Urbex Eremo e Torre Campanaria di Lanzo Torinese
L'eremo di Lanzo Torinese è stato, nel tempo, uno degli edifici a vocazione ospedaliera presenti nella città capofila delle Valli di Lanzo, nella provincia di Torino. Fu costruito su progetto dell'ingegnere Francesco Lanfranchi a partire dal 1661 tra Lanzo Torinese e Balangero dal conte Gaspare Graneri della Rocca di Ceres. Una volta terminato, assieme al terreno circostante di 175 ettari, fu donato all'ordine camaldolese.
Fu uno dei quattro eremi camaldolesi costruiti nel Seicento in Piemonte assieme a quelli di Torino, Busca e Cherasco, edifici in cui i monaci vivevano in celle in solitudine e preghiera. La maestosità dell'edificio era talmente grande che venne incluso nell'opera Theatrum Statuum Sabaudiae, in cui venivano raffigurati gli edifici più importanti di Casa Savoia.
Nel 1802, in seguito alla Rivoluzione francese, l'eremo venne chiuso e riconsegnato ai camaldolesi solo nel 1815 con l'avvento della Restaurazione. Nel 1836, vista la soppressione della famiglia camaldolese, l'eremo venne dato in affidamento ai carmelitani scalzi, che gestirono l'eremo fino alla soppressione degli ordini religiosi. Passato in mano demaniale (Ente Casa ecclesiastica), nel 1918 venne convertito della Croce Rossa Italiana in sanatorio per i reduci di guerra e poi per la cura della tubercolosi femminile; negli anni '60 del Novecento venne edificato, all'interno del parco, un edificio adibito ad ospedale. L'ospedale Eremo di Lanzo venne riconvertito in RSA nel 1995 e venne definitivamente chiuso nel 2013. Attualmente è in stato di completo abbandono e degrado.
l progetto lanfranchiano prevedeva la costruzione di una grande chiesa con la facciata rivolta verso Torino, grandi porticati nel retro della stessa sui quali affacciavano gli spazi di clausura, i parlatori, la foresteria, il chiostro, l'infermeria e i giardini. Le celle erano strutturate come piccole casette indipendenti con un giardino cintato disposte in file di quattro.Vennero edificati tutti gli edifici originariamente progettati ma col tempo buona parte di essi venne abbandonato e demolito. Ai giorni nostri restano solo, della costruzione originaria, la chiesa, il muro perimetrale e i ruderi di una unica cella monacale. Nella chiesa restano ancora, sempre più degradati, gli stucchi decorativi della stessa.
Leggenda urbana,edifici abbandonati,lasciati a se stessi,le indagini sono condotte senza asportare,imbrattare,provocare danni.
Urban legend, abandoned buildings, left to themselves, the surveys are conducted without remove, deface, damage.
2008-05: Immagini della torre campanaria della Basilica di Varese
Immagini fotografiche con sottofondo d'organo della torre e delle campane della basilica di Varese.
CLOISTER OF VOLTORRE - VARESE - ITALY
30.5.2012 CLOISTER OF VOLTORRE - VARESE - ITALY
A Gavirate is the delicious Voltorre Cloister, which has medieval origins. At its inception it was inherent in a Benedictine monastery then flourishing, to Voltorre, which since the twelfth century, was employed by the powerful Abbey Fruttuaria.
The first reference to a Church of Voltorre was a code of 1154 (a papal privilege), when in fact the church was dedicated to St. Michael, whose cult widespread in time and in areas of Lombard domination, is to assume a construction of Temple prior to the date indicated on the code.
Of this first building are still some remains that can detect the presence of two apses of the fifth and sixth centuries. On it was probably built then the Roman Church, in the eleventh century. It, of small size, has a plant with a single nave with a semicircular apse.
The facade was rebuilt in later centuries and retains traces of its medieval origins.
The Campanile, shape quadragolare, robust and low, has a prominent bell tower, dating from the twelfth century.
The greater part of the entire complex is occupied by the Left Cloister, which is placed behind the church.
Originally from the late twelfth century and the work of Lanfranc Ligurno, it was made in a long time, as reflected by the evolution of stylistic dictates as the construction proceeded.
The capitals of the columns have different forms and are decorated with exquisite motifs with a human, animal, flowers, fruit, and with geometric patterns.
The Voltorre was appointed prior of the Abbey of Fruttuaria: the Priory played a leading role in the local community, being equipped with the monastic community of great power, property and influence in the surrounding lands. His period of greatest development dates from the thirteenth century, which then followed a slow and inexorable decline. First passed into the hands of Alessandro Sforza, then the Papacy under Leo IX, who granted the order in commendam Augustinian Canons of Lateran, which made it a farm.
Paradoxically, in the intended use, the complex flourished and took place even a revaluation of land surrounding Voltorre. The church was enlarged between the '600 and '700, and with a chapel, all in baroque style.
Following the abolition of the monastic orders, with the revolutionary era, the complex was fractionated Voltorre and intended for various purposes, including private. Only at the end of the 800 began a slow recovery of the buildings, which was abruptly interrupted by a fire in 1913, who went to considerable damage to many of the buildings.The recovery was revived in the '30s, when part of the cloister became the property of the State Property, and culminated with the acquisition by the Province of Varese, in 1954, a portion of the monument, which was added to the state property in the years 70s.
Today the cloister has become an exhibition center and is completely renovated and open.
Il presepe nella torre campanaria di Gangi, ecco le meravigliose immagini
Descrizione
Luino (VA) - Precipita nel campanile della chiesa di Creva per rimuovere luminarie (15.01.19)
- Luino (Varese) – Stava rimuovendo le luminarie natalizie dalla chiesa di Nostra Signora di Lourdes, nella frazione Creva di Luino, in provincia di Varese, quando, per cause da accertare, è precipitato da un’altezza di tre metri all’interno del campanile.
E’ accaduto nella mattinata di martedì 15 gennaio, poco dopo le 11. Sul posto sono giunti i Vigili del fuoco che, con l’ausilio di un’autoscala, hanno prelevato il ferito, che, nella caduta, aveva battuto la testa, e i sanitari della Croce Rossa che lo hanno trasportato, in condizioni non gravi, all’ospedale. (15.01.19)
4K DRONE | Santuario Madonnina del Lago di Varese
La piccola chiesa dedicata alla Madonnina del Lago si trova fuori dal paese di Azzate in una posizione isolata a circa 500 metri dal lago di Varese ed è costituita da un corpo centrale con un’alta cupola dotata anche di lanterna. A destra, verso il fondo, si trova una piccola torre campanaria.
L’interno è spoglio ad un’unica navata. Sullo sfondo è collocata l’abside (parete Nord) ricavata dalla vecchia cappella dove si trova l’affresco della Natività incorniciato dalla grotta di Lourdes.
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L'angelo danza sul campanile
Un momento della sacra rappresentazione di lunedì 23 dicembre a Varese
MONASTERO DI TORBA(Varese).mp4
Il Monastero di Torba si trova a Gornate Olona, località Torba, alle pendici dell'altura su cui è situato il parco archeologico di Castelseprio. L'insieme fa parte del sito seriale Longobardi in Italia: i luoghi del potere, comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, inscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'Unesco nel giugno 2011.Avamposto militare durante il tardo Impero romano, eretto allo scopo di controllare il passaggio lungo il fiume Olona di uomini e merci, venne in seguito utilizzato come bastione difensivo dai Goti, che edificarono un torrione, alto circa 18 metri e costruito in pietra grigia, e le mura difensive intorno al V-VI secolo. Successivamente la costruzione venne occupata dai Longobardi che lo trasformarono in una stazione commerciale. Divenuto un monastero intorno all'VIII secolo, ospitò un gruppo di religiose benedettine, che aggiunsero all'edificio originale i locali che ospitavano le celle, il refettorio e la sala di preghiera, oltre a un portico a tre arcate e la piccola chiesa intitolata alla Vergine. Nel 1453 il monastero venne abbandonato e, in epoca più recente, fu riutilizzato come cascina rurale.L'intera costruzione venne in tal modo riadattata alle mansioni agricole: il portico venne murato, l'entrata della chiesa ampliata e trasformata in magazzino per carri e attrezzi e tutti gli affreschi vennero coperti da un nuovo intonaco. Nel 1976 venne acquistato da Giulia Maria Mozzoni Crespi che lo donò al FAI, che ha provveduto a ristrutturarlo.
Edificata nell'XI secolo, quando il complesso a cui appartiene era già stato convertito a monastero, la chiesa di Santa Maria fu costruita utilizzando pietre di origine fluviale, raccolte dal vicino fiume Olona, legate tra loro con sabbia e calce. Al proprio interno ingloba parti di un precedente edificio ecclesiastico: all'interno della chiesa sono infatti ben visibili i resti di un campanile a pianta quadrata presente antecedentemente alla costruzione e una cripta ad ambulacro risalente all'VIII secolo. Di originale forma rettangolare venne in seguito ampliata durante i secoli XII e XIII tramite l'inserimento della parte absidale, eretta con tufo e mattoni.
All'interno dell'edificio sono presenti alcune tracce di pittura muraria che si fanno risalire al periodo altomedievale, realizzati, al pari di quelli della torre, utilizzando colori a calce. Le raffigurazioni sono, a causa del loro stato di conservazione, alquanto frammentarie e non permettono l'esatta identificazione dei soggetti.Originariamente apice della cinta muraria, in alcuni tratti ancora esistente, che da Castelseprio giungeva fino alla valle dell'Olona, la Torre di Torba è stata costruita con materiale tratto dalla demolizione di complessi cimiteriali di epoca romana, circostanza che induce a ritenere la sua edificazione avvenuta intorno alla fine del V secolo.
Munita verso est e verso nord di contrafforti, la costruzione è stata profondamente modificata al momento della conversione del complesso a monastero. Perso il proprio ruolo di bastione di difesa vennero costruite delle scale esterne in muratura, alcune feritoie furono trasformate in finestre e il secondo piano venne adibito ad oratorio monasteriale con pareti dipinte ad affreschi. Questi, presenti per altro anche nel primo piano, sono più integri rispetto a quelli presenti nella chiesa prospiciente. A fianco di uno, raffigurante una monaca, si è conservato il nome del soggetto raffigurato: la badessa Aliperga. Sulle pareti del secondo piano è invece dipinta l'immagine di Gesù circondata da altre figure, santi e apostoli a rappresentare probabilmente una sorta di Dèesis, complesso raffigurativo utilizzato nel medioevo per decorare facciate e absidi.(Tratto da Wikipedia)
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Originally the Torba complex had a military function: it was a fortified outpost of the Castelseprio Roman-Longobard castrum. The defense system of Torba hinged on the imposing tower (5-6C), which served as guard-house for the soldiers on watch on the walls connecting the valley to the Castelseprio elevation. Around the middle of the 11 C, the military buildings were turned into a Benedictine nuns convent. The construction of the Church of St. Maria, probably began in the 8th C and was completed between the 9th and the 13th C.
Il monastero di Torba e la Torre di Velate - Team Hawk eyes - Drone services -
Un breve volo attorno a due dei beni del FAI (Fondo Ambiente Italiano).
Il Monastero di Torba, a Gornate Olona (VA) e la Torre di Velate a Varese.
Vollgeläut der Basilica di San Vittore - Verbania, Lago Maggiore
Vollgeläut der acht Glocken im Glockenturm der Basilica di San Vittore in Verbania-Intra am Lago Maggiore.
Vedere Varese CASTELLO CABIAGLIO
Castello Cabiaglio is surely one of the most evocative examples of the remarkable artistic culture which winds through the Valcuvia, a little valley not much longer than 14 kilometres, but with a very rich concentration of art. As the name Castello Cabiaglio denotes, the origin of the walled town was a Medieval fortification. Above all it is the birthplace of artists who formed real artistic dynasties such as the Porrani and later the Ronchelli . They did not only live there, but determined the entire artistic culture of the area. Let us remember how Antonio Maria Porrani and his grandson Giovan Battista Ronchelli left important works at the grand Villa Porta Bozzolo near Casalzuigno.
Inside Castello Cabiaglio the most significant fact is how well preserved it remains on an urban planning level. The greater part of the town has conserved both the road structure and edifices with Medieval orgins, altered from the 16th to the 19th century. Thus, the space around its natural epicenter of the parish church, has a unified quality. Here, in the church, the altarpiece by Genovesino, and the frescoes by Ronchelli render, as often happens with artists from the lakes, the edifice an eigen Kirche, whereby the artist, out of devotion, donates his own works in remembrance of his forefathers. Artists from the lakes, and above all those from the Val d’Intelvi, united in a campaign of rich stucco work between the 16 and 17 hundreds, thus transforming a small edifice into a masterpiece. The church, as often takes place on this kind of site, is of extreme irregularity in order to follow the loxodromic curves of the hills. However, it had an impact that guaranteed an unforeseen positive consequence: in the 1800s the fortunate geographical position and the discovery of the surrounding landscape provided a small but constant tourist trade that was expressed in the form of small but significant villas, residences of the bourgeoisie which stud the borders of the antique Medieval settlement. But one should not forget the role of the houses of the artists themselves; of Porrani’s house which became Ronchelli’s and which is part of the nuclei of artist’s residences along the arc of the three lakes, Maggiore, Lugano, and Como. They are one of the most fascinating and characteristic factors regarding those we call the artists of the lakes, who exported the qualities of their art in all of Europe and then around the world.
DRONE STORIES | EP. 2 - CAMPANILE DEL BUON GESU'
Riprese effettuate con drone dji mavic pro al calare del sole. La chiesa ripresa è quella del Buon Gesù al confine tra Castellanza e Olgiate Olona.
Campanile del Bernascone.
Per chi volesse fare un giro sul campanile del Bernascone a S.maria del Monte,anche se la qualità del video lascia a desiderare per essere stata la mia prima volta,in esterno col drone non è poi andata così male.
Luino, precipita mentre toglie le luminarie dal campanile: l'intervento dei vigili del fuoco
Testimonianze: Campane di Monteviasco (Va)
Monteviasco, frazione di Curiglia con Monteviasco (Va)
Concerto di 5 campane in Lab3 calante
Bianchi 1959 - Varese
Distesa manuale a 4 campane
Mede Cronoscalinata al campanile
Festa di San Martino
Mede 18 Novembre 2012
Cronoscalinata al campanile
gara competitiva e non competitiva di 170 scalini e 200 mt in piano partenza
Canon eos 5 DmarkIII
GoPro Hero 2
Musiche: Screw-Jay Electrobot
By Jamendo.
Film Max Girini
Piccoli misteri del Sacro Monte
Il mistero del minuto in più sul campanile; i tanti indizi cultuali o addirittura esoterici disseminati lungo la via delle Cappelle. Roberto Caronno ha scritto un libro affascinante e folgorante sul Sacro Monte di Varese.
Sulla Torre Civica di Varese (1937)
La Torre Civica di Varese (anche nota come Torre Littoria o del Littorio fino al 1945) è un edificio situato nella città italiana di Varese, nella centrale Piazza Monte Grappa.
Progettata in stile razionalista dall'architetto romano Mario Loreti (attivo in città fino al 1942), nel quadro della vasta opera di riqualificazione del centro cittadino avviata sotto l'amministrazione fascista in occasione della promozione di Varese a capoluogo di provincia, fu costruita tra il 1937 e il 1938.
Onde ostentare reverenza verso l'autorità religiosa, si decise di mantenerla lievemente più bassa rispetto al vicino campanile di San Vittore (54 m contro 77,91).
Essa presenta un aspetto spoglio e squadrato: i muri esterni, rivestiti di serizzo della valle Antigorio, descrivono un profilo sfalsato costituito da due parallelepipedi sovrapposti (uno occidentale, che termina a livello della terrazza, ed uno orientale, che arriva fino al tetto). Sul lato rispondente sulla piazza, all'altezza del secondo piano, venne costruito un palco per comizi in porfido rosso, sormontato da un altorilievo marmoreo recante lo stemma cittadino. Al di sotto della terrazza sommitale, sui lati lunghi della torre (settentrione e meridione) sono collocati due quadranti d'orologio retroilluminati.
Nel secondo dopoguerra la torre venne progressivamente chiusa al pubblico e i locali interni caddero in disuso, fatti salvi i primi due piani: in alcuni si stabilirono alcune associazioni locali, in altri venne installato l'impianto di controllo delle telecamere di videosorveglianza del centro varesino.
«La Torre Civica abbia caratteri ben definiti. La sua posizione […] risulti secondo i migliori punti di visuale, in un complesso armonico, di emotività, e di comando, nel quadro urbanistico ed architettonico della Piazza […]»
(ing. Vittorio Mopurgo, Piano regolatore del Comune di Varese del 30 ottobre 1929)
fonte
#mimmoamerelliurbex
Grandate Como Italia - campanile Madonna del Noce
Salita e Vista dal campanile del Santuario della Madonna del Noce di Grandate