Convento Francescani
Viaggio fotografico alla scoperta dell'antico convento dei Padri Francescani di Bolzano/Bozen
Facchini dalla chiesa dei cappuccini Viterbo
Il Convento di San Cerbone | Restauro ed inaugurazione Luglio 2002
La Casa San Cerbone di Massa Pisana è ideale per Convegni, congressi, esercizi spirituali, incontri di preghiera, ritiri spirituali per famiglie, gruppi, laici, religiosi; in struttura religiosa; associato a Fies - Federazione Italiana Esercizi Spirituali. E’ un convento accogliente,modernamente ristrutturato, chiostro ampio e riparato,silenzio garantito,sale riunioni, Chiesa e Cappella, antico refettorio e bella vista sulla Città di Lucca. Il Convento di S. Cerbone, immerso nel verde, accoglie gruppi e singoli per esercizi spirituali, inconincontri, convegni, momenti di riflessione e di riposo spirituale e fisico. Dispone di camere singole, doppie e multiple, tutte dotate di servizi, di due grandi sale per incontri, alcune salette e una biblioteca. È dotato di un antico refettorio monastico, molto capiente e anche di sale da pranzo per i piccoli gruppi. Oltre la grande chiesa del convento arricchita del coro, vi è la cappella del Santissimo e due cappelline. Il convento è dotato di chiostro, di un grande terrazzo: il belvedere, il giardino degli ulivi e del bosco Il tutto privilegia il contatto con la natura, il silenzio e il raccoglimento e favorisce l’incontro con Dio e con gli uomini.
Santa Rosa 2017 - I facchini di corsa al convento dei cappuccini
Santa Rosa 2017 - I facchini di corsa al convento dei cappuccini
San Pietro Sopra Le Acque - Massa Martana - Perugia - Dimore D'Epoca in Umbria
San Pietro Sopra Le Acque è un convento degli inizi del Seicento, decorato con preziosi affreschi riportati all'antico splendore. Nel rispetto della struttura originaria sono state realizzate 15 camere, arredate con mobili d'epoca in armonia con l'artigianato umbro di pregio, e un appartamento. Dotato di ampio parcheggio, giardino all'italiana con roseto, parco di alberi secolari, il complesso include un interessante percorso archeologico su antica necropoli romana e una chiesa consacrata, luogo ideale per affascinanti cerimonie. La residenza è inoltre arricchita di servizi complementari, quali il modernissimo centro benessere, la piscina riscaldata, il campo da tennis, 2 buche da golf, bici ed equitazione. La struttura, quasi al centro dell'Umbria, permette di raggiungere in brevissimo tempo i luoghi d'arte più importanti della regione o del centro Italia: Perugia, Assisi, Orvieto, Spoleto fino a Roma e Firenze.
URL:
---
An early 17th century monastery, lovingly restored and frescoed to its original splendour, San Pietro Sopra le Acque now welcomes its guests to 15 beautifully appointed rooms with antique handicrafted furnishings in prestigious Umbrian style and a cosy apartment. The complex has a wide car park, an Italian rose garden and a park with age-old trees, plus an interesting archaeological trail through an ancient Roman necropolis and a consecrated church, which is the ideal setting for romantic ceremonies. Other amenities include: modern wellness centre, heated swimming pool, tennis court, two-hole golf course,bicycle and horse riding facilities. The hotel is splendidly located in the heart of Umbria and some of the best known art towns and cities in the Region and central Italy, such as Perugia, Assisi, Orvieto, Spoleto and, a little farther away, Rome and Florence, are all within easy reach.
URL:
Etiopia, il Timkat: battesimo di Gesù e Arca dell'Alleanza
Addis Abeba (askanews) - Suggestioni di una spiritualità antica, remota, appartata, che affonda le radici nel mito e nella storia. Oppure nella vulgata holliwoodiana alla Indiana Jones. Il Timkat, la festività sacra dell'ortodossia di rito etiope celebra il battesimo del Cristo nelle acque del Giordano per mano di Giovanni Battista e viene onorata a gennaio in tutto il paese in una contaminazione di liturgie cristiane e di ritmi africani.
Due giorni di processioni, veglie e cerimonie che culminano nell'immersione rituale e nell'aspersione ai fedeli con l'acqua benedetta. In tutta l'Etiopia è una cascata di processioni multicolori inframmezzata da doni e benedizioni per ripetere il sacro rito del Battesimo. Nel segno, profondamente sentito in Etiopia, dell'Arca dell'Alleanza.
Lo scrigno di legno d'acacia e oro che conservò le Tavole della Legge, era custodito nel tempio di Salomone in Gerusalemme. Da qui, trasportato dal figlio di Salomone e dalla regina di Saba, sarebbe arrivato in Etiopia.
Nel Timkat si trovano insieme tre situazioni, sottolinea un pellegrino: l'aspetto religioso, quello sociale e quello culturale. Fuse da una diversa gamma di canti tradizionali. È un insieme complesso e diverso ma coerente e ortodosso.
Durante il Timkat le riproduzioni delle Tavole con i Dieci comandamenti, i tabot, vengono portate in processione in tutto il paese, coperte da drappi colorati e accompagnate da danze e cori.
Le tavole sono una manifestazione della fede, spiega un fedele di Addis Abeba. Rappresentano l'Arca dell'Alleanza di Mosé. Ogni chiesa ne conserva una replica e servono a benedire le folle quando escono dalle chiese per il Timkat grazie alle parole di Dio che vi sono incise.
Corni e tamburi, canti e balli di assonanze bibliche scortano le tavole alla fonte battesimale. Dove, il giorno dopo il Timkat, i sacerdoti cospargono con l'acqua benedetta i tabot, le croci, gli oggetti e i paramenti sacri mentre i fedeli si immergono nell'acqua per ricordare il battesimo di Gesù.
(Immagini Afp)
CONVENTO FRANCESCANO SANT'ANGELO D'OCRE - XIV Secolo (AQ) - Italy
Ripresa aerea Convento Francescano S.Angelo d'Ocre (AQ) - Italy
05-08-2015
HEXACOPTER FLY TEAM - Montesilvano (PE)
Monastero Francescano Massa Fermana
Video Promozionale del Monastero Francescano di Massa Fermana in occasione della Celebrazione del 25° della morte e del 70° dall'elezione a sindaco di Ada Natali
Flash mob: Frati e suore in piazza Yenne
Flash mob: Frati e suore in piazza Yenne - Ascolta la tua sete - Missione Giovani Cagliari
Ex convento, l’ira di Don Enzo: “Snobbati dalle suore”
Accoglienza migranti. Esplode la polemica tra chiesa e stimmatine. L’amarezza di Don Enzo:hanno preferito i provati alla chiesa.
Chiesa delle Croci Foggia [full HD]
Chiesa di Monte Calvario o delle Croci - Foggia
La costruzione del Real Tempio del Monte del Calvario,ha inizio nel 1693 per terminare nel 1740. Il motivo della sua costruzione è dovuto ad un avvenimento storico accaduto durante una via Crucis richiesta dai fedeli del del posto per interrompere, per mezzo della preghiera, una siccità che aveva stremato la popolazione e che durava ormai da tempo.
Durante la Processione celebrata da un frate cappuccino, Padre Antonio Da Olivadi, i fedeli furono esauditi nelle loro preghiere e in accoglimento della pioggia, si gridò al miracolo.
I facoltosi del tempo vollero che si si costruisse su ogni croce piantata, corrispondente a due delle stazioni della via Crucis, sette nel tragitto di andata e sette nel tragitto di ritorno, una piccola cappelletta.
Con il passare degli anni ci fu tra tante difficoltà economiche e giuridiche, la costruzione di cinque cappelle che unite al portale di ingresso e alla Chiesa, posta sul fondo, rispecchiano i quattordici misteri della via Crucis. Nasce così, dalla costruzione di questo tempio, la Congregazione del Monte Calvario.
Questa Congregazione nasce nel 1703, ma è successivamente dopo, il 26 agosto del 1857 che, con un decreto di Ferdinando II, venne condonata definitivamente la fondazione e riconosciuta legalmente.
Ebbe dal Re in dono come riconoscimento, un Sigillo, raffigurante la salita di Gesù sul Monte Calvario. Fu questo avvenimento che conferì alla Congrega la denominazione di Reale Congregazione del Monte Calvario sotto il titolo della Santa Croce. Questo sigillo è custodito tutt'ora nel tempio.
L'abito di professione è composto da un lungo vestito rosso con sul petto una croce bianca e all'interno di essa una croce di spine ricamata di colore verde. In realtà dietro questo abito si celava la nascita dei primi moti dell'unità d'Italia.
Mentre le donne, Consorelle vestono con una doppia pettorina, di colore anch'esso rossa, raffigurante da un lato una croce con una corona di spine al centro e dall'altro, racchiuso in uno stemma, una croce piantata su una raffigurazione del Monte Calvario.
Con il passar del tempo la Congregazione ha edificato delle cappelle cimiteriali, per permettere una degna e buona sepoltura, come era consuetudine dell'epoca, ai confratelli che ne facevano parte.
Oggi oltre a cercare di mantenere l'origine per cui è nata, la Congrega continua ad adoperarsi, sotto la guida e il supporto Spirituale dei Frati Cappuccini presso la Chiesa di S.Anna di Foggia. Attualmente la Congregazione è composta da 68 membri tra Confratelli e Consorelle.
Questo luogo è di particolare rilevanza essendo nel punto d'arrivo dei tratturi L'Aquila-Foggia e Celano-Foggia.
Attualmente la chiesa si presenta con un portale attraverso il quale si accede ad un prato dove sono allineate cinque cappelle, con altrettanti croci al loro interno, e sullo sfondo una chiesa in stile barocco.
La cripta della chiesa ospita un'esposizione di arte religiosa popolare.
Inoltre questa Chiesa è monumento nazionale di Foggia.
Stato Italia
Regione Puglia
Provincia Foggia
Music:
Epic Soul Factory - Limitless
Siti web :
Licenza d'uso:
Assisi_Il Sacro Convento francescano
TeleStudio Modena - Messa Francesco V d'Austria-Este-parte 2- Int. Mons.Santo Quadri - 20-11-2000
L'intervista all'Arcivescovo Emerito della Diocesi di Modena- Nonantola Monsignor Bartolomeo Santo Quadri - in onda nel Tg di TeleStudio Modena - è stata effettuata da Claudio Maria Goldoni lunedì 20 novembre 2000 subito dopo la conclusione della Messa in suffragio del duca Francesco V d'Austria-Este, ultimo duca di Modena, reggio e Massa Carrara, celebrata dallo stesso Monsignor Santo Quadri in occasione del 125° anniversario della morte avvenuta a Vienna il 20 novembre 1875.
Miracolo storico Cristiano Ortodosso di Santo Savvas a Venezia, Italia!
Raro video del trasferimento aereo delle reliquie di Santo Sava (Savvas, Sabbas, Σάββας), da una Chiesa Cattolica a Venezia dietro al Monastero Ortodosso che aveva fondato nel Mar Morto.
Dopo le Crociate Medievali, il corpo morto, miracolosamente intatto, di Santo Sava fu derubato, vestito in abiti da prete latino, trasportato in Italia, sistemato in una Chiesa Cattolica a Venezia, in piazza San Marco.
Le relique di Santo Sava sono rimasero lì per 9 Secoli.
Attorno al 1962, il Santo Savas apparse al Papa Giovanni XXIII, chiedendo di essere restituito alla sua casa, il Monastero di Mar Saba, oppure Holy Lavra of Saint Sabbas.
Il Pontefice fu estremamente impressionato, ma ha trascurato la richiesta.
Il Santo Savas ha insistito, apparendo a Vescovi, monaci cappuccini, guardie notturne, credenti locali, spesso creando panico, sempre esigendo il suo trasferimento.
Dopo che il Papa Giovanni XXIII fu deceduto, il Santo continuò ad apparire al suo successore, Papa Paolo VI, finché quest'ultimo decise di inviare una lettera al Patriarcato Ortodosso di Gerusalemme, nel 1965.
Fu mandata una delegazione di Vescovi e monaci per ritornare le sante reliquie.
Al inizio, i preti Greco-Ortodossi erano riluttanti, sospettando che quelle non erano le reliquie giuste.
A quel momento, il Santo Savas è miracolosamente apparso ad un monaco pio della delegazione, assicurando ed ordinando comandi.
Gli hanno cambiato abito, dopo che la rigidità mortale fu miracolosamente levata, e vestito da prete Ortodosso, il viaggio di ritorno finalmente ebbe inizio.
Durante il trasferimento in gondola nei stretti di Venezia, tutti gli uccelli della piazza sono passati volando in massa sopra il feretro, la bara con il corpo del Santo.
Rare video of the air transfer of the relics of Saint Sava (Savvas, Sabbas, Σάββας), from a Catholic Church in Venice back to the Orthodox Monastery he had founded in the Dead Sea.
After the Medieval Crusades, the dead but miraculously intact body of Saint Savvas was robbed, dressed in the clothes of a Latin priest, transported to Italy, housed in a Catholic Church in Venice, in Piazza San Marco.
The relics of Saint Savvas remained there for 9 centuries.
Around 1962, Holy Savvas appeared to Pope John XXIII, asking to be returned to his home, the Monastery of Mar Saba, or Holy Lavra of Saint Sabbas.
The Pontiff was extremely impressed, but neglected the request.
Saint Savvas insisted, appearing to Bishops, Capuchin monks, night guards, local believers, often creating panic, always demanding his transfer.
After Pope John XXIII died, the Saint continued to appear to his successor, Pope Paul VI, until the latter decided to send a letter to the Orthodox Patriarchate of Jerusalem, in 1965.
A delegation of Bishops and monks was sent to return the holy relics.
At first, the Greek Orthodox priests were reluctant, suspecting that those were not the right relics.
At that moment, Saint Savvas miraculously appeared to a pious monk of the delegation, assuring and ordering commands.
They changed his clothes, after the deadly rigidity was miraculously raised, and dressed as an Orthodox priest, the journey back finally began.
During the gondola transfer in the Straits of Venice, all the birds in the square passed by flying in mass over the coffin with the body of the Saint.
DIFFUSA Quiliano SACS 2013
DIFFUSA è l’unica proposta del SACS per il 2013; un solo evento ma estremamente impegnativo ed articolato: basti pensare che sono coinvolti circa ottanta artisti e sei spazi espositivi.
DIFFUSA è un’importante rassegna d’arte contemporanea che propone opere realizzate con diversi linguaggi che spaziano dalla pittura alla video-art, dalle installazioni alla fotografia, dalla scultura sino all’intrigante performance-art, espressione artistica coinvolgente ed effimera.
DIFFUSA, come “Bazarte”, proposta SACS del 2011, rappresenta pure l’incontro tra un’arte in continuo divenire ed emergenze architettoniche simboli della storia del territorio quilianese; è dunque anche una straordinaria opportunità per fare conoscere alcune bellezze della nostra terra come l’Oratorio di San Sebastiano e la Chiesa di San Pietro in Carpignano a Valleggia, Villa Maria e il Convento dei Cappuccini a Quiliano.
Calendario mostre
Villa Maria 11/31 luglio 2013
Organizzazione SACS - Spazio Arte Contemporanea Sperimentale
Artisti: Gianni Bacino - Bruno Cassaglia - Luciano Caviglia - Secondo Chiappella - Lia Franzia - Umberto Stagnaro
Video: _guroga (Venezuela) - Kulemin Edward (Russia) - Pervin Evalajka (Danimarca) - Un Tahir (Turchia)
Performance di Gianni Bacino (11 luglio 2013 - ore 21.00)
Parco Archeologico Naturalistico San Pietro in Carpignano
Spazio espositivo area storico archeologica e Chiesa San Pietro in Carpignano, Valleggia
13/31 luglio 2013
Organizzazione SACS - Spazio Arte Contemporanea Sperimentale
Spazio Espositivo secondo piano
- Sezione fotografia (Organizzazione: Fotogalleria
Incantations - Genova)
Artisti: Alessandra Cevasco e Davide Marino
- Lidia Giusto e Matteo Forli - Karl-Dietrich Buhler - Franco Tavaroli
Spazio Espositivo primo piano
- Collettiva (Organizzazione SACS - Spazio Arte Contemporanea Sperimentale)
Artisti: Cesare Botto - Vicenzo De Rosa - Carla Folco - Carlo Giusto - Luciano Laschi - Renata Minuto - Carla Rossi - Silvio
Rosso
Spazio Espositivo pianoterra
- Video d’animazione (Organizzazione SACS - Spazio Arte Contemporanea Sperimentale)
Artisti: Cristina Sosio - Performance di Bruno Cassaglia (13 luglio
2013 - ore 18.30)
Chiesa San Pietro in Carpignano
- Personale (Organizzazione SACS - Spazio Arte Contemporanea Sperimentale)
Artista: Giuliana Marchesa
Oratorio di San Sebastiano
Piazza della Chiesa, Valleggia
14/31 luglio 2013
Organizzazione Circolo CulturaleEleutheros
Artisti: Sandro Beltramo - Silvia Calcagno - Carlos Ferrando
Convento dei Frati Cappuccini
Via Convento, Quiliano
11/31 luglio 2013
Organizzazione Associazione Culturale Quilianoarte
Galleria d’arte del Cavallo
Via Fratelli Cervi 1, Valleggia
14/31 luglio 2013
Organizzazione Associazione Culturale Quilianoarte
Artisti: Riccardo Accarini - Augusto Ambrosone - Enzo Angiuoni - Claudio Bellino - Lidia Bene - Luciana Bertorelli - Luigi Francesco Canepa - Giancarlo Caneva - Gabry Cominale - Elisabeta Costea -
Giovanna Crescini - Dario Damato - Giuseppe Facchinello - Mirko Ferrero - Claudio Mario Feruglio - Astrid Fremin - Mario
Gambatesa - Marilisa Giordano - Nicola Guarino - Edoardo Iaccheo - Rosanna La Spesa - Francesca Lioce - Nadia Lolletti -
Giuseppe Lorenzi - Cristina Mantisi - Massimiliano Marchetti (“MAMA”) - Sandro Marchetti - Giovanna Marrone - Caterina
Massa - Veronique Massenet - Mario Occorsio - Paola Occorsio - Vittorio Patrone - Carlo Pecorelli - Laura Peluffo - Marianna
Petronzi - Ylli Plaka - Mariella Relini - Nino Walter Riondato - Rossini Anna Maria - Bruna Salvo - Fabio Schiavone - Ennio Sirello - Gabriella Soldatini - Carmen Spigno - Rosa Spina - Elisa Traverso Lacchini - Nadia Vezza - Guido Vigna - Lilia Viriglio
Laboratorio Associazione Govonis
Via Valletta di Vadone, Valleggia
20/31 luglio 2013
Organizzazione: Associazione Culturale Govonis
Progetto net art “Libertà - Freedom”
Francesco: la donna è Sacerdote per eccellenza
Maggio, mese di Maria Vergine madre di Dio. Padre Cirillo, francescano del Convento dei Frati Minori di Folloni (Montella - AV), ci accoglie per la Benedizione e ci parla della donna, il Sacerdote per eccellenza. Sacer, colui che tocca le cose Sacre. Frate Cirillo ci spiega che la donna è la radice della vita. Dio infatti, poteva decidere di squarciare i Cieli per venire sulla terra ed invece ha scelto di vivere la stessa condizione di attesa della maturazione dell'uomo, nel venire alla Luce dal seno di Maria. Dio Crea nell'attesa, tutto il Creato infatti è attesa: gli animali, le piante maturano nell'attesa così come l'uomo nel grembo della donna. Maria è la donna che realizza il piano della Creazione di Dio. Maria è un modello di disponibilità perché se avesse rifiutato, avrebbe cambiato i piani di Dio. E' nelle facoltà dell'uomo infatti, cambiare i piani di Dio. L'uomo è il frutto del sì di una donna e Maria dunque, è il prototipo di Dio che dà la vita...
Santa messa nella chiesa di Giugliano in Campania
Alla mensa dei poveri - Convento di San Bernardino a Verona
Ha fatto scalpore quanto accaduto giorni fa alla mensa dei frati del Convento di San Bernardino a Verona, dove due ladruncoli due minorenni si sono introdotti all'interno del patronato e hanno rubato cibo di vario genere. I due sono stati identificati dalla Polizia di Stato ma il fatto ha riportato in primo piano la situazione di povertà e bisogno che cresce nella nostra città e il ruolo fondamentale di una delle storiche mense di Verona dove piu' di 100 persone, tutti i giorni, ricevono un pasto caldo. Tra loro anche italiani di mezza età che hanno perso il lavoro.
Intervista a:
Fra STEFANO DE CAO
Responsabile mensa San Bernardino
Servizio di Marina Zerman
Chiesa abbaziale dei santi Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane (manortiz)
Chiesa abbaziale dei santi Vincenzo e Anastasio
La chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio è stata edificata secondo le regole stilistiche cistercensi, che richiedevano caratteri di sobrietà e austerità: infatti era vietato realizzare edifici sontuosi, con decorazioni scultoree e pittoriche (questo si ripercuoteva anche su paramenti e suppellettili, sempre semplici ed essenziali).
Non per questo, però, è venuta meno la ricerca della bellezza e dell’equilibrio, sempre presenti nello stile “bernardino”, ossia “romanico-borgognone”; tanto da rappresentare uno dei monumenti più interessanti dell’architettura medioevale romana di transizione ed ebbe una notevole influenza anche nello sviluppo dell’arte gotico-cistercense in Italia. A differenza delle abitudini del tempo, che vedeva utilizzato materiale preso da edifici in rovina, per la costruzione della chiesa venne utilizzato il mattone di tipo lombardo, probabilmente perché, come riferisce Aristide Sartorio, per la costruzione vennero chiamati artisti lombardi, presumibilmente gli stessi che avevano partecipato ai lavori di realizzazione dell’Abbazia di Chiaravalle. In più appaiono, tra le prime in Italia, le volte a sesto acuto.
La struttura della chiesa si apre alla vista con un portico tetrastilo composto da colonne di marmo orientale e capitelli ionici e da un tetto che non spiove ai lati, ma si sviluppa lungo tutta la lunghezza delle tre navate, accorgimento che verrà adottato pure durante la realizzazione del portico di San Lorenzo fuori le mura.
Come per l’Arco di Carlo Magno, anche i lati del portale di ingresso della chiesa era stato decorato con affreschi, ma di essi, oggi, non c’è più traccia.
All’interno, la pianta della chiesa si sviluppa a croce latina, con abside quadrata e cappelle laterali e si compone di tre navate; la maggiore delle quali, quella centrale, è realizzata in laterizio e prevedeva una copertura con volta ad arco, ma il cedimento delle pareti costrinse ad ultimare i lavori con semplici capriate a vista.
Le navate laterali sono invece coperte con volte a crociera sostenute da nove pilastri e si affacciano sulla navata principale attraverso archi a tutto sesto. Infine, volte a sesto acuto costituiscono la copertura delle quattro cappelle dello pseudo transetto. La luce si diffonde in chiesa attraverso finestre monofore a doppia strombatura interna ed esterna, decorate con vetrate di epoca recente e dal fronte della navata centrale attraverso un rosone e cinque finestre monofore. Decorazioni affrescate sono presenti sia sui pilastri laterali, dove sono state realizzate figure degli Apostoli, riprodotti da un lavoro in chiaroscuro che Raffaello realizzò per un salone del Vaticano, sia sui pilastri di fondo della navata centrale in cui sono stati raffigurati “il battesimo nel Giordano” e “Cristo e la Maddalena”. Col tempo sono entrati a far parte della storia degli affreschi anche firme e scritte apposte dai visitatori che sono entrati nel luogo, alcune di queste anche molto antiche.
Nel centro della crociera, al posto della cupola, le navate si incontrano attraverso tre archi a tutto sesto, che danno accesso al presbiterio e alla navata trasversa.
La consacrazione della Chiesa avvenne nel 1221 ad opera di papa Onorio III: sulla parete della navata sinistra è visibile la lapide che ricorda l’avvenimento. Essa è stata dedicata a Sant’Anastasio, come la preesistente, e solo nel 1370 fu detta “dei santi Anastasio e Vincenzo”, quando le reliquie di quest’ultimo, martire spagnolo, giunsero al monastero delle Tre Fontane.
Della struttura su cui è stata edificata la chiesa attuale rimangono alcune testimonianze sul pavimento della navata sinistra, all’inizio del transetto, custodite sotto lastre di vetro: si tratta di resti risalenti al VII secolo. È difficile comunque stabilire la precisa ubicazione e le dimensioni della primitiva chiesa. Presumibilmente è l’attuale sacrestia quello che ne rimane, con la volta romanica realizzata con costoloni di peperino incrociati e due affreschi sulle lunette contrapposte, che rappresentano la nascita di Gesù e l’incoronazione della Vergine.
C'era una volta al borgo: una Madonna del parto a Sansepolcro
C'era una volta al borgo vi porta alla scoperta di un'opera d'arte perduta. Possibile a Sansepolcro si celi una Madonna del Parto precedente a quella di Piero della Francesca? E dove si troverebbe? La risposta vi stupirà!