Architectural mapping - Chieti - 20/12/2012 - Chiesa di San Domenico
Stralcio della manifestazione di Architectural Mapping tenutasi a Chieti, Giovedì 20 Dicembre 2012 sulla facciata della Chiesa di San Domenico.
Il video mostra solo una parte dell'intero spettacolo, durato, in realtà, circa mezz'ora.
Pierluigi Glieca
Eremo di San Domenico
Comprende una grotta scavata nella roccia calcarea, nella quale secondo la tradizione, attorno all'anno 1000 dimorò il monaco benedettino san Domenico.
Alla chiesa si accede attraverso un portico con quattro grossi dipinti del 1938 opera del pittore villalaghese Alfredo Gentile, raffiguranti scene tratte dalla vita del santo e focalizzate sulla narrazione di alcuni miracoli. Nel 2012 sono stati restaurati e resi finalmente di nuovo leggibili.
L'accesso alla chiesa avviene attraverso un portale a grottesche, databile agli inizi del sec. XVII, restaurato nel 2012.
Interno della chiesa.
La chiesa è a navata unica. Si nota il grande altare in stile neogotico (fine sec. XIX-inizi sec. XX), nella nicchia una statua lignea di san Domenico abate orante (fine sec. XVIII-inizi sec XIX) e alla base il bel paliotto in stucco marmoreo del 1761, quest'ultimo realizzato da Giuseppe Mancini su commissione di Francesco Iafolla eremita di Villalago.
Sul lato destro della navata, all'interno di una nicchia ricavata nel muro portante, è visibile una Madonna con Bambino (inizi sec. XIX), dipinto assai mal ridotto, sul quale si possono leggere le scritte a matita e graffite lasciate dai visitatori e dai fedeli almeno nel corso del XIX secolo.
Nella chiesa si trovano altre opere del pittore Alfredo Gentile: San Domenico Abate che salva un'ossessa (1969), olio su tela, sul lato destro; Sant'Antonio da Padova con Bambino (1969), olio su tela, sul lato sinistro; Madonna con Bambino (senza data, prob. 1969), affresco, sulla volta; S. Francesco che parla al lupo (1969), affresco, sulla volta.
Di fronte all'eremo si trova il lago di San Domenico (particolare la vista dalla bifora del loggiato antistante alla chiesa).
Nella chiesa parrocchiale di S. Maria di Loreto a Villalago è conservato ciò che rimane di uno tronchi d'albero che secondo la tradizione costituivano il giaciglio su cui san Domenico abate dormiva nella grotta.
È meta, ogni 21 agosto, di un pellegrinaggio rigorosamente a piedi dei fedeli di Fornelli, in provincia di Isernia. La tradizione vuole, infatti, che l'insediamento abitativo di Fornelli sia stato costituito da popolazioni originarie della diocesi di Sulmona-Valva che vi abbiano portato il culto di san Domenico, divenuto, assieme a san Pietro da Verona, co-patrono della parrocchia. I pellegrini, oltre cento e a volte anche 300, partono alle ore 22.00 di ogni 19 agosto dalla cappella della Madonna delle Grazie in Fornelli e ricevono poi il saluto del parroco nella chiesa di San Pietro Martire. Il cammino sino a Villalago, di oltre 80 km tra tratturi, sentieri e, oggi, anche strade asfaltate, tocca i comuni molisani e abruzzesi di Cerro al Volturno, Pizzone, Alfedena, Barrea, Villetta Barrea, Scanno e Villalago.
Fonte: WIKIPEDIA
Roccamontepiano: la devozione per San Rocco
Tra le festività abruzzesi più sentite vi è quella legata al culto di San Rocco che richiama tantissimi turisti e pellegrini. in particolare a Roccamontepiano, paese della provincia di Chieti, dove già nel 1600 esisteva una chiesa dedicata al Santo.
rete8.it
festa dei serpari 2018 a Cocullo (Aq) Abruzzo Italia
Ogni anno a Cocullo (L'Aquila) il primo maggio si celebra il santo patrono con un antichissimo rito che da sempre richiama migliaia di visitatori: la Festa dei Serpari dedicata a San Domenico Abate, considerato un guaritore dai morsi di serpente.
Cocullo è un piccolo borgo abruzzese di 226 abitanti che si trova tra la Marsica e Valle Peligna, legato da sempre alla figura del santo patrono.
La mattina del primo maggio, all'interno della chiesa di Santa Maria delle Grazie, si tiene la messa solenne e i fedeli stringono con i denti la cordicella di una campana, segno di buon auspicio.
Dopo la messa viene portata in piazza in processione l'immagine di San Domenico e a mezzogiorno, i ciaralli (termine dialettale per indicare i serpari), si ritrovano intorno all'effige per avvolgerla con i serpenti.
© ONESHOOTLIVE
UNA CHIESA PER NATALE, 116 EDIFICI NEL CRATERE RIAPRONO AL CULTO (video)
Ricostruzione: Chiodi e Marchetti, 116 chiese riaprono al culto nell'area del cratere
'Una chiesa per Natale' : un finanziamento di oltre 14 milioni di euro
Entro la fine dell'anno saranno riaperte al culto le chiese, lesionate dal sisma del 6 aprile 2009, che fanno parte del progetto Una chiesa per Natale, ristrutturate con un finanziamento complessivo di 14 milioni di euro. L'hanno annunciato oggi il commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, e il vice commissario per la tutela dei Beni Culturali, Luciano Marchetti nel corso della conferenza stampa organizzata per illustrare la conclusione del progetto.
«L'obiettivo di riaprire in tempi brevi 116 chiese è stato pienamente raggiunto -- ha detto Chiodi - Ho finanziato interamente il progetto e oggi una buona parte del patrimonio artistico dell'Abruzzo colpito dal terremoto del 6 aprile viene riconsegnato alla comunità aquilana. Grazie all'impegno delle istituzioni viene restituita la fruibilità di un patrimonio straordinario».
Si tratta di un grande risultato raggiunto grazie all'accordo sul recupero del patrimonio culturale ed ecclesiastico, firmato a Roma nel luglio 2009, tra il Ministero per i Beni Culturali, la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e il dipartimento della Protezione Civile Nazionale, portato avanti dalla struttura del Vice Commissario delegato per la tutela dei Beni Culturali.
«L'intento dei diversi soggetti coinvolti -- afferma Marchetti -- è stato quello di operare una scelta atta a restituire i luoghi di culto alle diverse comunità di fedeli abruzzesi per far sì che potessero riavere, nel più breve tempo possibile, un luogo di aggregazione e di incontro. L'impegno e la dedizione dei miei collaboratori e le forze esterne di cui ci avvaliamo hanno reso possibile l'attuazione dei procedimenti e delle operazioni volte al ripristino degli edifici di culto».
Il progetto, previsto dall'ordinanza n. 3820 della Presidenza del Consiglio dei Ministri con un finanziamento di 12 milioni di euro stanziati per il recupero di edifici ecclesiastici nei territori colpiti dal sisma, ha riguardato complessivamente 116 chiese con un intervento iniziale su 71 chiese divise fra le Curie dell'Abruzzo. «A breve tutte saranno restituite al culto grazie anche all'ulteriore finanziamento di 2,125 milioni di euro -- ha detto Marchetti - stanziato dal Commissario delegato per la Ricostruzione.
Nella Curia dell'Aquila i lavori più importanti hanno riguardato il ripristino dell'agibilità nelle chiese di San Michele Arcangelo a San Vittorino, nella chiesa di San Panfilo in San Panfilo d'Ocre, di Santa Rita all'Aquila, di San Giustino a Paganica e di San Pietro Apostolo a Coppito. In questo ultimo caso si è avuta una graditissima sorpresa: al di sotto di una profonda lesione è venuto alla luce un pregevole affresco raffigurante l'Adorazione dei pastori, datato tra l'ultimo decennio del 1400 e il primo decennio del 1500. Biancamaria Colasacco, storica dell'arte della struttura di Marchetti, ha affermato: «la qualità di questo frammento, che era il fondo di un'edicola anch'essa affrescata, ci consente di azzardare l'ipotesi che si tratti di Saturnino Gatti», uno dei massimi pittori e scultori del Rinascimento in Abruzzo.
Nella Curia di Sulmona, fra le altre, sono state rese agibili con miglioramenti strutturali le chiese di San Filippo e San Francesco della Scarpa in Sulmona, di Santa Maria delle Grazie a Cocullo, dove è venuto alla luce un frammento di affresco con immagini popolaresche, oltre alla chiesa di San Francesco a Popoli (PE). Nella Curia di Avezzano le chiese con gli interventi più importanti sono state quella di San Giuseppe ad Aielli, chiesa del ventennio molto interessante, che presenta tra l'altro delle vetrate artistiche di grande pregio, quella di Santa Maria delle Grazie in Magliano dei Marsi, in cui la scoperta di un interessante affresco raffigurante San Giovanni Battista arricchisce ulteriormente il già importante monumento.
Nella Curia di Teramo i provvedimenti più interessanti hanno riguardato le chiese di Crognaleto e Fano Adriano. Nella Curia di Pescara sono state recuperate, tra le altre, le splendide chiese di Santa Maria del Carmine e dell'Annunziata in Penne e del San Domenico a Pianella. Infine nella Curia di Chieti gli interventi più significativi hanno riguardato le chiese di San Valentino in San Valentino in Abruzzo Citeriore e di San Biagio a Vacri.
Uno degli interventi di ripristino e messa in sicurezza, finanziato grazie al progetto 'Una chiesa per Natale', ha riguardato anche la Chiesa di Santo Stefano a Valle di Pizzoli (AQ), che è stata riconsegnata ai fedeli il 14 agosto 2011.
CHIETI [Sant' Agata dei Goti]
Cristo è risorto veramente
Pasqua 2017 Omelia Padre Josè - Chiesa di San Domenico - Chieti
RITO DEI SERPARI COCULLO
Cocullo - Aq - Italy - 5 Maggio 2011 - Rito dei Serpari di San Domenico Abate
Come ogni primo giovedì del mese di maggio, a Cocullo si rinnova il rito della festa dei Serpari. In migliaia tra turisti e pellegrini per assistere alla processione di san Domenico Abate. Sul sagrato della Chiesa, la Statua del santo viene vestita di serpi dai serpari di Cocullo sotto gli occhi dei fedeli accalcati nella piazza. I pellegrini della Compagnia del Sacro Cuore di Gesù da Chieti, suonano e ballano al ritmo della tarantella.
As every year, the 1th thursday of May, in Cocullo Abruzzo Italy it's the Feast of Sneakers. In thousands of tourists and pilgrims came to the small village to see the Procession of S. Domenico. Out of the Church, the statue is dressed with a lot of snakes in the presence of the believers in the square.
The pilgrims of the Compagnia of Sacro cuore di Gesù from Chieti, are playing and dancing a tarantella.
Venite a visitare Torino di Sangro (provincia di Chieti)
Storia
Intorno alle origini del nome sono stati fatti molti studi e ricerche ma non si è potuto risalire al vero significato dato a questo paese. Di ipotesi e leggende se ne raccontano tante. Potrebbe avere origini da “Taurus”, posto elevato, o dal “toro” raffigurato nello stemma. Potrebbe essere anche vera l’ipotesi di una imitazione, che cioè la nostra terra abbia preso il nome dalla Torino Piemonte. La leggenda più conosciuta è quella secondo cui gli abitanti di Civita di Sangro, assaliti dai Saraceni fuggirono preceduti da un toro che si fermò sulla collina su cui oggi sorge il paese e, proprio per onorare il ricordo dell’ animale che li aveva tratti in salvo, che l’insediamento prese il nome “Torino”. Nell’altomedioevo, XII secolo, Torino di Sangro fu interessato alla monastica benedettina della vicina abbazia di San Giovanni in Venere. Fino al XV secolo fu possesso feudale dell’abbazia di S.Stefano in Rivo Mare per poi essere venduta alla città di Lanciano. Nel XVI secolo fu feudo di Luigi Carafa, poi vi ebbero signoria i d’Aquino, i Giovene, i d’Avalos ed, infine, i De Stefano. Della sua storia il nostro paese racconta di emigrati ed immigrati, di antiche tradizioni tutt’ora mantenute e vanta di aver dato asilo ad un gran numero di artisti fra cui numerosi musicisti. Fino al XIX secolo la città si chiamava semplicemente Torino. Il 20 luglio 1862 il consiglio comunale deliberò di mutare il nome in Torino del Sangro, per ovviare ai disguidi postali registrati soventemente a causa dell’omonimia con la più nota città piemontese.
MONUMENTI
Anticamente Torino di Sangro contava 18 chiese, ad oggi rimangono le seguenti:
la Chiesa di San Salvatore costruita nel 1302, fu possedimento della abbazia di Santo Stefano in Rivomaris e di Arabona; è in stile romanico barocco;
la Chiesa della Madonna di Loreto, costruita nel XIV secolo, originariamente era più piccola della chiesa odierna; attualmente è a 3 navate;
la Chiesa di San Michele Arcangelo, sita in Borgata Marina, risale al 1990 quando è finanziata dal dottor Michelangelo Nicolucci; ad agosto è meta della festa di San Michele Arcangelo.[2]
la Chiesa di San Felice è sita in Viale Sant'Angelo. La chiesa con l'annesso convento risalgono al 1878, da allora hanno mantenuto sempre la struttura originaria eccezion fatta per alcune aggiunte risalenti al 1949-50 tipo la casa del custode, il porticato, il terrazzo, il lavatoio. Sempre nello stesso periodo vengono fatti dei restauri parziali nella chiesa. La facciata della chiesa è ad intonaco e mattoni con, nella parte superiore, un timpano triangolare. Il portale è incorniciato con ai lati delle lesene e sopra uno stemma. Le facciate laterali hanno delle finestre strombate ad arco ribassato. L'interno è a navata unica con volta a botte e lunette. Le pareti interne sono intonacate di bianco e beige cui sono addossate delle arcate a tutto sesto cieche che poggiano su delle lesene corinzie. Attaccato alla facciata sinistra della chiesa è l'annesso convento
IL CIMITERO MILITARE INGLESE
Detto Sangro River War Cemetery, posto tra la riserva della Lecceta e il centro storico. Fu costruito nel 1946 in concomitanza con il cimitero canadese di Ortona, in ricordo della battaglia del Sangro, svoltasi lungo la linea Gustav nella piana omonima, e combattuta specialmente a Casoli, Gessopalena, Taranta Peligna e Montenerodomo.
Il campo del cimitero è arricchito da lapidi bianche tutte uguali, alla maniera canadese, disposte in file eguali equidistanti, delle quali un tratto forma un semicerchio. Inoltre è posto un mausoleo per i caduti senza nome.
Ave Maria di Schubert Chieti 26 maggio 2013 - Ass. Cult. Zampogne d'Abruzzo
Prima assoluta per l'esecuzione con zampogna e voce soprano della celeberrima Ave Maria del compositore Franz Schubert. In occasione del Maggio Teatino 1013, l'Associazione Culturale Zampogne D'Abruzzo ha presentato un concerto di Canti Del Mese Mariano nella chiesa di S. Domenico in Chieti. Alla zampogna a chiave Antonello Di Matteo, voce soprano Laura Toro. Adattamento per zampogna e trascrizione a cura di Antonello Di Matteo.
Il bello o il vero - Apertura mostra nel Complesso monumentale di San Domenico Maggiore Napoli
Il bello o il vero - Apertura mostra nel Complesso monumentale di San Domenico Maggiore Napoli
#forumculture
Gole del sagittario - lago di San Domenico - lago di Scanno (riprese con drone dji phantom)
Questo video documenta il tragitto per arrivare al lago di Scanno (oltre che il lago stesso) passando per le Gole del sagittario e lago di San Domenico. Ho voluto finire il video nello stesso modo in cui è cominciato (al contrario però) perché come per la maggior parte dei viaggi c'è sempre un ritorno.
Materiale utilizzato: gorpo hero3, gopro hero3+ e drone
Regia: Paolo Treviso
Operatore per le riprese aeree: Piero Gialloreto
Musica: Adagio for strings - Samuel Barber
Coepit sub Innocentio
LANTICO SUONO DELLA PAROLA
ODE MONODICA - UFFICIO RITMICO DI S. FRANCESCO DI ASSISI (AD I VESPERAS) P. Giuliano da Spira (1230)
THEATE MUSICA ANTIQUA FESTIVAL, CHIETI Chiesa di S. Domenico, Concerto in memoria del M° Tito Molisani.
La Fede vera è quella che diventa valore - Padre José
Domenica 3 Settembre - omelia Padre Josè - Chiesa di San Domenico al Corso - Chieti (ITA)
Laude Novella
LANTICO SUONO DELLA PAROLA - ODE MONODICA - (LAMPLIFICAZIONE MONODICA) THEATE MUSICA ANTIQUA FESTIVAL, CHIETI Chiesa di S. Domenico, Concerto in memoria del M° Tito Molisani.
La Transfigurazione, una Esperienza di Luce - Padre José
Omelia Padre Josè - 06 agosto 2017 -
Chiesa di San Domenico al Corso
COCULLO Festa dei Serpari di San Domenico - HD
© CLAUDIO MORTINI™◊
Cocullo è un paese abruzzese di circa duecento abitanti, posto ai confini tra la valle Peligna e la Marsica.
Durante la Festa dei Serpari la statua di San Domenico viene portata lungo le vie di Cocullo con decine di innocui serpenti aggrovigliati, raccolti nella campagna abruzzese dopo il lungo letargo invernale.
Prima della processione, i manipolatori portano i serpenti tra il pubblico, che li può toccare senza paura: la maggior parte dei serpenti appartiene alla specie dei Saettoni e Cervoni, totalmente innocue.
La Festa dei Serpari è un evento emozionante che finisce nel modo più giusto: i serpenti infatti vengono poi liberati proprio dove sono stati catturati giorni prima dagli abitanti di Cocullo. Questo è molto importante perché forse non tutti sanno che i serpenti sono animali territoriali, che non si spostano di più di un paio di chilometri nel corso della loro vita.
Niente del bene che hai fatto va perduto - Padre José
Omelia di Domenica 26 novembre 2017 - Chiesa di San Domenico - Chieti
Filippo Rusuti, Madonna col Bambino, Basilica di santa Maria del Popolo, Roma manortiz
Filippo Rusuti (1255 circa – 1325 circa), Madonna col Bambino, Basilica di santa Maria del Popolo
È di Filippo Rusuti la Madonna col Bambino di Santa Maria del Popolo: la firma emerge dal restauro
È di Filippo Rusuti (1255 circa – 1325 circa) la Madonna col Bambino di Santa Maria del Popolo, la celebre opera duecentesca conservata nella chiesa romana. L’ultimo restauro dell’opera ha riportato alla luce parti di firma che sarebbero riferibili al grande protagonista della pittura romana del Medioevo, insieme a Jacopo Torriti e Pietro Cavallini uno dei tre grandi della Roma di fine Duecento. Il restauro, tutto al femminile, è stato condotto da Consorzio Aureo (Cristina Caldi e Fiammetta Jahier, sotto la direzione di Simonetta Antellini).
Al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo saranno presentati oggi alle ore 18 il restauro e la nuova attribuzione del dipinto, alla presenza di Edith Gabrielli, Direttrice del Polo Museale del Lazio, del prefetto Angelo Carbone della Direzione centrale per l’amministrazione del Fondo Edifici di Culto, di Francesco Prosperetti, Soprintendente Speciale di Roma, di Alessandro Tomei, Professore Ordinario di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti e di Simonetta Antellini, già Soprintendenza Speciale di Roma.
Scritto in data 18/10/2018, 13:05:59
Insieme a Pietro Cavallini e Jacopo Torriti, fa parte della più importante triade della pittura romana a cavallo tra ‘200 e ‘300: a loro si devono molte decorazioni che costituiscono i capisaldi della storia dell’arte. Da giovane fu attivo nel cantiere della Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, con Torriti, dove probabilmente realizzò alcune Storie della Genesi.
Il suo massimo capolavoro, unico firmato, è rappresentato dai mosaici per la facciata di Santa Maria Maggiore realizzati per il cardinale Pietro Colonna (1288-97). Si tratta del Cristo in gloria e delle Storie della chiesa liberiana (quest’ultime ritenute soprattutto opera di suoi seguaci). È probabile che Rusuti fu in Francia, a Poitiers per il re e ad Avignone, diventata sede pontificia, forse al seguito di un Colonna tra 1309 e 1316. Tornato a Roma, nel 1319 ca., ancora grazie agli ottimi rapporti con i Colonna, legati agli Angiò, partì per Napoli dove affrescò i Profeti per la chiesa di Santa Maria Donnaregina e scene delle Storie della vita di Cristo in San Domenico. Nel 2010 gli sono stati attribuiti gli affreschi scoperti nella torre del Campidoglio, raffiguranti Cristo trionfante con i Santi Pietro e Paolo
O Stupor et Gaudium
LANTICO SUONO DELLA PAROLA - ODE MONODICA - (LAMPLIFICAZIONE MONODICA) THEATE MUSICA ANTIQUA FESTIVAL, CHIETI Chiesa di S. Domenico, Concerto in memoria del M° Tito Molisani.