La chiesa di Santa Caterina
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La chiesa di santa Caterina si trova nel centro storico della città di Teramo, in Abruzzo, ed apre la sua facciata alla fine d'un vicolo, con omonima denominazione, stretto, appartato e lastricato da ciottoli di fiume, lungo Corso Cerulli. La chiesa è una cappella privata appartenente alla locale famiglia Castelli ed è aperta ai fedeli solo pochi giorni all'anno per la celebrazione dei tridui che precedono il 25 novembre, ricorrenza della festa calendariale della martire d'Alessandria. L'edificio religioso è considerato tra i più antichi e, per le sue modeste dimensioni, è anche annoverato tra le chiese più piccole della cittadina abruzzese. Custodisce al suo interno altari di notevoli dimensioni, rispetto alle proporzioni modeste del vano sacro, arricchiti da opere d'arte di buona fattura.
Il culto della santa, stritolata da una ruota dentata, è molto sentito e, come scrive Luigi Ponziani: «ancor oggi fa vivere tra i teramani l'antica confidenza con la vergine d'Alessandria». È diffuso e legato principalmente alla devozione popolare delle ragazze in età da marito che fanno girare la ruota, compiendo il gesto di percorrere con il dito il cerchio disegnato della ruota scolpita nella lapide posta sul muro a destra dell'ingresso, mentre rivolgono le loro richieste. Altre fanno girare, mediante una manovella, la ruota di legno di noce, ricoperta da un cerchio di ferro dentato, che si trova vicino alla statua che ritrae la martire. Le giovani rivolgendo le loro preghiere chiedono un felice matrimonio, le sterili richiedono la gravidanza, le partorienti un felice esito del parto.
Santa Caterina da Siena
Storia e breve profilo biografico di Santa Caterina da Siena, patrona di Italia e dottore della Chiesa. Venerdì 29 Aprile 2016
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Siamo Noi - Montepulciano (Siena), la storia di Sant'Agnese da Montepulciano
di Andrea Postiglione
“La madre nostra santa Agnese gloriosa”, così la chiamava Santa Caterina da Siena che cinquant'anni dopo la sua morte si recò a pregare vicino al sepolcro di Agnese nella chiesa del monastero. Proclamata santa nel 1726 papa Benedetto XIII, la vita di Agnese fu improntata ad un grande amore mistico per Dio che la porterà ad andare più volte in estasi ed avere visioni e apparizioni. Nell’iconografia appare con l’abito domenicano e a volte con l’agnello che tiene sulle mani o accovacciato ai suoi piedi ed anche con il giglio in mano. Per conoscere Andrea Postiglione è andato proprio al Santuario di Sant’Agnese a Montepulciano dove riposano le spoglie della santa.
EX CONVENTO SANTA CATERINA E AUDITORIUM ANNUNZIATA, FORSE RIAPERTURA A FINE MESE
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TERAMO, MESSI IN SICUREZZA UN PALIOTTO E L'ORGANO A CANNE DELLA CHIESA DI S. AGOSTINO
Servizio di J News - 25 novembre 2016
“Una Santa per la politica” Conferenza alla Cattedra Cateriniana di Teramo
TERAMO - Trasmettiamo con molto piacere il video inviatoci.
Un pomeriggio di studio e preghiera dedicato alla patrona d’Italia, santa Caterina da Siena nel giorno della sua festa. Papa Francesco in visita a Cesena il 1° ottobre 2017 ha esortato il popolo cristiano a “rilanciare i diritti della buona politica, la sua indipendenza, la sua idoneità specifica a servire il bene pubblico”. Ebbene, l’ardente passione civile della santa senese può essere ancora d’esempio a noi uomini del terzo millennio?
Riprese di Chiara Bonatti
Teramo, 8 maggio 2018
Restaurata la chiesa di S. Anna (2/04/2014)
Restaurata la chiesa di S. Anna (2/04/2014)
GIULIANOVA, LA CHIESA DI SAN FLAVIANO DALLE ORIGINI AI RESTAURI DEL SECONDO DOPOGUERRA
Il prossimo 17 settembre, a partire dalle ore 18 al Kursaal, verrà presentato il volume di Ottavio Di Stanislao
WWW.TERAMOWEB.IT - Rassegna stampa de L'araldo Abruzzese num. 38/2014 del 23 novembre 2014
TESTIMONI DEL VANGELO - L'araldo abruzzese num. 38/2014 – 23 novembre 2014 – In prima pagina gli editoriali di Salvatore Coccia “Incontro o scontro?”, e di S.E. Mons. Michele Seccia, Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, “Strument di Dio” … “Solitudine e società tecnicizzata” (Gabriele Orsini), “Santa Caterina d’Alessandria. La patrona degli studenti” (Cristian Cavacchioli) … le letture di Domenica Nostro Signore Re dell’Universo (Monache Benedettine della Clausura di Sant’Atto), “Giornata del Ringraziamento e Custodia del Creato” (Pastorale Sociale), l’Agenda del Vescovo, la Fotonotizia del “Ritiro Presbiterio Diocesano” a Giulianova il 18 novembre 2014 … Le spigolature di Martino da Spiano “La precisione”, “Formarsi per essere volontari in carcere” con l’associazione Voci di Dentro, “Nuovo terrore e strategie ISIS” (Nicolino Farina), “Il messaggio di Natale di Rosetta” (Secondo me …Lilia Ferrajoli), “Papa Francesco e l’ospedale da campo” (Riflessioni …Luciano Verdone) … “Rapporto sulla protezione internazionale in Italia”, “Tra speranza e lavoro” (Gabriele Cappelletti), “Il cavallo di troia” secondo il Card. Bagnasco (Pio Basilico) … “La missione di San Francesco e la perduta unità dei francescani” (Giovanni Di Giannatale), “Un tesoro nascosto” nell’ex chiostro della chiesa di Sant’Antonio a Teramo (di Giovanni Corrieri), “Il poeta che regala immagini piene” su Francesco Rivera (di Anna Brandiferro) … “Consiglio Territoriale per l’immigrazione” in Prefettura, a Giulianova “Festa del Patrono San Flaviano”, “Comuni a rifiuti zero: l’impegno di Provincia e associazione Zero Waste”, “Il destino racchiuso in un nome: Domenico” (Luigi Pompa) … tutte le gallerie di foto sono visibili sulla pagina facebook di Araldo Abruzzese e i video su teramoweb.it … fermiamo insieme le parole che sono proiettili “Contro la discriminazione” #migliorisipuò … ABBONATI, RINNOVA O REGALA L’ABBONAMENTO A SOLI 35 EURO L’ANNO PER AVERE IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI TERAMO-ATRI DIRETTAMENTE A CASA TUA – PDF GRATUITO PER ABBONATI INVIANDO EMAIL A: info@araldoabruzzese.net
VILLA COMUNALE DI TERAMO...
Santa Maria in Casalicchio Tofe di Montemonaco, Memoria storica e Saluti (manortiz)
con la presenza del neo Vescovo della diocesi di Montalto-Ripatransone-san Benedetto, mons. Carlo Bresciani
La chiesa di S. Maria di Casalicchio si trova in località Tofe a pochi chilometri da Montemonaco. La struttura è gotica a due navate priva di abside.
In una nicchia del '500 nella parete di destra, c'è l'altare di S. Sebastiano con la statua lignea del santo martire, in onore del quale il 20 gennaio di ogni anno, vi è un pellegrinaggio a piedi che parte dal paese di Montemonaco e che raggiunge il santuario.
Al primo altare a sinistra vi era la statua lignea policroma della Madonna col Bambino detta Madonna Imperatrice, del XVI secolo, conservata oggi presso la curia di Montalto.
Si racconta che in questa chiesa, S.Giacomo della Marca facesse riconciliare i contendenti ponendoli dinanzi alla statua della Madonna; essi dovevano toccarla con una mano e immergere l'altra nell'acqua contenuta in una vasca di pietra a destra dell'altare.
I maestri fiamminghi in mostra al Palazzo dei Normanni di Palermo
L'ultima scoperta è una tavola di Santa Caterina d'Alessandria conservata per 32 anni in una cassa al convento dei Cappuccini di Palermo. Ma è solo una delle pitture fiamminghe, risalenti al periodo d'oro tra il Quattrocento e il Seicento, conservate nei musei, nelle chiese e nelle collezioni private della Sicilia.
Una selezione significativa di 52 dipinti (di cui 21 tavole) sarà in mostra, dal 28 marzo al 28 maggio, nella sala duca di Montalto di palazzo dei Normanni. L'esposizione Sicilië, pittura fiamminga - curata da Vincenzo Abbate, Gaetano Bongiovanni e Maddalena De Luca - è promossa dalla fondazione Federico II.
Il percorso espositivo segue due nuclei tematici: da un lato le opere presenti in Sicilia e riconducibili al collezionismo e alla committenza artistica; dall'altro gli artisti di origine fiamminga e olandese attivi e inseriti nel tessuto sociale e culturale siciliano del tempo.
Quella che in queste opere si riflette - ha detto Patrizia Monterosso, direttrice generale della Federico II - è una Sicilia che ha saputo dialogare con la cultura del Nord Europa, capace di attrarre a sé i grandi maestri d'arte fiamminghi.
Oltre alla tavola su santa Caterina, nella mostra sono presenti molte opere con soggetti religiosi. Erano destinate alla devozione. Ce n'era anche troppa, era la critica di Michelangelo - ha ricordato Abbate - secondo cui avrebbe fatto piangere preti, donne anziane e molto giovani.
Ma anche per questo la pittura fiamminga era scelta. E non bisogna dimenticare che, nel clima della Riforma, veniva per lo più rappresentato il sacrificio di Cristo. Tra i dipinti più importanti è il Trittico di Malvagna di Jean Gossart detto Mabuse: rappresenta una Madonna col bambino tra angeli, santa Caterina d'Alessandria e santa Dorotea.
Sul retro del pannello si trova lo stemma della famiglia dei Lanza che ebbe una parte importante nella vita economica e politica siciliana. Di grande rilievo artistico anche la Deposizione di Jan Provoost, la Madonna con bambino e la Crocefissione di Anton Van Dick allievo di Rubens, la Circoncisione di Simone de Wobreck, La morte di Catone e Seneca svenato di Mattia Stomer. La selezione delle opere risponde all'incontro tra l'arte italiana e quella fiamminga.
Dagli italiani i fiamminghi appresero la prospettiva, dai fiamminghi gli italiani ripresero la pittura a olio, la posa di tre quarti, le velature. Le opere più antiche giunsero in Sicilia dalle Fiandre per i canali del mercato dell'arte di Genova e Napoli.
La tecnica fiamminga suscitò subito interesse perché conferiva al dipinto una nitidezza e una luminosità che richiamava ambienti e paesaggi della Sicilia. E proprio in quel periodo la ventata caravaggesca influenzò la pittura fiamminga in Sicilia con Rubens, Van Dick, Honthorst, Stomer. Grandi committenti furono la Chiesa e l'aristocrazia.
L'alta presenza di opere di artisti delle Fiandre in Sicilia viene considerata dai curatori una merce di lusso, molto ricercata e in qualche modo estranea al movimento artistico siciliano. (gds)
Crocerossine Oropa
Venerdì 29 aprile u.s. le Infermiere Volontarie CRI del Piemonte hanno festeggiato S.Caterina da Siena, patrona delle Infermiere, con una visita e successiva S. Messo presso il Santuario di Oropa. Il Dr. Mario Coda, studioso e grande conoscitore della storia del Santuario, da tutti considerato tra i Santuari più importanti d´Italia e dell´Europa, ha accompagnato le Crocerossine, capeggiate dall´Ispettrice Regionale S.lla Bigatti, dall´Ispettrice di Biella S.lla Fortin ed accompagnate dal Commissario Provinciale di Biella Piero Massara, ripercorrendo le tappe che hanno caratterizzato la storia del Santuario Mariano, dal lontano 1207, anno in cui sembrerebbe essere sorto, e sino ai giorni nostri. Dopo una visita alla Madonna Nera custodita nella vecchia Basilica è stato possibile visitare la Galleria degli ex voto e successivamente il museo storico, la Sala delle Memorie Storiche, la Sala dei Paramenti Liturgici, la Sala degli Ori e dei Gioielli ed infine l´Appartamento Reale. Alle ore 16,30 la S. Messa officiata da Don Panigoni, durante la quale è stato ricordata la preziosa opera svolta dalle Infermiere Volontarie CRI.
... (ulteriori informazioni)
Madonna delle Grazie
E' iniziato il mese di maggio da sempre dedicato alla Vergine Maria. Siamo andati in una chiesa molto cara ai veronesi, e legata alla devozione mariana: è Santa Maria della Scala, nel cuore della città, monumento storico dell'epoca degli scaligeri officiato dall'ordine religioso dei Servi di Maria.
Interviste a:
Fra SERGIO PACHERA
Rettore Santa Maria della Scala - Verona
Servizio di Sara Fornari
Ritratto d'Artista - Gabriella Furlani
Gabriella Furlani
Nata nel 1951 a Maracay, Venezuela, vive e lavora a Prato.
La sua ricerca artistica spazia dalla grafica alla pittura, scultura, agli interventi ambientali.
Sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche e raccolte di musei, tra le quali:
Museo de Arte, Maracay (Venezuela); Collezione Mitropolia Banatului, Timisoara (Romania); Museo Stauròs d’Arte Sacra Contemporanea, Isola del Gran Sasso d’Italia (Teramo); Collezione Fondazione Toniolo, Verona; Museo Arte e Spiritualità Centro studi Paolo VI, Concesio (Brescia); Museo Civico (Palio della palla grossa, edizione 1992), Prato; Museo dell’Opera del Duomo (Premio Santo Stefano, edizioni 2011 e 2013), Prato; Museo d’ Arte della Pieve di Figline, Prato; Collezione dell’ Art Hotel Museo (con una “camera d’artista” e opere in spazi collettivi), Prato .
Opere permanenti da lei realizzate: Cappella del fonte battesimale di Paolo VI, chiesa di Sant’Antonino Martire, Concesio (Brescia) / Cappella nella Casa Madre delle Dorotee di Cemmo, Capodiponte (Brescia) / Cappella nel Patronato Sacro Cuore a Valdagno (Vicenza) / Cappella dell’Eucaristia a Villa Martelli, Iolo, Prato / Nuovo altare nell’antico coro e telo che ricopre il Crocefisso di Santa Caterina de’ Ricci nel Monastero di San Vincenzo, Prato / particolare dell’opera collettiva Risalita 500, Risalita San Francesco, Siena.
Personali (selezione): Filiazioni, a cura di Elvio Natali, Galleria CEPAC, Prato 1988 / Umidi frammenti, a cura di Stefania Gori, Palazzo Pretorio, Prato 1993 / In punta di note, a cura di Lio Selva, Galleria Mantovani, Milano, 1994 / Sitio, a cura di Paola Ballerini, Grafio, Prato 2000 / Pareti di silenzio, a cura di Franco Patruno, Casa Giorgio Cini, Ferrara 2000 / Ottavo Giorno, a cura di Fausto Moreschi, Sala dei Marmi del Complesso Museale del Monastero Santa Chiara, Napoli 2006 / Splende nel giorno ottavo, a cura di Carmela Perucchetti, Sala Piamarta, Brescia 2007 / Quanto mirabile è, Galleria La Pigna, Roma, 2008; Invisibili atomi di vento, a cura di Paola Ballerini, Antiche stanze di Santa Caterina, Prato, 2008 / Aquae, San Zenone all’Arco, Brescia 2012.
Collettive (selezione): Pintores italianos: Carmassi Furlani Gallo, Casa della Cultura, Maracay (Venezuela) 1976 / I giovani operatori a cura di Giuseppe De Grada, Salone Novellucci, Prato 1981 / Ipotesi di viaggio, a cura di Amnon Barzel, Palazzo Pretorio, Prato 1983 / Silenzio e fuoco a cura di Mario Apa e Giuseppe Billi, Giubileo degli artisti, Sala Lancisi di Santo Spirito in Sassia, Roma 2000 / Rassegna Artisti pratesi del ‘900, Sala Ovale del Museo Pecci, Prato 2001 / Il mare color del vino, Scuderie Medicee di Poggio a Caiano (Prato) 2001 e The sea, the color of wine, Mc Guffey Art Center, Charlottesville (Virginia, U.S.A) 2002 / X Biennale di Arte Sacra “Nel segno della luce”, a cura di Luciano Caramel, Giuseppe Billi e Carlo Chenis, San Gabriele (Teramo) 2002 / Sulla via della bellezza, Concesio (Brescia) 2003 / Bagliori di Seta e Oro, Museo del Tessuto, Prato 2004 / Vangelo di Giovanni, a cura di Luciano Caramel, chiostro dell’Università Cattolica, Milano 2006 / Das Hohelied der Liebe-Cantico dei Cantici, con doppia sede espositiva al Museo Diocesano di Passau (Germania) e San Zenone all’Arco, Brescia 2012 / Parlano tanto di lui.., opera collettiva dedicata a Cesare Zavattini, collocata in permanenza presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, 2013 / Librartis 2, mostra itinerante di libri d’artista (sedi espositive in Toscana, Cina e U.S.A), 2014.
I restauri della chiesa di Tiglio (Barga)
Sono in corso costosi restauri per gli affreschi della cupola della chiesa di Tiglio nel comune di Barga. Contribuisci anche tu.
Asolo (Treviso), borgo amato da attrici, regine, scrittori e poeti...
Luogo prediletto da artisti e da viaggiatori e meta estiva molto amata dai veneziani, Asolo è un borgo situato su colline di ulivi e cipressi, seducente e pieno di sorprese, dove ogni angolo è fonte di ispirazione. Le storie di Caterina Cornaro, Regina di Cipro che abitò il suo castello, di Pietro Brembo dove scrisse Gli Asolani , di Eleonora Duse, La Divina del teatro, della viaggiatrice e scrittrice Freya Stark, del poeta inglese Robert Browning e del compositore Gian Francesco Malipiero, si intrecciano proprio qui ad Asolo, in questo borgho colto e raffinato. Tra le strade del centro millenario, sovrastato dalla Rocca, circondato da antiche mura e coccolato dalle colline, l'atmosfera è senza tempo e il panorama è strepitoso, tanto che Giosuè Carducci diede a questo luogo il soprannome di Città dei Cento Orizzonti. E le sue colline ci donano una delle eccellenze vinicole del Veneto, l'Asolo Prosecco Superiore DOCG, perfetto per brindare alla bellezza e alla vitalità musicale, teatrale e artistica di questo borgo Trevigiano.
Cosa visitare ad Asolo?
Piazza Garibaldi dove troviamo la cinquecentesca Fontana Maggiore con il Leone alato di San Marco, alimentata dall'acqua dell'acquedotto romano sotterraneo La Bot, che per diversi secoli è stato l'impianto di distribuzione idrica di Asolo e delle antiche terme trovate sotto Piazza Brugnoli. La Cattedrale di Santa Maria Assunta, nata sulle rovine di un edificio romano. La Loggia della Ragione. Il Museo Civico che conserva reperti archeologici rinvenuti nel territorio Asolano, quadri e dipinti dal quattrocento al novecento, tra cui i capolavori di Canaletto e Bellotto, il tesoro della cattedrale, i cimeli e i documenti delle donne famose di Asolo, la Cornaro e la Duse.
Il Castello della regina, di origini medievali distrutto nell'ottocento, del quale restano tre torri tra cui quella dell'orologio, lo stesso ospita il Teatro Duse. La casa Duse abitazione per due anni della famosa attrice, sepolta nel cimitero di Sant'Anna ad Asolo. Villa Freya che ospitò Freya Stark, scrittrice e viaggiatrice, che conserva ancora i ricordi dei suoi viaggi, pensa, nel suo giardino sono stati trovati i resti di un teatro romano.
La fontana Zen, costruita dalla famiglia Zen per dar ristoro i viandanti che arrivavano ad Asolo a piedi dopo la lunga salita. La porta del Colmairon che conduce alla Rocca che regala una meravigliosa vista dalle prealpi alla laguna di Venezia. Villa Contarini o degli Armeni. Casa Longobarda dalla facciata in tufo scolpita da grottesce figure, dimora di Francesco Graziolo, architetto e scultore. Lungo via Foresto troviamo la chiesa sconsacrata di San Gottrardo, oggi sede di concerti di musica da camera e Casa Malipiero che ospitò per cinquant'anni il compositore Gian Francesco, ricca di stemmi e sculture.
Per gli amanti dei merletti c'è la Scuola Asolana di Antico Ricamo. E per gli amanti degli aperitivi non può mancare il Tintoretto al gusto di melograno, specialità asolana!
La Chiesa di Santa Brigida
Le prime notizie riguardo l’esistenza di un luogo di culto a Santa Brigida si avrebbero intorno al 1294, come riportato dall’opera di Giovanni Lami “Sanctae Ecclesiae Florentinae Monumenta” del 1758.
Secondo la tradizione, l’attuale Chiesa di Santa Brigida sorge sopra la grotta dove la Santa condusse vita eremitica fino alla propria morte, intorno al 900 d.c.
Santa Brigida era venuta dall’Irlanda per assistere il fratello, arcidiacono del Vescovo di Fiesole, gravemente malato. Alla morte di lui, si ritirò in preghiera nei boschi del Sasso e da lì divenne conosciuta a tutti i popoli della zona, dando vita al culto che sopravvive ancora oggi.
La Chiesa di Santa Brigida presenta una semplice facciata a due spioventi con un unico portale sormontato da finestra.
Rimaneggiata più volte nel corso della sua lunga storia e infine restaurata nel 1953, conserva al suo interno la “Madonna col Bambino fra Angeli” del Maestro di San Martino alla Palma e due busti in cera di Santa Brigida e del fratello.
Statua al Duomo
Posizionamento della statua Madonna col Bambino al Duomo di Teramo
Provincia di Teramo - Biblioteca, serve l'intervento della Regione
Il Comune chiede di adottare la biblioteca Delfico