Basilica di Sant'Abbondio - Como
Sant'Abbondio sorge fuori dall'abitato di Como, ai piedi del Colle Baradello.
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Basilica of Sant'Abbondio - Como
The Basilica of Sant'Abbondio stands on the outskirts of the city of Como.
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La basilica di Sant'Abbondio a Como - AAUR-031_085
La tradizione vuole che la basilica di Sant’Abbondio, sorga su una preesistente chiesa paleocristiana nei pressi di un’area cimiteriale intitolata, da Amanzio terzo vescovo di Como, ai Santi Pietro e Paolo che aveva portato da un viaggio a Roma alcune reliquie dei Santi. Abbondio, quarto vescovo di Como, alla sua morte fu sepolto nelle adiacenze della Basilica divenendo, per grandezza del suo ministero, Patrono della diocesi. Nel 450 infatti era stato scelto da papa Leone Magno per una missione a Costantinopoli grazie alla quale i vescovi dell'Oriente, nel Concilio di Calcedonia respingendo le opposte eresie di Nestorio e di Eutiche, si aprirono alla dottrina in difesa della divinità e umanità di Cristo. Le prime notizie risalgono all'anno 818 in cui si nomina per la prima volta la chiesa con la sua attuale dedicazione, ma è possibile che avesse assunto questo titolo già dalla seconda metà del V secolo, quando vi venne sepolto il vescovo Abbondio. Nel 1010 il vescovo Alberico donò la chiesa ai monaci benedettini che, a seguito di ricche donazioni con relative rendite, decisero di ricostruire l’edificio nelle attuali forme romaniche. Nel 1095 Papa Urbano II diretto a Clemond Ferrand per indire la prima crociata, consacrò la basilica permettendo ai monaci benedettini di realizzare il primo nucleo del monastero. Nel 1458, dopo la morte dell'abate, il monastero ormai in decadenza per mancanza di monaci, fu assegnato in commenda a diversi prelati che ne amministrarono il patrimonio. Tra il 1586 e il 1590 il cardinale Tolomeo Gallio fece molti interventi sull'edificio, allo scopo di uniformare la basilica alle prescrizioni del Concilio di Trento, realizzò un nuovo altare maggiore, fece abbassare il soffitto delle navate con la costruzione di volte e modificò la facciata aprendovi una grande finestra. Nel 1616 l'abbazia fu affidata alle monache agostiniane che vi rimasero fino al 1797 quando il monastero fu soppresso con i nuovi ordinamenti della Repubblica Cisalpina. Nel 1834 il vescovo Carlo Romanò fece realizzare il seminario minore negli spazi del chiostro cinquecentesco che rimarrà fino al 1966. Tra il 1863 e il 1874 si realizzarono radicali interventi di restauro ad opera del canonico Serafino Balestra; ulteriori restauri si realizzarono tra il 1928 e il 1936. La basilica presenta cinque navate slanciate e due campanili gemelli posti nella zona presbiteriale, soluzione molto rara in Italia ma comune nella zona renana, il campanile a sud è originale, mentre quella a nord fu ricostruita nel 1868 dopo il crollo del 1784. La copertura in legno della navata centrale è stata ripristinata con restauri del 1929 dopo la demolizione delle volte cinquecentesche in muratura che alteravano la struttura e la luminosità della basilica. Nel 1933, il vescovo Alessandro Macchi consacrò la nuova mensa dell'altare maggiore sotto la quale fece collocare le teche di cristallo con le reliquie dei santi vescovi Abbondio, Console ed Esuperanzio. Il ciclo di affreschi di sant'Abbondio è attribuibile a diverse maestranze, tra queste, importante l'opera di un pittore ignoto che operò tra il 1315 e il 1324 durante l'episcopato del vescovo Leone Lambertenghi, committente dell'opera. Accanto alla basilica, l’antico monastero medioevale, poi seminario, recentemente restaurato nel 2006 che ora è sede della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi dell'Insubria.
Coordinate Geografiche :
45° 48’ 09”
09° 04’ 51”
h = 232 m./s.l.m.
Places to see in ( Como - Italy ) Basilica di Sant'Abbondio
Places to see in ( Como - Italy ) Basilica di Sant'Abbondio
The Basilica of Sant'Abbondio is a church in Como, Lombardy, northern Italy. The current edifice rises over a pre-existing 5th century Palaeo-Christian church entitled to Sts. Peter and Paul, built by order of St. Amantius of Como, third bishop of the city. Erected c. 1 km outside the city's walls, it was intended to house several relics of the two saints which Amantius had brought from Rome.
The basilica acted as bishop's seat until 1007. Six years later bishop Alberic moved the seat within the walls. The basilica was then entrusted to the Benedictines who, between 1050 and 1095, rebuilt it in Romanesque style. The new edifice was dedicated to Amantius' successor, Abundius. The structures of the Palaeo-Christian church, discovered in 1863 during a restoration, are still marked by black and pale marble stones in the pavement. The new basilica had a nave and four aisles. It was consecrated by pope Urban II on June 3, 1095.
The church has two notable bell towers rising at the end of the external aisles, in the middle of the nave. The sober façade, once preceded by a portico, has seven windows and a portal. Notable is the external decoration of the choir's windows. There are also Romanesque bas-reliefs and, in the apse, a notable cycle of mid-14th-century frescoes. Under the high altar are the Abundius' relics.
The medieval monastery annexed to the church, recently restored, will act as the seat of the local faculty of Jurisprudence.
( Como - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Como . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Como - Italy
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La Basilica di Sant'Abbondio è una chiesa romanica di Como.
Venne edificata sul luogo di una preesistente chiesa paleocristiana intitolata ai santi apostoli Pietro e Paolo, costruita da Amanzio, morto nel 448, terzo vescovo di Como dopo Felice e Provino e predecessore di Abbondio, attuale patrono della Diocesi di Como.
Da un viaggio a Roma, Amanzio riportò alcune reliquie degli apostoli Pietro e Paolo e per esse fece edificare una nuova chiesa, 1000 metri circa fuori le mura, oltre il fiume Cosia, lungo la Via Regina.
La basilica fu dedicata a Sant'Abbondio ed elevata a cattedrale nell'818. Servì da sede della cattedra vescovile sino al 1013 quando il vescovo Alberico, già cancelliere dell'imperatore Enrico II, la trasferì all'interno delle mura. L'edificio venne, quindi, affidato ai monaci benedettini, i quali, fra il 1050 ed il 1095, riedificarono la chiesa in stile romanico. Il 3 giugno 1095 la nuova basilica fu consacrata da papa Urbano II.
La basilica presenta cinque navate assai slanciate. A sviluppare il senso di altezza e verticalità contribuiscono anche due notevoli campanili gemelli posti nella zona absidale, soluzione piuttosto comune nella zona renana, ma eccezionale in Italia.
La prossimità della città alle vallate alpine - importanti vie di comunicazione con l'Oltralpe - ha garantito una reciproca influenza del romanico espresso al di qua e al di là delle Alpi: allo stesso modo si spiega il forte verticalismo dell'interno della basilica, che dimostra, peraltro, la vitalità - ancora agli inizi del II millennio - della tradizione tardo-antica (soprattutto nella facciata, in cui tanto i contrafforti quanto delle tozze semicolonne evidenziano la partizione interna delle navate).
La chiesa ospita poi bassorilievi romanici e una serie completa di affreschi della metà del Trecento. Sotto l'altare maggiore si conservano le reliquie del patrono.
Accanto alla basilica, il monastero medioevale è stato restaurato ed è la sede della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi dell'Insubria.
***** COMO - Basilica di Sant'Abbondio - Presbiterio con affreschi del Maestro di Sant'Abbondio
La basilica di Sant'Abbondio è una chiesa romanica di Como. Al suo fianco sorge un monastero costruito nel Medioevo, che oggi, dopo essere stato restaurato, ospita la facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi dell'Insubria.
AFFRESCHI.
Gli affreschi che adornano il presbiterio costituiscono uno dei cicli pittorici più integri del primo Trecento in Lombardia realizzato da un artista anonimo. Il programma iconografico inizia nell'arco trionfale che porta al presbiterio affrescato con la usuale rappresentazione dell'Annunciazione e figure di santi poste nel sottarco; la volta della prima campata (ormai scarsamente visibile) reca tracce di un cielo stellato e di quattro troni sui quali erano verosimilmente assisi i Dottori della Chiesa. Nell'arco che precede il catino absidale troviamo un Cristo benedicente affiancato da due Arcangeli e, racchiusi in otto tondi, figure di Patriarchi, Profeti ed altri santi nel sottarco. Il catino absidale presenta una raffigurazione della Deesis (Cristo benedicente tra la Madonna e Giovanni Battista) con ai lati le immagini di San Pietro e di San Paolo. Il programma iconografico prosegue sul cilindro dell'abside, diviso in cinque bande da quattro semicolonne, con venti episodi della vita di Gesù (che mostrano due temi cristologici: la Natività di Gesù, in alto, e la sua Passione, in basso). Nella fascia inferiore troviamo, a fianco dell'episodio delle Crocifissione, figure di Apostoli ed il Tetramorfo (simboli degli evangelisti). Le immagini presenti sulle lesene e sulle semicolonne che separano gli episodi della vita di Gesù rendono alquanto complesso il programma decorativo con le figure dei re e dei profeti, degli apostoli, dei vescovi e dei dottori della Chiesa e una miriade di personaggi minori, assieme ad animali e figure fantastiche di gusto medievale. La volta del coro ha un cielo stellato dipinto con polvere di lapislazzuli.
Non si conosce l'autore dell'importante ciclo di affreschi, convenzionalmente chiamato Maestro di Sant'Abbondio. Studi recenti collocano quest'opera tra il 1315 e il 1324 durante l'episcopato del vescovo francescano Leone Lambertenghi, committente dell'opera[1] Nella esecuzione delle scene riguardanti la vita di Gesù l'artista si connota per un linguaggio capace di unire il ritmo pacato del racconto con l'attenzione naturalistica ai dettagli degli abbigliamenti, che offrono uno interessante spaccato sui costumi del tempo. Sull'altare si trovano dei corpi di persone morte di cui se guardi bene si vede la pelle rosa scuro e delle ossa di costole. Appena vicino all'altare sulla destra c'é il corpo di un bambino morto. È sulla sinistra una donna morta. Sotto il pavimento ci sono delle bare con persone morte. Poi se guardi bene c'è un buco sulle scalette della sacristia dove si vede il vecchio altare della chiesa vecchia e delle bare delle persone morte.
ESTERNO.
La basilica presenta quattordici colonne assai slanciate. A sviluppare il senso di altezza e verticalità contribuiscono anche due notevoli campanili gemelli posti nella zona absidale, soluzione piuttosto comune nella zona renana, ma eccezionale in Italia. La prossimità della città alle vallate alpine - importanti vie di comunicazione con l'Oltralpe - ha garantito una reciproca influenza del romanico espresso al di qua e al di là delle Alpi: allo stesso modo si spiega il forte verticalismo dell'interno della basilica, che dimostra, peraltro, la vitalità - ancora agli inizi del II millennio - della tradizione tardo-antica (soprattutto nella facciata, in cui tanto i contrafforti quanto delle tozze semicolonne evidenziano la partizione interna delle navate). Sui portali e intorno ad alcune delle finestre si trovano alcune sculture.
INTERNO.
L'interno della chiesa è una moltitudine di colonne composte con conci di pietra e sormontate da una notevole varietà di capitelli, da quelli semplici che ricordano le due forme geometriche basilari: il cubo e la sfera a quelli corinzi o a quelli decorati con motivi liberi. La chiesa ospita poi bassorilievi romanici e una serie completa di affreschi della metà del Trecento. Sotto l'altare maggiore si conservano le reliquie del patrono.
Le strutture della basilica paleocristiana, scoperte durante i lavori di restauro avviati nel 1863, sono ancor oggi segnate nel pavimento della chiesa con lastre di marmo scuro, mentre in corrispondenza delle antiche aperture è posto del marmo chiaro.
Sulla cantoria in controfacciata è collocato l'organo Mascioni op.733, costruito nel 1956. Lo strumento consta di due tastiere, 15 registri ed è a trasmissione elettrica.
ITALY - Lake Como - Como city - Basilica of Sant'Abbondio
Fabio Cani: storia della basilica di Sant'Abbondio e degli affreschi
Como, 11 dicembre 2014
Gli Amici dei Musei organizzano, in collaborazione con la basilica di Sant’Abbondio, l’Università dell’Insubria e l’Università popolare di Como, un appuntamento dedicato agli affreschi di Sant’Abbondio a Como: Cronaca per immagini. Gli affreschi di Sant’Abbondio a Como. Gerardo Monizza: cronaca illustrata del dramma; Fabio Cani: storia della basilica e degli affreschi
La regalità di Cristo. Pitture murali in Sant'Abbondio a Como
Como, 23 novembre 2011. Presentato a Como, presso l'Aula Magna
dell'Università dell'Insubria, il volume La Regalità di Cristo, dedicato alle pitture murali della Basilica di Sant'Abbondio in Como.
La Regalità di Cristo è il volume strenna per tutte le banche del Gruppo Credito Valtellinese, il quale - ha dichiarato il Presidente del Creval Giovanni De Censi - ha voluto testimoniare con tale progetto, coordinato dalla propria Fondazione, da un lato, il rapporto affettivo che lega il Credito Valtellinese, banca capogruppo, alla città di Como per esservi presente da oltre un trentennio, dall'altro, l'interesse alla tutela del patrimonio culturale della comunità ed alla promozione dei territori di riferimento, che costituisce tratto essenziale della propria matrice popolare.
La splendida basilica romanica di Sant'Abbondio a Como conserva diverse pitture murali di epoca medioevale e rinascimentale presentate nel volume per la prima volta nella loro interezza. Gioiello della decorazione a fresco è il ben conservato e noto ciclo trecentesco dell'abside, incentrato su venti Storie di Cristo, opera di una bottega aggiornata sulle migliori novità pittoriche di primo Trecento e nota sotto il convenzionale nome di Maestro di Sant'Abbondio. La narrazione vivace e la cordialità dei protagonisti attirano lo spettatore in un mondo colorato e ricco di gustosi particolari, valorizzato dalla mirabolante finzione di marmorei decori ed elaborate strutture architettoniche.
Sullo sfondo è la Como degli inizi del XIV secolo e la ragguardevole figura del vescovo Leone Lambertenghi, in un delicato equilibrio di rapporti tra Papato, Impero e i potenti vicini milanesi, i Visconti. Il volume, edito da Skira, in formato 24 x 28 cm, cartonato, è di 320 pagine e contiene circa 520 illustrazioni a colori.
Como SANT'ABBONDIO IL PATRONO
Como SANT'ABBONDIO IL PATRONO
QUI RIPOSA IL PATRONO DI COMO I CUI RESTI SONO COLLOCATI SOTTO LA MENSA EUCARISTICA TRA I SANTI CONSOLE ED ESUPERANZIO.
LE ORIGINI DELLA BASILICA DI SANT'ABBONDIO RISALGONO AD AMANZIO VESCOVO DEL V SECOLO CHE LA FECE CONSACRARE CON LE RELIQUIE DEI SANTI PIETRO E PAOLO.
DELLA BASILICA PALEOCRISTIANA RIMANE SOLO L'ESPOSIZIONE DELL'ABSIDE AD EST, PUNTO DA CUI SORGE IL SOLE SIMBOLO DI CRISTO.
Gerardo Monizza: cronaca per immagini degli affreschi della Basilica di Sant'Abbondio
Como, 11 dicembre 2014
Gli Amici dei Musei organizzano, in collaborazione con la basilica di Sant’Abbondio, l’Università dell’Insubria e l’Università popolare di Como, un appuntamento dedicato agli affreschi di Sant’Abbondio a Como: Cronaca per immagini. Gli affreschi di Sant’Abbondio a Como. Gerardo Monizza: cronaca illustrata del dramma; Fabio Cani: storia della basilica e degli affreschi
Etg - Como, il presepe di Sant'Abbondio
Chiostro di Sant'Abbondio - Como (2007)
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Sant 'Abbondio Como 1956 Inaugurazione dell'Organo. Coro del Seminario Diocesano di Como
Basilica di San Giacomo - Como
La Basilica di San Giacomo si trova a Como in Piazza Grimoldi, alle spalle del Broletto e a due passi dal Palazzo Vescovile.
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Etg - Fiera di Sant'Abbondio, la festa di Como
Basilica di San Fedele - Como
San Fedele sorge nella piazza omonima ed è una delle chiese più antiche di Como.
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Sant'Abbondio
Basilica di Sant'Abbondio is the headmaster of Romanesque. Its double bell tower gives it originality.
I cipressi di Sant'Abbondio, Gentilino
Questo video riguarda I cipressi di Sant'Abbondio, Gentilino
LA SANTA MESSA DI SANT'ABBONDIO 2018: INGRESSO IN CHIESA
In prima fila anche i partecipanti al Palio del Baradello con i gonfaloni