Chiesa di San Lorenzo - Frapporta - Tenno . (Trento)
La chiesa si trova nell'estremità meridionale dell'abitato di Frapporta, uno dei più suggestivi insediamenti del tennese. L'edificio romanico è costituito da un'aula piuttosto vasta sostenuta da contrafforti. Bella l'abside semicircolare, che all'esterno ingloba interessanti resti di plutei altomedievali provenienti dalla chiesa più antica. Notevole anche l'interno che accoglie i primi esempi della pittura trentina dell'XI secolo. La chiesa è impreziosita dalle testimonianze dell'iconografia gotica, rappresentata da un giudizio universale dipinto nel 1384 dal veronese Giuliano d'Avanzo
FRAMMENTI DI STORIA - Chiesa di San Lorenzo - Farra di Soligo (TV)
Pronti Partenza...Via - TENNO il borgo, il lago e la cascata del Varone
Pronti Partenza...Via TRIP fa tappa a TENNO, borgo dell'Alto Garda Trentino situato in felice posizione. La località è suddivisa in diverse frazioni, il centro principale sorge alle spalle del castello, che consente l'accesso al sobborgo di Frapporta dalle tipiche viuzze medievali che conducono alla chiesa di San Lorenzo sul dosso di Gron. Considerato uno dei più bei borghi d'Italia, Canale è la frazione più caratteristica che conserva praticamente intatte le fattezze medievali; da qui si raggiunge in breve tempo lo splendido Lago di Tenno dalle acque smeraldine. Caratteristico per il paesaggio circostante, la pulizia delle acque e l'isoletta al centro, lo stesso lago origina, con le acque che filtrano dal sottosuolo, le scenografiche Cascate del Varone, 3 km a sud di Tenno, comprese nel piccolo Parco Grotta Varone.
Una realizzazione di Fabrizio Vaghi e Silvia Sissa
Grafica, montaggio e regia di Fabrizio Vaghi
Una produzione Vaghi per il mondo
Tutti i diritti riservati, Vaghi per il mondo, 2018 -
Vietata la duplicazione e la diffusione non autorizzata al di fuori del canale
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Guarda altre puntate di Pronti Partenza...Via, alla scoperta delle più belle città d'arte in Italia:
- serie TRIP (
- serie DISCOVERY (
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TENNO, L’UNICUM MEDIEVALE DEL TRENTINO
Aldo Gorfer, probabilmente il più attento cronista del territorio trentino del 900, l’aveva compreso molto bene. Tenno e il tennese rappresentano un luogo a parte, tipico ed espressivo della linea di demarcazione, del limine che frappone il mondo delle pianure da quello alpino.
Una linea tutta italica, oltre che nel clima, anche nelle architetture, insomma, nello “spirito di questo luogo”.
La chiesa di San Lorenzo, proprio sotto il piccolo borgo di Frapporta con il caratteristico castello a guardia dei Veneziani, è un esempio, raro quanto prezioso, dell’espressione artistica paleo cristiana.
L’essenzialità delle linee, la forzata coerenza con una chiesa primitiva quanto legata ai principi evangelici, fanno di questa chiesa un luogo di studio e di meditazione sui veri valori della cristianità.
Le frazioni che compongono questa pagina di medioevo a cielo aperto sono, oltre a Tenno e Frapporta, Cologna, Gavazzo, Pranzo e Ville del Monte.
Paesi dove si respira ancora la vita di un tempo, dove i bambini possono ancora giocare in strada, dove orti e fiori abbelliscono un paesaggio del tutto identico a quello appenninico.
È in questo clima, in questa bagno antropologico che unisce l’identità del luogo ad un’ipotesi di turismo “alternativo” che si conferma il successo di “Rustico medioevo” la manifestazione che si rinnova da 29 anni e che rilancia il valore culturale e sociale di questi posti.
Le tappe della nostra giornata prevedono poi una visita al lago con relativo bagno e una capatina al vicino rifugio San Pietro dove ci accoglie il nuovo gestore Aldo Galvagni.
Qui visitiamo anche la baita dedicata al poeta rivano Giacomo Floriani, cantore della natura e della tradizione attraverso il suono evocativo del dialetto trentino.
Oggi questa baita, fortemente voluta dagli amici del poeta, è tornata ad essere parte della gestione della SAT di Riva del Garda, proprietaria anche del vicino rifugio Pernici, e può essere presa in affitto per trascorrere dei periodi immersi nella natura.
come amava fare il poeta rivano.
Interessante anche una visita alla vicina chiesa di San Pietro, esempio di architettura romanica e di fede popolare.
Fu luogo di grande devozione, anche eremitica, tanto da dare il nome a tutta la località a metà montagna che si stende d'intorno.
Il panorama che si gode dal portico della chiesa e ancor più dalla terrazza del rifugio viene definito “amoenissimum” a sottolineare la bellezza dell’alto Garda e delle sue montagne.
San Lorenzo in Banale - speciale 150 anni
Una graziosa località del Trentino Alto Adige, in provincia di Trento è formato da sette ville e frazioni che oggi compongono un unico comune. Offre un paesaggio alpino di straordinaria bellezza in cui perdersi.
Quattro mosse per capire Tenno
La chiusura dell'anno scolastico 2012 a Tenno ha previsto il coinvolgimento dell'intero comune nella celebrazione del castello. Giovedì 7 giugno, tutti i bambini della scuola elementare Orlando Lucchi hanno invitato l'attuale proprietario del castello Klaus Zumwinkel - noto amministratore delegato della Deutsche Post fino al 2008 - a partecipare alla loro messinscena in costume nell'ambito del progetto Quattro mosse per capire Tenno.
IL BIANCONIGLIO A CANALE DI TENNO
Ogni estate il borgo medioevale di Canale di Tenno - uno dei borghi più belli d'Italia e certamente il più affascinante del Trentino - ospita il festival Rustico Medioevo, iniziativa nata nel 1987 da un'idea di Franco Pivetti e allestita dal Comitato Ville del Monte ora guidato da Erino Marocchi.
Nell'edizione 2015 il festival si svolge dall'8 al 16 agosto, con una decina di spettacoli, laboratori per bambini, animazione nel borgo, mostre di richiamo nazionale alla Casa degli Artisti (in questi giorni Zavattini - Attualità di un genio) e gastronomia tipica (piatto regina la polenta e peveraa).
In questo video un estratto della serata di lunedì 10 agosto. Sul piccolo palco del borgo, cirdondato dal pubblico, in scena due artisti dell'associazione Bianconiglio di Petritoli di Fermo (Marche).
Chiesa Immacolata Concezione Torino
Chiesa parrocchiale dell'Immacolata Concezione e San Donato
( Fonte Museo Torino, edifici monumentali )
Costruzione: 1863
Inaugurazione: 1869
Bombardamento: 13 Luglio 1943
La nuova parrocchia viene creata stralciando porzioni dalle giurisdizioni delle chiese di Nostra Signora del Carmine e di Borgo Dora (precedente parrocchia di riferimento della popolazione di Borgo San Donato) e viene eretta canonicamente il 6 gennaio 1855 nella cappella dell’Istituto della Sacra Famiglia in ossequio al dogma definito poco tempo prima da Pio IX. In tal modo diventa, probabilmente, la prima al mondo ad essere dedicata all’Immacolata successivamente al dogma. Poiché, tuttavia, la chiesa sta diventando troppo piccola per accogliere la popolazione del Borgo, si fa evidente la necessità di dotare la nuova parrocchia anche di una nuova chiesa. Pertanto, in parte sempre a proprie spese, nell’aprile del 1863 Saccarelli acquista un nuovo terreno accanto al complesso già esistente, in via San Donato 21, dando così inizio ai lavori per l’erezione della nuova chiesa parrocchiale che viene aperta al pubblico il 3 aprile 1869, 5 anni dopo la morte del fondatore dell’istituto, ma che verrà definitivamente ultimata, con il completamento della facciata, soltanto nel 1906.
foto presepio
Colonna sonora : Mozart
Messa di requiem in Re minore K 626
per soli ,coro e orchestra
TENNO Frapporta e Canale-fra i borghi più belli d'italia
Un’atmosfera sospesa nel tempo fra i Borghi più belli d’Italia, tra case rurali addossate le une alle altre, collegate da portici, androni, corti interne e antichi volti : Tenno (TN)- Borghi medioevali di Frapporta e Canale .
Foto di Piero e video di Maurizia accompagnato dalle musiche di Brian Crain .Ricordati di lasciarci un bel ???? Grazie ❤
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Brian Crain
Brian Crain - Flight of the Eagle - Overhead Camera
Brian Crain - Sunrise - Overhead Camera
Brian Crain - Wind - Overhead Camera
Brian Crain - Autumn
Affreschi nella chiesa di S. Giacomo in Kastelaz a Tramin, val di Non, Trentino
affreschi nella chiesa di S. Giacomo in Kastelaz a Tramin, quelli dell'abside sono del 1200; Golia e la crocefissione sono della fine del xiv secolo; gli affreschi con angeli evangelisti e storie relative alla vita di S. Giacomo sono di Ambrosius Gander del 1441
un contrappunto alla mente sul Dies Irae
Castello di Tenno (Drone flight)
Castello di Tenno, Borgo Frapporta Trentino, Italia (20-09-2017)
Chiesa di Sant Apollinare . Piedicastello - Trento
La chiesa sorge a destra dell'Adige, nel quartiere di Piedicastello, ai piedi del Verruca (Doss Trento). Opere del XII-XIV secolo, l'edificio e l'annesso convento furono costruiti dai Benedettini, sui resti di una precedente cappella risalente al periodo barbarico. Specie per i contrafforti, le aperture a tutto sesto, il portale e il campanile, l'architettura complessiva si ispira al romanico duecentesco; ma la struttura slanciata e la copertura a spioventi ripidissimi danno all'insieme un aspetto decisamente nordico, ossia gotico; l'abside, infine, è stata realizzata di recente. Il convento e la chiesa appaiono nel celebre acquarello del Dürer del 1493 (o 1495), ora a Londra, parte di una collezione privata.
La facciata presenta elementi interessanti: sarcofago benedettino sotto un aggettante baldacchino (sec. XIV); resti di affreschi di gusto tardo giottesco; murati dai costruttori sulla lesena sinistra, sono poi frammenti di rilievi decorativi e di una monumentale epigrafe latina. L'epigrafe -- uno dei documenti più importanti del Trentino, dopo la Tavola Clesiana -- ricorda una costruzione non meglio identificata, eretta per volontà di Augusto dal legato Marco Apuleio (23 a. C.). Probabilmente, l'iscrizione si riferisce ad opere di fortificazione, eseguite in vista della guerra retica, che si svolse appunto nel 23 a. C.
L'interno ad aula è diviso da un arco a pieno sesto in due campate coperte da cupole ottagone a costoloni poggianti su colonnine mensolate.
Alba (Cuneo, Piemonte) chiesa di S. Giovanni Battista e Piazza Pertinace con resti di epoca romana
Chiesa di San Giovanni Battista: In questa chiesa sono conservate diverse opere d'arte tra le quali una Madonna con il bambino risalente al 1377 di Barnaba da Modena, un'Adorazione di Macrino d'Alba del 1508 e una tavola proveniente dalla bottega del Macrino raffigurante la Vergine con il bambino tra Sant'Agostino e Santa Lucia.
Santa Maria di Castello (Genova)
Il complesso conventuale di Santa Maria di Castello, a ridosso della zona portuale del Molo, occupa la sommità di un’area collinare di antichissimo insediamento.
La Chiesa
L’attuale edificio di Santa Maria di Castello è la basilica romanica a tre navate con transetto e tre absidi edificata nel primo quarto del XII secolo ad opera di maestranze antelamiche.
La Sacrestia
Varcato il portale, realizzato nel 1452 da Leonardo Riccomanno, si accede al grande vano che si presenta con l’arredo in noce, dove vi è collocato un gruppo scultoreo in legno policromo raffigurante la Madonna della città venerata da san Bernardo.
Il Museo
L’idea di costruire un museo a Santa Maria di Castello nasce dall’esigenza di esporre molte opere che, in seguito alle trasformazioni della chiesa e del convento, erano rimaste senza una precisa collocazione o non erano visibili al pubblico. Un primo museo fu realizzato da Gianvittorio Castelnovi nel 1959.
Nel gennaio 2001 sono state inaugurate 12 nuove sale che raccolgono in 400 mq. gli arredi e le diverse collezioni provenienti non solo da Santa Maria di Castello, ma anche da altri conventi e monasteri domenicani.
Fonte:
Map:
2004 ©Archivio Audiovisivi Città Metropolitana di Genova
#GenovaMetropoli
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Escursione antropologica di A Tortora all'interno dell'Acquedotto Carolino e resti di chiesa
Escursione antropologica di #antoniotortora all'interno dell'Acquedotto Carolino e resti di chiesa ottocentesca
Włochy - Trentino 2002
Wiosenny wyjazd do regionu Trentino we Włoszech. Trydent, lodowiec Presena, Val di Cembra. Po jednym z najpiękniejszych włoskich regionów oprowadza jak zwykle Zbigniew Ringer, krakowski dziennikarz.
Gli Spettri dell'abbandono (chiesa di S.Biagio a Cavagliano)
in questo video collage ci sono ancora mie foto, fatte presso la suggestiva chiesa di S.Biagio a Cavagliano, un luogo abbandonato suggestivo e che se da una parte è meravigliosamente affascinante, lascia l'amaro in bocca, una volta che ci si lascia alle spalle quella chiesetta diroccata... un'altra doverosa testimonianza fotografica del passato di Prato. (Daniele Nuti)
San Lorenzo in Banale (Trento)
Panoramica a 360° dal campo sportivo
San Sigismondo Church
Origins are traced back to the 1200s when the Malvezzi family constructed this as a private church also donating its most precious reliquary of the Bolognese Imelda Lambertini. Dotti redesigned it between 1725-1728 and Venturoli added the bell tower in 1795. Artists include: Crespi, Pedrini, Giacomo and the sculptures De Maria and Jarmorini.
Verona Basilica di San Zeno - videomix & slideshow
La basilica di San Zeno a Verona è considerata uno dei capolavori del romanico in Italia. Si sviluppa su tre livelli e l'attuale struttura fu impostata nel X-XI secolo. Il nome del santo viene talvolta riportato in altri due modi, e così viene talvolta nominata la basilica di Verona: San Zeno Maggiore o San Zenone. Tra le numerose opere d'arte, ospita un capolavoro di Andrea Mantegna, la pala di San Zeno. Nel maggio del 1973 papa Paolo VI l'ha elevata alla dignità di basilica minore.
Com'è d'uso nelle chiese romaniche, l'interno della chiesa è posto su tre livelli di altezza, dal basso: la Cripta (una vera e propria chiesa nella chiesa), la parte centrale (detta anche chiesa plebana) e il Presbiterio (la parte contenente l'altare maggiore).
La cripta è del X secolo, dal 921 il corpo del santo è custodito in un sarcofago a vista con il volto coperto da una maschera d'argento. È una chiesa completa all'interno della Basilica. Ha una struttura particolare, è suddivisa in nove navate con gli archi sostenuti da ben 49 colonne, che hanno la particolarità di avere tutti capitelli differenti.
Qui, secondo la tradizione, si sposarono Romeo e Giulietta, nella celebre opera di Shakespeare.
Adamino da San Giorgio, scultore locale, nel 1225 scolpì sugli archi di accesso decorazioni basate su soggetti non religiosi: animali fantastici e mostruosi. La cripta fu ristrutturata nel XIII secolo e XVI secolo.
La parte centrale detta anche chiesa plebana è a tre navate, longitudinali. Le navate sono delimitate da possenti pilastri con sezione a forma di croce in alternanza a colonne sormontate da capitelli con motivo zoomorfo e capitelli corinzi spesso recuperati da edifici romani preesistenti. Il soffitto è ligneo e carenato ed è datato XIV secolo.
Fra la parte centrale e il presbiterio vi sono numerose opere d'arte pittoriche, dal XIII al XVI secolo e sculture dal XII al XIV secolo. Fra le altre una croce stazionale di Lorenzo Veneziano, la coppa di porfido che faceva parte delle terme romane della città alle quali è legata una leggenda, il battistero di marmo ottagonale del XIII secolo, la Pala della Madonna e Santi di Francesco Torbido, l'affresco del XIII secolo di San Cristoforo.
Il presbiterio è soprelevato rispetto al piano basilicale, ed è raggiungibile tramite due scalinate poste nelle navate laterali.
Sull'altare maggiore vi è il sarcofago di San Lupicino, San Lucillo e San Crescenziano tutti e tre vescovi veronesi. A sinistra dell'abside sopra l'entrata della sagrestia troviamo un dipinto della scuola di Altichiero[6], la Crocifissione, e nella piccola abside di sinistra la statua in marmo rosso e colorato che ritrae il patrono detta il San Zen che ride, eseguita da un anonimo del XII secolo, che rappresenta probabilmente l'icona più importante dei veronesi. Alla destra della porta della sacrestia vi è un pannello votivo raffigurante San Zeno che presenta gli offerenti alla Madre di Dio, del XIV secolo.
L'opera più importante del Presbiterio è la pala di Andrea Mantegna, considerato un capolavoro della pittura del Rinascimento italiano. Il soggetto del polittico è nel trittico superiore la Madonna con Bambino e santi e nella predella scene della vita di Gesù. Il polittico fu portato via dai francesi di Napoleone nel 1797. Fu recuperata la parte superiore dopo anni, mentre la predella rimase in Francia ed oggi quella che si vede in loco è una copia, opera di Paolino Caliari, discendente di Paolo Veronese.