La Chiesa di San Giorgio Martire di Pizzo Calabro
Chiesa di San Giorgio (sec.XV). Ha facciata barocca, con bellissimo portale in marmo, dello scultore Fontana. L'interno è a croce latina, ad una navata centrale, che poggia su arcate laterali con pseudocolonnato corinzio. Conserva: pregevoli statue marmoree del sec.XVI di A.Gagini, P.Bernini e M.Carlo Canale; lastra marmorea di B. e A: Berrettaro; dipinti dei secoli XVII, XVIII, XIX, XX di M. Foggia, E.Paparo, A. Barone, D. Grillo, C. Zimatore; Via Crucis (sec.XX) di G. Curatolo; pregevole crocifisso ligneo del 1400.
Calendario Chiesa Madre San Giorgio martire 2016 - Caccamo. Video-promo
Sosteniamo insieme il restauro della tela di Carlo Ameglio raffigurante il Beato Giovanni Liccio
Le Ossa di Murat Atto I
Documento del primo atto della ricerca delle ossa del Re Gioacchino Murat nella Chiesa Matrice di San Giorgio Martire di Pizzo
BARI Chiesa di san Giorgio Martire e Chiesa di Santa Maria del Deserto
La chiesa di san Giorgio Martire appartiene per stile e tipo di materiali di costruzione alla tipologia delle chiese rurali preromaniche di Puglia (soprattutto della zona tra Bisceglie, Molfetta e Bitonto) realizzate tra i secoli XI-XII. Il prospetto rivolto ad ovest, che riprende l'orientamento della chiesa, si affaccia su un grande cortile e presenta un vialetto segnato da colonnine (di cui rimangono oggi solo le basi) che, partendo dal portale dell'ingresso secondario su Strada San Giorgio, chiude una zona destinata probabilmente ad agrumeto.
Sul prospetto est un piccolo cortile ospita altre costruzioni di rimessa; sul lato sud est sporge un corpo di fabbrica ad una sola superficie addossato all'abside della chiesa: una scala esterna permette l'accesso sul terrazzo che forse in origine aveva l'aspetto di un loggiato.Sotto tutta l'area della masseria, della chiesa e della campagna di pertinenza, si sviluppa un grande ipogeo scavato nel tufo: esso con molta probabilità ospitava il culto di San Giorgio già molto tempo prima della costruzione dell'XI secolo. La cappella di Santa Maria del Deserto è a navata unica absidata con piccolo transetto; nel braccio destro di quest'ultimo si inserisce una cavità entro cui è ancora visibile un affresco con l'immagine della Vergine. l'omonima masseria, oggi allo stato di rudere, è composta da diversi corpi di fabbrica sovrapposti in epoche diverse.
Festa di San Giorgio Martire - Patrono di Martone (RC) - 13 agosto 2011 - 9/9
Processo a Murat Castellabate_2011.mp4
Il Processo a Gioacchino Murat è un evento culturale realizzato dall'Associazione Identità Mediterranee di Castellabate il 4 Agosto 2011, in occasione del bicentenario della Visita fatta dal Re Gioacchino nel 1811 alla cittadina. E' un processo alla Storia, infatti è noto a tutti che i fatti sono andati diversamente dal Processo di Castellabate. A Pizzo il 13 ottobre del 1815 Gioacchino MURAT venne condannato a morte e dopo 15 minuti dalla lettura della sentenza fucilato nel Castello Aragonese di Pizzo. Il Re dal 1815 riposa nella fossa comune dove fù gettato dalle truppe borboniche e cioè nella terza fossa della Chiesa Matrice di Pizzo di San Giorgio Martire.
20080305 Preghiera di guarigione di Padre Dario Betancourt parte_03
Riunione di preghiera del 5 marzo 2008 svoltasi a Pizzo (VV) nella Chiesa Matrice di San Giorgio Martire e condotta da Padre Michele Vassallo e Padre Dario Betancourt del Rinnovamento Carismatico Servi di Cristo vivo.
Processione del Bambinello
Pizzo 6/1/2015
Chiesa Matrice di San Giorgio Martire
Processione del Bambinello
con Don Pasquale Rosano
Modica - Duomo di San Giorgio
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Posto in cima ad una pittoresca scalinata di 260 gradini, il Duomo di San Giorgio è un esempio di barocco straordinario unico nel suo genere! E’ la chiesa madre della città di Modica (Libero consorzio comunale di Ragusa) che si trova nella zona della città che collega la parte alta con la parte bassa ed è uno spettacolo per gli occhi, sia all’esterno che all’interno. E’ inserito nella Lista Mondiale dei Beni dell'Umanità dell'UNESCO.
Sul pavimento dinanzi all'altare maggiore, nel 1895 il matematico Armando Perini disegnò una meridiana solare analemmatica; il raggio di sole, che entra dal foro dello gnomone posto in alto sulla destra, a mezzogiorno, segna sulla meridiana il mezzogiorno locale. All'estremo sinistro della meridiana, una lapide del pavimento contiene l'indicazione delle coordinate geografiche della chiesa, e dunque della stessa città di Modica.
Il Santo patrono di Modica nonchè protettore dei Templari, e di tutti i cavalieri cristiani, era San Giorgio il cavaliere che uccide il drago.
La leggenda racconta che al tempo delle crociate San Giorgio, con la sua lancia, trafisse il drago, simbolo del “ demonio, nemico del genere umano”.
Si narra che in una città chiamata Selem, in Libia, vi fosse un grande stagno, tale da poter nascondere un drago, che, avvicinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava. Per placarlo gli abitanti gli offrivano due pecore al giorno ma, quando queste cominciarono a scarseggiare, furono costretti a offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte.
Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa Silene. Il re, terrorizzato, offrì il suo patrimonio e metà del regno per salvarle la vita, ma la popolazione si ribellò, avendo visto morire tanti suoi figli. Dopo otto giorni di tentativi, il re alla fine dovette cedere e la giovane si avviò verso lo stagno per essere offerta al drago.
In quel momento passò di lì il giovane cavaliere Giorgio, il quale, saputo dell’imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte. Poi disse alla principessa Silene di non aver timore e di avvolgere la sua cintura al collo del drago, il quale prese a seguirla docilmente verso la città.
Gli abitanti erano atterriti nel vedere il drago avvicinarsi, ma Giorgio li tranquillizzò, dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro». Il re e la popolazione si convertirono e il cavaliere uccise il drago e lo fece portare fuori dalla città, trascinato da quattro paia di buoi.
Secondo la leggenda, il martire si sarebbe mostrato ai combattenti cristiani in una miracolosa apparizione, accompagnato da splendide e sfolgoranti creature celesti con numerose bandiere in cui campeggiavano croci rosse in campo bianco.
Il 29 aprile 2018 verrà festeggiato il santo patrono e consiglio a chi vorrà partecipare alla festa di alloggiare presso il B&B Carrube & Cavalieri ( che si trova proprio accanto al Duomo.
STROMBOLI - La Chiesa di San Bartolomeo
I Luoghi del cuore (FAI)
Al 10° posto con 9.089 segnalazioni, la Chiesa di San Bartolomeo risalente al XVIII secolo, voluta e costruita con passione e sacrificio della gente dell'isola di Stromboli. E' raggiungibile grazie ad alcuni gradini che conducono all'ampio sagrato: al suo interno si possono ammirare stucchi ottocenteschi e una cupola a crociera costellata di stelle oro e blu. Alla costruzione dell'edificio hanno partecipato, inviando denaro, anche tanti siciliani emigrati in Australia, Argentina, Stati Uniti, Canada e Nuova Zelanda. La Chiesa – che con il suo frantoio annesso rappresentava il punto di riferimento per gli agricoltori che vi si recavano per la spremitura delle olive - è stata chiusa alla comunità nel 2002, anno in cui una forte scossa di terremoto ha provocato diversi danni all'intera struttura.
(FAI - Fondo Ambiente Italiano)
MODICA Torna, Luminosa, la Crocifissione al Duomo di San Giorgio
Modica - Festa San Giorgio 2019. Visita presso l'oratorio Don Bosco di Modica Alta
Visita del simulacro all'oratorio Don Bosco di Modica Alta
La Chiesa Addolorata di Serra San Bruno
Il filmato è stato realizzato da Sky
PIZZO S.GIORGIO CANTO DEL GLORIA E DEPOSIZIONE DI GESU' BAMBINO NEL PRESEPE 25 - 12 - 2017
Locorotondo festa processione Santa Lucia 2018
Locorotondo venerdì 6 luglio 2018 festa esterna-estiva di Santa Lucia vergine e martire.Centro Storico-Rettoria-Chiesa Capitolo-Chiesa Madre-Chiesa Matrice-Parrocchia-Santuario San Giorgio martire in piazza Andrea Rodio.Parroco-Vicario Don Adriano Maglietta.Servizio bandistico banda Fratelli Caramia città di Locorotondo che solo Locorotondo va avanti alle processioni cioè apre le processioni con Felice e inizio la marcia apertura e chiusura delle processione Mosè D'Egitto.Si vedono le due confraternite ospitali quella S.Lucia Monopoli e Francavilla Fontana.STORIA:La statua vestita ricamata con l'aggiunta base del 1911 è venerata ai fedeli nella chiesetta-oratorio Maria Santissima Annunziata detta anche Santa Lucia a a sinistra della Chiesa Madre-Parrocchia-Santuario S.Giorgio martire.
Veglia Pasquale 2009. Liturgia della luce parte 3
Parrocchia San Gaudenzio in Boca. Veglia Pasquale 2009. Liturgia della luce: canto del Preconio Pasquale (melodia ambrosiana - seconda parte)
Madonna del Garofano - Madonna of the Carnation Ancient Egypt Antico Egitto Oltre il mistero
Italian and english.
Leonardo da Vinci e l'antico Egitto.
Oltre il mistero, oltre gli incredibili segreti.
Quando vedi cose che non hai mai visto, comincia a pensare a cose a cui non hai mai pensato.
massimodig73@libero.it
Leonardo da Vinci and the ancient Egypt ( the Giza plateau )
Leonardo da Vinci ha dipinto le piramidi ed altre figure relative all'antico Egitto nella Madonna del garofano e cio',al contrario di quanto comunemente si sosteneva, lo annovera', senza dubbio, tra coloro che parteciparono a quell'ambito storico-culturale- conoscitivo-sapienziale noto come egittologia .
In questo video ho provato a sintetizzare la maggior parte dei contenuti, alcuni piu' chiaramente visibili, altri meno, dello studio che da circa un decennio conduco sulla Madonna del Garofano.
La tecnica di mimetismo e la geniale e complessa preparazione del dettaglio ,tutte caratteristiche fondamentali per il proseguimento nel tempo del messaggio celato nell' opera, rendono i principali elementi ben visibili soltanto dopo un' attenta osservazione.
Chiunque pretenda di comprendere questo spaccato universale in pochi attimi avra' probabilmente difficolta' a capacitarsene.
Si consiglia dunque attenta osservazione ben al di la' di questo video.
Le scoperte da me effettuate mostrano ovviamente il legame tra Leonardo da Vinci e l'antico Egitto nella sua piu' profonda simbologia e la profonda spiritualita' e l'antica conoscenza del Da Vinci qui' finalmente evidenziate e svelate nella loro inequivocabile matrice storico culturale universale. Il dettaglio, nel contesto dell'opera, assume naturalmente rilievo anche dal punto di vista sincretistico, amplificando ulteriormente l'universalita' della Madonna del garofano e, in generale, del pensiero Leonardesco.
Tali elementi rivestono rilevanza notevole quindi non soltanto nell' ottica del significato e della valenza del dipinto in oggetto ma, naturalmente, anche in relazione ad una piu' ampia comprensione dell' opera tutta di Leonardo Da Vinci e dei contenuti universali in essa presenti che inequivocabilmente si estendono a noi tutti ora ancor piu' efficacemente.
Il risultato dello studio che ho condotto nel dettaglio, difficilmente comprensibile tramite questo video, esclude categoricamente che tutto cio' possa essere ricondotto al caso oppure al deterioramento del dipinto. Argomentazioni quali casualita' e pareidolia risultano,in questo caso, non soltanto insussistenti, per chiunque abbia conoscenza della meticolisita'
dell' artista in questione, ma semplicente avverse al calcolo delle probabilita', considerando il numero degli elementi di questo scenario e la loro comune appartenenza all' ambito egittologico.
In merito al deterioramento del dipinto, e' quantomai evidente che solchi e screpolature, presenti in tutta l' opera, non hanno alterato significativamente la pigmentazione e la definizione dei tratti al punto da stravolgerne la lettura. I dettagli evidenziati risultano perfettamente indipendentemente sussistenti,
E' sufficiente, ad esempio, osservare una delle piramidi e considerare la deliberata scelta dell'artista nell'uso dei colori che ne delineano nettamente le forme.
Naturalmente, per comprendere pienamente il tutto, e' necessario disporre di un' adeguata conoscenza dell' argomento in oggetto, e' altresi' fondamentale avere una buona vista e bisognerebbe, cosa importantissima, avere esperienza diretta del dipingere.
In mancanza di tali requisiti,la lettura dell'opera potrebbe risultare incompleta.
I commenti in merito all'arte pittorica, effettuati da coloro che non hanno mai dipinto, sono talvolta simili a quelli sulla Formula uno rilasciati da coloro che non hanno mai guidato un'auto.
Ci sono argomenti di cui si parla al mercato ed altri di cui il Tempio parla. Lasciate al mercato le sue genti urlanti. Il Tempio raggiunge i suoi.
Massimo Di Gennaro.
All Rights Reserved
Massimo Di Gennaro
Leonardo da Vinci and the Giza plateau
Ancient Egypt Leonardo da Vinci
In this video I tried to summarize the study that I lead for about a decade on the Madonna of the Carnation
The elements discovered by me are of considerable importance not only in 'perspective of the meaning and significance of the painting in question but of course also in relation to a more broader understanding of all the work of Leonardo Da Vinci and universal contents in it.
The result of the study that I conducted in detail, hardly understandable through this video, categorically denied that everything can be attributed to chance or to the deterioration of the painting.
Comments on pictorial art made by those who have never painted are sometimes similar to those of Formula 1 issued by those who have never driven a car.
Massimo Di Gennaro
All Rights Reserved Massimo Di Gennaro
Antonio De Santis: Il castello Murat.
Eretto nella seconda metà del XV secolo da Ferdinando I° d'Aragona, il castello di Pizzo ha due torrioni cilindrici angolari, dei quali la torre grande, detta torre mastra, è di origine angioina (1380 circa).
Il massiccio corpo quadrangolare, con casematte e pianterreni, che scende perpendicolare sulla rupe dalla parte del mare, eradall'altra parte circondato da un fossato, sul quale il ponte levatoio e la porta, situati fra una delle torri rotonde, dalla parte di occidente, e la parte angolata, ne consentivano l'accesso. La fortezza era dotata di camminamenti che portavano fuori città ed era stata costruita allo scopo di difendere la costa dai barbareschi e ad manutenendos cives in fide.
Quando la terra del Pizzo passò dalla casa d'Aragona a quella dei Sanseverino ed a questi confiscata nel 1504 per delitto di fellonia, fu data a Don Diego de Mendoza, generale delle Galee; e da lui, per diritto ereditario di successione, detti beni passarono alla Casa dei Silva, alla quale apparteneva il Duca dell'Infantado, che li conservò con tutti i diritti e privilegi annessi fino al 1806, quando - per Decreto del Re Giuseppe Napoleone - fu abolita la feudalità con tutte le sue attribuzioni e prerogative.
Dopo la Legge eversiva della Feudalità, il castello sollevo spesso questioni di diritto di proprietà fra il Comune ed il genio Militare. Fu occupato dal Governo, che lo adibì a caserma e a prigione.
Passò poi al Comune di Pizzo, cui lo cedette il Governo Italiano, conservando solamente la parte che - con Decreto del 3 giugno 1892 - fu dichiarata Monumento Nazionale.
Fu danneggiato dal terremoto del 1783, che ne distrusse le camere superiori; esse furono riedificate nel 1790 a cura e spese dell'Amministrazione Ducale.
Oggi, alcune delle sue strutture sono andate perdute; mentre, per il resto, la costruzione conserva il suo aspetto originario.
Nelle sue sale, si svolse l'avvenimento che - come dice A.Dumas - fece divenire Pizzo una delle stazioni omeriche dell'Iliade napoleonica.
Gioacchino MURAT, re di napoli e cognato di napoleone Bonaparte, in un estremo tentativo di riconquistare il regno di Napoli, sbarcò alla marina di Pizzo domenica 8 ottobre 1815, tentando di far sollevare la popolazione contro Ferdinando IV di Borbone.Ma il tentativo non riuscì.
Gioacchino e il suo piccolo drappello furono sopraffatti e rinchiusi nel castello, dove, 5 giorni dopo, a seguito di un processo sommario, il re venne condannato a morte dalla Commissione Militare disposta per forza di legge dal Governo Borbonico.
Egli affrontò la prigionia ed il giudizio, cui venne tanto precipitosamente sottoposto, con orgoglio e grande dignità, che conservò fino all'ultimo, onorando ampiamente la sua fama di uomo coraggioso e di straordinario valore sui campi di battaglia. Colui che era stato l'eroe di Abukir e della Moscova, affrontò impavido la morte, che gli venne data per fucilazione nel vaglio del castello, mezz'ora dopo la condanna.
Rimane, di quegli ultimi istanti, la nobilissima lettera da lui scritta alla moglie e il ricordo della fierezza con cui volle comandare il plotone di esecuzione. E poiché i fucili dei soldati, intimiditi e commossi, lo avevano la prima volta risparmiato, dovette ordinare il fuoco per ben due volte, prima di cadere, fulminato da sette proiettili.
Il suo corpo, trasportato nella chiesa Matrice di S.Giorgio Martire, fu sepolto in una fossa comune, al centro della chiesa, dove una pietra tombale ricorda in perpetuo il nome e la memoria d'un Re, che, come scrisse in un'epigrafe il Conte di Mosbourg, seppe vincere, seppe regnare, seppe morire.
Vide girato da me domenica delle palme 17 aprile 2011
Fonti storiografiche
20080305 Preghiera di guarigione condotta da Padre Betancourt parte_02
Riunione di preghiera del 5 marzo 2008 svoltasi a Pizzo (VV) nella Chiesa Matrice di San Giorgio Martire e condotta da Padre Michele Vassallo e Padre Dario Betancourt del Rinnovamento Carismatico Servi di Cristo vivo.
Palazzolo Acreide: Festa S.Sebastiano 2015 Rientro processione
Palazzolo Acreide: Festa S.Sebastiano 2015 Rientro processione