Servizio La Nuova Tg Villa Romana Malvaccaro 19-07-2014
Sono ormai nella fase finale i lavori di manutenzione che riguardano la villa Romana di Malvaccaro a Potenza che custodisce un sito archeologico di valore. Con Carla Zita siamo andati a vedere cosa la storia di quel luogo ha raccontato agli studiosi ed agli archeologici che vi hanno lavorato.
Villa Romana di Marsicovetere, prov Potenza in Lucania
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Villa Romana di Marsicovetere, prov. Potenza in Lucania
Localizzazione: Marsicovetere
Provincia: Potenza
Stato: Italia
Altitudine: 600 m s.l.m.
Dimensioni: Superficie 2000 m²
Amministrazione: Ente Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata
La villa romana di Marsicovetere è una villa rustica scoperta nel 2006 in località Barricelle nel territorio comunale di Marsicovetere, abitata dal II secolo a.C. al VII secolo d.C., monumentalizzata in età imperiale allorché fu di proprietà dei Bruttii Praesentes, una famiglia lucana che ha dato i natali fra gli altri all'imperatrice Bruttia Crispina, moglie di Commodo nel 178.
Storia
Si tratta di un sito archeologico i cui primi reperti sono stati rinvenuti nel 2006 nel corso di uno scavo eseguito dall'Eni per la costruzione di un oleodotto. I lavori di scavo sono poi proseguiti a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata. Fino al gennaio 2012 erano stati messi in luce circa 2000 m2 di un vasto complesso edilizio corrispondente al modello di villa rustica residenziale e produttiva delineato da Catone e Varrone, ossia al modello di una costruzione comprendente tre aree: nella zona nord-orientale la pars rustica, destinata al personale di servizio; nella zona sud-orientale la pars fructuaria, comprendente gli impianti dedicati alla produzione soprattutto di olio di oliva e tessuti di lana; nella zona occidentale, la pars urbana, molto ampia e riccamente decorata, comprendente le residenze dei proprietarii e degli amministratori della tenuta.
Il sito era ubicato nella fertile Val d'Agri, lungo il tratturo (poi Via Herculea) che la collegava alle antiche Potentia, Grumentum e Venusia. Si ritiene che fra il I secolo a.C. e il III secolo d.C. queste ultime località fossero i probabili mercati di vendita dei prodotti della villa.
Sono stati osservati i segni di due terremoti disastrosi. Il primo terremoto, avvenuto nel I secolo d.C., comportò il crollo del primitivo edificio e fece almeno una vittima (è stato rinvenuto lo scheletro di un uomo di circa 35 anni nella pars rustica); poco tempo dopo, tuttavia, il complesso fu ricostruito e addirittura monumentalizzato con marmo bianco e verde proveniente dalla Tessaglia. Un terremoto avvenuto nel III secolo d.C. segnò invece l'inizio di una serie di trasformazioni che modificarono la natura del sito e ne comportarono il lento declino fino al definitivo abbandono nel VII secolo.
I bolli stampigliati su alcune tegole della copertura degli edifici ricostruiti dopo il terremoto del I secolo d.C., riportano il nome di Caio Bruttius Praesens, il nonno o il padre di Bruttia Crispina, colei che diventerà moglie dell'imperatore Commodo nel 178 ma fu poi esiliata a Capri nel 192. Un sigillo di bronzo, risalente a qualche decennio dopo e recante l'iscrizione MODERATI AVG N (di proprietà di Moderato del nostro Augusto) riporta il nome di Moderato, un liberto imperiale incaricato di gestione della villa per conto dell'imperatore. Pertanto la proprietà della villa, appartenute nel I secolo della potente famiglia lucana dei Bruttii Praesentes, passò alla famiglia imperiale probabilmente in seguito al matrimonio fra Crispina e Commodo.
Bibliografia
Maurizio Landi, «La villa lucana che racconta l'apogeo e la fine dell'Impero», Storica, anno 4, n. 36 (febbraio 2012), pp. 14-17.
Maria Pina Gargano, «La villa romana di Marsicovetere-Barricelle (Potenza)». In: Il territorio grumentino e la valle dell'Agri nell'antichità, Atti della Giornata di Studi (Grumento Nova, Potenza, 25 aprile 2009) pp. 67-76 (pdf).
Alfonsina Russo e Maria Pina Gargano, «La villa dell'imperatrice Bruttia Crispina. Il progetto di valorizzazione della villa romana di Barricelle di Marsicovetere». In: La valorizzazione dei siti archeologici: obiettivi, strategie e soluzioni, Paestum, 13-16 novembre 2008, pp. 20-23 (pdf).
VILLA DEI MISTERI A PORTO POTENZA PICENA (MACERATA, ITALY)
VILLA DEI MISTERI A MONTECORIOLANO DI POTENZA PICENA.
Il Montecoriolano è la collina che domina Porto Potenza Picena, dove si trovano i vigneti di varie rinomate aziende agricole sulla strada che conduce a Montecanepino. Originariamente vi sorgeva una villa romana del II secolo d.C. collegata agli antichi centri urbani di Sacrata e Potentia, poi completamente spianata per i lavori di costruzione dell’attuale villa. Fu proprio in quell’occasione che venne scoperta una lapide della romana Gens Coriolana, che diede il nome a questa altura da cui è possibile dominare tutta la costa sottostante. La costruzione attualmente è in stato di completo abbandono, in quanto la superstizione popolare la considera frequentata da spettri e fantasmi che la infestano soprattutto nelle ore serali e notturne: tra questi l’anima perduta del conte Guidobaldo Buonaccorsi, noto per la vendetta e la strage da lui compiuta nella non lontana Villa Buonaccorsi la notte del 16 dicembre 1629, quando massacrò senza misericordia ed in maniera efferata alcuni suoi cugini e conoscenti che si erano indebitamente appropriati di una eredità che gli spettava.
Per questo motivo la proprietà fatica a trovare nuovi acquirenti, dopo che i precedenti si sono trasferiti altrove terrorizzati da quanto vi accadeva.
Porto Potenza Picena, frazione di Potenza Picena (l'antica Monte Santo fino al 1862), è una località turistica e balneare situata lungo la Strada Statale 16 Adriatica tra Porto Recanati (6 km a nord) e Civitanova Marche (5 km a sud). Da Macerata dista circa 25 km e da Ancona circa 40. Tra Porto Potenza Picena e Civitanova Marche si trova la foce del torrente Asola, lungo circa una quindicina di chilometri, che nasce presso Monte Nuovo nella campagna marchigiana a 222 metri di altitudine e sfocia nel mare Adriatico. Tra le curiosità di questa località il fatto che i residenti invece di inneggiare alla pace tra i popoli abbiano intestato la piazza principale ad un criminale di guerra primo teorico ed esecutore dei bombardamenti aerei terroristici sulle città e le popolazioni civili (piazza Dohuet). Galleria di immagini con fotografie scattate martedì 6 gennaio 2015.
Il lucchetto alla cultura. Villa Romana Malvaccaro chiusa
via YouTube Capture
Potenza - Architettura e Storia
---historiaregni.it---
Portale di promozione turistica delle antiche terre delle Due Sicilie
Puntata condotta da: Emanuela Gambardella
Colonna Sonora: Terra Nostra del gruppo Terra Nostra
Regia: Giovanni Sposito
#desfileselosturcosnelmundo potenza #turchiscope
Descrizione parata dei turchi in spagnolo #turchiscope
Euro bar villa potenza
Haarlem shake
Ha riaperto la Villa Romana delle Grotte
Servizio-Riprese-Montaggio di Andrea Maenza
Casa del Diavolo - Lavello (PZ)
A pochi chilometri dal centro urbano di Lavello, in provincia di Potenza, si trova un sito archeologico di straordinario valore. Un rudere e i resti superstiti di un consistente complesso antico situati su un’ansa coronata di ulivi nella contrada San Francesco. Questa zona strategica, tra i corsi d’acqua Olivento, Ofanto e il Monte Vulture, fu teatro di un susseguirsi di attestazioni dall’età del Bronzo medio (XVI secolo a.C.) all’età Imperiale romana e può risultare essenziale per comprendere la civiltà delle genti che si sono insediate nel territorio. La vicinanza delle vie Appia e Erculeia garantiva, invece, i collegamenti via terra.
La denominazione «Casa del Diavolo», da ricondurre all’epoca medievale e alla suggestione popolare, è dovuta forse al rosso dei laterizi che costituiscono la struttura e agli effetti dati dai raggi solari al tramonto che attraversando le fessure presenti nell’edificio creavano l’illusione delle fiamme e quindi di un luogo dal profilo empio ed inquietante. La costruzione è databile intorno alla fine del III secolo d.C. ed è considerata la più rilevante testimonianza archeologica romana del territorio lavellese. Probabilmente si tratta di una villa patrizia di discrete dimensioni. A sostegno di ciò gli studi dell’illustre archeologo Dino Adamesteanu secondo cui nel tardo periodo romano sorgono nella zona anche le sontuose villae, come a Malvaccaro nei pressi di Potenza, le grosse edificazioni agricole di S. Giovanni di Cataldo nell’agro di Bella (PZ) o le altre, ancora, nelle frazione di Gaudiano (Lavello) e nella contrada di Cervarezza a Banzi (PZ). La presenza di una fattoria ben si inserisce in una zona di evidente connotazione agricola, qual è l’agro lavellese. Inoltre, il ritrovamento di numerosi cocci e frammenti di doli e olle con base a punta, impiegati come contenitori di derrate, sembra invalidare eventuali riserve sulla presenza di una fattoria appartenente ad una famiglia abbiente dedita all’agricoltura, attorno a cui si doveva presumibilmente muovere una cospicua macchina produttiva e lavorativa.
Resta purtroppo ignota l’appartenenza della villa soprannominata «Casa del Diavolo», nonostante il ritrovamento di tre epigrafi nelle vicinanze dell’area interessata. Nel Medioevo l’edificio viene reimpiegato come luogo di culto cristiano e, secondo catasto, schedato come «CHIESA DIRUTA». In seguito abbandonata, pur avendo subìto nel corso dei secoli l’azione invasiva dei fattori climatici e l’incuria umana, per la sua posizione di relativo isolamento si erge ad oggi come traccia consistente e di grande interesse.
Le evidenze archeologiche e i resti delle strutture occupano un’area di circa 40 per 50 m, ma si può supporre un’estensione totale maggiore. Gli edifici visibili presentano varie fasi architettoniche e diverse tecniche edilizie, con muri in pietra e laterizi. La parte principale è costituita da resti di un impianto termale di cui s’individuano i vari ambienti. Un corridoio, costeggiando sul lato orientale un corpo di fabbrica in laterizi quasi del tutto conservato, immette in un ambiente mosaicato (probabilmente un apodyterium): da questo si può accedere verso nord a due piccole vasche affiancate (frigidarium) e a sud in un grande ambiente voltato in laterizi (calidarium). Nell’angolo nord-ovest del complesso, si riconoscono le strutture di un “forno” per il riscaldamento dell’acqua e della sala calda, con una cisterna annessa sul lato ovest dell’edificio. Subito a est e nord-est delle terme si susseguono vari ambienti (si nota anche la presenza di lacerti pavimentali in opus spicatum), tra cui spiccano una latrina e alcuni vani probabilmente destinati ad uso produttivo, data la presenza di alcuni dolia. Lo spargimento sul terreno dei resti, del materiale da costruzione e della ceramica lascia supporre la presenza di un notevole costruzione. La posizione sulla sommità di una collina dominante tutta la piana del melfese e le caratteristiche morfologico/topografiche della zona sembrano confermare l’importanza del complesso archeologico e il fascino del sito in vista di un futuro recupero o ripresa delle ricerche.
Nel giugno del 1998 sono stati avviati dei lavori di scavo del complesso della villa. L’area archeologica visibile, non recintata, è attualmente in fondo di proprietà del comune di Lavello.
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Teatro in carcere. Armando Punzo a Potenza
A Potenza, nell'ambito del Festival Città delle Cento Scale, doppio appuntamento con il regista teatrale Armando Punzo, primo in Italia a portare l'arte scenica nelle carceri. Sabato messa in scena di uno spettacolo collettivo aperto al pubblico.
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“Parco della Grancia”: lo spettacolo inizia laddove il paesaggio racconta l’identità del suo popolo.
LUGLIO 8 - 15 - 22 - 29
AGOSTO 4 - 5 - 11 - 12 - 13 - 15 - 18 - 19 - 25 - 26
SETTEMBRE 1 - 2 - 9 - 16 - 23 - 30
ORARI INGRESSI
Apertura Parco e inizio animazione alle ore 10:00
La ristorazione apre alle ore 12:00
Il Cinespettacolo “La Storia Bandita” inizia alle ore 21:30
COSTI DELL'EVENTO
28,00 € intero, di cui 7,00 € euro per il parco
22,00 € ridotto
20,00 € ridotto per gruppi maggiori di 20, da acquistare prima dell’apertura della biglietteria
1,00 € per i bambini al di sotto di 1,00 m e i disabili
PER INFO E PRENOTAZIONI
info@parcograncia.it | prenotazioni@parcograncia.it
cell. (+39) 393 20 29 114 - (+39) 388 62 76 400
DISCOTECA MOONLIGHT POTENZA 2009-2010
miki dj present set