Parco di San Michele in Bosco - Bologna - 28 gennaio 2018
San Michele in Bosco 28/1/2018
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Il colle di San Michele in Bosco ha una storia antichissima. Esso dapprima ospitò un cenobio di eremiti che si erano rifugiati sul colle boscato. Nel 1300 fu edificato il Monastero, più volte arricchito e ampliato nel corso dei secoli. Nel 1400 il colle (alto m 132) vide a più riprese lotte, saccheggi e manovre militari; il bosco fu in gran parte abbattuto per consentire la visuale. Verso la metà del ‘500 il Monastero raggiunse il suo massimo splendore con la realizzazione del chiostro dei Carracci e il rifacimento della chiesa, attribuita all’urbanista e architetto ferrarese Biagio Rossetti. In una planimetria dell’epoca, oltre al bosco, si notano due parterre, l’Orto dei frati (presumibilmente un orto dei Semplici), e terreni agricoli di pertinenza del Monastero. Dalla balconata su cui sorge il complesso, il panorama sulla città è splendido, anche se oggi è in gran parte coperto da una fitta cortina di alberi sempreverdi che ricopre la parte orientale del colle, risultato di un rimboschimento del secondo dopoguerra che ha interrotto i cannocchiali visivi verso la città e le due torri.
Alla fine del ‘700, durante il governo di Napoleone Bonaparte che abolì tutti gli ordini monastici, il convento fu confiscato e parte del terreno venduto a privati. Dopo la Restaurazione, nel 1841, divenne villa del Cardinale Legato e poi, dopo l’Unità d’Italia, Villa Reale. Durante l’Ottocento il colle fu aperto al pubblico e divenne la passeggiata fuori porta preferita dai bolognesi. Dal 1895 il Monastero è diventato Istituto Ortopedico Rizzoli. I frati olivetani tornarono nel 1933; alcuni abitano ancora una parte del Convento.
Nel 1851, durante il periodo in cui era villa legatizia, nel secondo chiostro del complesso di San Michele in Bosco si tenne la “Prima esposizione dei fiori della città e Provincia di Bologna”, seguita da altre due negli anni successivi. Le mostre furono volute dal prof. Giuseppe Bertoloni, prefetto dell’Orto botanico e da Monsignor Gaspare Grassellini, prolegato di Bologna. Le mostre dei fiori erano molto in auge all’epoca e avevano lo scopo di far conoscere le piante ornamentali e di divulgare l’arte del giardinaggio. Le più note famiglie bolognesi portavano le piante più belle coltivate dai propri giardinieri.
Il parco venne realizzato alla fine dell’Ottocento quando il Monastero diventò ospedale. Esso si svolge sul fianco del colle e dalla chiesa e, attraverso una lunga strada serpeggiante, scende verso via Codivilla.
La vegetazione è quasi esclusivamente arborea. Nella parte orientale la massiccia presenza di conifere (cedri, pini neri) forma un bosco sempreverde dalle connotazioni monotone. Nella parte occidentale la vegetazione è più varia e, accanto a querce secolari, vi sono alberi ornamentali molti dei quali risalgono all’epoca d’impianto del giardino: lecci monumentali, cipressi, tigli, ippocastani e cedri. Particolarmente imponenti sono i lecci che denotano anche come il clima in quella parte del colle sia particolarmente mite.
Il parco di San Michele in Bosco, che nella parte bassa su via Codivilla è denominato giardino Remo Scoto, è di proprietà dell’Istituto Ortopedico Rizzoli.
Orari
Il parco è aperto dalle 5.30 alle 23
Come arrivarci
Al parco si accede da Piazzale Bacchelli (autobus n.30) e da Via Codivilla (autobus n. 29 e 52)
Indirizzo
via Giulio Cesare Pupilli 1
Fonte Comune di Bologna:
Musica:
Libreria free audio Youtube
Lake Eerie Silent Partner R&B e soul
Puoi utilizzare liberamente questo brano in uno qualsiasi dei tuoi video.
Campane di S. Michele in Bosco,( Camilliani ) Bologna
Breve distesa delle 4 campane per la S.Messa Domenicale.
Ripresa effettuata dal monumentale chiostro ottagonale dei Carracci.
Il chiostro è parte di un antico complesso conventuale edificato su un colle a ridosso della città, con una splendida visuale sulla pianura circostante. Occupato dai monaci Olivetani dal 1364 al 1797, anno della soppressione dell'ordine, il monastero fu ricostruito nelle forme attuali tra il 1517 e il 1523. Oggi ospita l'Istituto ortopedico Rizzoli. Il chiostro ottagonale, delimitato da un portico in laterizio e arenaria in cui si aprono eleganti serliane, fu realizzato da Pietro Fiorini tra il 1602 e il 1603. È chiamato chiostro dei Carracci per i famosi affreschi realizzati tra il 1605 e il 1606 da Ludovico Carracci, Guido Reni e altri esponenti dell'Accademia degli Incamminati.
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luogo dove si propongono manifestazioni che servono per finanziare i progetti di restauro della Basilica.
Negli spazi antistanti alla chiesa è stata organizzata una festa dell'Unità
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apertura 10 -20 -ingresso gratuito -info 06/58434342 - 3490715998
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RIPRESE VIDEO MASSIMO DE PASCALE
ArsLife - Canova - L' ideale classico tra scultura e pittura
Forlì, dal 24 gennaio al 21 giugno 2009, COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN DOMENICO. Curatori: Sergéj Androsov, Fernando Mazzocca, Antonio Paolucci