S Giovanni Battista in Bragora Venice 2009
POLLENZO (Bra, Piemonte) Chiesa Parrocchiale di S. Vittore (1/2) interni - videomix - original audio
Fu progettata da Ernesto Melano, l'architetto che nel 1824 aveva realizzato il restauro dell'abbazia di Altacomba in Savoia, a cui la chiesa di San Vittore si ispira. L’esterno, perfettamente inserito nel contesto della suggestiva piazza neogotica carloalbertina, è marcato dai grandi contrafforti ornati di statue: sono ben quarantasei quelle presenti complessivamente nell’interno e nell’esterno dell’edificio, opera di Giuseppe Gaggini e Stefano Butti. L’interno è un trionfo di decori, fra cui gli intrecci a finto rilievo della volta, del pittore prospettico lombardo Paolo Fea, e l’affresco dell’abside raffigurante la Madonna e il Bambino in gloria con la Trinità, di Carlo Bellosio. I banchi e i confessionali sono opera di Gabriele Capello, detto il Moncalvo, grande ebanista piemontese dell’Ottocento. Nella chiesa è ospitato il pregevole coro ligneo cinquecentesco dell’abbazia cistercense di Staffarda presso Saluzzo, spostato qui per volontà di Carlo Alberto.
Alba (Cuneo, Piemonte) chiesa di S. Giovanni Battista e Piazza Pertinace con resti di epoca romana
Chiesa di San Giovanni Battista: In questa chiesa sono conservate diverse opere d'arte tra le quali una Madonna con il bambino risalente al 1377 di Barnaba da Modena, un'Adorazione di Macrino d'Alba del 1508 e una tavola proveniente dalla bottega del Macrino raffigurante la Vergine con il bambino tra Sant'Agostino e Santa Lucia.
BRA (Piemonte) chiesa Parrocchiale di S. Andrea (arch. Bernini & Guarini)
La chiesa parrocchiale di Sant'Andrea in stile barocco, fu eretta su disegno di Gian Lorenzo Bernini sotto la guida di Guarino Guarini. La prima pietra fu posta nel settembre 1672 e la costruzione si concluse nel 1687, anche se mancavano la cupola e il coronamento della facciata. Si tratta di una chiesa grandiosa e la sua realizzazione fu possibile grazie a molti cittadini che oltre ad offerte in denaro misero a disposizione giornate di lavoro. Ha una pianta a tre navate e profonde cappelle con una movimentata facciata barocca. All'interno è assai pregevole l'altare di San Sebastiano, compatrono di Bra,voluto dal Comune ed eseguito nel 1760 da Giuseppe Antonmio Barelli; proprio su questo altare campeggia un grande ovale con il Martirio di Sant'Andrea, di Claudio Francesco Beaumont, pittore della Corte Sabauda: si tratta del più bel pezzo di pittura settecentesca presente in città. Sempre nella cappella che ospita l'altare di San Sebastiano vi sono due tele che raffigurano San Rocco e Santa Vittoria e sono opera di Pietro Paolo Operti. Nel lato opposto si trova un grande ovale di Pietro Morgari e sull'altare della Madonna del Rosario un quadro di Giovanni Claret che raffigura la Vergine con il Bambino. Nella Sacrestia, costruita intorno al 1860, è conservata una grande tela raffigurante la Battaglia di Lepanto, sempre opera del Claret. Originariamente questa chiesa era intitolata al Corpus Domini, solo nel 1816 essa divenne la sede della Parrocchia di S. Andrea Apostolo, che qui venne trasferita allorché la chiesa antica, che sorgeva sulla parte alta della collina, fu dichiarata pericolante e quindi abbattuta. Il parroco assume la denominazione di Priore.
Parrocchia San Giovanni Battista (Recco)
La precedente architettura religiosa fu completamente distrutta a seguito dei massicci bombardamenti aerei che si verificarono il 10 novembre e il 27 dicembre 1943.
La nuova chiesa parrocchiale fu progettata e disegnata dagli architetti Umberto e Attilia Travaglio poco dopo la cessazione del conflitto bellico, tanto che il 1º maggio del 1951 il cardinale e arcivescovo di Genova Giuseppe Siri poté consacrare il nuovo edificio religioso.
All'interno vi trova dimora dopo un restauro curato dallo studio Maria Barbara Cambiaso e promosso dalla Provincia, la magnifica pala dell'artista Valerio Castello raffigurante San Marco che scrive il Vangelo sotto due cortine sostenute da Angeli e i santi Giovanni Battista, Giorgio, Lorenzo e Cecilia, un'opera che spicca nella ricca quadreria della chiesa parrocchiale (con pittori del calibro di Gioacchino Assereto, Giovanni Andrea De Ferrari, Andrea Ansaldo) salvata dalla distruzione bellica del precedente edificio del XVII secolo.
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©Archivio Audiovisivi Città Metropolitana di Genova
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Campo della Bragora
This video has the longest title I've ever used(Sees title page). The church(San Giovanni, which originally dates from the 8th century) is very old and houses some exquisite paintings. Just amazing.
I shot some of this very early in the morning--so there is some nice morning light toward the rooftops.
A real authentic Venetian square in the Castello sestiere.
ChiesaDiVivaldi2011
San Giovanni in Bragora a Venezia. Tardo gotico
We love Bra - globtrottole
Video sulla nostra citta', Bra (Cuneo), con foto + una nostra canzone su sentimenti di mancanza.
A video after a visit to our hometown with pix and an old song of ours on feelings of lack and absence
POLLENZO (Bra, Cuneo, Piemonte) Anfiteatro Romano di Pollentia - slideshow
Anfiteatro romano di Pollenzo
L'antica Pollenzo esiste ancora oggi. Si cela tra i palazzi moderni, si insinua tra le strade cittadine e si rivela nel Borgo del Colosseo, sorto sulle rovine della cavea dell'anfiteatro romano, come si vede dalla disposizione ellittica delle case di origine medievale e Settecentesca.
La città romana di Pollentia fu fondata alla fine del II secolo a.C., in una posizione strategica, vicina ai principali corridoi naturali, e in epoca Augustea raggiunse il suo massimo splendore, ospitando grandi opere pubbliche, come templi, necropoli, acquedotti e l'anfiteatro, appunto. Si stima che la costruzione fosse di grandi dimensioni: con un perimetro di circa 132 metri per 98 metri, aveva gradinate capaci di ospitare fino a 13.000 spettatori, che qui venivano per assistere ai giochi pubblici, ai combattimenti tra i gladiatori e alle ricostruzioni di battaglie navali.
Oggi, del maestoso edificio si può ammirare solo qualche resto portato alla luce dagli scavi, ma tanto basta per farne intuirne la magnificenza.
Tra i reperti dell'antica Pollentia, esso rappresenta il più vasto conservato fino ai giorni nostri, ed ancora visibile in certe parti. Già a partire dall'alto medioevo furono costruite delle case rurali appoggiate sulle strutture di fondazione dell'anfiteatro. Per questo motivo risulta inequivocabile la sua originaria ubicazione sul territorio. Gli studiosi sono però discordi per quanto riguarda la posizione rispetto alle mura della città. Nuovi scavi effettuati in prossimità dell'anfiteatro, che hanno portato alla luce resti di una tomba di età flavia, avvalorerebbero l'ipotesi che la struttura sorgesse extra moenia. Inoltre la scelta di porre una così imponente struttura fuori dal centro abitato risolveva problemi di ordine pubblico. Infatti si sarebbe rivelato difficoltoso organizzare il massiccio afflusso di persone, che si aveva in occasione di ogni gioco gladiatorio, all'interno dell'esiguo spazio caratterizzante la normale viabilità cittadina. D'altro canto si potrebbe pensare che un così imponente edificio, posto a ridosso della città e non protetto da mura, rappresentasse un pericolo in caso di attacchi esterni. Il periodo in cui fu costruito, però, caratterizzato da una profonda stabilità politica, sembra escludere tale possibilità. In ultima analisi è opportuno ricordare, che la collocazione fuori dalle mura poteva essere dettata da un motivo estetico: evitare un confronto diretto di una massa così imponente con il resto della città, che sarebbe apparso sproporzionato.
Le opinioni al riguardo sono però discordanti. Alla luce dei nuovi ritrovamenti archeologici, alcuni studiosi sostengono l'ipotesi che l'anfiteatro occupasse un'area interna al contesto urbano, anche se periferica .
Dall'esame della posizione dell'anfiteatro rispetto all'area urbana, si è rilevata una stretta connessione con gli altri edifici pubblici ed il resto della città. L'asse maggiore è parallelo all'asse del teatro ed anche al Decumanus Maximus della maglia urbana. Ciò implica necessariamente un forte legame tra l'infrastruttura e la città stessa rendendo la prima componente rigida del sistema-città .
Inserito dunque in uno schema, che scavalca i confini della città, l'anfiteatro sorgeva appena fuori dalle mura, lungo la strada che collegava Pollentia ad Alba Pompeia. Tale via era affiancata da necropoli, come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici. Il più imponente è un monumento funerario sito all'incrocio tra questa via e la strada per Santa Vittoria, detto Turriglio.
Per avanzare delle ipotesi relative alla costruzione dell'anfiteatro, bisogna ricordare che già dalla fine del II sec. a.C. e l'inizio del I sec. a.C. andò sviluppandosi la consuetudine, presso la classe dirigente romana, di finanziare ludi e venetiones oppure la costruzione degli edifici pubblici atti ad ospitarli, per conquistarsi il favore delle masse.
Probabilmente, l'anfiteatro di Pollentia fu costruito durante l'epoca giulio-claudia (I sec. d.C.), come si ritiene in base ad un episodio narrato da Svetonio . In aiuto di tale ipotesi, è utile ricordare che si tratta di un periodo caratterizzato da una notevole solidità economica e da un grande fermento edilizio che si inserisce nell'opera generale di pianificazione riguardante l'intera area. Per questo motivo, sempre durante il I sec. d.C., si pensa fu costruita la maggior parte degli anfiteatri della Cisalpina quali Eporedia, Libarna, Augusta Bagiennorum, Mediolanum e Augusta Pretoria.
I Want to Be Ready
Dominique Extraordinaire #1 at Chiesa Santa Maria Della Pieta in Venice, Italy
Iowa Youth Chorus at San Giovanni Elemosinario Church - Venice
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Campana della Chiesa Scaldasole (Pavia)
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Festa in Campo della Bragora a Venezia
Festa in Campo della Bragora a Venezia
Tedesca dita La Proficia
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Tedesca dita La Proficia · Silvano Rodi
Vecchi, Praetorius, Facoli, Pasquini, Gervaise, d'Estrée, Frescobaldi, Cima, Storace, Caccini, de la Lande & Loeillet de Gant: French and Italian Music from the 16th to the 18th Century
℗ 2001 VDE-GALLO
Released on: 2010-02-16
Composer: Marco Facoli
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Renaissance Venice: San Zaccaria
La chiesa / church Varazze Liguria Italy
Church, Varazze (Liguria), Italy, Europe
23.09.2017