Vico nel Lazio
Vico nel Lazio è un comune italiano di 2 234 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio, nella Media Valle Latina. Vico nel Lazio è situato su un colle calcareo a 721 m s.l.m. sulla catena montuosa dei Monti Ernici. Proprio nel territorio comunale di Vico nel Lazio, con i suoi 1.952 metri, si trova il monte Monna, una delle vette più alte degli Ernici. Le origini di Vico del Lazio restano oscure: da vari documenti risalenti intorno all'anno 1000 emergono alcuni dati tali da far ritenere che il castello fosse già esistente. Situato in una zona certamente strategica il suo aspetto e la posizione dominatrice sul territorio, dimostra il classico aspetto di castello medioevale dalle caratteristiche difensive con una particolarità . La chiesa romanica di Santa Maria risalente al XIII secolo e dedicata alla Madonna del Rosario con cripta la collegiata di San Michele Arcangelo del 1200, restaurata nel 1800, che è anche la chiesa principale dal quale l'ultima domenica di luglio esce e viene portata per le vie del borgo la statua a mezzo busto del santo patrono Giorgio Martire, accompagnata dalle confraternite del paese. Santuario Madonna del Campo esterno al paese del XV-XVI secolo con prezioso affresco della Trinità. Chiesa del Carmine o della Trinità fuori le mura nei pressi di Porta Orticelli con dipinto madonna sull'altare. Chiesa di Sant'Antonio abate chiesa rurale isolata ad unica navata con affreschi sull'altare. Palazzo del governatore, anticamente dimora dei Colonna (prima) e dei Tolomei (dopo) ed edificato nel XIII secolo. Il paese di Vico venne ceduto dai Colonna ai Tolomei nel '500, insieme ad altri paesi ernici. Cinta muraria, intatta, che racchiude il borgo medioevale rimasto completamente immutato. La cinta muraria dell'XI secolo, interamente costruita in pietra locale, cinge l'intero paese ed è dotata di tre porte: Porta Orticelli, Porta Guarcino (nel quale è possibile ammirare antichi affreschi) e la Porta a Monte dov'è incastonata una pietra con scritto:NERVA IMPERANTE, ciò fa pensare che vi fosse una cinta muraria preesistente di origine Romana del quale rimane solamente l'Arco di Sant'Andrea (verso Porta Guarcino). Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come l'arte del legno, finalizzata al settore dell'arredamento ed alla produzione di mobili in stile.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. ( CC BY - SA )
Vico nel Lazio - Porta a Monte
Il panorama dei Monti Ernici e le mura medioevali.
A Vico nel Lazio i migranti ricambiano l'ospitalità con lavoro socialmente utile
A Vico nel Lazio, borgo nel frusinate, porte aperte a chi ha diritto d’asilo ed è disposto a contribuire allo sviluppo della comunità. Servizio di Francesco Durante
Guarcino (Fr)
Guarcino è un comune italiano di 1.700 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.Sorta intorno all'VIII secolo a.C., era l'antica Varcenum degli Ernici, strategicamente importante, anche in epoca romana, per il passaggio nella valle dell'Aniene e nota come località ricca di acque. Dopo la caduta dell'Impero Romano subì le incursioni dei Saraceni e degli Ungari. Nel medioevo fu comune di rilevante importanza. Sotto lo stato pontificio instaurò un forte legame politico con Roma, in particolare durante il pontificato dei Pontefici Innocenzo III e Bonifacio VIII. Di quest'ultimo a Guarcino, in uno dei più antichi ed imponenti palazzi del paese, utilizzato come residenza di famiglia, ebbe i natali la madre, la nobil donna Emilia Conti. Una disfida importante, legata alla lunga lotta tra Papato ed Impero, avvenne sotto le mura di Guarcino nel 1186, tra un milite dell'esercito di Enrico VI (figlio di Federico Barbarossa) che aveva posto Guarcino in stato di assedio ed un cavaliere guarcinese di nome Malpensa. Quest'ultimo risultò vincitore della disfida e salvò il paese dalla distruzione e dal saccheggio. Una statua nella piazza principale del paese (Piazza Umberto I) ricorda l'evento storico. Sempre nella piazza si trova la statua di Bonetto Floridi, nobile guarcinese del XII-XIII secolo, che prese parte all'ottava crociata come console e fu capitano delle milizie guarcinesi nella guerra tra Fiuggi e Guarcino.
Il paese conserva nel centro storico elementi architettonici e decorativi di notevole rilevanza artistica, tipicamente medievali, come portali, bifore, trifore e mura in pietra viva.
La cittadina possiede un territorio di grande importanza naturalistica; alle sue spalle si innalza il massiccio di Campocatino, con vette che superano i 2000 metri e da cui si gode lo stupendo panorama del basso Lazio fino al mar Tirreno, comprese le Isole Pontine. Campocatino ospita una delle stazioni sciistiche più antiche del Centro Italia e più frequentate del Lazio.
Guarcino is a comune (municipality) in the Province of Frosinone in the Italian region Lazio, located about 70 km east of Rome and about 20 km north of Frosinone in the Monti Ernici area.It is the ancient Varcenum of the Hernici, likely founded in the 8th century BC. After the Roman conquest and the fall of the Western Roman Empire, it was a free commune and later a fief in the Papal States. Pope Boniface VIII had a palace in the town.
Font : Wikipedia
Trevi nel Lazio
L’antico abitato di Trevi nel Lazio, arroccato sul colle la Civita, è caratterizzato dall’imponente Castello Caetani del XII-XIII secolo, conserva un assetto che potrebbe definirsi romano in quanto sono riconoscibili il cardo e il decumano maggiori. Trevi, infatti, nel Medioevo, per la sua particolare posizione geografica a difesa dell’alta valle dell’Aniene, si adattò alla costruzione di un castello fortificato, posto su uno sperone di roccia calcarea, nella piazza principale della Civita. Il castello faceva parte di un sistema difensivo che comprendeva anche due cinta di mura, una più antica (forse parzialmente risalente al 300 a. C.) che circonda Civita, e una più recente ed omogenea (forse rinascimentale). Il castello, che si erge imponente su un masso di roccia compatta, comprende un’area di circa mq. 800, con mura alte dai 12 ai 16 metri, spessi alla base almeno un metro, composti di pietra calcarea e di cardellina squadrata . E’ composto di tre parti principali: la zona sui fronti nord e ovest, ad uso di abitazione del “signore”; la zona sui fronti sud ed est, ad uso prevalentemente militare difensivo, con accesso alla porta ovest; il Maschio. Il castello aveva quindi, funzione residenziale e difensiva. Dalla cima del mastio si può osservare buona parte dell’alta valle dell’Aniene. Notizie storiche dirette se ne hanno poche; deve risalire almeno al XIII secolo. Sicuramente vi abitarono i Caetani; dopo fu abitato dai castellani. Nel 1299 vi dimorò papa Bonifacio VIII, per un breve periodo di riposo. Nel XIV secolo, i Caetani, che occuparono stabilmente il castello per due secoli, ne curarono l’ampliamento, predisponendo ambienti adatti ad essere abitati. Oggi grazie ad un lungo e paziente lavoro di restauro, questo castello, che un tempo rappresentava uno dei più importanti domini dell’Abbazia di Subiaco per popolazione e vastità di territori, è visitabile.
Trevi nel Lazio è un comune di circa 2.000 abitanti (Trebani, da Treba Augusta l'antico nome romano della città) della provincia di Frosinone, situato nell'alta Valle dell'Aniene, fiume che attraversa la vallata circostante alla cittadina, formando le caratteristiche Cascate di Trevi. Uno dei luoghi d'interesse storico-culturale del comune è senz'altro il Castello Caetani (XI secolo), situato sul punto più alto della cittadina, che svetta nella valle circostante, rendendo Trevi nel Lazio facilmente e piacevolmente riconoscibile agli occhi del visitatore.Si trova nell'alta valle del fiume Aniene che qui forma le caratteristiche Cascate di Trevi.Il territorio comunale si trova a cavallo della tra i monti Simbruini a nord ed i monti Ernici a sud.La zona apparteneva al territorio meridionale degli Equi e alla conquista da parte dei Romani entrò a far parte della tribù Aniensis (dell'Aniene), istituita nel 299 a.C.All'occupazione romana si collegò probabilmente lo sviluppo di un possibile precedente oppidum equo, con la costruzione di diversi edifici monumentali nel III e II secolo a.C.: un santuario extra-urbano di cui restano i depositi votivi, le mura in opera quadrata che racchiudevano un perimetro ristretto, relativo all'acropoli cittadina, con funzioni anche di terrazzamento monumentale[6] e un tempio di cui restano alcuni capitelli ionico-italici, uno dei quali è reimpiegato nella chiesa di Santa Maria Assunta come fonte battesimale; il tempio era probabilmente eretto su un terrazzamento artificiale con muri di contenimento in opera poligonale che sorge subito fuori dalla Porta maggiore
Gallicano nel lazio visto dal drone
Gallicano nel Lazio era in epoca romana l'antica Pedum.
La prima menzione scritta in cui si parla del Castello di Gallicano risale al 984 ed è il diploma con cui Giovanni e Crescenzio, principi, donano la Chiesa di San Benedetto agli abitanti del Castrum Gallicani. Successivamente gli stessi lo cedettero ai Monaci Benedettini di Subiaco i quali, sul crinale di tufo ove ancora oggi sorge il paese, fortificarono il castrum, difeso naturalmente da due lunghi e larghi fossati a destra e a sinistra del borgo, edificandovi anche la Chiesa Parrocchiale, intitolata a Sant'Andrea Apostolo.
Accanto al Castello, sul colle poi denominato di Santa Maria, accanto ad una Chiesa intitolata alla Madre di Dio, edificarono un Monastero, stanziandovisi. In questa Chiesa posero in venerazione un'immagine mariana molto antica, che fu poi denominata Madonna delle Grazie. Passato successivamente all'Abbazia di San Paolo fuori le Mura di Roma, divenne proprietà della potente Famiglia Colonna agli inizi del XIII secolo.
Per quasi quattro secoli, la famiglia possedette Gallicano, coinvolgendolo sempre nei suoi dissapori con il Papato e facendo di esso un ponte con la vicinissima Roma. Ma anche tempi di pace sorsero sul paese che poté ospitare la villeggiatura di Martino V (Oddone Colonna) nel 1424. Ad essi si deve, inoltre, il passaggio del Monastero dei Benedettini di Santa Maria in Convento francescano, mentre era ancora in vita San Francesco (quindi prima del 1226).
Nel 1501 fu espugnato dai Borgia i quali lo tennero fino alla chiusura del pontificato del loro Papa, Alessandro VI (1503), poi tornò ai Colonna. Durante le ulteriori lotte tra il Casato e il Papa dell'epoca, Clemente VII, il Castello di Gallicano fu distrutto nel 1526.
Ricostruito dalla tenacia degli abitanti, dal 1530 fu amministrato dal principe Alessandro Colonna, che gli diede gli Statuti, ancora conservati nell'Archivio Vaticano e che ricostruì la Rocca oggi detta Palazzo Baronale. Il passaggio dei Colonna è ancora oggi ricordato dallo scudo con il loro stemma che campeggia sulla porta nord del borgo, detta del Santo Salvatore. La dinastia dei Colonna lasciò definitivamente la supremazia su Gallicano nel 1622 quando il principato passò al Cardinale Ludovico Ludovisi, Arcivescovo di Bologna, nipote di Gregorio XV. Questo papa visitò il paese nello stesso anno e celebrò la Messa nella Chiesa di Sant'Andrea.
Nel 1628 venne eretta all'ingresso del paese la Chiesa dedicata a San Rocco, che, secondo la leggenda, apparendovi, avrebbe liberato il luogo dalla peste.
Nel 1668 i Ludovisi vendettero il feudo di Gallicano al principe Giovanni Battista Rospigliosi.[3]
Tra i suoi discendenti il principe Nicolò Pallavicini e la sua consorte Vittoria Altieri vengono ricordati per la loro munificenza nei confronti degli abitanti di Gallicano, soprattutto per la ricostruzione ex novo dell'antica chiesa di Sant'Andrea in forme barocche su progetto di Ludovico Rusconi Sassi negli anni 1732-1734 e della fondazione di una scuola pubblica gratuita per le ragazze, aperta nel paese da Santa Lucia Filippini su invito della principessa Altieri Pallavicini (1726).
Nel 1734 giunse anche in Gallicano il corpo di sant'Aurelio Sabazio, Martire, tratto dalle Catacombe di Priscilla. Nello stesso periodo, la principessa Pallavicini ospitò a Gallicano per le missioni popolari il famoso predicatore francescano, poi santo, Leonardo da Porto Maurizio (1741). Tuttavia, in questo periodo Gallicano visse traumaticamente la soppressione del convento francescano di Santa Maria delle Grazie e l'incameramento dei suoi beni da parte del convento omonimo di Zagarolo(1748). Al paese rimase come un tesoro la sola vetustissima immagine della Vergine. Nel colle opposto rispetto a quello un tempo occupato dai francescani era sorto a metà del secolo XVII un convento domenicano, intorno all'antica chiesa in cui sono ancora oggi conservate le reliquie di san Pastore Martire. Oggi è sede estiva del Pontificio Collegio Germanico Ungarico.
I Pallavicini rinunciarono ai loro diritti feudali su Gallicano solamente nel 1849, quando esso divenne Comune libero. Nel 1872, infine, al nome del paese fu aggiunta la specificazione nel Lazio per distinguerlo dal Gallicano in provincia di Lucca. Nel 1905 il Cardinale Vincenzo Vannutelli, vescovo di Palestrina, incoronò la Madonna delle Grazie quale regina di Gallicano ad imperitura memoria di una devozione millenaria, ancora oggi molto viva.
Dagli anni Novanta del XX secolo Gallicano ha visto un notevole incremento demografico dovuto al basso costo degli immobili rispetto alla vicinissima Roma.
Da Wikipedia...
Il LAZIO
Culla della civiltà occidentale e della cultura cristiana, di leggende e di storia, di vie antiche e di colline verdeggianti: questo è il Lazio, regione dell’Italia centrale bagnata dal mar Tirreno, percorsa dalle acque del fiume Tevere e caratterizzata da un territorio in prevalenza collinare e montuoso ma pianeggiante in prossimità della costa.
La regione offre paesaggi che si contrappongono e si completano, scenari naturali intatti e orizzonti spettacolari racchiusi tra i centri urbani. Il visitatore può addentrarsi in paradisi di straordinaria bellezza anche dentro le mura cittadine: ne è un esempio Villa Borghese a Roma, Capitale d’Italia, il più famoso parco cittadino dove passeggiare, anche in bicicletta. La villa è molto interessante anche per la possibilità di visitare la Galleria Borghese ed i suoi capolavori.
Il Lazio è anche una regione di terme, la cui storia è legata alle numerose fonti di acqua curativa che ebbero un enorme sviluppo durante l'epoca romana, sia nell'età repubblicana che in quella imperiale. I romani costruirono sontuosi bagni termali di cui esistono spettacolari testimonianze, disseminate in tutto il territorio, come per esempio le Terme di Caracalla, nel cuore di Roma.
Tivoli è un’altra località termale ma il suo nome è legato principalmente alle bellezze artistiche che custodisce. La sua fama è dovuta alle ville monumentali: Villa D’Este, caratterizzata da splendide fontane, giardini e dal palazzo, magnificenza del periodo rinascimentale e Villa Adriana, antica residenza dell’imperatore Adriano. Le due ville sono state inserite dall’UNESCO nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità.
A chi preferisce il mare la regione offre delle autentiche perle come Gaeta, Sabaudia, San Felice Circeo, Sperlonga e le isole Pontine, con Ponza, Ventotene, Gavi, Zannone, Santo Stefano e Palmarola , mentre gli amanti del lago non potranno fare a meno di andare a Bracciano dove si trova un'incantevole distesa d’acqua circondata dal verde intenso della natura circostante, con l’imponente castello Odescalchi in mezzo.
Passeggiare nelle stradine medioevali dei paesini al ridosso delle rive del lago, darà la percezione di quanto questi luoghi siano legati non solo all’impero romano ma anche ad epoche e civiltà diverse.
Ne è un esempio il lago di Bolsena, nel viterbese, il lago più grande di origine vulcanica d’Europa dal quale emergono due isole, Bisentina e Martana, che al fascino della natura che le circonda e agli splendidi panorami, uniscono la storia con le tracce lasciate dagli Etruschi e dai Romani e dai periodi storici che si sono succeduti.
Non saranno, infine, delusi gli amanti della montagna, che nel Lazio troveranno ottime località sciistiche come il Terminillo, Livata e Campo Staffi. Visitare queste terre lascia il ricordo di luoghi unici, di emozioni intense, ma anche la chiara percezione dello scorrere inesorabile del tempo, che motiva tutti i tentativi, da parte di chi ci ha preceduto, di sfidare i secoli lasciandoci qualcosa di sé.
Le province sono: Roma (capoluogo), Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo.
Settimana del Pianeta Terra: Vulcani di-vini nel Lazio
Ricchezza dei suoli vulcanici e buon vino: la Settimana del Pianeta Terra svelerà questo legame strettissimo con numerosi Geoventi. Nel Lazio, in particolare, si svolgeranno “Il vulcano laziale racconta: un vulcano di-vino!” nel Parco Regionale dei Castelli Romani e “I vini del tufo e dell’argilla” nell’affascinante Civita di Bagnoregio. Entrambe le iniziative metteranno al centro i pregi geologici ed enologici dei territori analizzandone la storia e l'evoluzione in relazione alla loro cultura vitivinicola.
LE MURA POLIGONALI - FERENTINO E ALATRI
- LE MURA POLIGONALI - FERENTINO E ALATRI - Progetto VisitLazio, Agenzia Regionale del Turismo della Regione Lazio. Produzione Invidio. RIPRESE AEREE CON DRONE
CITTA' COSMICHE DEL LAZIO
Chi ha costruito questi imponenti bastioni? C’è chi dice che gli stessi siti, dove sono state edificate le città, erano zone dove si concentrava un’energia “particolare”.
Vetralla
Abitata dagli Etruschi e dai Romani subì, come altri paesi, molteplici invasioni e saccheggi, favoriti dalla vicinanza con la via Cassia.
Per questo, a ridosso del Medioevo, venne innalzata un'imponente cinta muraria, proprio con lo scopo di scoraggiare eventuali attacchi.
L'immane opera non spaventò però la potente Viterbo, che voleva a tutti i costi impadronirsi di una vasta distesa boschiva donata a Vetralla da Innocenzo III nel 1206. visitlazio.com
Guarcino
Guarcino è un comune italiano di 1 591 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio. Guarcino sorge a 625 metri di altezza sul livello del mare, su un costone dei monti Ernici. Nel suo territorio comunale si trovano le due sorgenti, Capo Cosa a 1.185 m., e Caporelle, a 934 m, da cui si origina il fiume Cosa, un piccolo affluente del fiume Sacco. Sempre nel territorio è compresa la località turistica montana, estiva e invernale, di Campocatino, sede di impianti di risalita e piste da sci. Sorta intorno all'VIII secolo a.C., era l'antica Varcenum degli Ernici, strategicamente importante, anche in epoca romana, per il passaggio tra la valle dell'Aniene e la Valle del Cosa/Sacco ed è sempre stata conosciuta come località ricca di acque. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente per evitare le incursioni dei Longobardi prima e dei Saraceni poi si fortificò ed eresse attorno al nucleo abitato numerose Torri di avvistamento e segnalazione, visibili ancora oggi. Nel medioevo fu sotto lo stato pontificio come Libero Comune. Ebbe notevole importanza durante il pontificato dei Pontefici Anagnini, Gregorio IX e Bonifacio VIII. Di quest'ultimo a Guarcino, in uno dei più antichi ed imponenti palazzi del paese, utilizzato come residenza di famiglia, ebbe i natali la madre, la nobildonna Emilia Conti. Un duello importante, legato alla lunga lotta tra Papato ed Impero per le Investiture, avvenne sotto le mura di Guarcino nel 1186, tra un milite dell'esercito di Enrico VI (figlio di Federico Barbarossa) che aveva posto Guarcino in stato di assedio ed un cavaliere guarcinese di nome Malpensa. Quest'ultimo risultò vincitore del duello e salvò il paese dalla distruzione e dal saccheggio. Una notevole scultura bronzea nella piazza principale del paese (Piazza Umberto I) ricorda l'evento storico. Sempre nella piazza si trova la statua di Bonetto Floridi, nobile guarcinese del XII-XIII secolo, che prese parte all'ottava crociata come console e fu capitano delle milizie guarcinesi nella guerra tra Fiuggi e Guarcino, di cui quest'ultimo risultò vincitore. Nel 1240 subì un attacco da Alatri, nel pieno della sua politica espansionista ai danni delle città confinanti. Tra il 1870 e il 1923, il circondario di Frosinone fu diviso in 12 mandamenti: Alatri, Anagni, Ceccano, Ceprano, Ferentino, Frosinone, Guarcino, Monte San Giovanni Campano, Paliano, Sonnino, Vallecorsa, Veroli. Guarcino si trovava dunque come comune principale del mandamento che comprendeva oltre ad esso Anticoli di Campagna (l'attuale Fiuggi), Vico nel Lazio, Trevi nel Lazio, Trivigliano, Torre e Filettino. L'isolamento e la bellezza selvaggia dei luoghi attrasse molti eremiti; tra questi San Benedetto che, nel suo viaggio da Subiaco a Montecassino, passò per Guarcino. Un altro eremita, Sant'Agnello, venne a Guarcino e si ritirò per ben sette anni in una grotta sui monti della cittadina, diventandone successivamente il Patrono. L'eremo, visitabile, è meta di passeggiate e ritiri spirituali, con una tradizionale processione ricorrente il 14 dicembre e l'ultima domenica di agosto. La Collegiata di San Nicola (1760), è stata recentemente restaurata. Rivestita da decorazioni tardo-barocche, contiene al suo interno numerose opere pittoriche tra le quali quella del Ranucci, della scuola del Cavalier d'Arpino, e del Balbi, oltre ad altre tele del ‘700. Di grande interesse artistico sono il soffitto in legno della sacrestia, il pulpito ed il coro dei canonici con la sedia episcopale. Al suo interno è conservata la magnifica statua del patrono Sant'Agnello. La chiesa di San Michele Arcangelo (risalente al periodo altomedievale e rifatta nel 1790), fu originariamente costruita sui resti di un Tempio dedicato al Dio Marte. Ha struttura ad unica navata e venne adattata nel 1587 per ospitarvi le monache benedettine. Nonostante sia stata rimaneggiata nel corso dei secoli XVI e XVII conserva una torre campanaria a vela del XII-XIII secolo, unica nel suo genere in tutto il Lazio, ancora funzionante. All'interno della chiesa si conservano molti affreschi del 1500-1600, altri di notevole interesse (1200) sono conservati nella cripta sottostante.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License. ( CC BY - SA )
Viterbo - Regione Lazio - Italia
Viterbo è un comune italiano di 63.342 abitanti capoluogo dell'omonima provincia nel Lazio settentrionale.
Situata sulle prime pendici dei Monti Cimini e distesa a ovest verso la pianura maremmana. La città ha un vasto centro storico di origine medioevale cinto da mura, circondato da quartieri moderni, tranne che a sud-ovest, dove si estendono zone archeologiche e termali (necropoli di Castel d'Asso, sorgente del Bullicame). Viterbo è nota come la Città dei Papi: nel XIII secolo fu infatti sede pontificia e per circa 24 anni il Palazzo dei Papi di Viterbo ospitò o vi furono eletti vari Papi. Papa Alessandro IV decise nel 1257 il trasferimento della Curia Papale a Viterbo a causa del clima ostile presente a Roma; il soggiorno papale durò fino a quando papa Martino IV, appena eletto (22 febbraio 1281), allontanò definitivamente la corte pontificia da Viterbo. La città è famosa per il trasporto della Macchina di Santa Rosa, tradizionale e spettacolare manifestazione che si svolge ogni anno il 3 settembre in onore della Santa patrona: una struttura alta 30 metri e del peso di 52 quintali, viene portata a spalla da cento uomini, i facchini, per le vie abbuiate della città. A Viterbo hanno sede l'Università della Tuscia, istituita il 18 aprile 1979, il comando nazionale dell'Aviazione dell'Esercito, la Scuola Sottufficiali dell'Esercito e la Scuola Marescialli dell'Aeronautica Militare. FONTE : WIKIPEDIA
Trevi nel Lazio (Roma) - Santuario della Santissima Trinità
Il monumento più rilevante di Vallepietra è senza dubbio il santuario della Santissima Trinità, probabile insediamento rupestre neolitico, luogo di antico culto popolare collegato agli insediamenti benedettini di Subiaco, ancor oggi mèta di pellegrinaggi di intere comunità - spesso condotti a piedi.La sua collocazione ne fa il punto di convergenza di antichi percorsi di transumanza che collegavano i territori e le comunità montane di una parte rilevante delle odierne province di Roma e Frosinone, il che spiega la sua perdurante popolarità nonostante l'apparente isolamento del sito.Ancora oggi il santuario, che è parte di un eremo, è aperto solo dal 1º maggio al 31 ottobre.Il centro del culto popolare è un affresco della Trinità (detta popolarmente la Santissima) databile attorno al XII secolo, che, come gli altri del santuario e delle sue catacombe, denota forti connotazioni bizantine.
La festa della Santissima è mobile, cadendo la domenica dopo la Pentecoste, cioè circa 2 mesi (8 settimane) dopo Pasqua.Il Santuario della Santissima Trinità si trova a 1337 m. sulla parte ad Ovest del Monte Autore (1885 m.), posto alla base di una enorme parete rocciosa.Molte sono le ipotesi sulla sua origine, ma la leggenda più tradizionale e conosciuta, narra di un contadino che arando il terreno sul Colle della Tagliata vide improvvisamente cadere nel sottostante precipizio i suoi due buoi e l'aratro. Con grande meraviglia, scendendo a valle, ritrovò miracolosamente gli animali vivi davanti una grotta dove vi era un dipinto raffigurante la Santissima Trinità e notò che l'aratro era rimasto incastrato, in alto, nella grande parete rocciosa. Da quel momento iniziò un continuo pellegrinaggio che continua da secoli. La Festa della Santissima Trinità è la domenica seguente la Pentecoste, mentre il Santuario è aperto dal 1 maggio al 31 ottobre.
LAZIO TG COLLEPARDO LA MADONNA DELLE CESE TORNA ALLA DIOCESI
Alatri: prove che i megaliti poligonali furono formati e montati allo stato liquido 5
In questo video si descrive un punto della Cinta Interna di Alatri in cui fra le pietre non compare alcun segno per quanto minimo di giuntura: questa potrebbe essere la prova, o almeno un indizio molto pesante, che i megaliti furono formati e montati allo stato liquido. I megaliti delle file superiori venivano colati su quelli delle file inferiori, ed essendo chimicamente attivi, erano in grado di sciogliere in alcuni punti quelli già asciutti, in modo da creare quei fenomeni di compenetrazione fra poligoni diversi, che nel video sono documentati.
ALATRI LA SUGGESTIVA RIEVOCAZIONE DELLA PASSIONE DI CRISTO
redazione contatti: frosinone@laziotv.com - 0775- 1543100 - visitate il nostro sito perteonline.it - facebook: alle pagine lazio tv frosinone e perte Online - per segnalazioni, foto e video: frosinone@laziotv.com
La festa dopo il derby
I ragazzi nello spogliatoio dopo la vittoria per 3-1 nel Derby
facebook: A.C Victoria
Instagram: @acvictoria_
RETESOLE TGLAZIO LAZIO EMOZIONI FUORI PORTA REGIONE LAZIO TURISMO
Servizio del TgLazio di Retesole a cura di Elisabetta Mazzeo.
Intervento di Massimiliano Smeriglio
Roma sì ma non solo. La Regione Lazio si apre al turismo. Dal bollino di qualità per i bed and breakfast all’albo istituzionale per le rievocazioni storiche. Iniziative e programmi messi nero su bianco per promuovere al meglio le eccellenze del territorio al di là delle Mura Aureliane della città eterna.
Il titolo la dice lunga sulle intenzioni del presidente Zingaretti e dei suoi collaboratori. Lazio, emozioni fuori porta. Cinque mosse pensate, realizzate e finanziate per valorizzare eventi, luoghi e tradizioni storiche. Si va da un bando pubblico da 1,6 milioni di euro per la promozione dei borghi antichi a una proposta di legge per inserire la rete dei “Cammini” del Lazio in un circuito d’eccellenza nel centro Italia. E ancora…un albo di qualità cui dovranno iscriversi Comuni e associazioni locali e un bando pronto entro aprile per sostenere le manifestazioni culturali e gastronomiche tra fiere e sagre.
Altro aspetto chiave è la legalità e la conseguente lotta all'abusivismo nelle strutture ricettive extra-alberghiere, dove spicca il nuovo codice identificativo e la banca dati per tutte le attività. Si guarda alla formazione di personale qualificato nel settore turistico con nuovi corsi di formazione creati ad hoc. La Regione aderirà inoltre al Convention Bureau per promuovere Roma e il Lazio come meta di turismo congressuale. Infine non mancherà il sostegno per ospitare al meglio la Ryder Cup, uno dei tornei di golf più prestigiosi al mondo in programma per il 2022.
Prima Santa Messa di Don Daniele Contieri - Omelia
L'omelia di Don Antonio nella prima Santa Messa di Don Daniele Contieri.
Parrocchia di San Gavino, Bancali (SS).
Una gioia per l'anima.
6 gennaio 2017.