Museo Civico di Viterbo e Museo della Ceramica della Tuscia
Viterbo 11 Dicembre 2014. Venerdì 12 dicembre 2014 prende il via la terza edizione della manifestazione “Natale in Arte al Museo” organizzata dalla soc. coop. Girolamo Fabrizio in collaborazione con la Fondazione Carivit e il Comune di Viterbo – Assessorato alla Cultura. Interventi di Mario Brutti, presidente della Fondazione Carivit e Antonio Delli Iaconi, assessore alla cultura del Comune.
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LA GRANDE BELLEZZA 2013, NEPI (VITERBO, ITALY)
VIDEO DOCUMENTARIO SULLA GRANDE BELLEZZA DI NEPI, UN PAESE DELLA TUSCIA MERIDIONALE, IN PROVINCIA DI VITERBO. IL VIDEO PRESENTATO NEL 2013 E' A CURA DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE GIOVANI MENTI CON LA COLLABORAZIONE DEL MUSEO CIVICO E DELL'ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI NEPI.
Riapertura del Museo Civico di Viterbo
Viterbo 23 Ottobre 2014. Riapertura del Museo Civico di Viterbo alla presenza del critico d'arte Vittorio Sgarbi.
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Lucilla Venturi, archeologa del Museo civico di Viterbo, illustra la storia di Ferento
Viterbo 3 Agosto 2013. Visita a Ferento con l'archeologa del Museo civico di Viterbo, Lucilla Venturi.
Sono presenti il sindaco Leonardo Michelini e l'assessore alla Cultura, Giacomo Barelli.
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Lucilla Venturi, archeologa del Museo civico di Viterbo illustra la storia dell'abitato di Ferento
Viterbo 3 Agosto 2013. Lucilla Venturi, archeologa del Museo civico di Viterbo illustra la storia dell'abitato di Ferento, i visitatori sono sul Decumano massimo, la Via Ferentana. Poi l'archeologa illustra l'impluvium delle terme ferentane e l'apodyterium, ossia lo spogliatoio.
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Gli ultimi quattro affreschi del Palazzo Spreca entrano nel Museo civico di Viterbo
25 Ottobre 2012. Gli ultimi quattro affreschi del Palazzo Spreca, dopo i precedenti dieci, entrano nel Museo civico di Viterbo, accolti dal sindaco Giulio Marini e dalla direttrice del Museo, Orsola Grassi.
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Madonna con Bambino e Santi di Mantegna
Presentazione dell'opera Madonna con Bambino e Santi della National gallery, esposta per la prima volta in Italia a Viterbo presso il museo civico. L'opera è un prestito concesso dalla National Gallery in cambio della Pietà di Sebastiano del Piombo che sarà esposta alla mostra Michelangelo e Sebastiano
SITO MUSEO CIVICO VITERBO
L'assessore alla cultura del comune di Viterbo Vito Guerriero presenta il nuovo sito internet del Museo Civico
FERENTO / FERENTIUM. AREA ARCHEOLOGICA (VITERBO, ITALY)
FERENTO. AREA ARCHEOLOGICA / FERENTO. ARCHAEOLOGICAL ZONE.
I resti della città di Ferento (in latino Ferentium) si trovano a soli 6 chilometri da Viterbo (del cui comune fanno parte), sulla strada Teverina verso la valle del Tevere. Ferento sorgeva sull'altura di Pianicara, dove molto probabilmente si insediarono gli sfollati della vicina città etrusca di Acquarossa, distrutta intorno al 500 a.C. durante le guerre di espansione di Tarquinia. Nel Liber Coloniarum e in un passo dei Cromatici Veteres risalente al 123 a.C. si trova la prima menzione della città di Ferento con riferimento all'assegnazione di una colonia, o forse alla spartizione di alcuni terreni demaniali. Dopo la Guerra Sociale (91-88 a.C.) intorno al I secolo Ferento risulta essere diventata Municipium. Dagli scavi effettuati è risultato che in età repubblicana Ferento era sviluppata lungo il Decumano Massimo della via Ferentiensis con una disposizione a rettangoli dell'agglomerato urbano da est verso ovest. Nella prima età imperiale Ferento raggiunse il suo massimo splendore, infatti risale a questo periodo la costruzione dei più importanti edifici pubblici come il teatro, il Foro (che però non è stato ancora individuato), le terme, una fontana contornata da numerose statue e l'Augusteo. Nel I secolo d.C. risulta essere stato costruito l'Anfiteatro posizionato nella zona nord-orientale rispetto all'abitato. Lo splendore di Ferento continuò anche nel secolo successivo e venne definita Civitas Splendidissima, come è scritto in una epigrafe di marmo rinvenuta nei pressi della città. Tra gli abitanti di Ferento spiccano alcuni nomi illustri come Salvio Otone imperatore di Roma per pochi mesi nel 69 d.C. e Flavia Domitilla Maggiore, figlia di Flavio Liberale e moglie dell'Imperatore Vespasiano dalla cui unione nacquero Flavia Domitilla Minore, il grande Tito e Domiziano entrambi imperatori di Roma. Dal III secolo d.C. le notizie su Ferento si fanno più nebulose comunque dal Liber Pontificalis si evince che in quel periodo in città si praticava il culto per S.Eutizio, morto nei pressi di Soriano nel Cimino durante le persecuzioni messe in atto dall'imperatore Aureliano nel 269. La città venne citata nel IV secolo dall'imperatore Costantino e altre menzioni sono dei papi Silvestro (314-355) e Damaso (366-384) nei Tituli Constituiti. Fotografie scattate mercoledì 10 aprile 2013.
Mostra: Gli Etruschi dal volto di pietra al Museo civico di Viterbo
Viterbo 12 Giugno 2015. Mostra: Gli Etruschi dal volto di pietra al Museo civico di Viterbo.
Tema della mostra è il paesaggio naturale, con il tufo e le sue varianti cromatiche, come il nenfro di cui sono fatti i 35 sarcofagi presenti all'interno del museo. Seguendo le sagome parlanti tra i banchettanti raffigurati sui coperchi dei sarcofagi, si percorre un itinerario iconografico che va dal IV sec. a.C. al I sec. d.C.
Tra i materiali da banchetto è l'hydria di bucchero pesante esposta al pubblico per la prima volta, come le teste di sarcofago, e come altre provenienti dalla collezione Luigi Rossi Danielli.
Accompagna i visitatori Lucilla Venturi, archeologa del Museo civico di Viterbo.
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San Sisto Viterbo
Breve documentario girato nel 2012 sulla chiesa di San Sisto situata a ridosso di Porta Romana a Viterbo.
Viterbo - Sgarbi inaugura il museo civico
Viterbo - Sgarbi inaugura il museo civico
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5000 anni di Gioielli Estoni dall'Estomia a Viterbo
Viterbo 11 Luglio 2014. Mostra nel Museo nazionale etrusco, Rocca Albornoz in Piazza della Rocca, 21b, dall'11 Luglio al 14 Settembre 2014. In collaborazione con Jaan Pärn, Vilve Unt, Kärt Summatavet, Associazione estone degli artisti del metallo e Istituto di Storia dell'Università di Tallinn. Interventi di: Soprintendente per i Beni archeologici dell'Etruria Meridionale, Alfonsina Russo; ambasciatore della Repubblica di Estonia in Italia, Merike Kokajev; assessore comunale, Raffaella Valeri; direttore del Museo nazionale etrusco, Valeria D'Atri; archeologa Ülle Tammla; gioielliere estone Jan Parn.
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vaso Ceramica del 1499 Museo della Ceramica Viterbo
Ricostruzione 3D vaso ceramica del Museo della Ceramica Viterbo
????100 OPERE D'ARTE SPIEGATE: 020 - PIETÀ di Sebastiano del Piombo - RADIO 3
TUTTE LE OPERE????➤
Sebastiano del Piombo, Pietà (1515 ca.) olio su tavola, cm 247,5 x 168,5. Viterbo, Museo Civico
La rappresentazione del dolore di Maria davanti al corpo del figlio morto raggiunge in quest' opera una delle interpretazioni più originali. La figura della donna è monumentale e sembra rivolgere lo sguardo alla luna: più che afflitta sembra una madre eroicamente consapevole del disegno divino. Dietro a questa grandiosa composizione c’è probabilmente la mano di Michelangelo, ma al pittore veneziano va il merito di aver creato il cupo scenario notturno costruito sull’accordo cromatico dei toni caldi e bruni, degno della migliore tradizione veneta. La reputazione che Sebastiano raggiungerà con quest’opera lo collocherà al rango dei grandi protagonisti del primo cinquecento romano.
Bibliografia
- C.Barbieri (a cura di), Notturno Sublime. Sebastiano e Michelangelo e la Pietà di Viterbo, Roma 2004.
- C. Strinati, B.W.Lindemann (a cura di), Sebastiano del Piombo,1485-1547, catalogo della mostra, Milano 2008
- C. Barbieri, E.Parlato, S.Rinaldi (a cura di), La Pietà di Sebastiano a Viterbo. Storia e tecniche a confronto, Nuova Argos Roma 2009.
Claudia Cieri Via è professore ordinario di Storia della Critica d'Arte e di Iconografia e Iconologia all'Università La Sapienza di Roma.
I suoi studi sull’arte del XV e XVI in Italia (Mantegna, 1998; Sebastiano del Piombo, 2013) e sulla pittura mitologica (Immagini degli dei. Mito e collezionismo a Roma fra ‘500 e ‘600, Electa, 1996; L’arte delle Metamorfosi, 2003) si affiancano a quelli teorici e storiografici (Nei dettagli nascosto. Per una storia del pensiero iconologico, Carocci 2013; Lo sguardo di Giano. Aby Warburg fra tempo e memoria, Aragno 2004; Un’introduzione a Aby Warburg, Laterza 2011, Il Museo della Mente, Aisthesis, 2012).
Pubblicazioni su Sebastiano del Piombo:
- Notturno Sublime. Sebastiano e Michelangelo e la Pietà di Viterbo, a cura di C.Barbieri, Viviani arte, Roma 2004.
- P.Baker-Bates, Sebastiano del Piombo’s Ubeda Pietà: between Italy and Spain, in Art, site and spectacle, studies in early modern visual culture, ed. by D.R.Marshall, Melborne Art Journal 2007, pp. 34-43.
- Sebastiano del Piombo, 1485-1547, Catalogo della Mostra, Roma- Berlino, Federico Motta Editore, Milano 2008.
- La Pietà di Sebastiano a Viterbo. Storia e tecniche a confronto, a cura di C. Barbieri, E.Parlato, S.Rinaldi, Nuova Argos Roma 2009.
- C.Cieri Via, Sebastiano del Piombo e la Pietà di Ubeda fra narrazione e devozione, in “Konsthistorisk tidskrift, 81, 2012, 4, pp. 262-269.
VULCI E PONTE DELL'ABBADIA, VITERBO, ITALY (3 of 4)
AREA ARCHEOLOGICA DI VULCI, PONTE DELL'ABBADIA E MUSEO ETRUSCO, Montalto di Castro e Canino, provincia di Viterbo, Lazio, Italia. Vulci è un'antica città etrusca che si trova nella Maremma laziale. Nonostante sia relativamente lontana dal mare, sorge su di una piattaforma calcarea lungo la riva destra del fiume Fiora. Fu una delle più grandi città-stato dell'Etruria con un forte sviluppo marinaro e commerciale con Grecia ed Oriente, come testimoniano i sontuosi corredi funebri ritrovati nelle necropoli adiacenti ed oggi sparsi nei musei di tutto il mondo. Le necropoli che circondano la città sono situate nei territori di Montalto di Castro e Canino, nelle località di Cavalupo, Ponte Rotto, Polledrara, Osteria, Campo di Maggio e Camposcala. Vi si trovano migliaia di tombe dalle forme e tipologia diverse: fosse, tumuli, tombe a cassone, a camera ed a corridoio. Tra le più note: il grandioso tumulo della Cuccumella (alto 18 metri con 75 metri di diametro), la Cuccumelletta, la Rotonda, la tomba François, situata nel territorio di Canino, quelle dei Tori, delle Iscrizioni e dei Due Ingressi. All'Osteria sono presenti diverse tombe a camera caratterizzate dal soffitto scolpito come era in uso nelle abitazioni etrusche. Tra i monumenti più suggestivi il maestoso ponte detto del Diavolo (III secolo a.C.), che domina dall'alto dei suoi 30 metri di altezza il Fiora nei pressi del castello medievale della Badia (XIII secolo). Il castello di Vulci, situato sul territorio di Canino, venne costruito a ridosso di un ponte costruito dai romani per attraversare una grande gola dove passa il fiume Fiora, il quale oggi divide i territori di Canino e Montalto di Castro. Il castello venne edificato dai monaci cistercensi nel XII secolo su quella che era nel IX secolo un'abbazia dedicata a San Mamiliano, distrutta poi dalle incursioni dei saraceni. Il castello divenne dal XIII secolo importante centro di assistenza ed accoglienza dei pellegrini e fu per mezzo secolo gestito in collaborazione con i cavalieri del Tempio, i cosiddetti Templari. Nel XVI secolo passò nelle proprietà di Alessandro Farnese, conosciuto come Papa Paolo III, che vi operò alcuni restauri. Successivamente fu utilizzato quale dogana dello Stato Pontificio, in quanto il castello era situato ai confini con il Granducato di Toscana. Passò poi ai Bonaparte, nel 1859 ai Torlonia e succesivamente fu acquistato dallo Stato Italiano.
Museo di Viterbo
Gita a Viterbo
Betty e Lucia
12/ 13 ottobre 2017
Sgarbi: Viterbo è un ‘Luogo bellissimo’ e dovrebbe avere il riconoscimento Unesco”
Da La7. Sgarbi: Viterbo è un ‘Luogo bellissimo’ e dovrebbe avere il riconoscimento di “patrimonio dell’umanità dall’Unesco”.
Viterbo, la storia dell'archivio e della biblioteca dell'antico palazzo dei Papi
Luciano Osbat, direttore scientifico del Centro diocesano di documentazione, ci racconta la storia dell'archivio e della biblioteca dell'antico palazzo dei Papi che vanta testi antichissimi.