Ras Lefaà , Safi Morocco - One of the Best Surfing Spots [HD]
Ras Lefaà , Safi , Morocco
Directed By : facebook.com/OthmaneBahour.Photography
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Surf Trip Morocco Vlog #3: Early morning surf sessions in Tamri
In Vlog #3 we went on a early morning surf trip to Tamri Morocco. Big swell and nice waves where waiting for us. The local food however did not improve our health in any way.
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Camera's
- Canon 700D
- GoPro
- Iphone 6 (time laps)
Editing: FCPX
#findingparadisein
Sidi Ifni Maroc une province entre ُocéan et arriéré pays
Sidi Ifni est une province de la région Guelmim-Oued Noun au Sud Maroc. Situé entre l’Anti-Atlas et l’océan Atlantique la région dispose des superbes plages, criques désertiques et falaises plongeant dans la mer. Les plus connues sont les Plages de Mirleft, Sidi Mohamed Ben Abdellah, Elgzira avec ses arches naturelles, Sidi Ifni et la plage de Sidi Ouarzek et Foum Assaka et autres à découvrir dans le guide numérique du Sud Maroc :
Morocco 2017: Fes & Casablanca
Blog: ljubeznice.si
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MUSIC:
Luvly by Joakim Karud
Music provided by Audio Library
De Dakhla à Aousserd
De Dakhla à Aousserd au Sahara Occidental.
Marocco & Western Sahara: Valle del Paradiso - Parte 4/17
Abbiamo trascorso la giornata da Chez Omar, bagnandoci nel fiume che sgorga fino a Asif n'Srou che passa per Tamri fino a giungere nell' oceano Atlantico. Abbiamo mangiato il Tajine più buono er nel pomeriggio abbiamo riaggiunto Marrakech. nella piazza di Djemaa el-Fna (o Jāmiʿ el-Fnā) siamo stati costretti a cenare tra le bancarelle che dopo il tramonto aggrediscono la piazza.
MARRAKECH: situata al centro-sud del Paese, a circa 150 km dalla costa dell'oceano atlantico.
Abbastanza vicina alle montagne dell'Alto e del Medio Atlante, in linea d'aria dista circa 50 km dal massiccio del Djebel Toubkal, la cima più elevata del Marocco. Si ritiene che Marrakech sia stata fondata all'inizio della dinastia almoravide, fra il 1062 ed il 1070, da Yūsuf ibn Tāshfīn, un importante capo militare che - dopo aver conquistato il nord del Marocco - occupò al-Andalus in seguito alla sconfitta dei re cristiani in Spagna.
Marrakech è soprattutto una città da guardare. Djemaa el-Fna, offre quello che è forse il più grande spettacolo all'aperto del mondo.
Lasciatevi attrarre in un mondo frenetico dal sapore antico, dove giocolieri e cantastorie si contendono lo spazio con incantatori di serpenti, maghi e acrobati. Il vostro naso poi vi guiderà verso le numerose file di bancarelle di cibo, dalle quali s'innalzano fumi che riempiono l'aria di allettanti aromi.
Quando andare:
Le stagioni più indicate per visitare la città sono la primavera e l'autunno, quando le temperature si aggirano in media attorno ai 20-25°C. Negli altri periodi dell'anno, è possibile incontrare un freddo gelido o un caldo torrido. Chi ha in progetto un'escursione nel deserto farà meglio a evitare aprile, perché è il mese in cui si verificano con maggior frequenza le tempeste di sabbia.
Curiosità:
Marrakech, come gran parte del Marocco, è popolata da berberi, i discendenti di un'antica razza che ha abitato il Nord Africa fin dal periodo neolitico. I berberi in tutta la loro lunga storia sono stati noti come guerrieri, e un tempo l'insulto peggiore che si potesse rivolgere a uno di loro era: 'tuo padre è morto nel suo letto'.
Cosa Vedere:
- La piazza di Jāmiʿ el-Fnā
- Ad ovest delle Tombe Sa'didi si trova il complesso del Palazzo Reale, che termina a nord con i resti del Palazzo al-Badi. Del Palazzo al-Badi non rimangono altro che rovine che, tuttavia, danno un'idea della grandiosità del palazzo: con cortili lunghi 130 m (e larghi quasi altrettanto) ed una piscina di circa 90 m, un tempo ricco di decorazioni zellij delle quali rimangono solo tracce.
Alle spalle del Palazzo reale si stende il Mellah, l'antico ghetto ebraico risalente al 1558. Questo quartiere nel XVI secolo era letteralmente una città nella città, con suq, giardini e sinagoghe. Al giorno d'oggi è popolato quasi esclusivamente da musulmani, essendo la maggior parte degli ebrei trasferitasi a Casablanca, in Francia o Israele.
- I suq e la medina alta: La zona a nord della piazza Jema'a al-Fnaa è occupata dai suq: mercati coperti che si articolano su numerose viuzze e piazzette, ciascuna delle quali è dedicata ad attività specifiche: venditori di pelli, lana, calderai, gioiellieri, tintori etc. I souk si stendono fino alla Moschea di Ben Youssef ed alla vicina medersa omonima.
La medersa di Ben Youssef (madrasa Ibn Yūsuf) è aperta al pubblico ed è particolarmente interessante: si svolge attorno ad una corte centrale e la costruzione comprende numerose stanzette per gli studenti che vi abitavano e vi studiavano il Corano
- Le Tombe Sa'didi e la medina bassa: Questa zona comprende l'area a sud di Jema'a al-Fnaa, delimitata ad est dalle mura ed estendendosi ad ovest fino a comprendere la Mellah (quartiere ebraico), ad ovest della Dār al-Makhzen (il Palazzo Reale).
- La moschea Kutubiya è sovrastata dal ben più appariscente omonimo minareto: alto quasi settanta metri, è il minareto più antico (e completo) delle tre torri almohadi che ci sono giunte, insieme alla Giralda di Siviglia e la torre Hassan a Rabat. Il suo nome deriva dalla parola kutub e sembra indicasse il fatto o che nei dintorni fossero presenti venditori di libri sacri o scrivani che prestavano servizio agli analfabeti.
- Il giardino Majorelle: Il giardino si trova nella città nuova e prende il nome dall'artista francese Jacques Majorelle che scelse nel 1919 Marrakech come dimora. Qui si fece costruire una villa in stile liberty le cui pareti furono dipinte di un colore blu intenso che ancora oggi viene chiamato blu Majorelle
- Il Museo di Arte Marocchina Dar Si Said si trova a soli 5 minuti da Djemaa el-Fna.
- I palazzi El Badi e Bahia. Il primo dei due è ormai in rovina, abitato da cicogne e gatti randagi, dove è possibile esplorarne i passaggi sotterranei; il secondo invece, è uno splendido edificio dall'architettura ricca di decorazioni, ampi cortili ed un giardino curato.
Marocco & Western Sahara: Gole del Todra e del Dades - Parte 7/17
Prendiamo la N10, attraversiamo le Gole del Todra una grande frattura nell'altopiano che divide l'Alto Atlante del Jebel Sarho ed è attraversata da un fiume dall'acqua cristallina. Nel punto più stretto la gola raggiunge i 300 m di altezza. Al mattino la gola è molto suggestiva perché il sole penetra nel fondo della gola e le rocce rosa assumono un'intensa tonalità ocra. Poi abbiamo proseguito per le Gole del Dades seguendo un tragitto particolarmente piacevole tra mandorli e fichi, splendide formazioni rocciose e kasbah e ksour molto suggestivi. La strada si inerpica lentamente sulle ampie pareti della gola per circa 25 km fino ad Ait Oudinar; qui la gola si stringe bruscamente e il fiume scorre proprio accanto alla strada. Durante il percorso abbiamo ammirato panorami di montagne incontaminate con nomadi che conducono greggi di capre al fiume. Nel primo pomeriggio abbiamo percorso la N13 fino a Rissani sotto il caldo sole e i 50° che ci toglievano il respiro.
VALLE DEL DADES E DEL TOUDRA:
Scaturito dall'Alto Atlante, l'ouadi Dadès alimenta una serie di oasi, scrigni di mille kasbah della valle. Ma a partire da Boumai, i versanti desertici della montagna rosicchiano il suo nastro di vegetazione. Ma l'ouadi è testardo, non molla, scava blocchi spessi di calcare. E la valle si stringe in pareti vertiginose: le gole del Dadès.
Fondata nel XII° secolo da Yacoub el Mansour, l'oasi lussureggiante si Skoura offre un'incantevole preludio alla vallata delle mille kasbah: el Kabbaba, Dar Aïchil, Dar Aït Sousse, la più bella di tutte, Amerhidil... Dai palmeti ai giardini, la strada si srotola fino alle rose, migliaia e migliaia di rose che profumano El Kelaa M'Gouna, il più bel roseto della valle. Ma si può anche cambiare aria. Azlag, dove 120 fabbri, quasi tutti gli uomini del villaggio, fabbricano magnifici pugnali istoriati; l'antica kasbah del Glaoui in equilibrio su di una roccia; la splendida kasbah di Bou Taghar.
Le gole del Dadès. Un enorme blocco di calcare tagliato da un colpo di spada. In questo universo scosceso, dilaniato, le kasbah sposano il lilla, il ruggine, il rosso vivo, il porpora delle rocce.
La strada si trasforma in pista, guada il Dadès, si arrampica come un merletto sospeso su di un burrone vertiginoso, penetra in un regno segreto: quello degli uccelli e dei mufloni. Ma vi sono altre gole che valgono il viaggio: quelle di Todra. A partire da Tineghir, dopo una cinquantina di chilometri si arriva alla fine del mondo. Due scogliere a picco, con un salto di 300 metri, separate solo da uno stretto corridoio largo una ventina di metri.
A little bit longer weekend in MAROCCO - July 2017
ROADTRIP 2012 | London to Western Sahara
Another adventure of a lifetime:
We took a '72 VW Camper and a Ford Galaxy people carrier to the Sahara dessert with 9 guys in the summer.
This is the video
Watch in HD!!!
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DAY ONE: 01:08
DAY TWO: 04:58
DAY THREE: 08:12
DAY FOUR: 10:19
DAY FIVE: 11:10
DAY SIX: 12:20
DAY SEVEN: 14:00
DAY EIGHT: 15:55
DAY NINE: 17:01
DAY TEN: 19:03
DAY ELEVEN: 21:45
DAY TWELVE: 23:50
DAY THIRTEEN: 25:12
DAY FOURTEEN: 28:16
DAY FIFTEEN: 30:08
DAY SIXTEEN: 32:09
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FOOTAGE:
Canon 5D MK2
Canon 7D
iPhone 4S
iPhone 4
Premiere Pro CS5 / After Effects CS5
Not an easy drive Morocco August 2018
Driving in Morocco isn't always on a road but through rubbish tips on dirt and rocks
صَبْرًا جَمِيلًا