Philippe Daverio racconta il Castello Della Monica di Teramo
o ha chiamato “castelletto”, “castellotto”, ma non v’è dubbio che ne sia rimasto affascinato. Philippe Daverio, elegante col suo abbigliamento dandy fuori dal tempo e la sua conversazione tortuosamente affabulante, era ieri a Teramo per visitare su invito del Comune il castello Della Monica e elargire qualche suggerimento per il restauro e riuso del neogotico complesso.
Arrivati in limine vitae (e in campagna elettorale) i soldi per il recupero, quando ormai il degrado si è impossessato dell’imaginifica follia architettonica ideata dal pittore Gennaro Della Monica e gli interventi sbagliati della Soprintendenza hanno perfezionato gli effetti del tempo e dell’incuria, si tenta di correre ai ripari. Anche affidandosi all’illustre parere del professor Daverio (insegna nell’ateneo palermitano), famoso pure per i programmi di Raitre “Passepartout” e “Art’è”. Dopo la visita a quel che resta del castello (sul cui rovinoso abbandono si sono sgolati in vent’anni associazioni e comitati), Daverio ha parlato al pubblico che affollava la sala San Carlo del museo archeologico Francesco Savini.
Prima è stato proiettato un cortometraggio del filmaker teramano Marco Chiarini sul castello, restituito alla sua magia da un sapiente gioco di luci e inquadrature e, soprattutto, dalla “presenza” dello stesso artista (vestito da frate, com’era sua abitudine in tarda età). Nel video intervengono lo stesso Daverio e lo storico dell’arte Claudio Strinati. «Il castello Della Monica è un’opera geniale e eccentrica, una follia neogotica come ne sono state costruite tante altre in Italia e in Europa in quel periodo, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. È espressione di un gusto romantico trasversale a tutte le nazioni. Una imagerie europea neoantica e neomedioevale in cui Gennaro Della Monica è perfettamente inserito. Pensiamo alle ville del Garda, a Sintra in Portogallo, a Nymphenburg (ma forse il professore intendeva riferirsi a Neuschwanstein, sempre in Baviera, ndc). Cos’è l’hotel Excelsior di Venezia se non il vostro castelletto pompato all’estrogeno? Non è dunque un unicum. E non lo è nemmeno nel degrado. Il castello Della Monica si trova nelle stesse condizioni del castello del parco di Monza. Purtroppo l’Italia è unita dalla catastrofe».
96 - Il castello Della Monica di Teramo (2009-02-19)
Da anni il manufatto artistico di Teramo, impropriamente definito castello, era oggetto di denunce da parte di un attivo comitato di quartiere che soffriva labbandono e lincuria del suggestivo e piccolo borgo medioevale nel cuore della città.
Lintervento di consolidamento delle mura esterne di questo raro esempio di gothic revival in Abruzzo, è ora terminato.
Il castello è di proprietà comunale dal 1978, come scriveva tempo fa, Fabrizio Primoli, nella rivista ABC Abruzzo Beni Culturali, anno in cui il nipote di Gennaro Della Monica, per evitare dissidi tra gli eredi nelle suddivisioni, cedette il manufatto scambiandolo con terreni in periferia.
Il comune, allora, si impegnò per un uso pubblico del monumento.
Subito dopo si registrò il vincolo da parte della Soprintendenza dellAquila.
I Beni Culturali ribadirono che il recupero per il restauro interno delle sale e dei dipinti doveva vedere impegnato il comune, deputato alla conservazione del bene.
Lamministrazione comunale che verrà dovrà quindi attivarsi con una serie di risorse umane e culturali per ridare un autentica identità al castello.
Aggiungerei che questo accade con colpevole ritardo visto che, nel frattempo, prima dei lavori di consolidamento, sono scomparsi pregevoli arredi interni e decorazioni architettoniche in pietra.
Daltronde, il manufatto artistico, da anni subiva saccheggi, atti di vandalismo e occupazioni abusive da parte di Rom.
Il castello, lo ricordiamo, è manieristico cioè non originale dellepoca, una copia dell800 fatta costruire dal pittore Gennaro Della Monica e ha subito vari aumenti di volume rispetto al prospetto originale.
Attorno alla sua edificazione esiste una teoria infinita di tradizioni.
Secondo alcuni la roccaforte medioevale esisteva da secoli, munita di torri e fossati di protezione.
Addirittura per anni la tradizione popolare ha creato la figura classica del fantasma di un conte che di notte tornava, nel luogo dovera vissuto, urlando di dolore.
Come utilizzare il castello?
Si prospetta un uso museale, ma questa via è percorribile considerato che Teramo cult non utilizza neanche la sua Pinacoteca?
Un utilizzo di rappresentanza potrebbe essere una soluzione, soprattutto se viene ristrutturato il grande parco di cui dispone il monumento, uno spazio verde che si presta anche a convegni allaperto.
Nel video abbiamo chiesto il parere di Alberto Melarangelo, politico e uomo di cultura e dei cittadini di Teramo.
Teramo, salviamo il Castello Della Monica
Riportare alla pubblica attenzione l'irrisolta questione del restauro del Castello Della Monica di Teramo dopo 34 anni di silenzi e di diverse priorità. E' questo l'obbiettivo di un gruppo di studenti di Scienze della Comunicazione dell'Università e del FAI, Fondo Ambiente Italiano.
Storia e arte dell'Abruzzo: CAMPLI (Teramo) un bellissimo borgo
Di origine antichissima, Campli mostra ancora oggi nel suo tessuto architettonico, la sua passata grandezza. A testimonianza di ciò, vi sono innumerevoli monumenti ed edifici capaci di suscitare stupore per la loro bellezza ed autenticità. Le sue viuzze e le sue mura sono un unico grande scrigno colmo di storia e di tesori d’arte.
Nei secoli dello splendore qui furono all’opera maestri pittori come Giacomo da Campli, Cola d’Amatrice, Giovanbattista Boncori, Donato Teodoro e Vincenzo Baldati, nonché artisti delle scuole di Giotto, di Raffaello, di Blasuccio, dei Gagliardelli, di Ragazzini. I loro capolavori possono essere ammirati nella chiesa della Madonna della Misericordia, dove ebbe sede uno dei primi ospedali d’Abruzzo, nella Cattedrale di Santa Maria in Platea e nel convento di San Francesco, del XIV secolo, nella chiesa di San Paolo e nella vicina Scala Santa, nel convento di Sant’Onofrio, futura sede del Museo d’Arte Sacra. E poi ancora, visitando i dintorni di Campli, nel convento di San Bernardino, fondato nel 1449 da San Giovanni da Capestrano, nella chiesa trecentesca di San Giovanni Battista, a Castelnuovo, o nella chiesa di San Pietro di Campovalano.
Nel paese si trovano inoltre palazzi medievali e rinascimentali di grande bellezza, come quello annesso al convento di San Francesco ed oggi sede del Museo Archeologico, il Palazzo del Parlamento, risalente al XIV secolo, noto anche come Palazzo Farnese ed oggi sede del Municipio. Palazzo Farnese è uno dei palazzi civici più antichi in Abruzzo ed è sicuramente il simbolo della “camplesità” per eccellenza. Altre bellezze da ammirare nel territorio sono la porta Angioina, situata nel quartiere di Castelnuovo, che venne costruita intorno al 1371. Essa rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura civile e militare medievale abruzzese. Tesoro tra i tesori la vicina Campovalano nota per la chiesa altomedievale dedicata a San Pietro e per la presenza della vasta necropoli, risalente al XII-X secolo A.C.
Il castello della monica - Teramo || Storia e misteri
Teramo • Città d'Arte abruzzese
Una città completa, vista ed espolarata, davvero ne vale la pena. Tanta arte, storia, cultura e tradizioni!
Facebook:
Instagram:
ATTREZZATURA UTILIZZATA:
Reflex Canon 650d:
GoPro:
Cavalletto:
Asta per selfie:
Provincia di Teramo
La provincia di Teramo è caratterizzata dal versante orientale dellAppennino abruzzese e da vallate che degradano dolcemente fino alla Costa Adriatica, che sa qualificarsi per qualità e bellezza, testimoniato dai riconoscimenti istituzionali che questo meraviglioso territorio vanta. Tradizione e genuinità, sapori forti del passato rivisitati riadattati al gusto dei giorni nostri. Unarte culinaria che nel corso degli anni è stata capace dinnovarsi senza tradire le proprie radici, recuperando e rivisitando quella che un tempo era chiamata cucina povera e che oggi è diventata sinonimo di eccellenza e qualità.
16 - Alla scoperta di Canzano (Teramo - Abruzzo)
Sulla cima di un colle, a 448 metri di altezza sul livello del mare, a soli 16 Km. da Teramo, svetta il paese di Canzano, vivace centro agricolo del sub appennino abruzzese raccolto su di un rilievo del versante sinistro della media valle del fiume Vomano.
#Teramo #ProvinciaDiTeramo #Abruzzo
Il paese merita una visita per tanti motivi, uno dei quali la suggestiva veduta panoramica.
A sentinella delle vallate del Tordino e del Vomano dal suo belvedere è possibile scorgere l'intera provincia.
Oltre alle vette del Gran Sasso i monti della Laga e la Maiella, il mare di Giulianova e di Roseto degli Abruzzi.
La strada principale inizia dalla porta che oggi si dice Nuova, percorre Via Roma e in piazza si dirama tra vie strette e vicoletti, tipiche viuzze dei castelli medioevali come la Strada Piazzetta larga solo 65 centimetri.
Il borgo contiene una antica cinta muraria con un torrione merlato medioevale del secolo XI°.
Le tre alture di Canzano, riportate anche nel suo stemma, sono Colle Civetta, Colle Castellano con la famosa Chiesa della Madonna Dell'Alno e Colle San Salvatore, con la famosa chiesa omonima.
Oltre alla ricchezza storico archeologica, alla bellezza del paesaggio e al fascino degli antichi borghi è necessario ricordare la spontaneità della gente e le ricche tradizioni folkloristiche.
Tra le frazioni più interessanti ricordiamo Valle Canzano che si allunga sul crinale tra i due alti rami del fosso Santo Stefano.
Documentario realizzato da Vincenzo Cicconi (PacotVideo.it) e da Sergio Scacchia.
Abruzzo, Provincia di Teramo, Teramo, Canzano, reportage e documentari, PacotVideo,
09 - Fornisco di Valle Castellana (Teramo - Abruzzo)
Fornisco è una delle tante minuscole frazioni alle porte di Valle Castellana, in mezzo al verde di boschi salutari. Un borgo sperduto a 741 metri di altitudine, a circa 24 chilometri da Ascoli Piceno e 35 da Teramo. Il nome di Fornisco deriverebbe addirittura dalle devastanti guerre tra Romani e Cartaginesi Era in questi luoghi che le truppe facevano tappa per approvvigionamenti.
#Teramo #ProvinciaDiTeramo #Abruzzo
Ci sono ipotesi sul fatto che il toponimo Fornisco faccia riferimento all'habitat naturale dei dintorni ricchi di alberi di frassino. Da alcuni vecchi documenti proverebbero l'esistenza di abitazioni già nel 1500 o forse prima. Un occhio esperto comunque nota subito che l'abitato medioevale aperto di Fornisco è certamente di origine germanica. Bisogna considerare che la valle del torrente Castellano costituisce l'immediato retroterra dell'area di Castel Trosino dove furono rinvenute tante tombe formanti una grande necropoli longobarda. Nel 1871 fu realizzato un grande censimento e Fornisco, allora capoluogo del Comune, risultò essere abitato da 118 anime. Nel 1860 il Re Vittorio Emanuele II, durante un viaggio per scoprire le condizioni di estrema povertà in cui versava il Sud dell'Italia, si fermò in visita nel borgo e gli abitanti entusiasti fecero a gara per ospitare l'illustre viaggiatore. Il paese si ripopola solo in estate. Recandosi in visita all'antico borgo si possono notare le numerose scritte scolpite sugli architravi. Una di queste sembra essere il benvenuto antico in una bottega di epoca settecentesca dove, rovinata dal tempo, un'insegna mostra un fabbro e il suo aiutante intenti a lavorare con l'incudine. Nelle vicinanze, in una panoramica altura chiamata Collesecco, sono stati rinvenuti resti di torri che presumibilmente facevano parte di una complessa opera fortificata di epoca medioevale a guardia del vallone del Castellano. Il video è stato realizzato da Vincenzo Cicconi della Pacot Video (PacotVideo.it)
TERAMO, APPROVATO IL PROGETTO ESECUTIVO PER IL RECUPERO DEL CASTELLO DELLA MONICA
Partiranno entro la primavera i lavori per il recupero del Castello della Monica a Teramo. Saranno eseguiti dall'impresa Fracassa.
Servizio di J News - 9 febbraio 2017
Teramo puntata 1° - la storia da ieri a oggi (Collana le grandi città dell'Abruzzo)
ABRUZZO TURISMO - STORIA DELL'ABRUZZO RACCONTATA E COMMENTATA
Un documentario in 5 capitoli raccontato e illustrato dalla mia voce, Lorenzo Cav95, che includerà: 1 la storia d'Abruzzo dalle origini sino all'epoca contemporanea, 2 la descrizione storico-artistica delle principali città della regione, 3 la storia dell'arte con riferimenti all'architettura, scultura, pittura, letteratura, 4 approfondimento sull'architettura abruzzese, 5 le tradizioni, le leggende, il folklore, e la musica popolare.
In questa puntata espongo la prima parte di Chieti: innanzitutto la sua storia, le origini mitiche della fondazione di Achille in onore della madre Teti, dello splendore romano quando fu capitale dei Marrucini, di cui restano le vestigia dell'anfiteatro della Civitella, dei tenpietti giulio claudii, delle terme romane, poi la decadenza, la distruzione nell'801 da Pipino il Breve, la ricostruzione e l'ascesa politica ed economica come capitale dell'Abruzzo Citeriore con decreto di Alfonso d'Aragona, il potere del casato patrizio dei Valignani, sommato al potere della diocesi con sede nella Cattedrale di San Giustino, ecc...e infine parlerò delle modifiche all'urbanistica del centro storico e dei 6 rioni.
IN QUESTA PUNTATA racconterò la storia di Teramo, dalle origini sino agli anni '60. Il contado Aprutiense, dall'antico nome dei popoli italici Pretuzi, corrisponde più o meno all'attuale provincia teramana, confinanti con il piceno di Ascoli, e il fiume Aterno a Pescara: la città si chiamava ''Interamnia'', ossia città tra i due fiumi, il Tordino e il Vezzola, capitale dei Pretuzi, poi venne conquistata dai Romani, e fu dotata di un complesso termale, di edifici patrizi con mosaici, di cui la domus del Leone, la necropoli già esistente sulla via sacra Cecilia, a Ponte Messato, il teatro e l'anfiteatro romano nella zona del mercato, presso il nuovo Duomo cattedrale di Santa Maria Assunta, ecc...Nel Medioevo fu sempre una fiorente città, fu sede dal 1233 del giustiziere regio degli Abruzzi, per volere di Federico Ii di Svevia, in seguito fu oggetto di contese tra i partiti nobiliari dei Melatino e gli Antonelliano o De Valle, mentre il duca di Atri, prima Andrea Matteo, poi Giosia Acquaviva tentavano di prenderne il definitivo controllo, per allargare i domini di questa famiglia.
467 - Borgo di Faraone di Sant'Egidio alla Vibrata (Teramo)
L'arco d'ingresso in stile rinascimentale, con tanto di stemma e bassorilievo della Vergine Maria, introduce a Faraone Vecchio, un borgo che fino alla seconda guerra mondiale era un paese vivo, collegato alla vicina Sant'Egidio.
Oggi è un villaggio fantasma su di una piccola altura dominante il corso irregolare del Salinello che qui sposa il fiume Vibrata.
Una lapide, quasi illeggibile, ricorda la protezione della Vergine Maria quando il paese fu miracolosamente risparmiato dalle incursioni nemiche del 1944.
Dall'antica porta si accede ad una piccola piazza sulla quale si affacciano i resti della chiesa di Santa Maria della Misericordia ad Palatium.
Un tempo era piena di opere d'arte.
Oggi le tele sono custodite nella parrocchiale di Faraone Nuovo.
Teramo - Al Castello Della Monica il “Museo della fantasia
rete8.it
405 - Alla scoperta di Canzano (Teramo - Abruzzo)
Sulla cima di un colle, a 448 metri di altezza sul livello del mare, a soli 16 Km. da Teramo, svetta il paese di Canzano, vivace centro agricolo del sub appennino abruzzese raccolto su di un rilievo del versante sinistro della media valle del fiume Vomano.
Il paese merita una visita per tanti motivi, uno dei quali la suggestiva veduta panoramica.
A sentinella delle vallate del Tordino e del Vomano dal suo belvedere è possibile scorgere l'intera provincia.
Oltre alle vette del Gran Sasso i monti della Laga e la Maiella, il mare di Giulianova e di Roseto degli Abruzzi.
La strada principale inizia dalla porta che oggi si dice Nuova, percorre Via Roma e in piazza si dirama tra vie strette e vicoletti, tipiche viuzze dei castelli medioevali come la Strada Piazzetta larga solo 65 centimetri.
Il borgo contiene una antica cinta muraria con un torrione merlato medioevale del secolo XI°.
Le tre alture di Canzano, riportate anche nel suo stemma, sono Colle Civetta, Colle Castellano con la famosa Chiesa della Madonna Dell'Alno e Colle San Salvatore, con la famosa chiesa omonima.
Oltre alla ricchezza storico archeologica, alla bellezza del paesaggio e al fascino degli antichi borghi è necessario ricordare la spontaneità della gente e le ricche tradizioni folkloristiche.
Tra le frazioni più interessanti ricordiamo Valle Canzano che si allunga sul crinale tra i due alti rami del fosso Santo Stefano.
Documentario realizzato da Vincenzo Cicconi (PacotVideo.it) e da Sergio Scacchia.
ABRUZZO - PIETRACAMELA Dove volano le Aquile - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Tra i comuni piu' alti della provincia di Teramo Pietracamela e' l'unico ad avere l' intero territorio compreso nel Parco del Gran Sasso - monti della Laga. Entrando nel paese ci si accorgere subito che si tratta di un borgo di montagna davvero antico, dove molte delle case risalgono al 1500 e addirittura al 1400. A testimoniare le sue remote origini non sono solo la struttura urbanistica e l' architettura delle case piu' antiche, ma anche la cadenza e le inflessioni del particolarissmo dialetto locale. Dal fondo acciottolato dei vicoli ai piccoli balconi che si sporgono dalle case, dalla cornice di montagne grandiose che mettono un po' in soggezione alle distese vellutate dei prati, ogni centimetro di Pietracamela merita senza dubbio di far parte del Club dei Borghi più Belli d'Italia. E l'aggettivo bello è riduttivo per questo paese di bambole dell'Abruzzo, in provincia di Teramo, incluso nella Comunità Montana del Gran Sasso: è timido e discreto anche se potrebbe permettersi la superbia delle città più importanti, e i 200 abitanti che lo popolano sono pronti ad accogliere con un'ospitalità squisita i visitatori. Sarà per il panorama idillico che si scorge sullo sfondo, per l'atmosfera un po' magica o per il particolarissimo dialetto pretarolo, diverso da quello dei paesi vicini: fatto sta che Pietracamela si presenta come un'oasi di pace e serenità, lontana anni luce dalla frenesia di ogni giorno. Incastonata alle falde pittoresche del Gran Sasso, protetta dai roccioni che circondano i prati retrivi della zona, Pietracamela è tra le località più elevate della provincia, ed è intrisa di tutto il fascino che i borghi di montagna portano nel cuore.
Teramo. Presepe vivente in città
Per la prima volta la città di Teramo ha vissuto la magia del presepe vivente. A causa del terremoto, infatti, la tradizionale manifestazione che si svolgeva ormai da otto anni nella frazione di Miano, è emigrata nel centro storico del capoluogo. Complice la bellezza del teatro romano e della cattedrale medioevale, l'evento di eri pomeriggio è stato un capolavoro con oltre 100 figuranti
Castello della Monica teramo
Borgo castello della monica teramo
Granfondo Città di Teramo 21017 | servizio completo
Teramo | 18 giugno 2017
Teramo - 2,1 milioni per il Castello Della Monica
rete8.it
LATURO -Borgo di Valle Castellana (TE)
LATURO-Valle Castellana (TE)-Quota 825 Slm.
un Borgo antico......che sta rinascendo...
nel Parco Nazionale GranSasso-Monti della Laga
...alle falde della Montagna dei Fiori...