Chiesa di San Domenico, Orvieto Umbria ITA - Orvietoviva.com
Originariamente la chiesa, edificata nel XIII secolo dai frati domenicani, aveva una struttura molto più ampia ed era affiancata da un grande chiostro. L'imponente struttura venne in buona parte demolita in epoca fascista per costruirvi l'accademia militare femminile (una delle prime in Italia). Oggi la chiesa di San Domenico ha mantenuto la bella facciata in stile gotico mentre al suo interno spicca il bellissimo monumento funebre del cardinale de Braye, ad opera di Arnolfo di Cambio.
Chiesa San Domenico - Orvieto
La Chiesa di San Domenico a Orvieto fu costruita dai Domenicani appena dopo la morte di Domenico. I documenti storici attestano la costruzione agli inizi del tredicesimo secolo. Richiama molti turisti dall'Umbria, e dal resto dell'Italia, per conservare gelosamente la cattedra in cui Tommaso d'Aquino teneva le sue lezioni di teologia. Parte dell'architettura venne demolita nel 1932; la facciata principale segue uno sviluppo verticale e un portale a sesto acuto.
Particolari nella chiesa di San Domenico in Orvieto
Il filmato mette in luce alcuni particolari della chiesa di S. Domenico in Orvieto. In questa chiesa è conservata la cattedra di San Tommaso d'Aquino e il Crocifisso che gli ha parlato dicendo: ben dicesti di me Tommaso e questo a proposito del miracolo di Bolsena. Ma la chiesa è stata anche luogo di sepolture e sono ben visibili le varie tombe ed addirittura una bellissima cappella. Contiene una scultura del famoso Arnolfo di Cambio, e tre altari, potremmo seguitare ad indicare tante altre bellezze, ma il filmato sicuramente solleticherà la curiosità di tanti per andare a visitare la chiesa che tra l'altro ha avuto una radicale trasformazione nel 1934- Questo argomento è stato trasmesso in diretta sulla tv locale ORVIETO39 nella rubrica Orvieto ieri ed oggi condotta dal M° Mauro Sborra e coordinata da Cerquaglia Enzo nel 2008-
Church of San Domenico, Orvieto Umbria ENG - Orvietoviva.com
Originally this church was built in the Thirteenth Century by Domenican friars, and had a much wider structure, with a large adjacent cloister. Part of the church was demolished during Mussolini's Fascist rein in order to build a female military academy (one of the first ones in Italy). Today, the Church of San Domenico has maintained its wonderful Gothic façade and inside the splendid funeral monument to Cardinal De Braye, made by Arnolfo di Cambio.
ORVIETO IL Duomo e la chiesa di San Giovenale. di: Piero Cambi
ORVIETO. IL DUOMO (particolari). LA CHIESA di San Giovenale
Orvieto — Geschichte & Wein
Die etruskische Stadt Velzna ist der Ursprung von Orvieto in Umbrien. Diese wunderschöne Stadt ist einen Urlaub wert, dank seiner Geschichte und seiner Bauten, sowie der Tatsache, dass Orvieto Mitglied der Bewegung Cittaslow (Langsame Stadt) ist, mit einer besonderen Umwelt-, Infrastrukturpolitik, urbaner Qualität und Gastfreundschaft. Sie werden im gesamten Ort z. B. keine Fast-Food-Restaurants finden. Den Dom zu besuchen ist ein MUSS neben zahlreichen Kirchen und einem Kloster. Die Stadt ist auch der Namensgeber für ein bekanntes Weingebiet (Orvieto DOC) in dem fast 1500 Winzer vorwiegend weißen Qualitätswein von trocken bis lieblich produzieren.Um Orvieto herum und in gesamt Umbrien gibt es Ferienhäuser von NOVASOL. Orvieto ist eine kleine Stadt in Italien, in der es einiges zu erleben gibt. Das NOVASOL Ferienhaus liegt zentral, so dass Sie von dort aus eine Entdeckungstour starten können. Zahlreiche so genannte Palazzi aus der Renaissance und dem Mittelalter lassen sich hier besichtigen. Der Palazzo de Capitano, welcher heute ein Kongresszentrum ist, sticht besonders hervor. Wunderschöne Kirchen die einen in Staunen versetzen, sollten sie sich unbedingt ansehen wenn sie ihren Urlaub hier in einem Ferienhaus Umbrien verbringen. Ganz besonders zu empfehlen ist der Dom von Orvieto, der auch die Kathedrale des Bistums Orvieto Todi ist. Aber auch andere Monumente sind vertreten. Zum Beispiel ist auch die Chiesa di San Giovenale, Chiesa di San´Andrea die auf den Ruinen eines Heidnischen Tempels erbaut wurde, sehenswert und einladend. Die Chiesa di San Domenico mit einem Mausoleum in dem der Kardinal Guillaume de Bray liegt, sollten Sie sich nicht entgehen lassen. Eine besondere Sehenswürdigkeit ist der Brunnen Antonio da Sangallo, der wirklich im wahrsten Sinne des Wortes großartig und einen Besuch wert ist. Nicht nur die traumhaften Hügellandschaften laden zum verweilen ein. So gibt es hier auch einen einzigartigen Skulpturengarten der La Serpara heißt. Orvieto ist ein kleines aber feines Erlebnis für sich. Egal ob als Familienurlaub oder als Kulturelle Reise, es wird Sie auf jeden Fall begeistern. Von Ihrem Ferienhaus Umbrien können Sie viele weitere, schöne Ortschaften besuchen. Sie entscheiden wie Sie ihren Tag gestalten. Ob am Strand zum Baden oder einen genussvollen Tag mit einheimischen Spezialitäten – Italien bietet Abwechslung! Novasol website:
Chiesa di Sant'Andrea, Orvieto Umbria ITA - Orvietoviva.com
Questa bella chiesa ha origini antichissime e sorge dove un tempo si trovava il centro della città etrusca, Velzna. I suoi sotterranei rivelano vari periodi storici, a partire dal 1000 ac: reperti di epoca villanoviana, fornaci e strade etrusche, e pavimenti a mosaico di una antica basilica paleocristiana. La costruzione dell'attuale chiesa è probabilmente databile al 1013, anche se la stessa Ë stata oggetto di alcune ricostruzioni e interventi. L'aspetto odierno E' frutto dell'ultimo intervento di restauro del 1926, ad opera di Gustavo Giovannoni. I lavori hanno interessato la facciata, inserendovi altorilievi nella lunetta al di sopra del portale, la vetrata del rosone, e restaurando la torre campanaria, seguendo il modello di torre dodecagonale simile a quello dell'Abbazia dei Santi Severio e Martirio -- nota fra gli orvietani con il nome La Badia -- situata appena fuori città.
Una visita in convento
12PORTE - 6 febbraio 2013: La settimana scorsa vi abbiamo dato conto della messa domenicale trasmessa da Rete 4 dalla basilica di San Domenico. Oggi torniamo nella Chiesa e nel convento dei Padri Predicatori, perché iniziamo un percorso di riscoperta dei luoghi di arte e fede della nostra diocesi, con l'aiuto dei nostri esperti, mons. Giuseppe Stanzani e don Gianluca Busi.
Places to see in ( Perugia - Italy ) Basilica Di San Domenico
Places to see in ( Perugia - Italy ) Basilica Di San Domenico
San Domenico is a Roman Catholic basilica church, located on Piazza Giordano Bruno and via del Castellano in the city of Perugia, region of Umbria, central Italy. A church, titled the Pieve di Santo Stefano del Castellare, was present at the site since about the 5th century. Construction of the precursor to the present church, also known as San Domenico Vecchio, began in 1304, and was constructed over the pre-existing church which had become inadequate after the growth of the Dominican Order. According to Giorgio Vasari, it was designed by Giovanni Pisano That church was consecrated in 1459, and had a layout that resembled the northern-European Hallenkirche plans.
By 1614–1615, the San Domenico Vecchio church was dilapidated, showing structural problems, and threatening collapse. New plans for refurbishment were implemented. The church façade retains a late 16th-century portal and is now double Baroque staircase. The interior was renovated in 1629–1632 by Carlo Maderno, and shows similarities with Maderno's design of the nave of St Peter's in Rome, except San Domenico has small lateral windows.
Of the prior San Domenico church, some fragments remain: the cloister (1455–1579), the chapel of St Catherine, and a large Gothic rose window (21 x 8.5 m) near the choir, executed by Bartolomeo di Pietro and Mariotto di Nardo in 1411. This window is also shown in a fresco now in the Palazzo dei Priori of Perugia. The bell tower was built in 1454–1500 by the Lombard architect Gasperino di Antonio. Originally it was taller than its current appearance, but it was later reduced for stability reasons.
Over the centuries, some of the movable artwork inside the church was removed. It still contains the 14th-century funerary monument to Pope Benedict XI, who died at Perugia in 1304 (perhaps executed by a pupil of Arnolfo di Cambio). It still has the altar (1459) of the Chapel of the Rosary by Agostino di Duccio and wooden choir-stalls, dating to the late 14th century. The church once housed also the Perugia Altarpiece (Guidalotti Polyptych) by Fra Angelico, now in the Galleria Nazionale dell'Umbria. The Chapel of St Catherine has 14th and 15th-century frescoes. The annexed cloister houses the National Archaeological Museum of Umbria, with pre-historic, Roman and Etruscan items excavated in Umbria.
( Perugia - Italy ) is well know as a tourist destination because of the variety of places you can enjoy while you are visiting Perugia . Through a series of videos we will try to show you recommended places to visit in Perugia - Italy
Join us for more :
TRANI APPELLO CHIESA SAN DOMENICO
CADE A PEZZI LA CHIESA BAROCCA DI SAN DOMENICO A TRANI. IN TANTI SI STANNO MOBILITANDO PER PER SALVARE L'ANTICO EDIFICIO RELIGIOSO.
La Chiesa di San Francesco in Orvieto
La chiesa costruita nel 1240 in ricordo della visita di San. Francesco, è la seconda chiesa ,per grandezza della città di Orvieto, dopo il duomo. E' ricca di numerose opere d'arte e recentemente nel 1999 vi è stato riscoperto un affresco di Pietro di Puccio orvietano, della fine 300 e inizio 400 . La chiesa è stata anche luogo di diversi avvenimenti storici importanti anche a livello europeo. Oggi anche se non sconsacrata è poco utilizzata come chiesa cittadina. D'estate l'associazione amici di S: Francesco accolgono i visitatori e fanno loro da guida. La chiesa durante l'anno diventa teatro per concerti di musica sacra e per altri eventi a sfondo religioso. Fa parte della parrocchia del duomo.i
concerto scuola Adriano Casasole festa Madonna della Mercede, chiesa San Domenico
seconda parte del concerto, della sezione di canto e dell'orchestra da camera della scuola comunale di musica AdrianoCcasasole di Orvieto.Festa della Madonna della Mercede , nella chiesa di San Domenico.
Orvieto - Appunti di viaggio ♥
Le origini di Orvieto risalgono alla civiltà etrusca: i primi insediamenti, sono del IX° secolo a.C. e si localizzarono all'interno delle grotte tufacee ricavate nel massiccio su cui sorge attualmente la città.
Dopo essere stata annessa nel III° secolo a.C. ai territori di Roma, Orvieto rimane sotto la sua dominazione fino al declino dell'Impero Romano d'Occidente. Diviene poi libero Comune, e durante le lotte tra Guelfi e Ghibellini, è strenua oppositrice del Barbarossa, rimanendo fedele al Papa. Forte della considerazione dello Stato Pontificio, Orvieto può così prosperare per tutto il Medioevo, raggiungendo l'apice dello sviluppo nel XIII° secolo con la costituzione del Consiglio generale dei 400 e l'elezione del Capitano del Popolo.
E' durante questo periodo che si ebbe un fervido lavoro di costruzione di palazzi ed edifici sacri tra cui spicca il celeberrimo Duomo, risalente al 1263, indubbiamente la testimonianza architettonica più importante della città, con la sua splendida facciata gotica e con la ricchezza delle decorazioni e delle cappelle interne. Nella città antica troviamo poi il Pozzo di San Patrizio, edificato nel 1527 su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane, il Palazzo dei Sette del 1300, il Palazzo del Capitano del Popolo (XII° secolo) nel quale si tenevano le riunioni del Consiglio Popolare, le chiese di S. Andrea (XII° secolo), S.Domenico (XIII° secolo), S.Giovenale (XI° secolo), Palazzo Soliano (1262) al cui interno sono ospitati due musei : il Museo dell'Opera del Duomo ed il Museo d'Arte Moderna. Inoltre si ricordano il Teatro Mancinelli (1866), la suggestiva Città Sotterranea e la Necropoli del Crocefisso del Tufo risalenti al periodo etrusco.
♫ Run with you dall'Album : Melinda ♪♪
Chiesa di San Giovenale, Orvieto Umbria ITA - Orvietoviva.com
La più antica chiesa attiva ad Orvieto fu costruita nell'anno 1004, sui resti di una chiesa paleocristiana dedicata a San Giovenale, primo vescovo di Narni, raffigurato con un'effigie di pietra posta sopra il portale. A sua volta la chiesa preesistente era stata edificata su un antico tempio etrusco dedicato a Tinia (il Giove degli Etruschi). Essa si trova posizionata all'estremità della rupe, da dove si gode di un panorama unico. La sua costruzione fu incentivata soprattutto per volere delle potenti famiglie nobili della città e certamente ricoprì una notevole importanza nella vita sociale e religiosa dell'epoca. Anche internamente la chiesa - in puro stile romanico - si caratterizza per uno stile semplice con le sue antiche pareti ancora parzialmente affrescate.
Orvieto, l’arte che resiste ai terremoti
Nel duomo di Orvieto è stato ricollocato il gruppo dell'annunciazione, opera scultorea seicentesca del Mochi. Un pezzo di arte e fede che torna alla pubblica ammirazione. Un ritorno che nasconde anche un segreto: una tecnologia antisismica unica, ben visibile nel basamento. Il servizio di Sergio Canelles.
Chiesa di Sant'Andrea in Orvieto spiegata da Don Marcello Pettinelli
Siamo prossimi alla festa della S.S. Maria Assunta coopatrona insieme a San. Giuseppe della città di Orvieto. Nella chiesa di Sant'andrea la si pregherà e la si venererà con la solenne celebrazione della messa del 14 agosto alle ore 18,e poi da questa chiesa inizierà la processione con la statua della Madonna verso il duomo di Orvieto dove terminerà la manifestazione religiosa con la benedizione del vescovo Benedetto Tuscia. Ho pensato quindi di parlare di questa chiesa servendomi di una registrazione fatta dalla tv Orvieto 39 nel 2002, dove il parroco di allora Don Marcello Pettinelli, che è salito al cielo alcuni anni fa, fece una superlativa illustrazione di storia e di arte in essa contenute. Il filmato vuole anche essere a ricordo di questo sacerdote che come parroco della Collegiata di San. bartolomeo e Sant'Andrea, ne è stato valido custode e tanto innamorato.
UMBRIA - ORVIETO Festa della Palombella [HD]
© CLAUDIO MORTINI ★ Nel giorno della Pentecoste, la stupenda piazza del Duomo di Orvieto si anima di persone, grazie ad una festa che si celebra ininterrottamente dal 1404 per iniziativa dell'antica e nobile famiglia dei Monaldeschi; la Festa della Palombella. L'evento consiste nella raffigurazione dello Spirito Santo che discende sugli Apostoli. Una colomba, rappresentante lo Spirito Santo, viene legata, per le zampe, ad una lunga corda metallica che, scendendo dal tetto della Chiesa di San Francesco (situata poco lontano) va a finire sulla gradinata ai piedi del Duomo. All'estremità della corda si trovano due tabernacoli: uno, raffigurante il Paradiso, che è posto sul tetto della Chiesa di San Francesco, e un altro raffigurante il Cenacolo, con gli Apostoli e la Vergine, che è invece posto sui gradini del Duomo di Orvieto. La festa ha, di solito, inizio a mezzogiorno, quando la colomba dal paradiso (il tetto della Chiesa di San Francesco), sorretta da una raggiera percorrerà tutto il filo finendo ai piedi del Duomo, facendo accendere delle lingue di fuoco sulle teste degli apostoli. Il tutto è accompagnato da spari di mortaretti e dall'entusiasmo degli Orvietani, che vedono in questa cerimonia nuovi presagi per l'annata.
L'arca di San Domenico
L'arca di san Domenico è il monumento sepolcrale realizzato per Domenico di Guzman (morto a Bologna il 6 agosto 1221). Si trova nella basilica di San Domenico di Bologna, più precisamente nella solenne Cappella di San Domenico, aperta sulla navata destra della basilica. L'aspetto attuale è il frutto di diversi interventi effettuati tra il XIII e il XVIII secolo. È una delle più importanti opere d'arte della città anche per testimonianze lasciate da Nicola Pisano, Niccolò dell'Arca, Michelangelo e Alfonso Lombardi.
Storia [modifica]
Domenico di Guzman morì a Bologna il 6 agosto 1221, nel convento da lui istituito e che oggi prende il nome di Convento di San Domenico. Sepolto inizialmente nell'altare di San Nicolò dell'antica e oggi scomparsa chiesa del convento (la piccola chiesa di San Nicolò delle Vigne che risiedeva al posto dell'attuale basilica di San Domenico), nel 1233 la sua salma fu posta in una cassa di cipresso, racchiusa in un semplice sarcofago marmoreo, e traslata dietro l'altare di una cappella laterale della navata sinistra della nuova basilica in corso di costruzione. L'anno successivo, precisamente Il 13 luglio 1234, Domenico fu canonizzato da papa Gregorio IX. In seguito alla canonizzazione e all'esplosione dell'ordine domenicano i pellegrini cominciarono ad accorrere sempre più numerosi a visitare il sepolcro del santo, accalcandosi sul piccolo sarcofago marmoreo che diventò ben presto inadeguato.
Si decise quindi di ricollocare i resti del santo in un monumento più insigne, innalzandolo per renderlo più visibile. Nacque quindi il primo nucleo medievale dell'arca con sei panelli marmorei, decorati ad altorilievo e descriventi sei scene della vita del santo, per racchiudere il nuovo sarcofago. L'opera fu commissionata a Nicola Pisano nel 1264 e portata a compimento il 5 giugno 1267. Alla sua esecuzione parteciparono anche alcuni allievi, quali Arnolfo di Cambio, Lapo e Donato (questi ultimi citati da Giorgio Vasari, ma non altrimenti noti) e il converso domenicano Guglielmo da Pisa. Il sarcofago parallelepipedo in origine poggiava su quattro (forse sei o otto) colonne cariatidi, alcune delle quali si conservano oggi fuori contesto (Museo del Bargello a Firenze, Museum of Fine Arts a Boston e Museo del Louvre a Parigi).
Nel 1411 l'arca fu spostata nel transetto destro della chiesa, nel frattempo trasformato in cappella dedicata al Santo fondatore.
Nei secoli successivi furono eseguite importanti aggiunte all'originaria arca medievale. Nel XV secolo Niccolò da Bari (o d'Apulia, detto appunto dell'Arca) eseguì la decorazione della cimasa sopra il sarcofago di Nicola Pisano e realizzò l'angelo reggitorcia di sinistra (1469-1473). Alla fine dello stesso secolo Il giovane Michelangelo contribuì con alcune piccole ma significative statue: quella di San Petronio, di San Procolo e l'angelo reggicandelabro di destra (1494). Il secolo successivo Alfonso Lombardi eseguì la stele sotto il sarcofago (e sopra l'altare) raffigurante l'Adorazione dei Magi e scene della vita del santo (1532).
All'inizio del XVII secolo venne realizzata l'attuale Cappella di San Domenico e l'arca venne spostata nella locazione attuale.
Infine Jean-Baptiste Boudard eseguì il bassorilievo sotto l'altare con la morte di San Domenico (1768).
Alla sommità della cimasa, nonché sommità dell'intera arca, si vede Dio Padre che sorregge il mondo con la mano sinistra tenendolo vicino al cuore. Sotto i suoi piedi troviamo un altro globo più grande. Più in basso si vedono i simboli della creazione: i festoni di frutta stanno a significare la terra, i due putti si riferiscono al cielo e gli otto delfini al mare.
Ancora più in basso troviamo il mistero della Redenzione: Gesù Cristo morto è rappresentato in mezzo a due angeli, a destra quello dell'annunciazione e a sinistra quello della passione. Allo stesso livello degli angeli i quattro evangelisti (san Matteo, san Marco, san Luca e san Giovanni) che hanno diffuso al mondo intero il messaggio di Redenzione operato da Gesù Cristo.
Poco sotto si trovano, appoggiate a una cornice, otto statue che raffigurano i protettori di Bologna (nella parte anteriore: san Francesco, san Petronio, san Domenico e san Floriano; nella parte posteriore: sant'Agricola, san Giovanni Battista, san Procolo e san Vitale).
Domenico di Guzmán, Domingo o Domínico in spagnolo (Calaroga, 1170 -- Bologna, 6 agosto 1221), fu il fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori ed è stato proclamato santo nel 1234.
Chiesa San Francesco di Orvieto
Le immagini della Chiesa di San Francesco a Orvieto danno l'idea dell'antichità di questo luogo di culto, tra i primi costruiti in Umbria. La costruzione risale alla prima metà del tredicesimo secolo. Si raggiunge dal centro storico andando verso il punto più alto della piattaforma tufacea su cui sorge la città. Alla facciata romanica si contrappone lo spazio interno, ricostruito nel Settecento con uno stile tipicamente barocco.
PRATO (Toscana) Chiesa di San Domenico
La chiesa di San Domenico di Prato si trova in piazza San Domenico. Costituisce un interessante esempio di chiesa mendicante, dove l'austerità dell'architettura è temperata sia da elementi strutturali, come la torre campanaria, sia da motivi decorativi, come gli archi bicromi degli avelli e i riquadri geometrici della facciata.
La facciata, incompleta come rivestimento, è ritmata da semipilastri, e presenta un'originale bicromia di pietra alberese e serpentino - quest'ultimo sottolinea la parte strutturale, bordando i pilastri, e divide geometricamente gli spazi -; il grande occhio che vi si apriva è sostituito da uno ellittico, più piccolo.
I fianchi adottano il mattone, forse su influsso senese, nelle paraste e negli archetti pensili del sottogronda, mentre nel paramento in alberese si aprivano eleganti bifore, ora tamponate (le finestre circolari sono invece secentesche). Una serie di arche sepolcrali ornano la base, interrotte da un bel portale del primo Trecento, vicino ai modi di Giovanni Pisano.
Dalla zona posteriore, cuspidata, emerge il bel campanile in laterizi, completato nel 1314, con i due ordini superiori forati da bifore ogivali e trifore su colonnini.
L'interno secentesco, classico e solenne, ha pareti scandite da dodici nicchioni segnati da slanciate lesene in pietra serena, con trabeazione sulla quale posa un'ampia volta a botte. Il sereno contrasto fra le limpide superfici intonacate e il grigio della pietra si arricchisce nelle testate con la fastosa cantoria barocca su disegno del Silvani (con organo secentesco di Luca Romani, ristrutturato da Carlo Puccini e Domenico Cacioli) e all'opposto con la scenografica macchina dell'altar maggiore, aperta da un finto tendaggio sollevato da angeli (Baccio del Bianco), con baldacchino e complesso ciborio su progetto del Silvani.
Negli altari laterali, imponenti, sono sistemati, tra l'altro, a destra un raffinato Crocifisso su tavola di Lorenzo di Niccolò (fine XIV secolo), un Miracolo di san Vincenzo, della scuola di Pier Dandini e una Madonna e angeli del primo Settecento, di Giuseppe Pinzani; sulla parete opposta sono una felice Annunciazione (1633) di Matteo Rosselli (autore anche della Visione di san Filippo Neri), una maestosa tavola col Crocifisso che parla a san Tommaso (1590 ca) del Poppi, e San Vincenzo che esorcizza un ossesso (1664 circa) di Vincenzo Dandini.
Nel presbiterio, con due tele con San Luigi e Sant'Elisabetta, di Alessandro Franchi (pittore).
Tra le personalità sepolte vi sono fra Benedetto Bacci (1591-1659), che morì veneratissimo nel convento del Palco, e Cesare Guasti.