L'Armata Brancaleone - Scene migliori Parte 1
Una raccolta delle migliori scene del film L'armata Brancaleone, parte 1
BRANCALEONE E LA PESTE...????Vittorio Gassman L'armata Brancaleone
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L'armata brancaleone
Arriva a Norcia il mental coach Brancaleone (porta bene)
Come d'incanto il presidente Lotito corre ai ripari, manda la squadra in ritiro a Norcia, tra norcini e salumari, e manda un mental coach, il buon Brancaleone che riassume la stagione... lo mio nome, stare atente! lo mio nome est Brancaleone... Da Norcia! Un mito della cinematografia con un grande Vittorio Gassman. E ha portato bene alla Lazio che ha vinto con il Cagliari nonostante la presenza della Polverini. Poi seconda vittoria contro il Siena e pareggio a San Siro contro il Milan. Ahò sto video porta bene...
L'armata Brancaleone - discorso all'armata - i migliori discorsi sulla leadership, da ridere
L'armata Brancaleone - discorso all'armata - i migliori discorsi sulla leadership, da ridere.
L'armata Brancaleone è un film del 1966 diretto da Mario Monicelli.
È uno dei film più noti del cinema italiano e tra i capolavori del regista, grazie anche alle scenografie e ai costumi di Piero Gherardi, in forte contrasto cromatico. La nota colonna sonora, scritta da Carlo Rustichelli e cantata dal tenore lirico leggero Piero Carapellucci, venne incisa su dischi Parade. Vincitore di tre Nastri d'argento, fu presentato in concorso al 19º Festival di Cannes.[1]
Trama[modifica | modifica wikitesto]
A Civita, nella buia Italia dell'XI secolo, Brancaleone da Norcia, unico e spiantato rampollo di una nobile famiglia decaduta, dotato però di una non comune eloquenza ed animato da sane virtù e cavallereschi princìpi, guida un manipolo di miserabili (l'anziano notaio giudeo Abacuc, il robusto Pecoro, un ragazzino di nome Taccone e lo scudiero Mangoldo) alla presa di possesso del feudo di Aurocastro in Puglia, secondo quanto dettato in una misteriosa pergamena imperiale scritta da Ottone I il Grande che gli stessi miserabili gli porgono e che affermano di aver rinvenuto in modo del tutto lecito e casuale, benché in realtà sia stata rubata al suo proprietario, un cavaliere aggredito e creduto morto. Brancaleone inizialmente non vuole mettersi al comando di un gruppo di straccioni e rifiuta con disprezzo. Tuttavia il torneo a cui si accingeva a partecipare si conclude con un'umiliante sconfitta, e il cavaliere accetta di unirsi con il gruppo di miserabili.
Attraversando tutta la penisola, viene coinvolto in diverse avventure: incontra un principe bizantino diseredato, Teofilatto dei Leonzi, che si aggrega all'armata; entra in una città apparentemente deserta dando licenza di saccheggio, salvo scoprirla poi infestata dalla peste; dopodiché si aggrega al monaco Zenone (ispirato a Pietro l'eremita), che, a capo di un gruppo di pellegrini, è diretto a Gerusalemme per unirsi alla lotta per la liberazione del Santo Sepolcro. In seguito, per superare un instabile ponte (cavalcone nel film), diversi di loro passano ma, quando tocca a Pecoro, questi precipita: Zenone pensa che qualcuno non abbia fede, e perciò abbia dato il malocchio all'uomo. Si scopre che l'anziano Abacuc è di fede ebraica e quindi non nella retta via. Battezzato Abacuc con il nome di Mansueto (sotto una piccola cascata gelata), riprendono la strada per Gerusalemme ma raggiungono un ennesimo cavalcone: il gruppo ha paura di oltrepassarlo per non fare la stessa fine di Pecoro, e Zenone, per dar fede, passa per primo, precipitando però nel fossato. Senza guida che li porti a Gerusalemme, l'armata di Brancaleone riprende la strada per Aurocastro.
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I sei vengono però liberati da un misterioso personaggio, che uccide tutti i saraceni, compreso il loro capo. Il cavaliere che li ha salvati si rivela essere il cavaliere erroneamente creduto morto all'inizio della storia. Questi, il vero e legittimo destinatario della pergamena, condanna Brancaleone e i suoi armigeri al rogo come ladri e usurpatori. Poco prima della morte, Teofilatto rivela a Brancaleone di essere stato lui ad avere abusato di Matelda, causando la rabbia dell'uomo. Ma, proprio quando la sentenza sta per essere eseguita, ricompare il monaco Zenone - sopravvissuto alla caduta nel fiume e di nuovo a capo di un manipolo di straccioni diretti in Terra Santa - il quale convince il cavaliere a liberare Brancaleone ed i suoi, in quanto ancora legati al voto di seguire il monaco per liberare il Santo Sepolcro.
Brancaleone, 50 anni ma non li dimostra
L'Armata Brancaleone (1966) e Brancaleone alle Crociate (1970), regia di Mario Monicelli, con Vittorio Gassman e numerosi altri popolari attori del cinema italiano, sono ormai considerati due classici.
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L'Armata Brancaleone with English and Spanish subs
Lumpen: Intervista a Mario Monicelli / Tatti Sanguinetti introduce L' Armata Brancaleone
LUMPEN - Il Cinema in testa
direzione artistica: Franco Maresco
in collaborazione con
Comune di Palermo
Assessorato alla Cultura
Cineteca di Bologna
Cineteca Nazionale
presenta
Per la rassegna:
IL CINEMA RITROVATO A PALERMO 2017/2018
Classici restaurati sul grande schermo
SABATO 25 NOVEMBRE ORE 21 CINEMA DE SETA
(Cantieri culturali alla Zisa - Palermo - Via Paolo Gili,4)
L'ARMATA BRANCALEONE (Italia-1966) regia Manio Monicelli
Sabato 25 novembre al cinema De Seta l'associazione Lumpen propone, nell'ambito della rassegna Il Cinema Ritrovato A Palermo, L'armata Brancaleone di Mario Monicelli, uno dei film più celebri del cinema italiano. Realizzato da Mario Cecchi Gori nel 1966, L'Armata Brancaleone viene riproposto al pubblico palermitano nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna, che restituisce il tutta la loro magnificenza la fotografia di Carlo Di Palma e la celeberrima colonna sonora di Carlo Rustichelli. Il film rimane uno degli esempi più alti della commedia all'Italiana e sicuramente l'interpretazione più straordinaria di Vittorio Gassman, insieme a quella altrettanto memorabile de Il Sorpasso di Dino Risi. Sceneggiato da Age e Scarpelli con lo stesso Monicelli, il film racconta le gesta di Brancaleone da Norcia nell'Italia dell'XI secolo, ricostruendo un medioevo verosimile storicamente ma inventando anche una lingua a metà tra il latino maccheronico e i vari dialetti dell'epoca, una trovata, questa, che contribuì non poco all successo del film quando uscì nelle sale italiane. Oltre al mattatore Gasmman, sono straordinarie le interpretazioni di attori come Gian Maria Volonté, Enrico Maria Salerno, Catherine Spaak, Folco Lulli, Maria Grazia Buccella e Carlo Pisacane, l'indimenticabile Capanelle de I Soliti Ignoti, altro capolavoro di Monicelli. Il film sarà preceduto da una presentazione di Tatti Sanguineti e da brevi interventi inediti di Mario Monicelli realizzati da Ciprì e Maresco.
In film sarà introdotto da una presentazione video e da estratti inediti di interviste a Mario Monicelli provenienti dall'archivio Ciprì&Maresco.
L'armata Brancaleone - Cedete lo passo tu (ENG sub)
L'armata Brancaleone (1966)
In sella ad un ronzino giallastro, Brancaleone da Norcia, cavaliere fanfarone e dai pochi meriti, guida un'improbabile compagnia di miserabili alla conquista del feudo di Aurocastro nelle Puglie. Sulla strada vivranno mille peripezie, tra una vedova impaziente e una verginella preda dei briganti, si uniranno alla combriccola anche l'ambiguo Teofilatto e un fabbro aspirante suicida. Una volta raggiunta la meta, dopo essere stati quasi impalati dai pirati saraceni, Brancaleone e compagni si vedranno condannati al rogo come usurpatori dal vero signore del feudo, sebbene il tempestivo intervento del monaco Zenone riuscirà a salvare la situazione (MyMovies.it)
A group of misfits, headed by an incompetent knight named Brancaleone, set out to reach the small town of Aurocastro so that their leader can take possession of the fief (IMDb)
L'Armata Brancaleone - Scene migliori Parte 2
Una raccolta delle migliori scene del film L'armata Brancaleone, parte 2
L'angolo di Giovanni-053: LA SAGA DI BRANCALEONE
Era da tanto tempo che desideravo fare questa recensione, ma condensare il lavoro di Mario Monicelli nella commedia all'italiana e nella saga di Brancaleone in meno di dieci minuti è stata un'impresa non da poco.
Con le intrepide gesta di Messer Brancaleon di Norcia il regista italiano ha creato un immaginario immortale, per il quale il mondo del cinema, e non solo, dovrà per sempre essergliene grato.
L'ARMATA BRANCALEONE, film del 1966,
BRANCALEONE ALLE CROCIATE, film del 1970,
regia di Mario Monicelli.
Link al mio primo canale:
Link al mio secondo canale:
L'armata brancaleone - Director's comment
Mario Monicelli talks about his Brancaleone Norcino
O Incrível Exército de Brancaleone DUBLADO
1966 - Dublado PT-BR
Il Signore dei Manganelli - L'armata Brancaleone
A short trailer inspired by a well-known italian movie; it's just something stupid.
Anyway if you don't know the Armata Brancaleone, you can't understand the irony of this videoclip; explain it all would be too complicated!
However ... Enjoy!
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Per difendere il Littorio Regno della Terra di Mezzo, Brancaleone da Norcia (Aragorn, detto Granpanza) deve mettere insieme un'armata per combattere l'esercito di orchi comunisti!
La sua sgangherata compagnia è composta da Teofilatto dei Leonzi (Boromir), Abacucco (Gandalf), Brontolo (Ghimli), Semola (Legolas), Brodo Manipulite (Frodo), Pavesino Tuc (Pipino), Sam Disseganja (Sam) e Mastro Minchiador (Merry) ... con la straordinaria partecipazione dell'Agente Smith, che ha abbandonato il set per darsi alla politica come Arnold Schwarzenegger.
Scusate la mancanza di contenuto e sostanza nel trailer, ma l'ho messo insieme senza che ci fosse dietro una vera storia e soprattutto senza il sostegno o la partecipazione dei miei amici, i quali sono a diversi kilometri di distanza (io sono in Spagna e loro in Italia); Un lavoro di questo genere viene sempre meglio quando si raggruppano più idee da più persone, putroppo non è stato possibile fare altrimenti.
Spero comunque che vi sia piacuto lo spunto ... Commenti e suggerimenti sono sempre bene accetti!
Dal film L' ARMATA BRANCALEONE Lo patre mio, barone di Norcia Voce di Karl Esse
Nato a Macerata nel 1959, Sergio Carlacchiani ( pseudonimi:Karl Esse - Sergio Pitti) è performer, attore, doppiatore, poeta e pittore. Direttore artistico di varie rassegne teatrali :Donna/Modello, Poeti e Poesie da Decl/Amare, Live Poetry, Vita Vita e Poesia in Vita. Si è occupato di poesia lineare, visiva, concreta, sonora, di mail art e performance art. Ha scritto diversi libri di poesia e creato libri/oggetto. Si è esibito come performer in Italia, Francia, Inghilterra Spagna e Austria. Si è formato in seguito, come attore, presso la scuola del Minimo Teatro di Macerata. Ha seguito diversi corsi di perfezionamento e specializzazione, tra i quali ricordiamo quelli con: Eugenio Barba, Franco Ruffini, Riccardo Cucciolla, Cora Herrendorf, Tony Cotz, Giuliano Scabia, Lucia Poli, Rebecca Murgi, Eugenio Sideri, Sergio Scarlatella. Ha conseguito il diploma di impostazione ed uso della voce e tecnica del doppiaggio cinematografico, sotto la guida del maestro Renato Cortesi.E’ stato voce narrante in diversi films, cortometraggi, documentari e più volte ospite di importanti trasmissioni radiofoniche, oltre a quelle televisive,in Rai ed emittenti regionali e locali. Da anni si occupa di porgere la poesia in maniera interdisciplinare e spettacolare. Su You Tube, nelIa sua Antologia di Poesia e Letteratura ad Alta Voce (1300 iscritti, più di 900.000 visualizzazioni) sono presenti circa 8800 sue interpretazioni di poesie ed altro, registrate dal vivo o in studio, citati circa 1000 personaggi illustri: poeti, scrittori e filosofi, di tutti i tempi, di tutti i paesi del mondo.I suoi recital sono quasi sempre accompagnati da musiche di autori vari , composte ed eseguite in scena, come canti, e danze, proposte da performer e artisti che ha conosciuto e con i quali stabilmente o occasionalmente collabora. Tra questi ricordiamo: Alda Merini, Margherita Hack, Joyce Lussu, Eugenio Finardi, Sergio Rubini, Enzo Jannacci, Vincenzo Cerami, Raiz, Luigi Cinque, Fabrizio Bosso, Antonello Salis, Lello Voce, Tiziano Scarpa, Cesare Bocci, Luciano Biondini, Fausto Cigliano, Lorenzo Di Bella, Alfredo Sorichetti, Daniele Di Bonaventura, Mike Melillo, Gastone Pietrucci e la Macina... Moltissimi gli spettacoli rappresentati nelle varie città d’Italia, altrettanti i riconoscimenti che ha conseguito, ultimo in ordine, non d’importanza, il Premio CreativaMente 2009 assegnatagli dal Presidente della Provincia di Macerata: “Un premio ai maceratesi che hanno dedicato la propria vita all’arte e lo spettacolo e che hanno reso e rendono grande la propria terra con la loro creatività...”. Altro riconoscimento di grande importanza, quello di essere stato invitato dal Centro Sudi Leopardiani e dal Comune di Recanati, presso il Colle dell’Infinito, il 29 Giugno 2010, in occasione delle Celebrazioni Leopardiane (prima di lui Gassman, Bene, Albertazzi, Lavia, Giannini, Bucci...) a presentare: “Chopin & Leopardi, il Poeta del pianoforte e il Poeta dei poeti”; spettacolo su Giacomo Leopardi che ha visto Carlacchiani come voce recitante ed ideatore, insieme al maestro Lorenzo Di Bella, pianista di riconosciuta fama. I due protagonisti hanno entusiasmato il folto ed esigente pubblico presente e numerosi sono stati i commenti positivi, tra i quali quello della discendente del poeta, la contessa Olimpia Leopardi. Visto il consenso di pubblico e critica ottenuto dall’ attore, Casa Leopardi gli ha poi chiesto d’interpretare, in sala d’incisione, una selezione di Canti leopardiani. La Giacomo & Giacomo SRL nel 2011 ha editato il cd “O graziosa luna, io mi rammento...” Il motivo di tale “azzardo”, se così si può definire, è ben descritto nella nota introduttiva al cd del Professor Lucio Felici: Sergio Carlacchiani è un artista versatile che da tempo si dedica alla lettura pubblica dei poeti. Nel cimentarsi con i Canti di Leopardi, egli ha lavorato tenacemente sui testi, schivando – come raramente accade – l’enfasi teatrale e calandosi, di volta in volta, nelle “situazioni” delle 18 poesie trascelte. Nel 2014 Carlacchiani è tornato al Colle dell’Infinito per essere protagonista di “A voi gentili anime” recital dedicato al grande poeta recanatese, con le musiche eseguite dal vivo dal Quartetto delle Marche.” Il 29 Luglio , nell’ambito del Futura Festival di Civitanova Marche , presso il Teatro Annibal Caro, ha proposto al pubblico, coadiuvato dal quartetto d’ archi Eudora : E il dì futuro del dì presente… spettacolo anch’esso dedicato a Giacomo Leopardi. Sempre al poeta dell’Infinito, insieme alla studiosa Loretta Marcon e al chitarrista Daniele Cecconi, Carlacchiani ha presentato a Monte San Giusto il 25 Ottobre 2014, Comento fatto per noi... @2016 (protetto dai diritti d'autore) pubblicato ai sensi della legge 22 aprile n.41 n.633 e sue modificazioni. Per seguire Sergio Carlacchiani:
Errori nel film BRANCALEONE ALLE CROCIATE
Errori nel film BRANCALEONE ALLE CROCIATE
A circa 1 ora e 18 minuti dall'inizio del film, in una scena si vede la principessa Berta di Avignone elencare al prode Brancaleone, tutti i luoghi dove è stata violentata; tanto che in seguito per non farlo accadere più, ha pensato bene di camuffarsi da lebbrosa. Tra i luoghi elencati figura anche la città di BATTIPAGLIA. Ora chi ha scritto la sceneggiatura del film ha commesso un anacronismo, difatti dato che la vicenda è ambientata intorno all'anno 1000 d.C. a quel tempo BATTIPAGLIA ancora non esisteva, in quanto fu fondata nel 1858 d.C. dal re Ferdinando II di Borbone ! [Nel breve filmato sopra riportato l'errore si può constatare al 12° minuto]
Per altri errori nei film consultate la mia pagina facebook:
Brancaleone alle crociate - Ciao Lino Toffolo!
Una clip per ricordare Lino Toffolo, appena scomparso, nei panni di Panigotto da Vinegia in Brancaleone alle crociate di Mario Monicelli:
Lealtà Alemanna Brancaleone alle Crociate
Marcia (Brancaleone alle Crociate) - Carlo Rustichelli - 1970
Titoli del film Brancaleone alle Crociate, diretto da Mario Monicelli nel 1970. Con Vittorio Gassman, Paolo Villaggio, Stefania Sandrelli, Adolfo Celi, Lino Toffolo, Gigi Proietti, Beba Loncar, Gianrico Tedeschi. Musiche composte da Carlo Rustichelli.
Selected and edited by Nannu Lele
la forza della fede Brancaleone alle Crociate
Viaggio a Norcia: non ci sono morti, ma paura e case inagibili
Norcia, (Perugia) (askanews) - Non solo Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto e Arquata. Il terribile sisma che nella notte tra il 23 e il 24 agosto ha colpito l'Italia Centrale, è arrivato anche a Norcia, in Umbria, dove la terra continua a tremare. Ma mentre nel reatino e nella provincia di Ascoli Piceno si contano i morti rimasti sotto le macerie, nella cittadina umbra non ci sono state vittime.
Secondo il sindaco, Nicola Alemanno, la ricostruzione è cominciata fin dagli anni Settanta. E ha funzionato: Qui i soldi pubblici e privati sono stati spesi molto bene. È più un problema culturale che politica. Qui da molti anni facciamo cultura di prevenzione.
Poco clamore mediatico su Norcia dunque, ma la gente lancia l'allarme: non lasciateci soli, perchè anche noi siamo costretti a vivere nelle tendopoli, e le nostre case sono inagibili. Il centro storico si presenta deserto: poche persone passeggiano per la vie che collegano le due porte intorno alle cinte murarie. Alcune case hanno 'tenuto' alle scosse del 24 agosto: sono quelle ricostruite dopo il terremoto del 79. Ma altre abitazioni sono un cumulo di macerie. Tutte le chiese sono chiuse, moltissime case sono inagibili in attesa di verifiche, gli sfollati sono 700 divisi in due tendopoli.
Qui siamo nella casa di Alessandra, ricostruita dopo il sisma del 79. Tuttavia i vestiti e le valigie sono pronte nel caso di altre scosse, per una uscita veloce dalla abitazione. Non ci viviamo dentro perchè abbiamo paura, abbiamo due bambini e vogliamo muoverci velocemente. Ma ci sono altre case che sono state lesionate, non crollate, ma fortemente danneggiate.
Poco a fianco, nella stessa struttura, ecco cosa rimane di una parte di casa costruita prima del 1979. Alessandro è proprietario della Norcineria Brancaleone, su Via Roma. La sua casa ha retto alla botta del sisma.
Ci sono stabili sicuri, hanno fatto le abitazioni molto sicure, tante case vecchie sono dal 1979.
Tuttavia, ci sono case completamente distrutte. Come questa di Katia Dell'Orso: Si dice che a Norcia non sono successe grandi cose perchè magari non è caduto il tetto sopra nessuno ma come vedete ci sono persone rimaste senza casa. Abbiamo bisogno anche noi di essere ascoltati.
Danni sì, ma niente vittime, ricorda il sindaco: Un edificio antisismico si può danneggiare anche pesantemente ma non cade sopra la testa delle persone, salvando così moltissime vite umane.