temple and near the Stadium Giuseppe Sinigaglia. The monument was inspired by a sketch done in colored pencils and watercolor painted in 1914 by futurist Antonio Sant'Elia, one of the most illustrious Como fallen of the Great War precisely remember from the monument. The project hypothetical Sant'Elia meant a hydroelectric plant. At first there was a first draft the special contest winner (1925 grade I, grade II in 1926) designed by the architect Federico Frigerio, but was blocked by the authorities. Meanwhile makes its way the hypothesis to build the monument in a lakefront location and is asked to draft a proposal Terragni. The project presented by Terragni provided a setting of two parallel vertical plates perforated and that contained in the cavity space celebratory. Visiting Como breaks into the debate on the monument also the founder of the Futurist movement that aims to create Marinetti (instead of the proposed Terragni) a feasible implementation of the design of the power plant (ie a lighthouse tower) of Sant'Elia, reiterated as martyr war, Como founder and architect of the Futurist movement. Despite the criticism of the Persian storcimento about the monument of the project of a power plant, the noted futurist painter Enrico Prampolini in 1930 takes the task of turning the design of Sant'Elia in an architectural and below you begin construction under the direction of Attilio Terragni, brother of Joseph. Soon turns out to be the failure of the project due to lack of technical drawings. So to open yard Terragni is called to intervene. Forced by events to abandon its proposal, completes the design prepared by Prampolini eliminating decorations rhetorical, finishing the shape of large blocks, inserting the top two lanterns (unrealized) and designing the crypt and the chapel. So Giuseppe Terragni are the architectural decisions, the choice of materials and the study of the interior. The monument, fully completed, will be inaugurated on November 4 1933, dedicated to all fallen in particular to St. Elias, author of the drawings from which the Terragni was inspired to build the futuristic monument. The large size of the monument and visible even after turning it into a major tourist attraction of the city.
Visita delegazione di Montescaglioso a Napoli
In occasione dei Festeggiamenti in onore di San Gennaro a Napoli, una delegazione montese si è recata nella città campana per portare in processione la statua del santo patrono della città di Montescaglioso, San Rocco. Una produzione Professional Photo Studio.
professionalphotostudio.tk