Padula, la nuova Casa Museo Joe Petrosino diventa moderno “Tempio della Legalità”
Padula, la nuova Casa-Museo Joe Petrosino diventa moderno “Tempio della Legalità” 11/04/2016
Padula Turismo - Casa Museo Joe Petrosino e Chiesa di San Giovanni Battista
Filmato tratto da Percorsi, eventi e Infopoint a Padula
Progetto del Comune di Padula con il patrocinio dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Campania realizzato con il contributo dell'Unione Europea Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali, PSR CAMPANIA 2007/2013 Asse III - Misura 313
Direzione tecnica del progetto: Arch. Maurizio Cocilova
Direttore della fotografia: Vincenzo Di Napoli
Voce: Umberto Iervolino
Segretario di produzione: Gianfranco Cataldo
Supervisione: Vincenzo Petrizzo
Regia: Fabio Miceli
Si ringrazia per la collaborazione:
Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino, Direzione dei Musei e della Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte della Provincia di Salerno, l'Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Padula, l' Associazione Turistica Pro Loco di Padula, Associazione Amici del Presepio- Sez. Pietro Gallo di Padula, l'Associazione Internazionale Joe Petrosino di Padula,
Hanno contribuito alla realizzazione di questo documentario:
Alfonso Tufano, don Giuseppe Radesca, Vincenzo Maria Pinto, don Vincenzo Federico.
A cura di VIP COMPUTER
Padula - Salerno - Italia - Casa Museo de Joe Petrosino - 2013
Padula está situada al Sudeste de la provincia de Salerno, en el Vallo de Diano, sobre dos colinas a 699 msnm. Dista cerca de 10 kilómetros de Sala Consilina. A lo largo de la frontera con Sassano fluye el río Tanagro, que atraviesa el Vallo de Diano de sur a norte. Padula dista 100 km de Salerno y 65 km de Potenza.
El nombre Padula deriva muy probablemente del latín medieval Paludem, es decir pantano (Palude en italiano), de hecho en la planicie, se extendía un pantano.
Casa Museo de Joseph Joe Petrosino (30 agosto 1860 hasta 12 marzo 1909). Fue un oficial de policía de Nueva York que fue un pionero en la lucha contra el crimen organizado. Las diversas técnicas de combate del crimen que Petrosino implementó fueron pioneras durante su carrera policial, y todavía son practicadas por diversos organismos.
Petrosino nació en Padula en 1860. La familia Petrosino emigró a los Estados Unidos en 1874.
eco mulo 2 (padula) casa museo Joe petrosino app al pres Napolitano
Padula: inaugurata la nuova Casa-Museo di Joe Petrosino alla presenza di don Luigi Ciotti
ondanews.it. - Nasce la Galleria virtuale su Mafie e Antimafia in collaborazione con Rai Teche
Cilentano.it vi porta alla Casa Museo di Joe Petrosino - 2016
Il Cilento, il posto piu' bello del mondo e' anche qui, nella casa museo di Joe Petrosino a Padula. In compagnia di Nino Melito Petrosino riviviamo le emozioni provate dal nonno Michele a distanza di piu' di cento anni. Coinvolgente e penetrante, la visita a questo museo, da poco rinnovato, e' dotato di una sezione virtuale arricchita dalle teche Rai.
Certosa di Padula e Casa natale di Joe Petrosino
La certosa di Padula, o di San Lorenzo, è una certosa situata a Padula, nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno. Si tratta della prima certosa ad esser sorta in Campania, anticipando quella di San Martino a Napoli e di San Giacomo a Capri.
Occupando una superficie di 51.500 m²,contando su tre chiostri, un giardino, un cortile ed una chiesa, è uno dei più sontuosi complessi monumentali barocchi del sud Italia nonché la più grande certosa a livello nazionale e tra le maggiori d'Europa.
Dal 1957 ospita il museo archeologico provinciale della Lucania occidentale e fu dichiarata nel 1998 patrimonio dell'umanità dall'UNESCO assieme ai vicini siti archeologici di Velia, Paestum, al Vallo di Diano e al parco nazionale del Cilento. Dal dicembre 2014 fa parte dei beni gestiti dal Polo museale della Campania.
CASA NATALE di JOE PETROSINO E' l’unica Casa-museo dedicata ad un esponente delle forze dell’ordine. In questa casa il 30 agosto 1860 nacque Giuseppe Petrosino. Tra queste mura il piccolo Giuseppe visse fino a 13 anni, quando nel 1873 insieme al padre Prospero, sarto, e a tutta la famiglia, partì per l’America. Questo caso di ordinaria emigrazione determinò il destino di Giuseppe che sarebbe diventato, poi, il grande, leggendario Joe, il poliziotto più famoso d’America. In questa casa continuarono a vivere fino ai nostri giorni i parenti di Giuseppe: fratello, nipoti, pronipote. Tutti furono fedeli custodi di questi ambienti che, attraverso varie generazioni, hanno conservato la memoria di quegli anni, nel susseguirsi delle molte partenze e dei pochi ritorni legati al sogno dell’emigrazione. Gli arredi, gli oggetti, ci sono pervenuti quasi intatti. Qui vive la vicenda della grande emigrazione meridionale che sì è dipanata dall’ultimo Ottocento fino ai primi del Novecento. Nel corso di questo periodo, le mutate condizioni della vita hanno comportato lievi trasformazioni che non hanno per nulla falsato la genuinità di questa testimonianza. L’introduzione della luce elettrica, oppure i nuovi mobili liberty della sala da pranzo, acquistati dal nonno Michele, ultimo fratello di Joe, che ritorna a casa col piccolo gruzzolo risparmiato negli States, diventano capitoli assai significativi della storia dell’emigrazione meridionale. Proprio attraverso la visualizzazione e la reificazione del nuovo benessere l’emigrante di ritorno dimostrava ai compaesani rimasti a casa, l’orgoglio di non essere partito invano. La luce elettrica, i nuovi mobili, l’orologio e la catena d’oro, lo stesso modo di vestire diventano un esplicita dichiarazione di successo. Nel Museo sono esposti anche cimeli e documenti relativi all’eroica attività del poliziotto. Tutto ciò rende più suggestiva la visita facendo provare a chi vi si reca le stesse emozioni di coloro che vi hanno vissuto, stimolando valori di legalità e giustizia. Il percorso della mostra ripercorre, attraverso le sue 24 sezioni, il periodo che va dal 1860 ai giorni nostri offendo scorci sulla legalità, la giustizia e la sana emigrazione, il tutto riccamente narrato dalle custodi/guide in uniforme della polizia di New York.
I minori dello SPRAR di Padula restaurano il portone della Casa Museo Joe Petrosino
I minori dello SPRAR di Padula restaurano il portone della Casa Museo Joe Petrosino 10/07/2018
Il giornalista Sandro Ruotolo a Padula, visita alla casa museo di Joe Petrosino
Il giornalista Sandro Ruotolo a Padula. Ieri la visita alla casa museo di Joe Petrosino 17/09/2016
Emigrazione, Nino Melito: a New York per il Joe Petrosino Day
Roma, 7 ott - Non capita tutti i giorni di entrare in una casa museo dedicata a una leggenda. Ancora più difficile è che sia proprio un familiare ad aprire le porte di quella casa, pronto a raccontare, con umana dolcezza e spiccata passione, la storia di uno zio tanto ammirato quanto compianto: il poliziotto più famoso d’America, Joe Petrosino. Eppure, se si fa tappa a Padula, in provincia di Salerno, e si fa visita al museo dedicato al noto detective, si scoprirà grazie alle parole di Nino Melito Petrosino, pronipote di Joe Petrosino, chi era davvero il poliziotto italo-americano. Si scoprirà l’uomo e il mito, l’emigrante e l’eroe, l’icona di legalità e di giustizia, il simbolo di un riscatto. Il museo è allocato, infatti, nella casa natale di Joe Petrosino, l’unica casa-museo in Italia dedicata ad un esponente delle forze nell’ordine. In questa casa il 30 agosto 1860 nacque Giuseppe Petrosino. Tra queste mura Giuseppe visse fino a 13 anni, quando nel 1873 insieme al padre Prospero, sarto, e a tutta la famiglia, partì per l’America. Questo caso di ordinaria emigrazione determinò il destino di Giuseppe che sarebbe diventato, poi, il leggendario Joe. Primo poliziotto italiano a far parte del prestigioso New York Police Department, apprezzato da Theodore Roosevelt, “padre” di innovative tecniche investigative (“era più ricco di vestiti e parrucche l’armadio di Petrosino che quello di un teatro”) e primo poliziotto ucciso dalla mafia (il 12 marzo del 1909 a Palermo dove si era recato nel tentativo di sgominare la mano nera), Joe Petrosino è stato raccontato al cinema e in tv. Attraverso libri, fumetti e spettacoli teatrali. Ma è solo con le parole di Nino Melito Petrosino che si ha la sensazione – e l’emozione – di conoscere da vicino “l’incorruttibile”: “Da mezzo secolo racconto la storia della mia famiglia - spiega Melito Petrosino a 9Colonne – Prima di me lo ha fatto mio nonno Michele, fratello di Joe, poi mia madre Gilda. Raccontare la storia di Joe Petrosino dopo mio nonno e dopo mia madre è per me un onore. E un onere. Accompagno i visitatori a conoscere il sentimento, la semplicità, il cuore della famiglia Petrosino” che ha sempre creduto che il sacrificio del poliziotto non dovesse risultare vano ma di esempio alle nuove generazioni. Nel museo a Padula, “l’unica casa museo con un discendente” - precisa Melito - sono esposti cimeli e documenti relativi all’eroica attività del poliziotto. In questa casa continuarono a vivere fino ai nostri giorni i parenti di Giuseppe: fratello, nipoti, pronipote. Tutti furono fedeli custodi di questi ambienti che, attraverso varie generazioni, hanno conservato la memoria di quegli anni. Gli arredi, le foto, il violino di Joe Petrosino così come il pennello da barba a lui appartenuto sono rimasti intatti. Il tempo in quelle stanze sembra essersi fermato così come gli orologi che raccontano di arrivi e partenze: “Visitare la casa museo significa onorare la memoria non solo di Joe Petrosino ma di quei tanti uomini che si sono immolati per la giustizia e la legalità, nella speranza di un mondo migliore – sottolinea il pronipote del poliziotto -. Significa scoprire quei luoghi che hanno fatto parte della storia di Joe Petrosino. Dal 28 novembre 2017 il museo è considerato tra le 10 eccellenze culturali in ambito europeo. Un bel regalo all’Italia”. “Anche quest'anno – continua Melito - con una delegazione dell'Associazione Internazionale Joe Petrosino di Padula saremo a New York per le celebrazioni del Columbus Day ma soprattutto per il Petrosino Day che si tiene il 19 ottobre. Era il 19 ottobre del 1883 quando Joe Petrosino a 23 anni indossò per la prima volta la divisa del New York Police Department. Quella data a New York viene ricordata ogni anno dal 1985 con il Petrosino Day – racconta il pronipote del detective - Salvò la vita al capo della polizia e questo gesto eroico gli consentì di diventare poliziotto. Arrivò in America da emigrante e conquistò i titoli sul campo”. E’ una storia di emigrazione sana quella di Joe Petrosino, che merita di essere conosciuta e tramandata. È la storia di un eroe dalle umili origini che amava ripetere: “Faccio solo il mio dovere”. (BIG ITALY / Gil)
museo joe petrosino
villa cosilinum
SERV INAUGURAZIONE CASA MUSEO JOE PETROSINO 12APR
La Storia di Joe Petrosino da Padula ♥ Il primo a sfidare le Mafie
Joe Petrosino, il primo uomo che sfidò la mafia italoamericana, uno dei personaggi più amati negli Stati Uniti. Un esempio da non dimenticare. Nato nel 1860 a Padula, città della Certosa, di famiglia non povera, il padre era sarto, emigrò nel 1873 a New York. A little Italy per vivere iniziò a fare dei lavori umili tra cui il lustrascarpe. Nel 1877 divenne netturbino, poi informatore della Polizia.. Nel 1883 divenne Poliziotto, faceva un certo effetto vedere quell'uomo basso tra i giganteschi poliziotti irlandesi. Erano gli anni dell'emigrazione italiana, anni nei quali la Mano Nera era la principale organizzazione criminale italo-americana e per gli americani gli italiani erano tutti associati ai mafiosi. Petrosino riscattò gli italiani onesti, vinse il prefiudizio, i suoi metodi gli portarono la stima e ammirazione di molti, tra cui il presidente Roosevelt. Risolse brillantemente numerosi casi, il più celebre fu il delitto del barile, abile nel travestirsi, rapido nell'azione, inflessibile e quasi feroce verso i criminali, Petrosino divenne il simbolo della Lotta per la legalità. Nei suoi anni assicurò migliaia di criminali alla giustizia e salvò la vita a tante persone, uno su tutti il grande tenore Enrico Caruso. I suoi metodi ispirarono Falcone e Borsellino, fu il primo a scoprire il connubio tra Mafia e Politica. Proprio per cercare di infliggere un duro colpo alla Mano Nera partì per Palermo nel 1909. La Missione era top secret, ma a causa di una fuga di notizie, tutti i giornali ne parlarono. Nonostante il tradimento partì per l'Italia dove fece prima visita alla sua casa Natale di Padula, e poi si recò a Palermo dove venne ammazzato con tre colpi di pistola a Piazza Marina. I suoi imponenti funerali furono quelli a cui parteciparono il maggior numero di persone, un record ancora oggi in America. Nonostante la Morte, la sua Fama continuò a crescere, numerosi fumetti e film ne continuarono a raccontare le gesta, e attori del calibro di Adolfo Celi, Beppe Fiorello e prossimamente Leonardo Di Caprio hanno avuto l'onore di interpretarlo. Oggi Joe Petrosino viene ricordato ogni anno negli Stati Uniti il 19 ottobre con il “Petrosino Day”. A Padula invece è possibile rivivere la sua storia nella bella Casa-Museo che da qualche anno si è arricchita anche di una “Galleria virtuale su mafie e antimafia”, dove il pronipote Nino Melito Petrosino continua a raccontare con passione e trasporto le vicende della vita dello zio.
§.1/- (anniversari-nascita 1850) ** 30 agosto ** Padula (Salerno) Joe Petrosino poliziotto esemplare
§.1/- (anniversari-nascita 1850) ** 30 agosto ** Padula (Salerno) Joe Petrosino poliziotto esemplare
§.2/- (anniversari-nascita 1850) ** 30 agosto ** Padula (Salerno) Joe Petrosino
§.3/- (anniversari-nascita 1850) ** 30 agosto ** Padula (Salerno) Joe Petrosino
:tags
poliziotto italiano-americano
:tags (dalle wikipedie)
Giuseppe Petrosino, Joe Petrosino
(it) poliziotto ... pioniere nella lotto contro le mafie
(en) police officer ... pioneer in the fight against organized crime
(fr) officier de la police ... pionnier de la lutte contre le crime organisé
(de) polizist ... pionier in der Bekämpfung des organisierten Verbrechens gilt
(es) oficial de policía.. pionero en la lucha contra el crimen organizado;
:wp-it: Giuseppe Petrosino
Giuseppe Petrosino, detto Joe (Padula, 30 agosto 1860 – Palermo, 12 marzo 1909), è stato un poliziotto italiano naturalizzato statunitense.
(...)
:wp-en:
Joseph Joe Petrosino (August 30, 1860 – March 12, 1909) was a New York City police officer who was a pioneer in the fight against organized crime. The various crime fighting techniques that Petrosino pioneered during his law enforcement career are still practiced by various agencies.
:wp-fr:
Giuseppe Petrosino, aussi appelé Joseph « Joe » Petrosino, né le 30 août 1860 à Padula et assassiné le 12 mars 1909 à Palerme, était un officier américain de la police de New York et un pionnier de la lutte contre le crime organisé.
:wp-de:
Giuseppe „Joe“ Petrosino (* 30. August 1860 in Padula, Italien; † 12. März 1909 in Palermo, Italien) war ein Polizist aus New York City, der als ein Pionier in der Bekämpfung des organisierten Verbrechens gilt.
:wp-es:
Giuseppe Petrosino o Joseph Petrosino más conocido como Joe Petrosino (1860-1909) fue un oficial de policía de Nueva York que fue un pionero en la lucha contra el crimen organizado;
:wp-it: Giuseppe Petrosino#La_morte
== La morte ==
Proprio seguendo una pista che avrebbe dovuto portarlo ad infliggere, forse, un decisivo colpo alla Mano Nera, Petrosino era giunto in Italia.
La missione era top secret, ma a causa di una fuga di notizie tutti i dettagli furono pubblicati sul New York Herald. Petrosino partì comunque nell'erronea convinzione che in Sicilia la Mafia, come a New York, non si azzardasse a uccidere un poliziotto.
Alle 20.45 di venerdì 12 marzo 1909, tre colpi di pistola in rapida successione e un quarto sparato subito dopo, suscitano il panico nella piccola folla che attende il tram al capolinea di piazza Marina a Palermo. C'è un generale fuggi fuggi: solo il giovane marinaio anconetano Alberto Cardella (Regia Nave Calabria della Marina Militare) si lancia coraggiosamente verso il giardino Garibaldi, nel centro della piazza, da dove sono giunti gli spari: in tempo per vedere un uomo cadere lentamente a terra, ed altri due fuggire scomparendo nell'ombra. Non c'è soccorso possibile, l'uomo è stato raggiunto da quattro pallottole: una al collo, due alle spalle, e un quarto mortale alla testa. Poco dopo si scopre che si tratta del detective Giuseppe Petrosino, il nemico irriducibile della malavita italiana trapiantata negli Stati Uniti, celebre in America come in Italia quale protagonista della lotta al racket.
Il console statunitense a Palermo telegrafa al suo governo: Petrosino ucciso a revolverate nel centro della città questa sera. Gli assassini sconosciuti. Muore un martire. Il governo mise subito a disposizione la somma di 10.000 lire, corrispondenti a quasi 40.000 euro attuali, per chi avesse fornito elementi utili a scoprire i suoi assassini. La paura della mafia però è più forte dell'attrazione esercitata da quell'elevata offerta di soldi: le bocche rimangono chiuse. Circa 250.000 persone parteciparono al suo funerale a New York, un numero fino ad allora mai raggiunto da alcun funerale in America.
Gli successe un altro italo-americano, Michael Fiaschetti, nato a Morolo (FR), già appartenente all'Italian Squad dello stesso Petrosino.
Si ritiene che il responsabile della sua fine sia il boss Vito Cascio Ferro di Bisacquino, tenuto d'occhio da Petrosino sin da quando questi era a New York, ed il cui nome era in cima ad una lista di criminali redatta dal poliziotto italoamericano e trovata nella sua stanza d'albergo il giorno della morte. Probabilmente (e questo fu un sospetto anche della polizia palermitana dell'epoca) vi è un collegamento tra la morte di Petrosino e alcuni personaggi malavitosi appartenenti alla cosca newyorkese di Giuseppe Piddu Morello noti per il loro presunto legame al caso del corpo nel barile (un famoso omicidio avvenuto a New York nel 1903). Infatti due uomini di questa cosca erano ritornati in Sicilia nello stesso periodo del viaggio di Petrosino rimanendo in contatto con il boss newyorkese.
(...)
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§-
Itália 3- Padula (Joe Petrosino) e Paola (São Fco de Paula)
Vídeo documentário caseiro em HD de viagem turística ao sul da Itália até a Sicília realizada em setembro 2011.
Finanziamento per il museo Joe Petrosino. Imparato: “Grande lavoro dell’amministrazione”
Finanziamento per il museo Joe Petrosino. Imparato: “Grande lavoro dell’amministrazione”
XI Premio JOE PETROSINO - Padula (SA) pt.1 - Centro Storico
PREMIO INTERNAZIONALE JOE PETROSINO al Dr. Pietro Grasso, a Don Luigi Ciotti, al Dr. Vincenzo Roca, al Cap. Gerardo Severino, al Dr. Pino Maniaci. Con la partecipazione della Banda Musicale della Polizia Di Stato.
Ospite d'onore Chief ANTHONY J. IZZO - Capo della Sezione Anticrimine della Polizia di New York.
In rappresentanza del Presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli, ha presenziato la manifestazione l'Avv. Adriano Bellacosa, Assessore alla Legalità, Trasparenza Amministrativa e Sicurezza.
INTERNATIONAL PRIZE Joe Petrosino awarded to:
Dr. Pietro Grasso, Don Luigi Ciotti, Dr. Vincenzo Roca, Capt. Gerardo Severino, and Dr. Pino Maniaci. With the State Poice Musical Band.
Guest of Honour, Chief ANTHONY J. IZZO - Chief of organized crime control, NYPD.
Representing the President of the Province of Salerno, Avv. Adriano Bellacosa, Alderman for legality, transparency and safety.
Intervista a Nino Melito Petrosino: «Così ricordo il grande Joe»
Firma del Protocollo a New York per la realizzazione del Campus Joe Petrosino a Padula
Servizio del TGR Campania delle 19:30 concernente la ratifica dell'intesa tra Regione Campania e Comune di Padula per la realizzazione di un Campus a Padula dedicato a Joe Petrosino, avvenuta a New York per la celebrazione del centenario della morte del poliziotto italo-americano. Con un finanziamento regionale di oltre 1,5 milioni d'euro si procederà alla realizzazione di un campus che prevede percorsi di studio rivolti al mondo giovanile dedicati alla legalita' ed alla cittadinanza attiva. La firma del presidente Antonio Bassolino e del Sindaco Alliegro segna una tappa importante sia per il riconoscimento internazionale di Joe Petrosino come emblema della legalità e della lotta alla mafia e sia per la valorizzazione della struttura nella quale e' attualmente ospitata la casa museo di Petrosino.
Joe Petrosino e l'Apocalisse