Santa Maria del Lago - Moscufo (PE)- Tesori d'Abruzzo
La Chiesa di Santa Maria del Lago si trova a Moscufo, in provincia di Pescara. Risale al XII sec. ed è davvero di una bellezza incantevole. Anticamente la Chiesa era un'Abbazia benedettina, ne sono testimonianza le aperture ogivali verso il chiostro.
Abbazia S.M.del Lago-Moscufo(PE)
Chiesa Abbaziale di Santa Maria del Lago di Moscufo (Pescara)
Atri in Abruzzo
Piazza del Duomo, cattedrale Santa Maria Assunta, affreschi di Andrea de Litio, Chiesa di Santa Reparata, monumento a Francesco Martella dal padre Guido, Palazzo Ducale, monumento al Beato Rodolfo d'Acquaviva d'Aragona, chiesa San Nicola di Bari, Santa Maria del Lago a Moscufo, chiesa di Sant'Angelo a Pianella
Abbazia Santa Maria di Ronzano (Te)
Il catino absidale contiene un ciclo d'affreschi medievali su cui la critica storico-artistica ancora dibatte: sono variamente datati 1181 o 1281, in base all'interpretazione che viene data dell'iscrizione dipinta che corre alla base della calotta absidale. Nella calotta absidale è rappresentato Cristo benedicente all'interno di una mandorla, attorniato da quattro angeli in volo: nella mano sinistra tiene un disco su cui è scritto EGO SUM LUX MUNDI o altrimenti EGO SO(L)LUS MUNDI. Nel primo registro della parete absidale sono rappresentati i dodici apostoli, con al centro la rappresentazione dell'Annunciazione, con la Vergine Maria e l'arcangelo Gabriele, rispettivamente alla destra e alla sinistra della finestra. Nel secondo registro iniziano le scene relative all'infanzia di Cristo: la prima scena a sinistra mostra la Visitazione della Vergine Maria a sant'Elisabetta; segue la Natività di Gesù, con il Bambino doppiamente rappresentato. Al centro della parete e immediatamente sotto la finestrella, è rappresentata l'Adorazione dei re Magi, con la Madonna seduta in trono e il Bambino Gesù in braccio: le figure dei Magi sono completamente scomparse e rimane solo una parte del cavallo riccamente agghindato. Segue la scena della Fuga in Egitto, con la Madonna seduta sul somaro insieme al Bambino e S. Giuseppe li guida, tenendo sulle spalle un bastone con appeso un fagotto e un barilotto, e indossa il pileus cornutus, il berretto a punta utilizzato nel XIII secolo come elemento distintivo per gli ebrei. Nell'ultima scena del secondo registro è raffigurata la Strage degli innocenti e in molti l'hanno collegata alla scena sottostante, l'ultima del terzo registro, variamente interpretata come le pie donne al sepolcro o le madri piangenti degli innocenti.
Sul terso registro sono rappresentate le scene relative alla Passione di Cristo: la prima raffigura il Bacio di Giuda e la cattura di Cristo operata da una moltitudine di soldati vestiti con l'armatura; segue Cristo davanti a Pilato, portato da un soldato; la flagellazione di Cristo, con ai lati due soldati forniti di scudiscio e bastone; al centro del registro è la Crocifissione, in parte scomparsa, ma si riesce ancora ad ammirare la figura di Longino a sinistra con la lancia e la figura dell'altro soldato con il secchiello dell'aceto. Segue la Richiesta del corpo di Cristo a Pilato da parte della Madonna e di san Pietro; poi la Deposizione nel sepolcro, e l'ultima scena già sopra menzionata.
Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta
Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta a Rosciolo (AQ)
Abbazia di San Liberatore a Majella - Serramonacesca PE
L'abbazia di San Liberatore è uno dei più importanti esempi di architettura romanica abruzzese.
L’edificio a pianta basilicale è a tre navate terminanti con tre absidi semicircolari. Le navate sono attraversate da sette archi poggianti su pilastri e conclusi dalla tipica cornice benedettina. Lungo la navata sinistra si aprono due porte: la prima dava accesso al chiostro, la seconda al monastero. La navata centrale è rivestita da un pavimento mosaicato risalente al 1275. È presente un ambone databile al 1180.
Nelle absidi centrale e sinistra vi sono due importanti cicli di affreschi, i più antichi dei quali risalgono al XIII sec.
La facciata esterna, in pietra concia della Maiella, è affiancata da un campanile a pianta quadrata ed era un tempo preceduta da un portico. La superficie muraria del prospetto è scandito in due ordini: superiore, con cornici sostenute da arcatelle cieche e da lesene, e inferiore, con i tre portali.
Il portale centrale e destro sono databili al 1100 circa, il portale di sinistra è più tardo.
Storia e tradizioni: Prepositura cassinese. Secondo il Memoratorium dell’abate Bertario di Montecassino nel sec. IX i territori di S. Liberatore si estendevano dal Pescara al Trigno.
Dopo il terremoto del 990 il priore Teobaldo (1007-1022) avviò la ricostruzione del monastero e del suo patrimonio fondiario in parte occupato dai conti di Chieti. Nel sec. XI i Normanni sottoposero il monastero alla loro influenza. Sotto gli angioini i beni di S. Liberatore furono più volte confiscati e restituiti da Carlo e Roberto d’Angiò.
Nel 1465 il cardinale Ludovico Trevisan divenne abate commendatario del monastero di Montecassino e di tutte le sue pertinenze. Da quel momento in poi i priori furono nominati dall’abate commendatario e si occuperanno soltanto di ordinaria amministrazione fino alla soppressione napoleonica del 1808.
Si raggiunge: in auto
Informazioni per la visita: Apertura Abbazia Coop. S. Liberatore +39.339.4032310
Visite guidate:
Coop. S. Liberatore +39.339.4032310 - info@ostellosanliberatore.com
CEA Grande Faggio – Tel. +39. 0871.898143 - +39. 335.5995995
Email: info@ilgrandefaggio.it
fonte:
MONASTERO di CONQUES, Francia
Monastero di Conques, dedicato a Sainte Foy,
L'edificio è considerato un precoce capolavoro dell'architettura romanica del sud della Francia ed uno dei primi edifici romanici di una certa grandezza coperti completamente a volte. È considerata Abbazia della Sancta Propago, in quanto ivi è sepolta Hildegard d'Egisheim.
Ildegarda di Egisheim fu contessa palatina di Brisgovia, e contessa di Riesgau nel Ducato di Svevia.
Apparteneva alla nobile famiglia dei conti di Egisheim, suo padre era Gherardo III, conte di Egisheim-Dagsbur e sua madre era Ildegarda di Schlettstadt. In quanto cugina e moglie di Federico di Büren è considerata antenata degli Hohenstaufen.
Una volta vedova, volle la costruzione della chiesa di Sainte-Foy a Colmar e ne fece dono all'abbazia di Sainte-Foy di Conques.
La chiesa è stata sostituita un secolo più tardi da un edificio romanico.
La fondazione dell'abbazia e della chiesa risalgono all'epoca carolingia. Distrutta, la ricostruzione fu voluta da Hildegard d'Egisheim , di cui nella chiesa rimangono testimonianze artistiche. L'attuale costruzione fu iniziata tra il 1041 ed il 1052 dall'abate Odolric. Il coro fu completato intorno al 1065 mentre la costruzione della navata si protrasse fino all'inizio del XII secolo. Le due torri in facciata sono del XIX secolo. La chiesa risulta ben conservata al contrario del complesso monastico di cui si conservano alcune vestigia del chiostro. La chiesa, era una delle tappe lungo il Cammino di Santiago di Compostela e conserva le reliquie di Santa Foy d'Agen
Manoppello (Pescara) - Santa Maria Arabona
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Mirabilia d'Abruzzo - San Liberatore a Majella
L'Abbazia di San Liberatore è uno dei più antichi Monasteri Benedettini Abruzzesi. La fondazione di questa abbazia viene fatta risalire all'opera di Carlo Magno (di cui la chiesa conserva raffigurazione in un frammento di affresco); in realtà possediamo solo una falsificazione in forma di copia semplice dell'anno 798, confezionata alla metà del XII secolo. La chiesa abbaziale si trova immersa in uno scenario di suggestivo valore naturalistico. La ripartizione interna dell'impianto basilicale è a tre navate con sette arcate a tutto tondo che insistono su pilatri triangolari. Il soffitto è a capriate lignee; nella navata sinistra si scorgono gli originari accessi al chiostro e alla residenza del monastero, rappresentate da due porte decorate. Il pavimento della navata centrale presenta una bella e rara composizione geometrica policroma databile intorno al 1200. L'ambone si presenta a cassa di forma quadrata e presenta notevoli somiglianze con la pari struttura dell'Abbazia di San Clemente a Casauria e di San Pelino a Corfinio.
Il complesso delle tombe rupestri si trova sulla parete destra delle gole del fiume Alento, a pochi minuti di cammino dalla chiesa. Non ci sono fonti storiche sull'origine del complesso tombale. Si ipotizza che fu realizzato da un piccolo gruppo di eremiti che popolarono la zona tra l'VIII ed il IX secolo. In una delle nicchie scavate nella parete si nota la presenza di una statua giovanile di San Giovanni.
intervallo MOSCUFO
Questo video riguarda intervallo MOSCUFO
Intervista a Nadia Stacchiotti - 31/01/2014
Scopriamo oggi insieme alla blogger marchigiana di Racconti di Marche la bellissima Chiesa di Santa Maria di Portonovo: una chiesa romanica alle pendici del Monte Conero
LOTTA SEGRETA PER LA VERITA' NELLA CHIESA DI CONQUES
Santa Maria in Valle Porclaneta
Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta.
Rilievo laser scanner offerto in dono al Museo della Marsica ed esposto in occasione della inaugurazione avvenuta il 01.05.2012
Santa Maria in valle Porclaneta risale all'anno 1000. E' una delle chiese più antiche e meglio conservate della valle del Fucino.
Per una Chiesa così bella abbiamo scelto la musica più delicata e suggestiva che abbiamo trovato su internet. E' stata composta dal Maestro Ludovico Einaudi. (lo stiamo cercando per richiedere il consenso ad utilizzare questa composizione per accompagnare le immagini della chiesa)... speriamo bene!
Abbazia di San Clemente a Casauria
ABBAZIA DI SAN CLEMENTE A CASAURIA
CASTIGLIONE A CASAURIA-PESCARA
Filarmonica di Moscufo 20 dicembre 2016
Santa Maria Maggiore @Pianella (PE)
La chiesa di Santa Maria Maggiore a Pianella, conosciuta anche col nome di Sant'Angelo, risale all'epoca dell'espansione monastica dei Benedettini in Abruzzo nei primi secoli dopo il Mille.
La chiesa di Santa maria delle donne, Ascoli Piceno
Simulazione di una videoproiezione architetturale; Laboratorio di Disegno dell'Architettura e del Paesaggio, laurea magistrale in Architettura, Scuola di Architettura e Design E. Vittoria di Ascoli Piceno, Università di Camerino.
Prof. Daniele Rossi; prof.ssa Angela Magionami
Riviera del Conero, Santa Maria di Portonovo (manortiz)
Santa Maria di Portonovo, romanesque treasure onto the sea
Portonovo and the related Adriatic coastline is surely known by many as a place where to spend your holidays. For whom travelling and passing by this area, we advise you to go and visit the church of Santa Maria di Portonovo, that is one of the maximum examples of Roman art in Marche.
It stands on an enchanting location upon a little rock cliff drawn into the sea and it is touched by the green Mediterranean scrub characteristic of the Conero Riviera. Indeed, there no exist reliable sources that can certify the history of the beginning of this example of medieval architecture in Marche; henceforth, those who is studying it attempted to make a reconstruction as much adherent to reality of the episodes that brought to its construction.
During the past someone talked about a document that would have been testifying the donation of the ground over the which was built up a Benedictine monastery at Portonovo in 1034; that document is a currently lost and with many doubts about its authenticity.
It is known that Saint Gaudenzio has been living in Portonovo for two years and he has dead over there: therefore, his death represents a good chronological limit to set the construction of the monastery, dated between 1044 and 1050, date matching with morphological characteristics of the building.
The architectural structure of the Church, besides of being particularly impressive, is also very singular: it is a fusion of Greek cross shape, Basilic plant and a Church with chapels parallel-like. External walls have been realized with Conero white stone, whilst internal floor is made by yellow stone and cotto. In the lower side of the building there are several single-lancet windows, while in the elliptic planted Byzantine style cupola there are some double lancet windows.
Santa Maria di Portonovo, together with the adjacent monastic building lived by Benedictine friars, were the only proof of life in Portonovo. The church (already mentioned into a trace of the year 1034) and the environment offered to the brothers in Benedetto the conditions to observe the sacred Rule that imposed them work, pray, humility and anonymity.
The Church was born as place of cult for a Benedictine monastery reaching a remarkable importance in Medieval Marche region; then, was partially destroyed in 1320 because of a land- slide falling from Conero Mountain; on the contrary, that landslide did not spare the monastery, which there has any more trace of. When Benedictine monks abandoned it, the small church was unused for centuries.
Since 1436 the settlement was given to some hermit monks, after having reached the Ancona Chapter of the Cathedral jurisdiction. By the way, the monastery kept having an uneasy life, because of an incursion in 1518 by Turkish troops that contributed to its definitive collapse, very damaged before because of many and continuous landslides. During Napoleonic period the church was used by troops until 1837, when abbot Cesaretto retired himself to hermitage at Portonovo and gave start to a restoration of the church.
During following years and beginning from 1860, the property of the building passed to the Italian Reign, whose institutions did not take care about it: they left it becoming recover even for shepherds and flocks. This went on until when in 1894 the first systematic restoration of the settlement was started by consolidation of the structures and the removal of the nineteenth-century plasters.
New restorations of the set have been started between 1988 and 1995, while in 2002 have been effected archeological diggings that bore to the light a medieval cemetery and allowed to track the foundations of the tower with bells (this tower was known by the documents, but still not yet localized) and to find out latest structures around the church, such as the hermit house.
From
ABBEY SANTA MARIA ASSUNTA in Bominaco
The Abbey of Santa Maria Assunta, hidden among trees a little outside Bominaco, together with the Oratorio, was part of the monastic Benedictine center of Momenaco, already existing in the 10th century. Founded according to tradition in 1001 by Odorisius, son of Bernardo di Valva, this abbey is one of the masterpieces of Abruzzi Romanesque architecture. The three imposing apses in the back part are among the most characteristic of the time. The inside is divided into three aisles by seven arches and preserves elements of exceptional artistic value: the abbey desk, the altar and the ciborium, the Easter candelabrum, the ambo, and some fine remaining frescoes.
These photos were taken during a trip we did in September 2012 together with 9 other travelers from the island of Gozo. There are more presentions from this trip in the reagion of Abruzzo that you can find on YOU TUBE under gozofreezeframe search. jjp zammit
Moscufo Gospel Choir
12 agosto 2012 - Moscufo