Messa delle Palme
Messa della domenica delle Palme a Limone sul Garda nella chiesa di San Benedetto
Concerto organo - Clip07
Concerto del maestro Gerardo Chimini in onore di San Daniele Comboni nella chiesa di San Benedetto a Limone sul Garda il 12 ottobre 2008
Organo Damiano Damiani recentemente inaugurato dopo il restauro da parte della ditta:
Ditta Inzoli Cav. Pacifico & Figli di Bonizzi F.lli
Concerto organo - Clip03
Concerto del maestro Gerardo Chimini in onore di San Daniele Comboni nella chiesa di San Benedetto a Limone sul Garda il 12 ottobre 2008
Organo Damiano Damiani recentemente inaugurato dopo il restauro da parte della ditta:
Ditta Inzoli Cav. Pacifico & Figli di Bonizzi F.lli
Concerto organo - Clip06
Concerto del maestro Gerardo Chimini in onore di San Daniele Comboni nella chiesa di San Benedetto a Limone sul Garda il 12 ottobre 2008
Organo Damiano Damiani recentemente inaugurato dopo il restauro da parte della ditta:
Ditta Inzoli Cav. Pacifico & Figli di Bonizzi F.lli
Concerto organo - Clip 08
Concerto del maestro Gerardo Chimini in onore di San Daniele Comboni nella chiesa di San Benedetto a Limone sul Garda il 12 ottobre 2008
Organo Damiano Damiani recentemente inaugurato dopo il restauro da parte della ditta:
Ditta Inzoli Cav. Pacifico & Figli di Bonizzi F.lli
Organo Damiano Damiani - Clip03
Concerto d'inaugurazione per il restauro dell'organo Damiano Damiani nella chiesa di San Benedetto a Limone sul Garda il 18 Maggio 2008.
Suona: Gerardo Chimini
Lovere - Borghi più belli d'Italia #inLombardia
Storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni. Scopri i 20 dei Borghi Più Belli d’Italia #inLombardia → in-lombardia.it
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Concerto organo - Clip04
oncerto del maestro Gerardo Chimini in onore di San Daniele Comboni nella chiesa di San Benedetto a Limone sul Garda il 12 ottobre 2008
Organo Damiano Damiani recentemente inaugurato dopo il restauro da parte della ditta:
Ditta Inzoli Cav. Pacifico & Figli di Bonizzi F.lli
Concerto Organo - Clip02
Concerto del maestro Gerardo Chimini in onore di San Daniele Comboni nella chiesa di San Benedetto a Limone sul Garda il 12 ottobre 2008
Organo Damiano Damiani recentemente inaugurato dopo il restauro da parte della ditta:
Ditta Inzoli Cav. Pacifico & Figli di Bonizzi F.lli
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Concerto Organo - Clip01
Concerto del maestro Gerardo Chimini in onore di San Daniele Comboni nella chiesa di San Benedetto a Limone sul Garda il 12 ottobre 2008
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Le Basiliche di Roma da Bernini a Michelangelo (parte 2)
IT: Questo video è un itinerario nella Roma cristiana, alla scoperta delle basiliche alla cui realizzazione hanno contribuito tutti i maggiori artisti italiani, dal Bernini al Borromini. Un viaggio del genere non può non contemplare una visita alle quattro Basiliche papali di Roma, San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le mura, attraversando la cosiddetta “porta santa” aperta solo in occasione del Giubileo, o alla basilica patriarcale di San Lorenzo fuori le mura ed alla michelangiolesca Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.
Vieni a scoprire le Basiliche di Roma in Virtual Tour:
Italia Virtual Tour è un portale di marketing territoriale creato per valorizzare le bellezze del nostro paese: siti archeologici, monumenti, chiese, comuni, musei e parchi naturali.
Comunicando Leader and Italia Virtual Tour present the Way of St. Benedict, a project conceived and curated in collaboration with Simone Frignani - writer & traveller - and the Non-profit Association Friends of the Way of St. Benedict.
EN: The project was realized with the contribution of the Lazio Region and local authorities involved in the spiritual path.
The marketing strategies have been mainly focused on the territory and the municipalities affected by the Way of Saint. The goal of the project is to aggregate the many aspects of the local tourism, such as historical and archaeological wealth, nature and landscape.
The path is made up of 16 stages, from Norcia to Monte Cassino, through the amazing landscapes and natural areas of Umbria and Lazio.
The Way retraces the places of the spiritual path of the Saint in Central Italy and involves small villages, castles, monasteries and tourist villages with an untouched historical and cultural heritage, and with a large tourism potential, not yet attacked by mass tourism.
Discover the Way of St. Benedict in Virtual Tour
Italia Virtual Tour is a territorial marketing website created to enhance the beauty of our country: archaeological sites, monuments, churches, municipalities, museums and natural parks.
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Abruzzo, a cena sospesi nel vuoto: sul Gran Sasso il ristorante è in alta quota
Ad agosto, nella giornata di sabato (il 3, il 10, il 24 e il 31), sarà possibile cenare sulla cabinovia che dalla stazione sciistica di Prati di Tivo (Teramo) risale il versante settentrionale del Corno Piccolo. Unoccasione unica per scoprire il paesaggio dAbruzzo in notturna, ammirare le montagne dei Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e spingere lo sguardo fino alle luci del litorale, da Pescara a San Benedetto del Tronto. Le cabine saranno trasformate in sala ristorante: ognuna può ospitare quattro persone (70 per serata) e, dato il ridotto numero di posti, la prenotazione è obbligatoria. Il servizio inizierà alle 19.30: antipasto, primo e secondo saranno consumati mentre gli impianti saranno in funzione e porteranno le persone in quota. Il dolce e il caffè saranno gustati, invece, in località Madonnina a 2007 metri sopra il livello del mare. Costo della cena, 50 euro. Per maggiori informazioni: pratiditivo.it e discoverpratiditivo.it
Colà di Lazise
Colà di Lazise - Località Termale
Colà, che entrò a far parte del comune di Lazise nel XIX secolo, è una frazione dell'entroterra posto sulle colline moreniche e immerso nel verde dei vigneti; essa viene nominata per la prima volta nel testamento di Engelberto del 28 maggio 861 con il nome di Colata, mentre in documenti successivi assume anche il nome di Colatha e Colada,[41] probabilmente derivato dal latino collis[42].
Durante la prima guerra di indipendenza italiana il borgo venne occupato dalle truppe piemontesi, mentre durante la terza guerra d'indipendenza furono qui soccorsi numerosi soldati feriti durante la battaglia di Custoza.
Nel paese, parrocchia dal 1526, è presente la chiesa di San Giorgio Martire, realizzata tra il 1757 e il 1762 su emulazione della precedente cappella dedicata a Santa Maria, la quale era stata eretta nel XII secolo.
Un monumentale ingresso neogotico, in particolare, segnala l’esteso complesso di villa dei Cedri di Colà di Lazise, da qualche anno sede del Parco Termale del Garda: l’edificio principale è una residenza neoclassica eretta tra il 700 e 800, con interni di adeguato valore artistico; quattrocentesca è invece villa Moscardo, con annesse foresteria, scuderie e una grande serra in ferro battuto.
Soncino - Borghi più belli d'Italia #inLombardia
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Stasera te conto Peschiera - 07 Dicembre 2018 Golfre' Andreasi Luca - Peschiera del Garda tales
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Il monastero di San Daniele ad Abano Terme
un film di valter zanardi
La storia millenaria del Monastero si può dividere in vari periodi.
Il Monastero costruito tra il 1076 /1078 dai signori da Montagnone di origine longobarda, fu affidato ai monaci benedettini.
È citato in una bolla di Callisto II del 1° aprile 1123 e confermato da InnocenzoII, nella bolla del 29 giugno 1132.
Nei primi decenni di vita il Monastero si trovò al centro di varie contestazioni sulle quali dovette intervenire addirittura il Papa, segno evidente che fin dalle origini era tutt' altro che trascurabile.
I Monaci Benedettini ne guidarono le sorti tra innumerevoli traversie, fino al 25 febbraio 1461 (da ricerche del geom. C. Grandis).
Il Monastero passò poi ai Canonici Regolari del SS. Salvatore di Venezia, religiosi che seguivano la Regola di S. Agostino.
Essi apportarono notevoli ristrutturazioni e abbellimenti al complesso monastico. Il chiostro cinquecentesco è sormontato sul lato ovest da una loggetta con soffitto a volte a crociera.
Il 12 settembre 1771 un provvedimento della Repubblica Veneta interveniva a limitare il numero dei monasteri nel suo territorio. Con tale decreto fu soppresso anche il Monastero San Daniele e tutti i beni incamerati furono messi all'asta.
L'acquisto del complesso edilizio venne effettuato dall'avv. Federico Todeschini di Venezia, che diede la proprietà in dote alla figlia Elisabetta, unica erede del casato, quando sposò il conte Bartolomeo Bonomi nel 1832. Il Monastero fu allora in parte trasformato in Villa – Castello e chiamato Castello dei Conti Todeschini- Bonomi.
Con la seconda guerra mondiale, la famiglia Bonomi Todeschini subì un tracollo; la Villa–Castello venne occupata temporaneamente dai militari tedeschi, poi divenne proprietà della famiglia Pescarin di Montagnana - Padova.Frattanto si profilava un periodo turbinoso per le popolazioni dell'Est Europeo e, alla fine della seconda guerra mondiale, anche il Monastero S. Rocco in Fiume fu occupato dai soldati che presero possesso delle aule scolastiche, dell'educandato e degli ambienti monastici
Le Monache Benedettine non avevano più né monastero né lavoro né pane; furono quindi costrette ad abbandonare il loro nuovo bel Monastero, costruito tra il 1914 e il 1918, e cercare una soluzione alternativa.
La Madre Benedicta Cristofoli († 16/2/1970), incaricata dall'anziana abbadessa, M. Benedicta Stehle († 9/2/1950), venne nel Veneto e, con l'aiuto di Don Ambrogio Bizzarri dell'Abbazia di Praglia, ottenne di entrare in questo Monastero di San Daniele.
Il 24 maggio 1948 ella ricevette le chiavi da Don Adalberto Salvadori, priore di Praglia, che celebrò la prima S. Messa della Chiesa di San Daniele. La Comunità, rimasta in attesa a Fiume, ebbe la prospettiva di approdare presto alla Villa-Castello di San Daniele per ricomporsi e riprendere la regolare vita monastica.
Così ebbe inizio il IV periodo del Monastero: fondato per i monaci, diviene casa di preghiera per le monache, che seguono la Regola di San Benedetto. E' l'anno 1948.
Lago di Garda: Peschiera
Lago di Garda: Peschiera
Etg - Nubifragio nel Comasco, a Cavallasca un fulmine brucia cancelli elettrici e citofoni
Castello di Soncino 4k
La Rocca Sforzesca di Soncino, situata a Soncino, in Lombardia, è una delle più tipiche rocche lombarde dell'area del cremonese, eretta tra il 1473 e il 1475 ed avente un ruolo fondamentale nella difesa dell'area sino al 1536.
La costruzione dell'attuale rocca
La torre circolare costruita all'epoca di Francesco Sforza.
Quando la pace di Lodi del 1454 stabilì definitivamente i confini tra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano, Soncino e la rocca passarono a quest'ultima entità territoriale.
Fu in quest'occasione che Francesco Sforza fece rafforzare le mura attorno al castello e la rocca stessa, che fu oggetto di richiesta di costruzione nel 1468 da parte dei soncinesi, che espressero il loro desiderio con una lettera indirizzata al duca. Quest'ultimo preferì tuttavia erigervi solamente un nuovo torrione dalla caratteristica forma circolare. Opere significative di manutenzione vennero poi intraprese dal 1471 ad opera di Benedetto Ferrini e Danese Maineri, ingegneri responsabili delle fortezze di Soncino e Romanengo, i quali dal 1473 iniziarono anche i lavori per la costruzione della rocca, sotto la direzione di Bartolomeo Gadio. Dal 1499 la rocca passò ai veneziani ai quali rimase sino al 1509 per poi passare ai francesi e nuovamente agli Sforza. Dal 1535, il ducato di Milano diverrà dominio spagnolo e con esso anche la Rocca di Soncino.
Il passaggio ai Marchesi Stampa
Nel 1536 l'imperatore Carlo V d'Asburgo elevò Soncino a marchesato e lo passò in feudo alla famiglia milanese degli Stampa che lo trasformarono nei secoli successivi sempre più in una residenza e non in un fortilizio militare.
Fu sotto gli Stampa che vennero chiamati i pittori del calibro di Bernardino Gatti e Vincenzo Campi a decorare alcune sale interne del castello, oltre alla cappella che vi venne eretta.
Nel 1876 Massimiliano Stampa, ultimo marchese di Soncino, morì trasmettendo il castello al comune per testamento. Dal 1883, con l'ausilio di Luca Beltrami, il comune iniziò i lavori di restauro al fine di portare la rocca al suo originario splendore, terminando il tutto nel 1895.
Il castello di Soncino è posto in posizione strategica nei pressi dell'abitato, anche se i quattro secoli nei quali è stato usato perlopiù come abitazione l'hanno di molto armonizzato a partire dal suo ingresso che dall'Ottocento si trova inserito in una piazza.
Il portale del castello, un tempo reso accessibile da un ponte levatoio in legno, è stato sostituito dalla fine dell'Ottocento con un rivellino, dà accesso ad una prima corte utilizzata per il movimento delle truppe e pertanto dotata di scale che consentono di avere accesso agli spalti delle mura esterne. L'accesso alla rocca era permesso attraverso due diversi ponti levatoi, uno carrabile e l'altro pedonale. Passato anche il secondo ingresso si giunge al cortile vero e proprio del castello, al centro del quale si trovava un pozzo per garantire il rifornimento d'acqua in caso di assedio e sempre da questo cortile si ha l'accesso alle segrete dei sotterranei.
Tra le torri più rilevanti del complesso (quattro in tutto), vi è indubbiamente la Torre del castellano, così chiamata perché un tempo era la residenza ufficiale del governatore della fortezza e come tale essa poteva essere isolata a sua volta dal resto del complesso in caso di attacco. Essa era collegata al suo interno direttamente con i sotterranei e da qui, attraverso un passaggio segreto, si poteva giungere al fossato e quindi fuggire verso le campagne circostanti. È questa una delle aree decorate in maniera rinascimentale con affreschi e camini a cappa piramidale.
La Torre sud-orientale accoglie la cappella del palazzo che venne realizzata come si è detto sotto i marchesi Stampa. Qui si possono ammirare ancora oggi tracce di affreschi di cui il più antico di essi (risalente alla fine del XV secolo), raffigura la Madonna con il Bambino. Sempre qui si trova anche un frammento di affresco rappresentante il leone di San Marco dipinto a ricordo della breve dominazione veneziana della rocca. Opera di rilievo è anche un affresco anonimo rappresentante lo stemma del ducato di Milano affiancato da torce e secchi d'acqua, a simboleggiare il motto personale di Francesco Sforza, Accendo e spengo unitamente ad altre imprese araldiche. Il soffitto è decorato con un motivo a pergolato come nel castello sforzesco di Milano.
La Torre circolare è l'unica ad avere questa caratteristica forma. Al livello dei camminamenti presenta una sala rotonda con calotta circolare, al centro della quale si trova un befredo (torretta di vedetta) di forma cilindrica che conduce sul tetto della torre. Sopraelevato rispetto alle altre torri consentiva di essere usato come punto di avvistamento. #castello #soncino #cremona
Le campane di Pavone Mella (BS)
Pavone Mella - chiesa parrocchiale di San Benedetto
Concerto di 5 campane in Mib3
Distesa a 5 campane (con la terza che si blocca) per la messa festiva delle ore 17,30.
Domenica delle Palme.
20-03-2016.