Monte Rinaldo - Scavi all'area archeologica La Cuma
Monterinaldo, Area archeologica la Cuma dal TG3 Marche (manortiz)
Monte Rinaldo. Passeggiata archeologica si conclude alla Cuma
Monte Rinaldo. Santuario ellenistico romano de La Cuma. La passeggiata archeologica iniziata al museo civico si conclude nell'area archeologica con l'intervento di Daniela Tisi della Rete Museale dei Sibillini
Monte Rinaldo sito archeologico La Cuma
Monte Rinaldo sito archeologico La Cuma - Fotografia e montaggio Giovanni Vagnarelli su Il congedo degli OGAM musiche celtiche -
Monte Rinaldo (Marche), Archaeological Site La Cuma (manortiz)
Museo archeologico del Santuario Ellenistico di Cuma
• Un Santuario romano di età tardo repubblicana: l’area archeologica “La Cuma”
Nell’alta valle del fiume Aso, in una cornice ambientale di notevole valore paesaggistico, è situata in località “La Cuma”, l’area archeologica del Santuario ellenistico romano di Monte Rinaldo, che si configura come un luogo ideale di conoscenza e riscoperta di realtà antiche. La documentazione archeologica raccolta è il risultato di due principali campagne di scavi, la prima, del 1957 e la successiva del 1958-62, le quali portarono all’individuazione e alla parziale messa in luce del santuario, di epoca tardo ellenistica, e di strutture di età imperiale avanzata, probabilmente una villa rustica impiantatesi sopra le rovine del precedente luogo di culto andato in disuso. Gli eventi sismici, le frane e i dissesti geologici che nel tempo si erano susseguiti, così come documentato da crolli e spoliazioni resero ancora più difficoltoso il compito degli archeologi e degli studiosi di fare chiarezza e precisione, tuttavia, gli scavi hanno finora riportato alla luce, elementi architettonici di un complesso cultuale costituito da un porticato, da un tempio e da un edificio rettangolare di incerta destinazione.
Il porticato a duplice fila di colonne (porticus duplex) orientato Est-Ovest è lungo m.63.50 ed è largo m 100. E’ formato da un muro di fondo in blocchi di arenaria e da due colonnati paralleli di ordine ionico - italico, quello interno, con colonne alte m.6.80 (di cui quattro innalzate) mentre quello esterno, con colonne alte m.4,75 (di cui sette innalzate), è di ordine dorico. All’estremità occidentale del portico si notano delle modifiche successive volte a ricavare un ambiente chiuso su tre lati, ed aperto ad Est verso l’interno, mediante un colonnato con tre colonne ioniche che si ergono tra due paraste. A sud del porticato si collocano i resti delle fondazioni del tempio del tipo forse a tre celle con colonne sulla facciata d’ordine tuscanico e datato approssimativamente tra II-I sec a.C. Di particolare interesse si rivela la presenza accertata, ma ora non visibile, di un pozzo ubicato tra il tempio ed il porticato, in quanto sicuramente collegato all’origine e alla frequentazione di questo importante santuario. In merito alle divinità venerate, non si dispone di dati certi, ma l’acqua sembra rappresentare l’elemento naturale costitutivo di questo complesso sacro legato ai riti della sanatio così come testimoniato dal rinvenimento di statue votive.
Lo scavo ha restituito inoltre molteplici elementi architettonici in terracotta i quali, oltre a proteggere le travature lignee delle strutture architettoniche, assumevano anche una funzione decorativa.
Tali reperti, di indiscusso valore storico ed artistico, appartenenti all’Area Archeologica di Cuma sono conservati nel Museo Archeologico del Santuario Ellenistico di Cuma, sito presso la Chiesa del Crocifisso, adibita a museo dal 2008. Nel museo si possono ammirare frammenti delle decorazioni architettoniche in terracotta, per lo più a stampo con ritocchi a mano e policrome, le quali si dividono in vari elementi relativi: alla copertura degli architravi (lastre di rivestimento), ai rivestimenti degli spioventi (sima), ai rivestimenti delle testate delle travi, agli elementi frontali dell’ultimo coppo spiovente (antefissa), al rivestimento del telaio di porte, e soprattutto al frontone.
Il lavoro di ricomposizione e di restauro dei gruppi frontonali è stato ancora più complicato in conseguenza del fatto che i frammenti relativi alle sculture del frontone, sono stati recuperati in prevalenza dalla demolizione di muri antichi nei quali erano state reimpiegate come materiale da costruzione. Di tali sculture è stato raccolto un numero imprecisato di teste, sia femminili sia maschili, intere e frammentarie, di frammenti di panneggi, di membra, fra cui gambe ed arti e di sedili. La forte caratterizzazione patetica che le contraddistingue ha fatto sì che venissero avvicinate ad opere del barocco dell’Asia minore con richiami all’altare di Pergamo (180 a.C.)
Quint'etto in Concerto Area Archeologica la Cuma di Monterinaldo (manortiz) III
Formato da professori dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
il Quint'etto è un quintetto d'archi (due violini, viola, violoncello e contrabbasso)
che trova le sue origini nello studio del repertorio classico unito alle esperienze
personali dei cinque musicisti che, pur essendo di formazione classica,
hanno avuto singolarmente vaste esperienze in altri generi musicali,
apportando ognuno, nella fusione con gli altri, il proprio etto di cultura...
Il Quint'etto ha così deciso di aprire i propri orizzonti musicali
a nuovi lidi finora quasi inesplorati per un complesso di soli strumenti ad arco.
La formazione ha dapprima sperimentato e poi fatto proprio un repertorio
che va dai rock sfrenati di Elvis Presley alle rielaborazioni di musiche
di W.A.Mozart, passando per la musica popolare brasiliana, swing,
blues, e tango argentini, tra i più famosi e belli mai scritti nel '900.
Oggi il Quint'etto suona regolarmente per le più prestigiose associazioni
concertistiche ottenendo successo di pubblico e critica ad ogni sua performance.
Quint'etto in Concerto
Area Archeologica la Cuma di Monterinaldo
Rosario Genovese, primo violino
Ruggiero Sfregola, violino
Andrea Pighi, contrabbasso
Gianni Leonetti, viola
Francesco Di Donna, violoncello
filmato di
Luigi Manfredi
11 Giiugno 2017
Quint'etto in Concerto Area Archeologica la Cuma di Monterinaldo (manortiz) V
Formato da professori dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
il Quint'etto è un quintetto d'archi (due violini, viola, violoncello e contrabbasso)
che trova le sue origini nello studio del repertorio classico unito alle esperienze
personali dei cinque musicisti che, pur essendo di formazione classica,
hanno avuto singolarmente vaste esperienze in altri generi musicali,
apportando ognuno, nella fusione con gli altri, il proprio etto di cultura...
Il Quint'etto ha così deciso di aprire i propri orizzonti musicali
a nuovi lidi finora quasi inesplorati per un complesso di soli strumenti ad arco.
La formazione ha dapprima sperimentato e poi fatto proprio un repertorio
che va dai rock sfrenati di Elvis Presley alle rielaborazioni di musiche
di W.A.Mozart, passando per la musica popolare brasiliana, swing,
blues, e tango argentini, tra i più famosi e belli mai scritti nel '900.
Oggi il Quint'etto suona regolarmente per le più prestigiose associazioni
concertistiche ottenendo successo di pubblico e critica ad ogni sua performance.
Quint'etto in Concerto
Area Archeologica la Cuma di Monterinaldo
Rosario Genovese, primo violino
Ruggiero Sfregola, violino
Andrea Pighi, contrabbasso
Gianni Leonetti, viola
Francesco Di Donna, violoncello
filmato di
Luigi Manfredi
11 Giiugno 2017
La Cuma di Monterinaldo, Chiesetta rurale Madonna della Neve (manortiz)
Il Santuario ellenistico, La Cuma di Monterinaldo (manortiz)
Monterinaldo (La Cuma): Atalanta rivive con Vanessa Gravina (manortiz)
Giovedì 2 agosto l'Area Archeologica La Cuma di Monte Rinaldo (marche, Italy) ha ospitato alle ore 19 Vanessa Gravina protagonista di Atalanta. Lo spettacolo in prima nazionale, ha ripercorso i miti più famosi e noti al pubblico dei ragazzi infatti è un adattamento dall'omonimo libro di Gianni Rodari, dove per la prima volta «il Nobel della letteratura infantile» affronta il meraviglioso mondo della mitologia greca e racconta, con la sua consueta maestria, la storia di un personaggio femminile capace di lasciare il segno anche nell'immaginario di oggi.
Atalanta è una fanciulla che segue la Nave degli Argonauti e Giasone nella conquista del vello d'oro, Ercole nelle sue fatiche, l'impresa di Teseo e la sua vittoria sul Minotauro e tante altre vicende. Lo spettacolo è arricchito dalle musiche eseguite da Laboratorio Ensemble
dir. Federico Paci con Maurizio Croci clarinetto piccolo, Edoardo Mancini e Pierluca Ciarloni clarinetti Sib, Simona Mariani clarinetto basso
Enrico Tancredi fagotto, Giovanni Damiani percussioni
Vanessa Gravina è una delle maggiori interpreti della scena italiana. Inizia giovanissima l'attività di artista, posando per importanti campagne pubblicitarie e fotografiche ad opera di fotografi quali Fabrizio Ferri, Richard Avedon, Gilles Tapie. Segue l'esordio in radio, con Diego Cugia e Massimo Catalano. È all'età di dieci anni l'esordio al cinema con Colpo di Fulmine, regia di Marco Risi, Nastro d'Argento come miglior attrice protagonista esordiente. L'anno dopo gira, per Alberto Lattuada, I due fratelli. Seguono Maramao, esordio alla regia di Giovanni Veronesi. Inizia la stagione televisiva con La voglia di vincere, di Vittorio Sindoni, con Gianni Morandi, e Don Tonino, di Fosco Gasperi, commedia seriale con Gigi e Andrea. Di nuovo il cinema con 32 Dicembre, regia di Luciano De Crescenzo, con Marina Confalone, Renato Scarpa, Enzo Cannavale. Poi Sentimental, rivista musicale per RAI 3, di Enzo Muzzi. Di nuovo in televisione con La piovra 4 e La piovra 5, per la regia di Luigi Perelli. In Germania, per la tedesca ZDF, interpreta Laura und Louis, di Frank Strecker. L'anno dopo, il 1991, ecco l'esordio in teatro ne La donna del mare di Ibsen, per la regia di Giorgio Strehler, con il Piccolo di Milano. Numerose le sue partecipazioni a serial televisivi (I coccodrilli, Incantesimo, Sospetti 3, Gente di mare, Pompei, ieri, oggi, domani) e le sue frequentazioni cinematografiche delle quali ricordiamo Milonga di Emidio Greco con Carlo Cecchi, Italiani di Maurizio Ponzi, Premio Speciale per la Giuria al Festival di Berlino e la commedia Come quando fuori piove, con Ennio Iacchetti. Il suo vasto repertorio teatrale spazia da La bisbetica domata di Shakespeare con Edoardo Siravo per la regia di Armando Pugliese, La signorina Giulia sempre accanto a Siravo, Le troiane con Erica Blanc. Per lo Stabile di Messina, sotto la direzione di Walter Manfrè, è Agata, dramma di Rocco Familiari e Ersilia Drei in Vestire gli ignudi di Luigi Pirandello per la regia di Walter Manfrè. Pilato sempre di Giorgio Albertazzi, Peccato che sia una sgualdrina con la regia di Federica Restani, Nella città l'inferno regia di Francesco Tavassi e Dacia Maraini e Rudens di Plauto per la regia di Walter Manfrè sono alcuni dei titoli che la vedono ancora sui maggiori palcoscenici italiani
Santuario Ellenistico a La Cuma di Monterinaldo Marche manortiz
Monterinaldo, La Cuma Feast of Our Lady of the Snow with fireworks(manortiz)
Monterinaldo (Marche, Italy), Festa popolare a La Cuma in onore della Madonna della Neve
Da più di trecento anni gli abitanti del paese della media Valdaso rinnovano annualmente il loro voto alla Madonna, con una messa e una processione. Una tradizione antica, sentita, affascinante. E, a quanto pare, efficace.
Monte RinaldoNon è forse un caso che proprio in questi giorni si sia scatenata un'ondata di maltempo su tutto il fermano. A Monte Rinaldo lo sanno bene che può accadere. Lo sanno da più di trecento anni. Infatti, dal 1693, gli abitanti della cittadina della Valdaso rinnovano annualmente il loro voto alla Madonna della Neve nella piccola Chiesa situata ai piedi del centro abitato, vicino l'area archeologica La Cuma.
L'augurio dei monterinaldesi è che la Vergine li protegga dalla grandine. E, molto spesso, questo augurio viene soddisfatto, come ci conferma Roberto Antognozzi, esperto locale del culto: In effetti, di solito ci salviamo da queste ondate di maltempo. Forse una casualità, o forse è davvero l'intercessione della Madonna.
Una tradizione, dunque, molto sentita dagli abitanti del paese, che ogni anno, il 10 giugno, dedicano una messa e una processione alla Vergine. Tuttavia, la tradizione della processione era andata in disuso nell'immediato dopoguerra, come conferma Antognozzi, anche se la celebrazione della Messa venne sempre effettuata. Da una quindicina d'anni poi, alcuni cittadini hanno deciso di ripristinare anche la processione, inserendo il tutto in una intera giornata di grande festa.
La giornata di festa, a cui prenderanno parte anche delegazioni dei comuni di Ortezzano, Monte Vidon Combatte, Montelparo e Montalto, inizierà infatti alla mattina, quando sarà allestito uno stand gastronomico dove si potrà degustare il pranzo. La sera, alle ore 20.30, ci sarà poi la Santa Messa, seguita dalla processione in onore della Madonna della neve. Per finire col botto (è proprio il caso di dirlo), fuochi d'artificio e spettacoli pirotecnici!
FROM:
Monte Rinaldo in 4K - Filmed with Mavic Pro
Una piccola vista su Monte Rinaldo con il drone del momento... Mavic Pro della DJI
Cuma (2)
Servizio de Il Settimanale relativo alla splendida area archeologica di Cuma, nei Campi Flegrei.
museo archeologico monte rinaldo
visita guidata al museo di monte rinaldo cicerone il sindaco Vallorani
Monterinaldo - La Cuma 1957-2017 Sessant'anni dai primi Scavi (manortiz)
Monterinaldo - La Cuma 1957-2067 Sessant'anni dai primi Scavi
mostra fotografica
credits
Comune di Monterinaldo
Monte Rinaldo Archaeological Site
The Archaeological Zone in the area called Cuma, is surrounded by beautiful agricultural landscape, is one of the more compelling reasons to visit Monte Rinaldo. Here stands a shrine that must be considered one of the most important monuments of the Hellenistic period in the region. It ignores, for now,the deity to whom it was devoted, both the city for which it depended. Some scholars have linked it with Novana, the only city of Piceno mentioned in the list is Pilini the old city, whose location has not been identified. What is sure, seeing the size of his remains is powerless, it must have been a place of worship of great importance, the destruction of which was favoured by this terrain. The beautiful environmental setting, characterised by fertile and gentle hills and the monumental character of the archaeological finds, Monte Rinaldo makes a welcome destination for excursions to cultural and tourist stop to discover the hinterland
Divinity and Religious Affairs
With regard to the deity or deities worshiped here and worship practiced in this sanctuary, we have no certain information and data, the water seems to be the natural icon which corresponds incorporation of this sacred complex. Water bind it to the rites of a sanctuary (healing) with claims typical of central Italy also on the Adriatic coast. The practice of such rites is documented in Monte Rinaldo by the discovery of votive terracotta, made aprox II-III BC, in which anatomical votive (hands and feet) also headed, draped statuettes and animals.
Note: A votive deposit or votive offering is one or more objects displayed or deposited, without the intention of recovery or use, in a sacred place for broadly religious purposes
La zona Archeologica in località Cuma, circondata da un’incantevole paesaggio agrario, è uno dei motivi più validi per visitare Monte Rinaldo. Qui sorge un Santuario che a buon ragione può ritenersi uno dei monumenti di età ellenistica più importante di tutta la regione. Si ignora, per ora, sia la divintà a cui era dedicato, sia la città da cui dipendeva. Acuni studiosi l’hanno messo in relazione con Novana, l’unico citta del Piceno citata nell’elenco di Pilinio il vecchio, di cui non è stata individuata l’ubicazione. Quello che è sicuro, vedendo le impotenti dimensioni dei suoi resti, è che doveva trattarsi di un luogo di culto di grande importanza, la cui distruzione fu favorita dal terreno estremamente franoso. La bella cornice ambientale, caratterizzata dalla presenza di dolci e fertili colline ed il carattere monumentale dei ritrovamenti archeologici, rendono Monte Rinaldo un gradita meta di escursione a carattere culturale e turistico, alla scoperto dell’entroterra fermano
In merito alla divinità o alle divinità ivi venerate e al culto praticato in questo santuario, non disponiamo di informazioni e dati certi, L’acqua sembra rapresentare l’elemento naturale costitutivo di questo complesso sacro. All’acqua si legano infatti i riti della sanatio (guarigioni) tipici dell’area centro’italica con attestazioni anche sul versante adriatico. La pratica di tali riti è documentata a Monte Rinaldo dal rinvenimento di terracotte votive, costituite da ex – voto di III-II a.C., in cui accanto a votivi anatomici (mani e piedi) compaiono anche teste, statuette panneggiate e bovini.
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti, Paesaggio delle Marche
il mistero di Cuma // backstage01
Una giornata all'insegna del Mistero, della Storia, del Gioco e del Divertimento!
I volontari dell'ass. Tali&Quali hanno organizzato per il prossimo sabato 24 marzo una visita guidata all'interno degli Scavi archeologici di Cuma + Picnic + Gioco: scopri i segreti dell'insediamento più antico di Napoli, risolvi il mistero seguendo gli indizi che ti verranno dati durante la giornata, mangia i mitici Paninazzi della Sibilla e divertiti con i nostri volontari! Inoltre ci darai una mano a sostenere le nostre attività!
Per maggiori info visita l'evento facebook , visita la pagina facebook.com/taliequali o scrivici a taliequali.napoli@gmail.com
Archaeological Excavations In Italy (1958)
Italy.
Italian documentation on file.
MS. Sign on wall Monterinaldo pan to roadway in countryside. GV. Countryside. Various shots, excavating in progress. CU. Pieces of pottery which have been found. MS. Plane showing position of archaeological site. LS. Pieces of masonry. Various shots showing excavation in progress, masonry and part of a wall which has been found. CUs. carved stones which have been found. Various shots of stone pillars, masonry and other stone objects with excavations still going on, pan to countryside.
(Lav.)
FILM ID:2910.08
A VIDEO FROM BRITISH PATHÉ. EXPLORE OUR ONLINE CHANNEL, BRITISH PATHÉ TV. IT'S FULL OF GREAT DOCUMENTARIES, FASCINATING INTERVIEWS, AND CLASSIC MOVIES.
FOR LICENSING ENQUIRIES VISIT
British Pathé also represents the Reuters historical collection, which includes more than 136,000 items from the news agencies Gaumont Graphic (1910-1932), Empire News Bulletin (1926-1930), British Paramount (1931-1957), and Gaumont British (1934-1959), as well as Visnews content from 1957 to the end of 1984. All footage can be viewed on the British Pathé website.
Monte Rinaldo - motori d'epoca