Castello di Roccascalegna: uno dei gioielli d'Abruzzo
Non si arresta l’emergenza frane in Italia, in Abruzzo a rischio uno dei simboli più belli: il Castello Medioevale di Roccascalegna (XII secolo)
Continua infatti la corsa contro il tempo per la messa in sicurezza di parte del borgo medievale e della Chiesa di San Pietro in pericolo dopo il crollo del costone sottostante. Una frana ha interessato infatti lo sperone di roccia e arenaria che sorregge il castello e la vecchia chiesa di San Pietro. In pratica è venuto giù un tratto di terra che ha resistito a secoli di piogge e agenti atmosferici e rende caratteristica la cittadina. Quasi 1000 metri cubi di roccia sono venuti giù ed al momento circa 5/6 metri della Chiesa di San Pietro sono sospesi nel vuoto a 30 metri di altezza e se non si interverrà in tempo il rischio è quello di un rovinoso crollo totale che nessuno vuole.
Video realizzato da Air Abruzzo - airabruzzo.com
Roccascalegna: crolla roccia sotto chiesa medievale, intatto il castello
Ancora danni da maltempo a Roccascalegna: lo sperone di roccia su cui poggia l'angolo sud della Chiesa medievale di San Pietro, nel complesso storico del castello, si è staccato dal costone precipitando a valle.
Roccascalegna [CH] - IL CASTELLO
Toponimo..
Sono diverse le ipotesi sull'origine del nome del paese. Alcuni studiosi rifacendosi al Catalogus Baronum del 1379 che indicava il paese come Rocca-scarengia ed a studi della lingua francese antica non ben identificati hanno sostenuto che scalegna deriverebbe da scarengia o scarenna cioè dirupo, scarpata o burrone, indicante il fianco dello sperone sul quale è posta la rocca; altri la fanno risalire al longobardo Aschari, Rocc-aschar che mutando la r in l per rotazione consonantica è diventata poi Roccascalegna. La tesi più accreditata e popolare sostiene invece che l'attuale nome derivi da Rocca con la scala di legno, scala a pioli in legno che dal paese conduceva direttamente alla torre del castello (scala raffigurata anche nello stemma comunale).
Medioevo..
Come riferito dal Catalogus Baronum, l'origine del paese è del XII secolo, più precisamente nel 1160, forse su di un insediamento preesistente. Certo però e che in località Collelongo sono stati ritrovati dei ruderi dell'Eneolitico e a Capriglia e a Colle Cicerone dei ruderi di epoca romana. Tuttavia dei monaci, verosimilmente già esistevano in zona come per la Chiesa di San Pancrazio già esistente nell'829. La chiesa attuale risale al 1205 come ricostruzione della preesistente chiesa. Originariamente il borgo è sorto come avamposto longobardo per il controllo della Valle del Rio Secco per difendere la zona contro i Bizantini. I Longobardi eressero, dove ora è il castello di Roccascalegna, una torre d'avvistamento. Indi si susseguirono dapprima i Franchi, poi i Normanni. Il vero e proprio castello, tuttavia, è, verosimilmente, di epoca normanna. Nel 1320 Roccascalegna viene nominata nel periodo angioino cum castellione, all'epoca, quindi, il castello già esisteva. La successiva menzione è del XV secolo, nel regno di Giovanna II di Napoli durante le gesta di Giacomo Caldora, con la ribellione del figlio Antonio, i soprusi di Raimondo Caldora e l'ascesa al trono degli Aragonesi al trono del Regno di Napoli. In questo periodo un soldato sotto il comando di Giacomo Caldora, Raimondo Annechino è feudatario del paese, la sua famiglia rimase feudataria del borgo fino al 1525 quando Giovanni Maria Annechino fece ricostruire il castello.
Leggende..
Secondo una tradizione popolare - ripresa in chiave surreale anche nel film Sottovoce del 1993 - nel corso del XVIII secolo uno degli ultimi esponenti della famiglia Corvo-De Corvis si sarebbe trasferito dalla Corte di Napoli ai suoi possedimenti di Roccascalegna, dove avrebbe cercato di ripristinare lo Ius primæ noctis. Ciò avrebbe naturalmente suscitato una ribellione tra i suoi sudditi, e uno sposo, non disposto a cedere alla barbara usanza, mascheratosi da donna si sarebbe nottetempo introdotto nel Castello e sostituito alla consorte, uccidendo il feudatario.
Il Castello..
Viene chiamato dai paesani La Rocca. Il castello venne verosimilmente costruito dai Longobardi a difesa dalle invasioni bizantine di un centro abitato longobardo poco tempo prima fondato, dapprima come torre d'avvistamento poi man mano ingrandito fino a diventare un castello. Il Castello domina, su di uno sprone con fianchi a burrone, la valle del Riosecco, affluente di sinistra del Sangro. Poi, esclusa una bolla contabile del 1320, il castello di Roccascalegna cade nell'oblio fino al 1525, epoca in cui avviene un restauro causa l'introduzioni delle nuove, per l'epoca, armi da fuoco. Invece, nel 1705, è un secondo restauro, ma stavolta si tratta della monumentale rampa d'accesso. Un nuovo periodo di oblio colpisce il castello, fino al 1985, quando l'ultima famiglia di feudatari (I Croce Nanni) dona al comune il castello, il quale inizia subito un'opera di restauro terminato solamente nel 1996, restauro che porterà all'antico splendore il castello.
Scavi archeologici..
In località Colle Longo sono stati trovati ad 80--90 cm. dal livello di campagna, a 250 m. s.l.m., nell'agosto del 2000 sono stati trovati dei resti archeologici comprendenti ceramiche grossolana e fine ed industria litica tuttalpiù in arenaria e selce risalenti all'Eneolitico, e più precisamente al III millennio a.C.
In località Collebuono sono stati trovati, invece, dei ruderi di un edificio del III secolo a.C.
Le chiese..
La chiesa di San Pancrazio. Questa chiesa è sita presso il cimitero ed è ad 2 navate senza abside.
La chiesa di San Cosma e Damiano. Questa chiesa, invece, è a 3 navate di tipo basilicale con abside quadrato a calotta semisferica.
La chiesa di San Pietro. Anche questa chiesa è di tipo basilicale a 3 navate ma con abside leggermente spostato rispetto all'asse centrale. Anticamente, prima che si costruisse il cimitero, vi si tumulavano delle salme.
Abruzzo sconosciuto - I 10 luoghi misteriosi che devi assolutamente vedere
Top 10 di alcuni posti magici dell'Abruzzo misterioso che il turista deve visitare:
1) ABBAZIA DI SAN GIOVANNI IN VENERE - FOSSACESIA
2) ALBA FUCENS - CHIESA DI SAN PIETRO - AVEZZANO
3) ORATORIO DI SAN PELLEGRINO - BOMINACO
4) CHIESA DI SAN PIETRO AD ORATORIUM - CAPESTRANO
5) EREMO DELLA MADONNA DI PIETRABONDA - CASTEL DI IERI
6) GROTTE DI STIFFE - SAN DEMETRIO NE VESTINI
7) CASTELLO DI ROCCA CALASCIO
8) CASTELLO DI ROCCASCALEGNA
9) MONASTERO DI SAN CLEMENTE A CASAURIA
10) ABBAZIA DI SAN LIBERATORE A MAJELLA - SERRAMONACESCA
Abruzzo - Capestrano - San Pietro ad Oratorium
Monastero fondato da Desiderio re dei Longobardi nel VII secolo
Il Castello di Roccascalegna | Luoghi da vedere in Abruzzo
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Edificato verosimilmente dai Longobardi, inizialmente come torre di avvistamento per difendere l'insediamento dalle invasioni bizantine, il Castello di Roccascalegna oggi domina il borgo omonimo, caratterizzando in maniera distintiva il paesaggio. Arroccato su uno sperone, il Castello di Roccascalegna è a dir poco maestoso. E' certamente uno dei luoghi da non perdere in Abruzzo.
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Musica e beneficenza per l'incontro organizzato dal Consultorio Centro La Famiglia Onlus nella splendida Chiesa di Donnaromita al centro storico di Napoli.
I musicisti del Laboratorio Corale San Pietro a Majella si sono esibiti nella prima assoluta della Messa Cantata per coro e archi del napoletano Raul Marconi. A seguire musiche di Stravinsky e Mozart, intervallate da una struggente interpretazione dell'attrice Rosaria De Cicco.
L'occasione dell'evento benefico è stata offerta del cinquantesimo anniversario del Centro la Famiglia, da anni punto di riferimento per i napoletani, per i quali il sostegno dei consulenti e dei volontari è spesso decisivo in situazioni drammatiche.
Il concerto, diretto dal maestro Carlo Mormile, è stato promosso dalla Fondazione Aniello Raucci Onlus, dal Conservatorio di San Pietro a Majella, dall'Arciconfraternita dei Recitanti il SS. Rosario in Donnaromita, dalla Seconda Municipalità del Comune di Napoli e patrocinato dalla Regione Campania.
Musica e beneficenza per l'incontro organizzato dal Consultorio Centro La Famiglia Onlus nella splendida Chiesa di Donnaromita al centro storico di Napoli.
I musicisti del Laboratorio Corale San Pietro a Majella si sono esibiti nella prima assoluta della Messa Cantata per coro e archi del napoletano Raul Marconi. A seguire musiche di Stravinsky e Mozart, intervallate da una struggente interpretazione dell'attrice Rosaria De Cicco.L'occasione dell'evento benefico è stata offerta del cinquantesimo anniversario del Centro la Famiglia, da anni punto di riferimento per i napoletani, per i quali il sostegno dei consulenti e dei volontari è spesso decisivo in situazioni drammatiche.Il concerto, diretto dal maestro Carlo Mormile, è stato promosso dalla Fondazione Aniello Raucci Onlus, dal Conservatorio di San Pietro a Majella, dall'Arciconfraternita dei Recitanti il SS. Rosario in Donnaromita, dalla Seconda Municipalità del Comune di Napoli e patrocinato dalla Regione Campania.
Casauria, Celano, Alba Fucens (26/05/2012)
Sintesi della visita guidata dell'Associazione Culturale Iterarte
effettuata a Casauria (Pescara), Celano (L'Aquila) ed
Alba Fucens (L'Aquila) il 26/05/2012.
Foto e montaggio: Edoardo Pone.
Musica: J. S. Bach; Titolo: Corali e Passacaglia.
Dettagli delle singole località visitate ai link:
1 - Abbazia di San Clemente a Casauria
Pescara (Durata 00:13:50 - caricato il 28/05/2012)
2 - Castello Piccolomini di Celano
L'Aquila (Durata 00:08:45 - caricato il 29/05/2012)
3 - Museo d'Arte Sacra della Marsica
Celano (L'Aquila) (Durata 00:10:32 - caricato il 31/05/2012)
4 - Chiesa di San Pietro ad Alba Fucens
Massa d'Albe (L'Aquila) (Durata 00:07:02 - caricato il 01/06/2012)
5 - Alba Fucens
Massa d'Albe (L'Aquila) (Durata 00:02:52 - caricato il 02/06/2012)
Amphitheatre of Amiternum, San Vittorino, L'Aquila, Abruzzo, Italy, Europe
Amiternum was an ancient Sabine city, then Roman city and later bishopric and Latin catholic titular see in the central Abruzzo region of modern Italy at 9 km from L'Aquila. Amiternum was the birthplace of the historian Sallust (86 BC). The site, in the upper Aterno valley, was one of the most important of Sabinum. Amiternum was defeated by the Romans in 293 BC. It lay at the point of junction of four roads: the Via Caecilia, the Via Claudia Nova and two branches of the Via Salaria. There are considerable remains of an amphitheatre and a theatre, all of which belong to the imperial period, while on the hill of the surrounding village of San Vittorino there are some Christian catacombs. A well known Roman funerary relief of the first century BC depicts the Roman funeral procession or pompa. The modern name of the locality, San Vittorino, recalls the martyr of Victorinus, who is looked on as bishop of Amiternum, of the time of the persecution by Roman Emperor Nerva (30-98 AD), b-while other sources put the bishopric's foundation circa 300AD. Circa 400 AD it gained territory from the suppressed Diocese of Pitinum. Other bishops of Amiternum include Quodvultdeus, who encouraged the religious veneration of Victorinus by constructing his tomb, Castorius, who is mentioned by Pope Gregory I, Saint Cetteus, martyred by the Lombards in 597, and Leontius, a brother of Pope Stephen II. The last known bishop is Ludovicus, who took part in a synod held in Rome in 1069. Circa 1060 AD, the bishopric was suppressed and it the territory merged into the Rieti. In the mid-13th century the population was transferred to the newly founded town of L'Aquila, which was erected as a diocese by Pope Alexander IV on 20 February 1257, incorporating in it the territory that had once been that of the diocese of Amiternum.
L'AQUILA dieci anni dal terremoto: la ricostruzione
Flycam presenta le riprese con vedute aeree della città dell'Aquila per il decennale dal terremoto e la ricostruzione.
Bominaco di Caporciano (AQ)
L'oratorio fa parte di un complesso monastico del quale fa parte la vicina chiesa di Santa Maria Assunta. Un'iscrizione sulla parete di fondo dell'oratorio ne fa risalire la costruzione al 1263 da parte dell'abate Teodino.È dedicato a San Pellegrino, un martire venerato nella zona, sulla cui tomba venne costruita una chiesa intorno all'VIII secolo. Carlo Magno fornì alla chiesa dei terreni e la donò all'Abbazia di Farfa, dalla quale alcuni monaci vennero per fondare una comunità monastica. Nel 1001 la comunità si rese indipendente da Farfa con la donazione da parte del conte Oderisio di notevoli estensioni di terreno.
L'interno della chiesa è diviso da due plutei in pietra tra lo spazio riservato ai fedeli e quello riservato ai catecumeni; su quello di sinistra è rappresentato un drago, mentre su quello di destra un grifone.
Le pareti del modesto edificio sono completamente coperte da uno straordinario ciclo di affreschi: un ciclo sull'infanzia di Cristo, uno sulla Passione, scene del Giudizio Universale, storie di San Pellegrino e di altri santi ed una serie sui mesi del Calendario. Gli episodi sono su tre registri disposti sopra un basamento a cortina e proseguono fino alla curvatura della volta, lasciando al centro una fascia decorata con motivi ornamentali. I cicli sono tra di loro intrecciati, con scene di uno stesso gruppo che occupano spazi su pareti opposte.Le storie dedicate a San Pellegrino sono sei, mentre il ciclo dell'infanzia di Cristo comprende gli episodi dell'Annunciazione, della Visitazione, della Natività e della strage degli innocenti. Il ciclo della Passione comprende gli episodi dell'entrata a Gerusalemme, la lavanda dei piedi, l'Ultima cena, il tradimento di Giuda, l'arresto, il processo, la Deposizione dalla croce, la sepoltura e l'apparizione ad Emmaus. Il giudizio universale è diviso nelle scene della Pesa delle anime, San Pietro che apre le porte del paradiso, i patriarchi con le anime dei beati, i dannati torturati dai demoni. Del calendario restano purtroppo leggibili solo i primi sei mesi raffigurati tramite i segni zodiacali, le attività dell'uomo e le festività della diocesi di Valva, al quale apparteneva l'oratorio.
(Fonte Wikipedia)
Belvedere di Vasto (CH), Abruzzo, Italia
30/07/2017
Ore 20 circa. Atmosfera meravigliosa al calare della sera, davanti ad un panorama mozzafiato. Vasto è una città meravigliosa, con due bellissimi porti: uno commerciale e uno turistico. Inoltre, nelle sue vicinanze si possono ammirare la Riserva Naturale di Punta Aderci e la località Punta Penna: entrambe offrono delle spiagge fantastiche, la prima in pietra e la seconda in sabbia finissima. Inoltre Punta Penna ha anche un bellissimo faro.
Magia.
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Natale d'Arte in Musica
Notte d'arte in musicaNotte d'Arte in Musica. Tra gli appuntamenti di successo della Notte d'Arte 2015, La Cultura della Pace, sicuramente il concerto dei giovani del Coro Polifonico ed Ensamble strumentale del classico 'Vittorio Emanuele' . Strepitosi i ragazzi e strepitosa la location la chiesa di San Pietro a Majella, scrigno religioso d'arte, che propone ai visitatori un viaggio dal gotico al barocco. Il primo impianto risale al XIV secolo quanto Carlo II d'Angiò diede incarico a Pipino da Barletta per far edificare una chiesa da dedicare a Pietro del Morrone, futuro papa Celestino V. Poi Alfonso d'Aragona la trasformò. Meravigliosi i soffitti con decorazioni che racchiudono le tele di Mattia Preti raffiguranti episodi della vita di Celestino V e di S. Caterina d’Alessandria. Visibili ancora tracce di affreschi trecenteschi nella Cappella della Leonessa e nella zona presbiteriale. Vi sono poi opere di Massimo Stanzione, Paolo De Matteis, Francesco De Mura e sculture di Giovanni da Nola e Lorenzo Vaccaro ed altare maggiore di Cosimo Fanzago.
Tra queste meraviglie hanno cantato e suonato Little boy Jesus, White Christmas, Stella d’argiento, We are the World, Oh Happy Day.
L'evento è stato reso possibile grazie a P. Attilio Carrella e le Suore della Chiesa di S. Pietro a Majella, la II Municipalità, il Dirigente scolastico Valentina Bia, i Collaboratori, i Docenti, il Personale ATA, gli ex alunni del Liceo Classico Vittorio Emanuele II Riccardo Cascino, Alessandra Crispino, Daniela Del Genio, Ilaria Fierro, Sara Sbriglia, il Service audio Francesco Ceruti.
Civitaluparella (Chieti) 2010
ristrutturazione castello di brancialino parte 3
ristrutturazione castello di brancialino parte 3
Impresa edile Maggini Claudio & C.
Ruvo del Monte ( PZ ) Italia - Castello e Torre Angioina - sec. XV - anno - 2015
07.09.2015
Castello e Torre Angioina - sec. XV - anno 2015
Ruvo del Monte ; Provincia : Potenza - Italia
Le Meraviglie di Alberto Angela: la chiesa di Santa Maria in Piano (Loreto Aprutino - PE)
Dal programma Le Meraviglie di Alberto Angela, uno spinoff di audio Rai, con lettura di Donatella Di Pietrantonio
L'esistenza del monastero, documentato già dal IX secolo, è testimoniata almeno dal 1091 quando, già di proprietà dell'abbazia di San Vincenzo al Volturno venne donata a San Pietro di Loreto. Contesa lungo i secoli successivi, finalmente nel Quattrocento si chiarì la dipendenza da San Pietro e la regina Giovanna di Napoli istituì una fiera da svolgersi nel piazzale antistante. Del XV secolo è la bella torre campanaria, ingentilita dalla cuspide ottagona della tipologia importata nell'Abruzzo aprutino da Antonio da Lodi, e il portale gotico rimaneggiato. Del Cinquecento è il portico d'accesso alla chiesa (radicalmente trasformato nei lavori del 1955) e del XVIII secolo è la cupola che sormonta l'abside. Per il resto la chiesa mostra ancora le testimonianze della ricostruzione del 1280, quando il monastero era unito a quello cistercense di Casanova. L'interno a navata unica presenta infatti la successione di arcate trasversali caratteristiche dell'impianto cistercense. Molti affreschi ancora si conservano sulle pareti, ma il più esteso e suggestivo è il Giudizio particolare delle anime della prima metà del XV secolo. Vi si possono scorgere raffigurazioni molto interessanti come il famoso ponte del capello, un sottile ponte che le anime devono attraversare per essere vestite da un angelo ed entrare in Paradiso.
Le Meraviglie di Alberto Angela: il Gran Sasso d'Italia e L'Aquila
il documentario spinoff delle Meraviglie di Alberto Angela, in audio Rai presentato da Donatella Di Pietrantonio, scrittirce abruzzese, racconta la bellezza della montagna del Gran Sasso d'Italia, il gigante che dorme, parlando della sua storia, dell'episodio del 1943 della prigionia di Musolini a Campo Imperatore, di Rocca Calascio, e infine ho montato un servizio che mostra la bellissima città di L'Aquila com'era prima del terremoto, e i suoi monumenti principali
Vecchie foto
Ebook gratuito scaricabile da
VECCHIE FOTO di Giuliana Battipede
Recuperati da cassonetti e mercatini, vecchi ritratti fotografici acquistano una nuova vita immaginata e raccontata per loro dalla sensibilità di Giuliana Battipede. 19 racconti raccolti in questo ebook insieme alle fotografie che li hanno ispirati: un assaggio che desideriamo offrire gratuitamente a tutti voi di un progetto più articolato che l'autrice sta preparando.
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Fixed layout: 19 racconti - 6 racconti disponibili anche in formato audio - 1 video - illustrazioni. Versione ottimizzata per iPad.
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