Escursione 4K - Anello delle balze del Valdarno
Un percorso molto suggestivo. Siamo partiti da Ostina, una frazione di Reggello (Firenze) ed abbiamo iniziato a camminare sino ad incontrare le famose balze. Le balze sono delle alture che misurano al massimo un centinaio di metri, formatesi dall'erosione che ha causato l'acqua dopo un prosciugamento di un lago. Sono costituite da sabbie, argille e ghiaie stratificate, alte fino a un centinaio di metri, di forme diversificate, intercalate da profonde gole. Il percorso in un alcuni tratti è boschivo con sentieri impervi e salite faticose, ma tutto sommato percorribile, tutto intorno alle balze, tra piccole alture e gole. Si raggiunge di nuovo Ostina dopo quasi 13 chilometri con un dislivello di 244 metri.
Chi siamo?
Siamo appassionati di arte, avventura, viaggi, escursioni, trekking e intrattenimento. Ci piace documentare le cose belle ed anche quelle comuni, purché abbiano un senso o ci tocchino il cuore. Non tralasciamo le notizie, l'attualità ed i commenti al proposito di ogni cosa che possa destare interesse e curiosità. Lavoriamo per passione, senza alcun fine di lucro e cerchiamo ogni giorno di far crescere la nostra iniziativa.
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CASTELFRANCO DI SOPRA. LE BALZE DEL VALDARNO (AREZZO, ITALY)
Domenica 30 dicembre 2012: vedute delle Balze del Valdarno nella zona di Castelfranco di Sopra, provincia di Arezzo, Toscana, Italia. Le Balze del Valdarno, conosciute a Montevarchi anche come Smotte, sono un fenomeno geologico caratteristico costituito da sabbie, argille e ghiaie stratificate alte fino ad un centinaio di metri, di forme diversificate ed intercalate da profonde gole. Queste sono il risultato dell'erosione dei sedimenti pliocenici lacustri del Valdarno Superiore da parte degli agenti atmosferici e dei corsi d'acqua. Leonardo da Vinci osservandole comprese questi processi con qualche secolo di anticipo rispetto alle moderne teorie sull'erosione e sulla sedimentazione: ... questa valle (Valdarno di Sopra) riceveva sopra il suo fondo tutta la terra portata dall'acqua di quella intorbidita, la quale si vede ancora a' piedi del Pratomagno restare altissima, dove li fiumi l'han consumata e in fra essa terra si vede le profonde segature dei fiumi, che quivi son passati, li quali discendono dal gran monte di Pratomagno, nelle quali segature non si vede vestigio alcuno di nichi di terre marine. Il fondovalle del Valdarno come lo vediamo oggi è il risultato dei fenomeni geologici avvenuti dopo l'estinzione del Lago Pliocenico del Valdarno Superiore. Da questo momento in poi iniziò la fase erosiva che continua anche ai nostri giorni: il reticolo idrografico, formato da un fiume più grande nel fondovalle, l'Arno e da molti suoi torrenti trasversali più piccoli, ha iniziato a smantellare i sedimenti lacustri accumulati nelle varie epoche ed a trasportare questi ultimi più a valle. Il corso dell'Arno si è abbassato progressivamente dalla vecchia superficie di colmamento alla quota attuale, circa 150 metri più in basso. I sedimenti sono molto giovani e oppongono poca resistenza all'erosione: per questo si formano valli con pendii molto scoscesi. I sedimenti lacustri si presentano sempre con la stessa successione: più in basso quelli più fini (argille), depositati quando il lago era più profondo, più in alto i sedimenti grossolani (ciottoli), trasportati dagli immissari quando il lago lo era meno. Questa alternanza stratigrafica di terreni argillosi teneri sovrastati da terreni più resistenti (conglomerati ciottolosi) permette la formazione di pareti verticali. Il passaggio tra le due formazioni geologiche è netto e risulta facilmente visibile anche agli occhi meno esperti: la parte inferiore è costituita da limi argillosi e sabbiosi, gialli e grigiastri poco coerenti, la parte superiore invece da ciottoli arenacei tondeggianti, cementati e resistenti di colore marrone con presenza di orizzonti più rugginosi (paleosuoli), quando i vecchi sedimenti rimanevano all'asciutto.
LE BALZE DEL VALDARNO
Le Balze del Valdarno, conosciute anche come Smotte, sono un geotopo caratteristico, costituite da sabbie, argille e ghiaie stratificate, alte fino a un centinaio di metri, di forme diversificate, intercalate da profonde gole. Queste sono il risultato dell'erosione dei sedimenti pliocenici lacustri del Valdarno Superiore da parte degli agenti atmosferici e dei corsi d'acqua.
Balze 2
Volo sulle Balze, formazioni di calanchi nel comune di Reggello, in Valdarno.
Benvenuti nel Valdarno
Al centro dell’Italia
nel cuore della Toscana
c’è il Valdarno Superiore
un territorio tutto da scoprire
con paesaggi spettacolari
dove si trovano le Balze del Valdarno
un fenomeno naturale
ammirato anche da Leonardo da Vinci
…e non solo…
ma Valdarno vuol dire anche…
Strada dei Setteponti
Pieve di Gropina
Pieve di Cascia R
San Giovanni Valdarno: la città del Masaccio
Loro Ciuffenna: uno dei borghi più belli d’Italia
Pratomagno
Vallombrosa
Oasi di Bandella
Ponte a Buriano
Il Borro
Torre di Galatrona
Museo Paleontologico di Montevarchi
Museo Masaccio
prodotti tipici come il fagiolo zolfino
outlet di alta moda
ampi spazi verdi da esplorare
tipici casali toscani
…e molto altro ancora…
aall’alba…
…al tramonto
benvenuti nel Valdarno.
Maggiori informazioni sul blog: lamiabellatoscana.it
Le Balze
Servizio sulle Balze del Valdarno, trasmesso durante la puntata di 'Alle falde del Kilimangiaro' andata in onda su Rai 3 il 17/01/2016
Balze 1
Moto da strada e moto da cielo: una porta all'altra in un pomeriggio toscano. Riprese terrestri sul Poggio alla Croce, aeree su Valdarno e Calanchi di Reggello.
Motorbike and sky bike: one takes to the other in a Tuscan afternoon. Land takes on Poggio alla Croce, aerial takes over Valdarno and Calanchi (badlands) of Reggello
Un Ghirlandaio nella Pieve di Pitiana a Reggello?
Il 27 Dicembre del 1999 una pala attribuita al Ghirlandaio, risalente al XV° secolo, è stata recuperata dai Carabinieri dopo tre anni di ricerche. L’opera, che rappresenta una Madonna del Rosario con bambino e i santi Giovanni e Agostino, è stata ritrovata nella bottega di un antiquario nel centro di Firenze; nel 1946 era stata venduta illegalmente dal parroco locale.
Balze 3
Montaggio da un nuovo punto di ripresa di passaggi sulle Balze di Reggello e sul Valdarno
Il Pratomagno. Dal Saltino Vallombrosa a Case Sant' Antonio.wmv
La Foresta di Sant'Antonio è compresa nella catena del Pratomagno, dorsale preappeninica che si allunga per circa 40 chilometri, dal Passo della Consuma, fino a sud di Talla e che limita a nord est il bacino della Valdarno superiore ed a sud ovest quello del Casentino, allungati parallelamente alla catena. Forma un semicerchio snodandosi lungo il bordo più alto del bacino del torrente Resco, nel comune di Reggello. È delimitata a nord dal crinale di Poggio Massa Nera (metri 1075 s.l.m.) che, con direzione nord est, si ricongiunge al crinale del Pratomagno.
La foresta segue, nel suo limite latitudinale, il crinale principale interessando il Poggio della Risala (m 1485 s.l.m.), la Croce del Cardeto (m 1356 s.l.m.), Il Poggio alla Cesta (m 1446 s.l.m.), il Varco di Reggello (m 1354 s.l.m.) poi, più a sud, se ne scosta e segue il crinale secondario di Poggio Castelluccio, a confine con il comune di Castelfranco di Sopra. Il suo limite inferiore presenta un andamento frastagliato, seguendo fossi e crinali, segnato da Pian della Farnia e Case Levane.
La morfologia è accidentata con ripide pendici, crinali marcati, balzi rocciosi e fossi profondi che confluiscono verso il torrente Resco, con i borri di Sant'Antonio, della Rota e della Stufa. L'altimetria media è compresa fra 950-1000 m s.l.m., con minimi intorno ai 600 m e massimi di 1490 m lungo il crinale principale.
SYMA X8G Ponte di Annibale comune di Reggello Bruscheto!
SYMA X8G Ponte di Annibale comune di Reggello Bruscheto!
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La frazione di Bruscheto si trova ai confini dei territori comunali di Incisa Valdarno e di Reggello in riva destra dell’Arno. Del paese non si hanno notizie certe fino al Mille, ma la leggenda vuole che da qui siano passate le truppe di Annibale che avanzavano verso il Trasimeno. A Bruscheto esiste infatti un antico ponte che ha preso il nome del grande condottiero cartaginese e che alcuni fanno risalire appunto all’epoca romana.
In realtà il manufatto è riconducibile al Tardo Medioevo, come dimostrano gli elementi stilistici che lo caratterizzano. La struttura, realizzata in pietra delle cave locali, è lunga 40 metri e consta di quattro campate, che si appoggiano sulle rocce che emergono dal fiume. Essa sostituì molto probabilmente un preesistente ponte a schiena d’asino, come dimostrano le pile piuttosto massicce.
Il Repetti nel suo Dizionario Fisico Geografico della Toscana lo descriveva come il decimo ponte sull’Arno “unito a una steccaja nel popolo di Cetina vecchia. Esso è costruito di piccoli archetti che non alzano più che di due braccia sopra il pelo naturale dell’acqua”. Questa caratteristica ha permesso al ponte di Bruscheto di sopravvivere alle numerose piene dell’Arno, anche a quelle che hanno cancellato attraversamenti ben più imponenti. Oltre che dalla furia degli elementi naturali il piccolo viadotto è stato risparmiato anche dalle mine tedesche durante la seconda guerra mondiale.
Nelle vicinanze esiste una pescaia e un antico mulino che apparteneva ai vallombrosiani di Montescalari sin dal XII secolo.
CASTELFRANCO DI SOPRA (TOSCANA, ITALY)
Castelfranco di Sopra è un comune di 3.090 abitanti della provincia di Arezzo.
Si trova ai piedi del Pratomagno, lungo la strada provinciale Setteponti, a 45 km dal capoluogo. Situato lungo l'antico tracciato che collegava Arezzo a Fiesole, il territorio su cui oggi sorge Castelfranco di Sopra fu occupato in epoca preromana da un insediamento etrusco. Passato sotto il controllo di Roma intorno al III secolo, il territorio subì una intensa urbanizzazione, alimentata dalla costruzione della via consolare Cassia Vetus. Alla caduta dell'Impero Romano l'area finì sotto la dominazione longobarda, come attestato dai resti di strutture longobarde recentemente rinvenute nei pressi dell'antica Badia di Soffena, databili intorno all'825. Le prime testimonianze scritte riguardo a quest'ultima risalgono ai primi decenni del secondo millennio d.C. ed inquadrano la Badia di Soffena nel circuito culturale-religioso dei Monaci Vallombrosani. Pressappoco nello stesso periodo si attesta la presenza nell'area circostante la Badia del piccolo borgo di Casuberti. Fondato nel 1299 dalla Repubblica Fiorentina, Castelfranco di Sopra fu concepito come avamposto militare in funzione antiaretina, e come snodo commerciale per le tratte terrestri che collegavano il territorio della Repubblica all'aretino. Per popolare la Terra Nova, il borgo fu francato, cioè temporaneamente esentato dal pagamento dei tributi, attraendo così a sè numerosi popolani provenienti dalle comunità vicine. Nel giro di una cinquantina d'anni vennero costruiti la cinta muraria, la piazza ed i quartieri prospicienti ad essa. Nel XVII sec. il borgo conobbe un profondo rinnovamento della sua vita economica e sociale, che permise un aumento demografico sostenuto, prova del quale sono la costruzione di palazzi signorili quali Palazzo Renzi, e di strutture di vita comunitaria e religiosa quali l'Oratorio di San Filippo ed il Convento delle Agostiniane. Passata nel XIX sec. sotto l'amministrazione della Provincia di Arezzo, Castelfranco di Sopra subì la distruzione delle mura e dell'antica Loggia di Arnolfo di Cambio, l'architetto fiorentino che ne aveva curato la costruzione. All'ingresso del paese si trova la splendida torre del 1300, progettata da Arnolfo di Cambio. Nel 1996 Castelfranco ha festeggiato il settimo centenario della sua fondazione. È sede del Teatro intitolato a Wanda Capodaglio, famosa attrice di prosa che trascorse a Castelfranco gli ultimi anni della propria vita. Riprese realizzate venerdì 28 dicembre 2012, musica di Antonin Dvorak.
MONTE PRATOMAGNO. TUNNEL DEL VARCO AI GIOGHI (AREZZO, ITALY)
Sabato 29 dicembre 2012: vedute del monte Pratomagno lungo l'itinerario Loro Ciuffenna, Trappola, tunnel del Varco ai Gioghi (1480 m.s.l.m. che collega il Valdarno al Casentino) ed Anciolina (933 m.s.l.m., frazione montana di Loro Ciuffenna), Arezzo, Valdarno, Toscana, Italia. Impraticabile causa neve il successivo tratto di strada fino alla croce del Pratomagno. Il Pratomagno è un gruppo montuoso che si innalza tra il Valdarno superiore e il Casentino a nord-ovest della città di Arezzo; interessa l'omonima provincia ed in piccola parte la sponda sud-orientale di quella di Firenze. La vetta più alta del massiccio montuoso raggiunge quota 1592 metri s.l.m. ed è denominata Croce di Pratomagno; altre cime elevate sono Poggio Masserecci (1548 metri s.l.m.) e il Monte Secchieta (1449 metri s.l.m.) che divide la provincia di Arezzo da quella di Firenze. La Croce del Pratomagno è un monumento che fu inaugurato il giorno di Ferragosto del 1928: si tratta di una grande croce modulare in ferro che domina tutto il massiccio ed è visibile anche da grande distanza. I territori comunali che si estendono sulle pendici del Pratomagno sono quelli di Montemignaio, Castel San Niccolò, Raggiolo, Ortignano, Castel Focognano, Talla, Loro Ciuffenna, Castelfranco di Sopra e Pian di Scò in provincia di Arezzo; Reggello, Pelago, Rufina e Londa in provincia di Firenze. Il massiccio montuoso è nettamente delimitato ad est, sud ed ovest dal fiume Arno. Sulla cima del Pratomagno si schiantò il trasvolatore australiano ed eroe della prima guerra mondiale Herbert John Louis Hinkler durante un tentativo di viaggio dall'Inghilterra all'Australia. Una lapide commemorativa ricorda il tragico evento avvenuto probabilmente l'8 gennaio 1933.
INCISA VALDARNO, FIRENZE, ITALY (2 of 2)
Incisa Valdarno, provincia di Firenze, Valdarno, Toscana, Italia.
E' un comune di 5967 abitanti, noto anche per essere stato il paese di adozione di Francesco Petrarca.
Questo video comprende anche immagini delle chiese dei santi Cosma e Damiano al Vivaio, sant'Alessandro e dei santi Vito e Modesto a Loppiano, nonché della frazione di Massa.
marniatrail.wmv
Per gli amanti delle corse trail. Un percorso di 28 km. ca. immersi nella natura attraverso lo splendido parco del Castello di Sammezzano, la valle del torrente Marnia, per arrivare a toccare il castello de I Bonsi costeggiando le magnifiche Balze del Pratomagno. Da non perdere!!!! Vi aspettiamo a Leccio, comune di Reggello (FI)
Lezione di primo soccorso della Croce Azzurra di Reggello
SAN GIOVANNI VALDARNO (TOSCANA, ITALY)
Domenica 30 dicembre 2012: vedute del Palazzo di Arnolfo e del centro storico.
S.Giovanni Valdarno, luogo di nascita dei pittori Masaccio e Giovanni da S.Giovanni, comune di 17141 abitanti, provincia di Arezzo, Valdarno, Toscana, Italia. Come indica il suo nome si trova nella valle del fiume Arno. All'origine (1296) si chiamava Castel S.Giovanni e venne edificato per conto di Firenze sui progetti che l'architetto Arnolfo di Cambio elaborò per realizzare gli avamposti del governo centrale, le terre nuove fiorentine (non vi è però la certezza della diretta partecipazione dell'urbanista ai lavori). La struttura del centro storico richiama l'organizzazione della città romana con la grande piazza centrale dalla quale si dipartono i due assi principali perpendicolari tra loro dai quali nascono le strade secondarie. Tra la fine del XIII ed il XIV secolo l'area del comune, anche oggi denominata Valdarno Superiore, non era ancora inserita in modo stabile nell'ambito del contado di Firenze. A questo scopo il capoluogo fiorentino decise di consolidare il controllo dell'intera area dell'Arno attraverso un complesso sistema di presidi militari. I centri abitati già esistenti vennero difesi con la creazione di cinte murarie come nella vicina Montevarchi, mentre al tempo stesso vennero fondate tre nuove città prontamente munite di difese murarie. La fondazione dei comuni di S.Giovanni e Castelfranco di Sopra risale infatti al 1296, secondo lo storico Giovanni Villani, mentre una provvisione del 26 gennaio 1299 prevedeva la costruzione della terza città, Terranuova Bracciolini, che venne popolata soprattutto grazie alla vicina città di Castel S.Giovanni. I coloni vennero incentivati attraverso notevoli sgravi fiscali, ma sebbene Firenze stessa si fosse accollata la parte economica di queste nuove costruzioni, a loro spettava sempre la manodopera manuale e l'edificazione delle nuove abitazioni. I tre paesi dovevano essere prevalentemente agricoli e come tale venne stabilito che nessun nobile potesse risiedervi stabilmente, ma potesse mantenervi dei possedimenti terrieri, o edilizi. Firenze lamentò in quest'epoca una certa lentezza nell'esecuzione di questi lavori di edificazione e fortificazione, che esponeva l'intera area ad attacchi sempre più frequenti, soprattutto ad opera dei pisani e della vicina Arezzo. Già nel 1352 un rapporto locale indicava come le mura risultassero in pessime condizioni e come tra il 1356 ed il 1363 la cinta muraria venne ristrutturata e rafforzata portando a ventiquattro il numero delle torri difensive. Dopo la conquista di Arezzo lo stato fiorentino dovette poi scontrarsi con la politica espansionistica dei Visconti di Milano, che miravano ad impadronirsi delle terre dell'Emilia e della Toscana. Questo fece sì che il paese di S.Giovanni mantenesse la propria funzione di presidio militare di rilievo.
PIANTRAVIGNE (TERRANUOVA BRACCIOLINI, AREZZO, ITALY)
Piantravigne, frazione di Terranuova Bracciolini, provincia di Arezzo, Valdarno, Toscana, Italia. Sorge a 255 metri sul livello del mare e vi risiedono 138 abitanti. Caratteristico il circostante paesaggio delle Balze, che si sono formate dai sedimenti depositati da un lago nel Pliocene e nel Pleistocene, lungo circa 20 km, che occupava l'attuale Valdarno. Nel corso dei millenni, quando il lago si è ritirato, i suoi sedimenti sono stati sottoposti ad una continua azione di erosione da parte degli agenti atmosferici, che li hanno modellati fino ad assumere le affascinanti forme conosciute con il nome di Balze. Con i loro pinnacoli e guglie rocciose rappresentano un paesaggio caratteristico, ma poco conosciuto, del Valdarno, che merita di essere visto Anche Leonardo Da Vinci ne rimase affascinato e lo raffigurò in alcuni suoi dipinti, come nel paesaggio di sfondo alla Gioconda.
Dalla Pieve di Cascia a Reggello fino a Ponte Buriano, presentato il Cammino della Setteponti
Dalla Pieve di Cascia a Reggello fino a Ponte Buriano, presentata la tre giorni per scoprire il cammino della Setteponti
Servizio di Luca primavera; riprese di Rossano Corsi; intervistati: Enzo Brogi, pres. Ass. “Altre direzioni”; Ernesto Ferrini, vicesindaco Castiglion Fibocchi
TSD Notizie del 7.4.2017