Teramo puntata 1° - la storia da ieri a oggi (Collana le grandi città dell'Abruzzo)
ABRUZZO TURISMO - STORIA DELL'ABRUZZO RACCONTATA E COMMENTATA
Un documentario in 5 capitoli raccontato e illustrato dalla mia voce, Lorenzo Cav95, che includerà: 1 la storia d'Abruzzo dalle origini sino all'epoca contemporanea, 2 la descrizione storico-artistica delle principali città della regione, 3 la storia dell'arte con riferimenti all'architettura, scultura, pittura, letteratura, 4 approfondimento sull'architettura abruzzese, 5 le tradizioni, le leggende, il folklore, e la musica popolare.
In questa puntata espongo la prima parte di Chieti: innanzitutto la sua storia, le origini mitiche della fondazione di Achille in onore della madre Teti, dello splendore romano quando fu capitale dei Marrucini, di cui restano le vestigia dell'anfiteatro della Civitella, dei tenpietti giulio claudii, delle terme romane, poi la decadenza, la distruzione nell'801 da Pipino il Breve, la ricostruzione e l'ascesa politica ed economica come capitale dell'Abruzzo Citeriore con decreto di Alfonso d'Aragona, il potere del casato patrizio dei Valignani, sommato al potere della diocesi con sede nella Cattedrale di San Giustino, ecc...e infine parlerò delle modifiche all'urbanistica del centro storico e dei 6 rioni.
IN QUESTA PUNTATA racconterò la storia di Teramo, dalle origini sino agli anni '60. Il contado Aprutiense, dall'antico nome dei popoli italici Pretuzi, corrisponde più o meno all'attuale provincia teramana, confinanti con il piceno di Ascoli, e il fiume Aterno a Pescara: la città si chiamava ''Interamnia'', ossia città tra i due fiumi, il Tordino e il Vezzola, capitale dei Pretuzi, poi venne conquistata dai Romani, e fu dotata di un complesso termale, di edifici patrizi con mosaici, di cui la domus del Leone, la necropoli già esistente sulla via sacra Cecilia, a Ponte Messato, il teatro e l'anfiteatro romano nella zona del mercato, presso il nuovo Duomo cattedrale di Santa Maria Assunta, ecc...Nel Medioevo fu sempre una fiorente città, fu sede dal 1233 del giustiziere regio degli Abruzzi, per volere di Federico Ii di Svevia, in seguito fu oggetto di contese tra i partiti nobiliari dei Melatino e gli Antonelliano o De Valle, mentre il duca di Atri, prima Andrea Matteo, poi Giosia Acquaviva tentavano di prenderne il definitivo controllo, per allargare i domini di questa famiglia.
Il Corriere della Sera scrive dell'anfiteatro teramano
Nell'edizione di ieri del quotidiano nazionale Il Corriere della Sera un articolo ha trattato i problemi che Circondano il Teatro Romano di Teramo
ANFITEATRO ROMANO DI CASSINO, ITALIA. McD'AGO
VISITA GUIDATA AL TEATRO ROMANO
In occasione della XIV Settimana della Cultura, il Teatro Romano di Teramo è stato aperto al pubblico. Per un'intera giornata, sono state organizzate visite guidate al monumento. Il tutto grazie alla collaborazione dell'Architetto Maria Cesira D'Innocenzo e dell'Archeologo del MIBAC, Vincenzo Torrieri, che hanno accompagnato i visitatori alla scoperta di un luogo tanto discusso quanto inesplorato e sconosciuto alla massa. Servizio Alessia Stranieri. Riprese Maria Carannante
446 - Museo Archeologico di Teramo (2007-02-20)
Molti ignorano l'esistenza di reperti risalenti dalla preistoria al periodo dei Romani, passando per l'arte fenicia, conservati nel Museo Archeologico.
La struttura è dedicata alla figura di Francesco Savini, storico e archeologo di fama internazionale, vissuto nel periodo del fine ottocento, inizio '900, valente studioso di numismatica ed araldica.
Il Museo è un mirabile viaggio nel cuore dell'esistenza del mondo.
I resti testimoniano la grandezza dell'antica Teramo che ospitava un foro romano, il teatro, l'anfiteatro, le terme, numerose testimonianze della religiosità antica le sue ricche dimore come la domus cosiddetta del leone, di Porta Carrese, di Largo Torre Bruciata, dell'area di Largo Madonna delle Grazie o la necropoli di Ponte Messato.
Al pianterreno, è visibile una interessante sezione dedicata alla storia cittadina con reperti in gran parte riportati alla luce da Francesco Savini proprio all'inizio del '900.
Il visitatore all'interno, scopre, con meraviglia, la città romana in tutti i suoi aspetti di vita e di morte giacché i resti raccontano del teatro romano, dell'edilizia di secoli fa, ma anche di necropoli.
Di ingente valore artistico e antropologico i resti di un ritratto di Settimio Severo o di statue acefale risalenti al I° secolo d..C.
Nel piano superiore sono conservati gli innumerevoli reperti rinvenuti in provincia, dalla necropoli di Campovalano, ai resti dei sepolcri di Penna Sant'Andrea, alle antiche abitazioni del villaggio rinvenuto a Tortoreto, fino alle scoperte archeologiche di Montorio al Vomano, Crognaleto, Bellante, Basciano.
04 - Museo Archeologico di Teramo (2007-02-20)
Molti ignorano l'esistenza di reperti risalenti dalla preistoria al periodo dei Romani, passando per l'arte fenicia, conservati nel Museo Archeologico.
#Teramo #ProvinciaDiTeramo #Abruzzo
La struttura è dedicata alla figura di Francesco Savini, storico e archeologo di fama internazionale, vissuto nel periodo del fine ottocento, inizio '900, valente studioso di numismatica ed araldica.
Il Museo è un mirabile viaggio nel cuore dell'esistenza del mondo.
I resti testimoniano la grandezza dell'antica Teramo che ospitava un foro romano, il teatro, l'anfiteatro, le terme, numerose testimonianze della religiosità antica le sue ricche dimore come la domus cosiddetta del leone, di Porta Carrese, di Largo Torre Bruciata, dell'area di Largo Madonna delle Grazie o la necropoli di Ponte Messato.
Al pianterreno, è visibile una interessante sezione dedicata alla storia cittadina con reperti in gran parte riportati alla luce da Francesco Savini proprio all'inizio del '900.
Il visitatore all'interno, scopre, con meraviglia, la città romana in tutti i suoi aspetti di vita e di morte giacché i resti raccontano del teatro romano, dell'edilizia di secoli fa, ma anche di necropoli.
Di ingente valore artistico e antropologico i resti di un ritratto di Settimio Severo o di statue acefale risalenti al I° secolo d..C.
Nel piano superiore sono conservati gli innumerevoli reperti rinvenuti in provincia, dalla necropoli di Campovalano, ai resti dei sepolcri di Penna Sant'Andrea, alle antiche abitazioni del villaggio rinvenuto a Tortoreto, fino alle scoperte archeologiche di Montorio al Vomano, Crognaleto, Bellante, Basciano.
ANCHE A TERAMO IL GRANDE FLASH - 18 giugno 2015
Teramo - Antico Teatro Romano - Adesione all'evento nazionale “IL GRANDE FLASH” 18 GIUGNO ORE 21.00: ilLUMINIamo l'Italia NO-Ddl - Il popolo dei lumini non spegne l'attenzione!!
Assemblee, cortei, presidi (il prossimo dal 23 al 25 giugno a pochi metri dal senato), scioperi (incluso quello della fame a staffetta a Bologna, Ferrara, Modena e Lamezia Terme), blocco degli scrutini, azioni dirette nelle piazze, letture della Costoituzione nelle strade, consegne delle pagelle imbavagliati e con le mani incatenate (è accaduto nella periferia di Bologna). E flash-mob notturni, come giovedì 18 giugno, con la protesta promossa da quello che molti chiamano il “Popolo dei lumini”. Questi i luoghi delle azioni del 18 contro la Buona scuola:
Caserta (piazza Margherita), Roma (Colosseo), Napoli (piazza Municipio), Torino (piazza Carlo Alberto), Civitavecchia (piazza degli Eroi), Santa Maria Capua Vetere (Anfiteatro), Benevento (piazza Matteotti), Isernia (Fontana Fraterna), Mestre (piazzetta Pellicani), Reggio Emilia, Sassari (piazza Tola), Caltanissetta, Teramo (Antico Teatro Romano), Verona, Vasto (piazza Rossetti), Palermo (teatro Massimo), Lecce (piazza Sant’Oronzo), Catanzaro (piazza Matteotti).
«Vogliamo illuminare l’Italia e i suoi monumenti contro le deleghe in bianco previste dalla riforma e contro il rifiuto, da parte del governo, di dialogare con chi lavora a scuola tutti i giorni» hanno spiegato i docenti.
Di sicuro, il ricatto di un Renzi in edidente difficoltà — «avete tre giorni per ritirare gli emendamenti al senato, altrimenti i cento mila precari non saranno assunti — è stato rifiutato.
La forza del movimento della scuola, movimento senza leader, sembra perfino in crescita, nonostante la chiusura dell’anno scolastico. Una forza con la quale questo movimento include e supera l’azione dei sindacati, mette insieme insegnanti, studenti e famiglie e si diffonde in modo sempre più capillare sui territori. Il primo obiettivo resta ritiro del disegno di legge, ma la sua azione è un processo complesso e aperto che va oltre la battaglia legislativa.
Teramo Città d'Arte Volume 2: Monumenti e luoghi d'interesse: Quartieri San Giorgio-San Leonardo
Documentario sulla Capitale dei Pretuzi, nell'antica terra dei Piceni
Incorniciata nello scenario del Gran Sasso e dei Monti della Laga, che snoda sullo sfondo della città una formidabile corona di cime e pareti, Teramo è ricca di storia, di natura e di una vivace vita culturale. Malgrado la sovrapposizione di una forte urbanizzazione in periodo moderno, vi sono notevoli testimonianze del passato romano e di quello medievale. Nel cuore del centro storico, tra i resti del teatro e dell'anfiteatro romano, vi è la Cattedrale, intitolata a San Berardo(del 1158, ampliata nel Trecento;tre navate; stupende monofore; portale di Diodato Romano, con bellissime statuine sulle colonnine laterali di Nicola da Guardiagrele, di cui all'interno è custodito il capolavoro, il celebre Paliotto d'argento; Polittico di Sant'Agostino, del veneziano Jacobello del Fiore e affreschi quattrocenteschi). Tra le altre numerose chiese storiche, di cui la città è ricca, da vedere, in Largo Melatino, la chiesa di Sant'Antonio, del 1127 (portale romanico, grande bifora sull'abside esterna, interno a una navata, rifatto in età barocca), e, fuori dell'abitato, in località Frondarola, il Santuario della Madonna delle Grazie(capitelli ornati, archi semicircolari; numerosi dipinti; bellissima Madonna lignea, del XV secolo; chiostro).
Da visitare, inoltre, il bel Convento di San Giovanni (chiostro restaurato), il settecentesco palazzo Delfico, il Palazzo Vescovile (strutture trecentesche), la Loggia del Municipio, la Chiesa di San Domenico e Casa Capuani, in via Veneto, la Biblioteca, intitolata al Delfico, il Museo Civico (dipinti dei secoli XV-XIX, reperti archeologici, maioliche, sculture), il Museo Archeologico e la Pinacoteca, incastonati nella cornice della villa comunale, il Castello della Monica, l'Osservatorio di Colle Urania, a pochi chilometri dal centro storico, fondato nel 1890 da Vincenzo Cerulli. La città e la sua provincia hanno tradizioni artigiane, delle quali da tempo si è avviato il recupero e la promozione: merletti e ricami a punto pittura (introdotti dalla scuola delle Suore della Carità, agli inizi dell'ottocento), artigianato orafo e soprattutto, l'arte del cuoio inciso (oggettistica, borse, cappelli, cinture, frustini, ornamenti e selle equine, ma anche elementi di arredamento, pannelli decorativi e preziose porte). Di grande rilievo la tradizione gastronomica; la cucina teramana è più che famosa per le semplici, ma raffinatissime e prelibate specialità, dai maccheroni con le pallottine alle scrippelle 'mbusse, dal timballo alle incredibili mazzarelle.
447 - Teatro Antico Romano. Ieri, oggi .. domani (2010_12_18)
Una giusta battaglia civile la si combatte in vari modi.
C'è chi scende in piazza per manifestare il proprio dissenso e c'è chi, come me, preferisce fare da cassa di risonanza, attraverso i miei mezzi tecnici
telecamera e divulgazione dei video su internet, alle altrui battaglie civili.
Anche stavolta ho reputato giusto mettermi a disposizione del professor
Sandro Melarangelo e di Teramo Nostra nell'ormai più che decennale battaglia
di riportare alla luce il Teatro Antico Romano.
Nel video, della durata di circa 19 minuti il professor Melarangelo ripercorre
una breve storia del Teatro d'Interamnia fino a giungere al 2 dicembre 2010, giorno in
cui, in segno di protesta, si sdraiò per terra per impedire che i reperti archeologici fossero prelevati e trasferiti altrove.
La battaglia è stata vinta.
Difatti le pietre del Teatro d'Interamnia sono state parcheggiate sulla strada e
verranno riposizionate dopo che i lavori nel medesimo Teatro verranno portati a termine.
Qui di seguito la trascrizione dei primi 6 minuti circa nel quel il professor Sandro
Melarangelo racconta storia ed attualità del più importante monumento romano di
Teramo.
**************************************************
Il Teatro d'Interamnia è il teatro romano più grande del Piceno che potrebbe anche essere riutilizzato.
Stiamo parlando di una impresa epica che partì da Francesco Savini nel 1901 e nel 1926, produsse una relazione per l'Accademia dei Lincei che fece proprio quella ricerca.
Queste importanti iniziative di Francesco Savini e successivamente del Ministro della Cultura Popolare Bottai e ancora poi di Giovanna Melandri ma anche degli altri Ministeri dei Beni Culturali successivi purtroppo ancora oggi non possono avere soddisfazione perchè qualcuno impedisce che si porti avanti questo progetto storico per la Città di Teramo ... il recupero del Teatro d'Interamnia.
Ma noi insisteremo.
Il 2 dicembre 2010 quando si cercò di rimuovere i reperti archeologici dal Teatro Romano, cioè le pietre che componevano i 4 fornici sud est del teatro noi abbiamo impedito che venissero asportati dall'aerea e collocati in una zona, si archeologica come quella della Cona, ma chissà se poi li avremmo riavuti.
E soprattutto chissà se poi avremmo riavuto la ricostruzione dei 4 fornici.
Ora noi auspichiamo che questo teatro sia ricostruito nella sua interezzaper quello che è possibile ... ed è possibile perchè i reperti ci sono.
Sono ammassati nell'area e noi li abbiamo fatti lasciare nell'area e sono così tanti che possono ricomporre quella parte mancante affinchè noi possiamo avere il Teatro d'Interamnia ricostruito per quella parte che può ancora essere utilizzabile anche in un futuro per iniziative estivedi spettacoli teatrali, di spettacoli operistici.
Stamattina (2 dicembre 2010) ci siamo svegliati di soprassalto perchè varie telefonate di vari cittadini ci hanno informato che sul Teatro Romano, nonostante le assicurazioni che ci erano state date anche pubblicamente dal sindaco in Consiglio Comunale, si vedeva ancora all'interno del Teatro armeggiare una ruspa che prelevava i reperti archeologici e li metteva su di un camion.
E poi qualcun'altro dall'area della Cona, l'area della Via Sacra, dove dovevano essere portati questi reperti archeologici, ci hanno avvisato che un camion scaricava pietre su quell'area.
Allora noi ci siamo precipitati nell'area di cantiere, abbiamo guardato
attraverso le fessure perchè c'è un'ampia staccionata.
E' la prima volta che succede che in un cantiere ci sia un'ampia staccionata che impedisce la visuale di quello che sta succedendo li dietro ... bene ... dopo aver visto che cosa succedeva da dietro le fessure abbiamo chiesto alla fine al capo cantiere della ditta appaltatrice di Montorio, Patella.
Molto gentilmente ci ha fatto entrare all'interno del cantiere e abbiamo constatato che l'allarmismo dei cittadini teramani era esagerato.
Non trattavasi di asportazione delle pietre romane, dei reperti archeologici che devono servire per la ricostruzione dei 4 fornici, ma di pietre di fiume che nel tempo erano state depositate li.
Poi ci siamo recati per renderci conto dal vivo sull'area della Cona ed abbiamo
constatato che era vero quello che ci siceva la ditta appaltatrice Patella.
Quindi ci siamo rassicurati
Però è importante che i vari cittadini teramani al di fuori di Teramo Nostra si siano interessati per la salvaguardia di questo importante bene, di questo importante monumento, di questo reperto archeologico romano più importante d'Abruzzo.
I cittadini teramani finalmente lo fanno proprio, cominciano ad inorgoglirsene
e ostacolano, contrastano quelli che vorrebbero ancora le due fatiscenti case, una terremotata, Casa Salvoni, l'altra, Casa Adamoli, riconsolidata e non si capisce
perchè, insistano ancora sulla cavea del Teatro Romano.
Tutti sono scandalizzati di questo e tutti chiedono che questi due edifici incongrui vengano rimossi per rimettere a vista il Teatro Romano
Incoming Abruzzo.mov
La regione Abruzzo, è stata per alcuni giorni ambasciatrice del valore della qualità italiana. Dal 30 maggio al 5 giugno Buonitalia e la Fondazione Italia Giappone hanno organizzato un entusiasmante tour per un gruppo di dieci buyers e giornalisti giapponesi che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare i prodotti dell'enogastronomia locale ma anche le ricchezze artistiche del territorio. I dieci rappresentanti del paese del sol levante hanno potuto visitare la splendida città di Teramo, un vero tesoro di arte e cultura italiane che non ha mancato di emozionare i suoi visitatori. L'antico centro cittadino è dominato dall'imponente mole della Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita a partire dalla metà del XII secolo in stile romanico, alle cui spalle sorgono, ancora ben conservati e a poca distanza tra loro, il teatro e l'anfiteatro di epoca romana. Teramo presenta infatti una duplice tradizione, quella romana e quella medievale, ben sintetizzate nel suo museo archeologico che, in un percorso che risale alle origini remote della città, ne testimonia lo sviluppo attraverso l'impero romano e poi nel medioevo, riportando alla luce le rovine di antichi templi pagani e di abitazioni private, accanto a marmi provenienti da edifici paleocristiani e oggetti di uso domestico.
Teramo 2019
Teramo è capoluogo di provincia della regione Abruzzo ed è situata a 264 m di altezza, dista 30 km dalla costa adriatica, alla confluenza del torrente Vezzola con il fiume Tordino e copre una superficie di 152 km2. Attivi sono il mercato agricolo di cereali, uva, ortaggi, frutta, olive e quello zootecnico. Presenti sono le industrie meccaniche, alimentari, della ceramica, dei mobili, tessili e dell'abbigliamento.
Antichissima colonia fenicia Petrut o Pretut fenicia, nata come emporio commerciale, capitale dei Pretuzi, fu annessa alla regione picena da Augusto come Interamnia Praetutianorum (III secolo a.C.), che acquisì splendore architettonico e raffinatezza culturale sotto l'imperatore Adriano, deve il nome proprio ai due corsi d'acqua che la delimitano e riunendosi poco dopo l'abitato la collegano al vicino mare. Con la caduta dell'Impero romano (476) la città, distrutta dai Visigoti (410) e in seguito incendiata (XII secolo), dominata dai Longobardi (VII-XII secolo) e poi dai Normanni, attraversa momenti difficili. La rinascita comincia quando il vescovo Giulio II fa ricostruire la Cattedrale bruciata e si conferma sotto Federico II. Dopo che Carlo I d'Angiò divide l'Abruzzo in Citeriore e Ulteriore, Teramo (inclusa nell'Ulteriore) si arricchisce di ulteriori monumenti, tra i quali spiccano il portico del Palazzo Vescovile e il portale della Cattedrale (XIV secolo). Nel XV secolo la crescita economica e culturale viene nuovamente ostacolata dalla rivalità tra la famiglia dei De Melatino (fazione degli Spennati, cosiddetti perché furono quelli che ebbero la peggio e rimasero come uccelli senza piume) e dei De Valle (fazione dei Mazzaclocchi, da mazzaclocca, la mazza che usavano come arma), caratterizzata da atti di estrema violenza; la esemplare impiccagione di 13 Spennati viene ricordata da uno scudo di pietra sul quale sopra due teste con la lingua fuori compare la scritta A lo parlare agi mesura. La leggenda narra che furono le donne teramane a porre fine all'assurda guerra, proclamando uno sciopero degli affetti. Nonostante i disordini interni, nel corso del '400 a Teramo operano grandi artisti (Jacobello del Fiore, Nicolò da Guardiagrele) e vengono intensificati i rapporti commerciali con l'Umbria, la Toscana e Venezia. Nel settecento e nell'ottocento Teramo ebbe una vivace vita culturale aprendosi alle idee illuministe di illustri studiosi, come Melchiorre Delfico, a cui diede i natali. Fino all'Unità d'Italia (1861) la città segue le sorti del Regno di Napoli e subisce l'occupazione austriaca e francese (XVIII secolo).
Incorniciata nello scenario del Gran Sasso e dei Monti della Laga, che snoda sullo sfondo della città una formidabile corona di cime e pareti, Teramo è ricca di storia, di natura e di una vivace vita culturale. Malgrado la sovrapposizione di una forte urbanizzazione in periodo moderno, vi sono notevoli testimonianze del passato romano e di quello medievale. Nel cuore del centro storico, tra i resti del teatro e dell'anfiteatro romano, vi è la Cattedrale, intitolata a San Berardo(del 1158, ampliata nel Trecento;tre navate; stupende monofore; portale di Diodato Romano, con bellissime statuine sulle colonnine laterali di Nicola da Guardiagrele, di cui all'interno è custodito il capolavoro, il celebre Paliotto d'argento; Polittico di Sant'Agostino, del veneziano Jacobello del Fiore e affreschi quattrocenteschi). Tra le altre numerose chiese storiche, di cui la città è ricca, da vedere, in Largo Melatino, la chiesa di Sant'Antonio, del 1127 (portale romanico, grande bifora sull'abside esterna, interno a una navata, rifatto in età barocca), e, fuori dell'abitato, in località Frondarola, il Santuario della Madonna delle Grazie(capitelli ornati, archi semicircolari; numerosi dipinti; bellissima Madonna lignea, del XV secolo; chiostro).
Da visitare, inoltre, il bel Convento di San Giovanni (chiostro restaurato), il settecentesco palazzo Delfico, il Palazzo Vescovile (strutture trecentesche), la Loggia del Municipio, la Chiesa di San Domenico e Casa Capuani, in via Veneto, la Biblioteca, intitolata al Delfico, il Museo Civico (dipinti dei secoli XV-XIX)
Di grande rilievo la tradizione gastronomica; la cucina teramana è più che famosa per le semplici, ma raffinatissime e prelibate specialità, dai maccheroni con le pallottine alle scrippelle 'mbusse, dal timballo alle incredibili mazzarelle.
fonte contraccolpo.net
673 - Neve a Teramo 06 - vista dall'Alto - (2017-01-18)
Situazione stradale a Teramo città?
#Teramo #NeveTeramo#neve
Strade trasformate in torrenti, piazze che appaiono piscine.
Situazione in Via Paris nei pressi dell'Anfiteatro Romano
Il teatro romano di Mediolanum
Sotto Piazza Affari, ben prima del dito di Cattelan, i romani costruirono un teatro da oltre 7mila spettatori. Era il primo secolo dopo Cristo e i mercati finanziari non esistevano ancora!
La rubrica Lombardia ritrovata di Umberto Martini in onda su Rai3 Lombardia
Chieti: la Capitale dei Marrucini
Per rendere il viaggio più affascinante, ho inserito le musiche del film Alexander, composte dai Vangelis, e un concerto di Mozart
Una passeggiata, realizzata da me sotto forma di documentario, sulla città più antica d'Abruzzo: Teate, oggi Chieti, fondata dall'eroe Achille nel 1181 a.C., come vuole la leggenda, in onore della madre Teti.
Fu poi popolata dai Marrucini, sotto il controllo dei Romani, e infine divenne una delle prime sedi vescovili d'Abruzzo, e dal XVI secolo fu sede del potere dei nobili Valignani.
La città ha molto da offrire: storia, alte e cultura, monumenti come la Cattedrale di San Giustino, opere archeologiche quali i Tempietti Giulio Claudii, l'anfiteatro della Civitella, le opere del Museo Archeologico Nazionale (il famoso Guerriero di Capestrano), il teatro Marrucino, il corso, i vicoli medievali e le terme romane.
Salento segreto: le masserie abbandondate sulla Lecce - San Cataldo
Lungo la strada che collega Lecce alla vicina marina di San Cataldo, svoltando per via Ardito Desio, si attraversa una campagna aspra piena di antiche masserie abbandonate ed altre recuperate e abitate. Oggi abbiamo visitato questo frammento di Salento.
Zucchero wanted tutta un'altra storia - Verona 2017 Black Cat World Tour. Sugar - ultima parte
Zucchero – Wanted tutta un’altra storia. Il concerto – evento di Zucchero Fornaciari, una serata all’insegna della musica. Lo spettacolo è stato registrato in occasione della tappa all’Arena di Verona del Black Cat World Tour. Sugar ha realizzato ben ventidue concerti nello splendido anfiteatro romano e la sua tournée, ha realizzato numeri da record con ben centotrentasette tappe tra Europa, Nord America, Sud America, Asia, Africa e Oceania. SECONDA ED ULTIMA PARTE.
Teramo il degrado di porta romana
Sono state numerose le segnalazioni giunte alla nostra redazione da parte di cittadini che vivono nella storica via di Porta Romana a Teramo costretti a vivere con numerosi disagi
Presepe vivente TERAMO 2020
Pasque Veronesi
Descrizione - VERONA 11 Maggio 2014 - Corteo storico in costume per ricordare le Pasque Veronesi
ANFITEATRO CAMPANO 19 FEBBRAIO 2017
ANFITEATRO 19 FEBBRAIO 2017 SANTA MARIA CAPUA VETERE DJI PHANTOM 4 DRONE