Comune di Pacentro - com'è oggi
Video realizzato per l'Amministrazione Comunale di Pacentro.
[maggio 2016]
foto
debora BELLA
alessandra BIANCHI
rita maria ROMEO
irene MAROTTA
stefano ROSSI
colonna sonora
traccia - Serenata | Allindrocche
album - Ride la luna
artista - DisCanto
montaggio
stefano ROSSI
Abruzzo. Pacentro. Italy in 4K
Riprese con Sony FDR AX33 4K-Editing con Pinnacle 19, del Comune di Pacentro provincia dell'Aquila in Abruzzo. Italy.
Luoghi Visitati.
Panoramica con vista di Pacentro. Via San Marco Ang. San Francesco. Chiesa di San Marco. via Santa Maria Maggiore. Piazza del Popolo. Chiesa Santa Maria Misericordia. Largo del Molino. Scultura del Dipinto i Borghi più Belli d'Italia. Porticati del Centro Storico. Castello di Cantelmo Caldora. Panoramica Finale di Pacentro.
Ringrazio della Visualizzazione.
ONDA TG 22.08.2013 - COMUNE DI PACENTRO: DISSESTO FINANZIARIO
IL BORGO DI PACENTRO (AQ)
Pacentro è un comune italiano di 1.250 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Peligna, del Parco nazionale della Majella e del Club dei Borghi più belli d'Italia. Wikipedia
IL BORGO DI PACENTRO 2
Pacentro è un comune italiano di 1 143 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Peligna, del Parco nazionale della Majella e del Club dei Borghi più belli d'Italia. Wikipedia
La Ricotta di Pacentro
Scheda della puntata del 04/052016 di Alessandro Sonsini, nella trasmissione televisiva Il Paese delle Meraviglie, in onda su Rete 8 il Mercoledì alle ore 21,00.
QUEL TEATRO DI STRADA CHE SA DI PACENTRO
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Dall'America a Pacentro: Mike Pompeo torna alle origini
Dall'America a Pacentro: Mike Pompeo torna alle origini
Pacentro, Italy Marchionda & Mariani Family
Ancestors on both sides of the Marchionda and Mariani family. Photos were taken while Steve & Larry were in Pacentro, Italy
Castello Caldora di Pacentro
In questo video vi portiamo sulla torre più alta del Castello Caldora di Pacentro, una fortificazione che domina su tutta la Valle Peligna in una splendida cornice. Questo luogo, tuttavia, non è famoso solo per la sua bellezza, ma anche per le antiche storie che ha da raccontare ...
Il Punto Visita Segretario di Stato USA a Pacentro e Sulmona
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MERCATINI DA RECORD A PACENTRO, QUINTO SUCCESSO DI FILA
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Pacentro - L'Aquila (2/2) - Borghi d'Italia (TV2000)
Pacentro è un piccolo Comune in Provincia dell'Aquila, situato a 690 metri sul livello del mare, con 1.200 abitanti.
Il paese fa parte della Comunità Montana Peligna e del Parco Nazionale della Maiella.
Nei primi anni del dopoguerra, come per tanti altri paesi italiani, vi è stata una notevole emigrazione verso le grandi città e verso l'estero, in modo particolare nello Stato americano dell'Ohio.
Sono molte le congetture circa l'origine del toponimo: Pacinus, Pacinos, Pacine, Pacino. Probabilmente è legato al nome di qualche antico borgo, forse d'origine latina, come farebbe supporre il ritrovamento, in zona di fabbriche, di lapidi e sepolcri.
Pacentro festeggia i 60 anni di Madonna
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la ZipLine della MAjella a Pacentro (AQ)
La prima discesa della Zip line ddk Pacentro (Aq) una nuova attrativa turistica per il comune all'interno del Parco Nazionale della Majella. Servizio realizzato per conto di Laqtv
La storia di Francesco e del suo ristorante a Pacentro: ecco come è finita
Di punto in bianco Francesco, un giovane ristoratore abruzzese, si è trovato a non poter ricevere più clienti perché gli sono state chiuse tutte le strade d'accesso per mancanza di manutenzione stradale. Solo contro tutti ha iniziato lo sciopero della fame e ha avviato una serie di campagne di sensibilizzazione sociale, anche con il sostegno di #bringyourbike
Ecco come si è conclusa la vicenda
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Pacentro
Giro in bici tra le vie di Pacentro
foget pacentro
e se Madonna tornasse nel suo paesino abbruzzese? il fanatismo gay per Veronica Ciccone può creare qualche problema ai poveri compaesani.
La 568 edizione della corsa degli zingari di Pacentro (Aq) Abruzzo 2018
Un piccolo video della secolare corsa degli zingari (perché scalzi) di Pacentro (AQ) che si svolge ogni anno agli inizi di settembre nel bellissimo borgo abruzzese
Pacentro, la Porta della Majella (documentario di Rino Di Cioccio, 2005)
I monti stringono Pacentro tanto da ridurre il suo orizzonte, ma in compenso la riparano dalla furia dei venti. I boschi ossigenano l’aria e le acque sgorgano fresche dalle numerose sorgenti della Maiella.
A ponente il cielo su Pacentro si allarga e la vista spazia per la Valle Peligna. Al sommo della collina si erge il castello dei Caldora, che nella sua struttura originaria risale al X secolo. Faceva parte – insieme ai castelli di Pettorano, Introdacqua, Anversa, Bugnara, Popoli e Roccacasale – del sistema difensivo della Valle Peligna. Inizialmente aveva una pianta triangolare con una sola torre a nord per difendersi dagli attacchi nemici. L’innalzamento della torre di nord-est, la più antica e alta 24 m, si deve ai feudatari Gualtieri e Pietrone di Collepietro nel XIII sec. Quando poi, nel XV sec., passò ai Caldora, il castello fu ingrandito con l’aggiunta delle altre due torri e dell’ala residenziale. Dopo i Caldora lo tennero gli Orsini, che fecero costruire le torri cilindriche a protezione di quelle quadrangolari. Le due torri più alte hanno un’elegante merlatura con coronamento di beccatelli scolpiti con figure antropomorfe, mentre i torrioni circolari presentano feritoie per archibugi e bombarde. Una camminata per il borgo permette di scoprire altri luoghi interessanti. I Canaje è l’antico lavatoio pubblico, costruito con lastroni di pietra. Le donne vi convenivano da ogni punto del paese, trasportando sulla testa le caratteristiche uaccile (i catini di rame). La Preta tonna, o pietra dello scandalo, è una grossa pietra incavata utilizzata come antica unità di misura del grano, sulla quale i debitori insolventi erano obbligati a sedere nudi davanti ai passanti, come forma di pubblica umiliazione.
Tra le chiese, merita una visita la cinquecentesca chiesa Madre. La sua imponente facciata, ornata da un cornicione lavorato, è arricchita da una graziosa meridiana. La porta d’ingresso originaria è custodita all’interno ed è opera pregevole di un artista locale, interamente intagliata nel legno. La volta della chiesa è tutta coperta di stucchi. All’esterno, il bel campanile è secondo per altezza, nella valle, solo a quello dell’Annunziata di Sulmona. Di fronte alla chiesa si trova una monumentale fontana.
Nei dintorni fanno bella mostra di sé diversi palazzi signorili dagli splendidi portali, come il seicentesco palazzo Tonno (notare anche i particolari delle finestre) e, più avanti, palazzo La Rocca (che ospita il municipio), palazzo Avolio e palazzo Massa in piazza Umberto I, palazzo Granata (anch’esso con portale monumentale), palazzo Simone ed altri ancora da scoprire passeggiando. Tornando alle chiese, quella di San Marcello, fondata nel 1047, è la più antica del borgo. Contiene interessanti affreschi e presenta un portale di legno intagliato da artigiani locali su cui ancora si legge la data 1697. Appartiene alle chiese extra-moenia quella della Madonna delle Grazie, eretta verso la fine del Cinquecento. È una tipica chiesa rurale con navata unica e pianta rettangolare. Fuori delle mura è anche quella della Santissima Concezione, in stile barocco, che si estende per l’intera lunghezza su un lato del convento dei Minori Osservanti, fondato nel 1589. Sopra l’altare maggiore della chiesa campeggia un maestoso dipinto dedicato all’Immacolata, opera del pittore fiammingo Spranger. Da notare i particolari: nella parte inferiore c’è un francescano con un libro in mano, è il filosofo francescano Duns Scoto; nella parte superiore c’è l’autoritratto dell’autore che guarda l’immagine femminile che si trova nel lato opposto e che forse raffigura la sua amata.
Ritornando a girovagare nel centro storico, è tutto un susseguirsi di sorprese e scorci affascinanti, come quelli di via del Castello, di via di Sotto, di Porta della Rapa. Di notte, il borgo assume una dimensione magica, le fiammelle fatue delle luci illuminano contorni di esistenze passate, svanite, e l’urlo degli spettri è represso nella gola – intorno c’è solo silenzio, mistero. Non si può, infine, lasciare Pacentro senza aver visto le pitture rupestri. Nella grotta di Colle Nusca, poco distante dal paese, mani cavernicole hanno tracciato con ocra rossa dei graffiti raffiguranti otto uomini armati di frecce e archi. Scene di caccia di parecchie migliaia d’anni fa.