Minori: la Basilica di Santa Trofimena
Video by Lello Cicalese
Soundtrack: Portami via
Composed and performed by Sara Antinozzi
©2015. Lello Cicalese & Sara Antinozzi
Minori - l'interno della Basilica di Santa Trofimena
Santa Trofimena Minori 2012 2 parte (Leopoldo De Luise)
Minori: Processione Santa Trofimena 13/07/2018
L'agiografia di Santa Trofimena è piuttosto contorta e oggetto di controversie. Secondo la tradizione popolare minorese, subì il martirio in tenera età (intorno ai dodici-tredici anni) forse per mano dello stesso padre, in conseguenza del suo rifiuto al matrimonio con un pagano. Il corpo, affidato alla custodia di un'urna, fu gettato in mare, dove le correnti lo spinsero sino alla spiaggia di Minori. Questo è quanto la fonte più antica ci narra di lei,non vi è concordanza tra i vari autori sul periodo e le modalità del martirio. Il paese di origine è Patti, alcune versioni parlano della frazione Tindari altre di Patti città.[1]. La tradizione popolare minorese la vorrebbe originaria della cittadina siciliana di Patti.
Presumibilmente verso il 640 l'urna, ritrovata da una lavandaia, venne fatta trasportare da una pariglia di giovenche bianche (divenute poi il simbolo della Santa) fin dove oggi si vede eretta una imponente Basilica.
Minori festeggia oggi Santa Trofimena, protettrice della Città del Gusto. Il legame che unisce il Popolo minorese alla Santa Patrona è molto profondo, rinsaldato quest'anno dalle straordinarie celebrazioni per il 225esimo anniversario dal ritrovamento delle Sacre Reliquie della Santa venuta dal mare. Un legame che ha sempre condizionato lo sviluppo e la crescita civile, sociale oltre che religiosa della Città di Minori.
È lecito, infatti, affermare che lo stesso sviluppo urbano della città sia stato fortemente condizionato dalla presenza sul territorio delle sacre spoglie: se nei primi secoli del medioevo, infatti, il centro urbano si sviluppava sulle colline a nord, luogo sicuro e facile da difendere dalle incursioni delle popolazioni barbare dell'età tardo-antica, a partire dal VII-VIII secolo, in concomitanza con l'arrivo delle reliquie di Santa Trofimena, lo sviluppo del tessuto urbano si è progressivamente spostato a valle, intorno alla chiesa eretta in suo onore.
La fonte storica dalla quale è possibile cogliere tutti questi dati è rappresentata dall'agiografia medievale scritta in suo onore. Autore di questa mirabile opera fu un anonimo sacerdote di Minori che nei primi decenni del X secolo redasse una cronaca dal titolo Historia Inventionis ac Traslazioni et miracula Sanctase Trofimenae. Scritta in caratteri longobardi e divisa in tre capitoli, l'Historia rappresenta l'unica vera fonte dalla quale è possibile cogliere le notizie relative al ritrovamento del corpo della martire, alle diverse traslazioni operate nel corso dei secoli e ai miracoli da essa operati.
Un racconto che prende avvio dalla narrazione delle vicende legate al ritrovamento del corpo della santa sulla spiaggia di Minori per opera di una donna del paese, recatasi presso la foce del fiume Reginna per lavare i suoi panni, per poi continuare con l'esposizione degli avvenimenti che ebbero come protagonista il principe beneventano Sicardo, procacciatore di reliquie per la chiesa di Benevento, che nel 838 nell'invadere e conquistare la città di Amalfi sottrasse al popolo di Minori il corpo della santa. Solo dopo la sua morte, avvenuta dopo quasi un anno, il 13 luglio dell'839 Santa Trofimena fece ritorno a Minori.
Come è stato giustamente più volte notato l'autore non fornisce tutta una serie di importanti informazioni, come per esempio la data esatta del ritrovamento, la tradizione popolare ha successivamente fissato nel 640 d.C. l'anno del miracoloso ritrovamento, notizia confermata dal più importante storico di Minori Pompeo Troiano.
Nulla sappiamo degli anni della sua fanciullezza, le uniche informazioni sono riportati dai versi scolpiti sull'urna di marmo contenente i suoi resti mortali, da essi si apprende che la fanciulla Trofimena subì il martirio per opera dei pagani e trovò la morte per sfuggire ai genitori siciliani; il suo corpo trovò pace nelle acque del mare, chiuso in un'urna di marmo e guidata da un angelo scelse come sua dimora terrena la città di Minori.
Le lacune presenti nell'Historia vengono colmate in età moderna, grazie anche alle accurate ricerche demoscopiche dell'umanista Quinto Mario Corrado, ricerche che si conclusero con la realizzazione di un'opera agiografica, condivisa e approfondita dallo studioso pattese Proto nel 1605.
A presiedere la solenne celebrazione delle 18 e 34, che precede il corteo processionale, il cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo emerito della diocesi di Palermo.
I battenti incappucciati di Minori in Costiera Amalfitana
Due tonalità e una flebilità di canto che parla al mondo dell’immortalità dell’anima. Sono i canti dei battenti di Minori, una delle più antiche tradizioni extraliturgiche della Costa d’Amalfi e per la cui tutela, nel 2010, prestò la sua opera intellettuale il grande musicologo Roberto De Simone. Anche quest’anno la forza della fede e della tradizione si rinnova a Minori con i riti della Settimana Santa, uno dei momenti più suggestivi da scoprire nella meravigliosa cornice di questo borgo costiero, in una perfetta sintesi tra liturgia ufficiale e pietà popolare. I Battenti, i peccatori incappucciati, vestiti di bianco e cinti da una corda di canapa, daranno inizio tra qualche giorno ai riti della passione e morte di Cristo. A partire dalla sera del Giovedì Santo, dopo della santa messa in Coena Domini, intoneranno il loro intenso canto, diviso per i differenti toni, detti “e vascie” (di sotto) e “e ncoppe” (di sopra), una definizione che nasce dalla presenza di due confraternite anticamente attive sul territorio, la prima ubicata in pianura, l’altra nella zona collinare del paese. La processione penitenziale del giovedì si svolge lungo le vie cittadini per concludersi, poi, in tarda serata nella Basilica di Santa Trofimena. I peccatori incappucciati, sfileranno poi alle le prime luci dell’alba del Venerdì Santo. Intorno alle cinque del mattino i Battenti raggiungeranno con il loro canto anche le frazioni più lontane dal centro cittadino, per poi tornare in Basilica intorno mezzogiorno per intonare l’ultima penitenziale. Si tratta di una delle tradizioni più antiche di tutta la Costiera Amalfitana, quella del canto dei Battenti. Una consuetudine che nasce dall’incontro tra religione cristiana e riti pagani e che si tramanda sin dal lontano XIV secolo grazie all’Arciconfraternita del SS. Sacramento che ne è la custode, trovando la sua massima espressione nella Processione del Venerdì Santo. Ed è questo forse, il momento culminante di tutta la Settimana Santa di Minori, quando tutte le luci si spengono e le strade e i vicoli di Minori vengono illuminate dalla sola luce di fiaccole e lumini. Nella calda penombra che si spinge fino al mare, il paese intero si prepara a rivivere la Passione di Cristo, in un’atmosfera unica, avvolta dal mistero di questo antico rito. Quello che si canta per le strade è una Via Crucis; questi canti sono tramandati oralmente da generazioni, e studi recenti non sono riusciti a dimostrare la provenienza dei testi, i quali probabilmente sono posteriori alla melodia, ma nello stesso tempo hanno, però, individuato che ciò che viene cantato sono melodie antichissime definite e fissate nel periodo barocco. Ai canti in strada si aggiungono quelli “e rind’ a chiesa”(canti in chiesa), che si eseguono durante la visita al “sepolcro” (l’Altare della Reposizione). Essi, preceduti dal canto del Perdono mio Dio, sono invocazioni alla Madonna. Infine, come ultimo canto caratteristico dei Battenti, abbiamo il Pianto di Maria che si esegue all’uscita dalla chiesa. A questi va aggiunto il canto “Sento l’amaro pianto”,l’unico non eseguito a cappella, che viene cantato il Venerdì Santo sera durante la processione del Cristo Morto. Negli ultimi anni grazie ad alcune giornate di studio, organizzate dalla suddetta Arciconfraternita e dal Centro di cultura e storia locale, diversi studiosi si sono accostati allo studio dei canti e dei riti dei Battenti di Minori dal punto di vista teologico, musicale e antropologico; tra questi menzioniamo il teologo prof. padre Edoardo Scognamiglio, l’antropologo prof. Luigi Maria Lombardi–Satriano e l’etno – musicologo Roberto De Simone.
Places to see in ( Amalfi Coast - Italy ) Minori
Places to see in ( Amalfi Coast - Italy ) Minori
Minori is a town and a comune in the province of Salerno in the Campania region of southwestern Italy, situated on the Amalfi Coast. It is the site of the well-preserved ruins of a Roman villa, which are open for public viewing.
The origin of the name, Minori (meaning small), comes from its association in the past with the river that courses through it, La Rheggina. The ancient Latin name for the town was, Rheggina Minor. This name coincided with the ancient name of the neighboring village, Maiori (meaning large), then known as Rheggina Maior, because of the same association. Eventually, the names of both towns have become abbreviated, Rheggina Minor being simply known as Minori.
Basilica di Santa Trofimena - Saint Trofimena was a young Sicilian martyr. She is known by several names, and possibly may be related to a myth about the siren Parthenope. Legend says that her body was placed in an urn and thrown into the sea. The urn was carried by currents until it washed onto the beach at Minori. The people who found it used a team of small white heifers to carry it to the location where locals built temple to honour the martyr.
Roman Maritime Archeological Villa - It was most probably built in the first century BC at sea level. One of the best preserved elements of the villa is the large hall with tunnel vaults, stucco, and the remains of frescos. Saint Nicola Convent - The church most probably dates back to the end of the eleventh century or the beginning of the twelfth century.
( Amalfi Coast - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Amalfi Coast . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Amalfi Coast - Italy
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CAMPANE DELLA BASILICA DI S.TROFIMENA MINORI SA
Distesa della Seconda Campana e rintocchi sulla prima e seconda campana.
Suono Domenicale
Breve processione di Santa Trofinena ,causa maltempo,fino al sagrato della Basilica.5 Nov 2019.
Breve processione di Santa Trofimena ,causa maltempo,fino al sagrato della Basilica.5 Nov 2019.
Santa Trofimena, con l' alzata del panno partono i festeggiamenti per la Santa patrone di Minori
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Minori: Fuochi Pirotecnici in onore a Santa Trofimena13/7/18
Minori, grandi festeggiamenti in onore di Santa Trofimena, protettrice della Città del Gusto.
Il legame che unisce il Popolo minorese alla Santa Patrona è molto profondo e nonostante la durata più che millenaria è quanto mai vivo.
Esibizione pirotecnica annuale sullo specchio d'acqua antistante il lungomare, a cura delle Fireworks Event (San'antimo Na)
Un legame che ha sempre condizionato lo sviluppo e la crescita civile, sociale oltre che religiosa della Città di Minori.
È lecito, infatti, affermare che lo stesso sviluppo urbano della città sia stato fortemente condizionato dalla presenza sul territorio delle sacre spoglie: se nei primi secoli del medioevo, infatti, il centro urbano si sviluppava sulle colline a nord, luogo sicuro e facile da difendere dalle incursioni delle popolazioni barbare dell'età tardo-antica, a partire dal VII-VIII secolo, in concomitanza con l'arrivo delle reliquie di Santa Trofimena, lo sviluppo del tessuto urbano si è progressivamente spostato a valle, intorno alla chiesa eretta in suo onore.
La fonte storica dalla quale è possibile cogliere tutti questi dati è rappresentata dall'agiografia medievale scritta in suo onore. Autore di questa mirabile opera fu un anonimo sacerdote di Minori che nei primi decenni del X secolo redasse una cronaca dal titolo Historia Inventionis ac Traslazioni et miracula Sanctase Trofimenae. Scritta in caratteri longobardi e divisa in tre capitoli, l'Historia rappresenta l'unica vera fonte dalla quale è possibile cogliere le notizie relative al ritrovamento del corpo della martire, alle diverse traslazioni operate nel corso dei secoli e ai miracoli da essa operati.
Un racconto che prende avvio dalla narrazione delle vicende legate al ritrovamento del corpo della santa sulla spiaggia di Minori per opera di una donna del paese, recatasi presso la foce del fiume Reginna per lavare i suoi panni, per poi continuare con l'esposizione degli avvenimenti che ebbero come protagonista il principe beneventano Sicardo, procacciatore di reliquie per la chiesa di Benevento, che nel 838 nell'invadere e conquistare la città di Amalfi sottrasse al popolo di Minori il corpo della santa. Solo dopo la sua morte, avvenuta dopo quasi un anno, il 13 luglio dell'839 Santa Trofimena fece ritorno a Minori.
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S Trofimena 13 luglio 1988 Minori Costa d'Amalfi 1^ Parte
Festività del 13 luglio 1988,
video originale ed integrale, pubblicato per gentile concessione del cineoperatore Gennaro D'Amato.
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