Danze rinascimentali - Festa di San Domenico a Castiglione del Lago (Pg)
Danze rinascimentali in occasione della Festa di San Domenico a Castiglione del Lago. L'evento è organizzato dal Comune di Castiglione del Lago, dal Comitato e dalla Confraternita di San Domenico, con la collaborazione dell'Ass. Pro-Castiglione.
agosto 2010
Corteo storico di S. Domenico - Castiglione del Lago
Corteo storico di S. Domenico in occasione della Festa di S. Domenico
Agosto 2012
Comitato e Confraternita S. Domenico
con la collaborazione dell'Ass. Tur. Pro-Castiglione
Canto devozionale in onore di San Domenico
Eseguito dal Gruppo di Castiglione del Lago (PG), ospiti domenica 09 novembre 2014 a Soriano Calabro nel Santuario di San Domenico, per ringraziare il Santo dopo il miracolo della guarigione della duchessa Eleonora de Mendoza della Corgna (1638).
4K - Perugia: Basilica di San Domenico - Monumento funebre di papa Benedetto XI di Giovanni Pisano
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Castiglione Del Lago
Castiglione Del Lago
AREZZO Top 37 Tourist Places | Arezzo Tourism | ITALY
Arezzo (Things to do - Places to Visit) - AREZZO Top Tourist Places
City in Italy
Arezzo is a city in eastern Tuscany, Italy. The hilltop Arezzo Cathedral features painted vaulted ceilings and a 15th-century fresco of Mary Magdalene by Piero della Francesca.
Nearby, the Basilica di San Francesco has a chapel decorated with more Piero frescoes. The Basilica di San Domenico contains the 13th-century “Crucifix” painted by Cimabue. The imposing Medicean Fortress has sweeping city views.
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Dalla Basilica di San Domenico e dal Borgo Bello di Perugia
Bel tempo si spera del 29 dicembre 2015 ci porta alla scoperta della Basilica di San Domenico e del Borgo Bello di Perugia.
FRANTOI APERTI IN UMBRIA NEL VIAGGIO IN CAMPER A TREVI, CAMPELLO SUL CLITUNNO, BEVAGNA E ASSISI
La Web TV di PleinAir, con Martino Cazzorla, in Umbria, viaggiando in camper per Frantoi Aperti da Trevi, a Campello sul Clitunno, Bevagna e Assisi.
È il viaggio nel cuore dell’Umbria, sulle colline degli ulivi e dell’olio tra Assisi, Campello sul Clitunno, Bevagna e Trevi.
È proprio da Trevi che ha inizio il viaggio. Comodi gli spazi per la sosta camper, ma soprattutto da qui, in pochi minuti si raggiunge il centro del paese. Il cuore del paese è Piazza Mazzini, con la Torre Civica. Ai viaggiatori e agli ospiti vengono offerte le bruschette con l’olio extravergine.
In piazza c’è anche il mercato con i prodotti tipici, tra cui il caratteristico sedano nero. Le cipolle sono quelle di Cannara, altro piccolo borgo dell’Umbria.
A Trevi la visita inizia da Villa Fabri, palazzo nobile del Seicento con un bel giardino e l’affaccio sulle colline e sugli uliveti.
Al suo interno, non solo la chiesetta, completamente affrescata, ma anche le stanze con i preziosi dipinti sui soffitti. Anche qui, olio e aziende olearie a proporre la produzione 2019. Nel centro storico c’è la chiesa di San Francesco, con la mostra e il concorso sui bonsai, e gli ulivi lavorati a bonsai.
La Pinacoteca custodisce importanti dipinti, polittici e crocifissi dell’arte umbra e in queste sale è allestito anche il Museo Regionale della Civiltà dell’Olio che racconta la cultura e la tradizione dell’ulivo a Trevi.
Poi di nuovo in camper, lungo la via Flaminia, con direzione Fonti del Clitunno, parco naturalistico dove arriviamo che è quasi sera. Per una sosta intermedia, durante il viaggio, suggeriamo Bevagna. Tanti i camper nell’ampia area di sosta, con i servizi essenziali per carico e scarico.
L’area si trova poco fuori la cinta muraria, vicinissima ad uno dei frantoi aperto di Bevagna: è questo il momento dell’arrivo delle olive, dello scarico, della pesatura e della spremitura.
La piazza principale del paese dista pochissimo. Qui sia affacciano il Palazzo dei Consoli e ben tre chiese: la chiesa di San Michele, la chiesa di S. Domenico e la chiesa di San Silvestro Giacomo. Per le vie si respira un’aria antica, con architetture del mondo romano e del medioevo.
Da Bevagna, di nuovo in camper per raggiungere Assisi. Più o meno mezzora di strada per raggiungere il Parcheggio Porta Nuova, comodo e vicino, con le sue scale mobili che accompagnano fino all’ingresso del borgo antico e alla chiesa di Santa Chiara.
Prima di arrivare in piazza si può far visita alla Cattedrale di San Rufino, con la facciata originale e le grandi navate. Da qui, seguendo le indicazioni, si può salire fino al castello o meglio alla Rocca Maggiore che con le sue mura domina la valle del Tescio mentre lo sguardo spazia sui tetti di Assisi.
Ma Assisi vuol dire San Francesco con la tomba e la Basilica o meglio il grande complesso monastico della chiesa superiore, con gli affreschi di Giotto e Cimabue, e della chiesa inferiore. All’esterno si apre il grande chiostro di papa Sisto IV da cui si accede al percorso museale.
Qui l’arte, la fede, la storia ma anche UNTO, per far festa con l’olio nuovo e i prodotti umbri, ad Assisi. È l’accoglienza anche per i viaggiatori in camper, nella piazza del Comune, con i prodotti e le tipicità dell’Umbria con i formaggi, i salumi e il tartufo.
Tipicità, profumi, sapori, ma soprattutto olio e frantoi aperti. Per questo una navetta ci accompagna a far visita a Le Vecchie Macine.
Questi sono i Frantoi aperti per far conoscere le olive, la loro lavorazione e il buon olio. In internet sul sito frantoiaperti.net tutto il programma degli eventi e delle manifestazioni fino all’8 dicembre nei piccoli grandi Borghi Medievali dell’Umbria.
SAN GIMIGNANO Borgo dalle belle torri Tuscany - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Il borgo di San Gimignano, ricco di fascino e storia, si trova quasi a metà strada tra Firenze e Siena,
La città è stata costruita su un colle alto circa 300 metri e gode di una vista privilegiata sul caratteristico paesaggio della Val d' Elsa circostante. Il colle, come testimoniano diversi reperti rinvenuti nel territorio comunale, fu abitato fin dal periodo etrusco ed ellenistico, probabilmente proprio per la sua posizione dominante che consentiva di tenere sotto facile controllo la vallata.
San Gimignano venne chiamata così attorno al X secolo d.C. in onore di San Geminiano, vescovo di Modena vissuto nel Trecento, che si dice l' avesse salvata dall' assalto dei barbari comparendo loro sulle mura cittadine.
Nel Medioevo San Gimignano visse il suo periodo più florido, grazie anche al fatto di essere attraversata dalla Via Francigena, una delle principali vie di comunicazione di quell' epoca. La città era un importante punto di riferimento per i numerosi commercianti, viandanti e sopratutto per i tanti fedeli che si recavano in pellegrinaggio a Roma e che necessitavano di ospitalità e, spesso, anche di assistenza.
Alla fine del 1100 San Gimignano divenne un libero Comune. La città fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, cosa quasi inevitabile data la sua posizione centrale rispetto alle due grandi rivali, Firenze e Siena (la prima guelfa, la seconda ghibellina). Malgrado le lotte, il 1200 fu per San Gimignano il secolo di maggior sviluppo economico, grazie principalmente al commercio dei prodotti locali (per lo più agricoli, come lo zafferano ed i vini). La città si arricchì notevolmente e furono compiute anche numerose opere pubbliche.
In questo periodo la città fu impreziosita da ben settanta torri, che furono costruite dalle tante famiglie benestanti ad ostentazione della loro ricchezza e potenza. Sono ancora oggi le belle quattordici torri rimaste a caratterizzare il centro cittadino ed a rendere unico e riconoscibile il profilo di San Gimignano.
San Gimignano fu governata dai ghibellini fino al 1255, anno in cui passò in mano ai guelfi, che ne distrussero le mura originarie. Vincendo la famosa Battaglia di Montaperti nel 1260 i ghibelllini tornarono in possesso della città, ricostruendo ed ampliando le sue mura.
Nell' anno 1300 San Gimignano accolse Dante Alighieri, giunto in veste di ambasciatore della lega guelfa. Alla metà del secolo San Gimignano fu purtroppo colpita dalla peste e dalla carestia e non potette far altro che sottomettersi al potere di Firenze. La città iniziò quindi un lento declino politico ed economico, continuando tuttavia a crescere dal punto di vista artistico e culturale nei secoli successivi. Tra le opere più importanti ricordiamo gli affreschi rinascimentali di Domenico Ghirlandaio nella Cappella di Santa Fina, situata all'interno del Duomo.
Nonostante lo scorrere dei secoli, San Gimignano è riuscita a preservare il suo aspetto medievale ed il suo fascino ed ancora oggi è indiscutibilmente uno dei piccoli grandi tesori della Toscana. La città dalle belle torri, come viene a ragione definita, è stata dichiarata Patrimonio dell' Umanità dall' UNESCO nel 1990.
Salita sulla Torre del Mangia a Siena fra le rondini
Direttamente da Piazza del Campo a Siena, per la gioia mia e dei miei followers, posto per voi il bellissimo panorama a 360° che si scorge dalla Torre del Mangia!
A partire dal Duomo con il suo Facciatone, è facile riconoscere la Basilica di San Domenico, sotto nella piazza Fonte Gaia, Palazzo Sansedoni, la Collegiata di Santa Maria in Provenzano, la Basilica di San Francesco, la Chiesa di San Martino, la Chiesa di Santa Maria dei Servi, Piazza del Mercato e in lontananza il Monte Amiata.
La particolarità di questa visita è stata la presenza incontrastata delle rondini, che con il loro delizioso volteggiare, ci hanno accompagnato fin sulla sommità.
La Torre di Palazzo Pubblico, prende il nome dal campanaro Giovanni di Balduccio, noto in città per essere un grande scialacquatore di denaro che gli valse l'appellativo di Mangiaguadagni o più semplicemente Mangia.
Secondo le cronache medievali, le sue fondamenta sarebbero state gettate nell'autunno del 1325, anche se le fonti documentarie attestano che i primi pagamenti furono elargiti a partire dal 1338.
Alla sommità si accede senza ascensore salendo circa 400 gradini, entrando da Palazzo Pubblico.
La Torre ha una pianta quadrata di sette metri di lato e quasi due di spessore e si innalza fin quasi 87 metri sulla quota del Campo (102 metri fino al parafulmine).
La parte terminale è costituita da una doppia corona merlata, denominata rocca, realizzata in travertino e pietra scura a ricordo dei colori del Comune di Siena, il bianco e il nero. Alla costruzione della Torre hanno partecipato numerosi tecnici succedutesi negli anni. In particolare ricordiamo lo scultore e architetto senese Agostino di GiIovanni e i fratelli perugini Minuccio e Francesco di Rinaldo, che dal 1341 al 345 ricevono frequenti pagamenti da parte del Comune per portare a termine i lavori.
La Torre è probabilmente completata già il 18 dicembre 1344, sebbene si siano documentati lavori fino al 1349, anno in cui venne installata una grande campana, il cui suono doveva essere avvertito nell'intera città. Dal 1360 il Comune decise di porvi un orologio sostituendo la battitura manuale, con quella meccanica. Il soprannome Mangia, attribuito al primo campanaro è trasferito d'ufficio all'automa in legno che con un martello in mano verso la fine del Trecento è issato in cima alla torre per battere le ore. Nel 1425 viene realizzato un nuovo automa in ottone, sostituito poi nel 1766 da uno in travertino (opera dello scultore fiorentino Angiolo BIni) rimosso dalla Torre nel 1780 ed oggi esposto nel Cortile del Podestà.
Dal 1666 troneggia sulla rocca una grande campana dal peso di 6764 Kg. Questa campana è denominata dai senesi Sunto dal nome della Beata Vergine Maria Assunta a cui è dedicata, o anche per la mole viene detta Campanone.
La sua inconfondibile sonorità grave e roca è dovuta ad una fenditura apertasi sul bordo inferiore nel 1831 e, ancora oggi, con i suoi rintocchi accompagna tutti i momenti più importanti della vita cittadina, soprattutto quelli legati al Palio di Siena.
Come si vede dal video, su questa Torre è possibile godere di un magnifico panorama della città e di tutto il territorio circostante!
Nei prossimi video altri suggestioni di questa splendida città!
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Mi Scateno dalla Gioia
© Questo video può essere liberamente condiviso ma non ricaricato a proprio nome su canali diversi dall'originario.
Campane e chiesa di Monteluce, Perugia
Il documentario si suddivide in tre parti:
PARTE I - la chiesa
Dove oggi si innalza la chiesa di Santa Maria Assunta in Monteluce, eretta nel 1500, vi fu un monastero benedettino fin dal XII secolo ed ancora oggi è possibile vederne alcune tracce.
L'attuale Parrocchia (che tra il 2012 e il 2013 ha festeggiato con eventi religiosi e socio-culturali i suoi primi 100 anni) fu fondata con decreto arcivescovile il 24 dicembre 1912 al fine di provvedere al bene spirituale di questa parte della città completamente in aumento, legato anche alla costruzione dell'ospedale iniziata nel settembre 1910 (oggi non più esistente).
PARTE II - l'organo [8:12]
Ai lati del grande altare vi sono due organi di Angelo Morettini, ciascuno di 50 tasti con prima ottava corta, il primo risalente al 1834 ed il secondo al 1851. Negli anni '80 del '900 vennero restaurati da Tamburini che li unificò mediante un'unica consolle, pur mantenendo funzionanti le tastiere dei singoli organi.
PARTE III - il campanile [21:09]
Il campanile (il cui progetto originale non è mai stato concluso) termina con alcuni pilastri che sorreggono il tetto; alla base sorge un'edicola con altare in pietra proveniente dal monastero di San Paolo del Favarone, soppresso nel 1445.
Il concerto campanario odierno è composto di 6 bronzi:
la campana maggiore e la terza vennero fuse da Franciscus Ieronimo de Cortona e Angelus de Crescembeni de Perusia nel 1466;
la seconda campana, classificabile tra le più antiche d'Italia, è di Bartholomeo pisano, fusa nel 1235.
Nel 1993, in occasione dell'80° anniversario della parrocchia, venne ampliato il castello con tre nuove campane più piccole delle preesistenti fuse dalla fonderia Capanni.
Particolare il fatto che se le tre campane antiche davano un concerto minore, con le tre piccole aggiunte il concerto è diventato in Lab Maggiore. Adesso si possono quindi fare due plenum di 5 campane ognuno, uno maggiore e uno minore, alternando terza e quarta campana. In caso di plenum a 6 la stonatura è evidente.
Il castello automatizzato permette le tradizionali suonate a Rinterzo e Falsetto, rispettivamente eseguite su prima e quarta campana.
Un sentito ringraziamento va a Giordano, Alessandro, Giorgio, don Luciano e don Nicola che hanno contribuito a loro modo alla realizzazione di quest'opera.
I ladri tornano a San Domenico: rubato calice del 1700
28/05/2018 - I ladri sono tornati a San Domenico dove hanno rubato un calice del 1700 e il contenitore delle ostie. Il nuovo colpo alla chiesa faentina probabilmente più martoriata dai furti è stato realizzato nei giorni scorsi nonostante ormai l’edificio di culto sia dotato di telecamere di sicurezza
ROMA - Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini
La chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, si trova in via Veneto, e fu fatta costruire nei pressi di Palazzo Barberini da papa Urbano VIII, in onore di suo fratello Antonio Barberini che faceva parte dell'ordine dei Cappuccini, la cui tomba è tuttora conservata all'interno della chiesa di fronte all'altare maggiore.
L'attrattiva principale della chiesa è sicuramente la cripta-ossario decorata con le ossa di circa 4000 frati cappuccini, raccolti tra il 1528 ed il 1870 dal vecchio cimitero dell'ordine dei Cappuccini, che si trovava nella chiesa di Santa Croce e Bonaventura dei Lucchesi, nei pressi del Quirinale. La cripta è divisa in cinque piccole cappelle dove si trovano anche alcuni corpi interi di alcuni frati mummificati con indosso le vesti tipiche dei frati Cappuccini.
Filmata in 4K con Sony RX10M3.
Musica:
Night In A Frozen Forest by WombatNoisesAudio |
Music promoted by
Creative Commons Attribution 3.0 Unported License
#Rome #Italy
Reportage Gubbio
Questo video è stato realizzato durante la nostra visita nella città di Gubbio nel giugno del 2013.
I nostri reportage sono raccolti e consultabili sul portale ufficiale di infomuseum.org
Link Reportge:
infomuseum.org
notizie, mostre, musei, artisti e altro
Opere:
00:14 Palazzo dei Consoli
00:24 torrente Camignano
00:33 Eremo di San Ambrogio
00:51 Torre Santa Lucia
01:00 Mura Urbiche
01:46 Avancorpo del Palazzo Ducale - Il Voltone
02:12 Palazzo dei Consoli
04:01 Palazzo Ranghiasci
04:11 Palazzo del Podestà
04:30 Chiesa di San Giuliano
04:34 Porta Marzia
04:41 Chiesa di San Andrea
04:49 Porta Romana
05:15 Porta San Agostino
05:27 Palazzo Ducale
05:41 Duomo
06:05 Statua di San Ubaldo
06:12 Chiesa di San Domenico
06:27 Porta Metauro
06:33 Palazzo del capitano del popolo
06:45 Mura Urbiche
06:56 Chiesa di San Francesco
07:18 Portadegli Ortacci
07:23 Teatro Romano
09:27 Mausoleo Romano
Musiche realizzate dal Burning Streets Project -
Chiesa di Santa Maria Assunta
La chiesa si trova nel punto più elevato del borgo fortificato di Lentella ed è inglobata nel suo sistema difensivo. Percorrendo il perimetro esterno nella parte alta del paese si intuisce bene come sia proprio la chiesa, insieme ai Palazzi Catalano e Giovannelli e con le altre case, a costituire una muratura continua sul lato Nord-Ovest.
Il primo impianto risale ad un periodo antecedente al XIV secolo. Della costruzione originaria sopravvivono, in una facciata laterale, alcuni elementi in pietra scolpita e delle epigrafi murate. Nella metà del '500 la chiesa risulta in buono stato di conservazione. Le trasformazioni più invasive risalgono al 1728, quando il soffitto era ancora a capriata lignea. Il primo ciclo di lavori è concluso nel 1750, ma la chiesa viene successivamente rimaneggiata nel 1829, su progetto dell'architetto vastese Gioacchino Vassetta. Nel 1851 l'edificio è restaurato su progetto di Nicola d'Aloysio, che impiegherà come materiale di costruzione la pietra di Fresa.
L'interno è a navata unica, in stile barocco. Il campanile in pietra è a base quadrangolare. All'interno della chiesa, vengono conservate le statue dei santi patroni SS. Cosma e Damiano ed un plastico del paese. Il culto per i due Santi medici inizia per i lentellesi nel 1790 e ogni anno il 27 settembre si celebra la festa con particolare solennità, preghiere e processione per il paese.
The church can be found on the most elevated area of Lentella, a fortified village, and it is surrounded by its defensive system. By following the external perimeter from the elevated area of town, it is possible to understand how the church, along with the Catalano and Giovanelli Palaces and other houses, forms a continuous wall on the North-West side.
The first structure dates back to a period prior to the XIV century. On one of the lateral faces of the structure, some elements sculpted in stone and wall inscriptions still belong to the original structure. In the middle of the 16th century, the church was still in a good state of conservation. The most invasive transformations date back to the year 1728, when the roof was still featuring wood roof trusses. The first series of works ended in the 1750, but the church was remodeled in 1829, as part of a project by Gioacchino Vassetta. In 1851 the building was restored by Nicola d'Aloysio, who used Fresa stone as its construction material.
The interior is with a single nave, displaying a baroque style. The bell tower is in stone and has a quadrangular base. The statues of the patron saints, Cosma and Damiano, are hosted inside the church along with a model of the village. The cult of the two healing Saints in Lentella began in 1790 and it has been celebrated ever since, taking place on September 27th, with a particularly solemn prayer and a procession across the village.
Palata - Chiesa di Santa Maria la Nova
La Chiesa di Santa Maria La Nova, è stata costruita nel 1531, data rilevata da una scritta incisa su una pietra dell'arco maggiore della porta; sulla pietra era scritto:
CAROLUS QUINTUS REX HISPANIAE ROMANORUM AUGUSTUS CLEMENS UTILIS DOMINUS CASTRI PALATAE FIERI FECIT. 1531 data confermata in un'altra scritta posta sull'antico architrave del portale:
HOC PRIMUM DALMATIAE GENTES INCOLUERE CASTRUM AC A FUNDAMENTIS TEMPLUM EREXERE ANNO MDXXXI.
La chiesa di Santa Caterina
Link di riferimento:
La chiesa di santa Caterina si trova nel centro storico della città di Teramo, in Abruzzo, ed apre la sua facciata alla fine d'un vicolo, con omonima denominazione, stretto, appartato e lastricato da ciottoli di fiume, lungo Corso Cerulli. La chiesa è una cappella privata appartenente alla locale famiglia Castelli ed è aperta ai fedeli solo pochi giorni all'anno per la celebrazione dei tridui che precedono il 25 novembre, ricorrenza della festa calendariale della martire d'Alessandria. L'edificio religioso è considerato tra i più antichi e, per le sue modeste dimensioni, è anche annoverato tra le chiese più piccole della cittadina abruzzese. Custodisce al suo interno altari di notevoli dimensioni, rispetto alle proporzioni modeste del vano sacro, arricchiti da opere d'arte di buona fattura.
Il culto della santa, stritolata da una ruota dentata, è molto sentito e, come scrive Luigi Ponziani: «ancor oggi fa vivere tra i teramani l'antica confidenza con la vergine d'Alessandria». È diffuso e legato principalmente alla devozione popolare delle ragazze in età da marito che fanno girare la ruota, compiendo il gesto di percorrere con il dito il cerchio disegnato della ruota scolpita nella lapide posta sul muro a destra dell'ingresso, mentre rivolgono le loro richieste. Altre fanno girare, mediante una manovella, la ruota di legno di noce, ricoperta da un cerchio di ferro dentato, che si trova vicino alla statua che ritrae la martire. Le giovani rivolgendo le loro preghiere chiedono un felice matrimonio, le sterili richiedono la gravidanza, le partorienti un felice esito del parto.
Cattedrale di Vicenza - Celebrazione Eucaristica
Presiede S.E. Mons. Beniamino PIZZIOL
Vescovo della Diocesi di Vicenza
XXVII Convegno Nazionale Diaconato
Movie and WebMaster: Vittorio Stillitano
Luminaria di San Domenico 2012 - Festa Barocca
La Luminaria di San Domenico è una antica tradizione del ricco patrimonio storico e culturale di Praiano, si festeggia dal 1 al 4 agosto di ogni anno al convento di Santa Maria a Castro, dove si venera San Domenico, tale devozione si tramanda dal 1606 ca, dalla venuta dei frati Domenicani della Sanità di Napoli. La Luminaria ha un preciso significato: la mamma di San Domenico, prima di partorire, sognò un cane con una fiaccola in bocca che incendiava il Mondo, a significare che il nascituro avrebbe portato in tutto il Mondo la Parola di Dio.
Le campane della Parrocchia di Campeggio 1986.
Le campane della parrocchia di Campeggio (Monghidoro BO Italy). Gara campanaria 8 giugno 1986. Riprese di Gilberto Tedeschi.
La Torre delle Campane di bella e svelta costruzione (80 piedi alta) veniva edificata nella seconda metà del 1700 dal parroco Pier Domenico Michelini, conteneva tre Campane, fuse dal Golfieri, scrive G.F. Rambelli nel 1849 sui volumi, Le Chiese parrocchiali della Diocesi di Bologna. - Durante il 2° conflitto mondiale le campane rimasero danneggiate, e sono state sostituite nel dopo guerra con un concerto di 4 fuse nel 1946 dall'antica fonderia Cesare Brighenti di Bologna. Negli anni '80 furono fatti nel campanile dei lavori di restauro che comportarono l'eliminazione della cupola.