Castello di Vintebbio, Serravalle Sesia - Vercelli, Piemonte, Italia - Xiro Xplorer
Il castello fu costruito attorno al IX secolo ad opera dei Vescovi di Vercelli e divenne un singolare consortile retto da varie famiglie nobili tra cui gli Arborio, gli Avogadro, i Bellini, i Biamino, i de Rege, i Gattinara, i Salomone. Fu infine smantellato dai valsesiani nel 1559. Oggi ne restano le massicce rovine sul colle che domina il paese.
[Fonte Wikipedia]
Buronzo (Vercelli, Piemonte) il Castello o Castellone - videomix
Il castello di Buronzo si erge su una piccola altura in mezzo alla piana dell'alto vercellese, al centro della Baraggia. Si tratta in realtà di una raro esempio di castello consortile o di ricetto signorile formato da quanto resta di un complesso di fortificazioni e di caseforti fatte costruire dai diversi rami della famiglia signorile dei Buronzo che occupa interamente il centro storico dell'omonimo comune.
La prima citazione documentale del castello compare in un atto del 1039 in cui l'imperatore Corrado II investe il feudatario Guala di Casalvolone confermandogli la pertinenza dei possessi signorili. Più di un secolo dopo, nel 1152, Federico Barbarossa conferma a Gualone di Casalvolone i vecchi possedimenti e gli concede il diritto di esigere tributi per la manutenzione e l'ampliamento delle fortificazioni del borgo.
Nel XII secolo i Casalvolone si dividono in tre rami, tra i quali assume rilievo quello dei Buronzo. Nel XIII secolo tale famiglia nobiliare assume sempre maggior forza patrimoniale, e nel secolo successivo si divide in sette colonnellati, corrispondenti a distinti ceppi familiari, che non si separano, ma decidono di convivere nel castello adottando regole di organizzazione comuni e statuti atti a favorire la conservazione unitaria del patrimonio a loro tramandato. Di qui la struttura consortile o di ricetto signorile assunta dal borgo, dove le varie caseforti concorrono a strutturare le fortificazioni verso l’esterno.
Nel corso del XIV secolo e sino alle prime decadi del XV secolo, stante la rilevanza strategica assunta dal borgo, i Buronzo si trovano al centro di sanguinose guerre tra i Visconti, i Savoia ed i marchesi del Monferrato. Solo nel 1427 con il definitivo passaggio di Vercelli e del suo distretto ai Savoia, Buronzo conosce un periodo di pace e di nuova prosperità.
Nello sviluppo delle strutture del castello si possono individuare tre fasi. La prima struttura architettonica si colloca, tra il XII ed il XIII secolo, come testimonia la torre che i recenti restauri hanno riportato in evidenza.
Tra il XIV ed il XV secolo si assiste allo sviluppo della struttura del ricetto signorile, con la costruzione di una seconda linea difensiva risalgono a tale periodo la massiccia rocca in laterizio - in parte superstite – che si caratterizza per le eleganti bifore impreziosite da bacini in maiolica di provenienza iberica. Allo stesso periodo risale la torre-porta che ha mantenuto parzialmente l'aspetto di quel tempo.
Dopo il passaggio di Buronzo sotto il dominio dei Savoia e del conseguente lungo periodo di prosperità, si assiste all'ammodernamento ed all'ampliamento delle edificazioni presenti sull'altura sino ad assumere quella fisionomia che si è poi mantenuta nel tempo. I Buronzo si dimostrano attenti alle novità artistiche e culturali che segnano il Rinascimento, e poi il Barocco. Nel XVII secolo si assiste a ristrutturazioni di un'ampia parte del castello: prendono vita saloni abbelliti da eleganti soffitti a cassettone, ornati da fasce ad affresco contenenti imprese che manifestano una raffinata cultura letteraria.
Nel Settecento ha luogo un ampio rifacimento della zona antistante la torre-porta, con l'edificazione di una nuova chiesa (1703) al posto della vecchia cappella castrense della quale si conserva la dedicazione a Sant'Abbondio.
Dopo un successivo lungo periodo di decadenza, il castello è stato oggetto di un primo accurato recupero per iniziativa del Comune di Buronzo e del Consorzio di bonifica della Baraggia, grazie fondi strutturali stanziati dall'Unione europea, che la Regione Piemonte ha destinato a tale progetto.
Il Castello Clonato Rovasenda Vercelli Interno Parte Seconda
La storia inizia nel 1170, anno in cui Alberto di G. inizia la costruzione del castello (quello in centro). Inizialmente la struttura ha scopi difensivi (è circondato da un profondo fossato, e dalla torre si può sorvegliare l’intera piana circostante), ma tra il XV e il XVI secolo si trasforma in abitazione signorile. Nel 1459 Alberto (la dinastia intanto era stata costretta ad assoggettarsi a quella sabauda) fa erigere l’imponente torre, alta 48 metri. Squarciata da un fulmine nel 1721, fu restaurata soltanto nel 1927. I segni della riparazione sono visibili ancora oggi: in prossimità della fenditura, infatti, si vedono chiaramente l’innesto di un calcestruzzo differente e alcuni tiranti che evitano che la struttura si indebolisca.
Sul finire dell’ottocento, il conte Lancillotto (nome di fantasia) di G. (1850 – 1940), originario della zona di Ivrea ma imparentato coi conti di G., scoprì di non essere discendente diretto di Alberto. Di conseguenza, non sarebbe stato lui ad ereditare il castello, a vivere in quel lussuoso maniero. Alla irremovibile sentenza fecero seguito anni di violente liti familiari, in cui tuttavia Lancillotto non ottenne nulla. Il conte voleva il castello per ragioni d’onore e prestigio, ma anche per garantire alla sua sposa, Caroline Ashburner Nix (figlia di un potente, ricchissimo armatore inglese e il cui patrimonio era ben superiore a quello di Lancillotto), una vita lussuosa e agiata. La leggenda (spesso raccontata dagli abitanti del paese) secondo cui la Ashburner avrebbe minacciato di lasciare Lancillotto nel caso in cui non avesse ottenuto il castello, non ha invece fondamento storico, anche se molti la danno per veritiera. L’unica cosa certa, comunque, è che Lancillotto voleva assolutamente il castello. E fu così che venne alla luce una delle più bizzarre idee mai partorite dalla mente umana.
Il conte chiamò a raccolta l’importante architetto torinese Carlo Nigra (fautore, tra le altre cose, del Borgo Medievale di Torino) e gli chiese di progettare un nuovo castello, identico all’altro ma se possibile ancora più sfarzoso. Insomma, un edificio che facesse rodere d’invidia i parenti litigiosi e, secondo Lancillotto, scorretti. La scelta del posto cadde quindi su una porzione di terreno di proprietà del solo conte, situata – guarda caso – ad appena duecento metri dal castello medievale.
“Non volete farmi vivere al castello? Benissimo, me ne costruisco uno identico ma più bello, ad appena duecento metri dal vostro”.
Leggenda urbana,edifici abbandonati,lasciati a se stessi,le indagini sono condotte senza asportare,imbrattare,provocare danni. Urban legend, abandoned buildings, left to themselves, the surveys are conducted without remove, deface, damage.
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Sidewalk di Audionautix è un brano autorizzato da Creative Commons Attribution (
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CASTELLO VISCONTEO PAVIA Inaugurazione pista ciclabile ottobre 2013
Inaugurazione pista ciclabile nel Castello Visconteo di Pavia alla presenza delle autorità, Sindaco Alessandro Cattaneo, Vice sindaco Matteo Mognaschi, Assessore Galandra, Assessore provinciale Franco Osculati,
Castello Sforzesco Visconteo di Novara - Scavo archeologico
EX ISTITUTO PSICHIATRICO VERCELLI - SOPRALLUOGO
Un'area di circa 125.000 mq, venti padiglioni, una chiesa ed un teatro, circondati da un muro di cinta, contenevano, dal 1937 fino alla Legge Basaglia del 1978, i cosiddetti “matti”, isolati dal resto del mondo in questa realtà che tutt'ora porta i segni del loro passaggio. La struttura restò poi in uso all'azienda ospedaliera di Vercelli, fino al 1991, anno della sua definitiva chiusura.
Alcuni abitanti di Vercelli riferiscono che, alcune notti, si odono strane urla provenire dall'ex manicomio, come se il dolore fosse ormai impresso in modo indelebile nelle sue mura.
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Castello di Belforte Varese
Il Castello di Belforte
Su una collinetta sovrastante il quartiere è ubicato l'omonimo castello, costruito in posizione difensiva rispetto alla strada che porta ai valichi svizzeri; il castello nel 1164 e nel 1175 ospitò l'imperatore Federico Barbarossa in occasione delle sue discese a Milano. A cavallo tra queste due date, i varesini che entrarono a far parte della Lega Lombarda vennero definiti quelli di Belforte, proprio per sottolineare l'importanza militare ricoperta dal castello.
La costruzione venne trasformata in villa nel Seicento, e si trova attualmente in uno stato di pesante incuria.
Il quartiere fu teatro di grandi combattimenti durante la seconda guerra di indipendenza fra i Cacciatori delle Alpi di Giuseppe Garibaldi, che si era acquartierato proprio presso il castello, e le truppe austriache del generale Karl von Urban (la cosiddetta Battaglia di Varese, svoltasi il 26 maggio del 1859)
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Ghostly Fog-Castello e Chiesa sconsacrata di Proh (No)
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Il castello è a pianta rettangolare asimmetrica con due torri circolari agli angoli nord-est e sud-ovest.
Circondato da un fossato, oggi non più esistente, presentava come accessi una pusterla pedonale sul lato est ed un passo carraio ad ovest, entrambi dotati di ponte levatoio.
Tutto l'edificio è dotato di un apparato a sporgere con lunghe caditoie decorate a dente di sega, tipiche dei castelli novaresi del'400.
Il castello, ormai in rovina, fu restaurato nel 1960, rispettando le forme originarie.
Il castello di Proh, sito nell'omonima frazione del comune di Briona, sorge al limitare delle colline novaresi.
Fu edificato per volere di Francesco Sforza nella prima metà del XV secolo, probabilmente per scopi ludici e non militari, in quanto le sue piccole dimensioni e la sua posizione non lo rendevano certo un baluardo difensivo, in oltre a breve distanza ed in punti strategici per il ducato di Milano, esistevano già i castelli di Briona, Barengo e Castellazzo Novarese.
Come il vicino castello di Briona, dopo la metà del 400 passò in feudo ai Tornielli.
Nel 1495 fu occupato dall'esercito di Ludovico il Moro.
Nel 1597 passò ai Caccia.
Nel 1672 fu acquistato dai fratelli Cattaneo di Novara.
Nell'Ottocento fu trasformato in cascina dalla famiglia Fantoni.
Verso la metà del secolo fu venduto al conte Arese Lucini.
Nel XX secolo fu acquistato dalla famiglia Varelli.
Pochi anni dopo lo acquistarono i Marelli di Milano, attuali proprietari.
La Chiesa di San Silvestro in Castro (sec.XI).
Fu probabilmente la Cappella privata dell'antico castello dei Conti di Biandrate (no).
Edificio ad unica navata con affreschi databili tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo.
Mostra segni di decorazione pregotica in una cornice di beccatelli in cotto lungo gli spioventi.
Contatti ed info:
Jimmy NeuroRock
Ghostly Fog (Entità-Paranomal)
In collaborazione con:
Emilie Floge (negozio Dark-Gothic-Pin Up-Vampire and Medieval)
SEMIANA, Italy
Semiana, provincia di Pavia, regione Lombardia; nella Lomellina.
Vigoleno il borgo mediovale e il castello
l Borgo di Vigoleno si impone per l'integrità del sistema difensivo, esempio perfetto della logica abitativa del medioevo.
Imponenti le mura merlate, percorse in parte da un panoramico camminamento di ronda: spicca la mole del mastio con quattro piani di visita. In piazza potete ammirare la fontana cinquecentesca e nel borgo la chiesa romanica di San Giorgio della seconda meta del XII secolo.
Certificato fra i Borghi più Belli d'Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
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Places to see in ( Novara - Italy )
Places to see in ( Novara - Italy )
Situated in the Po Plain between the Sesia and Ticino rivers along the border with Lombardy, the city has a beautiful historical center, with fine 19th century palaces and more ancient medieval buildings, but is also an important industrial, agricultural and commercial center, the capital of the second largest province in Piemonte.
Novara is the easternmost province of Piedmont, bordering Lombardy to its east and south. Enclosed by the Ticino and Sesia Rivers, it is mainly flatland in the south, hills in the center, and mountains to the north, whence surges the Monte Mattarone. The Province in part is home to Piedmont's grand lakes: most of Lake Orta and the evocative village of Orta San Giulio; and the southern part of Lake Maggiore, with its renowned tourist resorts of Arona and Castelletto-above-Ticino.
The first stop on any journey through the Province is the provincial capital itself, Novara, surrounded by fortresses and dominated by the Antonelli dome of the Basilica di San Gaudenzio. The old town harmoniously combines Medieval remains, buildings dating back the 15th Century, and neoclassical structures.
The architectural splendors include the Duomo, the Baptistery and the monumental complex of Broletto, housing the Civic Museum and its wealth of local archaeological, historical and artistic remains. TheProvince's centerpiece is the Sacro Monte di Orta, a monumental complex of great religious and artistic importance within a conservation area named by UNESCO as a World Heritage Site.
Among some especially fascinating sites are the village of Orta San Giulio with its Baroque buildings, Renaissance arcades and tranquil streets reflected in the lake, and the Isola di San Giulio that houses one of the most important Romanesque monuments of Piedmont. Another perfect place for holidays is the western shore of Lake Maggiore and its many touristic resorts, for instance Arona, dominated by the famous “San Carlone,” an enormous statue dedicated to San Carlo Borromeo.
The route through the hills of Novara passes through villages with many historic remains: from the Sforza Castle of Galliate to the ancient mill of Bellinzago, and from the Benedictine Abbey of San Nazzaro Sesia to the charming Medieval settlement of Ghemme, whose original walls have been preserved. The country oratories with their beautiful fresceso are well worth visiting, as are the Castles of Solaroli di Briona, Castello Visconti in Castelletto Ticino and the Castle of Cavagliano in Bellinzago Novarese.
( Novara - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Novara . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Novara - Italy
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Nel Pavese, lungo la Via Francigena - Italia.it
In provincia di Pavia, a nord del Po, è possibile immergersi in un'atmosfera di altri tempi. Percorrendo la Via Francigena si incontrano antichi borghi e magnifici castelli medievali come quello Belgioioso, voluto nel XIV secolo da Gian Galeazzo Visconti e dimora di Alberico il Grande, signore feudale e capitano di ventura.
Tappa centrale della Via Francigena è il Castello di Chignolo Po, scelto dall'arcivescovo di Canterbury come quarantesima tappa del proprio pellegrinaggio.
Qui un ordine cavalleresco medievale serve la via Francigena oggi come allora facendo attenzione all'accoglienza dei pellegrini, allo sviluppo del territorio ed al mantenimento dei percorsi.
I magnifici paesaggi offerti dal Po e l'ottima gastronomia locale offrono al visitatore l'opportunità di vivere un'esperienza unica e mai uguale a se stessa.
Come organizzare il matrimonio perfetto
Intervista alla Wedding planner Maura Frigatti nella splendida location del castello Visconti di San Vito a Somma Lombardo (Varese)
castello di San Lorenzo
Il castello di San Lorenzo si trova a Gattinara(Vc). Incastonato tra i vigneti del pregiato vino(Gattinara appunto)a 540 m s.l.m. gode di un meraviglioso panorama. Costruito nel 1187 dal comune di Vercelli e ristrutturato in epoca Viscontea dal XVI secolo inizia il suo abbandono che lo porta alla situazione attuale.
Il Castello di Prunetto
Immerso nell'incantevole panorama delle Langhe piemontesi, svetta il Castello di Prunetto, simbolo di un passato sempre in grado di affascinare.
Vi diamo un breve assaggio per invogliarvi a visitarlo di persona.
Esplorazione castello abbandonato
Esplorazione castello abbandonato ( Piemonte )
Attrezzatura utilizzata
Xiaomi YI
Nikon d5100
DJI Spark
Places to see in ( Asti - Italy ) Torre Troyana
Places to see in ( Asti - Italy ) Torre Troyana
The Troyana Tower or Clock Tower , is one of the architectural symbols of the city of Asti . Located next to the Palazzo Ducale or the Governor, overlooking Piazza Medici, in the Rione San Secondo , it is included among the structures that make up the mosaic of the Castelli Aperti of Lower Piedmont. In the nineteenth century the tower bell marked the hours and the retreat for the night. It was also the sign of the opening of the schools. In more remote times, it signaled the closure of the shops and the punishments that were imposed on the public square.
It is a tower with a square base of 5,90 meters on each side, with a closed and smooth barrel, ending with three bands bounded by stone frames, on each side of which large mullioned windows open. Finish with a Ghibelline dovetail battlement and above it a metal pinnacle to cover the still working clock .
The foundation of the basal part took place between the end of the twelfth century and the beginnings of the next, according to the types of construction typical of the period; we do not know who the ancient owners were, most likely exponents of the ancient consular patrician increasingly undermined by the new ruling class of the city, which based its wealth on international trade, exchange and loan. It was in the first half of the thirteenth century that the Troya family , rich line of bankers, took over the still incomplete tower: around 1250 it began the construction of the three mullioned windows, and in a period of a little later (between 1260 and 1280 ) the completed with the sumptuous crenellated crowning to protrude.
The Incisa states that in 1420 the Asinari , who had become its owners, gave it to the Municipality of Asti, with the obligation to install the watch. In reality it is certain that in the second half of the fourteenth century the tower and the relevant Troy were incorporated into the new great palace where the dukes of Orleans, new lords of the City, established the seat of the Governors of Asti and its state. In 1422 Filippo Maria Visconti , as regent of the Asti County, transferred the residence of the Governors to the new castle of the citadel, and assigned the use of the palace to the Municipality, in which the headquarters of the Council of Credence and of the administrative offices were immediately transferred. Since then the Troyana tower became a civic tower: the existing clock was installed in the former municipal tower of Piazza San Secondo (then collapsed in 1680 ), and in 1470 to protect its mechanisms from the weather, the mullioned windows were closed and the top covered with the current sloping roof and with the bell-shaped spire. The public use of the tower remained even after the municipal office was relocated; in 1560 Emanuele Filiberto di Savoia, Count of Asti, gave her definitively to the City, which remained uninterrupted owner. In 1905 , the tower underwent its first restoration, with the reopening of the mullioned windows and the consolidation of the walls.
Although the presence of a bell in the tower dates back to the early fifteenth century , the current bell of the sixteenth century , is among the oldest in Piedmont and the oldest among those that still carry out the activity of marking the hours of the day. Only the bell of the church of San Giorgio di Chieri (now however museumized) is older, going back to 1452 - 1455 .
( Asti - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Asti . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Asti - Italy
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