Campane di S.Maria degli Angeli
Distesa festiva delle campane della basilica di Santa Maria degli Angeli in Assisi, se volete vedere la distesa notturna di questa chiesa, cliccate il link sottostante ; )
Assisi Chiesa Nuova Restauro 20142201
Assisi, Chiesa Nuova. Ripristino dello stato originale della Casa natale di San Francesco di Assisi patrono d'Italia - documento 2
Работы по восстановлению первозданного вида Родительского Дома Святого Франциска Ассизского, Святого Покровителя Италии - Документ 2
Campana della Chiesa Scaldasole (Pavia)
Luidklok Glocke cloche angelus church Bell italy
Santuario di san Fiorenzo
Chiesa di San Fiorenzo situata nel comune di Bastia
La ex chiesa di San Francesco a Pozzuolo Martesana (MI) - ARST-031_081
Lungo un’antica via che da Milano verso est conduce a Cassano d’Adda e a Treviglio sorse, alla fine del XIII secolo, la chiesa di San Francesco con l’adiacente monastero. Fu il cardinale Pietro Peregrosso, originario di queste luoghi e Camerlengo del collegio dei cardinali che, disponendo nel suo testamento che fosse completata la chiesa originariamente intitolata a Santa Maria, diede impulso all’opera e dispose che ad essa fossero annessi una serie di edifici necessari alla vita di una comunità monastica, che fosse di utilità alla popolazione locale e all’accoglienza dei pellegrini. Ma già dalla metà del Quattrocento il convento si avviò verso un lento ma inesorabile declino. Nel XVII secolo vi furono grandi lavori di rifacimento che diedero un aspetto barocco al complesso trecentesco. Nel 1769 fu soppresso il convento e trasformato in pertinenza agricola, mentre la chiesa mantenne la funzione parrocchiale. Grazie agli interventi di recupero e restauro succeduti dagli anni sessanta del novecento fino ad oggi, il complesso, malgrado le numerose alterazioni che nel corso degli ultimi tre secoli hanno modificato l'aspetto degli edifici, ha mantenuto una certa integrità strutturale.
Coordinate Geografiche :
45° 30’ 48”
09° 27’ 01”
h = 122 m./s.l.m.
LA CASA DEL SANTO 2A PARTE- CORTO IN BRA 2009 - Giovani sguardi sul territorio - CCMUSICS
La Casa del Santo - 2A PARTE
(parte 1: )
un documentario realizzato nell'ambito diGiovani Sguardi sul Territorio
un ringraziamento a Suor Giovanna e Suor Maria Teresa
Musiche:
Erik Satie, Gymnopédies - La premiére. lent et douloureux - Public domain music from musopen.com
Glenn Miller, Closing Theme - Creative Cmmons License - archive.org
Segretarie di edizione: Carmen Quintieri, Gabriella Rava
Fonico: Elisa Rolfo
Backstage: Giorgio Abou Mrad
Interviste: Fabio Ramasso
Organizzazione: Barbara Strambi, Valentina Gaia
Supervisione e Montaggio: Paolo Casalis
RIprese: Fabio Mancari
un ringraziamento a:Irene Ciravegna, Italia Nostra Sezione del Braidese, Fabio Bailo
una produzione BRACINETICA
CORTO IN BRA 2009
cortoinbra.it
LA CASA DEL SANTO
Suor Giovanna e Suor Maria Teresa sono le custodi della casa natale di Giovanni Benedetto Cottolengo, nato a Bra nel 1786 da una ricca famiglia di commercianti locali e proclamato Santo nel 1934.
Una casa signorile, costruita intorno ad un'ampia ed isolata corte interna, che si affaccia dall'alto sul centro della città. Varcato il portone d'ingresso, si entra in un luogo silenzioso e fuori dal tempo, dove regnano le regole del silenzio, del lavoro e della preghiera.
Qui una piccola comunità di suore, le Cottolenghine, si occupa di conservare la memoria del Santo, attraverso la cura della sua casa natale, pulita dalla polvere e preservata dai tarli, arredata con scrupolo al punto sembrare a tuttoggi abitata dalla Famiglia Cottolengo.
Suor Giovanna arriva dalla Sardegna, Suor Maria Teresa era un'insegnante. Assegnate dai superiori a questo luogo le due suore, ormai ottantenni, hanno stabilito con esso un rapporto affettivo che va al di là del loro ruolo di custodi.
I Cottolengo si sono estinti ma continuiamo ad esserci noi. Tra di noi, in casa, parliamo tranquillamente di Agostino, di Luigi, di Nonna Benedetta
Escluse per propria volontà dalla vita esterna alla Casa, sono le uniche a conoscere, conservare e divulgare la memoria della famiglia Cottolengo, il sottile filo che ancora unisce due mondi e due epoche storiche ormai lontanissimi.
Qui, nel loro mondo, la vita procede serena, e la continua attività di ricerca sulla storia del Santo si trasforma in ricerca della spiritualità.
iFilmati: ASSISI (Santuario di Rivotorto)
Visita il nostro sito: ifilmati.com, che contiene 1.000 pagine, 15.000 foto e oltre 1.200 filmati.
Regia: Gigi Oliviero
Produzione: Luma Film
Durata: 1'10
Assisi Chiesa Nuova Restauro 20131214 documento 01
Assisi, Chiesa Nuova. Ripristino dello stato originale della Casa natale di San Francesco di Assisi patrono d'Italia - documento 1
Работы по восстановлению первозданного вида Родительского Дома Святого Франциска Ассизского, Святого Покровителя Италии - Документ 1
LA CASA DEL SANTO 1A PARTE- CORTO IN BRA 2009 - Giovani sguardi sul territorio - CC Musics
La Casa del Santo - 1A PARTE
2A parte:
un documentario realizzato nell'ambito diGiovani Sguardi sul Territorio
un ringraziamento a Suor Giovanna e Suor Maria Teresa
CCOMMONS Musics:
Erik Satie, Gymnopédies - La premiére. lent et douloureux - Public domain music from musopen.com
Glenn Miller, Closing Theme - Creative Cmmons License - archive.org
Segretarie di edizione: Carmen Quintieri, Gabriella Rava
Fonico: Elisa Rolfo
Backstage: Giorgio Abou Mrad
Interviste: Fabio Ramasso
Organizzazione: Barbara Strambi, Valentina Gaia
Supervisione e Montaggio: Paolo Casalis
RIprese: Fabio Mancari
un ringraziamento a:Irene Ciravegna, Italia Nostra Sezione del Braidese, Fabio Bailo
una produzione BRACINETICA
CORTO IN BRA 2009
cortoinbra.it
LA CASA DEL SANTO
Suor Giovanna e Suor Maria Teresa sono le custodi della casa natale di Giovanni Benedetto Cottolengo, nato a Bra nel 1786 da una ricca famiglia di commercianti locali e proclamato Santo nel 1934.
Una casa signorile, costruita intorno ad un'ampia ed isolata corte interna, che si affaccia dall'alto sul centro della città. Varcato il portone d'ingresso, si entra in un luogo silenzioso e fuori dal tempo, dove regnano le regole del silenzio, del lavoro e della preghiera.
Qui una piccola comunità di suore, le Cottolenghine, si occupa di conservare la memoria del Santo, attraverso la cura della sua casa natale, pulita dalla polvere e preservata dai tarli, arredata con scrupolo al punto sembrare a tuttoggi abitata dalla Famiglia Cottolengo.
Suor Giovanna arriva dalla Sardegna, Suor Maria Teresa era un'insegnante. Assegnate dai superiori a questo luogo le due suore, ormai ottantenni, hanno stabilito con esso un rapporto affettivo che va al di là del loro ruolo di custodi.
I Cottolengo si sono estinti ma continuiamo ad esserci noi. Tra di noi, in casa, parliamo tranquillamente di Agostino, di Luigi, di Nonna Benedetta
Escluse per propria volontà dalla vita esterna alla Casa, sono le uniche a conoscere, conservare e divulgare la memoria della famiglia Cottolengo, il sottile filo che ancora unisce due mondi e due epoche storiche ormai lontanissimi.
Qui, nel loro mondo, la vita procede serena, e la continua attività di ricerca sulla storia del Santo si trasforma in ricerca della spiritualità.
13 marzo 2019 - L'assedio di Torino e la dimensione spirituale
La mostra (13 marzo-30 aprile) coglie l’occasione del 390° anniversario di nascita del Beato Sebastiano Valfrè (9 marzo 1629), che tanta parte ebbe all’epoca dell’assedio nell’assistenza alla popolazione assieme alla Beata Maria degli Angeli, per approfondire gli aspetti religiosi, di devozione, di assistenza e di solidarietà umana e spirituale svolta dalla Chiesa torinese in un momento significativo della vita di Torino e della sua popolazione.
Tra i documenti storici che si esporranno: sei incisioni pregiate dei Patroni della Città nominati nel periodo con delibera comunale e custoditi dall’Archivio Storico della Città, e i due grandi dipinti dell’epoca relativi ai due citati Beati, normalmente custoditi rispettivamente nelle sale interne dell’Oratorio di San Filippo Neri e del Carmelo di Moncalieri.
L’inaugurazione della mostra “Torino e l’assedio 1706. La dimensione spirituale” è prevista il 13 marzo alle ore 17,30, ingresso libero.
Nel corso dell’inaugurazione, la presentazione del recente libro “L’Epistolario del Beato Sebastiano Valfrè, scritti di un fedele dispensatore dei misteri di Dio”, edito da Centro Studi Piemontesi, a cura dell’autore Daniele D’Alessandro.
La mostra, aperta liberamente al pubblico e inserita anche nel normale percorso di visita guidata, costituisce un determinante potenziamento dell’offerta culturale del museo, unico nel suo genere, per far conoscere e promuovere la storia della città alle scuole, ai cittadini e ai turisti.
La mostra è organizzata in collaborazione con la Fondazione Mario ed Anna Magnetto ed è sostenuta dalla Società Reale Mutua di Assicurazioni.
Curatori gli studiosi Daniele Bolognini e Daniele D’Alessandro.
Dopo le recenti celebrazioni del sessantennale della scoperta della vera scala di Pietro Micca, avvenuta il 1 ottobre 1958, e per favorire il percorso di avvicinamento al 60° anniversario della inaugurazione del museo civico Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706 nel centenario dell’Unità d’Italia (1961-2021), è intenzione della Direzione del museo dedicare particolare attenzione e promuovere l’esposizione al pubblico in tempi successivi dei tanti documenti storici meno noti posseduti da enti diversi della Città attinenti agli eventi e ai protagonisti di quel particolare momento, vissuto con grande partecipazione da tutta la popolazione.
Parte, pertanto, da quest’anno e per i prossimi due fino al Sessantennale, un percorso di approfondimento tematico durante il periodo corrispondente ai 117 giorni dell’assedio attraverso successive mostre temporanee all’interno del museo Pietro Micca, in un particolare spazio dedicato ed attrezzato, per integrare il valore espositivo del normale percorso di visita e offrire alla curiosità cimeli storici normalmente nascosti.
7INPUNTO LA FESTA DEL REDENTORE
Viaggio all'isola della Giudecca, nel cuore della festa del Redentore
Festa dell'Ascensione 2018, Santuario Madonna dei Boschi, Monghidoro.
Festa dell’Ascensione Santuario di Madonna dei Boschi, (Monghidoro Bologna Italy) 13 maggio 2018. La festa è stata allietata dal Corpo Bandistico di Agliana (PT), dalla Corale Aurelio Marchi di Monzuno, e dai Campanari di Monghidoro. Riprese e montaggio video di: Gilberto Tedeschi. (Da quattro secoli la Sacra Immagine della B.V. di San Luca, del Santuario Madonna dei Boschi scende solennemente in processione a Campeggio dal tramonto del sabato antecedente all’Ascensione e vi resta fino alle prime ore di detto giorno, poi è riaccompagnata al suo Santuario. Fino al 1616 esisteva un pilastrino di mattoni cotti, con la Sacra Icona della B.V. di San Luca. Venne eretta la prima Chiesa dopo il 1616, la Chiesa attuale, in sostituzione della più piccola, fu edificata nel 1680).
Il restauro della Volta Pinta ad Assisi
Il restauro della Volta Pinta ad Assisi 2008
Brazzano - Chiesa di San Giorgio
La chiesa di San Giorgio si trova a Brazzano, località del comune di Cormòns, in provincia di Gorizia. È posta sopra un colle, anch’esso chiamato San Giorgio, che domina la pianura e consente la vista sino al Carso e al mare.
Qui anticamente sorgeva un fortilizio per scopi difensivi e di osservazione. Brazzano infatti rappresenta una delle ipotesi per quel misterioso “Braitan” che si incontra nel diploma dell’11 giugno 983, con cui l’Imperatore Ottone II donava cinque castelli al Patriarca di Aquileia Rodoaldo.
Andata in rovina la struttura difensiva, nel XVI secolo venne costruita una chiesa sui suoi resti ed una torre venne trasformata in campanile. La chiesa venne poi restaurata agli inizi del Novecento.
Musica di Peo!
Santuario Madonna degli Alpini ~ Piemonte Italy ~ 4K Aerial drone
Santuario Madonna degli Alpini situato a Cervasca(Cuneo)
Sorge sul colle San Maurizio, a ridosso degli abitati di San Michele di Cervasca e di Vignolo.
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- Riprese video e montaggio -
Luca Bernelli
dragonfly.cuneo@gmail.com
- Foto -
Fabrizio Dao
ovunquescattando@libero.it
Music by
La Montanara - Canto Tradizionale Alpino - Coro A.N.A. coste bianche
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DJI OSMO POCKET
DJI OSMO ACTION
DJI RONIN SC
DJI TELLO IRON MAN
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© Video Copyright 2019 Bernelli Luca
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11. Аббатство монахов-бенедиктинцев в Кава-де-Тиррени (Италия) ABBAZIA BENEDETTINA DELLA SS.TRINITA
Аббатство Святой Троицы (лат. Territorialis Abbatia Ssmae Trinitatis Cavensis) — аббатство монахов-бенедиктинцев в Кава-де-Тиррени (Италия).Основана в 1011 году Алферио из Паппакарбоне, который стал клюнийским монахом и жил отшельником с 1011 года. Урбан II наделил этот монастырь многими привилегиями и взял монастырь с прилегающей территорией под папскую юрисдикцию.Церковь и большая часть здания были полностью модернизированы в 1796 году.В монастыре хранятся богатые архивы государственных и частных документов, датируемые VIII веком, например, Кодекс Legum Longobardorum в 1004, и Ла Кава Библии и несколько замечательных инкунабул. Монастырь позже стал местом национального образовательного учреждения, под опекой бенедиктинцев.L'abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni (in latino: Abbatia Territorialis Sanctissimae Trinitatis Cavensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno appartenente alla regione ecclesiastica Campania. Nel 2013 contava 8.000 battezzati su 8.000 abitanti. È attualmente retta dall'abate Michele Petruzzelli, O.S.B.La circoscrizione ecclesiastica comprende la sola abbazia, che costituisce anche l'unica parrocchia.Sorge in collina, a circa 400 metri s.l.m., a tre chilometri dal centro dalla città di Cava de' Tirreni ed a poca distanza dalla costiera amalfitana e dall'agro nocerino.Dalla sua fondazione ai giorni nostri l'abbazia ha svolto un ruolo fondamentale nelle vicende sociali civili e religiose di molti centri dislocati nel mezzogiorno d'Italia dove estendeva il suo dominio diretto. L'Ordo Cavensis, al massimo della propria potenza, aveva fittissime diramazioni in Basilicata, Calabria, Puglia, Campania e perfino a Roma. Secondo il monaco benedettino Paul Guillaume, storico ed archivista dell'abbazia nel secolo XIX, appartenevano all'ordine cavense almeno 77 abbazie, 100 priorati, 20 monasteri, 10 obbedienze, 273 chiese.
Come ordinari immediatamente soggetti alla Santa Sede, gli abati ebbero piena giurisdizione episcopale su molti centri del salernitano, Capograssi (ora frazione di Serramezzana), Capolicchio (ora Cannicchio frazione di Pollica), Casalicchio (ora Casal Velino), Castellabate, Marittima Agnone, Matonti (ora frazione di Laureana Cilento), Ogliastro, Perdifumo, Pertosa, Polla, Roccapiemonte, Santa Barbara (ora frazione di Ceraso), Santa Lucia (ora frazione di Sessa Cilento), San Mango, Serramezzana, Tramutola, su alcune chiese di Salerno, Santa Maria de domno, Sant'Angelo a Caprullo, e sulla chiesa di Sant'Angelo in Grotta di Nocera Inferiore e di San Giovanni a mare di Minori.Gli abati svolsero anche funzioni nella vita politica, sociale ed economica delle comunità controllate con profonde ripercussioni nei rapporti con le popolazioni locali. L'abbazia, nei vasti possedimenti feudali, spesso fu molestata nella sua gestione civile e religiosa sia dai potenti di turno che dai propri vassalli. Da ciò trasse origine l'inquietudine che caratterizzò più di una volta nei secoli passati i rapporti tra i monaci ed i propri vassalli.
Singolare è stata l'antitetica correlazione odio-amore tra l'abbazia e la città de La Cava che, orgogliosi della loro demanialità, ricorrevano spesso alla Regia Camera della Sommaria per non essere molestati per il pagamento di tributi che ritenevano esosi e/o non dovuti. Non era soltanto il prestigio e l'orgoglio a contrapporre i cavesi all'abbazia della SS. Trinità. Al fondo delle questioni vi era un complesso d'interessi, diritti, privilegi e immunità. È appena il caso di ricordare quanto già sopra riferito, per questione di pascoli e foreste, il 6 marzo 1507 mercoledì delle Ceneri, i cavesi insorsero e si ribellarono al dominio dell'abbazia, fecero irruzione nel monastero saccheggiando le celle dei monaci e l'appartamento dell'abate.Il monastero fino alla fine dell'Ottocento raccolse tra i suoi membri quasi esclusivamente esponenti dell'aristocrazia e si fregiava degli appellativi di sacro e reale. Gli abati invece si fregiavano del titolo di barone di Tramutola.
Vigili del Fuoco - Fogliano - Recupero Campane Chiesa di Sant'Ippolito - www.HTO.tv
Nelle immagini dei Vigili del Fuoco, le drammatiche conseguenze del sisma che ha colpito diversi comuni dell’Italia centrale il 24 Agosto, le repliche del 26 Ottobre e del 30 Ottobre.
Di parole sull’argomento ne sono già state profuse a fiumi ma, personalmente, credo non ne esistano di tali da riuscire a descrivere esaustivamente la devastazione ed il dolore generati da questa tragedia. Credo che la cosa più sensata sia “demandare” il compito, direttamente, alle immagini girate dai Vigili del Fuoco.
Le immagini testimoniano la violenza del terremoto, le immediate operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, l’incessante, ed instancabile, opera dei Vigili del Fuoco per cercare ed estrarre dalle macerie, il più delle volte a mani nude, i sopravvissuti e recuperare i corpi dei meno fortunati.
Un lavoro immane, svolto con la proverbiale abnegazione tipica del Corpo, non solo nei momenti immediatamente successivi alla catastrofe, ma che continua ancor oggi per rendere possibile la vita dei sopravvissuti e di quanti sono impossibilitati a rientrare nelle proprie abitazione perché crollate o gravemente danneggiate, in maniera dignitosa.
Un’opera che si perpetua ben oltre la “mera” emergenza e che prosegue anche per recuperare, e mettere in salvo, l’enorme patrimonio artistico di quei territori.
Agli Uomini ed alle Donne del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, impegnati nei soccorsi, va tutta la nostra gratitudine ed incondizionata riconoscenza.
Michela Cossidente
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motobefana.flv
Raduno Moto Befana in visita al Cottolengo di Torino
Granfondo La Garibaldina 2018
Pre-gara. Gara. Risultati e Post-gara della Blokko Racing Team.
Museo del Giocattolo Sciacca
Museo del Giocattolo Sciacca