Lecce Caravaggesca: La Chiesa del Gesù
Salentoweb.tv alla scoperta degli #echicaravaggeschi a #Lecce: un viaggio nella Storia dell'Arte del nostro territorio, seguendo il mutare di luci e ombre. Cominciamo con la chiesa del Gesù, il cui solenne e scenografico interno custodisce alcuni tra i dipinti leccesi più importanti del nostro percorso, come le due tele del napoletano Paolo Finoglio.
Nella seconda cappella a destra troviamo l'Adorazione dei Magi, dipinta entro il secondo decennio del Seicento da Giovanni Baglione, pittore e scrittore romano, acerrimo nemico del Caravaggio. Nonostante le forti ostilità fra i due colleghi, in realtà Giovanni Baglione non è immune all'influenza dell'importante artista. Infatti nel dipinto, impostato ancora sugli schemi tardo-manieristi della fine del '500, il Baglione introduce luci e ombre che imitano superficialmente il linguaggio caravaggesco.
l transetto ospita due dipinti giovanili di Paolo Finoglio, il pittore napoletano che diede l'avvio alla diffusione del linguaggio caravaggesco in Terra d'Otranto. Sono due Reginae martyrum, tema tipico della Controriforma, legato all'esaltazione dei martiri come esempi di virtù cristiana.
Echi caravaggeschi a Lecce: il Museo Diocesano di Arte Sacra
Situato in piazza Duomo, lo splendido Seminario barocco accoglie il Museo Diocesano d’Arte Sacra di Lecce.
Il napoletano Paolo Finoglio dipinse la Sacra Famiglia del “cucito” con San Giovannino e il ritratto del donatore in preghiera. L’opera colpisce per l’originale interpretazione del tema sacro, trasformato dal pittore in una scena di vita quotidiana, significativa del naturalismo del pittore. La luce entra da sinistra e illumina la Vergine, intenta a cucire o a ricamare, mentre San Giuseppe veglia il sonno di Gesù Bambino. Per non disturbarlo, anche l’angelo al lato della culla richiama al silenzio il San Giovannino che entra nella stanza dalla porta sullo sfondo.
La grande pala d’altare fu realizzata da Finoglio per la chiesa del Carmine di Lecce. Secondo la lezione del naturalismo caravaggesco, il pittore sceglie di rappresentare il momento più
drammatico dell’evento: con luce ed ombra rende la tensione del braccio del carnefice, pronto a scoccare il colpo mortale. Ma Sant’Orsola avanza intrepida insieme alle compagne, pronta a sacrificare la propria vita in nome della fede cristiana, come le figure morte in primo piano, rese in maniera particolarmente realistica.
Il San Bartolomeo è uno dei dipinti che compongono l’Apostolado proveniente dalla chiesa di Santa Teresa di Lecce, copia della serie realizzata da Jusepe de Ribera e oggi esposta al Prado di Madrid. Avvolto dall’oscurità del fondo, l’intenso volto rivela le fattezze di un umile modello ritratto dal vero. L’anziano santo dal viso rugoso guarda direttamente verso l’osservatore, mostrando il coltello, attributo iconografico che rimanda al suo martirio.
Lecce Processione della Beata Vergine del Carmelo, 15 Luglio 2013
A Lecce, la devozione e la fede, in tutte le sue espressioni, anche quelle più genuine come quella legata alla religiosità popolare, trovano un connubio persistente da secoli con lo stile architettonico che padroneggia nel capluogo salentino, il Barocco.
Da una delle più emblmatiche chiese che rimarcano maggiormente questo stile, la chiesa del Carmine, il 15 Luglio prende il via ogni anno la partecipatissima processione in onore della Beata Vergine del Carmelo, titolare della rettoria e patrona dell'omonima confraternita di antichissima fondazione
chiesa del carmine cerignola puglia tavoliere delle puglie
zona del carmine cerignola. strade cerignola. mattina a cerignola
Lecce 2019: video cartolina da Palazzo dei Celestini
Il Palazzo dei Celestini, per tre secoli sede del convento dei Padri Celestini, è un monumento barocco di Lecce. Il Palazzo e la Basilica di Santa Croce costituiscono un unico complesso. Il monastero venne istituito già nel 1352 dal conte di Lecce e duca di Atene, Gualtieri VI di Brienne. Nel 1549, infatti, in seguito alla volontà di Carlo V di ampliare le mura e di costruire una nuova fortezza, il convento fu abbattuto e i Celestini si stabilirono nell'attuale sede della Provincia di Lecce.
Passeggiata per il centro storico di Lecce, fino ad arrivare a piazza Duomo
Lecce si distingue per la ricchezza e l'esuberanza del barocco tipicamente seicentesco delle chiese e dei palazzi del centro, costruiti nella locale pietra leccese.
Lo sviluppo architettonico e l'arricchimento decorativo delle facciate è stato particolarmente curato durante il Regno di Napoli e ha caratterizzato la città in modo talmente originale da dar luogo alla definizione di barocco leccese.
La cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico di Lecce, chiesa madre dell'arcidiocesi metropolitana omonima. Si trova in piazza del Duomo, nel centro storico della città.
Il tempio possiede due prospetti, di cui il principale è quello a sinistra dell'Episcopio, mentre l'altro guarda l'ingresso della piazza.
La facciata principale è piuttosto semplice sotto il profilo decorativo; il prospetto settentrionale, invece è ricco ed esuberante e rappresenta l'ingresso principale della chiesa per chi entra nel sagrato.
Il Campanile del Duomo venne costruito tra il 1661 e il 1682 dall'architetto leccese Giuseppe Zimbalo su incarico dell'allora vescovo della città, Luigi Pappacoda.
L'interno, a croce latina, è a tre navate divise da pilastri a semicolonne.
Il Duomo accoglie al suo interno 12 altari, più quello maggiore, ed è ricco di opere pittoresche realizzate da diversi artisti, tra i quali Giuseppe da Brindisi, Oronzo Tiso, Gianserio Strafella, G. Domenico Catalano e G. A. Coppola.
Tra i monumenti architettonici più importanti della città vanno, inoltre, citati:
-Basilica di Santa Croce
-Basilica di San Giovanni Battista al Rosario
-Chiesa di Sant'Irene dei Teatini
-Chiesa del Gesù
-Chiesa di Santa Chiara
-Chiesa del Carmine
-Chiesa di San Matteo
-Chiesa di Sant'Angelo
-Chiesa di Santa Maria degli Angeli
-Palazzo dei Celestini
-Monastero dei Teatini
-Castello
-Porta Napoli
-Porta Rudiae
-Porta San Biagio
-Anfiteatro Romano
-Teatro Romano
LA CHIESA DI LECCE IN SOCCORSO DELLE PERSONE SOVRAINDEBITATE
Tele Dehon Notizie
BERGAMO - Chiesa di Sant'Agata del Carmine 4K
La chiesa di Sant'Agata nel Carmine si trova nella parte alta della città di Bergamo. La chiesa venne costruita nel 1357.
Filmato con Sony RX10M3 in 4K.
Musica:
Another Door by Savfk |
Music promoted by
Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Lecce e la suggestiva Processione per i suoi Santi Giusto, Oronzo e Fortunato
C'è un momento nella vita di una città in cui tutti escono di casa e vanno nello stesso posto, mossi dagli stessi sentimenti. Il giorno della festa patronale a Lecce il sentimento è unico. La Fede e la Devozione verso San Giusto, Oronzo e Fortunato si rinnovano ogni anno e acquistano sempre più forza. La città fa festa in onore dei suoi Santi e il momento della Processione è quello dedicato alla preghiera, fatta lungo le strade del centro storico. Preghiere e richieste di aiuto e ringraziamenti. Guidato da Monsignor Domenico Umberto D'Ambrosio, il corteo dal Duomo ha raggiunto piazza Sant'Oronzo per poi fare ritorno nella suggestiva piazza Duomo.
Lecce: scopriamo la Chiesa di Sant' Antonio a Fulgenzio
La Chiesa di Sant'Antonio a Fulgenzio deve il suo nome alla devozione al Santo di Padova e rappresenta una delle prime chiese francescane a Lecce, costruita nei primi del '900 dall'ingegnere Carmelo Franco. Il tempio sacro dei frati Minori, maestoso e solenne, sorge nelle adiacenze della Villa Fulgenzio della Monica su Via del Mare, oggi Via Imperatore Adriano. La sua imponenza artistica in stile romanico all'esterno e neo gotico pugliese all'interno, è stata voluta per attirare l'attenzione della popolazione leccese in quella che all'inizi del secolo scorso era la periferia est della città. L'interno della Chiesa è uno straordinario complesso iconografico sul muro. I Frati sognavano infatti una Chiesa affrescata sul modello di quella di San Francesco ad Assisi o di Sant'Antonio a Padova. L'opera leccese rimase tuttavia incompiuta in quanto i Padri commissionati per i lavori di pittura, P. Antonio Angelo Ierone e P. Raffaello Pantaloni, furono allontanati dall'Italia e da Lecce durante l'ultima Guerra Mondiale. Oggi le telecamere di Salentoweb.tv vi portano all'interno di questo meraviglioso tempio sacro, gioiello dell'architettura leccese.
DOLCENERA racconta la sua LECCE
Dolcenera è la seconda vincitrice di Sanremo che viene dalla provincia di Lecce. La prima fu tale Cinzia Corrado, da Supersano e vinse appena maggiorenne nel 1985. Ha continuato a lungo a fare serate in zona.
Dolcenera vince Sanremo nel 2003 con il brano inno dei giovani “SIAMO TUTTI Là FUORI”
Il suo 1° concerto in occasione della Festa del Santo Patrono SANT’ORONZO fu bellissimo….io c’ero!!!!!
La bellissima Manu Dolcenera ORGOGLIO del NOSTRO SALENTO racconta il suo amore per Lecce in PIAZZA SANT’ORONZO e si esibisce nel mitico locale ROAD 66 (in un pub basta un po' di birra e musica per non sentirci soli mai)!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
L’amore x la NOSTRA terra lo si sente tutto nelle esibizioni mozzafiato al BATTITI LIVE in cui è ospite immancabile e la sua musica può arrivare a tutti e nn solo ai suoi fans e lo ha trasmesso poche settimane fa durante il firmacopie alla Feltrinelli di Lecce x il suo bellissimo ultimo cd…….emozionatissima quando nel pubblico ha riconosciuto la sua Professoressa delle Superiori!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vivi a Firenze. Che rapporti hai con la tua terra, il Salento?
“La adoro, quando posso ci ritorno e ogni volta percepisco nell’aria che respiro un legame primordiale. Conosco le sue bellezze e le sue contraddizioni, ma anche letteratura e arte sconosciute, i personaggi. Adoro le poesie di Vittorio Bodini e il teatro di Carmelo Bene… Musicalmente, “Siamo tutti là fuori”, il brano con cui vinsi il Festival di Sanremo nel 2003, non era altro che una pizzica-pizzica salentina, e per questo portammo sul palco del teatro Ariston i tamburelli”.
Il Salento è il luogo in cui ho sviluppato le mie passioni. Ogni pomeriggio mio padre mi portava a lezioni di chitarra, clarinetto e tennis.
Non sei però tra quegli artisti che sbandierano le proprie origini a ogni piè sospinto… C’è un motivo?
“Non mi piace essere ruffiana, non mi piace strumentalizzare la mia gente o il Salento sol perché so, come tanti altri, che in tivù i salentini sono tra i piú attivi nei programmi con il televoto. Sto molto attenta a non sfruttare con facili campanilismi il sostegno economico della mia gente! Se una canzone é bella spero sempre che chi l’ascolti la sostenga e la diffonda, senza dover urlare in dialetto l’appartenenza ad una terra”.
L’avanzata dell’armata salentina praticamente l’ha inaugurata lei nel 2003, e senza neanche il passaggio da un talent.
«Sì, sono la caposcuola! Ma mi sento molto diversa sia da Emma che da Alessandra Amoroso».
Sotto quale aspetto?
«Nella scrittura dei brani mi sono sempre messa in discussione. Ai tempi dell’università - non sono diventata ingegnere per cinque esami - mia madre mi diceva: perché non studi tra un concerto e l’altro?. Ma quel tra è il mio momento più difficile, intenso, quasi drammatico».
Cosa si prova guardando colleghi, anche di latitudine, che sono diventati famosi grazie ai talent show? Si ringrazia Iddio per la gavetta che si è fatta o si maledice la sorte per non essersi trovati nell’era di “Amici”?
“La gavetta non è parola dall’accezione negativa, perché é formativa: come dire, è ovvio che per scrivere un libro é meglio che tu ne abbia letti quanti più possibile, prima! La gavetta é il tuo percorso artistico e personale, che per lunghi tratti non passa e non deve passare davanti al grande pubblico, ma da sentieri nascosti e addirittura intimi. I talent sono un’opportunità che va sfruttata insomma solo come punto di partenza, un modo per creare un proprio percorso musicale. Non é un caso che molti ragazzi dei talent che non tracciano un percorso personale, poi, si perdano. Il successo é un elastico: con il talent é tirato al massimo, ma poi dopo il talent bisogna avere una propria cultura, una propria consapevolezza artistica, o almeno crearsela con il tempo”.
Parteciperesti mai a un talent come giudice?
“Non saprei. Forse no per quelli che hanno avuto già varie edizioni. Poi, se fare il giudice significa diventare un fenomeno da baraccone, credo proprio di no… Se fare il giudice significa invece avere la possibilità di scoprire artisti nuovi, con cui lavorare anche dopo la fine del programma con la scrittura di nuove canzoni, gli arrangiamenti e la produzione artistica, potrei anche farlo. Ci sono tanti ragazzi che mi scrivono per chiedermi di collaborare e di farsi produrre artisticamente, ma io sottolineo sempre l’importanza di aver scritto delle bellissime canzoni”.
Chiese chiuse, a Lecce turisti delusi
Anche nell'ultimo fine settimana, in cui Lecce e il Salento sono stati presi d'assalto dai turisti, è stato quasi impossibile accedere e visitare le principali chiese del centro storico, aperte solo in occasioni delle funzioni religiose. Da anni istituzioni ed enti cercano una soluzione per ovviare ad una situazione non più tollerabile in un territorio a forte vocazione turistica come il Salento. Vero nodo della questione il mantenimento del personale che dovrebbe effettuare la vigilanza nelle ore di apertura: tutti devono fare la propria parte, a partire dalla curia leccese.
Le Quarantore, Chiesa di Maria Santissima del Monte Carmelo Taranto, 28 febbraio '17 Settimana San
L’Arciconfraternita del Carmine di Taranto si prepara all'avvio della Quaresima. settimanasantatarano.it #settimanasantataranto
Festa della Madonna del Carmine a Scalea 2016
Scalea festeggia il suo santo patrono, la Madonna del Carmine, il 15 ed il 16 luglio per ricordare la speciale protezione concessa dalla Madonna alla città durante la spaventosa epidemia di colera avvenuta intorno al 1870.
15 и 16 июля в городе Скалея прошёл праздник Festa della Madonna del Carmine
Presentazione progetto Nuova Chiesa San Pio da Pietralcina Lecce
Trasmesso dal vivo in streaming il 02 giu 2016
Presentazione progetto della nuova chiesa parrocchiale San Pio da Pietralcina - Piazza don Ugo Borgia, Lecce
Live stream di IngegnArt Sas
Lecce: nella Chiesa di Santa Teresa, opera barocca incompiuta
Oggi visitiamo la Chiesa di Santa Teresa, nel cuore del centro storico leccese, in via Libertini, una chiesa insolita dal prospetto incompiuto.
Fu iniziata nel 1620 da Cesare Penna e finita da Giuseppe Zimbalo nel 1630. La facciata, scandita in due ordini, si presenta incompiuta a causa forse delle mancate risorse economiche o per via delle lotte tra gli ordini religiosi degli Agostiniani, Domenicani e Teresiani.
Gli interni del tempio sono caratterizzati dagli altari in pietra leccese lungo le navate laterali con tele datate al '500 e statue in cartapesta realizzate da artisti salentini del calibro di Maccagnani e De Lucrezi.
La chiesa del Carmine (Crotone) agli ortodossi
La chiesa del Carmine (Crotone) agli ortodossi
Places to see in ( Nardo - Italy )
Places to see in ( Nardo - Italy )
Nardò is a town and comune in the southern Italian region of Apulia, in the province of Lecce. In 2014, it had a population of 20,766. Traces of human presence in the area dates from Palaeolithic times. The settlement was founded by the Messapi around the year 1000 BC. The Romans conquered it in 269 BC and built the Via Traiana through it. After the fall of the Western Empire it was under the Byzantines and the Lombards. In 1055 the Normans captured Nardò. Their heirs were ousted by the Angevines in 1266. In 1497 the Aragonese gave it to Andrea Matteo Acquaviva, whose son Belisario was the first Duke of Nardò, and promoted the Renaissance in the city. In 1647 the city rebelled against the Spanish domination, but the viceroyal troops suppressed the riot with heavy terms.
Part of Salento, Nardò is located in the north-western area of the province, by the Ionian Sea. The municipality borders with Avetrana (TA), Copertino, Galatina, Galatone, Leverano, Porto Cesareo, Salice Salentino and Veglie. The town counts 11 hamlets(frazioni): Boncore, Cenate, Pagani, Palude del Capitano, Porto Selvaggio, Roccacannuccia, Santa Caterina, Sant'Isidoro, Santa Maria al Bagno, Torre Inserraglio, Torre Uluzzo and Villaggio Resta.
Alot to see in Nardo such as :
The Piazza Salandra is the center of the town.
Nardò Cathedral, built around 1000 AD. It has an 18th-century façade, but the interior has maintained the Romanesque-Gothic original appearance.
Church of San Domenico (16th-18th centuries). It has a highly decorated façade with Baroque caryatids, columns and vegetable figures.
Chiesa del Carmine, with a fine Renaissance portal.
Church of San Cosimo (1618)
Temple of the Osanna (1603)
Nardò Ring in Nardò is used as a test track for driving at high speeds.
( Nardo - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Nardo . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Nardo - Italy
Join us for more :
Le meraviglie del Salento: il monastero abbandonato di Monte Vergine e il suo guardiano
Siamo stati a Monte Vergine, un monastero ora abbandonato circondato da ettari di verde nella campagna salentina, vicino Arnesano (Lecce). La piccola Chiesa annessa al monastero è ancora aperta e curata dallo storico guardiano, Salvatore, ultraottantenne nato e cresciuto a Monte Vergine (oggi meta di pellegrinaggi a ridosso del 1° Maggio).